Presentato nel corso di una conferenza stampa congiunta, il progetto che vede insieme Unicam e Comune di Camerino quali due dei 15 partner coinvolti a livello europeo, con capofila un ente di ricerca tedesco. Finanziato per un totale di 6 milioni di euro dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon2020, (in particolare nel pilastro “Societal Challenges"), quale tema di studio e di lavoro avrà “ La capacità di resilienza delle aree storiche innanzi ad eventi climatici o comunque catastrofici”.

Al tavolo di presentazione, il rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui e il coordinatore del progetto prof. Andrea Dall’Asta della Scuola di Architettura e design di Unicam. Al centro degli interventi l’illustrazione del percorso e delle azioni che coinvolgono in simbiosi i due enti, con l’obiettivo dei benefici che potranno scaturire soprattutto in riferimento alla prevenzione sulla capacità di resistenza e salvaguardia dei beni architettonici e culturali, patrimonio di ricchezza da preservare del territorio . Prendendo la parola per primo, il rettore Pettinari ha evidenziato come il vedersi riconosciuto un progetto del genere nell’ambito di Horizon 2020, proietti l’ateneo verso obiettivi che trascendono la pura sfera accademica ereferenziale, riverberando effetti sulla città e sul territorio circostante. Fondamentale in tutto il gruppo di ricerca, il ruolo svolto dalle Scuole di Architettura e delle Scienze e tecnologie di Unicam che, in sinergia con i professionisti tecnici del Comune di Camerino, hanno scritto il progetto e ne gestiranno tutte le attività di ricerca.

Il modello si avvale dunque dell’utilizzo di più competenze e più spunti interdisciplinari, atti a sperimentare una serie di tecnologie innovative per l’applicazione pratica degli interventi di miglioramento, al fine di una maggiore capacità di resilienza dei beni in caso di rischio sismico o di altri eventi naturali dalla forza distruttrice. L’essere riusciti a rientrare tra i beneficiari delle risorse da parte dell’Unione Europea, è stato possibile grazie all’apporto dell’ufficio di Ricerca di Unicam che, coordinato dal dott. Riccardo Strina, grazie all’intenso lavoro dei suoi collaboratori ha dettagliatamente individuato i vari tasselli necessari e mirati ad ottenere un importante punto di partenza che, come sottolineato dal rettore, assicurerà alla città di Camerino la fruizione dei beni culturali e la garanzia della loro conservazione.

“ Essere dentro questo progetto- ha detto il sindaco Pasqui- significa essere capaci di guardare al futuro. Lo dobbiamo al nostro ateneo che non è da considerarsi come proprietà esclusiva della città ma come patrimonio di tutto il territorio”. Il primo cittadino ha colto comunque l’occasione per ringraziare il rettore per la sua lungimiranza nel voler contestualizzare l’ateneo nella città, percorso che immette in uno sguardo diverso verso il domani e “ il lavorare insieme a vantaggio di un piccolo centro come Camerino, non potrà che significare futuro per i cittadini e per i giovani della comunità”.

In evidenza nell’intervento del prof. Andrea Dall’Asta, l’importanza di preservare la risorsa dei beni culturali, dal rischio dei sempre più frequenti disastri naturali. “ In questo campo – ha sottolineato- la ricerca richiede delle competenze specifiche che non possono essere improvvisate. Nel gruppo di lavoro che racchiude l’interazione tra diverse discipline, occorre trovare una sintesi e, nel nostro contributo come Scuola di Architettura al grande progetto, siamo stati individuati per le conoscenze specifiche che abbiamo sui materiali, sul restauro e sulle costruzioni in generale”. Più parti interconnesse della progettualità sono dunque volte a trovare una sintesi finale concreta e operativa, volta ad individuare, anzitutto strumenti di valutazione del rischio e sistemi innovativi per ottenere il miglioramento della resistenza dei beni ad eventi calamitosi.

Le risorse totali del finanziamento europeo ammontano a 6 milioni di euro, dei quali il 33% di spettanza italiana. Per il progetto congiunto Unicam – Comune di Camerino, la somma disponibile è di circa 500 mila euro, distribuite in risorse di personale e attività di studio. Nel progetto che avrà durata triennale, interessante sarà lo scambio di competenze e conoscenze e soprattutto, la condivisone di metodologie da mettere a fattore comune tra tutti i partner europei , collegando tra loro città eterogene, anche sotto il profilo del rischio.

C.C.

Criticità e carenza di personale all'Ospedale di Camerino. Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui è stato convocato in Regione il prossimo  21 marzo per affrontare la questione.

" Ringrazio il Presidente della Regione Luca Ceriscioli,–scrive in una nota il sindaco di Camerino- per essersi voluto occupare del problema emerso riguardo la situazione del nostro Ospedale di Camerino la difficoltà a garantire in modo ottimale le prestazioni sanitarie di competenza a causa della carenza di personale medico e paramedico. A tal proposito comunico che- continua la nota-  chiaramente parteciperò a questo incontro per iniziare ad affrontare la criticità, fermo restando il mio invito al Presidente per l’incontro in programma per il giorno martedì 26 marzo 2019 alle 15,30 presso la sede del Comune di Camerino. Per approfondire la questione sono stati già convocati per quella data il Direttore Generale dell’ASUR Marche Dr. Alessandro Marini, il Direttore dell’Area Vasta 3 Dr. Alessandro Maccioni, il Direttore sanitario Dr. Massimo Palazzo e tutti i Dirigenti medici delle U.O. e dei Servizi del Presidio ospedaliero di Camerino".

"Il percorso deciso in solitaria dall'amministrazione Pasqui è un vicolo cieco". Ad affermarlo Sante Elisei, un cittadino libero come lui stesso si definisce, che ha inviato la seguente nota.

Venerdì 22 febbraio ho partecipato al gremitissimo incontro pomeridiano promosso dal comitato Concentrico. Un incontro molto ben organizzato dove sono stati esposti dati estremamente importanti sullo stato delle cose riguardo le messe in sicurezza nel centro storico di Camerino, dati raccolti ed elaborati da semplici cittadini che hanno svolto un lavoro faticoso ma utile a tutta la collettività. Uso questo termine non a caso ma perché reputo che la mancanza di informazioni, come la sciagurata mancanza del centro di Camerino, riguardi tutti, sì proprio tutti; sia i camerinesi, che gli studenti, i commercianti, i dipendenti pubblici e i liberi professionisti che fino al 26 ottobre del 2016, cioè 815 giorni fa, vivevano prevalentemente il centro storico ma anche chi, ne beneficiava meno assiduamente e che, allo stesso modo, ha subito una perdita sociale, culturale ed economica stravolgente. Vorrei sottolineare che anche chi non ha perso né casa né lavoro, comunque affronti il problema, non ha più Camerino. Credo sia superfluo rimarcare che il principale motore economico locale e territoriale sia l’Università, che da sola da reddito a mille persone ed indirettamente alla quasi totalità del resto della cittadinanza! Perché cari signori, gli studenti universitari, venivano a Camerino sì per la qualità formativa ma anche per la qualità della vita, del contesto architettonico, culturale e ricreativo, che oggi risulta quasi azzerato!

In tutto ciò la lettura dei dati raccolti ci mostra nella sua imbarazzante evidenza che il percorso deciso “in solitaria” dall’amministrazione comunale è un vicolo cieco. Avere ad oggi messo in sicurezza solamente il 25% degli immobili previsti non fa che certificare il fallimento della strategia impiegata.

Ma quanti anni occorreranno ancora per completarle? Con il passare degli anni, quanti danni subiranno le nostre case? Chi pagherà le opere finita l’emergenza?

Ci rendiamo conto che stiamo parlando solo delle messe in sicurezza delle vie principali, una volta completate dovranno iniziare i lavori di ricostruzione, ad oggi bloccati da una scelta di “perimetrare” le zone più colpite ma che sta degenerando nei tempi molto oltre quanto annunciato a maggio 2018.

Il tempo è nostro nemico, lo hanno capito i proprietari ultrasettantenni ma anche le giovani coppie con figli piccoli o adolescenti, l’attesa inerme sta logorando i più anziani e cancellerà la memoria di Camerino in intere generazioni.

La storia di una cittadina così antica non può finire così miseramente, è necessario reagire e far comprende a chi amministra che i cittadini non sono ostaggio di nessuno, lo dobbiamo a noi stessi a chi con i sacrifici e le lotte lo ha creato per noi e soprattutto per i nostri figli.

 

lotti

Partiti i lavori nel'area verde di Montagnano a Camerino. Presenti il sindaco Gianluca Pasqui, l'ingegnere Marco Orioli direttore dell'ufficio tecnico comunale, la presidente del Comitato di Montagnano Cristina Petrelli e le imprese che si occuperanno delle opere, si è dato avvio al primo lotto funzionale che, secondo una tempistica prevista di circa 60 giorni, porterà alla realizzazione di un centro sociale polifunzionale.

Soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino per il risultato raggiunto nell'ottica  di rivitalizzazione e miglioramento della zona a verde del quartiere che, per un importo complessivo di 240 mila euro, come secondo lotto vedrà la sistemazione di tutta l'area compresi gli allestimenti del preeesistente piccolo anfiteatro e del piccolo campetto sportivo polivalente con gradinate.

Pasqui e ruspa

"Finalmente- ha commentato il sindaco Pasqui-  siamo in grado di dare a questo quartiere un centro di socialità contestualizzato in un'area dove ci sono già diversi giochi e diverse possibilità per varie fasce d'età di ragazzi, di trascorrere dei momenti di svago.Tutto questo avviene nell'ottica fortemente voluta dell'amministrazione comunale di puntellare la quotidianità di tutti i quartieri cittadini, affinchè il tempo necessario alla ricostruzione possa essere visuuto in maniera adeguata e dignitosa. Dobbiamo  aiutare la nostra gente a superare questo momento di difficoltà, ecco perchè abbiamo fortemente voluto potenziare tutti i quartieri sia a livello di asfalti, sia  con delle aree verdi e di socialità, Quello che realizzeremo qui a Montagnano è un lavoro molto importante - ha aggiunto il sindaco- Chiedo scusa agli abitanti di Montagnano perché probabilmente, per quanto il verde sia bello, per quanto questo centro di socialità sia un centro importante, per quanto questo ambiente diventi essenziale per questa comunità, di certo non abbiamo dato quella scuola che oggi è a Fonte San Venanzio e che sicuramente sarebbe stato un arricchimento per un quartiere e per i suoi abitanti.  Per controsono stato contento perché quella scuola è andata a non rendere più dormitorio uno dei quartieri più popolosi che è quello di Fonte San Venanzio, dove anche lì l'amministrazione sta facendo un'area verde di primissimo livello che prevede un campo da gioco illuminato anche di notte".

Passando ad illustrare più in dettaglio il complesso polifunzionale dell'area di Montagnano, Pasqui ha anticipato che sarà dotato di  un salone, di una stanza appositamente predisposta a divenire cucina e un ripostiglio. Il centro di socialità  potrà essere utilizzato dai cittadini di ogni età. " Il verde ovviamente verrà potenziato-ha continuato il primo cittadino-;  il campo da calcetto verrà sistemato e così la sorta di anfiteatro che potrà diventare anche una piccola zona di pattinaggio e,  nel secondo lotto, ci occuperemo dei vialetti da rifare. Questo significa riuscire a far vivere bene la gente la nostra gente fino a quando non si rientrerà nelle proprie  case.  Sempre nell'ottica di riqualificare e restituire alla popolazione socialità, tra poco per il quartiere di Vallicelle partiremo con i lavori di asfalto per le strade e anche in quella zona,  da qui a qualche giorno apriremo  il centro Ada  che  vorrò donare per l'utilizzo a tutte le associazioni cittadine che avranno quindi quel luogo per potersi ritrovare". Il sindaco ha confermato inoltre che l'amministrazione comunale sta intervenendo con dei lavori anche nelle immediate vicinanze della scuola Salvo D'Acquisto per offrire degli spazi al centro di aggregazione anziani di via Vergelli e che altri locali di aggregazione e socialità sono previsti anche per le aree delle Sae. Uno di questi ad esempio sarà destinato all'area Sae della frazione di Sant'Erasmo, per consentire ai cittadini di poter avere dei luoghi di svago e all'occorrenza anche per potervi celebrare messa. 

"C'è dunque questa volontà forte - ha concluso Pasqui-  una volontà consapevole di chi tutti i giorni e all'interno dell'ente e ormai ha un'idea chiara su quello che è il percorso della Ricostruzione". 

C.C. 

ruspa Montagnano

"Credo che sia nelle responsabilità di ogni parlamentare e di ogni eletto a livello nazionale,  farsi carico delle esigenze che un territorio colpito dal terremoto come questo pone ancora oggi". Così il senatore del PD Matteo Richetti in visita questa mattina alla zona rossa di Camerino, accompagnato dal suo staff.

Ad accoglierlo il sindaco Gianluca Pasqui e il segretario comunale Angelo Montaruli.  "Mi sembra un po' di rivivere ciò che la mia regione nel 2012 ha toccato con mano col terremoto dell'Emilia, sapendo che siamo di fronte ad una ricostruzione lunga e complessa- ha aggiunto il senatore modenese-  Chiaro che in centri storici come questo il tema della inagibilità indotta produce situazioni di lungo stallo e la politica nazionale deve assicurare procedure chiare e continuità di risorse perché, uno dei problemi che si verificano in situazioni come queste, è la continuità di finanziamenti rispetto sia al tema dell'intervento della messa in sicurezza di edifici storici pubblici, sia  della ricostruzione privata.  Quella di oggi, è dunque anche l'occasione per assumere in prima persona e direttamente le istanze di questo territorio".

richetti 3

Subito il primo cittadino ha fatte presenti tante delle problematiche e delle ferite ancora aperte e lungi dall'essere sanate con i tempi che si allungano a dismisura per ogni piccola pratica. In primo piano le specificità di una città ricca di storia, cultura, scrigno prezioso di un patrimonio artistico da preservare.

E poi la zona rossa, quello spazio  diventato vuoto e spettrale che, nonostante i varchi chiusi presidiati dall'esercito, sta facendo gola per riprovevoli azioni di sciacallaggio, ai danni dei cittadini.  " Il numero dei militari è ridotto e loro fanno quello che possono- ha detto Pasqui- ma in attesa che qualcuno si renda conto di quello che sta accadendo, se potrò sostenerlo con il bilancio comunale, l'idea mia è quella di dare incarico ad una ditta di vigilanza privata per garantire l'interno della zona interdetta dove se siamo riusciti a mantenere dei presidi militari, si deve solo all'attenzione e alla presa di posizione del Prefetto di Macerata, altrimenti il 31 dicembre 2018 ce li avrebbero tolti".

Richetti comune

Spirito collaborativo da parte del senatore della Repubblica, dalle cui parole è emersa la disponibilità a volersi calare nel problema reale che riguarda la città e dedicare un'attenzione anche al documento che un consistente numero di sindaci del cratere riuniti in Comitato, sta predisponendo per racchiudervi le problematiche riferite ai territori delle 4 regioni colpite dal sisma. Concreta e costruttiva, a detta del sindaco Gianluca Pasqui, l'occasione di incontro scaturita dalla visita : " Sono  convinto che è sempre utile confrontarsi e rapportarsi con le persone e, da parte mia -ha commentato -  quando si riesce ad ottenere dei punti di incontro collaborativi per la nostra gente, non posso che esserne contento".

richetti 2

Era stato lo stesso parlamentare del PD a chiedere al primo cittadino la possibilità di visitare la città per rendersi conto di persona della situazione in cui versa e comprendere di quali passaggi vi sia necessità, per riuscire finalmente a sbloccare una situazione di stasi che perdura da troppo tempo.

Come mi aspettavo, il lavoro da fare è moltissimo- ha dichiarato Richetti nel congedarsi-; da "mettere in sicurezza"  sono sia la parte di ricostruzione pubblica che quella di ricostruzione privata. Tra l'altro Camerino presenta una condizione straordinaria di arte, di cultura ed è un patrimonio che non può essere perduto. Si deve necessariamente tenere conto di questa specificità perché se questa città  non è messa in fretta nelle condizioni di ritornare ad essere centro vitale per i giovani, per le attività economiche, per la parte culturale e didattica, si rischia davvero di perdere un pezzo importante di storia e di opportunità anche per le nuove generazioni.  Ho dato al sindaco la mia totale disponibilità a fare un lavoro di rappresentanza delle istanze di questo territorio che, non sono solo le risorse economiche che sono indispensabili, ma sono anche risorse umane e competenza per tutta la parte di appalto e ricostruzione, per la parte  delle procedure di semplificazione.  Non  si può soffocare di burocrazia ciò che ha bisogno di tempi e di tempi certi, di procedure chiare e semplici. E poi - ha concluso il senatore Richetti- serve davvero accompagnare queste comunità che seppur di dimensioni a volte ridotte,  conservano un'importanza senza confini.  E da questo punto di vista, anche a livello nazionale faremo sin da subito dei primi provvedimenti e tutto quello che serve ad accompagnare questa ricostruzione".

  Carla Campetella

 

Un altro palazzo sarà demolito a Camerino. Era il 10 gennaio 2018, quando il braccio meccanico entrò in azione per demolire quello diventato famoso come Palazzo Toffee in viale Seneca. Terminate le operazioni e ripristinate tutte le utenze di energia elettrica e idrica, tolto quell'immobile che costituiva pericolo per le abitazioni vicine, tante famiglie sono potute rientrare nelle loro case agibili. Adesso toccherà  al palazzo di via Venanzio Varano nel quartiere di Vallicelle. Il sindaco Gianluca Pasqui, ha firmato poche ore fa l’ordinanza con la quale ne viene disposta la demolizione L’edificio era stato fortemente danneggiato dalle scosse di terremoto e come emerso dal sopralluogo del Gts, i danni riportati non avrebbero permesso un intervento di messa in sicurezza provvisionale. A seguito della valutazione favorevole del livello operativo da parte dell’Ufficio speciale per la ricostruzione e valutato dunque che le condizioni dell'immobile non permettevano altra soluzione se non la demolizione, necessaria ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità, si è provveduto ad affidare  la redazione del progetto all’ingegner Sauro Liberati. Il Comune notificherà l’ordinanza di demolizione ai 34 proprietari di appartamenti . La demolizione del palazzo, consentirà a tre famiglie di fare rientro in un'immobile  vicino che, pur non avendo riportato danni a seguito del sisma, era stato tuttavia dichiarato inagibile a causa del pericolo provocato dall’edificio di via Venanzio Varano.

Il sindaco Gianluca Pasqui chiama a raccolta i sindaci per una manifestazione a Roma. Numerose le adesioni già pervenute: “Devo fare una doverosa premessa per tutti coloro che pensano cose diverse dalla verità. Questa non è l’iniziativa di Pasqui ma la volontà di un sindaco che, dopo due anni, ha appurato le difficoltà oggettive di andare a ricostruire laddove di ricostruzione ancora assolutamente non se ne parla. Serve mettere insieme in maniera concreta e programmatica tutti i sindaci e andare al governo accompagnati dai propri cittadini per presentare i punti focali indispensabili per la ricostruzione. Quindi - sottolinea - leggere che il sindaco Pasqui è stato lasciato solo significa dare un titolo quanto mai sbagliato e anche lontano dalla verità”. Gli unici a rischiare di rimanere soli, secondo Pasqui, se i sindaci non si muoveranno, saranno i terremotati, i territori, le istituzioni locai e quindi più in generale un popolo intero che negli anni farà sempre più difficoltà rimanere nelle zone montane.

“Il sindaco Pasqui - torna a dire - si è solo messo a lavorare, perché titolato dall’Anci, mandando una lettera con grandissima umiltà ai 138 colleghi del cratere sottolineando alcune situazioni che non funzionano. Non vogliamo fare la marcia su Roma, perché non si gioca con il popolo terremotato, con chi sta male e soffre. Si fanno azioni popolari e istituzionali per risolvere problemi reali”. Evidentemente Pasqui si sta rivolgendo a quei sindaci, come Giuseppe Pezzanesi di Tolentino, che hanno declinato l’invito del sindaco di Camerino non vedendo l’iniziativa di buon occhio. “Chi gioca con la situazione delle persone - incalza ancora - evidentemente non si è ancora reso conto, dopo due anni, di quanta gente soffre, non ha più casa o lavoro, di quanti figli non sono nelle loro scuole, degli anziani che non sono in luoghi idonei ad ospitarli. Ad oggi siamo 67 sindaci che hanno aderito e 51 devono ancora dare risposta e in 19 hanno già comunicato che non aderiranno. Chi pensa che le cose vanno bene, fa bene a rimanere a casa”. Pasqui racconta di non aver inviato l’invito alle Unioni Montane ma ad esempio, quella del Potenza Esino e Musone di San Severino ha fatto sapere che parteciperà all’iniziativa di Pasqui così come quella della Marca di Camerino. Anche diverse associazioni di categoria hanno anticipato la volontà di esserci e anche molti tecnici.
g.g.

Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui scrive al rettore Claudio Pettinari per ringraziarlo dell'invito a presenziare all'inaugurazione del 683esimo anno accademico di Unicam. Di seguito il testo. 

Magnifico rettore, carissimo Claudio, per diversi giorni mi sono chiesto se fosse opportuno, per un sindaco, mettere mano alla tastiera e rivolgermi al rettore attraverso una lettera aperta di ringraziamento. In fondo, che il sindaco di una città sede di università intervenga alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dovrebbe essere la normalità. Ma questo, a Camerino, non è stato “normalità” per tantissimo tempo, non ricordo quanto tempo precisamente, ma comunque mai da quando il sottoscritto ha iniziato a muovere i primi passi nell’amministrazione cittadina ormai quattro mandati fa e con tre sindaci che nel frattempo si sono avvicendati.

Ciò che non è ordinario, dunque, va sottolineato. E va sottolineato con un enorme “grazie”. Soprattutto quando rappresenta un traguardo che, di fatto, si può definire epocale. Per questo sento di dover ringraziare pubblicamente il rettore, Claudio Pettinari, il prorettore vicario Leoni, il direttore amministrativo Tedesco, la governance di Unicam in genere - per l’invito ricevuto ad intervenire il prossimo 26 novembre all’inaugurazione dell’anno accademico di Unicam - e, con essi, anche quelle persone, come ad esempio il prorettore Andrea Spaterna, che da sempre si sono spese affinché un’anomalia tutta camerte si risolvesse definitivamente.

Non è, ci tengo a precisarlo, un traguardo di Gianluca Pasqui, ma è un traguardo della città, a prescindere da chi è il sindaco o da chi sarà in futuro. Perché quello tra Camerino e l’Università di Camerino è un legame che deve ulteriormente trasformarsi in simbiosi e che oggi, con questo importantissimo segnale che arriva da Unicam, si rafforza ulteriormente. In un momento, non possiamo dimenticarlo, di grandi difficoltà dovute alle conseguenze del sisma, in cui unire le forze ha non solo il valore di ”conquistare insieme”, ma anche di “sostenersi a vicenda”.

Questo mio “grazie”, quindi, è il grazie di una città, tutta, che riconosce a Unicam e a chi ha voluto sanare l’anomalia una grande sensibilità e una visione di futuro che ravviva con vigore le speranze di una comunità, di una istituzione e del suo territorio chiamati insieme ad affrontare sfide enormi. Sfide che oggi, grazie alla consapevolezza di una simbiosi e alla concreta volontà di un cammino pienamente condiviso, sembrano certamente meno spaventose.

Gianluca Pasqui

Il primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui,  chiede l'intervento dell'esercito . Manifestata ormai in tutte le maniere la necessità di ulteriore personale per il Comune al fine di gestire le incombenze legate al terremoto che ha distrutto la città, il sindaco Gianluca Pasqui nei giorni scorsi ha inoltrato una richiesta di militari in ausiliaria a supporto della pubblica amministrazione, ai sensi dell'art. 992 del D.Lgs 66 del 15 marzo 2010 di utilizzo di personale militare in ausiliaria come da pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 14 settembre 2018. Lo ha fatto con una lettera in forma certificata inviata sia alla Direzione generale per il Personale Militare Centro direzionale “Maresciallo d'Italia Giovanni Messe” di Roma, e sia al Ministero della Difesa.

Il Comune di Camerino – si legge nella lettera – si è trovato a dover adempiere alle numerose e nuove incombenze derivanti da tale catastrofe con personale assolutamente non sufficiente. Premessa tale difficoltà, inoltriamo la richiesta di utilizzo di personale militare in ausiliaria con qualifica tecnica di ingegnere, geometra, architetto (anche in relazione alla necessità di realizzare infrastrutture) nonché di personale amministrativo. Detto personale verrebbe impiegato anche allo scopo di fronteggiare le numerose esigenze conseguenti la crisi sismica e l'ultimazione delle opere emergenziali”.

Proseguono a Camerino le consegne di 'casette' nelle aree appositamente dedicate del territorio comunale. Oggi pomeriggio, tante persone riunite, a ricevere le chiavi dalle mani del sindaco Gianluca Pasqui. Con le  17 SAE consegnate nella parte alta dell'area Cortine Est, salgono a 218 le soluzioni abitative di emergenza consegnate in città. Prossime all'appello saranno le aree della frazione di Sant'Erasmo, poi Vallicelle e altre frazioni, per un numero complessivo di 92 nuclei familiari ancora da sistemare. Il sindaco ha assicurato che le consegne successive avverranno per la gran parte entro il mese di agosto; al massimo, entro la prima decade di settembre, si raggiungerà il risultato completo.

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Strette di mano e calorosi abbracci hanno caratterizzato un altro rientro pieno di emozioni. Palpabile il carico di malinconia e fatica di chi ha trascorso quasi due anni fuori città, nelle situazioni di alloggio provvisorie che si sono trovate disponibili.

" Una gioia falsata quella che si prova- dce Sabrina appena entrata nel suo nuovo nido- Ci lasciamo alle spalle due anni davvero brutti e qualcosa dentro di noi si è spezzato. Speriamo di ritrovare la serenità che abbiamo perso e di poter ripartire come paese. Io e il mio compagno abbiamo trascorso otto mesi in camper e successivamente ci hanno ospitato i suoi genitori. Essendo una piccola abitazione, la convivenza è stata difficile per tutti e non vedevamo l'ora di riappropiarci di qualcsa di nostro, ritrovando un po' di intimità".

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Nell'accogliere il 'rientro a casa' delle 17 famiglie il sindaco Pasqui si è detto felice di rivedere i volti dei concittadini : " C'è gioia non solo nel vederli finalmente prendere possesso di un'abitazione, ma per il loro ritorno in una comunità che continua a fare il suo percorso anche se, con i tempi dettati dal sistema Italia. La soddisfazionbe è di vedere una città che comunque non si è mai fermata e che sta andando avanti, riappropriandosi pian piano di tutto. Questo credo che sia sicuramente di buon auspicio per il futuro".   

C.C.

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