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Marconi al Vaccaj: "Porto in scena l'umanità delle persone"

Mercoledì, 22 Gennaio 2020 12:14 | Letto 1080 volte   Clicca per ascolare il testo Marconi al Vaccaj: "Porto in scena l'umanità delle persone" Cresce lattesa per il prossimo appuntamento al teatro Vaccaj di Tolentino dove venerdì prossimo, alle 21.15, Saverio Marconi porterà in scena lo spettacolo, fuori abbonamento, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano.Una pièce che non è nuova a Tolentino, ma loccasione di assistere alla performance del celebre regista, fondatore della Compagnia della Rancia, su un palco a lui tanto caro come quello del Vaccaj, incuriosisce il grande pubblico.Tanta emozione - commenta Saverio Marconi ai microfoni di Radio C1 In Blu - perchè era molto tempo che non salivo su quel palco come attore. Più che emozionante, per me tornare al Vaccaj è importante. Una importanza che acquista ancor più valore per lo spettacolo che porto in scena, capace di trasmettere al pubblico un messaggio profondo: lumanità delle persone. Ci insegna che dobbiamo capire chi abbiamo difronte e aiutarlo.Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano è la storia di un’infanzia, “l’infanzia che bisogna lasciare” o quella “da cui bisogna guarire”, di un’emancipazione, del superamento delle difficoltà attraverso un percorso di scoperta, di conoscenza di sé e di culture differenti.Una stagione importante per il regista tolentinate: al teatro Vaccaj ha debuttato con Grease e ora torna sul palco da attore: Gli anni passano - spiega commentando questo momento - . E questa la verità, ma va bene così perchè se passano significa che un po di cose sono state fatte. Limportante è non avere rimpianti ed è quello che mi prefiggo con tutto il cuore.Tornato a Tolentino da regista e da attore, Marconi ha fatto ancora di più: in occasione del 40esimo anno di attività del Centro Teatrale Sangallo, la scuola di teatro fondata proprio da lui, ha tenuto un corso di recitazione: Questo è stato il colpo più grosso fatto questanno - dice - . Sono molto contento, dopo le prime dieci lezioni che sono andate molto bene mi hanno chiesto di continuare ne farò altre venti da febbraio.Ma tornando allo spettacolo in scena venerdì, anche per questa rappresentazione (la terza dal ritorno sulle scene di Marconi) la regia è curata da Gabriela Eleonori: Gabirela è stata una mia allieva - spiega Marconi - quando faceva lattrice, poi ha intrapreso la carriera di regista con molto successo. Devo dire che mi trovo molto bene con lei, tanto che è il terzo spettacolo di cui Gabriela mi cura la regia. Prima Variazioni enigmatiche, poi Bianco e nero e ora questo. Io non credo ai registi che fanno la regia di loro stessi - conclude - . Ci vuole sempre un occhio esterno e una persona che da fuori ti dica come fare.GS
Cresce l'attesa per il prossimo appuntamento al teatro Vaccaj di Tolentino dove venerdì prossimo, alle 21.15, Saverio Marconi porterà in scena lo spettacolo, fuori abbonamento, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano.

Una pièce che non è nuova a Tolentino, ma l'occasione di assistere alla performance del celebre regista, fondatore della Compagnia della Rancia, su un palco a lui tanto caro come quello del Vaccaj, incuriosisce il grande pubblico.

"Tanta emozione - commenta Saverio Marconi ai microfoni di Radio C1 In Blu - perchè era molto tempo che non salivo su quel palco come attore. Più che emozionante, per me tornare al Vaccaj è importante. Una importanza che acquista ancor più valore per lo spettacolo che porto in scena, capace di trasmettere al pubblico un messaggio profondo: l'umanità delle persone. Ci insegna che dobbiamo capire chi abbiamo difronte e aiutarlo".
Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano è la storia di un’infanzia, “l’infanzia che bisogna lasciare” o quella “da cui bisogna guarire”, di un’emancipazione, del superamento delle difficoltà attraverso un percorso di scoperta, di conoscenza di sé e di culture differenti.
Una stagione importante per il regista tolentinate: al teatro Vaccaj ha debuttato con Grease e ora torna sul palco da attore: "Gli anni passano - spiega commentando questo momento - . E' questa la verità, ma va bene così perchè se passano significa che un po' di cose sono state fatte. L'importante è non avere rimpianti ed è quello che mi prefiggo con tutto il cuore".
Tornato a Tolentino da regista e da attore, Marconi ha fatto ancora di più: in occasione del 40esimo anno di attività del Centro Teatrale Sangallo, la scuola di teatro fondata proprio da lui, ha tenuto un corso di recitazione: "Questo è stato il colpo più grosso fatto quest'anno - dice - . Sono molto contento, dopo le prime dieci lezioni che sono andate molto bene mi hanno chiesto di continuare ne farò altre venti da febbraio".

Ma tornando allo spettacolo in scena venerdì, anche per questa rappresentazione (la terza dal ritorno sulle scene di Marconi) la regia è curata da Gabriela Eleonori: "Gabirela è stata una mia allieva - spiega Marconi - quando faceva l'attrice, poi ha intrapreso la carriera di regista con molto successo. Devo dire che mi trovo molto bene con lei, tanto che è il terzo spettacolo di cui Gabriela mi cura la regia. Prima Variazioni enigmatiche, poi Bianco e nero e ora questo. Io non credo ai registi che fanno la regia di loro stessi - conclude - . Ci vuole sempre un occhio esterno e una persona che da fuori ti dica come fare".

GS

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