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Dalla scuola di teatro di Tolentino al palco dell’Ariston, il sogno di Gianni Pera

Venerdì, 26 Febbraio 2021 12:43 | Letto 2572 volte   Clicca per ascolare il testo Dalla scuola di teatro di Tolentino al palco dell’Ariston, il sogno di Gianni Pera Dal Centro teatrale Sangallo di Tolentino a Sanremo. Il lungo percorso di chi non ha mai abbandonato la sua passione per lo spettacolo e che ora diventa un esempio per tutti coloro che vivono con la magia del teatro nel cuore.Può sembrare retorico dire che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni, ma quando c’è chi trasforma la retorica in realtà il suo esempio serve a riscattare non solo i suoi sacrifici, ma anche quelli di chi, come lui, attende di farcela.Gianni Pera, 60 anni, di Roma, è il riscatto di tutte le persone che della propria passione non hanno potuto farne un lavoro, soprattutto se si parla di spettacolo. Un settore che, proprio nel periodo di emergenza sanitaria, è stato messo in ginocchio dalle restrizioni, mostrando ancora una volta la precarietà di chi ne ha fatta la propria vita. Ma è in questo momento difficile per molti che, invece, è arrivata l’opportunità per chi la attendeva da tanti anni, come Gianni Pera.Gianni PeraIl legame del 60enne con le Marche affonda le sue radici a metà degli anni ’80, quando fu il primo insegnante di danza della scuola di teatro fondata a Tolentino da Saverio Marconi. È per questo che negli ultimi mesi tanti marchigiani si sono trovati a fare il tifo per lui: a The Voice Senior prima e sul palco dellAriston di Sanremo tra qualche giorno, quando si esibirà nella serata delle Cover (giovedì 4 marzo) con Gio Evan ed altri tre protagonisti del talent show, Erminio Sinni, Ann Harper ed Elena Ferretti.“Io frequentavo a Roma la scuola di Renato Greco – racconta Gianni Pera - e mi arrivò la segnalazione che Saverio Marconi era alla ricerca di un insegnante di danza per la sua scuola che inizialmente si occupava solo di recitazione.Già in quegli anni, infatti, la sua grande ambizione era quella di portare il musical in Italia. Entrai in contatto con lui e dopo una bella chiacchierata con Saverio Marconi e Michele Renzullo, la scuola si aprì alla danza con il mio arrivo a Tolentino. Ricordo con piacere allievi come Cesare Bocci, Gabriela Eleonori e Massimo Zenobi. Ho bellissimi ricordi legati a quel periodo”.Gianni Pera negli anni della sua permanenza a TolentinoDopo il suo ritorno a Roma Gianni Pera continua nel settore dello spettacolo fino a quando decide, per andare avanti, di custodirlo come una passione e nel frattempo intraprendere un lavoro che gli permetta di vivere: “Ammiro chi rischia scegliendo un contratto a termine in questo settore – dice - , nel mio caso, per mancanza di coraggio e di situazioni, ho optato per una scelta diversa, ma la passione per lo spettacolo non l’ho mai abbandonata”.Ed è nel momento in cui la sua occupazione principale nel settore alberghiero subisce un tracollo, dovuto alla pandemia, che a risollevargli il morale è la sua grande passione: “Quando la mia azienda ha deciso di chiudere e chiedere per i dipendenti la cassa integrazione avevo due strade difronte: deprimermi o reagire. Ho scelto la seconda ed ho fatto bene. Ma devo dire che la carriera si fonda anche sugli incontri giusti ed io li ho avuti: posso solo ringraziare il soprano Virna Sforza che mi ha permesso di studiare e prendere lezioni con rette accessibili e, addirittura, quando per me era davvero difficile, anche gratuite”.Ma anche dopo The voice Senior il sogno di Gianni Pera è proseguito e con lui quello di chi lo sostiene immedesimandosi nella sua tenacia: “Quando ho ricevuto la chiamata dalla Universal che mi chiedeva di affiancare un artista sul palco di Sanremo per la serata delle cover mi sembrava fosse uno scherzo – ammette - . Tanti cantanti che lo desiderano non riescono a calcare quel palco in tutta la loro carriera ed io posso dire di avercela fatta”.Ecco dunque che la magia del teatro e quella luce che la accompagna non si spegne mai. È questo il messaggio che Gianni Pera vuole trasmettere: “Tutti quei “no”, le porte chiuse,  i “le faremo sapere”, vengono azzerati quando si raggiunge una soddisfazione così grande. Ci sono voluti tempo e la consapevolezza che il mondo dello spettacolo abbia tante situazioni parallele in cui per molti è più facile proseguire. Io posso dire di aver realizzato questo sogno sempre nel massimo della onestà”.Giulia SancriccaL’intervista sarà pubblicata integralmente nella prossima edizione del settimanale L’Appennino camerte e trasmessa sulle frequenze di Radio C1…inBlu lunedì alle 10.10 e alle 13.40 per “Dentro la notizia”
Dal Centro teatrale Sangallo di Tolentino a Sanremo. Il lungo percorso di chi non ha mai abbandonato la sua passione per lo spettacolo e che ora diventa un esempio per tutti coloro che vivono con la magia del teatro nel cuore.

Può sembrare retorico dire che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni, ma quando c’è chi trasforma la retorica in realtà il suo esempio serve a riscattare non solo i suoi sacrifici, ma anche quelli di chi, come lui, attende di farcela.

Gianni Pera, 60 anni, di Roma, è il riscatto di tutte le persone che della propria passione non hanno potuto farne un lavoro, soprattutto se si parla di spettacolo. Un settore che, proprio nel periodo di emergenza sanitaria, è stato messo in ginocchio dalle restrizioni, mostrando ancora una volta la precarietà di chi ne ha fatta la propria vita. Ma è in questo momento difficile per molti che, invece, è arrivata l’opportunità per chi la attendeva da tanti anni, come Gianni Pera.

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Gianni Pera

Il legame del 60enne con le Marche affonda le sue radici a metà degli anni ’80, quando fu il primo insegnante di danza della scuola di teatro fondata a Tolentino da Saverio Marconi. È per questo che negli ultimi mesi tanti marchigiani si sono trovati a fare il tifo per lui: a The Voice Senior prima e sul palco dell'Ariston di Sanremo tra qualche giorno, quando si esibirà nella serata delle Cover (giovedì 4 marzo) con Gio Evan ed altri tre protagonisti del talent show, Erminio Sinni, Ann Harper ed Elena Ferretti.


“Io frequentavo a Roma la scuola di Renato Greco – racconta Gianni Pera - e mi arrivò la segnalazione che Saverio Marconi era alla ricerca di un insegnante di danza per la sua scuola che inizialmente si occupava solo di recitazione.

Già in quegli anni, infatti, la sua grande ambizione era quella di portare il musical in Italia. Entrai in contatto con lui e dopo una bella chiacchierata con Saverio Marconi e Michele Renzullo, la scuola si aprì alla danza con il mio arrivo a Tolentino. Ricordo con piacere allievi come Cesare Bocci, Gabriela Eleonori e Massimo Zenobi. Ho bellissimi ricordi legati a quel periodo”.

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Gianni Pera negli anni della sua permanenza a Tolentino

Dopo il suo ritorno a Roma Gianni Pera continua nel settore dello spettacolo fino a quando decide, per andare avanti, di custodirlo come una passione e nel frattempo intraprendere un lavoro che gli permetta di vivere: “Ammiro chi rischia scegliendo un contratto a termine in questo settore – dice - , nel mio caso, per mancanza di coraggio e di situazioni, ho optato per una scelta diversa, ma la passione per lo spettacolo non l’ho mai abbandonata”.

Ed è nel momento in cui la sua occupazione principale nel settore alberghiero subisce un tracollo, dovuto alla pandemia, che a risollevargli il morale è la sua grande passione: “Quando la mia azienda ha deciso di chiudere e chiedere per i dipendenti la cassa integrazione avevo due strade difronte: deprimermi o reagire. Ho scelto la seconda ed ho fatto bene. Ma devo dire che la carriera si fonda anche sugli incontri giusti ed io li ho avuti: posso solo ringraziare il soprano Virna Sforza che mi ha permesso di studiare e prendere lezioni con rette accessibili e, addirittura, quando per me era davvero difficile, anche gratuite”.

Ma anche dopo The voice Senior il sogno di Gianni Pera è proseguito e con lui quello di chi lo sostiene immedesimandosi nella sua tenacia: “Quando ho ricevuto la chiamata dalla Universal che mi chiedeva di affiancare un artista sul palco di Sanremo per la serata delle cover mi sembrava fosse uno scherzo – ammette - . Tanti cantanti che lo desiderano non riescono a calcare quel palco in tutta la loro carriera ed io posso dire di avercela fatta”.

Ecco dunque che la magia del teatro e quella luce che la accompagna non si spegne mai. È questo il messaggio che Gianni Pera vuole trasmettere: “Tutti quei “no”, le porte chiuse,  i “le faremo sapere”, vengono azzerati quando si raggiunge una soddisfazione così grande. Ci sono voluti tempo e la consapevolezza che il mondo dello spettacolo abbia tante situazioni parallele in cui per molti è più facile proseguire. Io posso dire di aver realizzato questo sogno sempre nel massimo della onestà”.

Giulia Sancricca

L’intervista sarà pubblicata integralmente nella prossima edizione del settimanale L’Appennino camerte e trasmessa sulle frequenze di Radio C1…inBlu lunedì alle 10.10 e alle 13.40 per “Dentro la notizia”

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