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San Severino: il Pomarancio torna a casa

Mercoledì, 28 Aprile 2021 13:56 | Letto 712 volte   Clicca per ascolare il testo San Severino: il Pomarancio torna a casa Il Pomarancio è tornato a casa. Dopo 210 anni, il capolavoro del pittore Cristoforo Roncalli ,“La Beata Vergine Maria col Bambino e i Santi Rocco e Severino”, orna di nuovo, da oggi, la chiesa di San Rocco a San Severino, luogo che l’aveva ospitato fino al 1811.Fu durante i lavori di ristrutturazione della chiesa, dopo il terremoto del 1997, che Giampiero Calcaterra, architetto di Tolentino, venne a conoscenza dell’opera. La cornice originale era ancora a San Severino, mentre la tela era finita a Osnago, nel milanese. In molti hanno lavorato a questo ritorno, che oggi è diventato realtà. Un percorso voluto dal Comune, insieme all’Arcidiocesi, alla Soprintendenza delle Marche e alla Pinacoteca di Brera che si chiude dopo quasi 25 anni.All’arrivo della tela, riconsegnata dalla Pinacoteca di Brera, moltissime autorità, tra cui anche l’Arcivescovo Francesco Massara e il Cardinale Edoardo Menichelli. Il sindaco della città di San Severino, Rosa Piermattei, ha commentato l’evento con grande soddisfazione, ringraziando tutte le parti che hanno contribuito al ritorno dellopera: “Il Comune, insieme all’Arcidiocesi, alla Soprintendenza delle Marche e alla Pinacoteca di Brera, ha lavorato per anni permettendo così che si realizzasse il sogno di riavere la tela nel luogo che originariamente la ospitava: si riempie un vuoto che sentivamo dal lontano 1811, da quando le truppe napoleoniche privarono la nostra comunità di questo capolavoro di inestimabile valore. Una vera meraviglia dell’arte torna in città per arricchire il nostro patrimonio artistico e culturale. Vorrei ringraziare il dottor Giuseppe Moretti, l’architetto Giampiero Calcaterra e tutti coloro abbiano contribuito a far sì che la tela tornasse a casa”. l.c.
Il Pomarancio è tornato a casa. Dopo 210 anni, il capolavoro del pittore Cristoforo Roncalli ,“La Beata Vergine Maria col Bambino e i Santi Rocco e Severino”, orna di nuovo, da oggi, la chiesa di San Rocco a San Severino, luogo che l’aveva ospitato fino al 1811.

Fu durante i lavori di ristrutturazione della chiesa, dopo il terremoto del 1997, che Giampiero Calcaterra, architetto di Tolentino, venne a conoscenza dell’opera. La cornice originale era ancora a San Severino, mentre la tela era finita a Osnago, nel milanese. In molti hanno lavorato a questo ritorno, che oggi è diventato realtà. Un percorso voluto dal Comune, insieme all’Arcidiocesi, alla Soprintendenza delle Marche e alla Pinacoteca di Brera che si chiude dopo quasi 25 anni.

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All’arrivo della tela, riconsegnata dalla Pinacoteca di Brera, moltissime autorità, tra cui anche l’Arcivescovo Francesco Massara e il Cardinale Edoardo Menichelli. Il sindaco della città di San Severino, Rosa Piermattei, ha commentato l’evento con grande soddisfazione, ringraziando tutte le parti che hanno contribuito al ritorno dell'opera: “Il Comune, insieme all’Arcidiocesi, alla Soprintendenza delle Marche e alla Pinacoteca di Brera, ha lavorato per anni permettendo così che si realizzasse il sogno di riavere la tela nel luogo che originariamente la ospitava: si riempie un vuoto che sentivamo dal lontano 1811, da quando le truppe napoleoniche privarono la nostra comunità di questo capolavoro di inestimabile valore. Una vera meraviglia dell’arte torna in città per arricchire il nostro patrimonio artistico e culturale. Vorrei ringraziare il dottor Giuseppe Moretti, l’architetto Giampiero Calcaterra e tutti coloro abbiano contribuito a far sì che la tela tornasse a casa”.

l.c.

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