In un libro le vicende de " I Da Camerino": famiglia ebraica italiana tra '300 e '500

Sabato, 27 Gennaio 2018 00:30 | Letto 2221 volte   Clicca per ascolare il testo In un libro le vicende de " I Da Camerino": famiglia ebraica italiana tra '300 e '500 Presentato nell’aula magna della Scuola di Giurisprudenza presso il Campus Unicam, il libro “ I Da Camerino: una famiglia ebraica fra Trecento e Cinquecento”, frutto di uno studio curato da Mafalda Toniazzi delluniversità di Pisa, partendo dagli archivi marchigiani e fiorentini . Seguito con interesse da una nutrita platea di studenti e docenti, l’evento è servito a sottolineare la centralità dellacultura ebraica nella storia camerte e marchigiana. In apertura, parole di ringraziamento dal rettore Claudio Pettinari per una ricerca che contribuisce a far conoscere particolari storici di assoluto rilievo; sono poi seguiti i contributi dell’avv. Corrado Zucconi Galli Fonseca in rappresentanza del Rotary Club Camerino e del dirigente dei Licei Francesco Rosati. Coordinati dalla prof.ssa Emanuela Di Stefano, i successivi autorevoli interventi di Alessandra Veronese, Direttore del centro interdipartimentale di Studi Ebraici “ Michele Luzzatti” (CISE) dell’università di Pisa, e, di Mafalda Toniazzi, autrice de “ I Da Camerino”. Come spiegato dalla studiosa dell’Università di Pisa, la pubblicazione, ripercorre le vicende della famiglia di banchieri dei Da Camerino, stabilitasi in città intorno al 1200, estesasi successivamente in Toscana e Umbria, pur mantenendo sempre forte il suo legame con le Marche. A favorire l’insediamento ebraico in diverse città, fu il sistema delle condotte, una sorta di contratto stipulato tra città ed ebrei, i quali accettavano di andare a prestare su pegno. Un’attività che dunque consentì agli ebrei di essere chiamati, e, andare ad insediarsi in certe zone, a motivo di affari economici. Molti anche i matrimoni tra ebrei lontani che permisero di ampliare i patrimoni.  Vi erano ebrei  banchieri, medici, commercianti ma, come si è appreso, non tutti erano così ricchi come si crede, esistendo tra loro anche famiglie poverissime. “La ricostruzione della storia di una famiglia- ha dichiarato la studiosa- non è mai solo finalizzata alla ricostruzione degli eventi di uno specifico nucleo, rivelandosi utile a ricostruire anche uno spaccato della storia di un paese, o di una località. Ho dunque voluto porre in particolare evidenza, quegli aspetti della storia della famiglia che fossero d’aiuto ad una migliore conoscenza della storia di Camerino. Come molti dei nuclei ebraici dell’epoca del pieno e tardo medioevo, i Da Camerino erano una famiglia di banchieri e, come molti degli ebrei che ritroviamo nei centri marchigiani provenivano da Roma, anche su impulso della sede apostolica che, attraverso l’esperienza di tali banchieri, mirava a rivitalizzare le varie economie. Orgogliosi di aver collaborato ad una significativa iniziativa culturale - così lavv. Zucconi Galli Fonseca, il quale ha aggiunto: .Uno studio che valorizza la storia del periodo d’oro di Camerino,  a quei tempi  fiorente città industriale e commerciale, il che spiega anche la presenza di numerosi ebrei in città. Un prodotto che tra l’altro valorizza l’istituzione Archivio di Stato di Camerino, dove l’autrice è riuscita a scovare del materiale interessante per la sua pubblicazione”. In chiusura del suo intervento l’avvocato  ha rivolto un appello per la riapertura dell’archivio di Stato e della biblioteca comunale, danneggiati dal sisma e tuttora inaccessibili.   Il messaggio che ho inteso dare con questo volume- ha spiegato Mafalda Toniazzi -è stato di utilizzare la storia degli ebrei, come mezzo per completare e dare una visione più ampia ed esauriente della storia in generale, cercando di sottolineare, come si debba uscire dall’idea di fare sempre e solo la storia di ebrei di una determinata località, e come invece sia più opportuno inserirla in un contesto più ampio, confrontandola con i grandi problemi della storia. E lo spaccato storico della Camerino tra 300 e 500 è quello di una città molto viva, sia dal punto di vista economico,sociale che culturale “ Una Camerino- ha proseguito-, al centro della storia italiana del tardo medioevo e, molto composita dal punto di vista degli strati sociali che la popolavano. La famiglia dei Da Camerino esiste ancora nei suoi discendenti che ora si trovano a Venezia; uno di questi ha un importante  studio di architettura e, tra l’altro, si è occupato della ristrutturazione del ghetto di Venezia.Tra i discendenti famosi vi è la stilista Roberta di Camerino all’anagrafe Giuliana Coen, il cui marchio è nato dal cognome del marito e dal nome della sua bambola preferita”.   “Talvolta ci si imbatte in un filone di studio particolare, che fa nascere la curiosità di conoscere di più – ha affermato l’autrice nel rivolgersi alla platea di giovani - Da storica mi sono accorta che mancava una fetta della storia d’Italia che prima era relegata a storia marginale e che in questi anni si sta completando. Spero che la mia ricerca possa essere d’aiuto e contagiarvi nel virus della curiosità, servire da stimolo per conoscere con i vostri occhi e in modo personale. La storia – ha concluso – è fatta di eventi che vanno contestualizzati, per conoscere le nostre origini e arrivare a capire il nostro presente”.    “ Noi ricordiamo l’evento tragico- ha detto la prof.ssa Di Stefano-  eppure  la comunità ebraica camerte, ha rappresentato davvero un tassello importante della storia economica, sociale, culturale di Camerino. Nel tardo medioevo, l’immagine che ne esce è quella di un mondo ebraico pienamente inserito, che dialoga alla pari con la comunità locale.  Dai miei studi –ha aggiunto- avevo già notato questa integrazione e il libro la conferma con forza; lo testimoniano i luoghi delle abitazioni delle famiglie ebree, sparsi ovunque da Morrotto a Sessanta. La famiglia dei Da Camerino, s’ insedia nel centro della città quando ormai il suo arricchimento ha raggiunto l’apice; una famiglia solida, fortemente integrata nella società camerte e nella sua economia. Voglio smitizzare dunque l’esistenza del ghetto ebraico in tutto il medio evo, in quanto gli ebrei non erano assolutamente ghettizzati; il 500 sarà un’altra cosa; saranno costretti a spostarsi ad Ancona o Roma, ma in precedenza la loro integrazione con la comunità camerte, con i da Varano, con i mercanti e con la società civile in genere è sicuramente forte. La comunità ebraica verrà un po’ isolata solo negli ultimi anni e, prima della partenza obbligata verso Ancona o Roma”. A vivacizzare il partecipato evento, anche una serie di domande poste dagli stessi studenti. C.C.

Presentato nell’aula magna della Scuola di Giurisprudenza presso il Campus Unicam, il libro “ I Da Camerino: una famiglia ebraica fra Trecento e Cinquecento”, frutto di uno studio curato da Mafalda Toniazzi dell'università di Pisa, partendo dagli archivi marchigiani e fiorentini . Seguito con interesse da una nutrita platea di studenti e docenti, l’evento è servito a sottolineare la centralità dellacultura ebraica nella storia camerte e marchigiana. In apertura, parole di ringraziamento dal rettore Claudio Pettinari per una ricerca che contribuisce a far conoscere particolari storici di assoluto rilievo; sono poi seguiti i contributi dell’avv. Corrado Zucconi Galli Fonseca in rappresentanza del Rotary Club Camerino e del dirigente dei Licei Francesco Rosati. Coordinati dalla prof.ssa Emanuela Di Stefano, i successivi autorevoli interventi di Alessandra Veronese, Direttore del centro interdipartimentale di Studi Ebraici “ Michele Luzzatti” (CISE) dell’università di Pisa, e, di Mafalda Toniazzi, autrice de “ I Da Camerino”.

Come spiegato dalla studiosa dell’Università di Pisa, la pubblicazione, ripercorre le vicende della famiglia di banchieri dei Da Camerino, stabilitasi in città intorno al 1200, estesasi successivamente in Toscana e Umbria, pur mantenendo sempre forte il suo legame con le Marche. A favorire l’insediamento ebraico in diverse città, fu il sistema delle condotte, una sorta di contratto stipulato tra città ed ebrei, i quali accettavano di andare a prestare su pegno. Un’attività che dunque consentì agli ebrei di essere chiamati, e, andare ad insediarsi in certe zone, a motivo di affari economici. Molti anche i matrimoni tra ebrei lontani che permisero di ampliare i patrimoni.  Vi erano ebrei  banchieri, medici, commercianti ma, come si è appreso, non tutti erano così ricchi come si crede, esistendo tra loro anche famiglie poverissime. “La ricostruzione della storia di una famiglia- ha dichiarato la studiosa- non è mai solo finalizzata alla ricostruzione degli eventi di uno specifico nucleo, rivelandosi utile a ricostruire anche uno spaccato della storia di un paese, o di una località. Ho dunque voluto porre in particolare evidenza, quegli aspetti della storia della famiglia che fossero d’aiuto ad una migliore conoscenza della storia di Camerino. Come molti dei nuclei ebraici dell’epoca del pieno e tardo medioevo, i Da Camerino erano una famiglia di banchieri e, come molti degli ebrei che ritroviamo nei centri marchigiani provenivano da Roma, anche su impulso della sede apostolica che, attraverso l’esperienza di tali banchieri, mirava a rivitalizzare le varie economie".

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"Orgogliosi di aver collaborato ad una significativa iniziativa culturale" - così l'avv. Zucconi Galli Fonseca, il quale ha aggiunto:" .Uno studio che valorizza la storia del periodo d’oro di Camerino,  a quei tempi  fiorente città industriale e commerciale, il che spiega anche la presenza di numerosi ebrei in città. Un prodotto che tra l’altro valorizza l’istituzione Archivio di Stato di Camerino, dove l’autrice è riuscita a scovare del materiale interessante per la sua pubblicazione”. In chiusura del suo intervento l’avvocato  ha rivolto un appello per la riapertura dell’archivio di Stato e della biblioteca comunale, danneggiati dal sisma e tuttora inaccessibili.

 " Il messaggio che ho inteso dare con questo volume- ha spiegato Mafalda Toniazzi -è stato di utilizzare la storia degli ebrei, come mezzo per completare e dare una visione più ampia ed esauriente della storia in generale, cercando di sottolineare, come si debba uscire dall’idea di fare sempre e solo la storia di ebrei di una determinata località, e come invece sia più opportuno inserirla in un contesto più ampio, confrontandola con i grandi problemi della storia. E lo spaccato storico della Camerino tra 300 e 500 è quello di una città molto viva, sia dal punto di vista economico,sociale che culturale “ Una Camerino- ha proseguito-, al centro della storia italiana del tardo medioevo e, molto composita dal punto di vista degli strati sociali che la popolavano. La famiglia dei Da Camerino esiste ancora nei suoi discendenti che ora si trovano a Venezia; uno di questi ha un importante  studio di architettura e, tra l’altro, si è occupato della ristrutturazione del ghetto di Venezia.Tra i discendenti famosi vi è la stilista Roberta di Camerino all’anagrafe Giuliana Coen, il cui marchio è nato dal cognome del marito e dal nome della sua bambola preferita”.

  “Talvolta ci si imbatte in un filone di studio particolare, che fa nascere la curiosità di conoscere di più – ha affermato l’autrice nel rivolgersi alla platea di giovani - Da storica mi sono accorta che mancava una fetta della storia d’Italia che prima era relegata a storia marginale e che in questi anni si sta completando. Spero che la mia ricerca possa essere d’aiuto e contagiarvi nel virus della curiosità, servire da stimolo per conoscere con i vostri occhi e in modo personale. La storia – ha concluso – è fatta di eventi che vanno contestualizzati, per conoscere le nostre origini e arrivare a capire il nostro presente”.  

 “ Noi ricordiamo l’evento tragico- ha detto la prof.ssa Di Stefano-  eppure  la comunità ebraica camerte, ha rappresentato davvero un tassello importante della storia economica, sociale, culturale di Camerino. Nel tardo medioevo, l’immagine che ne esce è quella di un mondo ebraico pienamente inserito, che dialoga alla pari con la comunità locale.  Dai miei studi –ha aggiunto- avevo già notato questa integrazione e il libro la conferma con forza; lo testimoniano i luoghi delle abitazioni delle famiglie ebree, sparsi ovunque da Morrotto a Sessanta. La famiglia dei Da Camerino, s’ insedia nel centro della città quando ormai il suo arricchimento ha raggiunto l’apice; una famiglia solida, fortemente integrata nella società camerte e nella sua economia. Voglio smitizzare dunque l’esistenza del ghetto ebraico in tutto il medio evo, in quanto gli ebrei non erano assolutamente ghettizzati; il 500 sarà un’altra cosa; saranno costretti a spostarsi ad Ancona o Roma, ma in precedenza la loro integrazione con la comunità camerte, con i da Varano, con i mercanti e con la società civile in genere è sicuramente forte. La comunità ebraica verrà un po’ isolata solo negli ultimi anni e, prima della partenza obbligata verso Ancona o Roma”.

A vivacizzare il partecipato evento, anche una serie di domande poste dagli stessi studenti.

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