Forti raffiche di vento, alberi caduti sulle strade
Una giornata impegnativa per i vigili del fuoco. Le forti raffiche di vento che da questa mattina hanno interessato tutta la provincia hanno messo a dura prova i pompieri che sono al lavoro per le tante chiamate ricevute a causa di alberi caduti sulla strada. La maggior parte degli interventi sono stati richiesti nell'entroterra: nei territori di Camerino, Castelraimondo, Matelica e Apiro. Allarme anche per regole pericolanti di diverse abitazioni.
GS
Spaccio, in manette due giovani
Carabinieri di Tolentino e Montecassiano insieme per una attività di contrasto allo spaccio. In manette due giovani. Entrambi classe 2000 sono finiti nel mirino di una indagine da cui è emerso che erano responsabili non solo di spaccio ma anche di altri reati.
"Tutto è partito da una violazione di domicilio a Montecavallo. Da lì - ha spiegato il capitano Giacomo De Carlini - dopo aver chiuso l'attività specifica si è sviluppata tutta una serie di indagini sul consumo di droga da parte dei giovanissimi. Uno dei due arrestati ieri si trova ai domiciliari a Tolentino e uno a Montecassiano. C'è stata una grandissima attenzione del Procuratore Giovanni Giorgio così come il dottor Riccioni, titolare dell'indagine".
A illustrare i dettagli dell'operazione il tenente Giuseppe Losito, comandante del nucleo operativo e radiomobile: "Questi giovani spacciavano ma ci sono altri reati connessi, propedeutici per così dire come violazioni, rapine e quant'altro. Nel caso di specie c'è stato un intersecarsi di accertamenti, intercettazioni benché i giovani si dotino di telefonini vecchi che lasciano meno tracce. Creano la filiera, a Tolentino arrivano a spacciare tant'è che il 'fornitore' veniva da fuori. Fondamentali sono state le telecamere di videosorveglianza che hanno permesso di tracciare i percorsi". Le cessioni dello stupefacente sono dell'ordine del chilo, secondo Losito, il quale ha anche sottolineato la necessità di intervenire sull'assistenza ai ragazzi.
"La situazione familiare di questi due ragazzi è di profondo disagio - ha confermato De Carlini -. Lo spacciatore tolentinate non è italiano mentre il 'fornitore' è italiano e di Montecassiano. Quest'ultimo, a giugno, si è reso anche responsabile di un tentativo di estorsione aggravata nei confronti dell'arrestato di Tolentino". Le zone di spaccio erano il centro storico, le abitazioni dei due soggetti e marginalmente il Parco Isola d'Istria.
A Montecassiano, a casa del giovane 'fornitore' sono stati rinvenuti 110 grammi di marijuana, bilancini di precisione e altro. "Il tolentinate - è tornato a dire il capitano - si stava specializzando anche in cocaina, anfetamina e speed e questo fa capire la pericolosità del fenomeno. Fare uso a 20 anni di cocaina è un qualcosa tipico delle grandi città non di queste zone. Il suo giro d'affari annuale è intorno ai 10mila euro netti".
g.g.
I 50 anni della sede ITC Antinori di Matelica
Il felice traguardo è stato ricordato con un’intera mattinata di festa, voluta dalla dirigenza della scuola e dall’amministrazione comunale. Larga la partecipazione della cittadinanza nella sede di via Bellini, dove si sono riuniti per lì'occasione anche tanti ex allievi e docenti.
L'incontro si è aperto con i saluti istituzionali delle autorità che hanno visto susseguirsi gli interventi del dirigente scolastico Francesco Rosati, Massimo Baldini Sindaco di Matelica, Sandro Sborgia Sindaco di Camerino, Claudio Pettinari Rettore dell’Università degli Studi di Camerino. All'incontro ha partecipato il dott. Giancarlo Mariani della Segreteria del direttore dell'Ufficio Scolastico regionale.
All'orgoglio del primo cittadino di Matelica Baldini, per una istituzione scolastica che si è sempre contraddistinta per la qualità della sua formazione, si è aggiunto il compiacimento del sindaco di Camerino Sborgia il quale ha espresso l'augurio che, come già avvenuto in passato,a partire dalla sede di Matelica i ragazzii possano continuare a trovare la loro strada per il futuro.
Dal Rettore di Unicam Pettinari l'auspicio che possa positivamente continuare la filiera scuola- università- lavoro. "Bene che le università siano presenti nelle scuole e, bene il rapporto da mantenere con il territorio. Giovanni Antinori, cui l'istituto è dedicato, é stato un grande architetto e la nostra scuola di architettura potrebbe svolgere un ruolo importante per la ricostruzione". Poi una sottolineatura sui temi della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente temi che necessitano di sempre maggiore studio e formazione. Altri aspetti quelli legati all' accesso ad una economia diversa, sempre più legata a formazione e informazione digitale e che possono essere oggetto di studio nella sinergia tra scuola e università. "Lunga vita all'istituto e Unicam- ha concluso il rettore- ben felice di continuare a collaborare con voi'.
E' quindi seguito l’intervento a cura dell’avvocato Giuseppe De Rosa che ha proposto un excursus tra il passato e l'oggi, tracciando una breve storia della scuola a partire dalla sua fondazione avvenuta a Camerino nel 1863, per passare all’apertura della sede di Matelica nell’anno scolastico 1969/ 70. Fu allora che il Ministro della Pubblica Istruzione, viste le istanze del Comune e considerato il numero elevato di studenti di scuola media, sotto la presidenza del prof. Libero Polzonetti, autorizzò l’apertura della sezione staccata camerte di Ragioneria dell’ Antinori.
Ma De Rosa ha sottolineato che, per tante ragioni, è stato molto difficile ricostruire la storia dell"Istituto. I terremoti hanno sconvolto totalmente gli archivi, pertanto è accaduto che, seppure solo per lo spazio di tempo di mezzo secolo, notizie frammentarie abbiano comportato difficoltà maggiore del ricucire argomenti di 400 anni fa. Già dopo il sisma del 1997, per repentine necessità di trasferimenti, tanto materiale non è stato ben organizzato materialmente e tanto altro è stato difficile reperire. Periodo caratterizzato da forti tensioni sociali quello del 1969; diverse le realtà di Camerino e Matelica, prettamente votata agli studi e alla cultura la prima e a vocazione più industriale la seconda. Ricordato anche che nel '69 si consentì l'accesso agli atenei anche agli istituti tecnici, per cui quella sezione di scuola superiore in una cittadina come Matelica permise a tanti giovani di potersi confrontare con una preparazione anche universitaria. La prima sede a Matelica fu in piazza Mattei nel palazzo del Governo e, prima di occupare il nuovissimo edificio, altra sede è stata quella del palazzo dei Conventati. All'epoca della sua fondazione, era sindaco il maestro Carlo Boccaccini e con l'assessore Pettinelli furono i più grandi sostenitori della richiesta presso il Ministero. L'allora preside Polzonetti, si impose accondiscendendo all'istanza che permise dunque l'apertura a Matelica della sede distaccata di Camerino. 'La promessa - ha concluso De Rosa- é che se si riuscirà a reperire ulteriore materiale, scriveremo senz'altro una storia più dettagliata dei vari anni dell'istituto".
Il prof. Enzo Fusari ha quindi illustrato la figura dell’architetto camerte Giovanni Antinori a cui è dedicato l'istituto. Maggiore di dieci figli Giovanni Antinori ha lasciato molti segni della sua arte soprattutto a Roma con i tre obelischi presenti nella capitale ma poi anche nella sua terra con la mirabile sala degli specchi del Castello di Lanciano. Grande ingegnere stutturista più che architetto, ha evidenziato Fusari, nonchè grande paesaggista come testimonia lo spettacolare allestimento della corte esterna e dei giardini di Villa Pamphili, sempre nella Capitale.
I lavori sono quindi proseguiti con gli interventi del dott. Carlo Cipriani, responsabile del servizio Formazione e Scuola di Confindustria Macerata e del prof. Gabriele Micozzi, docente presso l’Università Politecnica delle Marche, i quali hanno parlato del valore formativo degli indirizzi tecnico economici e dell’attualità di questa scelta per i giovani. La prima giornata di celebrazioni è proseguita con la consegna di una targa ricordo ai primi alunni della scuola, che nell’anno scolastico 1969/70 furono ben 25, oltre che ai Docenti, al personale ATA e ai Dirigenti che hanno fatto la storia del glorioso Istituto trai quali erano presenti i professori Enzo Bonacucina preside per oltre 25 anni e, l'ultimo dirigente Giancarlo Marcelli che, proprio quest'anno, ha lasciato le redini al reggente Francesco Rosati che ha la titolarità dei Licei di Camerino.
Infine, lo scoprimento di una targa in ricordo dei 50 anni e la benedizione a cura di Mons. Lorenzo Paglioni parroco della Concattedrale di S. Maria in Matelica.
Nei prossimi mesi gli eventi celebrativi proseguiranno con una serie di manifestazioni che culmineranno in una pubblicazione, fatta di ricordi ed esperienze vissute tra i banchi di scuola. Per il mese di maggio è stato già preannunciato un seminario di studi riservato ai docenti degli Istituti Tecnici ad indirizzo economico della Regione Marche, per discutere delle peculiarità e caratteristiche di una scuola molto richiesta oggi dal mercato dal lavoro, come testimoniano la continua domanda proveniente dalle piccole e medie imprese, oggi più che mai alla ricerca di figure professionali specializzate.
c.c.
Deciso il futuro della scuola Luzio
Si è infatti svolto un incontro tra maggioranza e minoranza (Gabriela Lampa e Francesco Borioni) del consiglio comunale insieme al funzionario della soprintendenza, architetto Pierluigi Salvati e alla fine è stata presa una decisione, “non facile“, come ha affermato Rosa Piermattei. Le opzioni erano due: Mantenere la scuola nella sede attuale della Luzio, con tutti i nuovi standard di sicurezza antisismica previsti dalla normativa oppure realizzare un nuovo istituto a Cesolo, Dove era stata ipotizzata un’area di massima idonea. “Abbiamo scelto di intervenire sull’edificio esistente e abbandonare l’idea di un nuovo plesso - fa sapere il sindaco -. Questo perché innanzitutto il nuovo decreto sisma impone di ripristinare e ricostruire nel medesimo sito gli edifici scolastici ubicati nei centri storici. Ovviamente però, già prima di tale norma, avevamo svolto altre valutazioni che ci avevano condotto verso questa scelta”. Tante le motivazioni addotte, tra le quali che l’area ipotizzata a Cesolo È sottoposta a vincolo archeologico e inoltre l’amministrazione ha ricevuto garanzie per quanto attiene alla sicurezza dell’edificio preesistente, Che dovrà subire interventi mirati che prevedono l’abbattimento del terzo piano della Luzio e delle superfetazioni esterne. Saranno applicate tutte le più recenti tecniche costruttive tra le quali l’isolamento tramite isolatori sismici, “è potrà raggiungere un grado di sicurezza pari a quello di un edificio nuovo con funzioni strategiche”. Non sono mancate motivazioni politiche e logistiche, queste ultime legata alla necessità di riorganizzare la viabilità qualora la scuola fosse stata realizzata a Cesolo.
G.G.
(Approfondimento sul prossimo numero di Appennino Camerte)
In centinaia all’ultimo saluto a Leonardo Sacchi
In centinaia per l'ultimo saluto a Leonardo Sacchi. "Sei sempre con noi", "Ci manchi Sach". Tanti i lenzuoli bianchi e gli striscioni per dire addio ad un figlio, un fratello, un amico, un compagno di scuola e di squadra. Tutto questo era Leonardo Sacchi, il 18enne deceduto a seguito di un incidente stradale giovedì notte, lungo la strada Treia - Chiesanuova, di ritorno da una cena. È finito fuori strada e nonostante il rapido intervento del 118 e la corsa in ospedale, non c'è stato nulla da fare. Leonardo aveva 18 anni e da dieci giorni aveva preso la patente.
"Ti appassionava scoprire come erano fatte le cose - sono le parole del cugino, Davide Marchionne - le smontavi e rimontavi. Andavi oltre ogni cliché, il posto a capotavola in cui ti sedevi ai pranzi domenicali rimarrà vuoto ma tu ci sarai sempre".
Dopo il ricordo dei suoi compagni di classe, anche quello della professoressa di italiano che lo ha definito un ragazzo "amabile, posato e cordiale".
Tutte le iniziative della città di Treia previste per il weekend sono state annullate in segno di rispetto.
g.g.
"La Sapienza per Camerino" Consegnato ricavato del concerto
Lo scorso 3 ottobre l’aula Magna della Sapienza Università di Roma era infatti gremita da quanti hanno voluto partecipare alla magnifica serata di musica e solidarietà . Per loro l’opportunità di ascoltare le meravigliose note della Fidelio Orchestra diretta dal maestro Raffaello Morales e della pianista di fama internazionale Gloria Campaner nonchè di sostenere l’Università di Camerino. L’intento del comitato organizzatore era infatti quello di raccogliere fondi da destinare al restauro dell’antica biblioteca Giuridica di Unicam nonché all’allestimento di un’aula informatica.
"Ringrazio veramente di cuore a nome dell'intera comunità universitaria – dichiara il Rettore Unicam Claudio Pettinari – tutti coloro che hanno voluto sostenerci acquistando i biglietti per assistere al concerto. Il ringraziamento più grande va al Comitato che ha curato tutta l'organizzazione, alle Università La Sapienza e Tor Vergata e a tutti i colleghi, per aver reso possibile tutto ciò. L'evento ha rappresentato anche una importante opportunità per sottolineare come la bellezza dell’arte possa essere anche strumento di speranza e rinascita. Ringrazio anche la CRUI che ha patrocinato l’evento e che ritiene fondamentale la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale di Unicam”.
cc
Hotel 77: soldi del sisma trasformati in lingotti d'oro
Trasformati i soldi del sisma in lingotti di oro puro. Ben 51, per 13 chili e un valore di 500mila euro. Nel mirino della guardia di finanza di Camerino l'Hotel 77 di Tolentino.
“Il sisma ha creato tanti problemi - ha affermato il colonnello Amedeo Gravina - e qualcuno ne ha approfittato. Al 30 novembre sono state segnalate 190 persone per Cas illecitamente percepiti in provincia, per un 1 milione e 126mila euro. I sequestri fin ora effettuati sono stati per 450mila euro circa. Parliamo quindi di somme importanti e nel caso di specie si tratta di qualcosa di leggermente diverso. Una struttura ricettiva usata fin da subito per alloggiare gli sfollati ha approfittato della situazione”.
Giovanni Giorgio ha rivelato che la struttura in questione sarebbe l’Hotel 77 di Tolentino: “È stato accertato non solo l’indebito percepimento di fondi, ma ha poi dichiarato bancarotta e convertito il denaro in lingotti d’oro. Sono stati sequestrati anche 60mila euro rispetto ad un profitto illecito di 1 milione e 500mila euro”. I lingotti sarebbero stati rinvenuti in una botola sotto al letto di alcuni indagati che nel frattempo erano andati in vacanza a San Francisco.
“Tutto sommato qualcosa di importante l’abbiamo fatto - è tornato a dire Giorgio - sforzandoci di lavorare in un contesto di importanti carenze di personale”.
L’attività descritta dal capitano Alessandro Tomei è stata particolare e dinamica, iniziata con un settore di intervento e poi sfociata in altri: “Siamo impegnati nella tutela e salvaguardia dei contributi del post sisma e la nostra attenzione è ricaduta sull’Hotel 77, chiuso a inizio 2018. Era molto capiente e sin da subito ha fornito assistenza e alloggio agli sfollati. Sono tre le ragioni che ci hanno spinto a vederci più chiaro: era una delle poche strutture che aveva fornito servizi e che aveva dichiarato per più di un anno sempre il trattamento di pensione completa per gli sfollati. E ci siamo chiesti come fosse possibile che il 100 per cento delle persone fossero tutti i giorni a pensione completa. Inoltre era un evasore totale, non c’erano dichiarazioni né per il 2016 né per il 2017. Poi ci ha fatto definitivamente dubitare della scorretta gestione dei fondi percepiti - ha aggiunto - la bancarotta a dicembre 2018”. Come poteva aver ricevuto 1,5milioni dalla Regione e dalla Prefettura e fallire? Ne è così scaturita una informativa di reato e sono partite le indagini seguite dal Pm Carusi.
Sono stati svolti accertamenti e indagini su un nucleo familiare di cinque persone nonché l'escussione anche di ex dipendenti.
“La direzione ha distratto un milione di euro di cui 500mila in lingotti d’oro puro del peso complessivo di 13 chili. L’acquisto di questi lingotti - ha precisato Tomei - sono stati contestuali alla percezione dei bonifici da parte della Regione. Peraltro gli indagati avevano creato una nuova società e avevano un tenore di vita molto alto”.
Il procuratore Giorgio ha sottolineato il problema della concezione dei reati fallimentari come reati di serie B. “Vengono ritenuti degli incidenti di percorso ma chi si rende responsabile di bancarotta fraudolenta fa qualcosa di molto grave ed è discutibile il trattamento sanzionatorio che viene applicato per queste persone”.
L’attività continuerà poiché pare che un’ulteriore società riconducibile alla proprietà dell’Hotel 77 risulti essere evasore totale.
g.g.
Antonella De Santis, da Montegranaro l'impegno per Bolognola
Si può riassumere così la storia di Antonella De Santis, presidente della Pro Loco di Bolognola, e di suo marito. Camperisti che tanto sono rimasti affascinati da Bolognola da decidere di occuparsi della Pro Loco del paese, dando vita, tra le altre iniziative, all'albero più in alto delle Marche.
"Sono di Montegranaro - racconta al microfono di Mario Staffolani - , ma venivo sempre a Bolognola come turista. Mi sono innamorata di questo paese - dice Antonella De Santis - anche se odiavo la montagna, ma Bolognola mi ha affascinato. Sia io che mio marito volevamo fare qualcosa per questo paese durante l'emergenza del sisma. Ad emergenza finita non c'era più la Pro Loco e ci siamo presi questo impegno per organizzare qualcosa, con l'obiettivo di attirare i turisti che si concentrano soprattutto d'inverno. Abbiamo cominciato a organizzare eventi, abbiamo ideato l'abero più in alto delle Marche. Un'idea di mio marito che è elettricista e ha deciso di illuminare la montagna nel cuore dei Sibillini per dare una luce di speranza a questo paese".
Abbiamo conosciuto Antonella girando un servizio per la nostra rubrica "La realtà dei fatti", ma non potevamo attendere per raccontare questa bella storia. L'approfondimento sull'albero di Bolognola, invece, insieme a quello di Sassoferrato e alle SAE di Visso, sarà online da domani.
GS
Sarnano. Vandali nella grotta di Soffiano
Sul sentiero che conduce alla grotta di Soffiano, infatti, l'estate scorsa, un devoto a San Liberato aveva installato delle croci per indicare le stazioni della via crucis; non semplici croci, ma lavorate in modo da ricordare la forma della croce di San Damiano. Croci in legno, fissate su ferri ricoperti con canne di bambù che, evidentemente, non sono piaciute a chi ha deciso di romperle, staccarle e buttarle via.
Inutile dire che, alla vista degli atti vandalici, il sarnanese è rimasto basito e amareggiato, ammettendo di aver versato anche qualche lacrima per il dispiacere.
Non è il primo atto vandalico che si verifica in quella zona. Qualche mese fa, sono stati rotti e buttati via due pannelli dove era incisa la storia della Valle di Rio Terro, dove si trova appunto la grotta. Ad indignare i cittadini è proprio il fatto che, ad essere preso di mira, sia un luogo di preghiera e meditazione, dove si narra sia passato San Francesco.
I sarnanesi legati alla grotta di Soffiano, comunque, non si arrendono, e per il 24 dicembre si ritroveranno per la tradizionale santa messa, alle 15.30, nella splendida cornice naturale dell'eremo, in attesa della notte di Natale.
GS
una delle croci prima
l'inizio della Via Crucis lungo il sentiero
uno dei ferri di supporto delle croci piegato
una delle canne di bambù che rivestiva il ferro buttata nel dirupo
un momento della messa dello scorso anno
Treia in lutto: rimandata l'inaugurazione del SS Crocifisso
g.g.