Notizie di spettacolo nelle Marche
Il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, in una nota ufficiale di ieri, ha detto di essere in attesa dell'esito dei tamponi "a cui avrebbero dovuto essere sottoposti tutti i medici, gli infermieri e gli operatori del nostro ospedale". Pare però che i tamponi non siano stati mai fatti. La notizia, che ormai circola da diverse ore, viene confermata dalle parole del vicepresidente per la difesa dell'ospedale di San Severino, l'avvocato Marco Massei: "Che non siano stati fatti i tamponi ai medici, agli infermieri, agli operatori sociosanitari e, aggiungo anche, ai medici di base, è determinante. Ci sono già dei medici contagiati anche da noi ma se si ammalano loro, così come gli altri operatori, chi ci cura più? E' fondamentale - aggiunge - garantire la salute di chi ci dovrebbe curare e quindi assolutamente vanno fatti i tamponi, a loro per primo. Ed è giusto anche che eventuali esiti vengano comunicati al sindaco che è il responsabile della salute pubblica". Con l'occasione, Massei pone all'attenzione un altro aspetto non di poca rilevanza: "Riguarda i comuni cittadini. Se abbiamo dei sintomi riconducibili al virus, non ci viene fatto subito il tampone, devono trascorrere 4 o 5 giorni di febbre e poi non è detto che ti facciano subito l'esame. Vanno fatti con urgenza invece, subito, perché dopo 4 o 5 giorni (se va bene), potrebbe essere tardi, o uno ci rimette le penne oppure ha un organismo talmente forte da guarire da solo. Ma torno a dire - conclude - è assolutamente fondamentale che si facciano i tamponi sul personale sanitario perché rischiano di contagiarsi e contagiare le persone".
g.g.
Pubblicato in Cronaca
Linee sovraccariche, anche le richieste per i 600 euro destinati alle partite iva e alla cassa integrazione diventano difficili.
A lanciare l'allarme sono i patronati del Ce.Pa Marche che, in una nota scrivono come "nonostante la messa in campo di ogni propria risorsa lavorativa per continuare a dare servizio ai cittadini, ci sono grandissime difficoltà nel poter procedere all'invio delle nuove domande di prestazioni messe a disposizione dal Governo per fronteggiare le difficoltà organizzative ed economiche dei cittadini dovute al coronavirus.
Ad oggi - proseguono i sindacati - non risultano sufficienti gli impegni e le risorse dei sistemi messi a disposizione dall'Inps, a causa dell'evidente sovraccarico e dell'inevitabile intasamento delle linee telematiche".
Problemi che creano, quindi, forti disagi per la gestione delle pratiche. "Il rischio - conclude la nota - è che le richieste possano essere evase oltre i termini di decorrenza, portando quindi enivatibili danni economici per i cittadini".

GS
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