Notizie di spettacolo nelle Marche
Lanciano una proposta alla Regione per venire incontro alle future mamme. Sono le mamme e gli associati di Help Sos salute e Famiglia, di San Severino, sodalizio che peraltro quest’anno compie 4 anni. La nascita dell’associazione coincide con la chiusura del punto nascite e del reparto pediatria del Bartolomeo Eustachio e nel corso di questi anni hanno sempre cercato di lavorare in maniera propositiva, portando avanti battaglie ma al contempo proponendo e offrendo anche tanti servizi e tante opportunità alla comunità. È per questo che, su questa linea, oggi la presidente Cristina Marcucci lancia un imput alla Regione, dopo la chiusura di svariati punti nascita del territorio marchigiano: “L’Emilia Romagna ha creato una app che si chiama “Non da sola”, dedicata alle donne in gravidanza. Le future mamme si possono registrare e avere, man mano che la gravidanza va avanti, tutte le informazioni di cui ha bisogno. È un ottimo servizio - afferma - strutturato benissimo, perché non farla anche da noi?”.

In Emilia Romagna, la app “Non da sola” ha l’obiettivo di facilitare le donne nell’accesso non solo alle informazioni ma anche ai servizi. Grazie alla geolocalizzazione, mostra alle future mamme anche i consultori e i punti nascita a loro più vicini, con l’elenco di tutti i servizi che vengono offerti. Inoltre, è possibile avere una informazione personalizzata, aggiungendo delle preferenze e, in base al trimestre di gravidanza, di avere anche una proposta degli esami da svolgere.

g.g.
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Sono pronti a fare battaglia, e hanno già dato mandato all'avvocato Marco Massei, i membri dell’associazione La Terra Trema Noi No. Al centro dell’azione legale che stanno organizzando ci sono soprattutto le modifiche del Cas. Ad aver aderito sono già una trentina di terremotati ma chi lo volesse può ancora unirsi inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Abbiamo già una trentina di contatti - spiega il presidente dell’associazione, Diego Camillozzi - e quasi ognuno di loro ha una situazione differente benché il comune denominatore, che li farà trovare in difficoltà, sia il cambio delle regole sulla percezione del Cas, il contributo per l’autonoma sistemazione. Le persone sulla base di questo denaro può aver fatto delle scelte di vita. In base all’ordinanza 614 la Protezione Civile ha raccolto le pratiche per rimodulare il contributo poi con l’ordinanza 670 sono state apportate ulteriori modifiche”.

Con l’ordinanza 614, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha disposto che le famiglie che percepivano il Cas presentassero una dichiarazione, sulla base di un fac-simile, riguardante tutti i componenti del nucleo e sottoscritta dai medesimi con la quale attestavano di “aver provveduto o essere nei termini per provvedere, alla presentazione del progetto di ricostruzione presso l’ufficio ricostruzione competente, o di non essere proprietari in data anteriore agli eventi sismici di un immobile idoneo all’uso per il nucleo familiare e che non sia stato già locato in forza di contratto o concesso in comodato d’uso regolarmente registrati ad una data anteriore agli eventi sismici, ubicato nel medesimo comune, oppure in un comune confinante, di non aver fatto rientro nell’abitazione danneggiata dal sisma, di essere proprietari o titolari di diritti reali su immobili con danno B o C, ivi rientrati dopo la realizzazione dei lavori di temporanea messa in sicurezza e di non poter risiedere nell’abitazione principale, abituale e continuativa nel periodo di esecuzione dei lavori di riparazione definitiva, di non aver trasferito la residenza o il domicilio al di fuori dal territorio regionale, di non aver trovato altra sistemazione avente carattere di stabilità o di non essere assegnatari di un alloggio di servizio messo a disposizione dall’amministrazione di appartenenza”.

L’ordinanza 670 modificava ulteriormente, in corsa quindi, i precedenti articoli con alcuni piccoli ma sostanziali cambiamenti: “Sono state modificate le carte in tavola anche a seguito della presentazione della modulistica - sottolinea ancora Camillozzi - e ci sembra assurdo che ad esempio ci sia una differenza tra chi ha deciso di comprare una nuova casa subito dopo il sisma e chi invece ha deciso di farlo a seguito della modifica della normativa. I primi non hanno diritto a nulla mentre i secondi hanno diritto a 36 mensilità di Cas. È anticostituzionale e non paritaria”. Ci sono infatti casi di persone che hanno dovuto acquistare una nuova casa a causa della moria di abitazioni da poter affittare o per altre valide motivazioni, anche prima che la Protezione Civile stabilisse un contributo di 36 mensilità per fare questo, ma a questi soggetti non spetterà nulla mentre chi lo farà d’ora in avanti potrà godere di un importante sostegno: “Questa è forse la cosa più assurda, anche perché ci sono persone che hanno acceso un mutuo facendo affidamento sul Cas e non è giusto toglierlo. Chi ha scelto la formula del Cas peraltro è andato in qualche modo incontro allo Stato. Ha evitato la costruzione di Sae, e tutti sappiamo quanto sono costate e quanto ci hanno messo per alloggiare quante persone? Neanche 4mila persone su 28mila della provincia di Macerata. Chiediamo quindi che una volta per tutte accelerino sulla ricostruzione e ci facciano rientrare in casa e poi che nel frattempo si mantengano i diritti acquisiti a seguito del sisma e si pensi anche ai giovani. Altrimenti potremmo pensare che ci sia un piano per spopolare l’entroterra. Ricordiamoci poi che ad oggi la fine dello stato di emergenza decadrà il 31 dicembre - conclude - e bisogna valutare se non sia il caso di prorogarlo ulteriormente”.

L’avvocato Marco Massei, di San Severino, ha ricevuto mandato per avviare l’azione legale congiunta e si stanno analizzando i vari casi, le varie situazioni e gli aspetti legali che comunque saranno illustrati in una conferenza stampa che sarà organizzata nei prossimi giorni.
"Le problematiche sono molteplici - spiega Massei - riguardano i percettori di Cas, i proprietari di seconde case che hanno acquistato l'immobile prima del novembre, gli sfollati che risiedono nelle strutture ricettive e anche i molti altri soggetti che hanno percepito i contributi fino a maggio e che oggi corrono il rischio, per via di una ordinanza interpretata retroattivamente, di dover restituire delle somme. Io sto predisponendo delle diffide con cui si chiede di rivedere il problema contestando le richieste che ci sono state, da un lato, e chiedendo di continuare nell'erogazione dei contributi,dall'altro, nei confronti di soggetti che hanno già avuto una disgrazia infinita nel perdere la propria casa. Su questo aspetto - prosegue - vorremmo anche sensibilizzare la Regione e chiedere un incontro con la Protezione Civile. Non si può andare a modificare una ordinanza in maniera peggiorativa se le persone hanno riposto fiducia in questa e hanno anche progettato la loro vita in base a questa. Non si possono calpestare i diritti così".

Gaia Gennaretti

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Mercoledì, 17 Giugno 2020 09:32

Tolentino, ladri in una casa inagibile

Un'altra abitazione inagibile nel mirino dei malviventi. Questa volta ad essere presa sott'occhio è stata una casa tolentinate inagibile a seguito del sisma del 2016. Non è chiaro quando abbiano agito i ladri, quel che è certo è che nell'introdursi hanno trafugato diversi attrezzi per il giardinaggio per un danno di qualche migliaio di euro. Non si tratta certo del primo episodio simile, ma come ogni volta, ha destato malumore tra i cittadini e soprattutto tra i terremotati che ancora devono vedere ricostruita la propria casa a quattro anni dal sisma e che, oltre al danno, devono subire anche la beffa delle incursioni dei ladri.
Fra gli episodi più recenti si ricordano quelli dell'agosto e del settembre 2019 quando vennero prese di mira due abitazioni, una di Passo San Ginesio e una di Urbisaglia, rispettivamente di un geometra e una imprenditrice. Al primo era stato trafugato uno strumento topografico, alla seconda invece monili e oggetti in oro per un valore di 10mila euro. In ultimo, si ricorda anche il furto dello scorso febbraio ai danni di una 93enne sfollata. La sua casa di Tolentino, inagibile anch'essa, è stata spogliata letteralmente da ogni cosa potesse essere portata via (vestiti, biancheria, asciugami, pigiami, coperte, una scatola contenente tovagliette pregiate, lenzuola ancora chiuse in busta).
 


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Mercoledì, 17 Giugno 2020 09:13

Tentato furto nella casa del parroco

E' avvenuto qualche giorno fa ai danni di un sacerdote di Morrovalle. Dei malviventi pare si siano introdotti in casa sua forzando la porta e poi rovistando qua e là nell'abitazione. Il disordine creato è stato tanto ma pare che i ladri non abbiano trovato nulla di loro interesse da trafugare.
g.g.
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Ancora un investimento di un pedone. Questa volta l'incidente è accaduto a Mogliano, in via XX settembre. Erano circa le 7.30 quando, per cause in corso di accertamento, un'auto avrebbe travolto una persona che transitava sulla strada.
Sul posto sono subito giunti i sanitari del 118 che, viste le condizioni del pedone, hanno deciso per il trasporto in eliambulanza all'ospedale di Torrette ad Ancona. 

GS
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Paura alle 16:00 circa nella frazione Villa di Montalto, a Cessapalombo. Un mezzo cingolato che aveva effettuato lavori per la realizzazione di alcuni pozzi, mentre veniva riposizionato sopra al rimorchio, si è ribaltato ostruendo la carreggiata.
Pare, infatti, che l'operaio a bordo del mezzo non sia riuscito a trattenere il trattore che è scivolato dal rimorchio.
Fortunatamente non ci sono stati feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per il recupero del mezzo.

GS

(servizio in aggiornamento)

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Gli studenti visitano il luogo dove sorgerà la loro nuova scuola. E' accaduto nei giorni scorsi a Tolentino, su iniziativa dell'assessore alla cultura e all'istruzione Silvia Tatò.

In particolare i ragazzi, coordinati dall’insegnate Claudia Canestrini, hanno incontrato gli archeologi che hanno fatto vedere tutta la zona dove sono stati rinvenuti gli insediamenti.

Una esperienza che ha consentito a tutti gli alunni di potersi rendere conto di persona, non solo quanto sia affascinante il lavoro dell’archeologo, ma anche dove sorgerà il nuovo Campus.

"Lo scavo di contrada Pace – ricorda l’assessore Silvia Tatò - è un rinvenimento di straordinaria importanza non solo per Tolentino ma per l’intero mondo scientifico e accademico, ne esistono pochissimi in Europa e nessuno ben conservato e grande come questo. Il ritrovamento di Tolentino permetterà agli archeologi di approfondire gli studi di un periodo preistorico molto poco conosciuto, il Mesolitico e per la grande quantità di reperti rinvenuti permetterà a tanti ragazzi universitari lo studio delle abitudini e dell’ambiente in cui viveva “l’uomo cacciatore- trovatore”.

Vedere uno scavo archeologico in presenza con la diretta illustrazione dei ritrovamenti da parte degli archeologi che lì hanno lavorato era un’occasione da non perdere per i nostri ragazzi e così, grazie alla disponibilità della Soprintendenza Archeologica delle Marche che ha la direzione scientifica del sito, siamo riusciti ad organizzare la visita". 

Intanto, proprio ieri, il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha annunciato che "Tra un paio di mesi sarà pronta la progettazione definitiva del nuovo polo scolastico di Tolentino ed entro la fine dell’anno sarà avviata la procedura d’appalto. 
Appena completata la progettazione definitiva - afferma Pettinari - si procederà alla verifica e alla validazione del progetto; successivamente saranno acquisiti i pareri dei vari Enti interessati durante la conferenza dei servizi e quindi sarà indetta la gara di appalto. Infatti, l’Amministrazione provinciale, anche per accelerare i tempi, è intenzionata a procedere a un appalto integrato, in quanto ciò consente di affidare il progetto esecutivo alla ditta aggiudicataria. Questa è una procedura utilizzata in molti casi, specie per le grandi opere, anche perché permette di abbreviare i tempi di realizzazione. Per la progettazione di questo campus abbiamo utilizzato il personale dipendente,e ciò ha permesso di valorizzarlo, data l’importanza dell’opera pubblica, e di abbassare i costi. Per tale motivo la Provincia si assumerà l’onore della direzione dei lavori, il collaudo e di tutte le attività che di fatto riguardano la realizzazione”.

Il campus, il cui costo complessivo è di 20 milioni e 600 mila euro, comprenderà le cinque scuole superiori di Tolentino - il Liceo Classico, il Liceo Scientifico, il Coreutico, l’ITE e l’IPIA “Frau” - nonché due palestre.

GS
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Lamentano poco ascolto e chiedono un confronto aperto i membri di Città in Comune per parlare di temi ancora irrisolti a quasi quattro anni dal sisma.

“Tutti i cittadini vanno ascoltati in una democrazia, anche se a Tolentino ce lo siamo dimenticato. I cittadini hanno diritti che vanno difesi, tra cui in primo luogo il diritto alla casa. Chiediamo un confronto aperto tra la città e l’amministrazione comunale a quattro anni dal sisma proprio ora che le famiglie alloggiate in strutture private saranno costrette ad andarsene senza preavviso da parte della Protezione civile e dal Comune di residenza e senza garanzia alcuna”. La moria di appartamenti in affitto e le speculazioni dei proprietari delle poche case rimaste sfitte rendono la situazione assai complicata ed è per questo che sarebbe necessario, secondo Città in Comune, che le istituzioni trovino accordi con i proprietari per calmierare gli affitti. Inoltre, “tutti sanno che sarebbe un dovere da parte delle istituzioni avvisare con congruo anticipo i cittadini quando le regole di un accordo cambiano, tutti sanno che i milioni messi a disposizione del Comune di Tolentino dalla Protezione civile sono tanti, ma i cittadini non sanno come verranno spesi, perché l’Amministrazione, non solo il sindaco, non ritiene opportuno discuterne e non è disposta ad ascoltare critiche e proposte alternative. Facciamo un appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, comitati, associazioni e ai cittadini - si legge in una nota - perché i consiglieri comunali che credono nella democrazia chiedano un altro Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza almeno per far sentire la propria voce e che essa possa avere risonanza”. Città in Comune non è più disposta ad ascoltare proclami del sindaco sulla consegna delle case sempre rimandata, sulla bontà delle scelte effettuato e quant’altro è ancora una volta tornano a sottolineare come non sia possibile che le famiglie alloggiate nelle strutture private debbano trovarsi a proprie spese una diversa sistemazione. “Il post sisma presenta sempre più risvolti drammatici. In particolare a Tolentino, la città più grande di tutto il cratere, la ricostruzione è al palo, senza togliere nulla all’epidemia provocata dal Covi-19 che ha fermato i cantieri, sia per la miriade di ordinanze emanate dai commissari, sia per le scelte fatte dall’amministrazione della città che definiamo completamente sbagliate. Sappiamo tutti che in nome di una avveniristica città futura l’attuale amministrazione ha scelto di far vivere nei container o in strutture private le famiglie che avevano perso la casa e crediamo che questa sia stata una scelta vergognosa e incivile fatta contro le famiglie più deboli economicamente."
g.g
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“Ho chiesto al Governo e al Parlamento di valutare l’opportunità di una proroga a fine ottobre della scadenza dei termini per la presentazione delle domande di contributo per i danni lievi alle abitazioni". La data prevista era il 30 giugno, un termine troppo ravvicinato che comporterebbe per troppe persone la perdita dell'opportunità di siatemare la propria casa. Legnini sembra essere convinto di questa decisione, tanto che "se entro una settimana, dieci giorni, non maturasse un simile orientamento farò in modo che la proroga possa essere disposta con una mia Ordinanza, facendo leva sulla sospensione dei termini dei procedimenti previsti dai vari provvedimenti sul Covid-19, fino al 20 settembre 2020”. Il commissario ha colto l''occasione di una visita ad Ascoli Piceno per fare questa comunicazione. La prima data indicativa potrebbe essere quella del 20 settembre se non addirittura quella del 31 ottobre. “Un leggero slittamento dei termini - spiega ancora - è necessario per tener conto del blocco imposto dall’emergenza Covid, ma il nostro obiettivo deve essere quello di far sì che le domande per i danni lievi siano presentate al più presto. Voglio fare un appello ai cittadini e ai tecnici perché si affrettino. Siamo a quasi quattro anni dal sisma, non possiamo aspettare ancora”. Legnini tra l'altro ha annunciato un incontro col capo dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, per affrontare il tema del Cas e dei requisiti per la permanenza degli sfollati nelle Sae. “Con Borrelli abbiamo già convenuto di verificare tutte le possibilità di allineare l’assistenza alla popolazione legata alla fase di emergenza, che è una competenza della Protezione Civile, con le procedure della ricostruzione, che devono viaggiare su binari paralleli e non divergenti” ha detto Legnini, aggiungendo che entro una settimana, dieci giorni, dovrebbero essere sbloccati i pagamenti alle imprese per lo smaltimento delle macerie. La loro gestione passerà dalla Protezione Civile alla struttura commissariale. “Stiamo verificando gli ultimi dati contabili. Se non ci sono più fondi disponibili – ha concluso Legnini – stanzierò nuove risorse”.
g.g.

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Hanno restituito il suo antico splendore alla Rocca di Spindoli, nel comune di Fiuminata, per consentire a chi lo desideri di trascorrere delle ore in relax e convivialità.
È la lodevole iniziativa, finalizzata alla promozione di escursioni nei numerosi ambienti storico naturalistici presenti nel territorio, portata avanti dall’Amministrazione di Fiuminata e da alcuni ragazzi di Spindoli che, con grande passione e donando gran parte del loro tempo libero, sono riusciti a risistemare la zona ai piedi della Rocca che un tempo costituivano la meta preferita di ogni spindolese e degli avventori che volevano trascorrere momenti di relax e convivialità tra il verde incontaminato e la protezione dell’imponente bastione.

La Rocca sorge sopra uno sperone roccioso e spicca donando al luogo il fascino di un’epoca ormai passata. Costruita probabilmente intorno all’undicesimo secolo, la struttura presenta ancora la torre centrale e porzioni di mura perimetrali. Il panorama che si presenta agli occhi del visitatore è unico poiché l’antica Rocca domina gran parte della vallata del fiume Potenza.
La Rocca di Spindoli costituisce uno dei numerosi siti storico-naturalistici presenti nel territorio comunale di Fiuminata ed è facilmente raggiungibile a piedi risalendo una piccola strada bianca che inizia alla fine del paese. Il percorso è adatto anche a famiglie con bambini, il luogo adiacente alla Rocca è dotato di acqua di sorgente e area pic nic con braciere.
g.g.

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