Notizie di spettacolo nelle Marche
Terremoto e ricostruzione. Dati incoraggianti nel comune di San Severino Marche con il 12% dei cantieri che sono stati portati a termine, secondo la relazione presentata dal Commissario straordinario Giovanni Legnini.
Su 1113 edifici inagibili sono state presentate 483 domande, con finanziamenti per 233 opere, e la chiusura di 219 cantieri.

"Un dato sicuramente positivo - afferma il sindaco Rosa Piermattei - anche se mi sento ancora una volta di rivolgere un appello ai tecnici e ai proprietari degli edifici affinchè presentino le domande nel più breve tempo possibile. Pensare che un piccolo comune, anche se dal territorio molto esteso, come San Severino sia andato avanti piuttosto spedito nella ricostruzione dà molte speranze per il futuro. Aggiungo anche che sono state portate a termine due opere classificate con schede Aedes E, quindi con danni pesanti, ed è stato finanziato un edificio per un importo di 2milioni e 600mila euro. Ci stiamo muovendo, è vero, ma siamo ancora molto lontani dall'obiettivo, anche se questo deve incoraggiare a presentare domande".

Secondo il pensiero del primo cittadino Piermattei stiamo assistendo a quel deciso cambio di passo da tempo auspicato. "Negli ultimi mesi - continua il sindaco - il Commissario Legnini, che sta visitando tutti i comuni colpiti, ha capito che serve una decisa accelerazione, altrimenti queste comunità rischiano di scomparire e non possiamo permettercelo". 

C'è, però, anche un dato negativo per la città settempedana e riguarda l'ITTS "Divini", i cui lavori hanno ancora una volta subito lo stop. "Stiamo cercando insieme al Commissario di far ripartire i lavori - conclude Rosa Piermattei - dopo che per i vari appalti non abbiamo avuto sicuramente molta fortuna. Mi auguro, comunque, che con la cessazionedel vecchio contratto e l'assegnazione del nuovo appalto finalmente potremo ripartire. Non voglio però pronunciarmi al riguardo perchè più di una volta mi sono illusa e poi sono rimasta profondamente delusa. Speriamo soltanto che questa sia la volta buona".


f.u.
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Grave scontro intorno alle 11.15 lungo la superstrada Valdichienti, in direzione monti, nel tratto compreso fra Pollenza e Tolentino.
A causa di un improvviso malore un 46enne ha perso il controllo della Ford C-max sulla quale viaggiava. L'auto, quasi impazzita, ha così impattato contro una Fiat Punto, alla cui guida c'era un pensionato maceratese di 82 anni che viaggiava insieme ad un coetaneo, che è rimasta schiacciata tra la Ford e il guard rail. Il terribile schianto non ha lasciato scampo al conducente della Punto, deceduto sul colpo. La salma è stata trasportato all'obitorio di Macerata a disposizione dell'Autorità giudiziaria per l'ispezione cadaverica.

dfbdg

Gravemente ferito anche il passeggero tanto che i sanitari del 118, giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tolentino, coadiuvati dai militari della stazione tolentinate e da quelli di Belforte del Chienti ne hanno disposto il trasporto in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette dove l'uomo si trova ricoverato in gravissime condizioni.

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Il conducente della Ford che ha innescato l'incidente, invece, è stata trasportato all'ospedale di Macerata e le sue condizioni fortunatamente non sono gravi.
La carambola ha determinato anche la chiusura del tratto di superstrada per il tempo necessario alle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza della zona, con il traffico deviato sulla vecchia statale 77.
Le due auto sono state sottoposte a sequestro per gli accertamenti del caso

GS

(Servizio aggiornato)



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Trema la terra nel fabrianese. Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata nelle prime ore del mattino, esattamente alle 4.46, con epicentro a 5 chilometri da Cerreto d'Esi, in località Poggeto, frazione di Matelica, alle pendici del monte San Vicino.
La scossa ha provocato paura nella popolazione, ma fortunatamente non ha causato danni a persone o cose.
Secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'epicentro del sisma è stato localizzato, come detto, a 5 km da Cerreto e ad una profondità di 6 chilometri.
Una scossa che segue di pochi giorni un altro movimento tellurico registrato nella stessa zona e con il medesimo epicentro, fatto che sta innescando sentimenti di timore nella cittadinanza che ancora ricorda il sisma del 1997.

f.u.

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"Oggi registrati altri 6 casi di contagio tutti di rientro dalle vacanze".
Ad annunciarlo è il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, con un post su Facebook. "Ricordiamo - scrive - che è obbligatorio rispettare il periodo di quarantena e sottoporsi a tampone se si rientra da Grecia, Croazia, Malta, Spagna e Albania".

Sale quindi a 10, con queste ultime sei persone che sono rientrate dal periodo di ferie trascorse all’estero in uno dei Paesi attenzionati a livello nazionale, il numero dei positivi.


In circa tre settimane, si tratta del decimo caso ufficiale nella città della carta. I primi tre, sono due ragazzi e una donna parente del secondo positivo. Gli altri sette casi complessivi, invece, riguardano i vacanzieri di rientro. Crescono anche le quarantene, oltre una trentina, riconducibili ai positivi, ma anche per persone in isolamento fiduciario perché rientrati dall’estero, ma non da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. In costante aggiornamento i numeri dall’inizio della pandemia a Fabriano, che superano i 100 casi complessivi. Attualmente sono 101: dieci positivi, seguiti tutti nelle proprie abitazioni, 84 guariti e sette morti. La Protezione civile di Fabriano, per seguire al meglio i positivi al Coronavirus, ma anche le quarantene, ha riattivato il centro operativo comunale.

Per il momento - e sono tanti ad augurarselo - situazione tranquilla negli altri quattro comuni del fabrianese. A Sassoferrato, Cerreto D’Esi, Genga e Serra San Quirico, vi sono “solo” persone in isolamento fiduciario perché rientrati dall’estero per motivi di vacanza o lavoro.

Il Primo cittadino di Fabriano, così come i suoi colleghi degli altri quattro Comuni dell’Ambito 10, invita tutti i residenti a comunicare immediatamente il loro rientro se sono stati in vacanza nelle quattro nazioni europee attenzionate a livello nazionale. Questo per evitare che possano dar vita a ulteriori focolai.

GS
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Grave una donna di 81 anni, investita da un'auto nelle vicinanze del cimitero di Appignano. Al vaglio delle forze dell'ordine le cause e la dinamica dell'incidente, avvenuto intorno alle ore 17.00.  Partito l'allarme, sul posto è subito giunta l'automedica col personale del 118 che ha provveduto a prestare alla donna le prime cure. Visto il quadro clinico della signora che ha riportato diversi traumi e non ha ripreso coscienza, il personale medico ha richiesto l'intervento dell'eliambulanza per il suo trasporto all'ospedale regionale di Torrette. Le sue condizioni sarebbero gravi.
c.c. 
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Incendio di sterpaglie  a Montecarotto, in Contrada San Fortunato. Interessata un'area di circa 5 ettari. Sul posto, con 5 autobotti e 4 mezzi 4x4  sono intervenute la Squadra di Jesi in collaborazione con  quella di Arcevia e la Squadra A.I.B. (Antincendio Boschivo).
incendio Montecarotto
Lo spegnimento delle fiamme ha richiesto ai pompieri un lavoro di diverse ore. A coordinare le operazioni sono intervenuti sul posto anche due Direttori Operazioni Spegnimento dei Vigili del Fuoco. ( D.O.S.)
c.c.
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Semina il panico con una fake news, rintracciato e denunciato un 22enne.
Brillante operazione della Digos di Macerata, diretta al Vice Questore Maria Nicoletta Pascucci, che ha portato a termine il caso di un post apparso domenica pomeriggio su un profilo Facebook molto noto in città, che recitava “ATTENZIONE ieri c’è stato un caso Covid al luna park di Villa Potenza, chiunque ci sia andato deve restare a casa in quarantena o fare un tampone. Fate girare”.
Nell’arco di pochissimo tempo il messaggio è diventato virale e si è diffuso a macchia d’olio raggiungendo centinaia di contatti fino a quando alcuni cittadini preoccupati non hanno informato la Questura soprattutto per conoscere l’origine e l’eventuale fondatezza della notizia.
Le indagini hanno portato, nell’arco di poche ore, all’individuazione del responsabile della pubblicazione della notizia che è stato subito accertato essere falsa.
Il giovane che aveva diffuso la notizia, 22 anni, studente, residente in provincia è stato rintracciato  nella sua abitazione e, chiesti i motivi del gesto, ha riferito agli agenti di aver agito per gioco allo scopo di vedere le reazioni degli utenti della rete alla notizia una volta diffusa sul web. Per quanto accaduto il ragazzo è stato denunciato alla procura della Repubblica e dovrà rispondere del reato di Procurato Allarme. Il suo telefono cellulare attraverso il quale aveva pubblicato il post su un
noto profilo presente sulla piattaforma Facebook, è stato sequestrato. Sono in corso ulteriori indagini per verificare se il giovane possa essersi reso responsabile di ulteriori gesti analoghi anche se, dai primi accertamenti, sembra si tratti di un solo caso.
Lunedì scorso, infatti, una simile fake news è comparsa a Tolentino dove è stata diffusa sui social la voce che Pupo fosse positivo al Covid e che tutti coloro che avevano avuto contatti con lui durante la serata del Premio Ravera avrebbero dovuto fare attenzione. Anche in quesl caso il comune ha denunciato e sono in corso le indagini.

GS
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La tenacia della gente di montagna non ha paragoni: lo hanno dimostrato durante il sisma, lo dimostrano dopo quattro anni di attesa e continuano a farlo oggi, con uno dei simboli delle cime Maceratesi.
Dopo il cedimento, il 2 aprile scorso, della Croce sul Monte Bove, realizzata nel 1982 si è costituito un comitato formato da varie anime della comunità allargata del piccolo paesino montano. L'obiettivo è di rigenerare uno dei simboli più cari alle persone del posto come segno di unione e di speranza, anche in vista della sfida della ricostruzione

Una nuova Croce per il monte Bove di Ussita. È infatti questo l'obiettivo del comitato che ora sta concretizzando il desiderio della piccola comunità montana, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini di poter vedere di nuovo spiccare sulla cima uno dei suoi simboli. 

La vecchia croce infatti, posizionata a 1.905 m slm nel 1982, era stata prima minata alla base dalle scosse del 2016 per poi piegarsi definitivamente il 2 aprile scorso, a causa delle intemperie. "Non è “solo” una croce - scrive il comitato in una nota - ma un vero e proprio simbolo comunitario dato che diverse persone che hanno aiutato a tirarla su negli anni Ottanta sono ancora vive.O sono vivi i loro nipoti, che vedono in quella croce un raccordo della storia e della memoria. Tra i promotori più attivi della croce negli anni Ottanta ci fu anche don Angelo Montebovi, il prete della frazione di Sorbo. La prima struttura era addirittura di legno e andò distrutta alla fine degli anni Settanta. Poi è arrivata la croce durata fino a quest'anno, ciascuno portò fino in cima 3-4 chili di acciaio per poi assemblarla in vetta. La prossima croce, che sarà installata in autunno, sarà posizionata in modo da non modificare il colpo d'occhio sul paesaggio, ricalcando la prospettiva della croce precedente".

Per rimetterla in piedi, il commissario prefettizio Giuseppe Fraticelli ha riunito insieme i soggetti della comunità "allargata" ussitana (dai residenti alle seconde case) che si erano offerti di dare una mano al Comune e ha spronato la costituzione di un comitato (composto da associazioni e cittadini) all'insegna della collaborazione e di una iniziativa volontaria coordinata. Dopo alcune riunioni è stato aperto un conto corrente per raccogliere le donazioni di chi, ussitano e non, vuole dare una mano concreta al progetto, supportando le spese dell'installazione. La parte tecnica è curata gratuitamente dall'ingegner Marco Rinaldi, ex sindaco di Ussita, mentre la parte operativa, che ha già visto la rimozione della “vecchia” croce grazie ad un intervento con elicottero dei vigili del fuoco, è coordinata dall'Ufficio tecnico del Comune. L'Iban per donare, intestato al comitato Croce di Monte Bove, è IT20W0845669080000000200413. Si può indicare la causale: “Donazione nuova croce di Monte Bove”. 

"La nuova croce - spiegano - accoglierà inoltre nuovamente il ricordo di Danilo Riccini, giovane runner perugino che amava moltissimo queste montagne, morto nel 2012 sul Monte Bove dopo una tragica caduta (e ritrovato nel 2014). La sua foto si trovava vicino alla vecchia croce. Ogni donazione potrà aiutare il comitato e gli ussitani ad avvicinarsi all'obiettivo di rimettere in piedi la nuova croce, stabile e sicura, come segno di identità ma anche di rinascita per una terra così gravemente colpita dal terremoto".

Il progetto della nuova croce sarà presentato alla comunità il 12 settembre alle 15 durante un incontro al campo sportivo di Ussita.

GS
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“Ripartire con le nostre eccellenze per rispondere alla grave crisi provocata alle imprese dal Covid 19”. E’ questa la risposta del presidente di Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo Renzo Leonori nel presentare il Gran Galà della Moda che sabato 29 agosto colorerà la fiorita Piazza del Popolo di San Severino Marche.

A sfilare aziende di produzione d’eccellenza del territorio e imprese della moda “100% Made in Italy” abbinate ad artigiani dell’alta oreficeria ed aziende leader nella moda artigiana.

“Un evento che abbiamo fortemente voluto insieme al sindaco di San Severino Rosa Piermattei – continua il presidente Leonori – per poter ripartire dopo l’emergenza sanitaria con i prodotti del nostro territorio provinciale e regionale. L’intenzione degli imprenditori è quella di mettere in mostra le proprie creazioni così da rilanciarne la produzione e la vitalità stessa delle aziende”.

Un impegno, quello assunto da Confartigiano Imprese che, dunque, punta sul “Made in Marche” per il rilancio dell’economia in una manifestazione che riprende il proprio cammino e che è sempre stata il punto di riferimento per la moda nel centro Italia e un’ambita vetrina per il Made in Marche.

f.u.
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Sono passati tre decenni dalla storica visita di San Giovanni Paolo II alle fabbriche di Fabriano e Matelica. “Si resta sgomenti nel riscontrare la drammatica lungimiranza della sua profetica analisi sociale ed economica: “V’è un obbligo morale di provvedere ad una sana politica di investimenti nella qualità dei prodotti e nel rinnovamento tecnologico, ma v’è anche un concomitante obbligo morale di rispetto…”, disse Karol Wojtyla. Rispetto per chi e per cosa? Innanzitutto per la dignità dei lavoratori e per la tutela dell’ambiente. Poi rispetto per il contenuto etico dell’occupazione che non può mai essere sostituito dai pur necessari sussidi temporanei o interventi di sostegno che rischiano di risolversi in un boomerang per la dignità della persona. “Chi è disoccupato o sottoccupato, finisce ai margini della società, diventa vittima dell’esclusione sociale. Il lavoro è portare il pane a casa con dignità”, ha ribadito Papa Francesco, incontrando le maestranze dell’acciaierie in crisi”. Con queste parole il vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, nonché Arcivescovo della diocesi Camerino-San Severino, mons. Francesco Massara, chiede maggiori attenzioni per tutte le crisi industriali che da anni sono, purtroppo, il pane quotidiano del comprensorio fabrianese e non solo. Ultima in ordine di tempo, l’apertura della procedura di mobilità per 583 lavoratori alla Indelfab, ex JP Industries.

Secondo Massara, “la necessità non è solo quella di approntare “una tantum” misure emergenziali, bensì prioritariamente quella di intervenire strutturalmente per mettere fine alla tragica insicurezza che mina alle basi la convivenza civile e la progettualità familiare. Non fatico a mettermi nei panni di un operaio che dopo decenni di competente e responsabile impegno lavorativo trova chiusi i cancelli della sua azienda. Frustrazione, senso di impotenza e alienazione albergano nell’animo di chi vede minacciato il suo status e la propria vocazione lavorativa. Evangelicamente a repentaglio non è solo il corpo ma anche lo spirito. Non manca solo il pane ma anche la consapevolezza di una presenza nel mondo”.

Il contenuto valoriale dell’occupazione “attiene direttamente a quella dignità umana che la dottrina sociale mette a fondamento della vita comunitaria. Gesù impara nella bottega del falegname San Giuseppe la sacralità del lavoro. Nel vostro pastore troverete sempre un compagno di strada e la mia porta è sempre spalancata. Il vostro dolore è il mio dolore e, come sono impegnato a fare per altre emergenze sociali, sono pronto ad essere portatore a qualunque livello di legittime e sacrosante richieste di dialogo”.

L’accorato appello a tutte le istituzioni e a ciascuna responsabilità pubblica e privata “è quello di non abbandonare in una logorante incertezza le tante famiglie che aspettano una sistemazione definitiva ai loro problemi. Ogni concreta mediazione, utile a sbloccare lo stallo, deve essere tentata. Sono vicino ai lavoratori della JP e sollecito paternamente e con fervida partecipazione chiunque abbia titolo ad esercitare una responsabilità a dare una risposta stabile ai lavoratori che da anni sopportano una condizione di precarietà e impossibilità a progettare il futuro. Fabriano si rialza se i suoi figli tornano ad esercitare l’operosa identità che ha scritto gloriose pagine di storia”.

Il Pastore della chiesa fabrianese assicura vicinanza e impegno. “Nessuna strada che sarà possibile intraprendere, mi resterà estranea. Non si pensi di confinare nel silenzio l’insopportabile ingiustizia del povero. San Vincenzo de Paoli ci insegna che la giustizia è la prima forma di carità e il Servo di Dio don Oreste Benzi ripeteva sempre: “Non si dia per carità ciò che spetta per giustizia”.

m.s.
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