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Martedì, 28 Settembre 2021 09:12

Ciclista investita sull'Adriatica. In volo Icaro

Grave incidente questa mattina lungo la statale Adriatica. All'altezza di Porto Potenza è stata investita una donna che viaggiava in sella alla sua bicicletta.
Erano circa le 7.45 quando, per cause in corso di accertamento da parte degli inquirenti, la ciclista è stata urtata da un'auto, cadendo rovinosamente a terra.
Immediati i soccorsi intervenuti sul posto, ma i sanitari del 118 hanno subito ritenuto gravi le condizioni della donna e hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza.
Icaro ha effettuato il trasporto all'ospedale di Torrette ad Ancona.

(servizio in aggiornamento)
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Un incidente stradale, fortunatamente senza particolari conseguenze, ha causato il blocco per diverso tempo della stada Regina. Per cause in corso di accertamento un autoarticolato si è ribaltato sulla sede stradale all'altezza dello stabilimento Teuco, nel territorio di Montelupone.

Sul posto le squadre dei vigili del fuoco, che hanno provveduto alla rimozione del mezzo pesante dalla carreggiata, e i sanitari del 118 per prestare i soccorsi all'autista dell'autoarticolato. Per lui, come detto, nessuna conseguenza tanto che non si è reso necessario neppure il trasporto in ospedale.

Molti disagi, dunque, per il traffico con la polizia intervenuta per la regolazione dello stesso e per disporre percorsi alternativi per gli automobilisti.

f.u.
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Il vescovo “maceratese” Renzo Fratini, Nunzio Apostolico in Sapgna e Andorra fino al 4 agosto 2019, ha visitato gli impianti del Conmari dove ha celebrato una messa nell’ambito dell’iniziativa “Tempo del Creato”, che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli e dipendenti della società che si occupa di raccolta, trattamento e riciclo dei rifiuti solidi urbani per conto dei comuni maceratesi.

Nel corso della funzione sono stati approfonditi diversi argomenti inerenti l’ambiente, il tema dell’ecologia, l’importanza di rispettare la natura in cui viviamo, contribuendo a perseguire una reale ecosostenibilità.

Grazie alla collaborazione del Presidente Giuseppe Pezzanesi e del Vicepresidente Giuseppe Giampaoli, i partecipanti hanno potuto visitare gli impianti consortili di Piane di Chienti, potendosi rendere conto del lavoro, che quotidianamente, gli operatori del Cosmari fanno in favore dell’ambiente.

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f.u.

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La polizia di Civitanova Marche ha arrestato un 47enne di origini marocchine ricercato in quanto su di lui gravava un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna.

Nel corso dell’attività di controllo sul territorio gli agenti hanno fermato un’auto su cui viaggiavano 4 cittadini stranieri, tra cui il magrebino a carico del quale è emerso che lo stesso era stato condannato in via definitiva a 2 anni e 3 mesi di reclusione per rapina e porto d’armi abusivo.

Così sono scattate le manette ai polsi del 47enne, che era finora riuscito a sottrarsi alla cattura spostandosi continuamente sul territorio nazionale, che dunque è stato condotto al carcere di Fermo.

f.u.
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Oltre cento persone hanno risposto all'appello, lanciato dal camerte Angiolo Napolioni promotore di Salviamo l'ospedale Santa Maria della pietà di Camerino  presenziando all'assemblea costitutiva del Comitato tenutasi nei giardini della Rocca borgesca.
Alla riunione, nel corso della quale è stata ribadita l'esigenza di unirsi insieme per far sentire la voce di un territorio di fronte al depauperamento della struttura sanitaria, sono intervenuti i sindaci di Montecavallo Pietro Cecoli, di Muccia Mario Baroni, di Fiastra Sauro Scaficchia e l'ex primo cittadino di Serrvalle di Chienti Venanzo Ronchetti.
Nel tornare a sensibilizzare la popolazione su quella che è stata nel tempo la condizione di eccellenza dell'ospedale, passando alla situazione attuale e a quella che potrebbe essere per il futuro, l'incontro ha anche rappresentato la prima occasione per attivare la raccolta firme a salvaguardia della sanità  di tutto il territorio servito dal nosocomio di Camerino comprendente ben 23 comuni. A tranquillizzare la popolazione non sono infatti bastate le recenti rassicurazioni dei vertici regionali sull'assunzione di infermieri e sul concorso bandito per il primario di ortopedia. Chiarezza e fatti concreti tali da rappresentare una garanzia per il futuro è quanto si augurano il promotore e i tanti sostenitori del gruppo social, determinato oggi ad essere più incisivo attraverso la costituzione di un vero e proprio organismo regolamentato da statuto
Napolioni ha quindi ripercorso gli ultimi due anni della struttura, dalla prima fase di emergenza pandemica sfociata nella riconversione in Covid Hospital, alla seconda fase in cui l'attività stava riprendendo e"ci sono stati anche atti di generosità da parte di enti e di privati che hanno dotato la struttura di strumentazioni e attrezzature d'avanguardia- ha evidenziato Napolioni-. Oggi va dunque tenuto in considerazione anche il fatto che mancano operatori che facciano funzionare queste attrezzature diagnostiche e comunque di prim'ordine come lo è la stessa struttura ospedaliera, unico nosocomio totalmente antisismico nella Regione Marche che non può essere ridimensionato nei suoi servizi e ridotto ad un maxi prontosoccorso, in un'area oltretutto colpita dal sisma dove sta partendo la ricostruzione e dove è presente un'antica Università.  Il Comitato è dunque essenziale perché di fronte al silenzio assordante che regna intorno, non c'era altro mezzo". 
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Libero, spontaneo e apartitico: queste le caratteristiche dell'organismo del quale sono state presentate le parti integranti dello statuto costitutivo e, la finalità prioritaria che è quella di chiedere che l'ospedale Santa Maria della Pietà torni alle condizioni di servizio e funzionalità ante-Covid .
"Ad oggi, nonostante i segnali, scontiamo ancora una situazione di poca chiarezza. Il Piano sanitario regionale è in corso di preparazione, proprio per questo, dobbiamo  far sentire forte la nostra voce che non deve venire dalla politica che potrebbe raccogliere in maniera non esaustiva le istanze della popolazione- ha detto Napolioni- . Il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione e deve essere  garantita l'accessibilità a tutti a prescindere dal colore politico e attraverso adeguate strutture. La costituzione di un comitato è dunque una necessità per unirci insieme e poterci dedicare maggiormente alla raccolta di firme e ottenere conseguente credito dagli interlocutori regionali".
Ruolo del Comitato è quello di mettere in atto tutte le possibili azioni legali volte a scongiurare la chiusura da parte della Regione Marche dell'ospedale di Camerino e il suo ripristino alle condizioni operative ante-covid, in essere al 1 gennaio 2019."Ci riconosciamo inoltre  come punto di riferimento per i cittadini che vogliano presentare  proposte per migliorare la sanità pubblica" - ha aggiunto Napolioni-.
Inizialmente il consiglio direttivo avrebbe dovuto essere composto dai sindaci di tutti i comuni che gravitano sul nosocomio camerte; l'assenza evidente di molti primi cittadini ha tuttavia portato ad un direttivo costituito di persone che hanno dimostrato particolare sensibilità su tutta la problematica. Presidente protempore è lo stesso Angiolo Napolioni, affiancato dai sindaci  Sauro Scaficchia, Mario Baroni e Pietro Cecoli, dall'ex sindaco Venanzo Ronchetti e da Ottavio Bottoni, Luisella Tamagnini, Emanuela Di Stefano, Oriana Ciuffetti e Mimmi Macchiati  
Diversi i sindaci e i cittadini che hanno ritirato i moduli per incentivare la raccolta firme nei propri comuni di provenienza. Testimone che per Castelraimondo, è stato raccolto dall'ex manager Costantino Mariani, candidato in lizza alle prossime elezioni con la lista civica " Castelraimondo insieme",  il cui programma prevede espressamente la difesa dei presidi sanitari del comune e quella dell'ospedale di Camerino. " La mia - ha detto Mariani - è una dichiarazione impegnativa, indipendentemente dall'esito che avranno le elezioni".
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Molto applaudito l'intervento della dottoressa Luisella Tamagnini. In pensione dal 2015, per 6 anni responsabile del reparto di cardiologia dell'ospedale di Camerino dove ha lavorato per 40 anni. la dottoressa Tamagnini ha ricordato che il declino del nosocomio camerte ha avuto inizio molto prima del 2019:  "Per la cardiologia in particolare, da sempre abbiamo dovuto combattere e soffrire per poter avere e mantenere il personale dovuto. Molto difficile è stato portare avanti un discorso di qualità e di presenza e, questo risale a diversi anni fa, a partire dal 1990 allorché fu fondata e messa in funzione la Terapia Intensiva Cardiologica Utic, che le necessità del territorio imponevano. Ottenere questo traguardo è stata una dura lotta ma, mi duole dirlo, forse la cittadinanza di Camerino non ha mai voluto approfondirne e apprezzarne l'importanza. Eppure in cardiologia non c'erano liste d'attesa, ed era facile poter parlare con un medico che ti seguiva nonostante si trattasse di attività pubblica e non privata. Purtroppo debbo dire che questo tentativo di sminuire e di dare poco peso all'attività della Cardiologia di Camerino c'è sempre stato; il tracollo è poi avvenuto nel 2010 con l'istituzione del CUP che, a noi che eravamo in numero ridotto, non ha dato la possibilità di poter svolgere un servizio ambulatoriale con una certa regolarità nei diversi giorni della settimana. Avevamo chiesto di poterla gestire noi stessi ma non ci è stato permesso, nonostante avessimo dimostrato che nel giro di sei mesi avevamo completamente azzerato  le liste d'attesa. Le difficoltà dunque erano nate da tempo, perché da tempo si minavano le fondamenta dell'ospedale di Camerino e soprattutto del reparto di Cardiologia".  
Analisi pienamente condivisa dal sindaco di Fiastra Sauro Scaficchia, il quale ha tuttavia sottolineato che il passato non va rivangato ma deve servire da maestro per andare avanti e guardare più in là: "Non dico che dobbiamo dimenticare, bensì tendere a migliorare quello che è stato". E ricordando l'incontro al Lanciano Forum che ha visto i reggenti della sanità regionale illustrare di una sanità che sarebbe stata portata ai massimi livelli anche attraverso il Piano sanitario da presentarsi  a gennaio 2021 coinvolgendo tutti i sindaci del territorio, ha aggiunto "siamo arrivati alla fine di settembre e non si è visto alcun Piano e il benché minimo coinvolgimento dei sindaci. Eppure ho ancora fiducia - ha concluso Scaficchia- ; il 90 per cento di chi attualmente ci amministra, ha vinto le elezioni proprio sulla sanità che era un capitolo che non andava. Per cui andiamo avanti. Dobbiamo difendere questo territorio e mi auguro che la nascita di questo comitato significhi anche un maggiore ascolto dell'intero territorio che fa riferimento a questa indispensabile struttura, che non è solo l’ospedale di Camerino ma ospedale di tutto il territorio".
A chiusura dell'assemblea, numerose sono state le firme raccolte dal neonato Comitato"Salviamo l'ospedale di Camerino".  
c.c.

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Un giovane fabrianese di 30 anni, M. O., ha perso la vita durante un’escursione sul Pizzo Berro, frequente meta di escursionisti sui monti Sibillini. Il giovane, che si trovava insieme ad un amico, ha perso l’equilibrio precipitando nel vuoto. A dare l’allarme il suo compagno che ha allertato le squadre dei vigili del fuoco e del Soccorso Alpino e Speleologico che hanno provveduto al recupero del corpo del trentenne, morto sul colpo dopo un volo di qualche centinaio di metri. Soccorso anche l’altro ragazzo, che è stato condotto a Frontignano dove i due avevano lasciato l’auto e da dove erano partiti per un’escursione purtroppo finita in tragedia.

f.u.
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La polizia di Civitanova Marche ha scoperto tre giovani cittadini afghani, due diciottenni e un ventunenne, nascosti all’interno del rimorchio di un Tir proveniente dalla Serbia. Gli agenti sono intervenuti a seguito della segnalazione dell’autista, un macedone di 38 anni, che aveva sentito voci di persone provenienti dall’interno del cassone del camion che trasportava un carico di pneumatici. Aperte le porte posteriori, dall’interno sono usciti i 3, che con un inglese stentato hanno riferito di essere profughi afghani e di essere saliti in Serbia approfittando di una sosta del TIR, aiutati da un uomo al quale per l’organizzazione del viaggio avevano dato una somma di denaro.

Sul posto è giunta anche un’autoambulanza del 118 per prestare le prime cure ai tre ragazzi, tutti in buone condizioni di salute anche se affamati e disidratati. I tre sono stati successivamente presi in carico dall’Ufficio Immigrazione e dalla Polizia Scientifica per la loro identificazione e ospitati in una struttura di accoglienza su disposizione della Prefettura di Macerata.

f.u.
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“Nel bilancio finale di questi cinque anni di amministrazione, segnati da un sisma devastante e da una pandemia che tutt’ora condizionano la vita della comunità, arrivano anche risultati importanti che gettano le basi per un paese che guarda avanti”.

Così il sindaco di Muccia, Mario Baroni, commenta l’arrivo della Svila nel territorio comunale.

Con il bando per l’acquisizione dei lotti nell’area PIP di Maddalena (Area Insediamenti Produttivi), la Svila, azienda produttrice di pizze surgelate che nasce nel 1974 a Visso, ha acquistato due lotti.

“Dare prospettive al territorio vuol dire non solo ricostruzione – prosegue Baroni - , seppur fondamentale, ma vuol dire anche sviluppo economico e prospettive lavorative. L’attuale amministrazione ha lavorato su questo aspetto sin da subito e, nonostante poi abbia dovuto concentrate gli sforzi nell’emergenza post-sisma, non ha mai perso di vista tale obiettivo.

L’azienda, che oggi occupa oltre 200 persone ed ha superato i 34 milioni di fatturato, vanta una grande distribuzione delle sue pizze surgelate, non solo in territorio nazionale, ma anche all’estero.

L’interesse del marchio per il nostro Comune arriva dall’intento di aumentare l’attuale produzione dello stabilimento di Visso, creando “Svila 2” a Muccia. Il nuovo insediamento produttivo occuperà circa 4.000 mq e in fase iniziale l’azienda prevede un fabbisogno di circa 25 unità lavorative.

Ultimamente abbiamo ufficializzato l’atto di compravendita dei lotti davanti al notaio con l’amministratore delegato della Svila, Maurizio Crea”.

I tecnici incaricati dell’azienda stanno eseguendo i sondaggi geologici sul terreno interessato e lavorando al progetto.


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“È il regalo di Natale che ho desiderato più di ogni altra cosa da quando sono avvenuti i terribili eventi sismici del 2016. Ora, finalmente, i nostri anziani potranno tornare a casa”.
È soddisfatto il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, per la soluzione trovata per gli ospiti della casa di riposo di Pieve Torina, attualmente accolti all’ex ospedale di Matelica. In attesa della fine dei lavori nel complesso Sant’Agostino destinato ad ospitarli definitivamente, è stata infatti approvata la delocalizzazione che prevede la possibilità di trasferire gli anziani in una struttura temporanea perfettamente attrezzata e idonea per la loro gestione.
“Nel mese di dicembre avremo la possibilità di poterli far tornare a Pieve Torina grazie al coinvolgimento del presidente della regione, Francesco Acquaroli, che si è prodigato perché questo desiderio divenisse realtà, e al capodipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, sempre vicino al nostro territorio. I nostri anziani potranno finalmente tornare a respirare l’aria di casa, disponendo di camere con massimo due posti letto, bagno personale, il tutto all’interno di un’area parco dove poter fare, se la stagione lo permette, anche delle uscite accompagnati. Sono orgoglioso di questo risultato che ho perseguito incessantemente e che oggi, finalmente, abbiamo raggiunto”.




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Grave infortunio sul lavoro per un agricoltore, in località Cimarella di Macerata. L’uomo era impegnato nella vendemmia quando, per cause in corso di accertamento, è stato investito dal rimorchio di un trattore che si trovava nel vigneto. Immediato l’allarme sul posto sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco, i sanitari del 118 che viste le condizioni del ferito ne hanno disposto il trasporto in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette dove l’agricoltore si trova ricoverato.

f.u.
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