Notizie di spettacolo nelle Marche
Un altro tassello, piccola ma importante, si aggiunge alla complessa opera della ricostruzione post sisma. E’ stata, infatti, inaugurata la chiesa della piccola frazione di Capolapiaggia di Camerino, restaurata grazie alla solidarietà privata.

“Questa chiesa non rientra nella ricostruzione finanziata dallo Stato, ma dalla generosità e dal cuore di due persone che, colpite dalla tragedia del terremoto, hanno voluto compiere un bellissimo gesto verso il nostro territorio – spiega l’arcivescovo Francesco Massara – Così anche una piccola comunità, come quella di Capolapiaggia, riceve la gioia di poter riavere la propria chiesa come luogo di culto e anche come luogo della propria storia e della propria tradizione”.

fedeli

Un “dono” nato quasi per caso, come testimonia don Alberto Pianesi, sacerdote di Ancona, che ha fatto da tramite tra i benefattori e l’arcivescovo. “La vicenda nasce in maniera molto semplice – racconta – Mi trovavo in una chiesa di Ancona a confessare quando sono stato avvicinato da un’anziana signora, accompagnata dal marito, che era rimasta molto commossa vedendo alla televisione papa Francesco in visita a Camerino e colpita dal fatto che tutte le chiese della città erano inagibili a causa del sisma. Così ha voluto mettere una parte di suoi risparmi a disposizione dell’arcivescovo di Camerino per riaprire una chiesa. Anzi, come diceva lei, perché qualcuno ci possa dire un’ Ave Maria anche per noi. Oggi finalmente questo desiderio si può realizzare”.

altare

Alla semplice, ma sentita cerimonia era presente anche il sindaco Sandro Sborgia. “Un altro luogo che viene restituito alla collettività e a una frazione particolarmente affezionata a questa chiesa – le sue parole – E’ questa una grande soddisfazione perché, sebbene molto lentamente, si vedono i primi passi verso un ritorno normale alla quotidianità Dobbiamo fare in modo che questo percorso non si interrompa, ma al contrario subisca una forte accelerazione. Per questo mi sento di essere fiducioso”.

chiesa



f.u.
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Un piromane è finito in manette in manette grazie alle indagini condotte da un finanziere che era libero dal servizio, che ha anche inseguito l'uomo, e ai successivi rilievi da parte vigili del fuoco. Il fatto è avvenuto a Civitanova Marche, dove un cittadino straniero di 40 anni, ritenuto responsabile di aver provocato numerosi incendi, è stato arrestato dalla polizia. L’uomo, che è stato condotto al carcere di Montacuto, è stato anche denunciato a piede libero per essersi sottratto agli obblighi di permanenza nel proprio domicilio cuik era stato sottoposto per precedenti reati.

f.u.
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“Una sconfitta non solo per Camerino, ma per tutto l’entroterra maceratese”. Così il sindaco Sandro Sborgia, rispondendo alle critiche del gruppo di minoranza consiliare “Radici al futuro”, commenta la scelta della regione Marche relativa ai finanziamenti concessi attraverso il Contratto Istituzionale di Sviluppo Sisma, che ha visto esclusa la città ducale.

“Sono perfettamente d’accordo con la minoranza consiliare quando afferma che si e’ trattato di una occasione perduta e che forse non tornerà più – prosegue il sindaco Sborgia - Pur comprendendo che il tema del mancato accesso di Camerino a quelle risorse economiche possa aver rappresentato una ghiotta occasione per lanciare le solite accuse di incapacità amministrativa cui ormai nessuno crede più, spiace però dover constatare come il consigliere Pasqui, vice presidente del consiglio regionale, non levi la sua voce per esprimere tutto il suo sdegno nei confronti di una operazione dai profili di dubbia legittimità, condotta dalla Giunta regionale utilizzando criteri di assegnazione sui quali e’ necessario sia fatta piena luce e in danno dei tantissimi comuni dell’area montana risultati esclusi da quelle risorse. La città di Camerino ha presentato progetti unitamente ad altri comuni in stretta osservanza dei criteri fissati per l’accesso a quelle risorse. Prendiamo atto invece che sono stati ammessi a finanziamento persino proposte progettuali in totale violazione dei criteri stabiliti con particolare riguardo alla valenza intercomunale dei progetti e alla presentazione di progetti che fossero allo stato della cantierabilita’. Penso sia venuto il tempo per i rappresentati regionali di dimostrare con i fatti la volontà’ di impegnarsi per la rinascita di queste aree tanto martoriate che non hanno bisogno di ulteriori, sterili, quanto inutili polemiche, ma di coesione e unità".
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Uno stand con i prodotti del territorio maceratese alla Fiera del Camper di Parma, che si è svolta dall’11 al 19 settembre. Un appuntamento che da 4 anni a questa parte vede partecipare, dopo che nel periodo immediatamente successivo al sisma del 2016 gli stessi furono sollecitati dal presidente dell’Associazione Camperisti Marchigiani, appassionati del turismo plein air dei comuni del cratere, che anche nell’edizione 2021 hanno allestito il proprio stand per far conoscere il territorio ed i suoi prodotti caratteristici.

L’iniziativa, che ha avuto come precursori i coniugi Nazauro Buldrini e Chiara Forti, si è sviluppata nel corso degli anni con il coinvolgimento di sindaci, amministratori, associazioni, aziende dei comuni del cratere, che hanno messo a disposizione materiale pubblicitario e prodotti tipici, salumi, formaggi, Verdicchio, Vernaccia, da far conoscere ai camperisti provenienti da ogni parte dell’Italia.

prodotti


Una presenza che nel tempo si è allargata al punto che altri comuni si sono aggiunti a quelli della prima ora, su tutti Visso, Pieve Torina, Matelica, Castelraimondo nell’intento di “aprire le porte” al ritorno dei turisti. Così i comuni di Pioraco, Esanatoglia, Caldarola, Fiastra, Muccia e Valfornace si sono aggiunti per essere presenti attraverso propri depliant ad un evento che raccoglie nella città emiliana moltissimi camperisti cui far conoscere l’entroterra maceratese.

Il sasso è stato lanciato nello stagno con i promotori, volontari che hanno a cuore le aree interne, che ringraziano le amministrazioni e le aziende aderenti e invitano altri comuni a farsi conoscere già dall’edizione 2022 della Fiera del Camper.

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f.u.
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Sarà la giustizia il tema del XVIII° Premio Betti per la drammaturgia la cui assegnazione avverrà a Camerino nelle giornate dell'8 e 9 giugno 2022.
La presentazione ha avuto luogo nella suggestiva cornice del giardino di Palazzo Bruschetti -Castelli con gli interventi del sindaco Sandro Sborgia, dell’assessore alla cultura e turismo Giovanna Sartori e del direttore scientifico del Centro studi Betti Giuseppe De Rosa.
Un evento che riparte con vitalità anche a seguito della delibera consiliare del dicembre 2020 che ha ricostituito il Centro Studi Betti.
“C’è soddisfazione da parte dell’amministrazione comunale che ha fortemente voluto e sostenuto questa iniziativa -ha esordito l’assessore Giovanna Sartori -. Nel 2021, anno della ripartenza dalla pandemia, abbiamo deciso di investire e di puntare in modo incisivo su cultura e turismo. Ci siamo detti che insieme alla ricostruzione fisica delle case per un rilancio non avremmo potuto prescindere da attraversare anche questi aspetti ed è in questa logica che sono stati inseriti il Centro Studi e il Premio Betti. Figlio illustre di questa città, Ugo Betti ha contribuito a portare alto in tutto il mondo il nome di Camerino. La scorsa settimana abbiamo ricordato la nostra concittadina Maria Grazia Capulli e il sindaco Sborgia ha assegnato i primi riconoscimenti del premio a lei dedicato e, ad una settimana di distanza, siamo a ricordare un'altra personalità di prim’ordine, proprio a sottolineare di queste figure camerinesi che hanno fatto grandi cose per la collettività”.
Sulla stessa linea le parole pronunciate dal sindaco Sandro Sborgia, nel sottolineare della rinnovata volontà di riprendere la tradizione del Premio che rende omaggio ad uno dei personaggi più illustri della città ducale: “Il giurista Ugo Betti ha unito la vocazione al racconto, coniugando perfettamente i due aspetti dell’esercizio di un ministero particolarmente gravoso alla passione per la scrittura, scendendo nel profondo della psicologia umana. Nel contempo gli scritti di Betti riflettono l’ambiente nel quale egli è vissuto imparando a cogliere gli aspetti più profondi dell’animo umano per poi trasmetterli e rappresentarli. Penso che questa sia una peculiarità che poche altre realtà possiedono e - ha concluso Sborgia- di cui noi dobbiamo in qualche modo essere orgogliosi”.
conferenza 2 Betti
A tracciare il profilo storico e i dettagli del premio è stato poi Giuseppe De Rosa. Istituito nel 1963 per celebrare il decennale della morte del giurista e drammaturgo, il premio Betti ebbe per ideatore il prof. Domenico Cavallaro. Intenzione dei fondatori fu di dargli una cadenza biennale, cosa che evidentemente non è stata sempre rispettata, altrimenti ad oggi si sarebbe raggiunto il traguardo della 39^ edizione biennale.
“Si tratta dunque di un premio biennale con varia discontinuità – ha spiegato De Rosa – Noi cercheremo pertanto di tornare alla biennalità. In particolare l’edizione del 2022 è indirizzata alla drammaturgia e assegna anche un tema: quello della giustizia”. Titolo esatto del Premio Betti XVIII edizione è “Teatro e giustizia: la responsabilità, la colpa, il perdono”.
“Tema attuale eppure antichissimo – ha aggiunto il direttore scientifico De Rosa-. Nell’ideare il premio della drammaturgia e sulla giustizia abbiamo pertanto ritenuto di comporre una giuria che in parte fosse composta di uomini di teatro e, in parte di uomini della giustizia, i quali magari nella loro esperienza professionale avessero avuto un’incursione dal diritto alla letteratura”.
Componenti della giuria per l’ambito teatrale sono dunque Marco De Marinis, già ordinario di discipline teatrali al DAMS di Bologna, Pierfrancesco Giannangeli coordinatore in passato di alcune edizioni del premio e a sua volta docente di Storia dello Spettacolo all’Accademia Belle Arti di Macerata e al DAMS di Bologna, Massimo Marino giornalista e critico teatrale. Affiancano l’ambito più stretto della drammaturgia due importanti giuristi e cioè Natalino Irti, già ordinario di Diritto Civile e Teoria dell’Interpretazione all’università La Sapienza di Roma e, il magistrato ed ex Procuratore della Repubblica Vincenzo Luzi.
In particolare Natalino Irti è stato allievo di Emilio Betti, uno dei più eminenti giuristi del ‘900 a livello internazionale e, fratello di Ugo. Proprio da questo legame indiretto, l’adesione entusiasta al Premio da parte di Natalino Irti. Del camerinese Vincenzo Luzi, magistrato in pensione è del pari nota la passione letteraria e qualche anno fa, ha pubblicato anche un piacevole romanzo che si muove tra Camerino, Pievefavera e Roma.
Il bando  prevede l’invio di opere inedite entro il 31 marzo 2022;  l’organizzazione ha tuttavia voluto riportare in auge anche lo storico premio che nel tempo ha interessato e coinvolto tanti studenti. Bandito infatti anche il premio Betti per i giovani che con modalità diverse ( disegno, composizione di testi) è rivolto ad un ampio arco d’età che va dalla scuola materna all’università. La giuria in questo caso è presieduta da Massimo Fabrizi, attualmente dirigente scolastico ai licei di Jes; lo affiancano 4 docenti camerti: Paola Porfiri, Giuseppina Santancini, Vincenzo Scuri e Paolo Verdarelli, noto cultore di fotografia.
Terzo filone ripreso dal passato quello che ha visto assegnare il prestigioso riconoscimento alla carriera dedicato ad attori o personaggi del mondo del teatro che abbiano praticato l’opera bettiana. Un premio alla carriera che nelle poche edizioni assegnate ha raggiunto attori del calibro di Valeria Moriconi, Corrado Pani, Francesca Benedetti, Anna Maria Guarnieri, Giulia Lazzarini, Gianrico Tedeschi. Top secret al momento i nomi dei due attori o delle due attrici alle quali il Premio alla carriera verrà assegnato quest’anno a Camerino. Unica nota distintiva trapelata il fatto di aver rappresentato con molta maestria un dramma di Betti, ma i nominativi verranno svelati solo alla vigilia del Premio Betti alla drammaturgia. Altro particolare è che la cerimonia conclusiva già dalla primavera prossima sarà preceduta da una piccola serie di itinerari bettiani che porteranno a ripercorrere a piedi tanti dei luoghi e delle atmosfere bettiane cantati da Ugo Betti nelle sue più famose poesie.
Ci sarà anche un evento post – premio con il quale si intende celebrare il centenario della pubblicazione del suo primo libro di poesie intitolato ”Il re pensieroso” , scritto da Betti quando alla fine della guerra era stato fatto prigioniero in Germania. È lì che nella cosiddetta “ baracca dei poeti” il giurista e scrittore si era trovato a condividere l’esperienza con quelli che sarebbero diventati suoi amici ed illustri letterati del’900: Carlo Emilio Gadda e Bonaventura Tecchi.
In previsione la probabile ristampa del libro.

Carla Campetella
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Il comune di Caldarola pronto ad ospitare una famiglia afghana. Lo ha stabilito una delibera approvata dall’Amministrazione Comunale che mette a disposizione un appartamento in località Valcimarra idoneo ad un nucleo di sei persone.

I cittadini di Caldarola sanno bene cos’è la solidarietà, in passato sono stati sempre pronti ad intervenire in aiuto delle popolazioni, italiane ed estere, colpite da tragedie come nubifragi, terremoti o guerre. E recentemente hanno ricevuto altrettanta solidarietà dopo l’immane devastazione che il sisma del 2016 ha portato in gran parte del paese caldarolese. L’Amministrazione comunale quindi intende, per quanto possibile, offrire sostegno e solidarietà alla popolazione afghana vittima della grave crisi che si è verificata nella loro terra di provenienza.

L’immobile, composto da 4 appartamenti, è di proprietà dell’Enel. Recentemente ha subito una completa ristrutturazione per ospitare i nuclei familiari caldarolesi che avevano avuto la propria abitazione resa inagibile dal terremoto, ma di fatto rimasto parzialmente vuoto.

Per questo motivo, recepita la proposta della Prefettura di Macerata di comunicare eventuali disponibilità di soluzioni alloggiative finalizzate all’accoglienza di cittadini afghani, e sentita l’Enel in merito al possibile cambio di destinazione, l’Amministrazione di Caldarola ha comunicato la propria disponibilità a far sì che gli appartamenti non utilizzati possano essere destinati all’accoglienza di cittadini afghani che hanno collaborato con le Forze Armate della missione internazionale.

Ancora un gesto di solidarietà quindi proveniente da una popolazione che sa bene cosa significa perdere la propria casa.
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San Ginesio rappresenterà l’Italia nella prima edizione del bando “Best Tourism Villages”, indetto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite.

Il borgo, già Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e tra i Borghi Più Belli d'Italia dal lontano 2002, è stato scelto dal Ministero del Turismo per rappresentare a livello mondiale i borghi rurali come esempio di perfetta sintesi tra sviluppo sostenibile e capacità della comunità locale di preservare l’ambiente, le sue bellezze naturalistiche, ma soprattutto la sua identità.

“Ringrazio il Ministero del Turismo per aver scelto San Ginesio a rappresentare l’Italia – dichiara il Sindaco Giuliano Ciabocco – e non può che essere motivo di fortissimo orgoglio per tutta una comunità che non ha mai smesso di reagire di fronte alle difficoltà. Finalmente oggi, anche grazie al forte impulso dato dalla Regione Marche e dal Governatore Francesco Acquaroli, si assiste a un reale rilancio dei Borghi quali luoghi ideali e autentici che rappresentano un tassello importante per l’intero sistema turistico regionale e nazionale. San Ginesio è un luogo simbolo ricchissimo di storia, cultura e tradizioni con uno sguardo rivolto al futuro e che oggi dimostra di poter ritornare a splendere più di prima”.

Il bando individuerà, in ultima selezione, un borgo unico a livello mondiale, una eccellenza assoluta: una destinazione turistica rurale che, con risorse proprie, promuove e preserva valori, prodotti e stili di vita e che si caratterizza anche per un forte impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti gli ambiti. che mettano a frutto le potenzialità del turismo per salvaguardare le piccole comunità e creare nuove opportunità, per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

In questa esperienza San Ginesio si trova con Rocca Pietore (Veneto) e Gerace (Calabria). Questi tre borghi sono, dunque, i candidati di questa prima edizione del premio internazionale che verrà attribuito in occasione della 24^ sessione dell’Assemblea generale dell’UNWTO, che si svolgerà a ottobre a Marrakech, in Marocco.

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Predatori scatenati sui pascoli di Bologna, due vitelli sbranati in due giorni, pastori esasperati e anche Coldiretti lancia l’allarme. Gli episodi si sono verificati nelle scorsi notti nella Valle del Fargno dove la società agricola “De Michelis”, che alleva mucche e vitelli in biologico, ha la propria mandria al pascolo da qualche settimana.

“Quando sono arrivato mi sono accorto che mancava un altro vitello – racconta Marco De Michelis, titolare dell’azienda – di cui siamo riusciti a trovare la carcassa seguendo la madre che cercava ancora il suo piccolo. È il secondo animale sbranato in due giorni. Viene voglia di smettere di fronte a quanto avviene quassù e per la mancanza di risposte che arrivano dalle istituzioni”.

Spetterà ora al servizio veterinario dell’Asur stabilire se sia opera di lupi o di cani selvatici. Quello che è certo è che si tratta di una situazione insostenibile per le aziende zootecniche costrette, tra l’altro, a sostenere ulteriori spese per l’approvvigionamento di fieno, con i costi lievitati a causa della perdurante siccità.

“Da tempo denunciamo che si è perduto l’equilibrio degli ambienti naturali con un proliferare indisturbato della fauna selvatica. In questo caso, lupi o cani inselvatichiti che siano, il Parco dei Sibillini dovrebbe mettere in campo misure di riequilibrio – la denuncia di Coldiretti Macerata - Se non si interviene lo stravolgimento degli habitat rischia di mettere a rischio l’economia delle aree interne, lasciate all’abbandono senza prospettive, per non parlare dell’incolumità delle persone. Negli ultimi anni la fauna selvatica si è avvicinata sempre di più alle case e sono numerose anche le denunce di attacchi ad animali da affezione come cani e gatti. E se a essere attaccato fosse una persona, un bambino?”.

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f.u.
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“Il coraggio di questa amministrazione è stato quello di opporsi alla svendita dell’Assem”. Il sindaco uscente di San Severino Marche, Rosa Piermattei, risponde a Tarcisio Antognozzi nel contesto di una delle vicende più rilevanti del 2021 settempedano. La trattativa per il contratto di rete con la Odoardo Zecca S.p.a che ha spaccato la maggioranza lo scorso gennaio, portando alle dimissioni di Antognozzi come assessore, è ora uno dei temi cardine della campagna elettorale ormai entrata nel vivo.

La Piermattei sottolinea l’importanza della questione che riguarda la municipalizzata, definendola “un fiore all’occhiello della città. L’amministrazione – sottolinea la leader di “San Severino Cambia” – ha la responsabilità della società e delle famiglie che vivono grazie al lavoro che offre. Nel 2030 scadranno le concessioni, mentre entro il 2025 dovremo raggiungere il numero di 25 mila utenze. Ora ne abbiamo 8 mila. È chiaro che bisognerà trovare quanto prima una soluzione. Quella offerta da Antognozzi non era percorribile ed è giusto che la cittadinanza lo abbia saputo nel corso del consiglio comunale dello scorso luglio. Di certo sarà una delle priorità in caso di conferma di questa amministrazione”.

È arrivata la risposta anche all’altro candidato alle amministrative, Francesco Borioni. Il leader progressista ha sottolineato come le decisioni che riguardano temi così importanti debbano “essere affrontate di concerto, coinvolgendo tutti gli attori politici del consiglio e, di riflesso, tutta la cittadinanza”. Rosa Piermattei si è detta “allineata a questa visione, visto che temi come l’Assem non sono legati al breve periodo interessano la città per un arco temporale molto più lungo. L’Assem è una società privata – afferma il sindaco uscente –, il cui ‘proprietario’ è il Comune. Sono d’accordo ancora con Borioni quando dice che la priorità deve essere data ai partner pubblici. A gennaio ci sono state diverse assunzioni a tempo indeterminato: l’azienda sta lavorando molto bene e deve continuare a funzionare con grande serenità da parte dei dipendenti e da parte di tutta la cittadinanza. È nostro dovere difenderla, non svenderla”.

l.c.
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“Il Comune di Camerino non ha presentato nessun progetto per il Contratto Istituzionale di Sviluppo”. Lo ha denunciato il gruppo consiliare di minoranza Radici al Futuro, con una nota in cui il sodalizio guidato dal vicepresidente del Consiglio Regionale esprime le perplessità legate alla “mancanza di strategia e di visione del sindaco Sandro Sborgia e della sua amministrazione”.

Nel comunicato diramato alla stampa, Radici al Futuro accusa l’amministrazione di “aver perso un treno che non ripassa. In merito ai progetti del CIS Area Sisma, di cui nei giorni scorsi è uscita la graduatoria, Camerino non ha presentato nessun progetto – affermano dalla minoranza –. Di fronte a 159 milioni, il sindaco Sborgia non è stato capace di presentare nessun progetto, mentre il Comune di Sarnano ha presentato un progetto da 29 milioni per le piste da sci, quello di Castelraimondo uno da quasi 9 milioni per fare una Scuola di Alta Formazione e Comunanza avrà una piscina coperta da quasi 2 milioni. Camerino è riuscita ad andare a rimorchio solo in cordata con altri Comuni per tre progetti intercomunali, tra l’altro neanche finanziati”.

Poi le proposte che Radici al Futuro credeva potessero essere rilevanti: “L’amministrazione Sborgia avrebbe potuto presentare progetti per un nuovo polo museale, per riqualificare, ristrutturare e potenziare la piscina comunale ed il palazzetto dello sport, per percorsi naturalistici e turistici nella campagna così da riqualificare anche le strade, invece non ha presentato niente. Perché i cittadini devono subire questa colossale dimostrazione di incompetenza e di disorganizzazione di un’amministrazione sempre più isolata e palesemente inadeguata ad amministrare la città?”.

“Gira voce che quando il Ministro Carfagna venne ad Ascoli per presentare i Cis Area Sisma insieme al presidente della Regione, non ci fossero né il sindaco Sborgia né nessuno dell’amministrazione – concludono i consiglieri –. Se questa assenza fosse confermata, ora sapremmo perché: puoi anche dargli i soldi ma non hanno idea di come investirli per far crescere la nostra città!”.

l.c.
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