Notizie di spettacolo nelle Marche
Il caro energia si fa sentire anche in campagna e Coldiretti Marche lancia l’allarme: “Un impatto devastante che si sta abbattendo su un settore strategico”.

Carburanti, materie prime, fertilizzanti, elettricità: non c’è voce che non abbia subito un incremento tra quelle legate all’agricoltura. Costi che le aziende devono affrontare per i combustibili dei trattori, per il riscaldamento delle serre, per l’acquisto di fitosani­tari e fertilizzanti, per l’impiego di materiali come la plastica, la carta o il vetro.

“In questa situazione drammatica il Governo è chiamato a intervenire per alleggerire la bolletta energetica. Con la situazione attuale si penalizza un settore strategico per quel che riguarda l’approvvigionamento alimentare – spiegano da Coldiretti Marche – nel medio lungo termine dobbiamo dotarci di riserve energetiche sostenibili. Per questo, come Coldiretti, sosteniamo la filiera del biometano agricolo da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale”.

Secondo Coldiretti su dati Enea la produzione agricola e quella alimentare in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali. Rincari che poi si riversano sugli scaffali e, di conseguenza, nelle tasche delle famiglie. Produrre grano duro per la pasta costa il 30% in più, circa 400 euro in più all’ettaro, olio extravergine di oliva il 12%.
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Circa 15mila mascherine chirurgiche donate all’Arcidiocesi. È l’iniziativa partita dagli studenti dei Licei Varano di Camerino che oggi le hanno consegnate all’arcivescovo Francesco Massara dopo essere stati ricevuti in curia. Edoardo Pettinari, Giulia Brutti, Sofia Menghi Cerrà e Stefano Chiavoni – questi i liceali accolti dall’arcivescovo – hanno poi visitato la redazione de L’Appennino camerte e spiegato le motivazioni della scelta di donare le mascherine: «Non possiamo più utilizzare quelle chirurgiche fornite in dotazione alla scuola – dicono –, visto che le ultime normative a contrasto della diffusione del Covid impongono l’uso delle FFP2. Per questo abbiamo deciso di non sprecare strumenti di protezione personale che possono comunque essere preziosi per le persone fragili».

Sarà ora l'Arcidiocesi camerte, grazie al contributo della Caritas, a distribuire le mascherine a chi ne avrà bisogno. «È stata un’iniziativa degli studenti, che hanno insistito per mettere le mascherine a disposizione delle persone più bisognose – precisa il preside dei Licei Varano, Antonio Cappelli –. Penso che sia una grande dimostrazione di umanità e sensibilità da parte dei nostri studenti».

Soddisfatto anche l'arcivescovo Massara, che ha sottolineato l'importanza di un gesto «solidale e lungimirante. Questi studenti rappresentano il futuro della nostra società e della città di Camerino. Hanno dimostrato grande umanità e comprensione delle difficoltà che le persone fragili vivono ogni giorno».

In foto l'incontro degli studenti con l'arcivescovo Massara

l.c.
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"Un progetto che avrà durata di due anni nel corso dei quali dovremo discutere su quelll che sono i risultati della analisi, che già sono state eseguite  e che attraverso la società consortile  Ecocerved del sistema italiano delle Camere di commercio  continuano ad essere condotte; dovremo cercare di capire se i rifiuti di scarto delle imprese possano essere riutilizzati per creare nuove materie prime e seconde ed essere riutilizzati non necessariamente dalle stesse imprese ma anche da altre. L'obiettivo è quello di ridurre il più possibile il conferimento in discarica, l'emissione nell'ambiente di C02 e cercare di verificare anche come i rifiuti di scarto potenzialmente nocivi possano essere resi inattivi o ridurne la pericolosità".
Così il rettore dell'Università di Camerino prof. Claudio Pettinari ha sintetizzato il portato dell'accordo siglato tra Unicam e Camera Marche, finalizzato alla creazione di nuovi servizi e azioni offerte alle Piccole medie Imprese marchigiane per favorire lo sviluppo di un mercato circolare con particolare riguardo all'aspetto dei sottoprodotti del settore manifatturiero e con un primo focus dedicato al comparto tessile,calzaturiero.
Il progetto di economia circolare, portato avanti da Camera Marche e Università di Camerino all'interno del “Programma sostenibilità ambientale” di Unioncamere, è stato presentato questa mattina nella sala stampa del Centro di Ricerca ChIP di Unicam. 
Sono intervenuti il Rettore dell'Università di Camerino Claudio Pettinari, il Presidente di Camera Marche Gino Sabatini, il Presidente dell'Albo Gestori Ambientali Marche Giorgio Menichelli che ha partecipato all'incontro da remoto e, i docenti di Unicam Rita Giovannetti e Francesco Balducci.
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"Siamo grati a Camera Marche ed Unioncamere per averci identificato come possibili partner per un progetto che potrà veramente lasciare il segno e siamo certi che lo lascerà  - ha commentato il rettore Claudio Pettinari - . La problematica dei rifiuti e materiali di scarto ogni giorno si fa più sentire mentre c'è carenza di materie prime. L'analisi attenta, condotta con metodologie scientifiche, dei rifiuti delle aziende di questo territorio  - ha spiegato-  permetterà di capire cosa farne, se sarà possibile immaginare una loro seconda vita, utilizzarli magari per qualcosa di diverso. Si potranno dunque creare delle filiere ideali tra le imprese che scartano determinate tipologie di materiali o hanno un certo tipo di rifiuto e avviare uno scambio di queste "nuove materie" tra imprese. Per fare questo è necessario analizzare scientificamente il rifiuto, comprenderne le potenzialità e immaginare un secondo o terzo utilizzo. Anche sulla base dello studio precedente condotto da Ecocerved sui rifiuti delle imprese marchigiane -  ha aggiunto -, i ricercatori di Unicam condurranno una specifica analisi. L'importanza del ruolo del nostro ateneo è che potremmo essere anche ente formatore per quelle imprese che non parteciperanno al progetto. ma che, sulla scorta del successo della filiera raccontata alla nazione, potranno essere motivate a mettere in campo le opportune strategie per ridurre l'inquinamento del nostro pianeta".
Numerose le aziende marchigiane già coinvolte nel meccanismo di recupero degli scarti, nell'incentivazione del 'green' e delle nuove tecnologie ad impatto positivo sull'ambiente. Dunque, come sottolineato dal presidente Gino Sabatini, un tema quello della sostenibilità sul quale, in sinergia con l'Università di Camerino, entra a pieno titolo la Camera di Commercio Marche: "Avvalora  questa nostra scelta - ha rimarcato Sabatini - anche l'ultima azione del Parlamento per inserire la salvaguardia del nostro ambiente nella Costituzione italiana. Oggi più che mai, con l'Università di Camerino vorremo creare quell'humus  di conoscenza del tessuto imprenditoriale marchigiano che riesce a lavorare su questo sistema del riciclo, del recupero e della sostenibilità ambientale. In tutto questo non verranno tralasciate le nostre strutture di riferimento quali l'Albo gestori ambientali presieduto da Giorgio Menichelli che, all'interno del suo ruolo, gestisce tutte le aziende sul riciclo. Inoltre, utilizzeremo l'Ecocerved e tutte quelle piattaforme che, grazie al ruolo che riveste a Roma, l'Unioncamere potrà mettere in campo. Grazie a questo accordo e allo studio condotto da Unicam potranno avere risalto tutte quelle aziende che lavorano ed hanno intenzione di continuare su questo percorso, così da dare forza a chi è in Parlamento nel riuscire a semplificare il più possibile  una situazione che potrebbe rappresentare davvero un valore aggiunto anche in termini di occupazione. Se si punta sulla sostenibilità e sulle imprese che lo vogliono fare, con gli interventi economici che la Regione di sicuro metterà in campo  -  ha osservato Sabatini - credo che dal canto nostro noi potremo solo essere dei facilitatori nel comunicare al meglio ciò che la comunità economica marchigiana mette in campo su questo settore.  Lo facciamo con l'Università perchè crediamo fortemente che condividere questa progettualità con un ateneo rappresenti un valore aggiunto, sia per gli stakeholder politici, sia per gli stessi imprenditori".  
c.c.








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Fertitecnica Colfiorito e l’Università di Camerino hanno rinnovato la loro cooperazione con un accordo che evidenzia le potenzialità e le sinergie esistenti tra impresa e università.
La partnership tra l’azienda di Colfiorito e Unicam è ormai decennale e si è concentrata negli anni su molteplici progetti di ricerca specifici e sul finanziamento di due dottorati di ricerca.

“E’ una collaborazione che è iniziata per vicinanza geografica, ma che si è sviluppata nel tempo con una sempre maggior condivisione di obiettivi, dalla collaborazione sullo sviluppo prodotti all’approfondimento delle caratteristiche benefiche dei legumi, con due dottorati di ricerca all’attivo. Una familiarità ormai così consolidata che ci è sembrata un’evoluzione naturale quella di cercare un’intesa ancora più allargata e profonda.”, dichiara Luca Mattioni, Vice Presidente e proprietario dell’azienda.

Con la firma dell’accordo-quadro è stato istituito un tavolo di lavoro in cui condividere progettualità, spunti di ricerca e potenziali attività coerenti con le competenze dei soggetti coinvolti. Un orizzonte che va oltre i singoli progetti e fa parte di un approccio aperto e dinamico all’innovazione.

Per noi la collaborazione con i centri di ricerca è fondamentale – spiega Alessio Miliani, Direttore Generale di Fertitecnica e coordinatore del tavolo dal lato dell’impresa –. Pur essendo l’azienda leader di mercato nel settore dei legumi secchi, cereali e semi, abbiamo una squadra di ricerca e sviluppo di relativamente poche persone, che si concentra sulla capacità di ascolto del mercato e la combinazione di competenze trasversali. Per questo noi parliamo di “Ricerca e Sviluppo Diffusa”: dobbiamo saper integrare in modo aperto, rapido e dinamico le conoscenze e spunti che ci arrivano da aziende partner, mondo accademico e realtà internazionali come FAO, altro nostro partner storico, cementando il tutto con la nostra competenza dei prodotti. In questo mondo dove sempre di più accedere alle scoperte fatte è importante tanto quanto farne di nuove, i rapporti con le Università vitali per le PMI e lo saranno sempre di più.”

L’obiettivo ambizioso del nuovo modello di cooperazione è fare da cornice ad una serie di iniziative che abbraccino l’intera filiera gastronomica, che viene studiata ed analizzata con un taglio trasversale attraverso le discipline delle scienze degli alimenti e della nutrizione, del management e marketing, del food design, del diritto alimentare e della storia e cultura dell’alimentazione.

Questo si presta ad ambiti che vanno dalla valorizzazione della qualità delle filiere alla capacità di intercettare le esigenze di consumo in evoluzione della popolazione, dalla progettazione di prodotti che siano contemporaneamente più ricchi, sostenibili e genuini assieme, fino a un approccio scientifico e trasparente alle frontiere offerte dalla nutraceutica.

L’interdisciplinarietà delle tematiche è da sempre l’approccio con il quale Unicam affronta le attività di ricerca anche per una più utile applicazione dei risultati della stessa sul territorio – aggiunge il Prof. Gianni Sagratini, Direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e Prodotti della Salute, coordinatore del tavolo per UNICAMRiteniamo che il percorso intrapreso con il corso di laurea in Scienze Gastronomiche, vada nella direzione del confronto tra saperi e l’interdisciplinarietà dei contenuti, garantendo allo studente un valore aggiunto nella propria formazione oggi fondamentale per l’inserimento nel mondo del lavoro”.

Soddisfazione anche da parte del Rettore dell’Università, Prof. Claudio Pettinari, direttamente coinvolto nel progetto di convenzione: “Con questo progetto si conferma ancora una volta non solo la vitalità dei nostri ricercatori, ma anche l’importanza delle attività di trasferimento tecnologico dell’innovazione prodotta all’interno dei nostri laboratori a beneficio dello sviluppo economico del territorio, attraverso il sostegno alle imprese che in esso vi operano, in questo caso a beneficio della valorizzazione dell’agroalimentare con un attenzione particolare alla sostenibilità”.

I primi progetti sono già in corso di discussione e, come d’abitudine per la dinamica realtà di Colfiorito, si propongono di arrivare a risultati tangibili come prodotti, convegni e pubblicazioni già nel corso del 2022.



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Cia agricoltori italiani delle Marche e Copagri Marche esprimono grande soddisfazione per l’approvazione avvenuta oggi, al tavolo politico strategico convocato dalla Regione, della bozza dei criteri relativi al bando della misura 4.3C per l’approvvigionamento idrico nei territori destinati al pascolo delle aree terremotate.

“Siamo davvero soddisfatti che finalmente -  ha dichiarato Giovanni Bernardini presidente Copagri Marche - , sia stato accolto il nostro appello per dare risposte concrete agli allevatori delle aree terremotate. Siamo infatti stati i primi ad ascoltare le difficoltà degli allevatori e a denunciare la precaria e insostenibile situazione a cui hanno dovuto far fronte in tutti questi anni per assicurare alle mandrie e ai greggi al pascolo la necessaria acqua
Il primo momento pubblico in cui abbiamo espresso queste necessità risale al 24 giugno 2017 a Vissotutti agibili per un giorno”, iniziativa a cui abbiamo partecipato attivamente sia nell’organizzazione che nella realizzazione. Presentammo un’idea progettuale grazie alla collaborazione di tecnici che hanno prestato gratuitamente il loro lavoro, il geologo dott. Pierpaolo Rinaldelli e l’architetto dott. Andrea Prosperi”.

“Il lavoro è proseguito - dichiara Mirella Gattari,  presidente Cia Marche, - cercando di creare una mappa precisa dei bisogni del territorio, che dopo lo sciame sismico si è trovato con quantità di acqua molto ridotta, fino al 24 luglio scorso, in un momento davvero drammatico per il bene acqua, a seguito anche della prolungata siccità che ha ingigantito il problema, quando facemmo un’iniziativa a Castelsantangelo Sul Nera, alla sorgente del fiume Nera, alla presenza degli assessori alla ricostruzione Castelli e ai parchi e alle acque Aguzzi. 
Fortunatamente il nostro appello è stato finalmente recepito dall'assessore Carloni e sono state presentate a Bruxelles le necessarie modifiche al PSR ed oggi facciamo un grande passo avanti verso questa soluzione.
Ora i comuni faranno la loro parte individuando le aree per la costruzione dei bacini. Come sempre, gli uffici Cia e Copagri, sono pronti a dare il supporto necessario affinché gli allevatori possano lavorare con più tranquillità: ricordo che in questi sei anni dal terremoto l’acqua è stata costantemente trasportata da valle in alta quota”.


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I Carabinieri Forestali, a seguito di specifica attività d’indagine, hanno individuato e sanzionato un cittadino fabrianese resosi responsabile dell’abbandono di alcuni sacchi di rifiuti urbani lungo via Serraloggia, alla periferia della “città della carta”.

In più occasioni l'uomo aveva gettato i sacchi contenenti i propri rifiuti domestici al disotto di un ponte, nella prima periferia della città, mentre transitava in auto in pieno giorno.

I Carabinieri Forestali hanno rinvenuto diversi indizi grazie ai quali, attraverso successivi accertamenti, sono potuti risalire al responsabile, al quale è stata comminata una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 300 a 3000 euro per abbandono di rifiuti non pericolosi, oltre all’obbligo del ripristino dello stato dei luoghi.

Il tutto è stato possibile grazie anche all’alto senso civico di alcuni cittadini, i quali dopo aver visto la scena, hanno segnalato il fatto.

c.c. 

 

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Sono ancora i Licei, con i loro diversi indirizzi, in cima alle preferenze degli studenti marchigiani nella continuazione del loro percorso scolastico, anche se cresce l’interesse per gli Istituti Tecnici e Professionali.


Secondo i dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale alla scadenza delle iscrizioni i Licei continuano a essere scelti da oltre la metà (56.6%) delle studentesse e degli studenti alle prese con la scelta di cosa studiare dopo la Secondaria di primo grado, ma con una lieve flessione.


Il Classico passa dal 6,5% dello scorso anno al 5,9%. Il 12.4% delle iscrizioni va ai Licei scientifici. Il 7,8%delle studentesse e degli studenti opta per il Linguistico. Crescono il Liceo delle Scienze umane (7,6%), e l’Artistico (6.8%), dal 5,1% al 5,5%.


Gli Istituti tecnici salgono al 30,4%delle scelte. In particolare, il Settore Tecnologico è scelto dal 20,9%, il Settore Economico dal 9.5%. L’interesse per gli Istituti professionali cresce di quasi un punto, portandosi al 13,2%.
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Iniziati a San Ginesio i lavori per l’istallazione della fibra ottica in tutto il territorio comunale.

“Finalmente dopo tanto tempo che lo aspettavamo ci è stato comunicato l’inizio dei lavori che speriamo procedano speditamente – esclama soddisfatto il sindaco Giuliano Ciabocco, che sottolinea l’importanza delle cosiddette autostrade digitali – Il fatto che si stia andando verso una digitalizzazione e una visione nuova nel mondo del lavoro rende indispensabile avere la fibra, assolutamente necessaria per il futuro delle nostre zone. Tutti ci stiamo impegnando per valorizzarle, ma per questo dobbiamo fare in modo che le persone che vivono e che potranno venire a vivere in questi territori lo facciano potendo lavorare anche attraverso questi nuovi strumenti tecnologici”.

fibra particolare



fibra scavi
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La giunta comunale di Tolentino ha approvato anche per il 2022 il progetto “Tolentino sicura”, iniziativa che punta alla prevenzione e al contrasto della vendita e dello spaccio di sostanze stupefacenti, che sarà realizzato dalla Polizia Locale nell’ambito del sistema integrato di sicurezza urbana che vede coinvolte tutte le forze di polizia..

“Continuiamo con questo importante progetto – sottolinea l’assessore Giovanni Gabrielli – con l’intento di garantire la sicurezza e la prevenzione a tutti i nostri cittadini. Vogliamo implementare con questi fondi che ci sono stati assegnati specifici servizi di controllo sul territorio in collaborazione con tutte le forze di Polizia e in particolare con i Carabinieri di Tolentino”.

“Questo progetto fortemente voluto in sinergia con l’Amministrazione comunale e l’Assessorato – ricorda il Comandante della Polizia locale David Rocchetti - nasce dopo la scelta di istituire l’unità cinofila e subito ci siamo prodigati per partecipare a questi bandi del Ministero e siamo rientrati a finanziamento con pochi altri Comuni, del resto eravamo tra i più accreditati. E’ nostra intenzione effettuare 30 servizi in maniera congiunta con i Carabinieri e già ci siamo accordati con il Comandante della Compagnia di Tolentino per servizi specifici di prevenzione e controllo”.
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Confartigianato continua a tenere alta l’attenzione sulla misura del Credito d'imposta per investimenti in beni strumentali nel cratere sismico, in quanto, seppur normativamente prevista, risulta tuttora non operativa.

Infatti, come è noto, la Legge n. 106 del 23 luglio 2021 di conversione del Decreto-legge c.d."Sostegni bis" n. 73/2021 aveva disposto la proroga al 31 dicembre 2021 del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali effettuati dalle imprese localizzate nei Comuni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 2016.

L’operatività dell’incentivo era però subordinata ad un’autorizzazione della Commissione Europea che è stata concessa il 6 aprile 2018 ed è scaduta il 31 dicembre 2020. Affinché la misura venisse nuovamente prorogata per il 2021, sarebbe stata necessaria un’ulteriore autorizzazione da parte della Commissione Europea che però non è intervenuta.

Da qui l’unanime richiesta da parte di migliaia di imprese e Associazioni di categoria che hanno, a più riprese, sottolineato l’urgenza di una tempestiva attuazione della misura, superando tale impasse.
Forte, si ribadisce, è stata l’azione dell’Associazione di categoria nel richiedere l’immediata attuazione della misura che ha di fatto paralizzato gli investimenti di gran parte del tessuto produttivo dell’area cratere.

Per comprendere quanto strategica sia la misura in questione, basta evidenziare che la stessa si sostanzia in un recupero fiscale, pari al 45% delle spese sostenute dalle imprese nell’acquisto di beni strumentali (macchinari, impianti, attrezzature) funzionali alla propria attività produttiva.

Tale credito può essere portato in compensazione con tutte le tipologie di imposte (es. Iva, contributi ecc…) e di fatto, dunque, l’aiuto rappresenta un significativo risparmio in termini di esborso fiscale.

L’appetibilità del credito d’imposta sisma deriva certamente dal fatto che la stessa rappresenta una misura “a maglie larghe”: anzitutto perché si rivolge alla quasi totalità dei comparti produttivi, fatta eccezione per alcuni settori (acquacoltura, agricoltura e pesca, industria carbonifera, trasporti, settore assicurativo e creditizio).

Inoltre, a differenza di altre misure agevolative, tale credito d’imposta non soggiace alle pesanti limitazioni derivanti dalla previsione di una soglia minima di investimento, né tanto meno dalla previsione dell’attribuzione di punteggi e dunque da un’ammissibilità a graduatoria.

Infine, altro motivo che evidenzia l’incredibile potenza della misura è la sua immediata fruibilità, dal momento che l’impresa istante, nell’arco di dieci giorni dall’invio della domanda, ottiene da parte dell’Agenzia delle Entrate l’esito di accettazione con possibilità di fruizione del credito a partire dal quinto giorno successivo alla notifica.

Questa è evidentemente una misura largamente popolare, capace di intercettare l’interesse di un bacino estremamente ampio del tessuto produttivo e includere progettualità di investimento di varia tipologia ed entità.

Scendendo ad un piano pratico ed esaminando l’attività di assistenza prestata da Confartigianato alle proprie imprese, con riferimento all’ultima edizione 2020, possiamo certamente affermare che il riscontro avuto dalla misura è stato di gran lunga superiore alle aspettative: centinaia le domande presentate per investimenti che mediamente si sono attestati intorno ai 30.000 euro, con picchi di progetti di importi fino a quasi 500.000 euro, per un credito del 45% di tali somme.

Il ventaglio delle attività che hanno beneficiato dell’aiuto è stato estremamente variegato, avendo interessato sia i settori più tradizionali quali quelli dell’edilizia e dell’impiantistica, ma anche, per esempio, ristoratori e attività ricettive che hanno investito in macchinari altamente tecnologici, innovando fortemente il loro ciclo produttivo.

Sulla scorta di questi dati e dei contatti acquisiti fino ad oggi, possiamo prevedere un risultato addirittura superiore a questi numeri, non appena la misura verrà resa operativa anche per gli interventi del 2021. Nella nostra regione, relativamente agli 87 comuni facenti parte dei 140 del cratere sismico, sarebbero quindi potenzialmente interessate più di 10.500 imprese artigiane, pari al 26,1% del totale delle imprese, con oltre 27.000 addetti. A livello provinciale parliamo di oltre 6.000 imprese artigiane nel maceratese, più di 2.700 nell’ascolano e sopra le mille imprese nel fermano.

Ben si comprende dunque l’assoluta necessità di sbloccare la misura che risulta strategica per il territorio fortemente colpito prima dagli eventi sismici e ora dall’emergenza pandemica. Le imprese infatti sono ad oggi disincentivate alla realizzazione di investimenti con conseguente danno e ripercussione negative sull’intero tessuto produttivo.
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La conferenza stampa sul tema, che si è tenuta mercoledì 9 febbraio 2022, è stata introdotta dal Segretario generale di Confartigianato Imprese Mc-Ap-Fm, Giorgio Menichelli: “Il Credito d’imposta sisma – le sue parole - è uno strumento agevolativo e incentivante che ha funzionato, andando ad interessare un bacino di 140 Comuni, di cui 87 marchigiani. Confartigianato, assieme alle altre associazioni, ha spinto per la proroga, scrivendo ai tecnici e alla politica per un pronto intervento. Ad oggi la situazione è ancora in stallo: per questo abbiamo deciso di portare all’attenzione l’argomento, perché sono centinaia le imprese che aspettano novità”.

Emanuela Fiorani, responsabile del Servizio contributi pubblici alle imprese di Confartigianato interprovinciale, ha sintetizzato: “Questa misura è stata importante, intanto perché ha coinvolto la stragrande maggioranza dei settori produttivi. Attività edili, impiantistiche, ma anche della ricettività e della ristorazione hanno beneficiato dell’agevolazione, che è stata erogata senza quei vincoli e quelle limitazioni che troppo spesso scoraggiano l’imprenditore. Gli investimenti sono stati infatti erogati per importi sia di lieve entità che considerevoli (persino da 500mila euro).
Il processo, inoltre, è stato straordinario per rapidità nell’assegnazione del credito d’imposta, che è stata immediata. C’è quindi tanta attesa per il proseguo della misura e pensiamo sia il momento di spingere su una proroga che non è più rinviabile”.

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