Notizie di spettacolo nelle Marche
«D’intesa con il Governo prenderemo presto delle misure per evitare che i cantieri della ricostruzione si blocchino».
Lo ha detto il Commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016 Giovanni Legnini, partecipando oggi all’Aquila al convegno "Ricostruire l'economia", dedicato al pacchetto di misure per le aziende previste nel Fondo complementare del PNRR per lo sviluppo delle aree del centro Italia colpite dal sisma nel 2009 e nel 2016. Il Commissario ha spiegato che si interverrà sul prezzario, e quindi sui costi riconosciuti, non solo per i cantieri ancora da avviare ma anche per quelli in corso.
La prossima settimana, a questo scopo, il commissario incontrerà i rappresentanti dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) e i professionisti che operano nella ricostruzione. 

«Lo scorso anno abbiamo ottenuto risultati molto importanti nelle quattro regioni colpite dal sisma con l’apertura di oltre 5.200 cantieri. Mi auguro che si possano replicare anche quest’anno, nonostante le enormi difficoltà, dovute soprattutto al fortissimo aumento dei prezzi, che abbiamo davanti. Dobbiamo evitare che quanto di buono è stato fatto in questi due anni per la ricostruzione, mettendo in campo tutte le risorse e le innovazioni procedurali possibili, sia vanificato», ha concluso il Commissario Legnini. 




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Non accettano di essere esclusi dall’Unione Montana di Camerino i Comuni di Montecavallo e Castelsantangelo che hanno fatto ricorso al Tar contro due delibere del Consiglio dell’ente guidato dal sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci.

I due comuni, insieme a Valfornace, nel 2015 avevano inizialmente scelto di non far parte dell’Unione Montana che si andava costituendo ma nel 2018, a seguito anche del sisma, Castelsantangelo è stato il primo a cambiare idea seguito, l’anno successivo, dagli altri due.
L’Unione Montana però non ha mai dato una risposta finché nel dicembre scorso non è stata approvata in consiglio regionale la proposta di legge dei consiglieri Renzo Marinelli, Giacomo Rossi, Carlo Ciccioli e Jessica Marcozzi che impedisce fino al 2025 l’ingresso di nuovi comuni nell’Unione Montana Marca di Camerino.
Da parte sua, anche l’ente comunitario, nell’ottobre scorso, ha modificato lo Statuto impedendo modifiche all’organizzazione dell’ente.

Ma a tutti questi “giochi” né Falcucci né Cecoli sono disposti ad assistere senza fare nulla: “Vogliamo andare fino in fondo - commenta il sindaco di Montecavallo, Pietro Cecoli - perché abbiamo sempre cercato di aggregare il territorio sin da quando ero assessore della Comunità Montana, cercando di aiutare tutti. Ora invece hanno addirittura fatto fare una legge regionale che dice che prima di entrare nell’Unione Montana devono passare 10 anni. È una cattiveria inaudita. Per tutelare i cittadini di Montecavallo abbiamo fatto ricorso al Tar”.

L’udienza di merito è stata fissata al 9 novembre. “A suo tempo - torna a spiegare - avevamo deciso di non entrare perché la dirigente costava 103mila euro all’anno. Una spesa esorbitante che non era sostenibile dal nostro ente. Noi piccoli comuni dobbiamo elemosinare anche sugli spiccioli e quindi per pagare la direttrice, nel riformare l’Unione Montana, sono stati mandati a casa tutti gli altri dipendenti. Attualmente ci sono uno o due dipendenti”.

Amareggiato dalla situazione anche Mauro Falcucci, primo cittadino di Castelsantangelo e già presidente della vecchia comunità montana che lancia delle stoccate non molto sottili: “vediamo cosa dirà la magistratura. Questa storia viene strumentalizzata. Noi vantiamo un diritto di ingresso per le comunità e non certo per ragioni soggettive. Nessuno vuole nulla. Dopo il sisma credevo che servisse un’Unione Montana compatta al di là dei conflitti interni. Le nostre ragioni che ci indussero inizialmente a decidere di non entrare sono da riferirsi a costi del personale esorbitanti. Questa è la storia, non ci stiamo inventando nulla e c’è qualcuno che interpreta male. Non ci sono altre ragioni e anzi, non vedo perché rifiutarsi di far entrare tre nuovi comuni a meno che non vi sia un certo timore di perdere il posto. Se uno è bravo non deve temere l’ingresso di altri e il ricorso lo abbiamo presentato per capire se il diniego si basa sul diritto o su altri interessi. Per togliere ogni ombra di dubbio lo dico e lo ripeto, a me non interessa fare il presidente dell’Unione Montana perché l’ho già fatto, vivo della mia pensione e facendo il sindaco di un territorio a cui sono molto legato. Ci tengo a sottolineare - conclude Falcucci - che le istituzioni sono fatte per essere servite, non per servirci di esse”.

Gaia Gennaretti
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La 5° Tappa della Tirreno Adriatico Sefro-Fermo dell’11 marzo vede in campo anche la CONTRAM spa. L’azienda di trasporti, infatti, ha messo a disposizione un bus di 12 metri con una serigrafia del Comune di Sefro che è sede proprio della partenza della tappa che arriverà a Fermo.

Il Sindaco Pietro Tapanelli ha accolto con grande soddisfazione il gesto: “La CONTRAM è la nostra azienda di trasporto pubblico locale ed è vicina a noi amministratori da sempre. Con loro non siamo mai soli. Il Presidente Stefano Belardinelli dimostra per l’ennesima volta, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di essere uno dei principali attori delle nostre realtà territoriali. Il bus è un bellissimo veicolo di promozione del nostro Comune e viaggerà nelle prossime settimane con una affascinante serigrafia di Sefro. - prosegue il Sindaco -. La stessa immagine scelta, l’altopiano di Montelago, sta a significare un punto di incontro e di collaborazione tra Camerino, Sefro e Serravalle di Chienti. In questo caso sono tre i comuni che condividono questo paradiso naturalistico, ma è comunque un messaggio di apertura e collaborazione di un intero territorio montano”.

Il messaggio è chiaro: “Sefro Città di Tappa Tirreno Adriatico 2022”. Una incantevole immagine di Montelago, luogo ormai famoso e di incontaminata bellezza naturalistica. Un dodici metri che non passerà di certo inosservato, con il marchio della Tirreno Adriatico, il Comune di Sefro e l’Alta Valle del Potenza nel cuore.
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Quanto ne sai tu di energie rinnovabili?”, è questa la domanda a cui ieri mattina ha risposto il rettore Unicam Claudio Pettinari, durante un seminario tenuto all’istituto professionale Filippo Corridoni di Corridonia, al quale hanno preso parte alcune classi in presenza, mentre il resto degli alunni delle sedi di Corridonia, Macerata e Civitanova dello stesso istituto si sono collegate da remoto, tramite piattaforma Meet.
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Ad accogliere il numero uno di Unicam sono stati il preside Francesco Giacchetta, la vicepreside Roberta Campolungo ed alcuni docenti dell’istituto. Su invito del professor Roberto Giovannini, Pettinari ha tracciato lo stato dell’arte dell’utilizzo delle rinnovabili in Italia e delle prospettive future di indipendenza energetica del Belpaese. Ha spiegato Pettinari:
«Per il nucleare non è molto diverso avere una centrale a Torino, oppure una a Ginevra, ma ci vogliono in media 15 anni per costruirne una. I problemi derivanti dalla scelta di questa tipologia energetica riguardano lo smaltimento delle scorie, ma soprattutto il pericolo di un attacco terroristico. L’approvvigionamento energetico non può derivare dalla prevalenza di un’unica fonte, ma da un mix. Non potremo fare a meno del petrolio, che entra nel processo di produzione di molti materiali, ma quello che possiamo fare è predisporre tutti i processi necessari al recupero di materiali, in due parole economia circolare».
Un accenno nella lezione del rettore è stato all’antica arte marchigiana delle carbonaie, l’antica arte di produrre carbone vegetale, tramite il processo di pirolisi degli alberi: «E’ una delle forme di produzione energetica tramite biomassa - ha puntualizzato Pettinari - che è l’accumulo di energia solare più sofisticato. L’utilizzo della biomasse richiede grandi aree di stoccaggio che non tutti gli amministratori sono disposti a concedere, con problemi relativi al trasporto. A seconda della stagione c’è una produzione differente di materiali, che presentano diversi livelli di umidità. Si tratta di un’energia convertibile, tramite calore o fermentazione, che permette di utilizzare aree non interessate dall’agricoltura».
Dalla tradizione al presente: tra le ricerche portate avanti dal professor Claudio Pettinari ci sono i Mof, acronimo che sta per strutture metalliche organiche, speciali molecole capaci di catturare e conservare le emissioni di anidride carbonica, essenziali per la costruzione di nuovi materiali che permettano ad esempio, di avere un’elevata efficienza nella separazione, cattura e stoccaggio del gas combustibile. «Un grammo di questa sostanza - ha specificato il rettore Unicam - permette di avere una grande area superficiale più grande di un campo da calcio, i pirazolati catturano l’anidride carbonica, che è riutilizzabile, è questo il valore aggiunto. Difficile che entro il 2050 riusciremo a tenere sotto controllo i parametri di emissioni previste dagli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, si andrà leggermente più avanti nel tempo. Dobbiamo considerare le risorse della Terra come un bene limitato e comune a tutti noi, siete voi giovani i responsabili del mondo di domani, potrete cambiare le cose». Al termine della lezione con grande cortesia Pettinari ha risposto alle domande degli alunni, visitando la scuola e ponendo le premesse per la prossima firma di un accordo di collaborazione.
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Firmata la consegna dei lavori per la demolizione del tribunale di Camerino. L’intervento, che rientra nella programmazione triennale 2021-2023, è finanziato con 640mila euro dall’ordinanza speciale del Commissario straordinario alla Ricostruzione Legnini, dedicata agli interventi nel Comune di Camerino.

Si tratta dell’opera di abbattimento più grande dopo il sisma 2016. Una struttura, risalente agli anni ’70, costruita nel 1966 e inaugurata nel 1970, gravemente danneggiata dalle scosse che hanno provocato il crollo di diverse parti e delle pareti esterne praticamente sventrate. La demolizione rappresenta un passaggio importante ai fini della ricostruzione perché permetterà di predisporre un’area di cantierizzazione che consentirà di avviare anche altri interventi negli edifici vicini a piazza Giuseppe Mazzini, dove è ubicata la struttura del tribunale.

Da lunedì prossimo la ditta incaricata comincerà ad allestire il cantiere per le operazioni di demolizione.
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Il grosso rischio è quello del blocco dei cantieri della ricostruzione nelle aree del cratere.

A lanciare il grido di allarme Carlo Resparambia, presidente di Ance Macerata, la sezione che in seno alla Confindustria rappresenta le imprese di costruzione.

“Da oltre un anno – dichiara Resparambia - stiamo assistendo ad incrementi di costo continui delle materie prime utilizzate nei cantieri della ricostruzione, a forti ritardi nella consegna dei materiali, all’irreperibilità di attrezzature di lavoro e di manodopera. Ma, se fino a pochi giorni fa il caro delle materie prime ed energetiche rappresentava una marcata criticità, con lo scoppio della guerra russo-ucraina si è passati da una condizione di crisi a quella di grave emergenza”.

La ricostruzione, dunque, si sta bloccando. Le nuove regole, finalizzate ad accelerare la realizzazione delle opere del sisma,penalizzano le imprese di costruzione e i cittadini che rischiano le revoche del contributo, viste le difficoltà che poco più di un anno fa non erano in alcun modo prevedibili. I contratti di appalto, infatti, spesso si chiudono in perdita per le imprese. I tempi ristretti di esecuzione sono assolutamente incompatibili con l’impossibilità oggettiva di reperire materiali e attrezzature nei tempi e con i costi progettati. Perciò le imprese rischiano pesantissime ricadute, non sono in termini sanzionatori ma anche di sopravvivenza.

A tutto ciò si è aggiunto negli ultimi giorni il rincaro dei carburanti, che in un solo mese sono cresciuti, secondo le segnalazioni delle imprese associate, di una percentuale che varia tra il 27 ed il 32%.

“Ora – conclude Resparambia - serve un grande sforzo del Commissario Straordinario per la ricostruzione del Centro Italia, del Vice Commissario Presidente della Regione Marche e dei legislatori altrimenti il blocco della ricostruzione sarà una drammatica realtà”.
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Ancora una volta Castelraimondo si dimostra sensibile nei confronti delle tematiche inerenti alla gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata.
L’amministrazione comunale, dopo l’installazione dei tecnologici green point su tutto il territorio, ha infatti messo a disposizione dei cittadini uno spazio web con tutte le informazioni utili per il conferimento dei rifiuti, dal calendario della raccolta porta a porta, agli orari di apertura per il ritiro dei sacchetti, fino ai numeri telefonici per l’assistenza e tanti altri dettagli pratici per favorire gli utenti. C’è inoltre un video in cui si spiegano con precisione le modalità di utilizzo dei nuovi green point, ma anche il dato mensile relativo alla raccolta differenziata fornito dal Cosmari e aggiornato di volta in volta come per il resto delle informazioni contenute nel portale.
Insomma, un vero e proprio “manuale” a disposizione sul sito ufficiale del Comune attraverso un semplice clic sul banner verde con scritto “Castelraimondo Ambiente”.
«Uno strumento in più per i cittadini – spiega l’assessore ai Servizi Ecologici Elisabetta Torregiani – è giusto che tutti possano vedere qual è il tasso aggiornato di raccolta differenziata a Castelraimondo. Così come è utile avere sempre a portata di smartphone orari e numeri utili. C’è ad esempio il numero telefonico per l’assistenza dei green point, una linea diretta con un operatore Cosmari pronto a rispondere a qualsiasi dubbio o domanda, in modo da evitare disagi, segnalare problemi e prevenire errori nel conferimento dei rifiuti».
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Presentato e firmato dal Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari e dalla Presidente del Consorzio di tutela del Ciauscolo I.G.P. l’accordo tra i due enti, che avvia la collaborazione per la realizzazione di iniziative e attività per la formazione accademica e didattica e per favorire la promozione del prodotto alimentare quale tipicità locale.

Presente all'incontro anche la prof.ssa Elisabetta Torregiani, delegata del Rettore per i rapporti con le imprese e referente Unicam del progetto.

Il Consorzio stabilirà la propria sede in un locale messo a disposizione dall’Ateneo

“Questa collaborazione – ha sottolineato il Rettore Pettinari – fa parte di un percorso di valorizzazione dei prodotti agroalimentari del nostro territorio, che rappresentano anche la cultura del nostro territorio conosciuta in tutto il mondo, percorso che ha coinvolto anche la didattica ed ha portato ad esempio all’attivazione del corso di laurea in Scienze Gastronomiche e dal prossimo anno accademico al corso di laurea magistrale in Nutrizione e sport”.

“Ringrazio l'Ateneo nelle persone del Rettore e della prof.ssa Torregiani, che ha prontamente accolto la nostra richiesta di mettere a disposizione uno spazio per la sede del nostro consorzio - così la presidente del consorzio Ciccarelli - Connubio strano, potrebbe sembrare, ma il cibo è cultura; ritengo quindila collaborazione molto importante per scambiare esperienze”.

“Abbiamo lavorato in sinergia per ottenere questo risultato – ha affermato la prof.ssa Torregiani -Le aziende si sono messe in gioco ed hanno dato la loro disponibilità per ospitare le nostre studentesse ed i nostri studenti per stage e tirocini e saranno a disposizione per seminari formativi”.
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“Sono del tutto fuori luogo i trionfalismi del centrodestra circa l’approvazione del Piano regionale per la promozione della pratica sportiva e dello sport di cittadinanza 2021-2025. Un Piano evanescente, che parla di tutto, manifestando intenzioni anche condivisibili, ma che alla fine, a dispetto di quanto sostenuto dall’assessora Giorgia Latini, non riesce a individuare né le priorità di intervento né le relative risorse, che in parte già ci sono e in parte arriveranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Romano Carancini.

“Con il voto espresso dal consiglio regionale – aggiunge il consigliere dem – si è persa dunque l’occasione di dare concretezza a un’idea di sport che non è solo attività fisica, ma anche strumento di crescita, inclusione e promozione sociale. Eppure sarebbe davvero bastato poco per dare un segnale di controtendenza rispetto al poco messo in campo dalla giunta regionale fin dal suo insediamento. Sarebbe stato sufficiente, per esempio, approvare l’ordine del giorno presentato da me insieme al gruppo del Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, che a fronte di una disponibilità di milioni di euro, chiedeva un impegno di 170 mila euro per il 2021, il 2022 e il 2023, volto a garantire i contributi per le associazioni e le società che si occupano di promuovere e realizzare attività sportive dedicate alle persone disabili. Contributi che, tra l’altro, sono sempre stati erogati fino al 2020 e che sono stati sospesi proprio dalla giunta Acquaroli nel 2021. A quanto pare le risorse ci sono ma solo nelle parole dell’assessore e nella propaganda mediatica del giorno dopo di Ciccioli e soci, in quanto gli atti dicono l’esatto opposto e nel bilancio di previsione lo stanziamento dedicato è pari a zero.”

“A tal proposito – conclude Carancini – pur con grande rammarico, non può passare inosservato l’assordante silenzio della consigliera della Lega Anna Menghi, che nonostante il suo assiduo impegno nella difesa dei diritti dei disabili, non ha avuto il coraggio di osare un atto di disobbedienza e di prendere in aula una posizione diversa da quella “imposta” a tutta la maggioranza dal consigliere Ciccioli”.
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Sequestro di oltre 5000 articoli non sicuri per la salute dei consumatori e segnalazione del titolare dell’esercizio alla Camera di Commercio.

E’ il bilancio di un’operazione compiuta dalla Guardia di Finanza di Macerata per contrastare il fenomeno della contraffazione e dell’abusivismo commerciale.

Gli agenti delle Fiamme Gialle hanno focalizzato l’attenzione sulla merce esposta in un punto vendita a Civitanova Marche di una nota catena di negozi di abbigliamento, rilevando la presenza di numerosi articoli di bigiotteria privi o carenti delle informazioni minime per il consumatore, per un totale di 5.203 articoli.

Così il materiale è stato posto, come detto, sotto sequestro e il responsabile è stato segnalato alla Camera di Commercio per l’adozione dei provvedimenti di competenza. Inoltre i finanzieri stanno operando accertamenti per verificare eventuali profili di irregolarità dal punto di vista fiscale.
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