Notizie di spettacolo nelle Marche
Un vasto incendio si è sviluppato nelle campagne circostanti Tolentino. Le fiamme sono divampate, per cause in corso di accertamento, nel cuore di un bosco sovrastante la zona del lago delle Grazie.

Sul posto sono state impegnate al lavoro  diverse squadre dei vigili del fuoco provenienti dal distaccamento di Tolentino e dal comando provinciale di Macerata. Considerata la vastità della zona interessata dal rogo è stato fatto alzare in volo da Pescara l’elicottero dei vigili del fuoco per supportare i pompieri che da terra hanno lottato diverse ore per avere ragione delle fiamme.

Successivamente gli stessi vigili del fuoco hanno compiuto le operazioni di bonifica della zona interessata, mentre sulle cause dell'incendio indagano i carabinieri forestali. Al momento, tuttavia, non sembrano essere emersi elementi che facciano propendere per l'ipotesi del dolo.

 
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Una nuova casa, seppur temporanea, per le opere d'arte salvate dal sisma. Apre oggi il MARec, il Museo dell'Arte Recuperata, al palazzo Scina-Gentili di San Severino Marche. Settanta le opere esposte al piano nobile dell'ex palazzo arcivescovile, oltre duemila quelle in deposito negli altri piani. Non solo: spazio anche per un laboratorio di restauro che ospiterà i professionisti dell'Istituto Nazionale del Restauro. Una vera e propria cittadella dell'arte, che sorge nella città che Vittorio Sgarbi non ha esitato a definire "la vera capitale italiana della cultura nel 2022".

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Il noto critico d'arte ed ex sindaco della città a metà degli anni Novanta ha raggiunto San Severino in mattinata, in occasione della conferenza stampa di presentazione. Prima un'occhiata all'allestimento, a cui "non ho saputo trovare difetti - commenta -. Un museo che raccoglie il meglio delle opere d'arte di una diocesi molto vasta. Probabilmente parliamo di un museo che durerà trent'anni. Questo il tempo che impiegheranno le città colpite ad essere ricostruite. Ma il terremoto ha saputo dare un'occasione che il comune e la diocesi hanno colto magnificamente. Questo museo ridà al godimento degli autentici capolavori, alcuni dei quali dovrebbero essere esposti, come ad esempio il Boscoli che è ancora in deposito".

sgarbi barbara

Soddisfazione per la direttrice del museo, Barbara Mastrocola, impegnata nel lavoro durato mesi per l'allestimento ed anni per il recupero. "Il concetto di base è quello del recupero e della restituzione ai territori - spiega -. Non appena le chiese torneranno agibili, le opere torneranno a casa loro. Queste opere, come le persone, hanno perso i loro luoghi di origine. Sarebbe bello che noi tutti potessimo tornare a casa il prima possibile. L'augurio che mi faccio è di restare direttrice di questo museo per il minor tempo possibile, significherebbe che la ricostruzione procede velocemente".

Ricostruzione economica, sociale e culturale. Temi fortemente intrecciati secondo l'arcivescovo Francesco Massara. "Facciamo un passo avanti per la rinascita della nostra diocesi - commenta -, ed è stato possibile solo grazie alla collaborazione tra persone ed istituzioni. È la strada giusta: possono esistere tanti campanili, ma non c'è spazio per il campanilismo. Per questo metteremo in rete tutti i musei delle nostre città e saremo capaci di offrire esperienze culturali eccezionali ai turisti".

Anche il sindaco Rosa Piermattei crede fortemente nel rilancio turistico di San Severino, che "davvero diventa un polo culturale importantissimo - afferma -. Speriamo di essere capaci di attrarre molte presenza grazie a questo splendido museo e ai suoi magnifici capolavori".

Approndimenti nel prossimo numero de L'Appennino Camerte

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Terremoto, pandemia, guerra in Ucraina, manifestazioni, emergenze maltempo e servizi di ogni genere a supporto della popolazione. La Protezione Civile riveste da sempre un ruolo importantissimo in più campi, soprattutto nei piccoli comuni come Castelraimondo, dove il gruppo di volontari è impegnato quasi quotidianamente in tantissime attività molto importanti. Specialmente negli ultimi anni: dal sisma appunto al Covid fino al recente conflitto in Ucraina, la Protezione Civile di Castelraimondo ha sempre risposto presente all’appello e per questo il comune ha voluto omaggiare ogni singolo volontario con una pergamena e soprattutto con un grazie dal vivo.

premio pc

La cerimonia di consegna si è tenuta in piazza Dante. Qui il sindaco Patrizio Leonelli, insieme al suo vice Roberto Pupilli, agli assessori Edoardo Bisbocci e Ilenia Cittadini e ai consiglieri Paolo Cesanelli, Renzo Marinelli e Valeria Lucarini, hanno omaggiato il coordinatore del gruppo della Protezione Civile Enzo Maggi con una targa di ringraziamento e i volontari con una pergamena ricordo. Presenti anche diversi dipendenti comunali che hanno voluto far sentire la loro vicinanza. Al gruppo è arrivata pure una bella lettera da parte dell’associazione di promozione sociale “Comunità Ucraina nelle Marche” per il sostegno alla popolazione colpita dalla guerra offerto negli ultimi mesi tramite la raccolta di materiali e beni di prima necessità.

«Un riconoscimento più che dovuto per i servizi svolti in questi ultimi anni pieni di emergenze e di attività da parte di un gruppo sempre molto disponibile e al servizio della popolazione – spiega l’amministrazione comunale -.Il gruppo ha sempre risposto in maniera positiva e immediata, specialmente nel difficile e rischioso periodo di emergenza Covid portando farmaci e spesa a chi ne aveva bisogno, spesso trascurando la vita privata e dando priorità al bene comune. L’amministrazione ringrazia infinitamente questi volontari per il supporto e per la sensibilità che dimostrano, spesso in situazioni particolari, di rischio e di fragilità».
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Conclusa a Camerino la diciottesima edizione del premio Ugo Betti per la drammaturgia intitolato al noto autore e magistrato camerte.
Tra i 27 testi che sono giunti da tutta Italia, la giuria presieduta da Marco De Marinis e composta da Pierfrancesco Giannangeli Vincenzo Luzi e Massimo Marino ha scelto l’opera “Un quarto di secolo” di Alfonso D'Agostino, un dramma in tre atti che si svolge in un periodo distopico dove chi governa rovescia l'etica delle cose.
Due le opere segnalate: “Petru- processo in città con vista mare” di Antonio Basile e il testo scritto da Fabio Sicari, dal titolo “Per alzata di mano”.

A conclusione della cerimonia, che si è svolta all’auditorium Bocelli con la partecipazione delle autorità civili e militari e gli interventi del commissario Paolo De Biagi, del presidente del Centro studi letterari e teatrali Ugo Betti avvocato Giuseppe De Rosa e della professoressa Carla Carotenuto, docente all’Università di Macerata e componente del Centro studi bettiani, un momento molto intenso è stato quello dell’assegnazione dei due premi alla carriera alle attrici Marzia Ubaldi ed Emanuela Moschin, rispettivamente moglie e figlia del compianto attore Gastone Moschin. 

premio carriera AAA
Un doppio premio, attraverso il quale si è voluta riconoscere la loro straordinaria interpretazione del dramma teatrale bettiano "Delitto all'Isola delle capre” portato in scena nel 1992 insieme a Gastone Moschin che ne curò anche la regia. 
Un titolo che girò nei maggiori teatri italiani,registrando ovunque uno straordinario successo. Da allora nessun'altra compagnia teatrale italiana di livello nazionale ha più messo in scena un dramma di Ugo Betti. Nella tournée 1992-1993 Moschin interpretava il ruolo dello "straniero" Angelo, Marzia Ubaldi quello di Agata e Emanuela Moschin quello di Silvia.
la recitazione
Un premio che ambedue le attrici hanno voluto dedicare alla memoria del marito e padre, offrendo al pubblico una altrettanto straordinaria ed emozionante interpretazione 
di un breve passo di "Delitto all'Isola delle capre". Il maestro Vincenzo Correnti, direttore artistico dell’Istituto musicale “Nelio Biondi”, ha eseguito di Nino Rota, la suite per “Spiritismo nell’antica casa”.

Applausi infine all’auditorium Benedetto XIII per la compagnia teatrale “Piccola ribalta” di Civitanova Marche che, per la regia di Antonio Sterpi, ha portato in scena “Corruzione a Palazzo di giustizia”, uno dei più celebri drammi di Ugo Betti e tra i testi più significativi del teatro italiano contemporaneo
c.c.
premiati e segnalato
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Si terranno presso la scuola “E. De Amicis” di Muccia le audizioni per divenire parte del coro di voci bianche e giovanili “ABF Voice of Peace – Italy”.  Un coro che nasce da un progetto di accoglienza e che diviene il progetto attraverso il quale ABF, contando sulle proprie competenze e sul team multidisciplinare di professionisti, vuole dare “voce” ai bambini beneficiari della campagna“Con te per disegnare un futuro di pace”.

Il coro, che avrà sede presso l’Accademia della Musica ABF “F. Corelli” di Camerino, sarà composto da 40 bambine, bambini, ragazze e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 18 anni, di provenienza sia ucraina sia del territorio, e si riunirà per provare insieme con una frequenza di due volte a settimana. Nel percorso saranno inclusi sia coloro che hanno background o competenze specifiche musicali assieme a coloro che si stanno avvicinando per la prima volta alla musica.

I coristi, attraverso questa esperienza, potranno coltivare il proprio talento grazie anche ad una preparazione altamente specializzata, fruendo inoltre di un bagaglio di opportunità – educative, culturali, esistenziali – potenzialmente preziose per il loro futuro. Obiettivo finale è quello di rafforzare le capacità reali degli studenti, per stimolare la loro creatività e di offrire loro maggiori possibilità di scelta per avere successo nella vita. Ma ancor più divenire loro stessi i protagonisti di un messaggio universale di Pace.

Il progetto pilota di realizzazione del coro ha come obiettivo l’esibizione il 28 luglio presso il Teatro del Silenzio di Lajatico (PI), occasione annuale che vede il fondatore impegnato in un concerto capace di raccogliere oltre 10mila persone provenienti da ogni parte del globo.

Scadenza iscrizioni: Domenica 12 giugno 2022 – inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. INSERENDO IN OGGETTO “AUDIZIONI-VOP” richiedendo il modulo di adesione.
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Gli agenti della Guardia di Finanza di Macerata hanno arrestato un cittadino di origini marocchine per spaccio di sostanze stupefacenti in esecuzione di una sentenza del tribunale, confermata in appello e in cassazione, con la quale lo stesso era stato condannato a 3 anni e 19 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 10mila euro.

I fatti risalgono all’aprile 2017 quando le fiamme gialle avevano sorpreso l’uomo con oltre 6 chili di hashish, già suddivisi in dosi, e 5mila euro in contanti.

Dopo la sentenza il magrebino aveva fatto perdere le proprie tracce. Attivate le ricerche i militari sono riusciti a rintracciarlo in un’abitazione del capoluogo e a sottoporlo alla misura restrittiva della libertà personale.
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“Dati importanti che certificano come la ricostruzione dei territorio colpiti dal sisma sta avanzando ad un buon ritmo”. A sostenerlo il Commissario straordinario Giovanni Legnini sulla base dei dati appunto forniti dalla Cassa depositi e prestiti che certificano il record dei pagamenti alle imprese impegnate nella ricostruzione in questi primi cinque mesi del 2022. Sono stati, infatti, erogati quasi 500 milioni di euro con un incremento del 66% rispetto al 2021.

“Alla fine di aprile – prosegue Legnini - a fronte di 22.500 domande di contributo presentate dai privati ne sono state approvate quasi 13.800, con la concessione di 4,1 miliardi di euro. In tutto il cratere sisma 2016 sono stati completati 6.900 cantieri ed in questo momento ce ne sono altri 6.780 autorizzati ed in fase di lavorazione. La revisione del prezzario, la conferma del Superbonus 110% fino al 2025 per le eventuali spese in accollo ai proprietari, l’accelerazione delle procedure e la stabilizzazione della normativa, offrono oggi ai cittadini, ai tecnici e alle imprese, che possono contare su pagamenti rapidi e liquidi, le migliori condizioni possibili per dare un nuovo decisivo impulso alla ricostruzione di questa grande area del paese, che anche grazie ai fondi del Pnrr per le aree sisma può guardare al futuro con grande speranza”, ha concluso il Commissario.
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Da questo sabato 11 giugno riapre il centro del riuso di Castelraimondo con nuovi orari settimanali. Situato in località Ele, è usufruibile da tutti i cittadini residenti in uno dei comuni dell’Unione Montana Potenza Esino Musone e nel limitrofo comune di Camerino.

Questi i giorni e orari di apertura: martedì ore 10-12 e ore 17-19, giovedì ore 17-19 e sabato ore 10-12. L’ente comunale ringrazia l’Unione Montana e il presidente Matteo Cicconi per la collaborazione nella riapertura del centro.

«Dopo questo breve stop a causa della pandemia ripartiamo con il servizio con più slancio di prima – afferma Cicconi -. In massima sinergia tra Comune e Unione Montana, mettiamo a disposizione un servizio importante che dà la possibilità di poter conferire prodotti inutilizzati che magari possono servire a qualcun altro dando una seconda vita a tanti oggetti. Questo va a ridurre i conferimenti alle isole ecologiche, un approccio importante dal punto di vista culturale sotto il profilo del riuso. Ringrazio il Comune di Castelraimondo per la proficua collaborazione e invito i cittadini a fare un giro al centro per scoprire questa bella realtà e farne uso al bisogno».


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I carabinieri di San Severino Marche hanno arrestato in flagranza di reato un giovane di 20 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso di servizi di controllo del territorio i carabinieri hanno notato “movimenti sospetti” da parte del giovane, che hanno condotto gli investigatori a ipotizzare che tenesse occultato dello stupefacente in una zona del centro cittadino.

Così i carabinieri hanno visto il ragazzo penetrare in un’abitazione inagibile, togliere lo sportellino di una cassetta postale e prelevare del materiale dal suo interno.

I militari sono intervenuti e il ragazzo, vistosi scoperto, ha gettato il materiale su una siepe, con i carabinieri che hanno così recuperato e sequestrato un bilancino di precisione e 7 involucri in cellophane contenenti dosi da 1,5 grammi di hashish.

All’interno della cassetta postale sono state poi rinvenute altre tre dosi già preparate per la vendita, un pezzo da 25 grammi e un ulteriore bilancino.

cassetta droga
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Nasce a San Severino Marche il Museo dell’Arte Recuperata (MARec), il nuovo museo dell’arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche che raccoglie in un’unica esposizione le opere salvate dalle chiese dopo il sisma del 2016. Domani l’apertura all’interno del palazzo vescovile della città settempedana. Un nuovo polo museale in cui le opere d’arte, recuperate dalle chiese inagibili dell'arcidiocesi, incontreranno il pubblico in un nuovo allestimento, nell’attesa di essere riaccolte nelle proprie chiese di provenienza. Una custodia, temporanea ma necessaria, per riconsegnare alla popolazione locale e non solo parte di quel meraviglioso patrimonio di cui le chiese dell’arcidiocesi vanno fiere e che un giorno dovranno tornare ad accogliere. A raccontare l'evento anche i media nazionali: saranno infatti presenti le telecamere del Tg1, con un servizio dedicato nel telegiornale di domani alle 13.30 e alle 20.

L’enorme patrimonio artistico di un’area così duramente colpita dal sisma tornerà dunque a essere fruito e a costituire un ulteriore motivo di richiamo per un bellissimo territorio che merita la massima valorizzazione culturale e turistica. Ricchissimo è il patrimonio esposto di cui fanno parte autentici gioielli, come la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro o la statua lignea della Madonna di Macereto. Le 70 opere sono esposte in un piano quello espositivo suddiviso in 13 sale.
Il secondo piano accoglie il deposito attrezzato delle restanti 2500 opere con annesso laboratorio di restauro. Al terzo piano sono presenti aule didattiche e per convegni o mostre temporanee.
La Saletta Multimediale collocata nella prima parte del percorso museale rappresenta il punto di approfondimento e riflessione intorno al senso dei luoghi di questo territorio cosi fortemente colpito dal sisma. Attraverso un documentario dalla narrazione suggestiva ed evocativa realizzato da Cesura, collettivo fotografico che produce progetti nel campo della fotografia documentaria e di ricerca visiva in ambito artistico, sarà possibile ripercorrere con suggestive riprese i luoghi originari per i quali queste opere sono state realizzate.

Francesco Massara

«Dopo la distruzione provocata dal terremoto del 2016 nell’Italia centrale, la rinascita passa anche dal recupero delle opere d’artecommenta l’arcivescovo Francesco Massara (in foto) –. Ora più che mai, come ricorda Papa Francesco, il mondo ha bisogno di bellezza, la “via pulchritudinis” che crea comunione e unisce Dio, l’umanità e il creato. A donare nuova speranza a questo territorio duramente provato dal sisma, è proprio il museo della rinascita del quale accanto ai capolavori esposti entrerà in funzione un laboratorio di restauro nel quale la creatività artistica potrà unirsi al desiderio di costruire con il proprio talento un futuro finalmente luminosa. Ancora una volta la nostra Chiesa offre testimonianza di saper fare squadra lasciando un segno di ottimismo e progettualità rivolto alle comunità della diocesi e all’intero territorio del cratere. Unire le energie migliori consentirà di mettere a disposizione di tutti un salotto di arte e splendore che riesca a indicare una strada di condivisione e rilancio».

Barbara Mastrocola

«La realizzazione di questo museo è stata prima di tutto una grande sfida – rilancia la direttrice dei musei diocesani, Barbara Mastrocola (in foto) –. Abbiamo adottato lo slogan Chiusi per inagibilità, aperti per vocazione fin dal 2016, l’anno del terremoto che ha costretto a chiudere la maggior parte delle chiese e dei musei dell’arcidiocesi. Lo slogan intende comunicare l’idea di che cosa vogliamo che sia il MARec: non solo un susseguirsi di sale, un posto dove conservare ed esporre dipinti e sculture, ma un luogo vero, dotato di una propria identità. I musei non solo custodiscono capolavori, ma ci raccontano esperienze e, spesso, sempre più spesso, sono essi stessi parte della storia. E la storia che qui abbiamo raccontato è quella delle nostre opere d’arte che ritrovano una casa in senso concreto, affettivo, culturale, una dimora dell’anima in attesa di ritornare nei luoghi d’origine. Per questo diventa essenziale ricostruire il contesto in cui esse sono nate, perché ciò che resta non sono solo i tetti, ma anche affetti, vita vissuta, sogni. Sostanziale è stata, quindi, la scelta di esporre le opere non in ordine cronologico o tipologico, ma per luogo d’origine, perché prima di tutto gli oggetti d’arte sono parte di un paesaggio collettivamente vissuto, prima di essere oggetto di competenze erudite, e vivono solo se attorno c’è una comunità attiva».

Foto Credits:
Foto di copertina Sala 4 interno Museo:  Hexagon
Foto Barbara Mastrocola:  Touring Club Italiano
Foto opera "Madonna del Monte": Luca Santese


Madonna del Monte di Lorenzo dAlessandro 1491
La "Madonna del Monte" di Lorenzo d’Alessandro

MARec museo San Severino Marche
Il palazzo vescovile che ospita il MARec di San Severino Marche


Approfondimenti nel prossimo numero de L'Appennino camerte






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