Notizie di spettacolo nelle Marche
Dramma sfiorato a Treia dove un escursionista è stato colto da malore mentre stava effettuando una passeggiata lungo i sentieri di Santa Sperandia.

Lanciato l'allarme sul posto sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino che hanno provveduto al recupero dell'esursionista per affidarlo alle cure dei sanitari del 118.

L'uomo è stato condotto al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata per gli accertamenti del caso. 
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I carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche hanno arrestato un pregiudicato trentaduenne di Recanati sorpreso nella flagranza del reato di tentato furto aggravato ai danni di un’abitazione in via De Gasperi a Portorecanati.

Allertati dal proprietario, allarmato dal fatto di aver trovato il cancello d'ingresso forzato, i militari sono prontamente intervenuti bloccando l'uomo che era in possesso di una smerigliatrice, di un cutter di grosse dimensioni e di strumenti atti allo scasso, il tutto sottoposto a sequestro.

Sempre a Portorecanati i carabinieri hanno fermato un uomo di 34 anni, residente a Fano, sorpreso alla guida della propria autovettura sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. La successiva perquisizione ha condotto gli agenti a scoprire che il trentaquattrenne nascondeva in auto un coltello a serramamanico del genere proibito, che gli veniva sequestrato così come la vettura. L'uomo è stato denunciato all'autorità giudiziaria.

Infine i carabinieri di Montelupone hanno arrestato un trentenne pregiudicato che era ricercato in quanto colpito da ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Macerata per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, commessi a Recanati nel 2018. 
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Tragedia nel pomeriggio di oggi a Piediripa dove un uomo di 45 anni è stato rinvenuto cadavere nel bagno della propria abitazione.

A fare la macabra scoperta sono stati i vigili del fuoco, intervenuti a seguito di una segnalazione.

I pompieri hanno aperto la porta dell'appartamento in cui l'uomo abitava, al terzo piano di una palazzina, rivenendo il corpo senza vita all'interno del bagno.

Sul posto anche gli agenti della squadra mobile di Macerata e la polizia scientifica per gli accertamenti del caso.

Dai primi rilievi è emerso che il quarantacinquenne era morto da alcuni giorni, probabilmente per cause naturali.
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Una ricostruzione storica “immersiva” per il pubblico in vista dei 550 anni dalla prima tipografia.

Organizzato dalla Fondazione il Vallato, in collaborazione con la Pro Matelica e il patrocinio del comune, arriva nel fine settimana l’evento dell’estate “Matelica 1473. L’arrivo della stampa a caratteri mobili”.

Resa nota la mappa degli appuntamenti con una piazza Enrico Mattei che tornerà ad essere centro dell’iniziativa con un accampamento militare dell’epoca, una cucina militare, un armaiolo e poi le logge costruite da Giovanni Ottoni, che ospiteranno dopo secoli, un’esposizione di pannilana, i prestigiosi tessuti che si venivano ad acquistare a Matelica da mezza Europa.

Bisognerà quindi spostarsi nel cortile del ristorante il Mosaico al teatro (luogo dove sorgeva al tempo la chiesa di Santa Croce) per trovare un cuoiaio e un artista che realizzerà maschere.

Nella vecchia piazza delle erbe, oggi piazza Giacomo Leopardi, arcieri con l’arco storico di legno, consentiranno al pubblico di tirare frecce e vedere quanto sia difficile con un’arma del genere essere precisi nei bersagli.

Calandosi ancora più nella vita del tempo, nei pressi di crociera Sant’Agostino, a due passi cioè dalla chiesa dove questa attività ebbe origine, sarà possibile trovare insegnanti e ragazzi della Schola Grammaticae che fece conoscere Matelica nel basso Medioevo e proseguì poi come Ginnasio fino alla fine del Settecento. A due passi sarà possibile infine scoprire le arti del celebre Bartolomeo Colonna da Chio, abate commendatario dell’abbazia di Roti, monaco amanuense, miniatore, dotto e conoscitore delle lingue greca, latina e italiana: il laboratorio della carta bambacina, dell’amanuense, del pittore di araldica e della stampa a caratteri mobili attende il pubblico nel cortile di Palazzo Monti, oggi Hotel Fioriti.

Sarà una grande sorpresa per tutti immergersi nel Rinascimento cittadino e poter scoprire angoli poco noti della città del tempo attraverso le visite guidate che ogni ora avranno inizio da piazza Garibaldi e da piazza Mattei, accompagnando gli ospiti nei luoghi dove si svolgeva la vita quotidiana di questa vivace cittadina.

Scherma storica



Tiro con larco
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Dopo l’insediamento del Consiglio Comunale del 4 luglio, a Fabriano anche la Giunta guidata dal Sindaco Daniela Ghergo diventa pienamente operativa.

 Sono state,infatti, affidate al prof. Pietro Marcolini le quattro deleghe dell’Assessorato alla Progettualità: Bilancio, Patrimonio, PNRRe Ufficio progettualità: bandi e progetti europei.

 “Come promesso, il mio interim in questo assessorato è durato lo stretto tempo necessario ad individuare una figura dalle indiscusse capacità amministrative e tecniche - ha dichiarato il sindaco Daniela Ghergo - L’adesione al nostro progetto di sviluppo della città e del territorio da parte del prof. Pietro Marcolini è una bellissima notizia per Fabriano. Con la sua competenza, anche in materia di bandi PNRR e sostenibilità economica, le sue indiscusse capacità, la sua esperienza e le sue relazioni, la Giunta si arricchisce di una figura di altissimo profilo per progettare il futuro della città e aprirla alle nuove sfide che la aspettano’’.

 ‘’Ringrazio il sindaco e sono onorato di far parte di questa squadra e di una sfida che è importante sotto tanti profili e che, per tanti aspetti, economici, sociali e politici, ha una valenza regionale e sicuramente anche nazionale’’ ha dichiarato il neo assessore Marcolini.

Marcolini Ghergho


 Con Pietro Marcolini si completa, dunque, la giunta Ghergo di cui fanno parte Gabriele Comodi, vice sindaco e assessore all’innovazione e alla transizione ecologica, Dilia Spuri, assessore con delega alla comunità e alla solidarietà, Maura Nataloni, titolare dell’assessorato alla bellezza, Andrea Giombi, assessore all’attrattività, Francesco Pisani, che ha la delega all’efficienza e produttività, Lorenzo Vergnetta, assessore alla rigenerazione urbana.

La squadra si completa con Massimo Spreca, consigliere delegato a protezione civile, frazioni e borghi, sicurezza edifici comunali e scolastici.
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L’Asur sta lavorando alla riattivazione di posti letto Covid all’interno dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. Si tratta di una scelta sulla quale l’Amministrazione comunale ha avuto modo di esprimere fortissime perplessità. Come sindaco ho apertamente fatto presente all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, e al direttore generale dell’Asur Marche, dottoressa Nadia Storti, di non condividere assolutamente né i tempi né, ancora una volta, i modi”.

Così il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, anticipa in una nota la netta contrarietà e si dichiara pronta a protestare, a nome di tutta la comunità settempedana, contro quello che insieme all’assessore comunale alla Sanità, Jacopo Orlandani, il sindaco definisce “l’ennesimo atto di forza da parte di chi dovrebbe ascoltare i territori”.

Una decisione, quella dell’Asur, che non è stata ancora resa nota pubblicamente ma che, secondo Piermattei, “sarà quasi sicuramente come sempre calata dall’alto. Il nostro sarebbe il primo ed unico nosocomio – spiega il sindaco – a aprire un reparto Covid in tutta l’Area Vasta 3 quando a Civitanova Marche, ad esempio, ancora esiste un Covid Hospital che però resterebbe chiuso. Il nostro ospedale non può essere sfruttato solo nel momento del bisogno se ci sono strutture deputate, ad esempio, all’emergenza Covid. Già abbiamo dato la nostra disponibilità una prima volta, come era giusto perché ci trovavamo in una emergenza di tutt’altra portata, mettendo a disposizione posti letto ma poi, va ricordato, il Covid è entrato in tutta la struttura e ne abbiamo pagato le conseguenze. Non sono stati fatti investimenti, negli ultimi mesi, che garantirebbero i percorsi sporco pulito e questo risulta grave e preoccupante. La sanità regionale ha già più di un conto in sospeso con il nostro territorio – ricorda ancora la Piermattei, che elenca una serie di situazioni – Aspettiamo che sia nominata un pediatra che rimpiazzi una professionista andata in pensione: al momento ci sono più di 400 bambini senza un medico loro dedicato. Attendiamo che si proceda al potenziamento sia dell’oculistica che della week surgery. Nonostante le promesse dopo il pensionamento della Ferretti non è stato ancora aperto lo Iom, il 118 registra la carenza di dottori e infermieri. Il nostro primo punto di intervento, nonostante abbia più accessi di altre strutture ospedaliere con il pronto soccorso, è carente di specialisti. E ancora, in radiologia ci sono macchinari che attendono da tempo di essere sostituiti. Per l’Hospice si è in attesa di nomina di un primario, attualmente sono stati dati 6 mesi di proroga al dottor Giorgetti che è andato in pensione. I locali del Cup risultano chiusi addirittura dai primi giorni dell'emergenza terremoto 2016 e non sono stati mai ripristinati. Concludo, ma non che l’argomento abbia meno importanza – sottolinea il primo cittadino settempedano – ricordando che la Determina dirigenziale Asur Marche 742 del 31/12/2019 con la quale sono state declassate tre Unità dipartimentali semplici deve ancora essere revocata e al momento risulta ancora solo sospesa”.


L’azione di protesta sarebbe solo all’inizio. Il sindaco Piermattei, infatti, spiega ancora: “Nei prossimi giorni incontreremo i comitati e le associazioni settempedane e non, per valutare insieme la situazione dell’ospedale Bartolomeo Eustachio”.



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Nuova impennata nei prezzi del metano. Dopo la tregua delle scorse settimane, con il costo sceso nuovamente sotto i due euro al chilo, dall’inizio di questa settimana i prezzi del gas naturale liquido sono tornati a salire, sfondando nuovamente la soglia dei 2,50 euro per ogni chilo. Aumenti inarrestabili sin dalla scorsa estate, quando un chilo di metano costava meno di un euro.

A Taccoli, San Severino Marche, la colonnina segna 2,799 euro al chilo; 2,499 alla Cdc.L a Canepina di Camerino. Lungo la 361 Septempedana a Berta (Treia), al distributore di Adriano Staffolani, il prezzo è leggermente più basso: servono 2,199 euro per fare un chilo di metano. «Siamo stati costretti ad alzare nuovamente il prezzo – commenta proprio Staffolani –. Dalla fine della scorsa settimana sono emerse nuove difficoltà nell’acquisto di metano da parte dei distributori e il prezzo per il consumatore finale è aumentato di conseguenza. Siamo saliti di 20 centesimi negli ultimi sette giorni, passando da 1,799 euro a 1,999. Poi giusto l’altro giorno abbiamo dovuto aumentare nuovamente fino a 2,199. Non sappiamo quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni, la situazione non è chiara».

Il distributore di Staffolani era stato tra i primi ad accusare il colpo durante la prima ondata di aumenti nello scorso dicembre. Nei giorni immediatamente precedenti lo scorso Natale, infatti, il titolare aveva deciso, in accordo con l’AMA s.r.l., società che gestisce il suo e altri distributori in provincia di Macerata, di chiudere il rifornimento. Il prezzo da fissare allora per garantirsi un margine di guadagno avrebbe superato i 3 euro al chilo, troppo per restare competitivi sul mercato.
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Grave incidente in mattinata tra Sant’Egidio e Sambucheto. Poco dopo le 10, per cause in corso di accertamento, una Fiat Multipla blu notte si è scontrata frontalmente con un autoarticolato. Illeso l’autista del camion, mentre sono serie le conseguenze per il conducente dell’auto. Pur non essendo in pericolo di vita, i traumi riportati nello scontro hanno reso infatti necessario l’intervento di Icaro. L’eliambulanza ha provveduto al trasporto dell’autista, un 59enne originario della zona, all’ospedale regionale di Torrette in codice rosso.

Sul posto i sanitari del 118, i vigili del fuoco di Macerata e le forze dell’ordine per i rilievi.
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Un passo importante per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata, la firma, nell’Auditorium della Biblioteca comunale “Mozzi Borgetti”, dell’accordo tra la Regione, il Comune e l’Asur che dà il via libera alla realizzazione di una struttura tanto attesa da parte della cittadinanza. Presenti per l’occasione, il presidente Francesco Acquaroli, gli assessori regionali alle Infrastrutture ed Edilizia ospedaliera e alla Sanità, rispettivamente, Francesco Baldelli e Filippo Saltamartini, il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, la direttrice Asur Marche, Nadia Storti, e il direttore del Dipartimento regionale Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile, Nardo Goffi.

“Macerata e il territorio meritano una struttura adeguata sismicamente e moderna. C’è la volontà e ci sono le risorse – ha dichiarato il presidente Francesco Acquaroli - Invece di destinare queste ultime per l’adeguamento e la ristrutturazione del vecchio ospedale abbiamo scelto di edificarne uno nuovo. Una struttura moderna, efficiente ed altamente tecnologica, pienamente rispettosa dei criteri di sicurezza relativamente alla vulnerabilità sismica, che è un indice imprescindibile quando si tratta di una struttura sanitaria”.

“Vigileremo sui tempi di realizzazione – ha continuato Acquaroli – affinché tutto proceda come da cronoprogramma e poi parallelamente occorrerà pensare non solo sulla struttura ma anche sui contenuti, vale a dire sul personale e sui servizi che saranno offerti. Abbiamo appena approvato la riforma dell'organizzazione del servizio sanitario regionale marchigiano, domani presenteremo invece i risultati dell’analisi del fabbisogno delle prestazioni di assistenza sanitaria, andando così a delineare il modello di sanità del territorio che intendiamo realizzare. Un modello che prima del periodo pandemico aveva una visione diversa e che adesso va ricostruito. Non si tratta di puntare il dito sulle scelte fatte ma di cercare il sostegno per dare risposte concrete ai cittadini. Se stiamo uniti e forti raggiungeremo prima i risultati che ci aspettiamo”.

Il nuovo ospedale sorgerà in località “La Pieve”, un sito consono allo scopo in quanto di dimensioni sufficienti, parzialmente pianeggiante ed adiacente alla strada intervalliva di Macerata.

OspedaleMacerata 06

“Restituiamo il diritto alla salute ad una comunità che si vedeva sottratte prestazioni e servizi – ha detto l’assessore Baldelli – con un atto concreto ed una tempistica molto veloce. Non ricominciamo una procedura, perché nulla era stato avviato. Cominciamo oggi una procedura partendo da zero, dato che in precedenza negli archivi della Regione non vi era alcun atto amministrativo che avesse avviato l'iter progettuale riguardante la realizzazione del nuovo ospedale della città di Macerata. Con le promesse e le parole al vento non si elaborano progetti né si costruiscono ospedali. Con questo atto intendiamo procedere speditamente, nel rispetto dei tempi tecnici, in un proficuo gioco di squadra che coinvolge tutta la filiera istituzionale. Subito la gara per la progettazione, poi entro due anni studio di fattibilità, progetto definitivo ed esecutivo, per appaltare i lavori ed edificare il nuovo ospedale della città di Macerata”. “Abbiamo già a disposizione 60,5 milioni di euro – ha spiegato Baldelli – ma, grazie all'intuizione del presidente Acquaroli, abbiamo anche individuato i circa 80 milioni restanti per la copertura complessiva del finanziamento della costruzione di un ospedale nuovo, innovativo e rispondente ai più elevati standard tecnologici a disposizione di pazienti, medici ed operatori sanitari”.

Il grosso delle risorse deriva dal Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese. Previsti circa 400 posti letto, con un margine di aumento sulla base dei fabbisogni futuri.

E’ molto soddisfatto l’assessore Saltamartini: “Parte concretamente un progetto, un sogno, che è quello di dare ai maceratesi un ospedale nuovo con le prestazioni di un ospedale di primo livello. Deve essere chiaro che finora nei piani sanitari regionali non si era mai parlato di un nuovo ospedale a Macerata. Dopo 20 mesi concretamente mettiamo sul tavolo questo accordo con risorse certe che finora non esistevano. Macerata ha un ospedale di primo livello con specializzazioni così importanti che possiamo guardare anche a un progetto di potenziamento. Certo, le difficoltà esistono: sovraffollamento dei pronto soccorso, liste d'attesa e carenza dei medici. Abbiamo voluto mettere in fila questi problemi per cercare di dare una risposta. Sulla carenza dei medici, abbiamo finanziato 6,6 mln di euro con borse di specializzazione, per cui avremo 150 medici in più nella nostra regione (110 borse di studio in Medicina generale e 42 contratti di formazione per i medici specialisti), a cui si aggiungono le borse statali che potranno garantire circa 500 medici in più nei prossimi tre anni. Poi c'è tutto il programma con gli interventi del Pnrr, quindi nuove case della salute, case di comunità, centrali operative territoriali e infine l'edilizia. Sono tutti progetti concreti”.

“Quella di oggi è una giornata storica e importante per la nostra città – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli - A nemmeno due anni dal nostro insediamento diamo il via, concretamente, all’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Macerata. Un ringraziamento alla Regione Marche per l’impegno profuso e per aver collaborato, sempre nella massima sinergia, con il Comune e con l’Asur. I cittadini aspettano da anni il nuovo ospedale e finalmente gettiamo le basi per la realizzazione di un’opera di cui tutta la provincia ha bisogno”.
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Manca l’acqua nei pascoli di Ussita e Visso, ma stavolta la siccità e il caldo estivo non c’entrano. La denuncia arriva a gran voce dagli allevatori di bestiame ussitani, alle prese con il problema della mancanza di rifornimento idrico per gli abbeveratoi. A quota mille metri, nel Comune di Ussita, l’acqua non arriva da giorni per un problema alle condutture di prelievo dalle sorgenti in quota e gli allevatori sono costretti al trasporto dell’acqua con le autobotti. Una manovra complicata, dispendiosa economicamente e che porta via molto tempo. Per questo l’appello arriva accorato.

«Non sappiamo più come fare – denuncia Giovanni Paris, che ha in concessione alcuni terreni per il pascolo della sua mandria –. Non abbiamo acqua a sufficienza e siamo costretti ad organizzarci da soli per trasportarla fino alle cisterne. Ad oggi la soluzione offerta da parte del Comune di Ussita in collaborazione con quello di Visso è assolutamente inadeguata. L’unica certezza è che non possiamo andare avanti così».

Fino a due anni fa era la Protezione civile, in collaborazione con i due Comuni e la Regione a provvedere al trasporto dell’acqua: a partire dal 2016 sono stati loro a risolvere il problema dell’approvvigionamento. Un servizio che da quest’anno non viene più fornito. I Comuni hanno affrontato la questione creando un allaccio da alcune delle sorgenti più a monte dei pascoli. Un’opera entrata in funzione da circa venti giorni, ma che non sta dando i risultati che gli allevatori si aspettavano.

«L’acqua sgorga spontaneamente sia a quota 800 metri che a quota 1.700. Noi siamo nel mezzo – continua Paris –. Per portare l’acqua negli abbeveratoi dei nostri pascoli i Comuni di Ussita e Visso hanno creato un allaccio con un tubo da un pollice e mezzo, che in linea teorica dovrebbe portare a valle circa dieci litri di acqua al minuto. Se tutto funzionasse a dovere il problema sarebbe risolto, visto che il nostro fabbisogno è inferiore, ma non è così. Il lavoro è stato fatto in maniera sbrigativa, approssimativa: la tubatura scende da quota 1.700 metri percorrendo due chilometri, non è stata interrata, non è stata dotata di uno sfiato e al momento porta a valle poco più di due litri di acqua al minuto. Nei giorni scorsi non ne arrivava una goccia. Ci è stato detto che il problema è dovuto a una bolla d’aria, ma è inevitabile, visto che la conduttura non ha sfiati. Inoltre tubo è al sole per tutto il giorno e la poca acqua che sgorga è calda, quasi imbevibile. Il problema è tutt’altro che risolto. La situazione sta diventando un salasso economico – conclude Paris –: in questi pascoli ci sono circa quattrocento capi, tra vacche, pecore, capre e cavalli. Abbiamo bisogno di 200 quintali di acqua al giorno: significa fare almeno tre trasporti al giorno con l'autobotte. Spendo ogni giorno circa 700 euro solo per far bere il bestiame. È impossibile andare avanti così».
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