Un tavolo permanente della Ricostruzione, ha riunito questa mattina per la prima volta a Camerino tutti i soggetti coinvolti nel percorso. Vi hanno preso parte enti e istituzioni cittadine, regionali e governative, rappresentate dal sindaco Gianluca Pasqui e dai componenti la giunta, dall’arcivescovo Francesco Massara accompagnato dal direttore dell’ufficio ricostruzione della diocesi  ing. Carlo Morosi, dai prorettori vicario di Unicam Graziano Leoni e alla cooperazione territoriale Andrea Spaterna. Presenti anche il Commissario Straordinario Piero Farabollini, il direttore dell’Usr Cesare Spuri, il sovrintendente arch. Carlo Birrozzi e l’ing. Andrea Crocioni dei Beni Culturali della Regione Marche e l'architetto Paoletti. Obiettivo del summit, trovare decisioni univoche relative alla ricostruzione e magari cercare di trovare condivisione su alcuni passaggi che possano velocizzare e rendere più snelli alcuni percorsi, relativi in particolare alla possibilità d’uscita dalle perimetrazioni degli edifici che circondano piazza Cavour, in modo da dare un concreto segnale di ripartenza e speranza alla popolazione. Gli immobili in questione sono infatti di proprietà dell’ateneo, dell’arcidiocesi e vincolati dalla Sovrintendenza. La richiesta del tavolo è partita dal sindaco Gianluca Pasqui dopo aver trovato condivisione nel prorettore dell’università e nel nuovo arcivescovo. “ Di fronte ad alcuni temi- ha spiegato il sindaco aprendo l’incontro - era già stata maturata l’idea di fare degli incontri; visto che la decisione su certe tematiche che coinvolgono cittadini, diocesi e ateneo, ricade sull’ente locale, ho ritenuto che fosse necessario un forum permanente di lavoro.

tavolo Pasqui

I temi vanno condivisi-ha sottolineato- a partire dall’emergenza che ancora c’è. Non è per campanilismo ma ritengo che Camerino non possa continuare a portare avanti il percorso che c’è stato finora. I numeri del personale che abbiamo a disposizione sono inadeguati a far fronte a tutte le normative e, per quel che concerne il centro storico, occorre puntare il dito per sapere cosa c’è da fare: molti degli immobili sono infatti vincolati, altri sono dichiarati d’ interesse storico culturale. Il tavolo ci permette di prendere delle linee e andare avanti. E’ necessario un focus acceso sulla città che è la luce di un territorio. Il sisma ci ha messi in rianimazione; finora siamo rimasti dritti ma dobbiamo sapere se possiamo tornare in reparto o riuscire ad essere dimessi Per cui, credo che questo tavolo permanente sia obbligatorio e vada calendarizzato mensilmente”. Sull’utilità del tavolo tecnico si è favorevolmente espresso il Commissario Farabollini, ritenendolo tanto più opportuno per una città come Camerino che, per cultura, tradizioni, storia e indotto economico , è da considerarsi punto di riferimento imprescindibile per tutta l’area del cratere.” A me che sono un tecnico è stato chiesto di accelerare e dare impulso alla ricostruzione e posso assicurare il mio impegno in questa direzione. Da parte mia, massima collaborazione nel riuscire a trovare insieme dei percorsi più adeguati , scavando gli aspetti che finora hanno rallentato tutta la macchina. Bisogna velocizzare, valutare lo snellimento e limare gli intoppi della burocrazia, capire come accelerare le procedure. In questo c’è il mio impegno – ha affermato-; lo stesso è stato per i Commissari che mi hanno preceduto che hanno lavorato per trovare delle soluzioni. Adesso occorre trasformare il tutto in azione. C’è da muoversi velocemente e costantemente nel territorio; tenere a mente le specificità delle realtà e prospettare una ricostruzione che dia un senso anche sociale ed economico a queste zone dell’Appennino. Occorre cercare di dare concretezza a questo obiettivo, anche tenendo conto dell’edificato che si andrà a ricostruire e valutando una ricostruzione in sicurezza . Dobbiamo essere consapevoli che c’è da convivere con il sisma e che , visti i cambiamenti climatici in atto, la convivenza deve tener conto dei ragionamenti di prevenzione sismica ed idrogeologica. I tavoli tecnici ci danno l’opportunità di trovare la soluzione migliore e raggiungere obiettivi in maniera efficace ed efficiente. Cercherò di essere presente una volta al mese anche se ho quattro Regioni su cui lavorare e solo in provincia di Macerata ho 38 comuni da seguire. Ma sono anche consapevole che Camerino debba avere qualcosa in più e su questo voglio rassicurare: considero questa città come punto di riferimento per tutto il territorio”. Con l’intervento dell’arcivescovo Massara, si è poi centrata la tematica dell’incontro. Di concerto con l’università di Camerino, l’arcidiocesi si è infatti promotrice nel proporre all’USR qualcosa di concreto che dia una speranza e un segnale di partenza alla gente che non ne può più di restare sospesa.

tavolo illustrazione vescovo

Ad illustrare la proposta, nata già tempo addietro per l’interessamento dell’arcivescovo Brugnaro, è stato l’ingegnere Carlo Morosi. L’idea , approcciata anche con il rettore Pettinari e con la Sovrintendenza, teorizza l’ esclusione dalle perimetrazioni del palazzo ducale, della cattedrale, dell’episcopato e del collegio Bongiovanni che è agibile. Si tratta di beni già vincolati e, in quanto tali, già sottoposti a norme particolarmente stringenti quanto ai vincoli di ristrutturazione. “Abbiamo pensato che iniziare i lavori dalla piazza- ha detto Morosi– possa essere un segnale di qualcosa che si sta facendo. Questi palazzi, per l’arcidiocesi sono in realtà anche dei contenitori importanti e potrebbero sopperire alla necessità di stoccaggio delle opere d’arte che ancora oggi vengono ospitate altrove, pagando canoni di affitto. Il piano terra del palazzo arcivescovile, potrebbe essere utilizzato per la riapertura di attività e il Collegio Bongiovanni che non ha riportato alcun danno, potrebbe essere utilizzato per ospitare le maestranze impegnate nei lavori di ricostruzione ”. Non esistendo grossi ostacoli nel tirare fuori questi contenitori dalla perimetrazione, l’ingegnere Morosi ha detto che dare questo tipo di segnale permetterebbe la ripartenza di tre istituzioni, rappresentate da diocesi, università e sovrintendenza. Sulla stessa linea il prorettore vicario Graziano Leoni , secondo il quale riappropriarsi di una parte del centro e trovare un modo tecnico per riuscire a farlo, sarebbe un segnale enorme per tutta la comunità. “ L’ateneo non può vivere senza la città. La città non può vivere senza università e noi non possiamo che dare il nostro concreto contributo per mantenere saldo e alimentare questo rapporto”. Sugli aspetti tecnici della proposta si è espresso il direttore dell’USR Cesare Spuri, puntualizzando il suo intervento con l’affermazione che, pur non sposando l’idea del ridimensionamento del cratere, Camerino, come Visso o Ussita, ha problemi di un diverso ordine di grandezza  E in molti casi le perimetrazioni (che ritardano di 2-3 anni tutta la macchina), si debbono fare per forza”. A proporle sono i comuni e, presenti determinati requisiti, il vicecommissario le approva e poi ci sono i Piani attuativi.  "Camerino soffre di certe problematiche ( ad es. le scarse vie di fuga) e io credo che questi aspetti vadano valutati. L’uscita da una parte o dall’altra dalle perimetrazioni, produce una groviera che va gestita; se stacchi una parte, quel luogo deve dare la garanzia di essere sicurissimo, per cui non si può prescindere dal fare queste valutazioni.  Occorre a mio avviso coniugare gli interventi, le messe in sicurezza da fare, l’accesso a chi deve lavorare nei cantieri. Poi, se alcune parti possono vivere di propria storia, se il palazzo arcivescovile, palazzo ducale o teatro non debbono essere demoliti e possono essere restaurati, va bene. Ma in piazza ci si deve arrivare sicuri. Perimetrare non può significare non avere idea di dove si andrà a finire e credo che i temi delle uscite dalla città e della sicurezza comincino a far scaturire dei ragionamenti. Non butterei via le cose buone che una perimetrazione può portare; è necessario incardinare bene la tempistica di come intervenire". “Se continuiamo a lavorare senza metodo- ha detto il sovrintendente Carlo Birrozzi- non si va avanti. Questo terremoto ha messo in evidenza la fragilità. Dopo due anni voglio capire come si fa la perimetrazione. Non si può continuare a lavorare casa per casa. Bisogna lavorare con un metodo complessivo per tutta la città. Questo terremoto ha messo in evidenza che i problemi delle strutture sono gravi. Sono due anni che stiamo continuando a parlare di perimetrazioni da fare o da non fare. Due anni che parliamo di aria fritta, se fare una perimetrazione casa per casa o su tutta la città nel suo complesso. "Le perimetrazioni non sono obbligatorie e prova ne è che Visso ha deciso di non farle. C’è la facoltà dei sindaci di scegliere questo percorso. – ha detto Cesare Spuri- Chi lo sceglie intende sviluppare dei temi su una scala più ampia. Il senso della perimetrazione è che mette tutti nella condizione di fare un passo indietro e un passo in avanti nella sicurezza”. La domanda continua del sindaco Pasqui è stata quella di essere aiutato a capire dell’opportunità o meno e dei rischi che potrebbe comportare l’uscita dalle perimetrazioni di una parte della città, convinto della scelta di responsabilità che è chiamato a fare soprattutto pensando alle generazioni future: “ Si tratta di una decisione epocale che non può essere liquidata così semplicemente”. Il sindaco è tornato a chiedere più personale per poter adeguatamente adempiere a tutti gli obblighi di legge" Avevo chiesto 20 unità; ne hanno autorizzate 15 e alla fine al comune ne hanno concesse 12". In alternativa Pasqui ha anche prospettato al Commissario Farabollini, per la parte amministrativa dell'ente, l'utilizzo del personale di Polizia penitenziaria che era nella casa circondariale di Camerino e che da due anni è stato assegnato a diverse realtà. Sembra che comunque da parte del Commissario e del Direttore USR vi sia la disponibilità ad approfondire l'aspetto. 

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A conclusione del primo tavolo permanente, tutti hanno convenuto sulla necessità di approfondire meglio la questione, anche attraverso  un successivo incontro con i tecnici dell’università, al fine di valutare la possibilità di un modello misto che possa essere enucleato dalla situazione di perimetrazione complessiva della città. “ Se collaboriamo insieme- ha concluso l’arcivescovo- sono sicuro che riusciremo a trovare un punto d’incontro”.

Carla Campetella

Ha incuriosito e in certi casi creato anche una qualche apprensione nei cittadini, l'elicottero sentito e visto volteggiare sul territorio camerte anche a bassissime quote. Più volte ha sorvolato la vegetazione e i terreni, sostando pochi secondi prima di riprendere quota e sparire all’orizzonte.

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Mistero svelato: si è trattato di uno dei check up aerei che e- distribuzione, società del gruppo Enel gestore della rete elettrica, sta effettuando sulle linee elettriche di Media Tensione con l’utilizzo di un elicottero specializzato, in grado di controllare in maniera minuziosa e dettagliata lo stato di salute degli impianti elettrici. Tramite una tecnologia laser di ultima generazione, il personale in volo , è in grado di ispezionare linee aree difficilmente controllabili da terra; la verifica rientra nell'ambito delle attività di prevenzione e manutenzione degli impianti che l'azienda persegue da anni. I voli a bassa quota sulle linee, consentono la rilevazione visiva ad elevata risoluzione di eventuali anomalie e la ripresa video della situazione degli impianti che poi verrà successivamente analizzata. Particolare attenzione la si è vista concentrata in presenza di piante e vegetazione nelle immediate vicinanze dei conduttori per ispezionare lo stato di conservazione dei sostegni, degli isolatori e dei posti di trasformazione su palo. Questo tipo d’intervento, come ha riferito personale Enel, viene effettuato con le linee elettriche in tensione, senza quindi ricorrere ad alcuna interruzione del servizio e pertanto senza arrecare disagio alle utenze. Analoghe ispezioni aree sono state effettuate più volte sul territorio provinciale, al fine di garantire la continuità e la qualità del servizio elettrico.

C.C.

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L’Appennino camerte, il settimanale che leggi tutti i giorni, anticipa la distribuzione in occasione della Festa di Ognissanti.

Grazie, infatti, all’impegno e alla collaborazione di Poste Italiane, in particolare della responsabile dell’ufficio accettazione del Cnp di Ancona, Patrizia Paparelli, del responsabile dell’ufficio recapito per le Marche, Massimo Gagliardini e del direttore dell’ufficio distribuzione di Camerino, Antonio Montani, gli abbonati della zona di Camerino e dei centri limitrofi hanno potuto ricevere il giornale addirittura nella giornata di mercoledì 31 invece che venerdì 2 novembre.

Un servizio in più per i tanti affezionati lettori del nostro settimanale, che continuamente manifestano apprezzamento e stima per un settimanale che dà voce ad un territorio che, unito, cerca di rialzarsi dopo il dramma del terremoto.

Una redazione che, pronta a riservare ai propri lettori e abbonati ulteriori novità, come gli speciali a 40 pagine, intende ringraziare il lavoro di Poste Italiane, pronte a rispondere alle attese della popolazione che abita i più o meno piccoli centri dell’Appennino.

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Antonio Montani direttore Ufficio Distribuzione di Camerino ad una recente premiazione per la carriera

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la sede delle Poste di Camerino

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1° pagina di questa settimana 

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la pagina di Matelica di questa settimana 

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la 1° pagina Settempedana di questa settimana 

"Non sono un politico ma un tecnico, sono stato nominato per accelerare la ricostruzione".Così il Commissario Straordinario Piero Farabollini che ha incontrato a Camerino i sindaci del cratere. " Un incontro- ha detto- doveroso, per far capire che da parte della struttura del Commissario c'è la più alta disponibilità. Mi sono rivolto ai sindaci perchè interlocutori fondamentali, insieme ai presidenti di Regione e delle province, insieme ai cittadini, in un rapporto di massima collaborazione, per trovare delle modalità che permettano una ricostruzione adeguata, efficiente ed efficace". E' un percorso già avviato quello che Farabollini prende in mano, utilizzando delle procedure che sono state impostate   " Mi trovo a riorganizzare il tutto, tenendo a mente quello che c'è stato di buono ma con un'accelerazione per una ricostruzione che, come ha dichiarato il presidente Ceriscioli, è ancora ai blocchi di partenza".  E' risultato della cabina di coordinamento del 29 ottobre, l'ordinanza n.69 che proroga fino al 31 dicembre 2018  il termine per la presentazione delle richieste di contributo per i danni pesanti, altrimenti in scadenza il 31-10-2018. La legge è già esecutiva dal 31 ottobre. C'è anche la garanzia per la proroga della struttura commissariale fino al 2020, nonchè la ferma volontà del governo di prorogare il personale assunto nei comuni e negli USR. Quanto agli emendamenti approvati che in qualche modo modificano i rapporti tra Commissario e Governatori delle Regioni, il geologo ha spiegato che modificando la parola " previa intesa con i Governatori" con " sentiti i Governatori" il governo ha ritenuto introdurre una modalità diversa per dare accelerazione. L'incontro di coordinamento di ieri con i Presidenti delle regioni è servito secondo Farabollini a togliere di torno ogni dubbio sulla volontà del Commissario di lavorare sinergicamente con le istituzioni. Il Commissario ha anche detto di aver già avviato incontri con il Comitato Tecnico Scientifico che sta lavorando per i regolamenti e le linee guida per la ricostruzione, chiedendo specificamente che in qualche modo si confronti con gli Uffici Speciali della Ricostruzione. Il CTS sta lavorando sul  regolamento per la ricostruzione pesante e Farabollini ha detto che farà in modo che vi sia una convocazione congiunta con gli uffici della ricostruzione,  perchè è doveroso sentire i tecnici che dovranno lavorare su quei regolamenti . Altri incontri vi sono stati tra il Commissario e le componenti della Rete delle Professioni tecniche nazionale, alle quali ha evidenziato la necessità di fare un tavolo di coordinamento misto con i tecnici che lavorano sul territorio, utile per verificare, a livello procedurale e di applicazione di una norma, se quella norma, è utile per quel territorio. " I riferimenti della struttura del Commissario, sono gli USR; i riferimenti degli USR sono i tecnici del territorio; questi ultimi sentono anche i sindaci per quel che concerne gli aspetti normativi e le esigenze reali dei cittadini che un amministratore conosce meglio di chiunque altro; la mia volontà - ha sottolineato- è di evitare che si perda questa filiera, anzi di incentivarla. Non c'è la volontà di scavalcare, nè di esautorare nessuno.  Da soli non si va da nessuna parte ed è necessario lavorare tutti insieme coordinatamente ".  Volontà del Commissario è quella di andare nei territori per valutare le specificità e cercare di risolvere i problemi insieme agli USR, ragionando e valutando in termini di congruità del personale presente negli stessi USR, come nelle strutture periferiche e nel personale dei comuni, per cercare di offrire il più possibile un supporto. Cominciare a sviscerare le problematiche insieme è l'intento: per il prossimo 8 novembre è stata già fissata una Cabina di coordinamento con gli USR in modo da dare risposte alle problematiche.

Una maggiore presenza dello Stato su un territorio sottovalutato in termini di dimensioni e danneggiamento, tra le richieste del rettore Claudio Pettinari, alla guida di un ateneo che è da valutare come l'impresa  più grande del territorio del cratere e la più fortemente danneggiata nel cratere.  "Se le dimensioni del territorio sono quelle che sono, il personale deve essere maggiore- ha affermato aprendo l'incontro- L'ordinarietà non può essere lo strumento per far rinascere queste zone: chiediamo la possibilità di strumenti straordinari". Necessario per il rettore anche un coordinamento tra le parti.

TAVOLO F PASQUI

" A due anni dalla seconda scossa- ha dichiarato il sindaco Gianluca Pasqui- non riusciamo ancora a vedere la luce. La ricostruzione è lontana e siamo ancora alle messe in sicurezza sulla pubblica via, con procedure che non hanno una logica per il personale che abbiamo a disposizione. Dateci la possibilità di adempiere con una macchina idonea. Abbiamo opere pubbliche finanziate, ma ci manca il personale. Il cratere va differenziato, senza togliere a nessuno, ma non si può curare tutti con la stessa medicina".  Del ruolo delle regioni nella predisposizione delle ordinanze  ha parlato l'assessore Angelo Sciapichetti: " quando si dice che le regioni chiedono che venga mantenuta l'intesa che era stata data, è per cercare di essere d'aiuto. A due anni dalle scosse oggi possiamo trarre un bilancio di quello che ha funzionato e insieme discutere e cercare di trovare soluzioni ai munerosi problemi e ai meccanismi che non hanno funzionato. Occorre semplificare il percorso e riuscire a far capire che con procedure ordinarie questa ricostruzione non la si affronta. I tempi si dilatano; occorre intervenire sul versante del personale; va accelerata la partita della ricostruzione leggera perchè permetterà ad una serie infinita di persone di tornare a casa. Dobbiamo lavorare insieme a stretto giro". L'errore di una gestione centralizzata è stato posto in risalto dal sindaco di Montefortino Ciaffaroni, mentre il primo cittadino di Montalto Marche ha richiamato ad un'attenzione certamente maggiore per i comuni con vittime e più disastrati ma che non venga tolta a tutti gli altri che comunque rientrano nel cratere. Ha sottolineato la mancata presenza all'incontro di un rappresentante del governo, il sindaco di Macerata Carancini " La politica e il governo debbono garantire con la loro presenza lo stato dell'arte ed è un errore che nessun rappresentante dell'esecutivo abbia preso parte a questo primo incontro. Un errore anche quello di non coinvolgere i presidenti delle Regioni nella predisposizione delle ordinanze. Contrario ad un ridimensionamento del cratere, per dare una priorità di risposte ai centri più colpiti,  il sindaco di Macerata ha proposto la creazione di una struttura parallela che agisca sulle 'zone rosse'. 

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" Vogliamo sapere se c'è un futuro, altrimenti non ha senso - è tornato a ripetere il sindaco di Castelsantangelo Falcucci- Serve scrivere una legge sulla montagna. La gente non va più offesa e iillusa. La politica deve dirci la verità. Abbiamo diritto di sapere se dobbiamo sopravvivere o no. Altrimenti, se volete fare una Pompei dell'Appennino, basta dirlo". Critico sulla disparità di trattamento introdotta dal Decreto Genova e dalle norme che favoriscono la sanatora degli abusi di Ischia, il sindaco di Belforte del Chienti Paoloni, fiducioso nella funzione di raccordo del Commissario tra sindaci e Regione. Dal sindaco di Cingoli Saltamartini, l'invito al Commissario a dotarsi di  consulenti tecnico -giuridici amministrativi, per una normativa più rispondente alle esigenze dei territori, auspicando anche un aumento del personale dell'USR.  "Quando si parla di divisione di cratere, si parla di territori che non hanno più nulla- ha detto il sindaco di Pieve Torina Gentilucci- Bisogna individuare i temi, i servizi da ridare alle popolazioni. Il terremoto del Centro Italia non può essere un'appendice del Decreto Genova, perchè qui si perde un pezzo d'Italia vera. La ricostruzione non c'è:770 persone per il livello di distruzione della Regione Marche non bastano. Non siamo tutti uguali. Si parta da chi è più danneggiato, da chi rischia di scomparire e poi ricostruiamo gli altri comuni". Anche dai successivi interventi dei sindaci delle regioni Lazio, Umbria e Abruzzo,  il Commissario ha tratto la convinzione dell'utilità di questo tipo di cofronti che vorrà ripetere: " La serata- ha concluso- è stata ricca di spunti. Le priorità sono uno snellimento di tutta la macchina e una velocizzazione. Sulle problematiche di natura tecnica ragioniamo insieme: questo approccio mi permette di offrire elementi al governo per poter trovare delle soluzioni. Partiamo dagli aspetti tecnici, analizziamo gli ostacoli che fin qui hanno rallentato e troviamo la maniera di tradurre in norme. C'è tutta la mia ferma volontà di farmi portavoce delle vostre esigenze. Faccio conto sulla vostra esperienza,sulle vostre capacità e i vostri consigli". 

Carla Campetella 

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Scommessa vinta quella dell’escape room “Fosforo:CSI”, iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Università di Camerino e Fosforo, e finanziata dalla Regione Marche nell’ambito della seconda edizione del bando AggregAzione.

Dopo il successo ottenuto a Matelica, anche tutte le date disponibili nel mese di ottobre a Camerino hanno fatto registrare in pochissimi giorni il tutto esaurito, tanto da indurre l’Ateneo ad aggiungere anche altri appuntamenti. Arrivato il container a Camerino lo scorso 28 settembre in occasione degli eventi promossi da Unicam per la notte dei ricercatori, egregiamente guidati dalle due tutor Margherita Santarelli e Giulia Lapucci, sono stati più di cento gli studenti Unicam e non solo che si sono cimentati nell’entusiasmante esperienza sulla scena del crimine da risolvere.
In gruppi da 2 a 4 giocatori, si avvia l’indagine: una stanza, pochi indizi, una sola ora di tempo per svelare il mistero e... uscire vincitori!!!A Camerino, sono state solo due le squadre che sono riuscite e scoprire tutti gli indizi e risolvere il caso.

Si sta ora valutando la possibilità di proseguire con nuovi appuntamenti.

Escape room

Usare una buona parola.  Essere misericordiosi  Perdonare anche nei piccoli difetti. Si sintetizza in tre piccole virtù il significato del vivere il Vangelo. Lo ha sottolineato l'arcivescovo Francesco Massara, commentando il Vangelo nel corso della  messa che ha voluto celebrare all'interno del City Park. "Benevolenza, misericordia e perdono sono le tre parole che nella vita cristiana bisogna vivere: la benevolenza che è la carità fraterna,  la misericordia e il perdonarci a vicenda". Un senso di grande unione per un momento di raccoglimento sentito e partecipato da tutti i commercianti. Con mons. Massara hanno concelebrato don Mariano Blanchi, don Marco Gentilucci e il Diacono permanente Ippolito Antonini. " La Chiesa non è solo la chiesa delle mura - ha detto l'arcivescovo- La Chiesa deve uscire fuori; l'essere qui sotto questo tendone, testimonia che siamo noi che ci spostiamo in mezzo alla gente".

Messa altare

 

E il messaggio è arrivato forte al cuore di tutti i negozianti, commossi dall'abbraccio affettuoso del nuovo pastore. " E' la cosa più bella che ci poteva capitare -hanno commentato - Abbiamo provato gioia e serenità e questo è quello che conta oggi più che mai. Abbiamo bisogno di questi segnali che ci danno speranza e ci fanno sentire che una rinascita è possibile. Questa messa ci ha fatto sentire ancora più uniti. Noi ormai siamo come una grande famiglia e ci auguriamo di riuscire a trasmettere la stessa compattezza anche nella nuova area commerciale;  la presenza dell'arcivescovo che abbiamo sentito vicino a noi insieme agli altri sacerdoti, non è così scontata come potrebbe sembrare. Per noi è anche una bellissima sorpresa vederli qui tra noi e non solo nell'occasione della messa. Il vescovo è infatti venuto a trovarci diverse volte, fermandosi a parlare con noi. Un regalo bellissimo. Un'emozione grande"

   Carla Campetella

messa city 2

 

Hanno lasciato un segno sulle loro vetrine, per dire che il loro cuore è rimasto lassù. In quelle vie della ‘zona rossa’ dove, a due anni dal sisma, è ancora il suono assordante del silenzio a regnare. Tra il cigolare di una persiana rotta e il rotolare di una bottiglia di plastica mossa dal vento, i commercianti del City Park sono voluti tornare per testimoniare il disperato affetto per quegli spazi dove hanno trascorso tutta la loro vita.

CUORI 1

Chiudendo gli occhi si poteva solo immaginare, rivivere nelle loro voci e nei loro ricordi, l’odore del pane e della pizza appena sfornati, l’aroma del caffè della mattina, il profumo di legna bruciare dai caminetti. Due anni sono passati : lo dicono vetrine e scaffali vuoti, banconi e locali che hanno accolto migliaia di persone. Restano lassù dove il tempo si è fermato a quella sera e dove non si poteva che tornare per una carezza infinita. Un cuore su ogni vetrina per esprimere un desiderio condiviso, per far capire che Camerino c’è. Che quel disastro puntellato è un’anima viva e presente nel cuore dei commercianti e di tutti i suoi abitanti. Che la vita è cambiata e si deve andare avanti. Tra poco si riparte per una nuova sfida, ma il cuore resta lassù, insieme alla speranza di potervi tornare.

Carla Campetella

cuori Bar Diana

 

Cuori Broglia

Cuori Sergio

Cuori Laura

Cuori Alessandra

Cuori Anna e Carlo Ferramenta del duomo

cuori Gilberto

cuori Zighe

Cuori Angelo

cuori Pina

cuori a Santa Maria invia

Cuori Adriano

Quale sarà il futuro di Camerino?Una domanda ripetuta ad ogni tappa, con le fiaccole in mano e la speranza nei cuori. In tanti hanno illuminato le vie che da San Venanzio conducono  allo sbarramento di sotto al duomo, limite della zona rossa sorvegliato dai militari. Quel limite che pesa come un macigno e che sembrava ormai superato. Due anni dopo, bambini, anziani, famiglie intere,  hanno ripercorso in salita quella stessa strada che impauriti e smarriti, avevano fatto a scendere quella notte del 26 ottobre. Flash improvvisati del maestro Vincenzo Correnti hanno introdotto il cammino notturno, organizzato dall'associazione  IoNonCrollo  per dire che la voglia di tornare lassù non deve spegnersi mai.

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 Sindaco, rettore, arcivescovo, presidi delle scuole cittadine e sindaci dei paesi limitrofi hanno voluto esserci "perchè ora più che mai è importante essere vicini pensando ad un unico territorio e perchè no, ad una città metropolitana che condivida esigenze, eventi e strategie per lo sviluppo comune della nostra terra". Lo ha detto il presidente dell'associazione Claudio Cingolani, salutando la gradita presenza di una scolaresca di Villarbasse, accompagnata dal vicesindaco del comune torinese. Luci nella notte, manifestazione del forte attaccamento dei camerti alla loro città e segno della determinazione a voler ricostruire, per credere ad un futuro reale. Luce di speranza che ha guidato tutto il percorso, scandito da più interventi. " Il primo futuro è tentare di riaprire il prima possibile la città- ha detto il sindaco Pasqui-  vi posso anticipare che per gli assi principali così come deciso nel gennaio 2017 con la Protezione Civile e con i vigili del fuoco, ci arriveremo nel 2020 sempre che continuino ad esserci finanziamenti". Il sindaco ha anche annunciato che sarà reso noto a breve il cronoprogramma che riguarda le messe in sicurezza: "Sui versanti principali dovremmo riuscire a riaprire piazza Cavour  entro 90 giorni da oggi". Altre zone che via via verranno riaperte saranno quella di Santa Maria in Via, via Lili e i principali percorsi; per il mese di gennaio si dovrebbe arrivare di fronte all'Hotel i Duchi e per marzo di fronte al palazzo municipale. "Sul complesso San Domenico che alla base  non ha riportato  danni, posso dirvi che per il prossimo anno si è deciso di preparare una grande mostra d'arte. La organizzeremo insieme ai comuni di San Severino e San Ginesio.

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Il cratere va rivisto, senza cacciare nessuno- ha ribadito-  ma cercando di dare ad ognuno quello di cui ha bisogno, perchè se c'è un'ingiustizia nella vita, l'ingiustizia è dare a soggetti diversi cose uguali. Non vi posso promettere sogni; quello che dobbiamo fare è impegnarci tutti insieme, uniti verso un unico obiettivo". Dei due anni trascorsi e delle difficoltà affrontate senza mollare mai la presa, camminando insieme agli studenti verso nuovi orizzonti, hanno parlato i presidi dell'Istituto Betti Maurizio Cavallaro, dei Licei Francesco Rosati e il rettore dell'università di Camerino . " Non ci siamo mai fermati- ha detto Claudio Pettinari- Siamo partiti già da quest'  anno con un nuovo Corso di studi. Stiamo dando impulso alla ricerca e rafforzando i nostri laboratori. C'è futuro". 

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Ultimo tragitto a lume di fiaccola, quello che ha condotto al limite della "zona rossa". Quel limite che il maestro Correnti ha sottolineato con delle note che per un momento sono sembrate un urlo di dolore:  "Cara Camerino, se non ci sarai, ti ricostruirò con le mie mani". E' dalle parole scritte di getto da una bambina e condivise da tutti, che l'arcivescovo Francesco Massara ha preso spunto per dire che la ricostruzione è da fare tutti insieme. " Ognuno di noi deve dare il proprio contributo nel proprio piccolo a ricostruire questa città; a ricostruirla nelle mura, nei rapporti fra di noi, nella comunione fraterna e la vostra presenza è un segno tangibile di questo. Quello che dobbiamo fare, lo dobbiamo fare per i bambini. Sono loro il futuro di Camerino e qualsiasi sacrificio che facciamo, dobbiamo farlo per loro". Mons. Massara ha ricordato che la chiesa del Seminario, unica chiesa fruibile della città, è simbolicamente aperta ogni giorno dalle ore 8.30 alle 16.30, informando che si è giunti all'ultimo passaggio per far partire i lavori per la basilica di San Venanzio. L'intervento è reso possibile da un privato grande benefattore e, chiuso l'ultimo passaggio e partiti i lavori, nel giro di un anno la chiesa potrà essere riaperta. " Lunedì mattina- ha aggiunto l'arcivescovo- faremo un incontro in comune con la presenza dell'università per cercare di trovare un punto d'incontro e una soluzione per poter cominciare i lavori per riaprire la piazza. Tutte le chiese e tutte le cose che riusciremo a far ripartire sono a disposizione della comunità; oltre al progetto dell'asilo che don Marco sta portando avanti e speriamo possa concretizzarsi per Natale,  al seminario contiamo di riuscire a realizzare un oratorio per i ragazzi . Sappiate che la chiesa è sempre aperta per voi e il vescovo è sempre a vostra disposizione. Se siamo da soli non andiamo da nessuna parte. Se lavoriamo insieme qualcosa di buono uscirà sicuramente"

C.C.

vescovo la carezza

 

vescovo in piazza

fiaccolata via filzi

Pieno di emozioni e partecipazione nel corso della cerimonia per il conferimento della cittadinanza  onoraria della Città di Camerino alle istituzioni che hanno operato sul territorio nei difficili mesi del post-sisma. A due anni dal terremoto che ha sconvolto la vita di tutti, l'amministrazione comunale ha voluto sottolineare la gratitudine a chi si è adoperato con il cuore per alleviare le sofferenze della comunità. Aperta dall'inno d'Italia suonato dalla Banda Città di Camerino e introdotta dai saluti delle autorià ,la cerimonia è proseguita con il conferimento della cittadinanza onoraria a  12 nominativi , tra forze dell'ordine, enti e associazioni. Nello  specifico hanno ricevuto il riconoscimento il Capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Dott. Angelo Borrelli; il Colonello Ascenzo Tocci, per l'Esercito Italiano; il Questore di Macerata Dott. Antonio Pignataro per la Polizia di Stato; il Comandante della Legione Carabinieri "Marche" Generale di Brigata Fernando Nazzaro, per l'Arma dei Carabinieri; il Comandante Regionale Marche Generale di Brigata Fabrizio Toscano per la Guardia di Finanza, il Provveditore regionale dell'Amministrazione Penitenziaria per Emilia Romagna e Marche dott.ssa Gloria Manzelli,  per il Corpo di Polizia Penitenziaria; il Direttore regionale dei VVF Dott. Ing. Antonio La Malfa per il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco,  la Consigliere Nazionale Dott.ssa Paola Fioroni per la Croce Rossa Italiana; l'Ispettore Regionale Generale di Brigata Tito Baldo Honorati per l'Associazione Nazionale Carabinieri; il Vicepresidente Vicario Alfonso Ercole per l'Associazione Nazionale Alpini, il tesoriere Israel De Vito per la Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia,la responsabile regionale Agesci Stefania Scuri per  l' Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani.

" Il 2016, ha segnato per noi il tempo dei numeri terribili- ha esordito il sindaco Gianluca Pasqui- :un minimo di dieci anni sarà necessario per la ricostruzione;  311 le soluzioni abitative di emergenza; migliaia di sfollati; decine di migliaia di metri quadrati di strutture rese inagibili; centinaia di migliaia di euro stanziatiper il Cas; milioni di euro  saranno necessari alla ricostruzione. Numeri impietosi,  che fanno venire i brividi-  ha continuato il sindaco-.   Numeri che potrei continuare ad elencare, ma oggi è di lettere che voglio parlare . Dalla a di Agesi all v di Vigili del Fuoco, sono quelle  persone che vogliamo ringraziare". Un ringraziamento che come ha annunciato il sindaco, resterà per sempre come segno indelebile anche nella piazza della nuova area commerciale, grazie ad un'opera che verrà realizzata dall'artista Nazzarenno Rocchetti. L'opera, ispirata alle mani che si sono messe all'opera per aiutare la popolazione, verrà installata in prossimità del grande spazio che ricalca in forma e dimensione la piazza Cavour del centro storico. " Ognuno di noi - ha proseguito il sindaco- ha potuto apprezzare di quanto e di cosa sono stati capaci le donne e gli uomini che indossano queste divise; hanno portato solidarietà, aiuto e competenze in una città che, all'indomani del sisma, era letteralmente in ginocchio, ferita  ma fortunatamente ancora viva. Oggi è una giornata di festa; talvolta sottovalutiamo che siamo stati colpiti da una catastrofe ma siamo ancora tutti vivi. Oggi è per noi una giornata di festa ma non posso non dedicare un pensiero a quelle comunità che hanno perso vite umane ".  Spiegando poi il significato della cerimonia, il primo cittadino ha inteso evidenziare  il segno di gratitudine verso chi ha teso la mano alla città, portando un calore umano che mai sarà dimenticato; un segno tangibile di conforto nell'alleviare le sofferenze e una spinta a credere nel futuro. " Il terremoto è stato un dramma che ci ha tolto tanto e tutto in termini di certezze e sicurezze, ma ci ha fatto trovare un dono meraviglioso: la solidarietà di cui questo paese è capace. Al di là del servizio che ognuno è stato chiamato a svolgere, abbiamo visto in ognuno tanta umanità; una rara umanità che più di ogni altra cosa,  non ci ha fatto perdere la speranza. Per questo abbiamo simbolicamente deciso di donare loro quello che oggi abbiamo di più caro: l'appartenenza a questa città. I dodici nominativi che raggruppano forze. dell'ordine, istituzioni e associazioni di volontariato, hanno condiviso con noi la sofferenza, la voglia di ricominciare e ripartire, donandosi a noi completamente e.senza tenere conto di festività, domeniche, impegni e ferie. A tutti il nostro grazie perché siete stati meravigliosi. Siete stati camerti. Vi doniamo l'appartenenza a questa città che é quanto di più caro abbiamo oggi".

in piedi premiati

A seguire i saluti del Comandante Divisione Ammiraglio Alberto Bianchi, intervenuto in rappresentanza dell'Esercito e del Ministero della difesa, del prefetto di Macerata Jolanda Rolli, dell'arcivescovo Francesco Massara, dell'assessore regionale Angelo Sciapichetti, del rettore dell'università di Camerino Claudio Pettinari.  "La memoria ci aiuta ad andare avanti-  ha detto l'arcivescovo Francesco Massara  - Dai momenti difficili è scaturita solidarietà e tutti voi avete dato una speranza. Quella speranza e quell'aiuto che è stato dato nei tragici momenti  due anni fa, sono proseguiti  nell'arco dei due anni e continuano ancora;  forze dell'ordine, istituzioni e associazioni le ritroviamo ogni giorno sulle strade, negli uffici e nel quotidiano.Ognuno di loro va ringraziato per il grande servizio che svolge a favore della comunità. Ognuno di noi è come la tessera di un mosaico; ognuno nella comunità ha un suo ruolo e una sua importanza: un mosaico non è bello se manca qualche tessera. Le istituzioni tutte nel quotidiano debbono lavorare insieme. Solo se lavoriamo tutti insieme possiamo dare una speranza di ricostruzione.  Non basta ricostruire le case ma occorre contrastare con ogni mezzo  l'abbandono:  è necessario dare opportunità di ripresa alla gente, una speranza ai giovani, alle attività produttive. Se lavoriamo in sinergia  - ha sottolineato  Massara- credo che potremo riuscire a dare una speranza concreta.  Nel darvi la cittadinanza, il riconoscimento è da parte delle autorità e da parte di tutta la città. Anche la diocesi ringrazia per questa bella testimonianza che l' operato delle persone qui presenti ha offerto a tutta l'Italia, di come nei momenti difficili vi sia la possibilità di rialzarsi, di come  se lavoriamo insieme, può uscirne qualcosa di buono. L'augurio che faccio è che, sia come Chiesa che come istituzioni, si possa camminare insieme  Camminiamo insieme verso un unico obiettivo quello di far rinascere la speranza per la nostra gente. Che quella di oggi possa essere davvero l'occasione per unirci insieme per raggiungere l'obiettivo".

arcivescovoMassar

Ringraziando il sindaco per la risposta data alla popolazione studentesca, considerata come comunità di Camerino, il rettore Claudio Pettinari, ha voluto sottolineare l'importanza del ricostruire i rapporti tra le persone. " Nei momenti di smarrimento che abbiamo vissuto le persone che oggi vengono premiate per il loro aiuto ci hanno indicato la strada e il giusto cammino. Questa è la vera Italia che funziona,che dà risposte e che ci garantisce che ci sarà sempre un futuro domani. Nel ringraziare da parte della comunità universitaria che oggi si sente completamente cittadina di Camerino- ha aggiunto il rettore-  il mio ringraziamento va a tutte queste persone. In questi due anni io mi sono sentito come ognuno di loro. Abbiamo bisogno di persone come loro che si danno e che continueranno a darsi negli anni a venire e sarà un piacere lavorare  insieme per un futuro migliore". 

BORRELLI 1

Si è detto orgoglioso del riconoscimento concesso  al servizio nazionale di Protezione civile  il Capo Dipartimento Angelo Borrelli. " L'operato dei nostri uomini e donne- ha detto-  nasce per dare risposta alla domanda: fate presto. Nel nostro lavoro, ognuno per la propria parte, noi ci adoperiamo affinchè quanto prima siano date risposte. Il riconoscimento di oggi lo prendo come un segno d'incoraggiamento anche  per quella che sarà la seconda fase delle emergenze". Non sono mancati riferimenti a come sarà possibile migliorare l'impianto per riuscire a dare risposte più celermente: "C'è bisogno di norme più snelle, un'organizzazione che sia in grado di rispondere alle esigenze dei territori. Vorrei che tutti quanti avessero la forza di rispondere subito e di non risparmiarsi neanche un istante". Infine un sentito ringraziamento ai Volontari di Protezione Civile: "quando li vedete per strada con la loro divisa, sappiate che ogni giorno della loro vita stanno facendo qualcosa per tutti noi;  qualcosa per la quale come unica ricompensa hanno quella di portare solievo e aiuto a chi ha bisogno".  A nome dell'Esercito Italiano  ha quindi ritirato il riconoscimento il Colonello Ascenzo Tocci; il questore di Macerata Antonio Pignataro intervenuto per  l'onorificenza e le chiavi a nome della Polizia di Stato, ha definito il  premio " un alimento; serve per darci energia per fare meglio il nostro lavoro, soprattutto,  per stare vicino alla gente con grande professionalità, senso dello Stato, in modo tale da assicurare sempre una giustizia, sempre la sicurezza, perchè ogni uomo possa vivere la propria vita con dignità". Per o. " Siamo Onorati per la concessione di un riconoscimento che è per noi di grande valore perchè testimonia l'affetto e la fiducia che i cittadini nutrono nell'Arma dei Carabinieri"- ha detto il Generale di Brigata  Fernando Nazzaro-  "E' una gratificazione ma rappresenta per noi l'impegno a continuare ad operare con sempre maggiore determinazione a favore della comunità.  L Arma è presente a Camerino dal 1861e,  in 157 anni, siamo sempre stati  vicini ai cittadini camerti. Anche noi purtroppo abbiamo subito danni; a tutt'oggi i nostri militari operano in condizioni disagiate  ma nonostante tutto sono determinati ad essere al vostro fianco per offrirvi un servizio di prossimità, solidarietà, vicinanza e speranza nel futuro". Sulla stessa linea l'intervento del Generale di Brigata Fabrizio Toscano che ha ritirato il riconoscimento a nome della Guardia di Finanza, evidenziando la forza del rapporto di vicinanza del corpo con le istituzioni e con la comunità. " Un premio che attesta lo sforzo di chi vi sta vicino e che ci dà la forza per esserlo ancora di più e sempre a favore della comunità. La chiave - ha detto Toscano-   la depositerò nel Comando della Tenenza di Camerino perchè a loro io voglio esternare il mio personale ringraziamento per il servizio che hanno svolto". Ha voluto rappresentare in particolare il personale di Polizia penitenziaria di Camerino, la dott.ssa Gloria Manzelli: " Quella notte del 26 ottobre 2016- ha ricordato-   hanno vissuto una situazione d'emergenza terribile e forte. Si sono trovati a fronteggiare un qualcosa di drammatico e difficile . Hanno anche perso la sede di lavoro e non sappiamo come amministrazione quale sarà la strada da percorrere. Dedico innanzitutto a loro questo riconoscimento perché hanno scritto una bella pagina del corpo di polizia penitenziaria". Nel ricevere il riconoscimento per il Corpo nazionale del Vigili del Fuoco direttore nazionale  dott. ing. Antonio  La Malfa. " Vedere un'assegnazione formale da parte della cittadinanza, è per noi il più tangibile segno; è un riconoscimento che ci deve onorare tutti. Significa che lo Stato c'è. Noi ci siamo stati e non è stato facile:  vedere le perosne sotto le macerie, intervenire in un contesto emergenziale così vasto e difficoltoso, ha messo a dura prova anche noi che siamo abituati ad agire nelle fasi più delicate.  Ma sono stati gli stesi cittadini a spronarci sempre di più e ad avere sempre maggiore fiducia per quello che eravamo chiamati a fare". 

CROCE ROSSA

Per la Croce Rossa Italiana   la consigliera nazionale  Paola Fioroni." Essere membri di questa comunità è un'emozione grande e lo dico  anche a nome del presidente Rocca. I nostri 162 mila uomini e donne.hanno lavorato con solidarietà, coraggio e aggiungerei anche passione. Sono le note che ci contraddistinguono da sempre.  Ricevo l'onorificenza anche a nome e per conto del comitato della CRI Camerino che non ha mai fatto mancare il suo prezioso apporto di donne e uomini. Non lasceremo mai sola la comunità camerte; attualmente abbiamo tanti progetti da portare avanti;  verso gli anziani con la costruzione della struttura di Casa Amica, a favore dei giovani con gli alloggi per gli studenti universitari  Dobbiamo ricostruire una comunità dobbiamo ricostruire una umanità colpita" La dott.ssa Fioroni ha voluto anche ricordare il  progetto "Adotta un comune cardioprotetto"  che prevede l'installazione di  colonnine dotate di DAE ( Defibrillatore semiautomatico Esterno)in luoghi di accesso pubblico  e la formazione dei cittadini come e secutori, per sostenere la resilienza delle comunità. Soddisfazione e coronamento di una vita svolta a servizio della Patria dal Gen.Tito Baldo Honorati intervenuto in rappresentanza dell'Associazione nazionale Carabinieri.  "Ce ne andremo solo quando non ci saranno più segni di difficoltà" - ha commentato il Vice presidente vicario dell'Assocuiazione Nazionale Alpini Alfonso Ercole che ha definito l'occasione del riconoscimento altamente educativa: " Dice a tutti che per chi ha voglia di fare, lo spazio c'è; venite avanti perchè chi soffre ne ha veramente bisogno".  " Un premio per tutte le 750 Misericordie d'Italia sparse tra nord e sud- ha detto il tesoriere Israel De Vito- Le comunità debbono rinascere iin tutte le loro esigenze e i loro bisogni.  Per questa emergenza - ha aggiunto- noi  abbiamo sperimentato un nuovo modo di stare accanto alle comunità . Grazie alla sinergia tra pubblico e privato siamo riusciti a ridare speranza alle comunità del Centro Italia, con la costruzione di  5 scuole, una palestra, un laboratorio. Sempre mettendoci insieme in una collaborazione corale, grazie a 17 grandi finaziatori, abbiamo costruito opere per più di tre milioni e mezzo di euro"" Infine, per l'Associazione Guide Scout Cattolici Italiani AGESCI ha ritirato la chiave il Capogruppo del Camerino 1 Stefania Scuri : "Estote parati.il nostro motto. La nostra associazione  sia nel 1997 sia nel 2016 ha sperimentato il suo essere sempre pronti a rimboccarsi le maniche. Abbiamo perso la nostra sede ma non ci siamo mai fermati; abbiamo continuato da sotto una tenda per portare il nostro supporto manuale e di conforto con ogni mezzo alle comunità. ". Sigla finale prima di dedicare l'ultimo momento ai dipendenti di tutti del comune di Camerino  " Dentro questa musica" l'inno della città di Camerino, eseguito per la prima volta nel 2013 al teatro Filippo Marchetti ha poi introdotto il dovuto riconoscimento a tutti i dipendenti dei vari uffici del comune di Camerino,; due anni di lavoro incessante e dalle proporzioni vastissime, svolto con tanta abnegazione, grande senso del dovere e attaccamento alla comunità. 

Carla Campetella

Foto sotto : il riconoscimento ai dipendenti del comune di Camerino

 dipendenti

polizia municipale

Tribuna 1

 Il comitato "Concentrico" per la salvaguardia e la ricostruzione del centro storico di Camerino, ha scelto la via dei social per indirizzare un messaggio al sindaco Gianluca Pasqui:  Caro Sindaco- recita il post- a 2 anni dal sisma, il centro storico di Camerino è ancora inaccessibile: qual è il progetto di sviluppo urbanistico, sociale ed economico? Quale la situazione delle messe in sicurezza? Quale lo stato dell'arte per perimetrazioni, piani attuativi, documento direttoreSarebbe bello avere queste risposte in un'assemblea pubblica; il centro di Camerino merita di tornare a vivere presto”.

“ La scelta del veicolo social- spiega il presidente del comitato Francesco Nobili- anzitutto non vuole sostituire le comunicazioni ufficiali nei rapporti con l’amministrazione e con il sindaco, ma anzi, si vuole aggiungere ad altre comunicazioni sugli stessi argomenti già inviati più volte. Quanto al contenuto- prosegue il presidente di Concentrico- riguarda principalmente la richiesta di informare la cittadinanza, magari con un’assemblea pubblica, su quelle che sono al momento le due fasi che interessano il centro storico: la prima è la fase dell’emergenza e fa riferimento a tutto il discorso delle messe in sicurezza che sono partite in ritardo, anche a causa di una mancanza di accordo con i tecnici sui compensi ma che, una volta sbloccate e partite un anno dopo la presentazione dei progetti da parte dei tecnici, a nostro avviso non stanno procedendo molto velocemente. Su questo, abbiamo anche sollecitato più volte di conoscere un cronoprogramma ma la nostra richiesta ha avuto risposta negativa in quanto si è detto che non c’era la possibilità di prevedere i tempi per i singoli interventi. Certamente, oltre a questo non possiamo nascondere che c’è una piccola preoccupazione in ordine alle recenti dichiarazioni rese note da un comunicato della Protezione civile regionale nel quale si chiede di mettere velocemente fine agli interventi delle messe in sicurezza. Vorremmo pertanto che il sindaco ci fornisse una rassicurazione sul fatto che questi interventi andranno avanti e magari potranno procedere anche speditamente. Il secondo argomento su cui chiediamo rassicurazioni –continua Francesco Nobili- è quello relativo alla programmazione degli interventi di ricostruzione: desideriamo sapere a che punto siamo riguardo all’iter sulle perimetrazioni; almeno fino alla settimana scorsa ci risulta che non tutte erano state inviate alla Regione per l’approvazione. Chiediamo di sapere a che punto sono le prossime fasi che prevedranno la redazione dei piani attuativi e soprattutto lo stato dell’arte di un documento direttore che armonizzi tutti gli interventi. In sostanza- aggiunge il presidente del Comitato- è su questi temi che ci piacerebbe avere un incontro, non tanto come comitato, bensì come cittadinanza. Crediamo che sia utile convocare un’assemblea pubblica nella quale l’amministrazione comunale intervenga ad informare i cittadini su quello che sarà del centro storico e soprattutto della città. Riteniamo che gli interventi eseguiti di recente nella periferia e nell’emergenza, siano sicuramente molto importanti e ci rallegriamo del fatto che ormai si stiano concludendo, però dovremmo chiaramente ripensare anche al capoluogo e al nucleo della città e a farlo ripartire al più presto”. Il messaggio, ormai in circolazione sui social da più giorni, non sembra al momento aver ricevuto risposta da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale. “Siamo comunque fiduciosi che, più che una risposta a noi come comitato- sottolinea Nobili- arrivi una risposta alla cittadinanza e, soprattutto, arrivi prima poi l’informazione che ci si aspetta. Con tutto questo naturalmente non intendiamo fare grosse polemiche –conclude-anzi, ci rendiamo conto che la situazione è difficile da gestire a tutti i livelli ed è per questo che auspichiamo anche che l’intervento e l’insediamento del nuovo Commissario, espressione del territorio, possa portare ad un cambio di passo”.

C.C.

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