Politeama, il direttore Zenobi: "Una mostra per tornare a frequentare i luoghi della città"
04 Set 2020
Che la vita di un tempo possa essere lo stimolo a riprendere la normalità in questo anno particolare.
Potrebbe essere anche questo il valore sociale della mostra fotografica dal titolo 'Tolentino Ricordi di una città' che sarà inaugurata domani al Politeama della città e che rappresenta anche la ripartenza della rinnovata struttura tolentinate, dopo lo stop a causa della pandemia.
Una mostra fotografica che ripercorre attraverso foto, filmati e memorabilia la vita d’altri tempi della Tolentino tra fine Ottocento e primi del Novecento. Il modo di vivere, i volti, i cambiamenti architettonici e sociali, uno sguardo a 360° al passato della città.
"Dopo la Tolentino tra '700 e '800 riscoperta grazie alla mostra allestita dal Comune in via Parisani - spiega il direttore del Politeama Massimo Zenobi - con questa esposizione, ad ingresso gratuito, si potrà continuare a percorrere la storia della città".
Oltre 200 foto d'epoca, esposte fino al 27 settembre, insieme a filmati dagli anni ’30 agli anni ’60, lettere, locandine e giornali d’epoca, messi in mostra grazie alla consulenza scientifica di Giorgio Semmoloni, con il Patrocinio del Comune di Tolentino e con la collaborazione dell’Archivio Fotografico Tolentino e di Tolentino C’era una volta.
"Abbiamo pensato a questa mostra - dice Zenobi - proprio per riconnetterci con la città e con il territorio. Siamo stati fermi per mesi, gli spettacoli sono contingentati perchè il distanziamento prevede solo un certo numero di posti. Oggi vogliamo riconnetterci con la città grazie ad una mostra di cultura popolare. Una mostra che parla di come si viveva tra la metà dell'800 e gli anni '60 ed è, sì, reativa alla città di Tolentino, ma rappresenta comunque le abitudini di un intero territorio. Una società agricola, che iniziava l'industrializzazione e che aveva da una parte i contadini e gli operai e dall'altra i nobili e i commercianti. Un evento che potrebbe essere da stimolo per tornare ad uscire e frequentare le attività culturali della città, ma anche una lezione di storia e di cultura perchè dal passato possiamo imparare tante cose per il futuro e per ripartire".
GS
Potrebbe essere anche questo il valore sociale della mostra fotografica dal titolo 'Tolentino Ricordi di una città' che sarà inaugurata domani al Politeama della città e che rappresenta anche la ripartenza della rinnovata struttura tolentinate, dopo lo stop a causa della pandemia.
Una mostra fotografica che ripercorre attraverso foto, filmati e memorabilia la vita d’altri tempi della Tolentino tra fine Ottocento e primi del Novecento. Il modo di vivere, i volti, i cambiamenti architettonici e sociali, uno sguardo a 360° al passato della città.
"Dopo la Tolentino tra '700 e '800 riscoperta grazie alla mostra allestita dal Comune in via Parisani - spiega il direttore del Politeama Massimo Zenobi - con questa esposizione, ad ingresso gratuito, si potrà continuare a percorrere la storia della città".
Oltre 200 foto d'epoca, esposte fino al 27 settembre, insieme a filmati dagli anni ’30 agli anni ’60, lettere, locandine e giornali d’epoca, messi in mostra grazie alla consulenza scientifica di Giorgio Semmoloni, con il Patrocinio del Comune di Tolentino e con la collaborazione dell’Archivio Fotografico Tolentino e di Tolentino C’era una volta.
"Abbiamo pensato a questa mostra - dice Zenobi - proprio per riconnetterci con la città e con il territorio. Siamo stati fermi per mesi, gli spettacoli sono contingentati perchè il distanziamento prevede solo un certo numero di posti. Oggi vogliamo riconnetterci con la città grazie ad una mostra di cultura popolare. Una mostra che parla di come si viveva tra la metà dell'800 e gli anni '60 ed è, sì, reativa alla città di Tolentino, ma rappresenta comunque le abitudini di un intero territorio. Una società agricola, che iniziava l'industrializzazione e che aveva da una parte i contadini e gli operai e dall'altra i nobili e i commercianti. Un evento che potrebbe essere da stimolo per tornare ad uscire e frequentare le attività culturali della città, ma anche una lezione di storia e di cultura perchè dal passato possiamo imparare tante cose per il futuro e per ripartire".
GS