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Vescovo Antonio: “Fate quello che vi dirà!”

Sabato, 30 Gennaio 2016 18:11 | Letto 2418 volte   Clicca per ascolare il testo Vescovo Antonio: “Fate quello che vi dirà!” Sabato 30 gennaio 2016 ore 16,42 don Antonio Napolioni, appena ordinato, siede sulla cattedra vescovile di Cremona, prendendo ufficialmente possesso della sua sede e divenendo l’85° pastore della diocesi lombarda. Si rende, così, visibile il “mistero” della successione apostolica, avvenuto qualche momento prima quando mons. Dante Lanfranconi, predecessore del vescovo Antonio, aveva imposto le mani sul capo del suo successore, dopo la preghiera consacratoria. Dopo di lui ad imporre le mani su mons. Napolioni gli arcivescovi Francesco Giovanni Brugnaro e Francesco Gioia, quindi i cardinali Salvatore De Giorgi, Raffaele Farina, Francesco Coccopalmerio, Edoardo Menichelli e, a seguire, gli altri 31 vescovi concelebranti. Il lungo pomeriggio è iniziato con l’arrivo di mons. Antonio Napolioni, scortato da una staffetta della polizia municipale, nella piazza del Comune con il saluto del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, presenti le autorità civili e militari del territorio, il vice sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e il sindaco di San Severino Marche Cesare Martini. Quindi l’ingresso in cattedrale, il bacio del crocifisso, dello stipite del portale, l’aspersione dell’assemblea con l’acqua benedetta, la preghiera nella cappella del Sacramento e l’inizio della solenne liturgia eucaristica. “Ama questa chiesa, diventa questa chiesa” ha detto l’arcivescovo Brugnaro presentando don Antonio alla Chiesa di Cremona. “Fate quello che vi dirà”, il filo conduttore del primo discorso rivolto da don Antonio alla sua Chiesa di Cremona.

Sabato 30 gennaio 2016 ore 16,42 don Antonio Napolioni, appena ordinato, siede sulla cattedra vescovile di Cremona, prendendo ufficialmente possesso della sua sede e divenendo l’85° pastore della diocesi lombarda.

Si rende, così, visibile il “mistero” della successione apostolica, avvenuto qualche momento prima quando mons. Dante Lanfranconi, predecessore del vescovo Antonio, aveva imposto le mani sul capo del suo successore, dopo la preghiera consacratoria. Dopo di lui ad imporre le mani su mons. Napolioni gli arcivescovi Francesco Giovanni Brugnaro e Francesco Gioia, quindi i cardinali Salvatore De Giorgi, Raffaele Farina, Francesco Coccopalmerio, Edoardo Menichelli e, a seguire, gli altri 31 vescovi concelebranti.

Il lungo pomeriggio è iniziato con l’arrivo di mons. Antonio Napolioni, scortato da una staffetta della polizia municipale, nella piazza del Comune con il saluto del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, presenti le autorità civili e militari del territorio, il vice sindaco di Camerino Roberto Lucarelli e il sindaco di San Severino Marche Cesare Martini.

Quindi l’ingresso in cattedrale, il bacio del crocifisso, dello stipite del portale, l’aspersione dell’assemblea con l’acqua benedetta, la preghiera nella cappella del Sacramento e l’inizio della solenne liturgia eucaristica.

“Ama questa chiesa, diventa questa chiesa” ha detto l’arcivescovo Brugnaro presentando don Antonio alla Chiesa di Cremona. “Fate quello che vi dirà”, il filo conduttore del primo discorso rivolto da don Antonio alla sua Chiesa di Cremona.

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