Notizie religiose nelle Marche

Pochi ulteriori passaggi e, grazie al fondamentale e generoso apporto di un anonimo benefattore,la città di Camerino e tutto il territorio potranno presto riappropriarsi della Basilica di San Venanzio. Proprio questa mattina un incontro decisivo ha avuto luogo tra i funzionari della Soprintendenza e l’architetto Paola Paoletti che ha collaborato al progetto di restauro della chiesa, su incarico dello stesso finanziatore di tutta l’operazione. Dare una grande gioia alla città, nelle intenzioni dello stesso arcivescovo Francesco Massara, attivatosi da subito per imprimere un’accelerazione alla partenza del progetto di riparazione dei danni della chiesa, il cui recupero rapppresenta un forte segnale di ripresa per tutta la comunità.

San venanzio 2

 

“ Un momento di confronto molto costruttivo – così l’architetto Paola Paoletti, ha definito l’incontro con la Soprintendenza che ha avuto per esito l’approvazione del progetto di ristrutturazione della Basilica che si avvia ad essere depositato la prossima settimana. “Tutta la progettualità è stata visionata e approfondita in ciascuno degli aspetti e, non possiamo che esprimere soddisfazione per il risultato raggiunto. La sensazione che ho avuta- continua Paola Paoletti- è che anche dall’alto della loro supervisione, veder rinascere qualcosa a Camerino, sia di fondamentale importanza. Come azione preventiva, sono stati concordati tutti gli interventi da eseguirsi . Da parte nostra – spiega – avevamo manifestato l’intenzione di partire già all’inizio del nuovo anno e, proprio allo scopo di accorciare i tempi , si è concordato per questo confronto interlocutorio che ci ha permesso di mostrare alla Soprintendenza il nostro progetto. La cosa bella- aggiunge l’architetto- è l’unità di intenti indirizzata verso un comune obiettivo: vicino al gesto magnanimo del benefattore che ha dato il la a tutta l’operazione, c’è stata davvero un’azione corale di persone, enti, istituzioni che si sono messe insieme per dare un di più a questo segnale di ripresa. E questa grande energia di positività e voglia di ripartire – conclude Paola Paoletti- oggi l’ho davvero sentita con forza”.  “ Un giorno di grande gioia- ha commentato il parroco don Marco Gentilucci- Un giorno tanto atteso, frutto di tanto lavoro e di una generosità inaspettata e commovente. Mancano ormai pochissimi passaggi ( che speriamo essere il più possibile rapidi) per iniziare i lavori e riavere, per la città e non solo, una grande chiesa per la vita di tutta la comunità”.

Carla Campetella

san venanzio 3

Pubblicato in Diocesi

Donare mette in moto un circolo virtuoso di condivisione. E’ nello spirito di comunione e reciprocità che l’Arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, ha deciso di ricambiare la solidarietà a suo tempo ricevuta dalla Caritas di Cremona, destinandola a sua volta alla comunità di Ussita. Una delle tensostrutture che, grazie alla generosa attenzione della diocesi cremonese, all’indomani del sisma avevano raggiunto Camerino, verrà recapitata al borgo dell’entroterra montano.  Tra i più gravemente colpiti dalle scosse del 2016, a tutt'oggi  il comune di Ussita è ancora  privo di un centro di aggregazione per i suoi abitanti. Lo ha deciso l’arcivescovo Francesco Massara che ha fatto della condivisione e del lavoro di squadra il motto fondante della sua ordinazione. La tensostruttura che verrà donata è quella che era stata montata nel campetto vicino alle scuole del D’Avack in via Macario Muzio. Utile nell’immediatezza dell’emergenza, il tendone successivamente è rimasto inutilizzato anche perché nel frattempo, il comune di Camerino è riuscito a mettere a disposizione altri locali. “ Tenere quella struttura ferma e inutilizzata – dice don Marco Gentilucci- ci è sembrato tradire la generosità dimostrata nei nostri confronti. Nel giro che abbiamo compiuto le scorse settimane con l’arcivescovo Francesco sul territorio della diocesi, si sono potute toccare con mano le difficoltà che tante comunità continuano a vivere, nonostante siano trascorsi due anni dal sisma. Ad Ussita abbiamo potuto notare l’inesistenza di punti aggregativi per la comunità ed è così che, confrontandoci in arcidiocesi, abbiamo deciso di condividere il poco che abbiamo. Siamo felici di questo gesto che farà vivere ancora il dono che Cremona ci ha fatto”.

Carla Campetella

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