Notizie religiose nelle Marche

E’ innanzitutto con l’invito a fare un atto di ringraziamento al Signore, rivolto anche a coloro che non credono, che l’arcivescovo della diocesi di Camerino San Severino Marche Francesco Brugnaro, invia il suo messaggio augurale di Buona Pasqua ad un vasto territorio.

“ In questi giorni, seppur lentamente, stanno arrivando le ‘casette’ anche nei comuni più piccoli, più lontani ,più sottoposti alle intemperie e al freddo che ancora si fanno sentire. Sebbene gradualmente-  sottolinea l’arcivescovo- stiamo arrivando ad una normalità, al ritrovarci insieme gli uni accanto agli altri, a riformare le nostre vie e le nostre piccole frazioni, a vedere che magari il vicino è un’altra persona dello stesso paese. Vorrei che tutti noi prendessimo coraggio in maniera più forte dall’esperienza della vita cristiana. In questi giorni, tempo di passione, abbiamo compreso che è vero che il Signore insegna ad una vita buona ma dobbiamo ricordarci che è Lui che dà la forza per una vita buona. La fede cristiana- prosegue mons. Francesco- è dunque una via per vivere bene la vita, ma la forza per vivere una vita buona viene da un uomo che è il Figlio di Dio risorto. Il terzo pensiero che rivolgo a tutti è che quando ci troviamo insieme, animati dalla fede e da una seria e buona volontà, dobbiamo dirci che le cose possono migliorare, le nostre contrade possono diventare luoghi di comunione, di condivisione e di partecipazione, perché quando le sofferenze vengono condivise insieme, da un’autentica umanità e da un’esperienza di fede, diventano meno faticose e meno pesanti . Credo che questa strada- conclude l’arcivescovo - sia doverosa da parte di tutti e a tutti i livelli e, soprattutto, da parte di ogni famiglia e cittadino. Insegnare anche ai nostri giovani che ricostruire la famiglia, l’unità del paese e della strada dove abitavamo, significa riscoprire che la comunità ha bisogno di ciascuno . Ai giovani va insegnato dunque che, vivere in comunità, è il modo migliore per trasmettere sicurezza preparare il futuro “.

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L’arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro ha festeggiato il suo settantacinquesimo anno di età. Tanti gli auguri che lo hanno raggiunto da ogni dove nel corso della sua quotidiana giornata di lavoro presso i locali della Curia arcivescovile. 16 marzo 2018, una data nella quale si intrecciano più ricorrenze significative e dalle diverse sfumature.

“ Desidero innanzitutto ringraziare il buon Dio perchè- ha detto - senza accorgermene, so di aver raggiunto un’età buona, favorevole e, da un certo punto di vista anche invidiabile. Sento il dovere di ringraziare il Signore perché la mia famiglia, il mio papà, la mia mamma ancora in vita e centenaria con  mia sorella, hanno saputo starmi accanto, aiutarmi a crescere con serenità e con gioia. Grazie al Signore perché questi ultimi dieci anni li ho vissuti in una condizione diversa da quella che era prevedibile dalla mia vita, a servizio della Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche; dieci anni fa  non avrei mai pensato  di vivere questo tipo di esperienza pastorale così significativa e importante. Da un anno e mezzo- ha proseguito l’arcivescovo- vivo anche l’esperienza  del terremoto e i momenti di fatica che tuttavia sono confortati in quanto abbiamo imparato a viverli insieme con le nostre comunità che hanno sofferto e, nonostante tutto, lentamente stanno tornando alla ‘normalità’. Una ‘normalità’ che non è ancora completa e difficile da raggiungere, tuttavia rischiarata da alcuni spiragli di serenità e di positività che si incominciano a vedere. Quale sarà il mio futuro è la domanda che tutti si fanno anche se evidentemente (e non perché io faccia una riserva mentale)   io non ho notizie precise ed esatte da comunicare. So che il Santo Padre ha avuto in mano il mio plico con la documentazione che attesta la situazione della nostra diocesi ; la stessa visita che il nunzio apostolico ha fatto nelle nostre zone- ha aggiunto Brugnaro- è stata da me richiesta, affinché, essendo egli arrivato a ricoprire l’incarico da due mesi e non conoscendo la realtà delle Marche, potesse rendersi conto di persona della situazione strutturale, ambientale e sociale nella quale stiamo vivendo. Lo stesso è avvenuto per le precedenti visite sul territorio, da parte del Card. Bassetti e di altre autorità della Chiesa. E’ mio desiderio far conoscere la concretezza dei nostri drammi e delle difficoltà e , soprattutto, riuscire a coalizzare aiuti economici, aiuti culturali e spirituali per permettere al nostro popolo di tornare ad aver fiducia nella vita.   Ricordiamoci che per parlare adeguatamente del futuro bisogna vedere quanto ci impegniamo nel presente; chi nel presente non fa, non trasforma, non opera e non si impegna,- ha sottolineato,- parla del futuro in maniera retorica, in maniera, non dico ingannevole, ma certamente illusoria”.

Torta vescovo 1

Genetliaco, termine del suo mandato di pastore nella Diocesi di Camerino San Severino Marche e drammatico anniversario della morte di Aldo Moro, un fatto sanguinoso che ha sconvolto tutta l’Italia. Parole commosse quelle con le quali l’arcivescovo ha voluto ricordare uno dei suoi più cari amici: “Non posso non ricordare con grande commozione quel giorno di 40 anni fa; ricordo perfettamente che trascorse le 9 da pochi minuti, mentre mi apprestavo a fare gli esami di Filosofia all’università di Padova, improvvisamente il campanone che segnala le emergenze si mise a suonare; di lì a poco fui convocato dall’amministrazione comunale. All’epoca ero ancora assessore e mi trovai a dover parlare nella seduta del Consiglio comunale straordinario ; a maggio, dopo il ritrovamento del cadavere, ricordo la piazza centrale di Padova colma di gente, di fronte alla quale fui invitato a parlare di quell’uomo, grande statista e amico, il cui segno io porto sempre con me . Avevo anche avuto la fortuna di lavorare con la sua figliola Maria Fida e di Aldo Moro conserverò sempre un ricordo indelebile di uomo venuto dalla formazione cattolica più bella, più creativa e coraggiosa; un uomo drammaticamente e ingiustamente messo a morte non sappiamo da chi o come, ma certamente da persone che allora abbiamo visto anche noi sulle nostre strade. Non posso non portare nel mio animo anche questo ricordo che mi riporta alla mente l’impegno della mia vita per il bene comune”.

Carla Campetella

Torta Vescovo 2

 

 

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Buon compleanno Eccellenza.

Festeggia questo venerdì 16 marzo il raggiungimento del 75° anno di età l'arcivescovo Francesco Giovanni. ( nella foto a destra con la mamma Anna ) Una data particolare per mons. Brugnaro che presenta al Papa la rinuncia all'ufficio di guida della diocesi di Camerino – San Severino Marche sulla quale sarà lo stesso Pontefice a pronunciarsi. Secondo il Motu proprio di Papa Francesco “Imparare a congedarsi”, infatti, per essere efficace la rinuncia dev'essere accettata dal Sommo Pontefice, che deciderà valutando le circostanze concrete. Una volta presentata la rinuncia, l'incarico è considerato prorogato fino a quando non sia comunicata all'interessato l'accettazione della rinuncia o la proroga, per un tempo determinato o indeterminato. "Ogni eventuale proroga – ha precisato Papa Francesco - si può comprendere solo per taluni motivi sempre legati al bene comune ecclesiale. Questa decisione pontificia non è un atto automatico ma un atto di governo; di conseguenza implica la virtù della prudenza che aiuterà, attraverso un adeguato discernimento, a prendere la decisione appropriata”. Da Roma ancora nessuna comunicazione, come ha precisato il vicario generale mons. Nello Tranzocchi ai sacerdoti riuniti per il ritiro mensile.

( sotto nella foto il ritiro del clero alla vigilia del compleanno dell'arcivescovo )

 

ritiro camerino 

L'intera comunità diocesana attende, dunque, di conoscere quale sarà la decisione del Papa, anche in considerazione del particolare momento che la diocesi camerte - settempedana sta vivendo nel percorrere il sentiero della ricostruzione, a volte più arduo del previsto.

( un momento dell'incontro con il clero camerte )

Ritiro clero 15 3 2018 B

L'arcivescovo Francesco Giovanni trascorrerà il giorno del suo compleanno lavorando come di consueto in curia, mentre in serata sarà a Serra San Quirico per presiedere la celebrazione in occasione della festa della Sacra Spina. Di certo un sapore particolare avrà la quotidiana telefonata con la mamma Anna.

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Il Nunzio Apostolico in Italia, l'Arcivescovo svizzero Emil Paul Tscherrig, ha visitato, nella giornata di mercoledì 7 marzo, il territorio della arcidiocesi di Camerino – San Severino Marche duramente colpito dal terremoto dell'ottobre 2016. Si tratta della prima visita ad una diocesi da parte dell'ambasciatore di papa Francesco in Italia dal giorno della sua nomina, avvenuta lo scorso 12 settembre, segno della particolare vicinanza del pontefice alle popolazioni terremotate. "Incontrando pochi giorni fa il Santo Padre e parlandogli di questa mia visita ho ricevuto da papa Francesco la rassicurazione della sua vicinanza e della sua preghiera per queste popolazioni così duramente colpite", le parole di mons. Tscherring. Accolto dall'Arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro, dopo una breve visita alla chiesa del seminario, l'unica agibile della città di Camerino, il Nunzio ha incontrato sacerdoti e responsabili degli uffici diocesani, che hanno rappresentato a mons. Tscherring la situazione del territorio diocesano a quasi un anno e mezzo dal terremoto, ponendo l'accento, oltre che sulle difficoltà delle procedure di ricostruzione, soprattutto sulla sofferenza vissuta dalla popolazione, in particolar modo dai più anziani.

Un lungo colloquio con i sacerdoti e i tecnici da parte di mons. Tscherrig, che si è mostrato curioso nel conoscere lo stato dei luoghi e delle situazioni, chiedendo spiegazioni in particolare sui progetti e le aspettive del futuro e della ricostruzione.

 

(Il nunzio Tscherrig con l'assessore Antonella Nalli)

nunzio nalli

 

Quindi la visita alla zona di rossa di Camerino, dove mons. Tscherring ha ricevuto il saluto dell'assessore Antonella Nalli, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, che si è trattenuta a colloquio con l'Arcivescovo. "Un segnale di vera speranza per la città e l'intero territorio – così l'assessore Nalli – Con mons. Tscherring abbiamo parlato delle cause di questa situazione di immobilismo, sottolinenando la mancanza ad oggi di una chiesa che serva Camerino non solo come luogo di culto, ma anche come punto di riferimento e centro di aggregazione, necessario in un momento come quello che stiamo vivendo. Il Nunzio ha anche espresso la concreta volontà di impegnarsi perchè una delle 3 chiese cittadine, la meno danneggiata dal sisma, sia quanto prima ripristinata. A lui ho anche chiesto se in futuro fosse possibile una visita del papa a Camerino". "Il terremoto è stato un disastro – l'impressione ricavata dal Nunzio – però ho constatato che la città è viva, anche se al momento non abitabile. Molto lavoro viene fatto, anche dietro le quinte, per progettare la ricostruzione e anche la diocesi è coinvolta come parte integrante di questo progetto. Vorrei incoraggiare tutti a collaborare in questo momento di vera emergenza dove c'è bisogno del contributo di tutte le forze vive per giungere rapidamente a soluzioni e permettere alla gente di tornare ad abitare le proprie case".

 

(Nella tensostruttura di San Severino)

nunzio ss1

Poi la visita a San Severino e l'incontro con le monache contemplative del monastero di Santa Chiara prima della partenza per i luoghi dell'arcidiocesi maggiormente colpiti dal sisma con la visita a Visso e l'incontro con il neo eletto sentaore, il sindaco Giuliano Pazzaglini. "E' stata sicuramente una visita importante nella quale mons. Tscherring si è reso conto di persona della situazione particolare nella quale ci troviamo – il commento dell'Arcivescovo Francesco Giovanni – Abbiamo ricevuto da lui coraggio e forza nel sapere che papa Francesco segue da vicino le nostre vicende. Le difficoltà vanno affrontate con speranza e le lentezze, anche istituzionali, in cui ci dibattiamo hanno bisogno da un lato di essere sollecitate, ma anche che si metta in moto un'iniziativa privata che vada ad integrare laddove eventuali inadempienze rendano la vita ancora più difficle. Sono felice di questa visita di mons. Tscherring che potrà così riferire al papa quanto da lui visto, ascoltato e toccato con mano".

 

(Nella zona rossa di Camerino)

nunzio piazza camerino

 

(Mons. Tscherrig a colloquio con i tecnici)

 

nunzio ss2

Gaia Gennaretti

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