Notizie religiose nelle Marche
Lunedì, 30 Marzo 2020 17:50

Visso, altri due contagi

Crescono i contagi a Visso. E' il sindaco a comunicare di altri due cittadini positivi al virus.
Cresce quindi a tre il numero di contagi. Anche se si tratta di un numero piccolo, per un Comune come visso, già stremato dal sisma e con gran parte della popolazione costituita da persone anziane, si teme sempre che i contagi possano portare ad una situazione più triste di quanto non lo sia già.
"E' un pericolo - dice il sindaco Spiganti - , ora dipende solo da noi. Se cerchiamo di fare attenzione, di restare in casa e non andare tutti i giorni a fare la spesa, forse riusciamo a fermarlo. Ora speriamo che i contagi non crescano.
Il timore è che la gente non ascolti, finora si sono comportati tutti abbastanza bene, purtroppo però può succedere che i casi aumentino e nella nostra zona non ci vorrebbe proprio una situazione cos'".

GS
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Continuiamo a ripercorrere alcune tappe del programma “Ricostruire la Speranza. Un viaggio nel cuore del sisma”.
A Pieve Torina la famiglia Lucarini è un po’ un’istituzione. Vive nella frazione di Pie’ Casavecchia. Prima del terremoto abitava nella parte alta. Le loro case insieme a poche altre dell’agglomerato, sono ancora lì a Casavecchia Alta, tra le macerie. Alloggiano dal luglio del 2017 nei Mapre, Moduli Abitativi prefabbricati Rurali di Emergenza, dopo essere stati per quasi 10 mesi tra camper e roulotte. Nei Mapre, uno per famiglia, sono in 12 tra mariti e figli. In quel posto dove prima c’era solo erba, hanno fatto una comunità. “Oggi non si vede un futuro” mi dice Cristina, la figlia più grande impegnata in azienda, mentre Milena e Nicoletta gestiscono i punti vendita. Con tanti sacrifici sono già alla terza generazione di allevatori e agricoltori ma per il futuro non sanno come potrà proseguire la realtà aziendale. Il problema più grande infatti è l’incertezza. “Bisogna resistere, questi posti sono la nostra vita. Facendo questa attività proteggiamo questi luoghi. Non possiamo andarcene, significherebbe annullare tutto”. 

A Caldarola le Canonichesse Regolari Lateranensi
, vivono in una struttura monastica di emergenza. Le loro SAE sono unite da un corridoio. Sono monache di clausura, dedite alla vita meditativa e alla preghiera.  Sono in 11, arrivano dalle Filippine. Suor Maria Paola è l’unica italiana presente e la più avanti con l‘età. Sono molto accoglienti e il loro sorriso è dolce e contagioso. Le incontro tutte insieme nella cappellina che funge da parlatorio. “Tutta la nostra vita è scandita dalla preghiera. Preghiamo sempre. Ognuna ha il suo ufficio e ci si aiuta reciprocamente” dice la badessa Suor Maria Teresa. Fanno una vita dove tutto è in comune e dove anche “l’ufficio dell’orto” è una preghiera. Ad aprile 2018 sono entrate nelle SAE. Stanno bene nelle casette, gli spazi sono molto più ristretti rispetto al grande monastero fatto edificare agli inizi del XVI secolo dal cardinale Evangelista Pallotta. Anche le spese sono molto più contenute e più alla loro portata. Vivono di offerte e quando chiedi cosa gradiscono non lo dicono, accettano tutto “Con cuore lieto”. 


Le Monache nella stanza adibita anche allaccoglienza

Pietro Scipioni lo incontro a Pievebovigliana, comune di Valfornace, nella nuova zona commerciale, dove sono stati delocalizzati negozi e servizi e dove ci sono diverse strutture sportive, realizzate anche grazie a delle donazioni. Pietro mi illustra la situazione che si è creata in paese dopo il sisma con lo spopolamento e le difficoltà economiche che sono una costante in questi territori di montagna. Quello di cui si rammarica è che il terremoto si è portato via tanti anziani, loro sono stati i più colpiti dai cambiamenti causati dal post sisma e non hanno retto. Lo raggiungo nel suo villaggio Sae dove vive insieme alla moglie, due figli e una sorella con disabilità. “Abbiamo sentito molto la mancanza della casa, forse è per questo che stiamo tutti più dentro”. Gli abitanti delle Sae non escono se non per necessità. “Mancano le chiacchierate al bar, un bicchiere di birra con gli amici. Quello che era prima Pievebovigliana i nostri ragazzi rischiano di dimenticarselo per i tempi lunghi che ci saranno per la ricostruzione”, dice Pietro con lucidità ma con la speranza che ciò non avvenga.

Pietro Scipioni

Valeria Lucernoni vive con il compagno e il cane in una Sae a Castelsantangelo sul Nera. Non ha mai avuto paura del terremoto, sono state più forti in lei la rabbia e disperazione nel vedere tanta parte della vita svanita sotto le macerie, insieme ai ricordi. “Il lavoro è stato una salvezza” mi dice con l’orgoglio di dipendente SVILA, l’azienda che produce pizze surgelate a Visso che anche nelle fasi più critiche non si è mai fermata, se non per un breve periodo per sistemare i danni delle scosse, riparati con fondi aziendali. Secondo Valeria, paesi che hanno centri storici come Castello o Visso, non potranno essere ricostruiti come erano. Pensa ad una ricostruzione delocalizzata fuori dal paese, come si vive ora, delocalizzati nei villaggi Sae. Le chiedo come sta vivendo questo periodo con la preoccupazione del contagio da coronavirus e mi risponde che il virus preoccupa peggio del terremoto. Prima dei saluti le chiedo cosa le piace tanto di questo posto “La mia vita è come vorrei che fosse. Io adoro stare qui, sono felice.”

Valeria Lucernoni


Queste puntate del programma sono state registrate prima del DPCM sul coronavirus. Ora i nostri amici continuiamo a sentirli e ad ascoltarli al telefono, cercando di offrire quel minimo di vicinanza che si può in questi tempi di segregazione.

Barbara Olmai


La puntata sarà trasmessa sulle frequenze di Radio C1 e in diretta streaming sul sito www.appenninocamerte.info mercoledì alle ore 10:10 e in replica alle ore 22:10. L'articolo sarà approfondito sul settimanale l'Appennino Camerte, in uscita giovedì in edicola e nelle case degli abbonati.

LINK allo STREAMING: http://play5.newradio.it/player/index/1005

1 4 di pag ricostruire speranza







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L’appello rivolto dal Governatore Luca Ceriscioli agli imprenditori marchigiani di sostenere la realizzazione del cosiddetto “ospedale 100 posti” per la terapia intensiva che ora dovrebbe sorgere nell’area dell’Ente Fiera di Civitanova Marche ha suscitato, oltre a gesti di solidarietà, anche alcune reazioni polemiche da parte di alcuni imprenditori. Alcune provengono dal territorio fabrianese e a farsene portavoce, attraverso una lettera indirizzata allo stesso Ceriscioli, è Paolo Paladini, titolare di un’impresa artigiana di Fabriano, “una delle città dell’entroterra montano – scrive - più colpite e devastate da una indecente e reiterata politica di tagli e “ristrutturazioni” che hanno interessato la Sanità Pubblica regionale negli ultimi anni”. Paladini punta soprattutto sulla scelta di chiudere il punto nascite dell’ospedale “Profili”, che interessa un comprensorio di circa 50mila abitanti, e sulla mai colmata carenza di personale nell’ospedale fabrianese. “Ora che Lei, da Governatore della Regione che più di altri si è’ reso responsabile di tale situazione di tagli e ridimensionamento della sanità pubblica – continua la lettera - venga a chiedere un “obolo” alle imprese artigiane, commerciali ed industriali della Regione, per costruire, ex novo, una struttura da 12 milioni di euro quando, con una spesa infinitamente minore a carico del bilancio pubblico regionale finanziato con le tasse dei cittadini, sarebbe possibile riaprire o riadattare una delle tante strutture pubbliche nel frattempo chiuse negli ultimi anni, lo ritengo, francamente, vergognoso. La beneficienza, i fabrianesi, la faranno al loro ospedale”.

f.u.



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Molto spesso protagonisti delle cronache giudiziarie gli abitanti del complesso residenziale dell'Hotel House di Portorecanati si dimostrano capaci anche di grandi gesti di solidarietà. la comunità senegalese, infatti, ha donato la somma di mille euro, frutto di autotassazione, alla locale Protezione civile come contributo nella lotta al Coronavirus. "Si tratta di un piccolo, grande gesto - commenta l'assessore regionale Angelo Sciapichetti - Un riconoscimento a chi, come la Protezione civile, è stato vicino ad una comunità che mostra forti segnali di integrazione. Una vicinanza, quella della comunità senegalese, verso un paese che ormai sentono loro".

f.u.
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Un ecografo palmare VscanExtend e un ecografo LOGIQ V2, per un valore complessivo di € 28.000, sono stati donati all’Area Vasta 3 grazie alle donazioni raccolte nella campagna online “Coronavirus- Insieme per le Marche”, a cui hanno aderito, tra gli altri, la famiglia Giorgi Umberto di Tolentino e la FinprojectS.p.a.

La Direzione dell’Area Vasta 3, rispettando la volontà dei donatori, ha subito provveduto alla consegna delle apparecchiature al reparto rianimazione dell’ospedale COVID di Camerino, diretta dal Dott. Angelo Leo, e all’unità operativa terapia del dolore dell’ospedale di Macerata, diretta dal Dott. Giampiero Di Serafino. Si tratta di strumenti che saranno di grande aiuto agli operatori sanitari anche dopo il superamento di questa emergenza che tocca tutti da vicino.


f.u.
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"Garantiremo la presenza dell'istituzione in un territorio martoriato": Questo il messaggio del commissario Giuseppe Fraticelli agli abitanti di Ussita ai quali ha inviato una missiva, pubblicata anche sul sito del Comune, in cui annuncia di garantire i servizi comunali senza far spostare i cittadini.
Di seguito la lettera che pubblichiamo integralmente:


Cari Ussitani,

noi tutti stiamo vivendo un’esperienza nuova, unica e difficile che ci fa preoccupare per la nostra salute, quella dei nostri affetti e per il nostro futuro.

Una nuova sfida che, di fronte ad un nemico invisibile e così pericoloso, ci ha imposto di cambiare il nostro modo di vivere.

Nonostante ciò, insieme all’intera struttura comunale – e approfitto per ringraziare il sub Commissario, il Segretario comunale, i Responsabili e, non ultimi, tutti i Dipendenti – siamo determinati a continuare a garantire la presenza dell’istituzione, pur nel rispetto delle vigenti disposizioni governative, su questo territorio già così tanto martoriato dal sisma ed ancor più dall’incomprensibile, apparente senso di indifferenza che ci fa sentire, sempre più forte, uno sgradevole senso di abbandono.

Per questo motivo, per garantire a tutti voi una qualità del servizio e, al contempo, tutelare la vostra salute, unitamente a quella di collaboratori e dipendenti comunali, abbiamo riorganizzato le nostre attività facendo in modo che evitiate di dovervi recare negli uffici comunali, se non strettamente necessario.

Certo, il percorso da compiere è ancora lungo e nessuno è in grado di poter dire quanto ed in che modo questo dramma epocale durerà ed evolverà.

Una cosa, però, è sicura; sappiamo molto bene cosa, tutti noi, dobbiamo fare e quale è l’unica difesa che, in questo momento, possiamo mettere in campo contro questo nemico così abbietto: restare a casa evitando di esporre sé stessi ed ancor più il nostro prossimo ed i nostri cari, al rischio – contagio che, insidioso, ci attende fuori di casa.

Dobbiamo resistere e dobbiamo farlo nel modo più sereno possibile, senza intemperanze e senza nervosismi ma, anzi, vivendo questi periodi nella ricerca di antichi valori, fatti di rapporti umani, anche se spesso a distanza, del calore di una voce, anche se solo al telefono.

In famiglia cerchiamo di riappropriarci di quei sani valori di cui, in gran parte, abbiamo perso il ricordo, a causa del tran tran quotidiano, dei media e dei social che incombono costantemente.

Come ha detto Papa Francesco “ … ci siamo resi conto di trovarci tutti sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati ma allo stesso tempo importanti e necessari. Tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda …”.

Perciò, riappropriamoci di quella necessaria e sana solidarietà verso tutti, soprattutto verso coloro i quali, ingiustificabilmente, non proviamo un vero e proprio senso di fratellanza.

Insieme possiamo farcela e … ce la faremo!
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È questo il lancio del concorso promosso da don Luca Ferro, parroco di San Severino Vescovo, col patrocinio di Rise Again, associazione fondata dallo stesso sacerdote, dedicato agli studenti delle scuole superiori della provincia di Macerata. E’ vero, ci si muove poco, ma possiamo navigare e immaginare - sono le parole del trailer -. Se desideri partecipare al concorso sul tema ‘Dopo il terremoto una nuova sfida: il Coronavirus’ basta inviare l’adesione a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.".

Un’idea per tenere impegnati i giovani e per riflettere, al contempo, su ciò che sta accadendo in tutto il mondo. Il tutto, con uno sguardo anche rivolto all’altra emergenza subita dal territorio, quella del sisma. “Sono previsti anche dei primi in denaro - precisa Ferro -. Ho pensato che potesse essere un’attività utile per i ragazzi, un modo per farli esprimere”
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Tolentino piange la scomparsa dell'imprenditore Ivano Lancioni.
Malato da tempo, il 62enne si è spento questa mattina all'ospedale di Macerata, dove si trovava ricoverato.
Lancioni lascia la moglie Lida e tre figli, Leonardo, Luis e Lorenzo.
Una notizia che ha lasciato attonita la città dove ha sede la sua azienda Elle Imballaggi.
Viste le restrizioni per il Coronavirus, i funerali si terranno in forma privata, solo per la famiglia.
Il sindaco Giuseppe Pezzanesi ricorda commosso l'imprenditore e l'amico: "Ivano – scrive il sindaco – era leale, un grande uomo coraggioso che ha combattuto fino all’ultimo, con dignità, contro una malattia che non gli ha lasciato scampo, che si distingueva per le sue alti doti morali e umane. Un uomo forte che ha saputo rischiare per crescere con la sua azienda e per creare occupazione. Aveva un eccezionale senso della famiglia che lo ha reso un grande marito e padre esemplare. Con la sua morte perdo un vero amico e scompare una persona molto importante per la nostra Comunità.
Ai suoi cari il cordoglio mio personale, dell’Amministrazione comunale e di tutta la Città. Noi tutti ed io in particolare, porteremo il suo ricordo per sempre nelle nostre menti e nel nostro cuore".

GS

Pubblicato in Cronaca
Prosegue l’impegno del comune di Pieve Torina a tutela dei propri cittadini per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Di situazione al momento sotto controllo, parla il sindaco Alessandro Gentilucci "grazie anche alle azioni immediate di contenimento, sanificazione e supporto alla cittadinanza che abbiamo messo in atto e che proseguono. Le difficoltà per i nostri cittadini in queste settimane di allarme per l’epidemia sono notevoli, perché si sommano a disagi pregressi legati ai postumi del sisma. Tuttavia, abbiamo cercato di approntare il massimo del sostegno possibile, dall’attivazione del COC (Centro Operativo Comunale) per l’espletamento di servizi di assistenza, soprattutto rivolti agli anziani, operativo 24 ore su 24, alla pulizia e sanificazione delle strade"
E' stato inoltre attivato da qualche giorno un protocollo con il Medico di Medicina Generale Franco Cencetti, attraverso il quale si rende disponibile un servizio di monitoraggio dell’ossigenazione del sangue, uno dei parametri per verificare lo stato di salute di un potenziale malato, tramite apposite apparecchiature, i cosiddetti saturimetri.
“Le persone che manifestano sintomi simil influenzali - continua Gentilucci - debbono rivolgersi direttamente al proprio medico per verificare l’eventuale necessità di un saturimetro. In base alla valutazione del medico, effettuata con l’utilizzo di specifici parametri diagnostici, lui stesso procederà alla consegna. Si dovranno poi seguire le indicazioni: i pazienti verranno monitorati, come già si sta facendo, tramite questionari telefonici giornalieri”. Il comune ha proceduto all’acquisto di un buon numero di questi strumenti, sottolinea il sindaco, “sicuramente sufficiente per le esigenze della nostra popolazione. È un ulteriore segnale di vicinanza alla nostra gente, e di come questa amministrazione intenda garantire il più possibile la sicurezza della propria comunità. Una procedura innovativa che, insieme alla dotazione di materiale di prevenzione sanitaria già fornito, aiuta i pazienti e difende i medici dal rischio di contagio poiché consente di ridurre al massimo i contatti diretti. Tutto ciò - conclude Gentilucci - deve andare di pari passo con un comportamento adeguato dei nostri concittadini, che devono rispettare le indicazioni che impongono di limitare quanto più possibile l’uscita dalle proprie abitazioni, un sacrificio necessario per non rendere vano il lavoro che stiamo portando avanti”.
Ai cittadini si ricorda che il COC di Pieve Torina è contattabile al numero 0737.518022.

c.c.
Pubblicato in Politica

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