Notizie religiose nelle Marche
Karina Zabrodina, ha ottenuto il secondo posto parimerito all'edizione 2020 del prestigioso premio internazionale “European Chapter Young Lawyers Award”. Un riconoscimento di prestigio per la giovane dottoranda Unicam che vi ha partecipato nell’area “Civil Law and Constitutional Legality” con la supervisione della prof.ssa Lucia Ruggeri della Scuola di Giurisprudenza.
Al premio promosso da IAFL- International Academy of Family Lawyers. la dott.ssa Zabrodina ha partecipato con un saggio dedicato alla nuova regolamentazione europea in materia di regimi patrimoniali per le coppie cross border, tema che ha avuto modo di sviluppare all'interno del progetto europeo PSEFS- Personalized Solutions in European Family and Succession Law, di cui Unicam è coordinatore.
Si tratta di un brillante risultato ottenuto per la prima volta da un giovane ricercatore di Unicam. Oltre al premio in denaro, la dott.ssa Zabrodina avrebbe dovuto partecipare come ospite al congresso 2020 dello IAFL che però, a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus, è stato posticipato a data da definire.
c.c.
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Sopralluogo del primo cittadino di Camerino Sandro Sborgia nell’area dei container di Vallicelle, al fine di valutare la possibilità che vi possano essere ospitati infermieri medici e e personale sanitario in prima linea nella difficile battaglia del salvataggio di vite umane all’ospedale Santa maria della Pietà.
 “L’esito è stato positivo – spiega il sindaco Sandro Sborgia- Le strutture sono idonee e in buono stato e dunque possono essere utilizzate per gli scopi che ci siamo prefissi e cioè, dare la possibilità a medici, infermieri e operatori socio-sanitari che ne abbiano necessità, di avere un punto di appoggio che eviti loro di fare in molti casi anche lunghi spostamenti per lavoro, da e verso le loro abitazioni di residenza. Questo era l'obiettivo e - prosegue il sindaco- già da qualche settimana ci siamo attivati interloquiendo con le autorità sanitarie regionali e col dipartimento di Protezione Civile Nazionale, affinché lsi possa autorizzare l'utilizzo delle strutture sia come punto di appoggio per gli operatori della sanità, sia per allestirvi  degli ambulatori o rispondere ad eventuali altre necessità di tipo sanitario. In tal senso, abbiamo già in corso atti amministrativi con le Autorità regionali e sanitarie, inoltre la Protezione Civile Nazionale si sta occupando del caso per la fattibilità della realizzazione del progetto.
Nel frattempo – continua Sborgia- ci siamo mossi anche direttamente con la proprietà delle strutture per averne la disponibilità a titolo gratuito e, debbo dire che informalmente la gratutità ci è stata offerta, per cui adesso stiamo redigendo gli atti necessari e, una volta formalizzato il tutto, i moduli potranno essere immediatamente messi a disposizione di quanti ne hanno bisogno”.
Da parte dell’ammnistrazione comunale e dell’intera comunità, si fanno sentire segnali di forte sostegno all’attività che, ormai da giorni e in condizioni difficilissime, sta portando avanti con assoluta dedizione e abnegazione il personale sanitario tutto del Covid Hospital. 
“E' il gesto di vicinanza e solidarietà dell’amministrazione comunale che chiaramente non può che cercare di fare il possibile per venire incontro alle necessità non solo di quanti si trovano all'interno dell'ospedale e vi operano fattivamente, ma soprattutto di quanti hanno bisogno del supporto degli operatori sanitari.
Quindi, è l'abbraccio corale che parte  dall'amministrazione ma soprattutto dalla città; è l'abbraccio della comunità che vive a fianco agli operatori sanitari e alle famiglie di quanti sono ricoverati all’interno della struttura ospedaliera perché tutta la comunità vive con apprensione e profonda vicinanza l’aspetto delle condizioni di salute dei malati. Comune, cittadini e intero territorio si stringono attorno a loro e, quello che tutti speriamo, è di poter risolvere quanto prima il problema del contagio da coronavirus.
Ed è per questo - conclude Sborgia- che non mi stancherò mai di ripetere la raccomandazione di restare a casa: solo rimanendo a casa e dunque evitando ogni possibilità di contagio potremo aiutare e fare del bene a quanti oggi sono in prima in prima linea. Solo seguendo scrupolosamente questa regola riusciremo a ridurre il carico di lavoro che oggi queste persone stanno sopportando e riusciremo anche a rimanere al riparo da ogni possibilità di contagio.
Lo dobbiamo fare tutti, per noi, per le nostre famiglie, per i nostri figli e per i nostri genitori . Resistiamo e assolutamente rimaniamo a casa il più possibile: costa sacrificio ma è un dovere che abbiamo nei confronti della nostra comunità. E lo dobbiamo fare, non tanto per la paura di subire le conseguenze di una denuncia o comunque di una multa se veniamo trovati fuori, ma proprio con lo spirito che è l'unico comportamento che possiamo tenere per far del bene alla nostra collettività e alla nostra comunità.
C.C.
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Il lavoro inteso come una missione e la volontà di diventare quello che si sognava fin da bambini, nonostante la vita a volte ci scombini i piani.
Alessio Salvucci Salice, di San Ginesio, è infermiere da 11 anni all'ospedale di Camerino e proprio ieri è diventato dottore. Una laurea che acquista un valore più grande se si pensa al sogno che è riuscito a realizzare ed al periodo in cui c'è riuscito.
Il giovane ginesino ha dimostrato che volere è potere e, dopo i turni stancanti di un infermiere che lavora nel reparto di Rianimazione del Covid Hospital, ha di nuovo messo l'alloro in testa.
La laurea è, infatti, arrivata nel momento più difficile per chi lavora in ambito sanitario: "Una grande gioia - confida Alessio - anche se è un momento difficile, ma è in questi momenti che si riscopre il valore dei sacrifici. Per me è un onore mettermi in campo con una nuova professionalità. In fondo questa è una missione per chi la vive con passione e sono felice di poter dare qualcosa in più".

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Il giovane comincerà ad aprile il tirocinio che lo abiliterà al nuovo ruolo: "Secondo le direttive ministeriali - spiega -  dal 7 aprile comincerà un tirocinio di tre mesi. La destinazione deve ancora essere comunicata. Successivamente, a fine giugno, sarò automaticamente abilitato, grazie alle ultime modifiche del Ministero che con l'emergenza sanitaria ha annullato l'esame di Stato".
La storia di Alessio è ancora più bella quando racconta il suo percorso di studi: "Quella per la medicina è una passione che ho da sempre - dice - . Quando ho finito le scuole superiori ho provato entrambi i percorsi (Quello di Scienze Infermieristiche e quello di Medicina e Chirurgia ndr), poi mia moglie è rimasta incinta e ho proseguito il corso di infermieristica per lavorare subito e poter avere basi economiche solide per la famiglia. Dopo aver cominciato a lavorare - racconta - ho intrapreso anche il percorso di Medicina e Chirurgia, portando avanti lo studio ed il lavoro, grazie alla disponibilità dei colleghi e delle caposala che si sono succedute. Un grande grazie - aggiunge - va a tutti loro perchè altrimenti non ce l'avrei fatta, così come non ci sarei riuscito senza l'appoggio della mia famiglia".

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Con la caposala Samantha Bartolucci

Poi un commento su quello che lui stesso, insieme ai suoi colleghi, stanno vivendo in questo periodo di emergenza sanitaria in uno degli ospedali adibiti ai malati di Coronavirus: "Per me è un momento particolare - spiega - , sia dal punto di vista personale che professionale, perchè stiamo vivendo un periodo molto difficile per noi e per i pazienti.
È stato tutto turbolento, dal momento l'ospedale è diventato Covid Hospital a quando sono arrivati i primi pazienti. Nel periodo del cambiamento io mi trovavo fuori per ultimare i lavori di tesi, quindi ho cominciato dopo che i pazienti erano arrivati. Quello che rimane più in mente sono la solitudine dei pazienti e la sofferenza che si acuisce lontano dai famigliari. Diventare dottore in questo periodo mi rende orgoglioso - conclude - . Mi prenderò carico di questa responsabilità in più. Spero di essere all'altezza. Continuerò a metterci impegno e passione". 
Sono queste, per noi, le storie da raccontare nelle difficoltà. Quelle che ci rassicurano e mantengono viva la luce della speranza.

Giulia Sancricca







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Svegliarsi circondati dalla coltre bianca, in un periodo come questo, potrebbe far pensare "Cos'altro ancora ci dobbiamo aspettare?".
È vero però che la tranquillità che infondono i fiocchi durante il viaggio verso la terra è innegabile e non è detto che, nel momento in cui la maggior parte delle persono sono a casa, la quarantena ci possa far riscoprire anche la bellezza della neve.
Quello che per molti cittadini diventava un problema quando ci si doveva recare a lavoro, oggi potrebbe far riscoprire la propria magia. Una sensazione che però ricade nella tristezza quando si pensa che, ancora una volta, sotto quella coltre bianca, ci sono le terre ferite, le case distrutte e i terremotati che aspettano. Aspettano in quelle casette colorate dove nell'inverno del 2017 la neve che cadeva faceva ancora rumore: risuonava la notizia dei fiocchi che ricoprivano le SAE. Oggi sono silenziosi anche quelli, vicino ad un mostro che fa più chiasso e più paura, ma che si teme riesca a rendere silenziosa anche la ricostruzione.

Giulia Sancricca

Di seguito le foto scattate dai nostri lettori


Sotto Fiastra foto di Roberta Blanchi

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Sotto Ussita foto di Mirko Carota

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Sotto Muccia foto di Alessandro Loreti

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Sotto foto di Venanzina Capuzi di Visso innevata scattate dalla sua casa ristrutturata dopo il sisma

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Sotto le foto di Silvia Salustri di Sarnano - zona San Casciano

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La madonnina innevata..

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Foto sotto di Castelsantangelo sul Nera di Piero Blanchi 
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Dopo quello di Belforte del Chienti, annunciato ieri sera, un altro dei Cinque Comuni è stato colpito dal virus. Si tratta di Camporotondo dove questa mattina il Comune ha annunciato di aver ricevuto la segnalazione di 6 soggetti dei quali uno è risultato positivo e altri cinque sono in isolamento per contatti con soggetti positivi.

"Abbiamo provveduto a contattare telefonicamente tutte le persone segnalate e siamo felici di poter comunicare che stanno tutte bene - ha scritto il Comune - . In particolar modo le condizioni del soggetto attualmente positivo, che si trova regolarmente a casa, sono in costante miglioramento.
A causa dell'emerganza Coronavirus, la nostra comunità senza dubbio sta vivendo uno dei momenti più delicati degli ultimi tempi.
Tuttavia la consapevolezza che anche nel nostro comune ci siano dei casi segnalati non deve essere motivo di spavento, ma deve essere per tutti noi uno stimolo aggiuntivo mirato al rispetto costante e rigoroso di tutte le misure e prescrizioni che sono state messe in atto a livello nazionale.
Solo con il contributo di ognuno di noi riusciremo a vincere questa battaglia contro questo nemico invisibile".

GS

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Medico bloccato in Giordania chiede aiuto alle autorità italiane per rientrare a casa.
È la situazione che stanno vivendo Nabil Alashkar, medico condotto conosciuto nella zona dei Cinque Comuni e a Tolentino, Pollenza e Macerata, insieme alla consorte Lella Chiola che si erano recati nella loro seconda patria adottiva per delle cure mediche e sono bloccati senza poter ritornare, proprio ora che i medici italiani sono in prima linea per contrastare la pandemia di Covid-19.

La Giordania ha pochi casi di contagiati da coronavirus (circa 153), ma giorni fa ha deciso di adottare le misure di isolamento (lockdown) tra le più rigide: chiuse tutte le attività, compresi i negozi di alimentari e i supermercati. Nella capitale Amman il pane, gli alimenti necessari e le bombole del gas vengono recapitati a domicilio dal personale del municipio sotto la vigilanza dei militari del Reale Esercito. Alcuni alberghi di Amman e del mar Morto sono stati requisiti dal governo dove sono alloggiati circa 4.800 persone in quarantena.

All’aeroporto internazionale Queen Alia i voli prenotati sono stati cancellati e poi è stato chiuso.

È in vigore un coprifuoco completo di 24 ore e nel caso qualcuno provi ad allontanarsi dall’alloggio sono previsti 14 giorni di osservazione e poi il processo penale in tribunale.

Dopo cinque giorni di divieti assoluti, oggi 25 marzo dalle 10 in poi si può uscire, solo a piedi, per recarsi a fare la spesa nei piccoli negozi di alimentari e di frutta e verdura di quartiere.

Il dottor Nabil, specializzato in medicina d’urgenza, vorrebbe essere insieme ai suoi colleghi che stanno facendo dei turni massacranti per far fronte a questa emergenza sanitaria. Invece si trova chiuso in una casa non sua senza poter essere d’aiuto a nessuno.

Chiede, quindi, aiuto all'autorità italiane per poter tornare a casa.

Eno Santecchia
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Il giorno della laurea è il più atteso di tutti, ma anche quello che resterà indelebile nella memoria di tutti gli studenti. Per chi, in questi giorni, si sta laureando da casa si aggiunge a queste caratteristiche la particolarità di un esame diverso, ma pur sempre emozionante. Per i laureandi di Medicina e Chirurgia, invece, il valore è a dir poco inestimabile.
Tutti i giovani che ieri sono diventati dottori, infatti, hanno unito le proprie emozioni in una lettera che decidiamo di pubblicare integralmente. Perchè oggi le nostre parole non servono, chi meglio di loro può spiegarvi cosa hanno provato?

"24 marzo 2020: giorno della nostra Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Lo sogniamo, desideriamo da sempre. Ne abbiamo tracciato i contorni nella nostra fantasia fin da piccoli quando, orgogliosi, dicevamo a tutti di voler “fare il dottore” da grande (senza nemmeno sapere bene la profondità delle parole che stavamo pronunciando). Lo aspettiamo da quando, sei anni fa, abbiamo passato il test d’ingresso. Questo giorno era per noi come l’atterraggio sulla Luna per un astronauta. Ci è comparso in sogno di notte quando stremati eravamo relegati in casa per una “quarantena da studio” (e quante ne abbiamo vissute e fatte vivere a chi condivide questa meravigliosa avventura, che si chiama vita, con noi!).

Oggi raggiungiamo questo giorno importante e no, non è come lo abbiamo sempre immaginato.

Questo giorno è ancora più speciale e non perché è in corso una pandemia, le previsioni meteo prognosticano un ritorno all’inverno dopo mesi di primavera che hanno visto fiorire i ciliegi tra gennaio e febbraio o perché presenteremo i nostri lavori davanti ad un pc e non nell’aula magna della nostra università tra la gioia di familiari, amici e professori che ci hanno accompagnato, sostenuto e sopportato.

Questo giorno è ancora più speciale perché ci ricorda il significato profondo della nostra Professione che è anche il significato della nostra vita. A coloro che credono che essere Medici sia un privilegio noi ricordiamo ancora oggi che si sbagliano. Essere Medici è sacrificio, abnegazione, è rinunciare a giorni di riposo, a feste in famiglia. Significa vivere giornate in cui l’unica luce che vedi è quella di una corsia di reparto o quella della sala operatoria e non importa che sia un giorno feriale o domenica o il compleanno di tuo figlio o Natale. Lo è da quando entriamo in Facoltà e lo sarà per il resto della nostra vita. Ed anche oggi, nel giorno della nostra laurea, ne prendiamo maggior consapevolezza.
Tuttavia siamo grati perché il nostro sogno si realizza e non vediamo l’ora diventi il nostro lavoro. Il nostro posto è al fianco di chi soffre ed ha bisogno di noi.
Il pensiero più bello lo destiniamo al Rettore della Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, al Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Marcello D’Errico, a tutti coloro che negli uffici della nostra università ci hanno permesso di realizzare questo traguardo con ogni mezzo (sotto tutti i punti di vista). In particolare GRAZIE ad Anna e Rosanna della segreteria studenti: valide professioniste su cui abbiamo sempre potuto fare affidamento anche (e soprattutto) nei giorni più scuri.

Il ringraziamento più grande, tuttavia, lo riserviamo ai nostri Professori ed alle nostre Professoresse che prima di essere insegnati, sono Medici. Infettivologi, anestesisti-rianimatori, chirurghi, clinici, internisti, radiologi, igienisti, medici legali, etc…Nonostante un’emergenza così grave non hanno rinunciato ad essere al nostro fianco (seppur virtuale) in questo giorno speciale.

Pensiamo ai nostri futuri colleghi e anche agli infermieri che sono al loro fianco: grazie per il Grande esempio che state donando a noi ed al Pese tutto, grazie per essere silenziosi eroi quotidiani da sempre e non solo ora.

Oggi, questo giorno speciale, lo dedichiamo a voi!

Sofia Binci a nome dei Laureandi/e in “Medicina e Chirurgia” di Marzo 2020 dell’Università Politecnica delle Marche"

GS

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Una fornitura di 1000 mascherine FFP3, sigla che sottolinea la massima protezione possibile, destinata all’ospedale Carlo Urbani.
Dono della Cat Impianti, aziende jesina attiva (anche in questi giorni) nel settore dell’impiantistica tecnologica di riscaldamento condizionamento, specializzata in ambito bancario ed ospedaliero. Il carico è arrivato nell’ospedale jesino, in trincea come tanti per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, per merito di Mirko Panzarea, titolare della Cat. “Fin dai primi giorni dell’emergenza – spiega – avevamo pensato di dare una mano con una donazione. Così ci siamo messi in contatto con un medico della struttura  chiedendogli come potevamo essere utili”. Mascherine. Dispositivi per la protezione di medici e infermieri per preservare la salute di chi opera in prima linea. “Abbiamo contattato diversi fornitori finché, con il supporto di Confindustria che ringraziamo per averci aiutati nella ricerca, non le abbiamo trovate in Cina e le abbiamo acquistate – prosegue Panzarea –. Con le difficoltà dei collegamenti abbiamo impiegato quasi una settimana a farle arrivare ma finalmente siamo riusciti a consegnarle”. Un gesto di grande generosità mentre il lavoro va avanti. La Cat Impianti non rientra, infatti, tra le aziende chiuse dalla stretta dell’ultimo decreto del Governo, continuando a fornire assistenza per le manutenzione degli impianti elettrici. “Per noi – conclude Panzarea – lavorano 35 persone e circa la metà sono state dirottata al servizio assistenza. In azienda abbiamo adottato tutte le misure di sicurezza. Mi auguro che la nostra donazione riesca a sensibilizzare più imprenditori possibile nonostante già si siano attivati in molti con iniziative varie. Questa emergenza riguarda tutti indistintamente e tutti dobbiamo, insieme, fare qualcosa per uscirne il prima possibile. La grande sensibilità di tanti imprenditori locali dimostra volontà e spirito di appartenenza del mondo imprenditoriale verso i propri territori”.

GS
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La costituzione di un tavolo di lavoro per far fronte all'emergenza Covid-19. E' quanto richiede il capogruppo di Radici al Futuro Gianluca Pasqui insieme agli altri consiglieri di minoranza Roberto Lucarelli, Antonella Nalli e Stefano Falcioni , con una lettera inviata alle istituzioni locali e nella fattispecie, all'Arcivescovo Massara, al rettore Claudio Pettinari, ai presidenti dell'unione Montana Alessandro Gentilucci e di Contram Spa Stefano Belardinelli, al capogruppo di maggioranza Luca Marassi, nonchè al sindaco di Camerino Sandro Sborgia.
 
"Facendo seguito alla nota che vi abbiamo inviato a mezzo pec il 15.03.2020 e successivamente alla comunicazione pervenutaci dal Sindaco di Camerino (Prot. Rif. n. 7182 del 17 marzo 2020) con la quale ci comunica la sua disponibilità a considerare attentamente una serie di proposte volte all’interesse della comunità, nel ringraziare il Sindaco Sborgia, che ci legge per conoscenza- per la disponibilità dimostrata - è scritto nella lettera- siamo fermamente convinti della necessità di redigere azioni e proposte condivise, utili sia nell’immediato che nella fase successiva all’ emergenza sanitaria. 

Sin da subito, bisognerà studiare, come già detto, una serie di misure economiche e di “vario interesse” che riguardano la Città di Camerino e l’intero territorio montano, territorio gà fortemente messo a dura prova dal sisma del 2016. 

A tale proposito - continua lil documento- riteniamo fondamentale costituire un tavolo di lavoro che grazie al contributo di tutti possa redigere un documento programmatico di azione condivisa. 

Certi che tale obiettivo può essere raggiunto soltanto unendo le nostre forze, siamo a chiedere ai soggetti in indirizzo, la disponibilità d’istituire tale essenziale strumento. 

In attesa di una vostra formale adesione, che anticiperà un primo incontro in video conferenza per accordarci sulle modalità di lavoro da utilizzare- concludono i consiglieri di Radici al Futuro Pasqui, Nalli, Lucarelli e Falcioni- porgiamo cordiali saluti". 

Motivo della richiesta, dice Gianluca Pasqui "la necessità di programmare interventi a sostegno dell'economia cittadina e del territorio sia in questa fase emergenziale che successivamente ad essa anche perché la ripartenza da questa emergenza non sarà per nulla facile neppure per i nostri territori, anzi soprattutto per essi, in quanto colpiti dall'evento calamitoso del sisma 2016". Il 17 marzo scorso, a seguito della prima lettera di richiesta inviata da Radici al Futuro in data 15 marzo, il sindaco Sborgia ha risposto di essere lieto di constatare  la disponibilità della minoranza circa la volontà di collaborare per la programmazione di tali interventi auspicando una fattiva collaborazione e chiedendo di "formulare proposte di programmazione degli interventi di sostegno all'economia cittadina, per consentire all'amministrazione una attenta disamina che vedrà nel proseguo la ricerca di immediate occasioni di confronto ai fini della percorribilità".  "Partendo dalla lettera di risposta del sindaco- aggiunge Pasqui- abbiamo domandato dunque attraverso pec e formale richiesta, la costituzione del tavolo di lavoro alle istituzion locali per avanzare appunto delle proposte che poi possano essere portate avanti tutti insieme". 
C.C.






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Martedì, 24 Marzo 2020 21:05

Primo contagio a Belforte del Chienti

Primo caso di Coronavirus a Belforte del Chienti, ad annunciarlo il primo cittadino, Alessio Vita che lo ha fatto tramite un post su Facebook nella pagina comunale.
"Quest’oggi la Prefettura di Macerata ci ha comunicato il primo caso di positività da Coronavirus nel nostro territorio comunale - ha scritto - . Abbiamo preso contatti con la famiglia della persona risultata positiva e sono felice di comunicarvi che le sue condizioni di salute sono buone.
Questo non deve cambiare il nostro modo di vivere - ha aggiunto - . Non dobbiamo farci prendere dallo sconforto ma mantenere il sangue freddo.
Se abbiamo rispettato e continuiamo a rispettare le regole che ci sono state imposte non abbiamo nulla da temere.
Dobbiamo limitare ogni spostamento il più possibile - raccomanda - , non esistono più scuse. Sono certo che tutti possiamo fare dei sacrifici, rinunciare a quel prodotto che ci piace e che ci siamo dimenticati di acquistare, così come evitare di andare fuori Comune per comperare qualcosa che qui non si trova. Solo con lo sforzo di tutti possiamo risolvere quest’emergenza.
Questo è il momento di dimostrare che siamo persone civili e coscienziose, che tengono alla propria salute e a quella dei loro cari.
Il COC e tutta la macchina comunale sono pronti per affrontare quest’emergenza".

GS

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Radioc1inblu

Radio FM e Internet
P.za Cavour, 8
62032 Camerino (MC)

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L'Appennino Camerte

Settimanale d'informazione dal 1921
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