Sisma, contributo di circa due milioni per la scuola paritaria Gravina di Castelraimondo
09 Giu 2023
La scuola materna paritaria «Manfredi Gravina» di Castelraimondo verrà riparata dai danni del sisma. L’Usr ,Ufficio speciale ricostruzione ha infatti concesso il contributo di oltre un milione e novecentomila euro per l’intervento di miglioramento / adeguamento sismico dell’edificio di proprietà della parrocchia di San Biagio e adibito ad uso pubblico.
Le scosse del 2016/2017 hanno gravemente dannegiato la struttura che sarà dunque oggetto di un progetto di recupero volto a restituire alla comunità tutti gli spazi destinati alla scuola, dalle aule alla mensa passando per i magazzini fino alle aree per le attività ricreative.
«Si tratta di un progetto importante che permetterà la riapertura di questa scuola paritaria danneggiata dal sisma e che in qualche modo era stata chiusa.
Sarà un intervento di tipo struttural, con miglioramento sismico della scuola per un importo di un milione e e 600mila euro- spiega l'ingegnere Carlo Morosi progettista e direttore dei lavori per la diocesi di Camerino San Severino Marche- Il totale del contributo è pari a un milione 916mila euro, somma che anzitutto ci consentirà di rinforzare la struttura in pietra e mattoni della scuola e consolidare i solai in maniera tale da rendere l'edificio più sicuro. Poi, dal punto di vista dell'adeguamento - continua Morosi- verranno revisionati tutti gli impianti: avremo quindi una nuova rete antincendio, nuovi impianti elettrici , termici ed idrici.
Saranno ovviamente razionalizzati anche gli ambienti interni, creando le aule e il teatrino che era già presente dentro la struttura». Oltre alle opere riguardanti l'impiantistica e le finiture, sono anche previsti interventi volti a garantire una maggiore accessibilità, tra cui l’inserimento di un ascensore. «Quanto all'efficientamento energetico della struttura- conclude l'ingegnere Carlo Morosi- non potendo installare un impianto fotovoltaico in quanto l'edificio è in centro storico, all'interno della struttura realizzeremo un isolamento termico tramite cappotto che andrà sicuramente a migliorare le prestazioni energetiche dell'immobile. Quindi, come del resto sempre è stato fatto per i palazzi di proprietà diocesana, nella realizzazione degli interventi l'attenzione al risparmio energetico non manca mai».
C.C.
Le scosse del 2016/2017 hanno gravemente dannegiato la struttura che sarà dunque oggetto di un progetto di recupero volto a restituire alla comunità tutti gli spazi destinati alla scuola, dalle aule alla mensa passando per i magazzini fino alle aree per le attività ricreative.
«Si tratta di un progetto importante che permetterà la riapertura di questa scuola paritaria danneggiata dal sisma e che in qualche modo era stata chiusa.
Sarà un intervento di tipo struttural, con miglioramento sismico della scuola per un importo di un milione e e 600mila euro- spiega l'ingegnere Carlo Morosi progettista e direttore dei lavori per la diocesi di Camerino San Severino Marche- Il totale del contributo è pari a un milione 916mila euro, somma che anzitutto ci consentirà di rinforzare la struttura in pietra e mattoni della scuola e consolidare i solai in maniera tale da rendere l'edificio più sicuro. Poi, dal punto di vista dell'adeguamento - continua Morosi- verranno revisionati tutti gli impianti: avremo quindi una nuova rete antincendio, nuovi impianti elettrici , termici ed idrici.
Saranno ovviamente razionalizzati anche gli ambienti interni, creando le aule e il teatrino che era già presente dentro la struttura». Oltre alle opere riguardanti l'impiantistica e le finiture, sono anche previsti interventi volti a garantire una maggiore accessibilità, tra cui l’inserimento di un ascensore. «Quanto all'efficientamento energetico della struttura- conclude l'ingegnere Carlo Morosi- non potendo installare un impianto fotovoltaico in quanto l'edificio è in centro storico, all'interno della struttura realizzeremo un isolamento termico tramite cappotto che andrà sicuramente a migliorare le prestazioni energetiche dell'immobile. Quindi, come del resto sempre è stato fatto per i palazzi di proprietà diocesana, nella realizzazione degli interventi l'attenzione al risparmio energetico non manca mai».
C.C.
Un compleanno particolare per l'arcivescovo di Camerino - San Severino Marche, da pochi giorni eletto anche vescovo di Fabriano- Matelica, Francesco Massara. La ricorrenza del suo 55° compleanno, infatti, è coincisa con l'inaugurazione all'ospedale di Camerino della nuova Tac di ultima generazione, strumento che pone il nosocomio camerte all'avanguardia e che segna il ritorno al completo servizio del territorio. "Credo che non ci sia modo migliore per festeggiare il mio compleanno - ha dichiarato mons. Massara - Questa nuova Tac sarà una ricchezza non solo per Camerino, ma per tutto il territorio regionale e anche nazionale. Un ringraziamento particolare va alla fondazione Bocelli per la grande attenzione riservata a questo territorio. Un gesto di positività che aiuta tutti a crescere nel bene".
L'arcivescovo ha poi festeggiato la ricorrenza con un brindisi insieme ad alcuni sacerdoti e ai collaboratori degli uffici della Curia.
f.u.
La matita perpetua "Leonardo da Vinci" regalata all'arcivescovo
L'arcivescovo ha poi festeggiato la ricorrenza con un brindisi insieme ad alcuni sacerdoti e ai collaboratori degli uffici della Curia.
f.u.
La matita perpetua "Leonardo da Vinci" regalata all'arcivescovo
Prosegue la scia di luce e speranza cominciata domenica scorsa con la riapertura di San Venanzio.
Questa mattina sono stati i bambini, coloro che quando il sisma ha tolto molto a queste terre erano così piccoli da non poter ricordare come fossero i luoghi simbolo, a rientrare nella basilica di Camerino.
Alla santa messa fortemente voluta dall’arcivescovo Francesco Massara che l’ha celebrata, erano presenti gli studenti e gli insegnanti dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, con i distaccamenti di Fiastra e Serravalle di Chienti
“ Offriamo i canti che abbiamo preparato – dice il dirigente Maurizio Cavallaro - . Siamo molto uniti e si lavora per il bene di questa gioventù. Qualcuno delle scuole medie dice che si ricorda della chiesa prima del sisma: è importante tirare fuori la memoria. Io coniato l’acronimo di CAS con Custodire il passato, Abitare il presente e Sognare il futuro. Questo deve essere lo spirito che ci muove per andare avanti”.
Il dirigente Cavallaro al piano
Uno spirito che i bambini vivono in prima persona, come Cesare, che durante la funzione si è avvicinato all’arcivescovo per esprimere il suo pensiero: “Cesare ci ha invitato a pensare – ha detto Massara - , che davvero ognuno possa pensare alle cose belle della vita. L’invito, agli insegnati che passano tante ore con loro, è quello di seguirli e aiutarli a diventare uomini e donne con i veri valori della vita”.
“ Abbiamo un compito enorme – dice la maestra Lorella - , sarebbe importante che anche la famiglia fosse da supporto al nostro grande lavoro. Ce la mettiamo tutta perché i nostri alunni sono la cosa più bella che abbiamo”.
la maestra Lorella
Grande lo stupore negli occhi dei bambini nel vedere la basilica; stupore che ha acceso il cuore del parroco don Marco Gentilucci: “Un momento bellissimo – ha detto - perché ci fa sentire una comunità viva. Quando ci dicono che le nostre comunità non hanno più giovani, non è vero, bisogna trovare il modo che questi giovani possano vivere l’esperienza cristiana. Un Natale che profuma di passato quello che ci apprestiamo a vivere: siamo ritornati in un luogo che parla della storia e della vita di tante persone. Sentiamo il bisogno di normalità, abbiamo sofferto per aver perso la semplicità di vita e penso che questa porta aperta dia tanta serenità a molti”.
l'Assessore Stefano Sfascia con i ragazzi
Investire sul futuro di coloro che saranno i cittadini di domani è, dunque, il messaggio che è emerso anche dall’assessore Stefano Sfascia: “Un giorno di gioia per tanti motivi – ha spiegato -. Perché vediamo restituita alla città la chiesa più bella e significativa della nostra comunità. La gioia è anche nel vedere tanti bambini che rappresentano il futuro di questa città. Tutti ci dobbiamo impegnare affinchè possano restare dove sono nati ad esprimere le loro capacità e aspirazioni”.
GS
l'alunno Cesare e l'arcivescovo Francesco
Questa mattina sono stati i bambini, coloro che quando il sisma ha tolto molto a queste terre erano così piccoli da non poter ricordare come fossero i luoghi simbolo, a rientrare nella basilica di Camerino.
Alla santa messa fortemente voluta dall’arcivescovo Francesco Massara che l’ha celebrata, erano presenti gli studenti e gli insegnanti dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino, con i distaccamenti di Fiastra e Serravalle di Chienti
“ Offriamo i canti che abbiamo preparato – dice il dirigente Maurizio Cavallaro - . Siamo molto uniti e si lavora per il bene di questa gioventù. Qualcuno delle scuole medie dice che si ricorda della chiesa prima del sisma: è importante tirare fuori la memoria. Io coniato l’acronimo di CAS con Custodire il passato, Abitare il presente e Sognare il futuro. Questo deve essere lo spirito che ci muove per andare avanti”.
Il dirigente Cavallaro al piano
Uno spirito che i bambini vivono in prima persona, come Cesare, che durante la funzione si è avvicinato all’arcivescovo per esprimere il suo pensiero: “Cesare ci ha invitato a pensare – ha detto Massara - , che davvero ognuno possa pensare alle cose belle della vita. L’invito, agli insegnati che passano tante ore con loro, è quello di seguirli e aiutarli a diventare uomini e donne con i veri valori della vita”.
“ Abbiamo un compito enorme – dice la maestra Lorella - , sarebbe importante che anche la famiglia fosse da supporto al nostro grande lavoro. Ce la mettiamo tutta perché i nostri alunni sono la cosa più bella che abbiamo”.
la maestra Lorella
Grande lo stupore negli occhi dei bambini nel vedere la basilica; stupore che ha acceso il cuore del parroco don Marco Gentilucci: “Un momento bellissimo – ha detto - perché ci fa sentire una comunità viva. Quando ci dicono che le nostre comunità non hanno più giovani, non è vero, bisogna trovare il modo che questi giovani possano vivere l’esperienza cristiana. Un Natale che profuma di passato quello che ci apprestiamo a vivere: siamo ritornati in un luogo che parla della storia e della vita di tante persone. Sentiamo il bisogno di normalità, abbiamo sofferto per aver perso la semplicità di vita e penso che questa porta aperta dia tanta serenità a molti”.
l'Assessore Stefano Sfascia con i ragazzi
Investire sul futuro di coloro che saranno i cittadini di domani è, dunque, il messaggio che è emerso anche dall’assessore Stefano Sfascia: “Un giorno di gioia per tanti motivi – ha spiegato -. Perché vediamo restituita alla città la chiesa più bella e significativa della nostra comunità. La gioia è anche nel vedere tanti bambini che rappresentano il futuro di questa città. Tutti ci dobbiamo impegnare affinchè possano restare dove sono nati ad esprimere le loro capacità e aspirazioni”.
GS
l'alunno Cesare e l'arcivescovo Francesco