Carenza mascherine-A rischio assistenza sociale domiciliare

Venerdì, 20 Marzo 2020 12:25 | Letto 1134 volte   Clicca per ascolare il testo Carenza mascherine-A rischio assistenza sociale domiciliare Gli Ambiti sociali territoriali, rischiano di dover interrompere i servizi di assistenza sociale domiciliare per la mancanza di adeguati dispositivi di protezione per gli operatori. A lanciare l’allarme è il coordinatore degli ATS 16-17-18  Valerio Valeriani. Nella tempesta dellemergenza coronavirus, se non si riesce a risolvere in qualche maniera questa carenza delle mascherine protettive, i soggetti deboli affidati ai servizi sociali ed alle cooperative, potrebbero rischiare di non poter essere raggiunti. “ Il problema è abbastanza importante – spiega Valerio Valeriani- Da qualche giorno abbiamo dovuto ridurre tantissimo e in qualche caso sospendere i servizi a causa della mancanza delle protezioni adeguate per gli operatori che non possono raggiungere le case senza le condizioni anche minime di sicurezza.  Siamo in trattative con la Regione ma il problema è che le mascherine non ci sono anche per una fornitura di numeri bassissimi. A titolo di esempio posso dire che per coprire tutti i servizi dell’Ambito di Camerino dovremmo riuscire ad avere in questi giorni un numero di 60-65 mascherine in tutto. E la richiesta di questi dispositivi- aggiunge Valeriani- è abbastanza importante perché ci sono da coprire anche i fabbisogni delle case di riposo che vivono un problema ancora più grande e accentuato, dal momento che si tratta di servizi aperti e il caso di Cingoli ci insegna che strutture come quelle rischiano di essere delle polveriere, non solo per le persone che sono allinterno ma anche perché l’ipotetico contagio degli operatori diffonde il virus anche allesterno delle case di riposo. Usando sempre il condizionale dovrebbe adesso venirci in aiuto una donazione di 5000 mascherine da parte di Fondazione Marche che verrebbero distribuite direttamente alla casa di riposo tramite i distretti sanitari e questa cosa credo per 1-2 giorni riuscirà quantomeno a tamponare un qualche sollievo. Temo però che anche in questo caso si tratti di mascherine chirurgiche e dunque non di dispositivi a protezione più elevata, tuttavia è già qualcosa”. L’ emergenza sanitaria del coronavirus, ha costretto la sospensione delle attività dei centri diurni per disabili e del Centro Alzheimer di Camerino, la chiusura degli sportelli sociali , la limitazione delle visite nelle residenze protette, nonché la sospensione di ogni attività dei servizi di sollievo di salute mentale e dei centri di aggregazione per minori. Sospesi anche il taxi sociale, lo sportello per famiglie,mentre i servizi educativi domiciliari si svolgono su contatto telefonico, così come l’assistenza domiciliare per anziani e disabili. “Di fatto si è dovuto ridurre tantissimo e quasi interrompere il funzionamento ordinario mantenendo le situazioni di urgenza che non troverebbero altra soluzione. Gli interventi che si fanno a domicilio- spiega Valeriani- vengono mantenuti solo per le situazioni più critiche ma monitoriamo via telefono e costantemente tutti gli utenti; laddove vi siano situazioni di particolare disagio che non possano essere risolte diversamente, attiviamo una task force dove concentriamo i dispositivi che abbiamo per porre in essere un intervento di pronto intervento sociale, dall’ assistenza domiciliare all’intervento per disabili, anziani o persone con problemi di salute mentale. Vorrei ricordare anche che per Camerino, San Severino e Tolentino è stato aperto uno sportello di ascolto psicologico che vede al lavoro due psicologiche che rispondono dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 16, al numero 3929581009.  E credo che proprio il servizio di ascolto psicologico possa diventare via via sempre più importante perché il perdurare della situazione di emergenza e di crisi aumenta lansia e la preoccupazione un po di tutti; cosa importante è che questo servizio è in collegamento col Gores regionale e dunque prevede l’adozione di un vademecum unitario che permette un’attività coordinata rispetto alla tipologia di servizio da mettere in atto e anche in riferimento ad un’ eventuale registrazione di bisogni aggiuntivi di intervento. Di fatto- osserva Valeriani- si è dunque riattivata la centrale dascolto che era stata approntata durante lemergenza del sisma che avviene in maniera coordinata e organizzata. Altra piccola cosa - conclude lo psicologo- riguarda larea dei bambini e soprattutto degli asili nido e scuole dell’infanzia; in un momento in cui i servizi scolastici sono tutti chiusi, abbiamo un coordinamento pedagogico 0-6 anni che ha continuato a riunirsi on-line per definire alcune linee. Con la sospensione delle lezioni nelle aule di fatto operatori scolastixci ed  insegnanti stanno in qualche modo lavorando a distanza e in via telematica e abbiamo dunque approntato un vademecum con consigli e modalità di protezione per  chi utilizza questo collegamento e per le famiglie con modalità. Anche questo tipo di scuola a distanza e non più allinterno di unaula, necessita di accortezze. Abbiamo pertanto distribuito tra tutti gli operatori questaltro vademecum, frutto di un buon lavoro fatto dal nostro coordinamento pedagogico”. C.C.
Gli Ambiti sociali territoriali, rischiano di dover interrompere i servizi di assistenza sociale domiciliare per la mancanza di adeguati dispositivi di protezione per gli operatori.
A lanciare l’allarme è il coordinatore degli ATS 16-17-18  Valerio Valeriani. Nella tempesta dell'emergenza coronavirus, se non si riesce a risolvere in qualche maniera questa carenza delle mascherine protettive, i soggetti deboli affidati ai servizi sociali ed alle cooperative, potrebbero rischiare di non poter essere raggiunti.

“ Il problema è abbastanza importante – spiega Valerio Valeriani- Da qualche giorno abbiamo dovuto ridurre tantissimo e in qualche caso sospendere i servizi a causa della mancanza delle protezioni adeguate per gli operatori che non possono raggiungere le case senza le condizioni anche minime di sicurezza.  Siamo in trattative con la Regione ma il problema è che le mascherine non ci sono anche per una fornitura di numeri bassissimi. A titolo di esempio posso dire che per coprire tutti i servizi dell’Ambito di Camerino dovremmo riuscire ad avere in questi giorni un numero di 60-65 mascherine in tutto. E la richiesta di questi dispositivi- aggiunge Valeriani- è abbastanza importante perché ci sono da coprire anche i fabbisogni delle case di riposo che vivono un problema ancora più grande e accentuato, dal momento che si tratta di servizi aperti e il caso di Cingoli ci insegna che strutture come quelle rischiano di essere delle polveriere, non solo per le persone che sono all'interno ma anche perché l’ipotetico contagio degli operatori diffonde il virus anche all'esterno delle case di riposo.
Usando sempre il condizionale dovrebbe adesso venirci in aiuto una donazione di 5000 mascherine da parte di Fondazione Marche che verrebbero distribuite direttamente alla casa di riposo tramite i distretti sanitari e questa cosa credo per 1-2 giorni riuscirà quantomeno a tamponare un qualche sollievo. Temo però che anche in questo caso si tratti di mascherine chirurgiche e dunque non di dispositivi a protezione più elevata, tuttavia è già qualcosa”.

L’ emergenza sanitaria del coronavirus, ha costretto la sospensione delle attività dei centri diurni per disabili e del Centro Alzheimer di Camerino, la chiusura degli sportelli sociali , la limitazione delle visite nelle residenze protette, nonché la sospensione di ogni attività dei servizi di sollievo di salute mentale e dei centri di aggregazione per minori. Sospesi anche il taxi sociale, lo sportello per famiglie,mentre i servizi educativi domiciliari si svolgono su contatto telefonico, così come l’assistenza domiciliare per anziani e disabili.

“Di fatto si è dovuto ridurre tantissimo e quasi interrompere il funzionamento ordinario mantenendo le situazioni di urgenza che non troverebbero altra soluzione. Gli interventi che si fanno a domicilio- spiega Valeriani- vengono mantenuti solo per le situazioni più critiche ma monitoriamo via telefono e costantemente tutti gli utenti; laddove vi siano situazioni di particolare disagio che non possano essere risolte diversamente, attiviamo una task force dove concentriamo i dispositivi che abbiamo per porre in essere un intervento di pronto intervento sociale, dall’ assistenza domiciliare all’intervento per disabili, anziani o persone con problemi di salute mentale.
Vorrei ricordare anche che per Camerino, San Severino e Tolentino è stato aperto uno sportello di ascolto psicologico che vede al lavoro due psicologiche che rispondono dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 16, al numero 3929581009.  E credo che proprio il servizio di ascolto psicologico possa diventare via via sempre più importante perché il perdurare della situazione di emergenza e di crisi aumenta l'ansia e la preoccupazione un po' di tutti; cosa importante è che questo servizio è in collegamento col Gores regionale e dunque prevede l’adozione di un vademecum unitario che permette un’attività coordinata rispetto alla tipologia di servizio da mettere in atto e anche in riferimento ad un’ eventuale registrazione di bisogni aggiuntivi di intervento. Di fatto- osserva Valeriani- si è dunque riattivata la centrale d'ascolto che era stata approntata durante l'emergenza del sisma che avviene in maniera coordinata e organizzata.
Altra piccola cosa - conclude lo psicologo- riguarda l'area dei bambini e soprattutto degli asili nido e scuole dell’infanzia; in un momento in cui i servizi scolastici sono tutti chiusi, abbiamo un coordinamento pedagogico 0-6 anni che ha continuato a riunirsi on-line per definire alcune linee. Con la sospensione delle lezioni nelle aule di fatto operatori scolastixci ed  insegnanti stanno in qualche modo lavorando a distanza e in via telematica e abbiamo dunque approntato un vademecum con consigli e modalità di protezione per  chi utilizza questo collegamento e per le famiglie con modalità. Anche questo tipo di scuola a distanza e non più all'interno di un'aula, necessita di accortezze. Abbiamo pertanto distribuito tra tutti gli operatori quest'altro vademecum, frutto di un buon lavoro fatto dal nostro coordinamento pedagogico”.
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