Oltre alla multa salata, la corsetta in solitaria, fatta in montagna all'alba, a Giovanni Ciarlantini è costata anche le cariche di assessore e vice sindaco di Caldarola.
Al centro delle polemiche delle ultime ore, Ciarlantini ha rassegnato le proprie dimissioni, dopo il fatto che lo ha visto coinvolto in una corsa in montagna resa pubblica a tutti grazie ad una applicazione dedicata, nonostante le restrizioni non lo permettessero.
Nel Comune salito alla ribalta nazionale per via delle esternazioni fatte dal sindaco, Luca Maria Giuseppetti, che chiedeva con toni perentori, ai suoi concittadini, di restare a casa, la polemica sul comportamento del suo vice ha avuto un'eco più forte e, questa volta, l'errore ha avuto la meglio.
Non sono bastate, quindi, le scuse che Ciarlantini ha rivolto ai suoi concittadini, per responsabilità e rispetto nei confronti della cittadinanza e dell'amministrazione si è sentito in dovere di rassegnare le dimissioni. I suoi colleghi di maggioranza, al termine di una riunione convocata d'urgenza dal sindaco, hanno, evidentemente, chiesto trasparenza per i caldarolesi e il vice sindaco ha deciso di farsi da parte. La carica di assessore è stata affidata a Teresa Minnucci, mentre il ruolo di vice sindaco è passato all'assessore Giorgio Di Tomassi.
Nei mesi scorsi, sempre Ciarlantini, era stato al centro di una polemica che lo aveva visto autore di due spari avvenuti all'interno dei container che ospitavano gli uffici comunali. Nemmeno quell'episodio, però, che aveva fatto infuriare la minoranza, lo aveva spinto a tanto.
Così lo sport, che lui stesso ha definito "la sua vita" questa volta lo ha spinto a fare quel passo falso che molti caldarolesi non hanno digerito. Più che lo sport, forse, la tecnologia che, ancora una volta, ha mostrato di essere un'arma a doppio taglio se non utilizzata con cautela.
GS