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Ordinanza sul Cas: ricorso al Tar un moto di dignità della comunità

Sabato, 27 Giugno 2020 12:56 | Letto 2645 volte   Clicca per ascolare il testo Ordinanza sul Cas: ricorso al Tar un moto di dignità della comunità Finirà all’esame del Tribunale Amministrativo regionale del Lazio la nuova ordinanza 670 sul Cas contributo di autonoma sistemazione. Alla Rocca Borgesca di Camerino, si è svolta una partecipata assemblea pubblica, organizzata dal comitato “La Terra trema Noi no”.Nel corso dellincontro,  il pool di avvocati che affianca l’associazione e ha preparato il ricorso, ha spiegato i motivi per cui la modifica dello scorso maggio, arrivata in piena emergenza Covid, sia penalizzante nei confronti di alcuni terremotati rispetto ad altri,creando “una inaccettabile disparità di trattamento”. Con gli interventi del presidente del comitato Diego Camillozzi e gli avvocati Federico Valori, Marco Massei,e Pietro Chiucchiuini presente anche  lavvocato Giulia Garofalo, vi hanno preso parte numerosi cittadini decisi a far valere i loro diritti contro quanto dispone l’ordinanza.Chi prima del novembre 2019 ( data di entrata in vigore di una seconda ordinanza rispetto a quella emanata dopo il sisma 2016) ha comprato casa nei comuni di residenza in quelli limitrofi o in un comune da dove stava percependo il Cas , perde il diritto al contributo. Chi invece ha acquistato casa dopo l’uscita della seconda ordinanza ( 614 del novembre 2019) sempre nei comuni suddetti, continuerà ad ottenere per 36 mesi un contributo forfettario. Considerata la grave disparità temporale e territoriale  che si viene a creare nei confronti di alcuni cittadini, il comitato “ La terra trema noi no” spera ora anche in un intervento politico. La normativa sta creando confusione negli stessi comuni che, in attesa di chiarimenti e spiegazioni, hanno in via cautelare sospeso le erogazioni del Cas. Il problema è che facendo affidamento sulla normativa, diversi cittadini con casa inagibile, considerati i tempi lunghi della ricostruzione delle loro case, avevano deciso di acquistarne un’altra utilizzando il Cas per pagare il mutuo. L’interpretazione retroattiva della nuova normativa va dunque a colpire illegittimamente persone già duramente provate. Limpugnativa riguarda appunto il principio contenuto nella norma che genera il discrimine territoriale e temporale. Il pool di avvocati appoggia in questo senso lazione dellassociazione che ha organizzato lassemblea per coinvolgere quante più persone interessate alla problematica.  E intervenuta anche lavvocato Tina Maria Fusari, il cui figlio ha impugnato al Tar lordinanza precedente n. 614 del novembre 2019 e che, conosciuta liniziativa del Comitato, ha voluto unire la sua voce. Nellintrodurre lincontro,  lavvocato Federico Valori  ha parlato di ingiustizia per due elementi: in primo luogo -ha detto- dal 2016 la cittadinanza è stata edotta che le condizioni per lerogazione del Cas fossero chiare ed inequivocabili, stabilendo che finchè non si fosse tornati a casa si sarebbe avuto il diritto al contributo di autonoma sistemazione.  Ciascuna persona che non ha più potuto utilizzare per vivere la propria casa danneggiata,  ha potuto godere del contributo di autonoma sistemazione. Chiaro che nessuno di noi è così ingenuo dal pensare che il contributo non possa rimodularsi nel corso degli anni  ma giammai si sarebbe potuta immaginare una radicale eliminazione del contributo. E il contegno tenuto dalla pubblica amministrazione è importante nel determinare le scelte dei cittadini: in tanti hanno fatto affidamento su quel provvedimento e sono stati incentivati ad acquistare una casa, salvo poi ripensandoci e in modo francamente ambiguo revocare il beneficio .Si è dunque contraddetto laffidamento che si era generato , ottenendo questo risultato attraverso una interpretazione retroattiva di un concetto che sembrava scolpito nel marmo, salvo invece farlo  scomparire. Altra evidente disparità, secondo il legale, la scelta del tutto arbitraria che può spiegarsi solo con un ragionamento di mera cassa deficitaria: mancando i soldi si è cercato in sostanza questo stratagemma. Chi ha comprato fin qui, via il contributo; chi compra da oggi in poi ne resta beneficiario. Si crea così una disparità tra cittadini in unemergenza per loro doppia e, proprio in questa situazione di post Covid, si introduce una distinzione tra cittadini, inducendo i disgraziati ad una rivalità tra di loro  - ha continuato lavvocato Valori- . Attenzione, perchè quello che è accaduto prima, può accadere anche dopo. Il legale ha parlato di legislazione emergenziale caratterizzata dal dato evidente dellarbitrarietà, senza il perseguimento di alcuna logica: questa è una illegittimità amministrativa. Non si può adottare un discrimine e una distinzione tra situazioni del tutto analoghe, se non vè una giustificazione nella logica del provvedimento. Valori ha ricordato che la logica del provvedimento dal 2016 è stata quella di ripopolare le zone terremotate, aiutare i cittadini a sopportare la  mancanza della propria casa e dare una speranza di ricostruzione.  La colpa è di utilizzare il CAS per acquistare una casa! Un gioco sporco nel dividere dunque i disgraziati, che è politico ma anche giuridico, in quanto parte dalla constatazione che distinzioni illogiche non possono essere tollerate dallordinamento giuridico. A questo principio di affidamento rafforzato nel tempo, si è aggiunta la violazione del principio di equo trattamento per aver introdotto delle discriminanti che non trovano alcuna giustificazione e- ha sottolineato- veramente odiosa è la criminalizzazione di chi ha utilizzato il giusto contributo che gli veniva dallo Stato per acquistare una casa, come se questo fosse un orribile e colpevole privilegio . Tutto questo è grave ed introduce una grave frattura nella comunità e che difficilmente potrà essere rammendata. Sta a noi farlo. E se vogliamo fare di unazione giudiziaria anche unazione politica, occorre avere il sostegno del maggior numero di cittadini e possibilmente anche di chi si trovi nella condizione di essere privilegiato, perché è lunità della comunità quello che consentirà un giorno di tornare a vivere la città . Lo staff di legali verrà dunque incaricato dallassociazione La Terra Trema Noi noad affrontare  il giudizio con la qualità delle proprie competenze. Il ricorso verrà presentato dal comitato nella sua qualità di ente esponenziale; se il giudizio avrà esito positivo dunque se ne gioverebbero tutti; numerose sono già state in sede di incontro le adesioni di sostegno alla battaglia, divenendo soci sostenitori dellassociazione.    La parola è passata poi al collega Pietro Chiucchiuini che ha spiegato in dettaglio le problematiche. in relazione ai discrimini temporale e territoriale introdotti dallordinanza 670. Il discrimine temporale è dato dal fatto di essere trattati diversamente rispetto a chi ha agito dopo lentrata in vigore dellordinanza 614 del novembre 2019 o in data siccessiva; ulteriore  discrimine territoriale il fatto che il Cas andrebbe perso da coloro che hanno acquistato una casa nel comune dove già hanno usufruito o stanno usufruendo di sistemazione alberghiera e, in base ad una interpretazione che non è stata ancora confermata, anche dove il nucleo familiare avrebbe soggiornato temporaneamente. Il che significa che se ho acquistato casa a Civitanova dove sono stato ospite in una struttura alberghiera perdo il Cas; non lo perdo se ho acquiistato casa a Porto SantElpidio. Si aggiungono poi come discriminatorie tutte le situazioni legate ai trasferimenti fuori regione e fuori cratere e già discriminati con la precedente ordinanza 614 che andava a togliere il Cas. Molteplici dunque le situazioni e, limpugnativa nonchè il lavoro degli avvocati, avrà ora ad oggetto i principi generali che vanno a regolare lordinanza 670 . Lavvocato Marco Massei ha rimarcato dellingiustizia in sé di unordinanza che agisce retroattivamente, colpendo dei cittadini che hanno fatto legittimo affidamento su delle disposizioni in vigore fino a quel momento. Non è possibile che domani quel diritto mi venga cancellato da unaltra norma: è questa una barbarie giuridica che crea uningiustizia. Impugneremo dunque questi criteri di illegittimità evidenziati.  Gli avvocati si mettono quindi a disposizione per iniziare a dare da qui, anche risposte per il futuro. Linvito è ad aderire al percorso intrapreso dallassociazione. La cultura della legislazione emergenziale è quella della arbitrarietà e dovremo abituarci a reagire a nuovi provvedimenti arbitrari - è tornato a dire  Valori-. La verità è che in un momento di particolare difficoltà e di così grave scollamento delle comunità anche a livello nazionale, si coglie loccasione di trattarci come i polli di Renzoe tutto questo ha una potenzialità nefasta. Per cui, questa non è solo unazione giudiziaria, non è loscuro lavoro di un avvocato, ma deve essere il moto di dignità di una comunità.  C.C.    
Finirà all’esame del Tribunale Amministrativo regionale del Lazio la nuova ordinanza 670 sul Cas contributo di autonoma sistemazione. Alla Rocca Borgesca di Camerino, si è svolta una partecipata assemblea pubblica, organizzata dal comitato “La Terra trema Noi no”.Nel corso dell'incontro,  il pool di avvocati che affianca l’associazione e ha preparato il ricorso, ha spiegato i motivi per cui la modifica dello scorso maggio, arrivata in piena emergenza Covid, sia penalizzante nei confronti di alcuni terremotati rispetto ad altri,creando “una inaccettabile disparità di trattamento”. Con gli interventi del presidente del comitato Diego Camillozzi e gli avvocati Federico Valori, Marco Massei,e Pietro Chiucchiuini presente anche  l'avvocato Giulia Garofalo, vi hanno preso parte numerosi cittadini decisi a far valere i loro diritti contro quanto dispone l’ordinanza.
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Chi prima del novembre 2019 ( data di entrata in vigore di una seconda ordinanza rispetto a quella emanata dopo il sisma 2016) ha comprato casa nei comuni di residenza in quelli limitrofi o in un comune da dove stava percependo il Cas , perde il diritto al contributo. Chi invece ha acquistato casa dopo l’uscita della seconda ordinanza ( 614 del novembre 2019) sempre nei comuni suddetti, continuerà ad ottenere per 36 mesi un contributo forfettario. Considerata la grave disparità temporale e territoriale  che si viene a creare nei confronti di alcuni cittadini, il comitato “ La terra trema noi no” spera ora anche in un intervento politico. La normativa sta creando confusione negli stessi comuni che, in attesa di chiarimenti e spiegazioni, hanno in via cautelare sospeso le erogazioni del Cas. Il problema è che facendo affidamento sulla normativa, diversi cittadini con casa inagibile, considerati i tempi lunghi della ricostruzione delle loro case, avevano deciso di acquistarne un’altra utilizzando il Cas per pagare il mutuo. L’interpretazione retroattiva della nuova normativa va dunque a colpire illegittimamente persone già duramente provate. L'impugnativa riguarda appunto il principio contenuto nella norma che genera il discrimine territoriale e temporale. Il pool di avvocati appoggia in questo senso l'azione dell'associazione che ha organizzato l'assemblea per coinvolgere quante più persone interessate alla problematica.  E' intervenuta anche l'avvocato Tina Maria Fusari, il cui figlio ha impugnato al Tar l'ordinanza precedente n. 614 del novembre 2019 e che, conosciuta l'iniziativa del Comitato, ha voluto unire la sua voce.
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Nell'introdurre l'incontro,  l'avvocato Federico Valori  ha parlato di ingiustizia per due elementi: " in primo luogo -ha detto- dal 2016 la cittadinanza è stata edotta che le condizioni per l'erogazione del Cas fossero chiare ed inequivocabili, stabilendo che finchè non si fosse tornati a casa si sarebbe avuto il diritto al contributo di autonoma sistemazione.  Ciascuna persona che non ha più potuto utilizzare per vivere la propria casa danneggiata,  ha potuto godere del contributo di autonoma sistemazione. Chiaro che nessuno di noi è così ingenuo dal pensare che il contributo non possa rimodularsi nel corso degli anni  ma giammai si sarebbe potuta immaginare una radicale eliminazione del contributo. E il contegno tenuto dalla pubblica amministrazione è importante nel determinare le scelte dei cittadini: in tanti hanno fatto affidamento su quel provvedimento e sono stati incentivati ad acquistare una casa, salvo poi ripensandoci e in modo francamente ambiguo revocare il beneficio .Si è dunque contraddetto l'affidamento che si era generato , ottenendo questo risultato attraverso una interpretazione retroattiva di un concetto che sembrava scolpito nel marmo, salvo invece farlo  scomparire". Altra evidente disparità, secondo il legale, la scelta del tutto arbitraria che può spiegarsi solo con un ragionamento di mera cassa deficitaria: mancando i soldi si è cercato in sostanza questo stratagemma. "Chi ha comprato fin qui, via il contributo; chi compra da oggi in poi ne resta beneficiario. "Si crea così una disparità tra cittadini in un'emergenza per loro doppia e, proprio in questa situazione di post Covid, si introduce una distinzione tra cittadini, inducendo i disgraziati ad una rivalità tra di loro  - ha continuato l'avvocato Valori- . Attenzione, perchè quello che è accaduto prima, può accadere anche dopo". Il legale ha parlato di legislazione emergenziale caratterizzata dal dato evidente dell'arbitrarietà, senza il perseguimento di alcuna logica: questa è una illegittimità amministrativa. Non si può adottare un discrimine e una distinzione tra situazioni del tutto analoghe, se non v'è una giustificazione nella logica del provvedimento". Valori ha ricordato che la logica del provvedimento dal 2016 è stata quella di ripopolare le zone terremotate, aiutare i cittadini a sopportare la  mancanza della propria casa e dare una speranza di ricostruzione.  "La colpa è di utilizzare il CAS per acquistare una casa! Un gioco sporco nel dividere dunque i disgraziati, che è politico ma anche giuridico, in quanto parte dalla constatazione che distinzioni illogiche non possono essere tollerate dall'ordinamento giuridico. A questo principio di affidamento rafforzato nel tempo, si è aggiunta la violazione del principio di equo trattamento per aver introdotto delle discriminanti che non trovano alcuna giustificazione e- ha sottolineato- veramente odiosa è la criminalizzazione di chi ha utilizzato il giusto contributo che gli veniva dallo Stato per acquistare una casa, come se questo fosse un orribile e colpevole privilegio . Tutto questo è grave ed introduce una grave frattura nella comunità e che difficilmente potrà essere rammendata. Sta a noi farlo. E se vogliamo fare di un'azione giudiziaria anche un'azione politica, occorre avere il sostegno del maggior numero di cittadini e possibilmente anche di chi si trovi nella condizione di essere privilegiato, perché è l'unità della comunità quello che consentirà un giorno di tornare a vivere la città ".
Lo staff di legali verrà dunque incaricato dall'associazione "La Terra Trema Noi no"ad affrontare  il giudizio con la qualità delle proprie competenze. Il ricorso verrà presentato dal comitato nella sua qualità di ente esponenziale; se il giudizio avrà esito positivo dunque se ne gioverebbero tutti; numerose sono già state in sede di incontro le adesioni di sostegno alla battaglia, divenendo soci sostenitori dell'associazione.   
 La parola è passata poi al collega Pietro Chiucchiuini che ha spiegato in dettaglio le problematiche. in relazione ai discrimini temporale e territoriale introdotti dall'ordinanza 670. " Il discrimine temporale è dato dal fatto di essere trattati diversamente rispetto a chi ha agito dopo l'entrata in vigore dell'ordinanza 614 del novembre 2019 o in data siccessiva; ulteriore  discrimine territoriale il fatto che il Cas andrebbe perso da coloro che hanno acquistato una casa nel comune dove già hanno usufruito o stanno usufruendo di sistemazione alberghiera e, in base ad una interpretazione che non è stata ancora confermata, anche dove il nucleo familiare avrebbe soggiornato temporaneamente. Il che significa che se ho acquistato casa a Civitanova dove sono stato ospite in una struttura alberghiera perdo il Cas; non lo perdo se ho acquiistato casa a Porto Sant'Elpidio. Si aggiungono poi come discriminatorie tutte le situazioni legate ai trasferimenti fuori regione e fuori cratere e già discriminati con la precedente ordinanza 614 che andava a togliere il Cas". Molteplici dunque le situazioni e, l'impugnativa nonchè il lavoro degli avvocati, avrà ora ad oggetto i principi generali che vanno a regolare l'ordinanza 670 . L'avvocato Marco Massei ha rimarcato dell'ingiustizia in sé di un'ordinanza che agisce retroattivamente, colpendo dei cittadini che hanno fatto legittimo affidamento su delle disposizioni in vigore fino a quel momento. " Non è possibile che domani quel diritto mi venga cancellato da un'altra norma: è questa una barbarie giuridica che crea un'ingiustizia. Impugneremo dunque questi criteri di illegittimità evidenziati".  Gli avvocati si mettono quindi a disposizione per iniziare a dare da qui, anche risposte per il futuro. L'invito è ad aderire al percorso intrapreso dall'associazione.
" La cultura della legislazione emergenziale è quella della arbitrarietà e dovremo abituarci a reagire a nuovi provvedimenti arbitrari - è tornato a dire  Valori-. La verità è che in un momento di particolare difficoltà e di così grave scollamento delle comunità anche a livello nazionale, si coglie l'occasione di trattarci come i 'polli di Renzo'e tutto questo ha una potenzialità nefasta. Per cui, questa non è solo un'azione giudiziaria, non è l'oscuro lavoro di un avvocato, ma deve essere il moto di dignità di una comunità". 
C.C.    

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