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Loretta Gianfelici: "Lavori pubblici? Molto vanto, ma tanto vento"

Venerdì, 24 Luglio 2020 17:28 | Letto 554 volte   Clicca per ascolare il testo Loretta Gianfelici: "Lavori pubblici? Molto vanto, ma tanto vento" “Non ci si può vantare di quanto è stato realizzato in ciò che dovrebbe - e di fatto lo è - rientrare nelle buone pratiche ordinarie di una giunta comunale e di un buon sindaco. Significa usare ancora il vecchio metodo della strumentalizzazione politica, il farsi pubblicità non per reali iniziative a favore del cittadino in tutti i suoi bisogni primari, specie oggi con leconomia e il lavoro in caduta libera verso il precipizio, ma sulla scelta di indossare abiti costosi sulla pelle dei cittadini che poi dovrebbero anche dire “Bravi” e votare di nuovo a loro favore, nonostante in 10 anni di governo abbiano provocato solo la morte dellanima e il buio della vita vera nella città che gli aveva accordato fiducia.” Così Lauretta Gianfelici, candidato sindaco del Popolo della famiglia, commenta loperato della attuale Amministrazione. “La politica è sempre più in misura senza precedenti un tiro alla fune tra la velocità di movimento del capitale e dei soldi richiesti e spesi sulle spalle dei cittadini, della dittatura finanziaria e di chi lucra – con lautorizzazione di chi ha governato- e la funzione dei poteri locali mistificata, senza servizio alla società civile, a tutti i suoi cittadini e famiglie, ma obbediente ad altre logiche lontane dal Bene Comune e difficili da convertire! Nonostante tutti si proclamino cattolici! E in una Civitas Mariae. Nessuna definizione e realizzazione di una politica ʺconcertataʺ, orientata allo sviluppo del territorio e di tutte le sue ricche potenzialità, in cui anche i giovani possano tornare a progettare la loro vita. Dunque una città che torni ad essere Mamma, sulle orme di come ci insegna Maria, non sulle pretese camuffate ed egoistiche.” Aggiunge Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia: “ La consuetudine di asfaltare prima delle elezioni, vizio antico di chi, non avendo fatto nulla di concreto e utile per la Città, confida che un lieve bagliore, nemmeno un luccichio, possa far sembrare oro ciò che non lo è. Sfatiamo questo mito: il tesoretto per asfaltare le strade ( e non solo) che ogni Ente territoriale utilizza, deriva dalle multe per le violazioni stradali e, per legge, deve e può essere utilizzato esclusivamente per tutto ciò che ruota attorno alla sicurezza stradale. Per cui i comuni quei fondi non devono trovarli, li hanno già e per opere previste dalla legge, quindi dovute. Stabilito dunque che lasfaltatura delle strade è dovere di ogni Amministrazione comunale e che nulla toglie ai fondi che dovrebbero essere destinati al bene della città e dei suoi abitanti: quanto e come il Comune ha speso per aiutare le famiglie e le imprese cittadine? o per migliorare la sicurezza, il decoro urbano e favorire il turismo? Sono convinto che i maceratesi, anche alla luce di quanto esposto, sapranno premiare, allinterno delle urne, chi essendo cittadino come loro e non “cacciatore di posti di potere” vuole renderli veramente partecipi e protagonisti della vita della città.”
“Non ci si può vantare di quanto è stato realizzato in ciò che dovrebbe - e di fatto lo è - rientrare nelle buone pratiche ordinarie di una giunta comunale e di un buon sindaco.

Significa usare ancora il vecchio metodo della strumentalizzazione politica, il farsi pubblicità non per reali iniziative a favore del cittadino in tutti i suoi bisogni primari, specie oggi con l'economia e il lavoro in caduta libera verso il precipizio, ma sulla scelta di indossare abiti costosi sulla pelle dei cittadini che poi dovrebbero anche dire “Bravi” e votare di nuovo a loro favore, nonostante in 10 anni di governo abbiano provocato solo la morte dell'anima e il buio della vita vera nella città che gli aveva accordato fiducia.”

Così Lauretta Gianfelici, candidato sindaco del Popolo della famiglia, commenta l'operato della attuale Amministrazione.

“La politica è sempre più in misura senza precedenti un tiro alla fune tra la velocità di movimento del capitale e dei soldi richiesti e spesi sulle spalle dei cittadini, della dittatura finanziaria e di chi lucra – con l'autorizzazione di chi ha governato- e la funzione dei poteri locali mistificata, senza servizio alla società civile, a tutti i suoi cittadini e famiglie, ma obbediente ad altre logiche lontane dal Bene Comune e difficili da convertire! Nonostante tutti si proclamino cattolici! E in una Civitas Mariae. Nessuna definizione e realizzazione di una politica ʺconcertataʺ, orientata allo sviluppo del territorio e di tutte le sue ricche potenzialità, in cui anche i giovani possano tornare a progettare la loro vita. Dunque una città che torni ad essere Mamma, sulle orme di come ci insegna Maria, non sulle pretese camuffate ed egoistiche.”



Aggiunge Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia: “ La consuetudine di asfaltare prima delle elezioni, vizio antico di chi, non avendo fatto nulla di concreto e utile per la Città, confida che un lieve bagliore, nemmeno un luccichio, possa far sembrare oro ciò che non lo è. Sfatiamo questo mito: il tesoretto per asfaltare le strade ( e non solo) che ogni Ente territoriale utilizza, deriva dalle multe per le violazioni stradali e, per legge, deve e può essere utilizzato esclusivamente per tutto ciò che ruota attorno alla sicurezza stradale. Per cui i comuni quei fondi non devono trovarli, li hanno già e per opere previste dalla legge, quindi dovute.

Stabilito dunque che l'asfaltatura delle strade è dovere di ogni Amministrazione comunale e che nulla toglie ai fondi che dovrebbero essere destinati al bene della città e dei suoi abitanti: quanto e come il Comune ha speso per aiutare le famiglie e le imprese cittadine? o per migliorare la sicurezza, il decoro urbano e favorire il turismo?

Sono convinto che i maceratesi, anche alla luce di quanto esposto, sapranno premiare, all'interno delle urne, chi essendo cittadino come loro e non “cacciatore di posti di potere” vuole renderli veramente partecipi e protagonisti della vita della città.”

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