“Attualmente – dice Marconi – nel nostro ordinamento giuridico sono già presenti norme volte a tutelare la dignità e il decoro delle persone e la loro integrità fisica e psicologica. Ogni individuo è meritevole di rispetto a prescindere da etnia, credo religioso e orientamento sessuale, ma allo stesso modo va tutelata la libertà di espressione e di manifestazione del pensiero; l’applicazione di queste norme porterebbe a condannare semplici manifestazioni di adesione e sostegno alla vita di coppia e al sacramento del matrimonio centrati sul binomio uomo-donna, divenendo di fatto non uno strumento di tutela, bensì di repressione del dissenso ed introducendo nel nostro ordinamento un vero e proprio reato di opinione basato sulla vaghezza del concetto di discriminazione.”
La mozione impegna la Giunta regionale a manifestare il proprio dissenso all’approvazione della proposta di legge presso il Parlamento della Repubblica Italiana e presso la Presidenza della II Commissione della Camera dei deputati.
“Questa legge – conclude Marconi – mina la libertà di esprimere liberamente il proprio pensiero, che è garantita dall’ art.21 della Costituzione italiana. Di fatto la possiamo definire come incostituzionale.”
“Questa legge – conclude Marconi – mina la libertà di esprimere liberamente il proprio pensiero, che è garantita dall’ art.21 della Costituzione italiana. Di fatto la possiamo definire come incostituzionale.”