Stampa questa pagina

A rischio la nuova giunta Acquaroli

Martedì, 13 Ottobre 2020 18:23 | Letto 3948 volte   Clicca per ascolare il testo A rischio la nuova giunta Acquaroli Una lettera di diffida scritta al Governatore delle Marche Francesco Acquaroli da Paola Petrucci, Consigliere di Parità nominata dal Ministero del Lavoro quale pubblico ufficiale per verificare e rimuovere situazioni di squilibrio di genere nella Regione Marche. Nella lettera, di seguito pubblicata, il consigliere Petrucci minaccia di impugnare per illegittimità latto di nomina dellorgano di governo regionale.Giunge notizia - si legge nella missiva - che la composizione della giunta sia in dirittura di arrivo, ma si evince che tale organismo sarebbe composto da una sola donna a fronte di un numero complessivo di sei Assessori oltre al Presidente. Nel mio ruolo di Consigliera di Parità nominata dal Ministero del Lavoro quale pubblico ufficiale per verificare e rimuovere situazioni di squilibrio di genere nella Regione Marche sono a sottolineare quanto segue: • lo Statuto della Regione Marche, approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 4 dicembre 2004, n. 210 recita, all’art. 3 secondo comma “La Regione valorizza la differenza di genere in ogni campo ed attività operando al fine di garantire condizioni di effettiva parità a donne e uomini. Le leggi regionali garantiscono parità di accesso a donne e uomini alle cariche elettive e negli enti, negli organi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta.” • In materia di composizione delle Giunte regionali si è sviluppata una giurisprudenza (del giudice amministrativo in sede giurisdizionale ribadita anche dalla Corte Costituzionale) intesa a dichiarare lillegittimità dellatto di nomina, da parte del Presidente della Giunta regionale, di assessori della Giunta, in caso di violazione del dettato statutario regionale in materia di riequilibrio di genere. • Il Consiglio di Stato (sezione V) con sentenza n. 3670 del 21 giugno 2012 ha ribadito che “per quanto riguarda l’individuazione dei componenti dell’esecutivo regionale, lo statuto, pur preservando in capo al Presidente il più ampio margine di scelta per permettergli di comporre la Giunta secondo le proprie valutazioni di natura politica e fiduciaria, prescrive che gli assessori siano nominati «nel pieno rispetto del principio di un’equilibrata presenza di donne e uomini», di talché la discrezionalità spettante al Presidente risulta arginata dal rispetto ditale canone, stabilito dallo statuto, in armonia con l’articolo 51, primo comma, e 117, settimo comma, della Costituzione.” Alla luce di quanto sopra specificato la sottoscritta avvisa la Regione Marche nella persona del Presidente Francesco Acquaroli che, qualora non venga rispettato l’equilibrio di genere nella composizione della Giunta della Regione Marche sarà costretta ad impugnare per illegittimità l’atto di nomina della Giunta con formale diffida legale e conseguenti azioni legali. f.u.
Una lettera di diffida scritta al Governatore delle Marche Francesco Acquaroli da Paola Petrucci, Consigliere di Parità nominata dal Ministero del Lavoro quale pubblico ufficiale per verificare e rimuovere situazioni di squilibrio di genere nella Regione Marche. Nella lettera, di seguito pubblicata, il consigliere Petrucci minaccia di impugnare per illegittimità l'atto di nomina dell'organo di governo regionale.

"Giunge notizia - si legge nella missiva - che la composizione della giunta sia in dirittura di arrivo, ma si evince che tale organismo sarebbe composto da una sola donna a fronte di un numero complessivo di sei Assessori oltre al Presidente. Nel mio ruolo di Consigliera di Parità nominata dal Ministero del Lavoro quale pubblico ufficiale per verificare e rimuovere situazioni di squilibrio di genere nella Regione Marche sono a sottolineare quanto segue:

• lo Statuto della Regione Marche, approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 4 dicembre 2004, n. 210 recita, all’art. 3 secondo comma “La Regione valorizza la differenza di genere in ogni campo ed attività operando al fine di garantire condizioni di effettiva parità a donne e uomini. Le leggi regionali garantiscono parità di accesso a donne e uomini alle cariche elettive e negli enti, negli organi e in tutti gli incarichi di nomina del Consiglio e della Giunta.”
• In materia di composizione delle Giunte regionali si è sviluppata una giurisprudenza (del giudice amministrativo in sede giurisdizionale ribadita anche dalla Corte Costituzionale) intesa a dichiarare l'illegittimità dell'atto di nomina, da parte del Presidente della Giunta regionale, di assessori della Giunta, in caso di violazione del dettato statutario regionale in materia di riequilibrio di genere.
• Il Consiglio di Stato (sezione V) con sentenza n. 3670 del 21 giugno 2012 ha ribadito che “per quanto riguarda l’individuazione dei componenti dell’esecutivo regionale, lo statuto, pur preservando in capo al Presidente il più ampio margine di scelta per permettergli di comporre la Giunta secondo le proprie valutazioni di natura politica e fiduciaria, prescrive che gli assessori siano nominati «nel pieno rispetto del principio di un’equilibrata presenza di donne e uomini», di talché la discrezionalità spettante al Presidente risulta arginata dal rispetto ditale canone, stabilito dallo statuto, in armonia con l’articolo 51, primo comma, e 117, settimo comma, della Costituzione.”
Alla luce di quanto sopra specificato la sottoscritta avvisa la Regione Marche nella persona del Presidente Francesco Acquaroli che, qualora non venga rispettato l’equilibrio di genere nella composizione della Giunta della Regione Marche sarà costretta ad impugnare per illegittimità l’atto di nomina della Giunta con formale diffida legale e conseguenti azioni legali. 

f.u.

Letto 3948 volte

Clicca per ascolare il testo