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Ordinanza speciale per le scuole a San Ginesio. L'affondo di Ciabocco contro gli ex Commissari

Sabato, 12 Giugno 2021 14:56 | Letto 1293 volte   Clicca per ascolare il testo Ordinanza speciale per le scuole a San Ginesio. L'affondo di Ciabocco contro gli ex Commissari “Dei tre commissari alla ricostruzione nessuno ha fatto ciò in cui è riuscito Giovanni Legnini”. Una giornata di festa per San Ginesio, quella in cui è stata presentata l’ordinanza per la ricostruzione delle scuole, ma anche loccasione, per il sindaco Giuliano Ciabocco, per esprimere l’amarezza per le vicende che hanno interessato questo tema negli ultimi tre anni. “Sono passati esattamente tre anni da quando siamo stati eletti - ha esordito il primo cittadino - . Era il 10 giugno ed il giorno seguente arrivò in Comune il parere contrario della Soprintendenza alla ricostruzione del polo scolastico nel luogo individuato e dove era stata fatta anche la posa della prima pietra. La data era stata scritta a penna - racconta - e qualche dubbio sui motivi dei tempi c’è venuto, ma essendo nuovi abbiamo cercato di iniziare questo percorso con l’allora commissario Paola De Micheli. Mi disse che si sarebbe risolto tutto, ma così non è stato. Nemmeno con i suoi successori. Non tutta la comunità ha recepito il messaggio positivamente - confida il sindaco - , qualcuno ha pensato che la colpa fosse tutta nostra e si è creato malumore, soprattutto in un paese piccolo come San Ginesio. È stata una fortuna aver incontrato una persona come Giovanni Legnini che ha capito le nostre difficoltà. Ha cominciato a ragionare, ci ha dato le indicazioni e siamo partiti con la preparazione dell’ordinanza. Era una matassa che, da soli, non saremmo riusciti a sbrogliare. C’è voluta la forza di assumersi le responsabilità che un commissario straordinario deve assumersi. Dei tre predecessori, nessuno ha fatto quello che ha fatto Legnini. Oggi - dice Ciabocco - è un momento storico importante: la fine di un percorso pessimo, avviato nel 2017 e concluso nel 2018, che segna la rinascita di un borgo. Questi sono i segnali che portano una comunità a ritrovarsi”. Un annuncio in cui il sindaco ha spiegato che, volutamente, non farà la cerimonia della posa della prima pietra. “L’ordinanza prevede tre lotti - precisa il sindaco - : il lotto A con la ricostruzione di quello che c’era in via Roma: la scuola dell’infanzia, l’elementare, la mensa, l’audutorium, una palestra e un istituto superiore; il lotto B con la ricostruzione in zona campo sportivo per le professionali, una palestra e un campo da calcetto; il lotto C infine il rifacimento dei campi da tennis che, in maniera affrettata, erano stati distrutti per sondaggi di vario genere durante la prima fase del percorso”. La soddisfazione per la collaborazione è dell’intera struttura commissariale come ha specificato il vice Gianluca Loffredo: “È qualcosa che all’inizio sembrava lontano, ma poi ci siamo avvicinati alla soluzione. Un risultato di questo tipo è sempre figlio di un lavoro fatto a più mani. È un primo gradino che abbiamo affrontato insieme, poi ci saranno quelli che porteranno all’inaugurazione”.  Ma è stato Giovanni Legnini a spiegare quanto ancora si sarebbero allungati i tempi se l’iter fosse stato ordinario, annunciando anche la prima collaborazione tra ufficio commissariale e Andrea Bocelli Fondation: “La comunità locale aveva più opzioni di dislocazione - dice - mentre l’unica certezza era la non possibilità di realizzare quell’edificio nel luogo che era stato indicato inizialmente. Il consiglio comunale ha fatto le sue scelte ad ottobre dello scorso anno e da allora è cominciato il percorso. Se noi avessimo dovuto utilizzare gli strumenti ordinari ci sarebbero voluti cinque o sei anni di lavoro. Noi invece abbiamo da subito capito che ciò che era accaduto non poteva e non doveva condizionare il futuro. Noi abbiamo ereditato ciò che era utilizzabile della vecchia procedura, quindi l’affidamento dei lavori lo abbiamo salvaguardato nonostante il fallimento di una delle due imprese. Abbiamo affidato al Comune il compito di progettazione, autorizzando e finanziando il secondo edificio scolastico, figlio dell’incapienza del sito scelto.  Su questo - annuncia - abbiamo incrociato la sensibilità della Fondazione Bocelli che finora ha donato diverse scuole nel cratere e che per San Ginesio collaborerà con la donazione della realizzazione del progetto”. L’assessore regionale alla ricostruzione, Guido Castelli, ha evidenziato il ruolo della Regione nell’iter della ricostruzione: “Nelle Marche abbiamo avuto più problemi con la crisi sismica che con quella sanitaria - dice - . A San Ginesio c’è stata anche una serie di errori difficili da governare. Ne siamo venuti fuori con una grande capacità di stare insieme e ascoltare; questa è la versa soluzione, perché la Regione sta sempre con l’orecchio a terra con la sussidiarietà reale di poter organizzare le soluzioni partendo dal basso. L’ordinanza, che è stata complicata da gestire, rappresenta l’espressione tipica della ragione per la quale sono state emesse le ordinanze speciali che non sono solo una scorciatoia, ma la conferma che la pubblica amministrazione vuole riconoscere”. Gli ha fatto eco il presidente Francesco Acquaroli: “Finalmente riusciamo a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, grazie all’impegno di tutti. Credo che oggi dobbiamo immaginare anche la rigenerazione dei territori che, purtroppo, cinque anni fa hanno visto compromessa la capacità di progettare il futuro. Ci sono tante risorse che toccheranno la nostra Regione ma bisogna fare attenzione perché l’Italia è piena di occasioni sprecate. Entrando a San Ginesio ho riassaporato l’idea di un borgo straordinario che deve avere un futuro importante che va progettato e ricostruito. O sarà ricostruzione o non lo sarà, non esiste una via di mezzo”.GS
“Dei tre commissari alla ricostruzione nessuno ha fatto ciò in cui è riuscito Giovanni Legnini”.

Una giornata di festa per San Ginesio, quella in cui è stata presentata l’ordinanza per la ricostruzione delle scuole, ma anche l'occasione, per il sindaco Giuliano Ciabocco, per esprimere l’amarezza per le vicende che hanno interessato questo tema negli ultimi tre anni.

“Sono passati esattamente tre anni da quando siamo stati eletti - ha esordito il primo cittadino - . Era il 10 giugno ed il giorno seguente arrivò in Comune il parere contrario della Soprintendenza alla ricostruzione del polo scolastico nel luogo individuato e dove era stata fatta anche la posa della prima pietra.

La data era stata scritta a penna - racconta - e qualche dubbio sui motivi dei tempi c’è venuto, ma essendo nuovi abbiamo cercato di iniziare questo percorso con l’allora commissario Paola De Micheli.

Mi disse che si sarebbe risolto tutto, ma così non è stato. Nemmeno con i suoi successori.

Non tutta la comunità ha recepito il messaggio positivamente - confida il sindaco - , qualcuno ha pensato che la colpa fosse tutta nostra e si è creato malumore, soprattutto in un paese piccolo come San Ginesio.

È stata una fortuna aver incontrato una persona come Giovanni Legnini che ha capito le nostre difficoltà. Ha cominciato a ragionare, ci ha dato le indicazioni e siamo partiti con la preparazione dell’ordinanza. Era una matassa che, da soli, non saremmo riusciti a sbrogliare. C’è voluta la forza di assumersi le responsabilità che un commissario straordinario deve assumersi. Dei tre predecessori, nessuno ha fatto quello che ha fatto Legnini.

Oggi - dice Ciabocco - è un momento storico importante: la fine di un percorso pessimo, avviato nel 2017 e concluso nel 2018, che segna la rinascita di un borgo. Questi sono i segnali che portano una comunità a ritrovarsi”.

Un annuncio in cui il sindaco ha spiegato che, volutamente, non farà la cerimonia della posa della prima pietra.

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“L’ordinanza prevede tre lotti - precisa il sindaco - : il lotto A con la ricostruzione di quello che c’era in via Roma: la scuola dell’infanzia, l’elementare, la mensa, l’audutorium, una palestra e un istituto superiore; il lotto B con la ricostruzione in zona campo sportivo per le professionali, una palestra e un campo da calcetto; il lotto C infine il rifacimento dei campi da tennis che, in maniera affrettata, erano stati distrutti per sondaggi di vario genere durante la prima fase del percorso”.

La soddisfazione per la collaborazione è dell’intera struttura commissariale come ha specificato il vice Gianluca Loffredo: “È qualcosa che all’inizio sembrava lontano, ma poi ci siamo avvicinati alla soluzione. Un risultato di questo tipo è sempre figlio di un lavoro fatto a più mani. È un primo gradino che abbiamo affrontato insieme, poi ci saranno quelli che porteranno all’inaugurazione”. 

Ma è stato Giovanni Legnini a spiegare quanto ancora si sarebbero allungati i tempi se l’iter fosse stato ordinario, annunciando anche la prima collaborazione tra ufficio commissariale e Andrea Bocelli Fondation: “La comunità locale aveva più opzioni di dislocazione - dice - mentre l’unica certezza era la non possibilità di realizzare quell’edificio nel luogo che era stato indicato inizialmente. Il consiglio comunale ha fatto le sue scelte ad ottobre dello scorso anno e da allora è cominciato il percorso. Se noi avessimo dovuto utilizzare gli strumenti ordinari ci sarebbero voluti cinque o sei anni di lavoro. Noi invece abbiamo da subito capito che ciò che era accaduto non poteva e non doveva condizionare il futuro. Noi abbiamo ereditato ciò che era utilizzabile della vecchia procedura, quindi l’affidamento dei lavori lo abbiamo salvaguardato nonostante il fallimento di una delle due imprese. Abbiamo affidato al Comune il compito di progettazione, autorizzando e finanziando il secondo edificio scolastico, figlio dell’incapienza del sito scelto. 

Su questo - annuncia - abbiamo incrociato la sensibilità della Fondazione Bocelli che finora ha donato diverse scuole nel cratere e che per San Ginesio collaborerà con la donazione della realizzazione del progetto”.

L’assessore regionale alla ricostruzione, Guido Castelli, ha evidenziato il ruolo della Regione nell’iter della ricostruzione: “Nelle Marche abbiamo avuto più problemi con la crisi sismica che con quella sanitaria - dice - . A San Ginesio c’è stata anche una serie di errori difficili da governare. Ne siamo venuti fuori con una grande capacità di stare insieme e ascoltare; questa è la versa soluzione, perché la Regione sta sempre con l’orecchio a terra con la sussidiarietà reale di poter organizzare le soluzioni partendo dal basso. L’ordinanza, che è stata complicata da gestire, rappresenta l’espressione tipica della ragione per la quale sono state emesse le ordinanze speciali che non sono solo una scorciatoia, ma la conferma che la pubblica amministrazione vuole riconoscere”.

Gli ha fatto eco il presidente Francesco Acquaroli: “Finalmente riusciamo a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, grazie all’impegno di tutti. Credo che oggi dobbiamo immaginare anche la rigenerazione dei territori che, purtroppo, cinque anni fa hanno visto compromessa la capacità di progettare il futuro. Ci sono tante risorse che toccheranno la nostra Regione ma bisogna fare attenzione perché l’Italia è piena di occasioni sprecate. Entrando a San Ginesio ho riassaporato l’idea di un borgo straordinario che deve avere un futuro importante che va progettato e ricostruito. O sarà ricostruzione o non lo sarà, non esiste una via di mezzo”.

GS

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