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Dagli Appennini alle Ande per issare sull'Aconcagua la bandiera di Montecavallo

Venerdì, 19 Gennaio 2018 12:52 | Letto 3848 volte   Clicca per ascolare il testo Dagli Appennini alle Ande per issare sull'Aconcagua la bandiera di Montecavallo Pochi giorni di attesa e di ultimi preparativi e la grande avventura dell’Aconcagua Team Experience sarà pronta a partire. Scalare il 7000 metri della vetta più alta della catena delle Ande e piantarvi in cima la bandiera di Montecavallo. A mettersi in gioco con spirito solidale sono tre recanatesi, un veneto e un romagnolo, fondatori della Onlus Aconcagua Team Experience. Guidati da Roberto Pellegrini, tenteranno l’impresa Marco Capodacqua titolare di un agriturismo di Montefano, Giovanni Dall’Armellina, il fotografo Danilo Maceratesi che curerà immagini e video della scalata e Mattia Baffone. La data di partenza per l’Argentina è fissata per il prossimo 23 gennaio, quando prenderà avvìo l’originale sfida solidale intrapresa per dare un segnale di aiuto e visibilità al piccolo centro dell’entroterra danneggiato dal sisma dell’ottobre 2016. “ Save Marche 6.5” il motto della Onlus costituitasi la primavera scorsa e attivatasi con una raccolta fondi a favore della comunità. “Porteremo il nome di Montecavallo a 7000 metri di altezza, insieme a quelli della provincia di Macerata e della Regione Marche- dichiara Roberto Pellegrini-. Abbiamo voluto portare avanti questo progetto, proprio per dare risalto al più piccolo comune della provincia, decisi ad offrire il nostro contributo per risollevare le sorti di queste zone così duramente colpite. L’idea iniziale, era quella di coinvolgere in una sfida degli amici, come me, non più propriamente ragazzini. Se vogliamo –prosegue Pellegrini- è stato un momento di follia, eppure, ad animarci fin da subito è stato l’istinto di fare un qualcosa che potesse motivarci; nel frattempo è arrivato il dramma del sisma e, unendo le motivazioni private a quelle istituzionali, abbiamo pensato che in qualche modo avremmo potuto essere d’aiuto. Siamo pienamente consapevoli che il nostro piccolo gesto non servirà a risolvere i gravi problemi della zona, tuttavia, è una piccola goccia che offriamo con gioia. Insomma- continua Pellegrini- siamo 5 persone come tante, senza alcuna esperienza di alpinismo, che si mettono in gioco; si è scelta l’Argentina in quanto, pur residente a Recanati, sono nativo di quel continente e si è deciso di raggiungere il posto più alto dell’America, per ottenere il massimo della visibilità per il territorio. Anche il sindaco Pietro Cecoli ha accolto con entusiasmo l’iniziativa per cui, ci siamo caricati ancor di più. E’ un anno che ci stiamo preparando e, naturalmente, il tempo della spedizione dipenderà dal fattore meteorologico, dall’acclimatamento che faremo in quota.. A seconda delle condizioni climatiche, potremo impiegare da una settimana a una decina di giorni. In Argentina è estate ma parliamo sempre di una vetta di 7000 metri. Ma nelle impegnative giornate che ci aspettano, porteremo nei nostri cuori Montecavallo e tutte le zone devastate dal sisma, per dare un segnale forte e per dimostrare che, con volontà e spirito di sacrificio, si possono ottenere grandi risultati”. Carla Campetella

Pochi giorni di attesa e di ultimi preparativi e la grande avventura dell’Aconcagua Team Experience sarà pronta a partire. Scalare il 7000 metri della vetta più alta della catena delle Ande e piantarvi in cima la bandiera di Montecavallo. A mettersi in gioco con spirito solidale sono tre recanatesi, un veneto e un romagnolo, fondatori della Onlus Aconcagua Team Experience. Guidati da Roberto Pellegrini, tenteranno l’impresa Marco Capodacqua titolare di un agriturismo di Montefano, Giovanni Dall’Armellina, il fotografo Danilo Maceratesi che curerà immagini e video della scalata e Mattia Baffone. La data di partenza per l’Argentina è fissata per il prossimo 23 gennaio, quando prenderà avvìo l’originale sfida solidale intrapresa per dare un segnale di aiuto e visibilità al piccolo centro dell’entroterra danneggiato dal sisma dell’ottobre 2016. “ Save Marche 6.5il motto della Onlus costituitasi la primavera scorsa e attivatasi con una raccolta fondi a favore della comunità.

Porteremo il nome di Montecavallo a 7000 metri di altezza, insieme a quelli della provincia di Macerata e della Regione Marche- dichiara Roberto Pellegrini-. Abbiamo voluto portare avanti questo progetto, proprio per dare risalto al più piccolo comune della provincia, decisi ad offrire il nostro contributo per risollevare le sorti di queste zone così duramente colpite. L’idea iniziale, era quella di coinvolgere in una sfida degli amici, come me, non più propriamente ragazzini. Se vogliamo –prosegue Pellegrini- è stato un momento di follia, eppure, ad animarci fin da subito è stato l’istinto di fare un qualcosa che potesse motivarci; nel frattempo è arrivato il dramma del sisma e, unendo le motivazioni private a quelle istituzionali, abbiamo pensato che in qualche modo avremmo potuto essere d’aiuto. Siamo pienamente consapevoli che il nostro piccolo gesto non servirà a risolvere i gravi problemi della zona, tuttavia, è una piccola goccia che offriamo con gioia. Insomma- continua Pellegrini- siamo 5 persone come tante, senza alcuna esperienza di alpinismo, che si mettono in gioco; si è scelta l’Argentina in quanto, pur residente a Recanati, sono nativo di quel continente e si è deciso di raggiungere il posto più alto dell’America, per ottenere il massimo della visibilità per il territorio. Anche il sindaco Pietro Cecoli ha accolto con entusiasmo l’iniziativa per cui, ci siamo caricati ancor di più. E’ un anno che ci stiamo preparando e, naturalmente, il tempo della spedizione dipenderà dal fattore meteorologico, dall’acclimatamento che faremo in quota.. A seconda delle condizioni climatiche, potremo impiegare da una settimana a una decina di giorni. In Argentina è estate ma parliamo sempre di una vetta di 7000 metri. Ma nelle impegnative giornate che ci aspettano, porteremo nei nostri cuori Montecavallo e tutte le zone devastate dal sisma, per dare un segnale forte e per dimostrare che, con volontà e spirito di sacrificio, si possono ottenere grandi risultati”.

Carla Campetella

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