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La Soprintendenza sulla don Bosco: "Non disperdete quel patrimonio"

Sabato, 13 Aprile 2019 14:24 | Letto 1294 volte   Clicca per ascolare il testo La Soprintendenza sulla don Bosco: "Non disperdete quel patrimonio" È stata repentina la risposta della Soprintendenza delle Belle arti alla lettera che Tolentino Popolare e Forza Italia di Tolentino hanno scritto per chiedere un parere sulla struttura della scuola don Bosco.Il contenuto della risposta è stato reso noto dagli ex assessori Alessandro Massi e Alessia Pupo, in una conferenza stampa, questa mattina. “Si premette - si legge nella missiva spedita anche al sindaco Pezzanesi - che la Soprintendenza ha come specifico compito la tutela del patrimonio storico e monumentale, ma su tale specifico argomento risultano determinanti gli studi di vulnerabilità e prove di resistenza dei materiali. L’istituto rappresenta un episodio architettonico importante per la città e negli anni ha stratificato la propria presenza sociale nel tessuto cittadino in quanto è stata la scuola per decine di generazioni.La conservazione della sua specifica destinazione d’uso rappresenterebbe un significativo esempio di tutela e valorizzazione per la città. Il primo elemento di valutazione che si ritiene importante comunicare è che la parte strutturale dell’edificio ha saputo rispondere in modo adeguato alle sollecitazioni sismiche del 2016.Le ultime esperienze tecniche nel campo di miglioramento delle capacità resistenti degli edifici in muratura potrebbero consentire un notevole miglioramento dell’esistenza strutturale fino a raggiungere l’adeguamento sismico. Tale problematica necessita comunque di una precisa e puntuale verifica da effettuare su progetto specifico. Su tale progetto questo ufficio potrà esprimere il proprio parere. Per quanto riguarda la tutela del patrimonio storico sarebbe ottimale che l’edificio, pensato come scuola, continui a mantenere tale originaria destinazione d’uso anche in futuro, supportata da verifica di vulnerabilità sismica in grado di assicurare i livelli di sicurezza. Qualora non si ritenesse opportuno continuare nell’uso originario dell’edificio, non può essere escluso che altre eventuali destinazioni possano garantire la corretta conservazione dell’edificio”.Un documento importante con cui i due ex assessori hanno ribadito il proprio sostegno alla raccolta firme messa in campo da Azione Comune e dalle altre forze di opposizione per mostrare ai cittadini che la partita sullo spostamento della don Bosco è ancora aperta. L’argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L’Appennino Camerte. GS

È stata repentina la risposta della Soprintendenza delle Belle arti alla lettera che Tolentino Popolare e Forza Italia di Tolentino hanno scritto per chiedere un parere sulla struttura della scuola don Bosco.
Il contenuto della risposta è stato reso noto dagli ex assessori Alessandro Massi e Alessia Pupo, in una conferenza stampa, questa mattina.

“Si premette - si legge nella missiva spedita anche al sindaco Pezzanesi - che la Soprintendenza ha come specifico compito la tutela del patrimonio storico e monumentale, ma su tale specifico argomento risultano determinanti gli studi di vulnerabilità e prove di resistenza dei materiali. L’istituto rappresenta un episodio architettonico importante per la città e negli anni ha stratificato la propria presenza sociale nel tessuto cittadino in quanto è stata la scuola per decine di generazioni.
La conservazione della sua specifica destinazione d’uso rappresenterebbe un significativo esempio di tutela e valorizzazione per la città.
Il primo elemento di valutazione che si ritiene importante comunicare è che la parte strutturale dell’edificio ha saputo rispondere in modo adeguato alle sollecitazioni sismiche del 2016.
Le ultime esperienze tecniche nel campo di miglioramento delle capacità resistenti degli edifici in muratura potrebbero consentire un notevole miglioramento dell’esistenza strutturale fino a raggiungere l’adeguamento sismico. Tale problematica necessita comunque di una precisa e puntuale verifica da effettuare su progetto specifico. Su tale progetto questo ufficio potrà esprimere il proprio parere. Per quanto riguarda la tutela del patrimonio storico sarebbe ottimale che l’edificio, pensato come scuola, continui a mantenere tale originaria destinazione d’uso anche in futuro, supportata da verifica di vulnerabilità sismica in grado di assicurare i livelli di sicurezza. Qualora non si ritenesse opportuno continuare nell’uso originario dell’edificio, non può essere escluso che altre eventuali destinazioni possano garantire la corretta conservazione dell’edificio”.
Un documento importante con cui i due ex assessori hanno ribadito il proprio sostegno alla raccolta firme messa in campo da Azione Comune e dalle altre forze di opposizione per mostrare ai cittadini che la partita sullo spostamento della don Bosco è ancora aperta.

L’argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L’Appennino Camerte.

GS

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