Sciapichetti, crisi politica: "Mancano punti di riferimento, leader e valori "

Mercoledì, 14 Agosto 2019 09:50 | Letto 1019 volte   Clicca per ascolare il testo Sciapichetti, crisi politica: "Mancano punti di riferimento, leader e valori " Un mese di agosto assai rovente quello di quest’anno, e non solo per le temperature torride.  Nel 2019 ricorre il centesimo anno dalla nascita del Partito Popolare, 60 anni dalla morte di don Sturzo, e proprio negli ultimi giorni il viceministro Matteo Salvini ha deciso di farla finita con il governo giallo-verde e di sfiduciare il presidente del consiglio Conte. Il dibattito è nel suo pieno, e da alcuni esponenti politici sta arrivando l’appello “agli uomini di buona volontà”. Angelo Sciapichetti, assessore regionale, ha espresso la sua opinione ai microfoni di Radio C1: “La crisi del sistema politico dura ormai da tanti anni, questa transizione che non è mai superata e la crisi dell’attuale governo dimostra che c’è bisogno in questo momento di un richiamo agli uomini a cui si riferiva Sturzo perché questo Paese va salvato. Chi viene da una cultura cattolico-democratica credo che debbano tutti ritrovarsi e trovare una sintesi”. L’unità dei cattolici, secondo Sciapichetti, è impensabile da quando è finita la democrazia cristiana e l’epoca storica attuale fa sì che i tentativi di ricostruire un partito come quello della DC “sono stati già fatti e sono tutti falliti. Penso che noi cattolici dobbiamo essere il lievito per dar vita, negli schieramenti in cui ci siamo divisi, a dei programmi che propongano la centralità dell’uomo. Se poi a livello politico riuscissimo a trovare una sintesi relativamente ad alcune questioni programmatiche - aggiunge - potremmo anche trovare il modo di governare insieme le amministrazioni locali, cosa che sta avvenendo già in molti casi, ma anche a livello regionale e nazionale. Questo Paese ha bisogno di essere governato”. Mancano dei punti fermi e Sciapichetti li individua nella mancanza di guide a livello nazionale e internazionale. “Per quanto riguarda lambiente ad esempio, il punto di riferimento mondiale è stato Papa Francesco con la sua enciclica Laudato Sii, che ha richiamato l’attenzione di tutti e ha cambiato anche il modo di fare e vedere di molti cittadini nei confronti del creato. Purtroppo - sottolinea - mancano i leader che non si costruiscono in laboratorio ma si formano sul campo e purtroppo oggi manca anche quella formazione che fino a poco tempo fa aveva plasmato tanti amministratori”. A tutto questo si aggiunge anche la mancanza delle famiglie. I giovani fanno sempre più difficoltà ad unirsi in matrimonio, a formare una propria famiglia. E questo non per mancanza di volontà ma per mancanza, molto spesso, di mezzi: “Le famiglie sono in crisi da tanto tempo nonostante i governi che si sono succeduti negli ultimi anni ci hanno messo buona volontà per creare delle politiche favorevoli. La crisi delle nascite fa sì che il nostro Paese sia a crescita zero, senza futuro e di questo i governanti se ne devono far carico con politiche adeguate. Purtroppo - conclude - ci si divide su quale debba essere la famiglia e quindi sono sempre gli slogan che prevalgono sui fatti e finché sarà così non faremo passi in avanti”. g.g.
Un mese di agosto assai rovente quello di quest’anno, e non solo per le temperature torride.  Nel 2019 ricorre il centesimo anno dalla nascita del Partito Popolare, 60 anni dalla morte di don Sturzo, e proprio negli ultimi giorni il viceministro Matteo Salvini ha deciso di farla finita con il governo giallo-verde e di sfiduciare il presidente del consiglio Conte.

Il dibattito è nel suo pieno, e da alcuni esponenti politici sta arrivando l’appello “agli uomini di buona volontà”. Angelo Sciapichetti, assessore regionale, ha espresso la sua opinione ai microfoni di Radio C1: “La crisi del sistema politico dura ormai da tanti anni, questa transizione che non è mai superata e la crisi dell’attuale governo dimostra che c’è bisogno in questo momento di un richiamo agli uomini a cui si riferiva Sturzo perché questo Paese va salvato. Chi viene da una cultura cattolico-democratica credo che debbano tutti ritrovarsi e trovare una sintesi”. L’unità dei cattolici, secondo Sciapichetti, è impensabile da quando è finita la democrazia cristiana e l’epoca storica attuale fa sì che i tentativi di ricostruire un partito come quello della DC “sono stati già fatti e sono tutti falliti. Penso che noi cattolici dobbiamo essere il lievito per dar vita, negli schieramenti in cui ci siamo divisi, a dei programmi che propongano la centralità dell’uomo. Se poi a livello politico riuscissimo a trovare una sintesi relativamente ad alcune questioni programmatiche - aggiunge - potremmo anche trovare il modo di governare insieme le amministrazioni locali, cosa che sta avvenendo già in molti casi, ma anche a livello regionale e nazionale. Questo Paese ha bisogno di essere governato”.

Mancano dei punti fermi e Sciapichetti li individua nella mancanza di guide a livello nazionale e internazionale. “Per quanto riguarda l'ambiente ad esempio, il punto di riferimento mondiale è stato Papa Francesco con la sua enciclica Laudato Sii, che ha richiamato l’attenzione di tutti e ha cambiato anche il modo di fare e vedere di molti cittadini nei confronti del creato. Purtroppo - sottolinea - mancano i leader che non si costruiscono in laboratorio ma si formano sul campo e purtroppo oggi manca anche quella formazione che fino a poco tempo fa aveva plasmato tanti amministratori”.

A tutto questo si aggiunge anche la mancanza delle famiglie. I giovani fanno sempre più difficoltà ad unirsi in matrimonio, a formare una propria famiglia. E questo non per mancanza di volontà ma per mancanza, molto spesso, di mezzi: “Le famiglie sono in crisi da tanto tempo nonostante i governi che si sono succeduti negli ultimi anni ci hanno messo buona volontà per creare delle politiche favorevoli. La crisi delle nascite fa sì che il nostro Paese sia a crescita zero, senza futuro e di questo i governanti se ne devono far carico con politiche adeguate. Purtroppo - conclude - ci si divide su quale debba essere la famiglia e quindi sono sempre gli slogan che prevalgono sui fatti e finché sarà così non faremo passi in avanti”.

g.g.

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