Notizie di politica nelle Marche
“Crediamo che facendo fronte comune possiamo ottenere maggiori risultati”. La pensa così il vicepresidente del comitato per la difesa dell’ospedale di San Severino, Marco Massei, e i tre amministratori locali presenti ieri sera ad una riunione organizzata dal comitato: Sandro Sborgia, sindaco di Camerino, Rosa Piermattei, sindaco di San Severino e Filippo Saltamartini, vicesindaco di Treia. Presenti anche diversi membri dell’amministrazione settempedana e tutti i gruppi di minoranza nonché l’assessore di Camerino Sfascia. 

Il punto sarebbe l’inconsistenza del piano sanitario regionale al vaglio della commissione sanità e che presto approderà in consiglio regionale per l’approvazione definitiva. inoltre, i primi cittadini hanno lamentato il progressivo depauperamento delle rispettive strutture ospedaliere, mascherato dall’enfatizzazione degli investimenti o di quel poco che viene concesso.

“Avere la presenza di questi sindaci - ha detto Massei in apertura - ci fa capire che forse credere che tutti insieme possiamo fare di più sia la strada giusta e possiamo quindi gettare un seme, due o tre punti comuni da portare nelle sedi opportune. Poi vorremmo organizzare un’assemblea più estesa per informare i cittadini sul futuro della nostra sanità”. Massei ha poi velocemente analizzato la bozza del piano sanitario che ha definito “una scatola vuota con errori enormi di metodo. Ad esempio la legge prevede che i sindaci, le associazioni e i comitati vadano ascoltati ma ciò non è accaduto. E nel merito, è solo aria fritta, addirittura si demanda alla giunta regionale man mano. È assurdo”.

Quella di ieri è stata la prima riunione a cui dei primi cittadini hanno preso, segno forse che, benché si voglia far apparire altro, le scelte in materia di sanità che vengono portate avanti non stanno andando nella direzione più adeguata e necessaria al territorio. 

“Prima del mio insediamento - ha raccontato Piermattei - erano già stati tolti servizi importanti come il punto nascite. Siamo a conoscenza delle problematiche e delle potenzialità delle nostre strutture ma fin ora non è valso a nulla”. 

Quello di Camerino è un ospedale definito Dea di I livello, dipartimento di emergenza e accettazione, una struttura che dovrebbe assicurare funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza ma il nuovo sindaco Sborgia, appena eletto, si è trovato subito a fronteggiare una problematica: “Mi è subito arrivata una comunicazione con la quale mi si diceva che dall’1 luglio il reparto di cardiologia non avrebbe garantito il servizio h24 ma solo per 12 ore al giorno. Questo perché il reparto ha una situazione di grave deficit organico e quello era l’unico modo per permettere ai medici di andare in ferie”. Un punto fermo, secondo Sborgia, è che la politica dovrebbe garantire a tutti i cittadini, che siano sulla costa o in zona montana, lo stesso livello di prestazioni sanitarie, adattando le norme alle realtà territoriali: “Ti dicono che aggiungo macchinari, implementano servizi e quant’altro ma poi ti accorgi che manca sempre qualcosa, un pezzo alla volta viene tolto. Questo incontro è già un buon punto di partenza, è ora di iniziare a parlare di questi problemi, senza protestare in maniera scomposta ma bisogna che tutti conoscano il sistema”.

Da parte sua il vicesindaco Saltamartini ha illustrato la situazione dell’Area Vasta 2 di cui Cingoli fa parte annunciando le prossime iniziative che i sindaci metteranno in campo: “Il diritto alla salute va difeso, non dobbiamo più delegare la politica ma scendere in campo. L’Area Vasta 3 ha scelto di avere un ospedale unico, quindi questo va in contrasto con il concetto degli ospedali locali, l'Area Vasta 2 ha scelto invece di tenere tre strutture: Senigallia, Jesi e Fabriano. Il piano sanitario - ha sottolineato - per legge deve esse sottoposto ai sindaci che devono approvarlo e poi alla giunta. È importante che questo finalmente avvenga e che i sindaci rivendichino il loro diritto. La nostra Area Vasta intanto non approverà il piano e se non ripristineranno la situazione dell’ospedale di Cingoli a come era prima dell’estate andremo a protestare in Ancona e ricorreremo anche alle vie legali se necessario. Poi c’è da ragionare sul sistema: volete l’ospedale unico che ‘ammazza’ gli altri o meglio salvaguardare le specialità? I tagli sono ingiustificati anche perché la Regione ha avuto più soldi dal governo per la sanità e quindi anche le chiusure estive dei reparti non hanno alcuna ragion d’essere. Devono programmare”.

La riunione, in cui si è fatto un po’ il punto della situazione è servita da punto di partenza con l’impegno di trovarsi di nuovo per cercare una “cura” che sia condivisa a cui aggiungere ognuno le proprie peculiari necessità.
g.g.
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Si è svolta a Camporotondo una  assemblea del Contratto di Fiume (CdF) Fiastrone e Lago di Fiastra per presentare, alla presenza della Regione Marche e degli attori territoriali che hanno contribuito, il lavoro prodotto fino ad oggi. Hanno aperto i lavori Massimo Bastiani, esperto nazionale di CdF ed il presidente dell’Unione Montana Giampiero Feliciotti, che ha sottolineato l’importanza, per questo territorio colpito pesantemente dal terremoto, di "guardare alla tutela e alla valorizzazione ambientale come ad un obiettivo fondamentale per ripartire e come il Contratto di Fiume sia uno strumento di grande impatto sul piano della partecipazione e governance delle istituzioni". A seguire  Virna Venerucci di Ecoazioni ha presentato i due documenti del CdF elaborarti: il Quadro Conoscitivo e il Documento Strategico, quest’ultimo rappresenta lo scenario di medio lungo termine, redatto attraverso la partecipazione, per il territorio fluviale. 

"Da oggi - spiega Feliciotti - si apre una nuova fase per il CdF, con la raccolta attraverso schede progettuali di proposte e misure strutturali e non strutturali, si potrà attivamente contribuire alla costruzione del Programma d’azione del CdF. Le azioni da proporre dovranno individuare dei referenti responsabili e le risorse economiche necessarie ed essere realizzate nei prossimi tre anni".  Hanno portato il loro contributo alla discussione i sindaci dei Comuni dell’area, il rappresentante del Parco dei Sibillini e le numerose associazioni intervenute. Ha concluso i lavori l'assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha assicurato il supporto della regione alle attività del CdF Fiastrone e Lago di Fiastra. "Nell’attesa di predisporre il Programma d’Azione del CdF - conclude il presidente dell'Unione Montana - si partirà subito con l’anticipazione di due azioni che riguarderanno “l’educazione al fiume” nelle scuole locali e l’organizzazione di una passeggiata “esplorativa” lungo il Fiastrone, durante la quale giovani e famiglie potranno conoscere ed apprezzare ancora di più il proprio territorio e le produzioni locali". 

GS
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“Regolari in Romania ma non iscritti alla Cassa Edile italiana”.
È questo il problema sollevato da Fillea Cgil in merito ad una ditta edile della Romania che sta lavorando da oltre dieci mesi in un cantiere privato a Camerino, ma che non riguarda la ricostruzione.
“Stiamo facendo degli approfondimenti - dice Massimo De Luca di Fillea Cgil - rispetto a questa questione che riguarda il distacco transnazionale comunitario.
Ci sono paesi - spiega - dove i lavoratori hanno gli stessi diritti, se non di più, di quelli italiani e altri che hanno diritti molto inferiori.
A Camerino, in un cantiere privato, c’è una azienda italiana che si avvale di una ditta regolarmente operante in Romania che però ha lavoratori su Camerino senza essere iscritta alla Cassa Edile della nostra nazione. 
Secondo la legge - aggiunge - se il lasso di tempo non è superiore a 24 mesi può rimanere con tutti i doveri da espletare in Romania, in tutti i settori tranne che in quello edile.
Per questo settore, infatti, bisogna stare in linea con i pagamenti Inps e Inail, ma occorrono anche la Cassa Edile ed il Durc.
Se dopo tutto questo tempo la ditta continua a essere in regola per la Romania ma non per l’Italia potrebbe essere un problema.
Il tutto è molto grave - denuncia De Luca - perché questi lavoratori, rispetto a quello che percepirebbero in Romania, è ovvio che a Camerino stanno molto bene.
Nel loro paese percepirebbero uno stipendio di circa 400 euro al mese; in Italia vanno da 1300 euro”.
Il grido di allarme, che non riguarda un cantiere della ricostruzione, vuole comunque accendere i riflettori su una questione che potrebbe ampliarsi: “Questo avviene in un cantiere che va al di fuori della ricostruzione - aggiunge Massimo De Luca - ma ci preoccupa ugualmente perché ci sono altri esempi nell’Anconetano e nel Fermano.
È un fenomeno da chiarire - conclude - e che riguarda l’Europa intera a discapito delle altre nostre aziende. Noi invece vogliamo salvaguardare le imprese locali che trattano bene i nostri lavoratori”. 



Nella prossima edizione de L’Appennino Camerte aprofondiremo la questione riguardante la scuola Grandi di Tolentino.



GS
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Camerino in lutto per la scomparsa di Vittorio Rosati. Da qualche tempo ricoverato all'ospedale locale, si è spento questa mattina alle 10 all'età di 94 anni. Non una frase di circostanza nel dire che se ne va un pezzo di storia della città e con lui tante immagini del passato, fatte di momenti di comunità viva e di un'atmosfera di grande famiglia. Chi non ha un ricordo legato ad una sua battuta scherzosa, a quel suo modo gentile ed acuto di intervenire con ironiche pillole di saggezza in qualsiasi argomento. Molto della storia della città è legato indissolubilmente alla sua figura, al suo sorriso e alla sua personalità poliedrica; un uomo dalla corporatura esile il cui percorso non può fare a meno di stupire, tanto è ricco di particolari interessanti fin dalla sua tenera età. Doti non comuni nel riuscire a costruire con ineguagliabile ingegno, tante attività diverse e nei più disparati settori. Lo ritroviamo giovane barista insieme al fratello Fernando nel caffè centrale di piazza Cavour poco dopo la scuola di avviamento, cineoperatore del Cinema Rosati gestito dalla sua famiglia, abile elettricista quasi autodidatta al lavoro presso la ditta camerte Cingolani, portare la corrente elettrica in tutte le abitazioni della città e nelle frazioni. Grande comunicatore Vittorio lo è stato nelle sue gag di cabarettista iniziate dal teatrino di san Venanzio dove ha avuto per alter ego altri pezzi di storia cittadina, quali Quinto de Martella e Angelo Raponi e poi Jimmy Fontana e il maestro Mario Morosi. Primo batterista degli Uragani al quale sarebbero succeduti Nicola Tavoloni e Paolo Vinaccia. A lui e alla sua compagine di amici musicisti camerinesi si deve anche la ripresa della banda cittadina dopo un periodo lungo di inattiìvità. Figura di spicco di ogni grande festa al Teatro Filippo Marchetti, di lui si ricorda il felice sodalizio sulle scene con Emma Magini, riversatosi poi anche via etere in una serie di spassose e indimenticabili trasmissioni in onda su Radio C1, come spalla non solo di Emma, ma anche dell’amico Pino Zufolino. Ma prima ancora Vittorio aveva lavorato alle Poste e in quell'azienda di telefoni che sarebbe diventata SIP e poi Telecom, dove operavano sua cognata Luigina e la sorella Clara. Figlio di Mariano, uno dei pochi geometri della città ducale, Vittorio non aveva mai amato studiare, ma la sua versatilità e le sue innate capacità pratiche gli hanno consentito di applicarsi con grande competenza e bravura in una serie infinita di mansioni, portando a casa sempre grandi risultati. Dal 1964 al 1990 ha trovato la sua definitiva occupazione presso il dipartimento di Zoologia dell'Università di Camerino, molto apprezzato come tecnico tuttofare e come fotografo, una delle sue grandi passioni come quella da radioamatore. Non più di cinque mesi fa, la morte dell'amata moglie Tomassina dalla quale ha avuto quattro figli, Caterina, Francesco dirigente dei Licei e dell'Antinori, Roberto e Ettore. Dalla sua scomparsa, una grave perdita per i familiari, un vuoto incolmabile per tutta la comunità che, oggi più che mai, sente il bisogno di ringraziare Vittorio per tutte le volte che ha avuto in regalo la sua preziosa presenza, rallegrata dal suo immancabile sorriso.  
La redazione di RadioC1inBlu e Appennino Camerte si stringe ai suoi adorati figli, partecipandone il dolore.
I funerali si svolgeranno domani martedì 22 ottobre alle ore 15,30 nella Chiesa parrocchiale di San Biagio a Morro. Per espressa volontà della famiglia, non fiori ma offerte devolute all'Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.
cc 
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La ricostruzione è stata al centro dell'intervento dell'ex rettore Unicam, Flavio Corradini, alla decima Leopolda che si è tenuta ieri a Firenze.
"Dopo tre anni - ha detto ai microfoni di Radio C1 InBlu - , il nostro territorio e tutti quelli coinvolti non possono ancora trovarsi a sbrogliare la matassa per la ricostruzione. Ci dobbiamo ancora mettere d'accordo su come e quando iniziare la ricostruzione. Ho voluto fare un ragionamento serio con i presenti. Riprendere le sorti di questi territori significa restituire le terre a chi le abitava. Sono territori importanti, ricchi di tradizioni, di storia e di industrie e farli crescere significa far rinascere anche chi non ha avuto la sfortuna di vivere questa esperienza.
A tutti i livelli chiediamo l'accelerazione di un percorso che deve avvenire per tutti.
Naturalmente, parlando di esperienze, non potevo dimenticare quello che abbiamo fatto con la nostra università e con i territori. La partita dell'internazionalizzazione come processo di osmosi tra paesi".
Poi un focus sul nuovo partito di Matteo Renzi, Italia Viva: "Non è la prima volta che partecipo a questo evento - dice - . Devo ire che la decima edizione ha avuto un sapore diverso. Tutto era piuttosto concentrato su questa nuova realtà italiana, sul nuovo partito. Non ci sono ancora dettagli su come sarà strutturato il partito sui territori ma qualche linea guida è stata indicata. C'è stata la partecipazione congiunta in maniera paritetica di uomini e donne; nuove idee e progetti.  L'obiettivo è concentrarsi sul fare politica con la P maiuscola. Non sulle posizioni ma sulle strategie per i nostri territori".

GS
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Domenica, 20 Ottobre 2019 20:09

Ahmed Abdelwahed è il "Camerte dell'anno"

E’ Ahmed Abdelwahed  il “Camerte 2018”. Al giovane atleta del Cus Camerino attualmente tesserato Fiamme Gialle e studente di Unicam, il sindaco Sandro Sborgia e il presidente della Pro Camerino Renzo Riccioni hanno consegnato  il tradizionale busto di Giulio Cesare da Varano e la pergamena.
L’assegnazione del premio è avvenuta nel corso della kermesse  “Varietà nel ducato” che ha gremito in ogni ordine di posti l’Auditorium Benedetto XIII. Visibilmente emozionato il ventitreenne ha ascoltato la lettura della motivazione che suggella il giudizio unanime della commissione del Premio, giunta ad identificare il suo nominativo tra quelli pervenuti nelle segnalazioni.

“ Come atleta e studente Unicam, è stato sempre grato alla città universitaria di Camerino, non mancando mai in ogni intervista e dichiarazione di esaltarne il nome e di dimostrare il suo affetto per una terra ferita, contribuendo con le sue gesta a dare visibilità a tutto il territorio”.
Oro nella gara 3000 metri siepi ai Campionati italiani universitari ad Isernia, argento nella gara dei 1500 metri ai Campionati Italiani assoluti di Pescara, bronzo nei Giochi del Mediterraneo a Jesolo, il “ Camerte 2018” Ahmed Abdelwahed, ha gareggiato con la maglia del Cus Camerino alle Universiadi di Taipei classificandosi all’ottavo posto nella gara dei 3000 m. siepi e , nella stessa specialità, vestendo la maglia Nazionale  agli Europei di Berlino  ha conquistato il 13° posto. Lo scorso luglio si è inoltre aggiudicato  il Titolo di campione italiano nei 3000 siepi agli assoluti individuali di Bressanone. Per lui gli applausi scroscianti della platea che hanno subito raggiunto anche il suo allenatore Roberto Scalla, altra punta d’orgoglio della città camerte come atleta pluripremiato e come valente coach, sotto la cui guida preziosa e competente si sono formate tante giovani promesse dell’atletica. Il forte legame di amicizia che Amhed ha instaurato con la comunità camerte , si è fatto sentire nelle parole di ringraziamento pronunciate dal giovane atleta che vive nella città ducale dal 2016, orgoglioso di poter aggiungere ai tanti titoli conseguiti nello sport, un riconoscimento al quale attribuisce un valore profondo.   .   
Ahmed e Scalla

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Tamponamento a catena sulla strada statale 78 tra Urbisaglia e Abbadia di Fiastra. Quattro le auto coinvolte nell'incidente che si è verificato intorno alle 17.30. Sul posto si è subito portato il personale  del 118 che hanno provveduto a prestare i soccorsi agli occupanti le auto. Il bilancio è di 5 feriti lievi trasportati per accertamenti all'ospedale di Macerata. Per accertare le cause del tamponamento, per la regolamentazione del traffico e i rilievi del caso sono intervenuti i Carabinieri di Tolentino. Sul luogo dell'incidente anche i Vigili del fuoco di Tolentino.  
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"E' dal presidente Gentilucci che ci aspettiamo concretezza. Il comune di Camerino come membro dell'Unione Montana  aspetta che sia data esecuzione ad una delibera che risale al marzo 2019, votata dallo stesso comune di Camerino e  approvata dall'Unione". Replica così il sindaco Sandro Sborgia all'invito di Gentilucci a fare "meno polemiche e più atti concreti". La delibera in questione stabilisce che parte dello stabile dell'Unione Montana vada adibito a sede della Caserma della Compagnia dei carabinieri di Camerino.
" I miei- sottolinea Sborgia- non sono toni perentori, semmai sono toni fermi perchè ho a cuore l'interesse di tutto il territorio servito dalla Compagnia dei Carabineri di Camerino. La sicurezza - continua Sborgia- è patrimonio e interesse di tutti, da Castelsantangelo sul Nera a Matelica. I miei sono toni fermi perchè sono abituato a mettere in pratica quello che dico e altrettanto mi aspetterei dall'unione Montana e cioè, atti concreti. I fatti sono che a marzo 2019 è stata votata dai sindaci dell'Unione Montana una delibera con la quale si prevede la cessione dello stabile di via Varano al Demanio per le esigenze dell'Arma dei Carabinieri e questo è il primo punto da cui partire. Secondo puinto -spiega ancora il sindaco-  è che c'è una bozza di accordo che è stata predisposta da tutti gli attori e cioè, comune di Camerino, Unione montana, Agenzia del Demanio e Comando Carabinieri, appunto per dare avvio alle procedure di cessione di quello stabile. La stessa bozza fu oggetto di una modifica richiesta dalla stessa Unione Montana e sulla base di tali richieste, a marzo è stata predisposta un'altra bozza che attende solo di essere firmata. Ebbene io mi sono insediato a fine maggio ed era già da due mesi che l'accordo attendeva di essere siglato, nonostante siano intercorsi più colloqui. Credo allora che se c'è qualcuno che deve porre in essere atti concreti altra persona non sia che il presidente dell'Unione Montana. E proprio perchè questa concretezza non c'è stata che il prefetto di Macerata Iolanda Rolli ha convocato per il 24 ottobre un incontro in Prefettura. Di nuovo al tavolo saranno il Comando Carabinieri, il Comune di Camerino e il Presidente dell'Unione per addivenire finalmente ad una soluzione.
Il sindaco di Camerino- conclude Sborgia- non fa altro che richiamare l'attenzione su una problematica che oramai si trascina da troppo tempo e, mentre noi continuiamo a parlare, i Carabinieri stanno ancora in moduli abitativi provvisori a Madonna delle Carceri. Non da ultimo,  per la parte che dovrà ospitare la sede dell'Arma e per il suo utilizzo , lo stabile dell'Unione Montana dovrà comportare dei necessari e importanti interventi per i quali è stato stanziato un consistente finanziamento. Prima che si riesca ad attuare l'intervento passerà un altro anno o due, per cui stiamo continuando a perdere tempo, ecco perchè continuo ad insistere su questo punto: i Carabinieri sono patrimonio dell'intero territorio sul quale esplicano la loro giurisdizione, da Castelsantangelo sul Nera a Matelica ed è nell'interesse dell'intera comunità che la loro caserma sia in una condizione dignitosa. Mettere un punto su tutta la questione credo che sia un'ottima soluzione, sia per ridare una casa all'Arma, sia perchè rappresenta un'opportunità per eseguire lavori su un edificio che altrimenti andrebbe in rovina, non avendo  l'ente comunitario la disponibiltà di fondi per poterlo sistemare".
cc
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Sabato, 19 Ottobre 2019 19:08

C1 Notizie 20 ottobre 2019

Pubblicato in Focus Notizie
Sabato, 19 Ottobre 2019 19:07

C1 Notizie 19 ottobre 2019

Pubblicato in Focus Notizie

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