Notizie di politica nelle Marche
“Stiamo studiando, delle misure più incisive per le zone più danneggiate e logicamente si sta vedendo una procedura ancora più accelerata per quanto riguarda la ricostruzione”. Lo ha riferito l’on Patrizia Terzoni vicepresidente della Commissione Ambiente lavori pubblici della Camera e relatrice del Decreto Sisma alla quale sono giunti 880 emendamenti presentati dalle diverse forze politiche parlamentari. L’on Terzoni è intervenuta al convegno promosso a Camerino da CNA Macerata per la presentazione dei "Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano colpito dal sisma del 2016”.
“In base alle richieste che ci sono arrivate dai territori- ha aggiunto Terzoni - oltre all'autocertificazione già messa, stiamo vedendo se per alcuni territori maggiormente colpiti e non per singoli comuni,  se vi sia la possibilità di fare una riformulazione tale per cui sarà possibile portare avanti dei programmi di ricostruzione fatta in un certo modo e con diverse deroghe. E’ tutto in valutazione quindi non posso dare conferme che vi sarà approvazione, ma la volontà di farlo c’è. Come c'è volontà anche per quel che riguarda la parte economica: stiamo cercando di rispondere alla domanda di fare una Zona Economica Speciale in queste aree e che comunque necessiterà dopo di essere portata avanti da dei decreti. Sulle ZES sappiamo tutti che ci sono dei criteri stringenti per poterle fare fra cui anche il reddito pro capite che è molto basso e dal momento che il reddito pro capite basso riguarda le zone maggiormente colpite, quasi involontariamente questa misura della ZES andrebbe a finire nelle aree più ferite e danneggiate dal sisma. Anche questa è comunque misura sulla quale non posso dare conferma se sarà o meno approvata, tuttavia è al vaglio dei Ministeri”.
Nel corso del suo intervento l’on. Terzoni ha anche ipotizzato una possibile proroga di qualche mese per la scadenza della presentazione progetti per i danni lievi in scadenza il prossimo 31 dicembre.
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Ricostruzione e sviluppo, i due temi strettamente interconnessi nella strategia dei“ Nuovi sentieri di sviluppo per l’Appennino Marchigiano dopo il sisma 2016” già illustrata alla Camera dei Deputati. Sulla ricerca, promossa dal Consiglio regionale e realizzata dalle 4 università marchigiane, si è favorevolmente espresso lo stesso Premier Conte nel corso del suo intervento all'inaugurazione dell'anno accademico di Unicam. Obiettivi e contenuto del progetto che ha già ottenuto l’approvazione unanime del Consiglio regionale con la sola astensione della Lega, sono stati rispettivamente illustrati dal coordinatore generale Daniele Salvi e dal coordinatore scientifico Massimo Sargolini. All’incontro hanno anche preso parte l’onorevole Mario Morgoni, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, il neo eletto presidente zonale di CNA Camerino Giuseppe Corridoni e Andrea Spaterna nella doppia veste di presidente del Parco dei Sibillini e prorettore di Unicam. Accordinare i lavori, il direttore di CNA Macerata, Luciano Ramadori
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“I passi indietro che sono stati fatti sul progetto- ha dichiarato l’Onorevole dei 5 stelle- sono stati ben presi dalla mia parte politica e quindi, come già espresso dal presidente Conte, c’è questa volontà di dare una strategia univoca per i territori colpiti dal sisma delle 4 regioni del cratere. La strategia era stata infatti rallentata da uno snaturamento fatto dalla Giunta regionale che aveva favorito il Patto per lo sviluppo, andando dunque in direzione opposta rispetto a quella che era stata la volontà del Consiglio regionale". 
Punto centrale di tutti gli interventi che si sono susseguiti nella sala convengi del Contram, la visione strategica di sviluppo “perché – ha detto Daniele Salvi- come saranno questi territori nel futuro, non è tema da discutere solo nei convegni ma necessita di una programmazione strategica alla quale dare corpo e gambe, coinvolgendo le istituzioni a tutti i livelli”. Dalle azioni di sviluppo una risposta al rischio di spopolamento: “Essenziale una cabina di regia sullo sviluppo dell’area cratere a palazzo Chigi - ha sottolineato Salvi- perché è necessario l’impegno più alto per dare vita ad un Piano strategico d’area che noi abbiamo studiato per la parte marchigiana ma che può essere esteso in poco tempo a tutte le regioni del cratere. Quello è lo strumento attraverso cui indirizzare in maniera coerente le risorse che potrebbero essere appunto attivate attraverso la clausola del 4 per cento che è oggetto di emendamenti al decreto per far sì che le risorse non vengano disperse. Se per la ricostruzione sono stati stanziati oltre 13 miliardi, come è accaduto per l’Aquila e, senza stanziare nuove risorse, se ne potrebbero destinare il 4 per cento per le azioni di sviluppo e indirizzare circa 600 milioni di euro a questo tipo di azioni”.
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Quello realizzato dai 4 atenei marchigiani è un lavoro che Mario Morgoni ha definito  prezioso e propedeutico a tutte le azioni da mettere in campo per dare concretezza alla visione di futuro che va costruita. “La cosa importante da sottolineare- ha detto- è il fatto che l’elemento di riferimento delle nuove politiche di sviluppo del lavoro sia l’Appennino da cui deve avviarsi un nuovo ciclo non solo di carattere economico ma un profondo ripensamento che investa più aspetti. L’Appennino come scheletro fisico della nostra penisola e come questione nazionale per il futuro del Paese”. Morgoni ha auspicato anche un cambio d’atteggiamento da parte delle comunità locali invitando a superare i campanilismi e a ricomporre le ostilità. “Se ognuno farà la sua parte, potremo avere le condizioni per un riscatto. E’ insieme che dobbiamo costruire un modello vincente”.
La necessità di muoversi in modo condiviso e corale è stata ribadita anche dal coordinatore dei “Nuovi sentieri” Massimo Sargolini. "Abbiamo messo insieme le competenze dei 4 atenei per arrivare ad un percorso di lettura del territorio che è la base da cui partire; il secondo passo è stato il confronto con i sindaci per raccogliere suggerimenti e completare la prima griglia della strategia per poi passare alla delineazione degli 11 sentieri di sviluppo”. Il numeroso pubblico in sala ha avuto dunque la possibilità di conoscere le 11 linee strategiche della ricerca riguardanti la nuova attrattività dei luoghi, mobilità e connettività, la riorganizzazione del sistema dei beni culturali, la valorizzazione della creatività e del made in Italy e quella del capitale verde dell’Appennino, l’ottimizzazione delle produzioni vegetali e dei pascoli, la ricerca e l’innovazione e infine, open data e monitoraggio dei processi di ricostruzione perché il piano del progetto va costantemente monitorato e corretto lungo il cammino e durante il tempo. “ Con un piano strategico- ha detto Sargolini- si entra in un mare aperto che consente di confrontarsi con tutti, ma se non ci sono visioni, come diceva Seneca, “non c’è vento utile ad un marinaio che non sa dove deve andare”. 
L'emendamento sulla Cabina di regia è già stato inserito nel decreto sisma e, qualora approvato, permetterà ai sindaci, alle regioni e alle associazioni di categoria di avere un tavolo su cui sedersi, uno strumento per ragionare insieme e progettare il futuro dei territori. Sotto la presidenza del Consiglio e alla presenza del Premier vi prenderebbero parte le quattro regioni, 4 rappresentanti dei sindaci uno per regione e 4 rappresentanti tra università e associazioni di categoria.  
All'interno della cabina di regia ci sono anche i finanziamenti in quanto, in caso di approvazione, con la stessa metodologia del sisma dell'Aquila nel 2009, verrebbe ad essere utilizzato per la strategia di sviluppo il 4% delle spese di bilancio per la ricostruzione e, qualora ve ne fossero, anche fondi aggiuntivi del finanziamento europeo.
cc
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Giovedì, 14 Novembre 2019 19:53

Monti Sibillini,Riserva di Biosfera dell'Unesco

Passi in avanti nell’iter per il riconoscimento dei Monti Sibillini e di tutta la fascia appenninica marchigiana a Riserva di Biosfera. Avviata lo scorso anno nell’ambito del programma Mab (Man and the Biosphere) dell’Unesco, la strategia entra ora nel vivo.

“Stiamo andando avanti anche a tappe abbastanza ravvicinate l’una dall’altra- dichiara l’assessore regionale Angelo Sciapichetti - . Crediamo che questo possa essere infatti uno dei passaggi di fondamentale importanza per rilanciare tutto l’entroterra marchigiano e in particolare quello colpito dal terremoto. Il Ministero dell’Ambiente ha valutato positivamente la nostra idea progettuale che è in via di essere migliorata ma che ha trovato già pieno favore e collaborazione da parte del dicastero che ci ha esortato ad iniziare l’animazione sociale. In vista c’è dunque una serie di incontri - continua Sciapichetti- che faremo nelle scuole, con le categorie sociali, con i comuni con i Parchi e le Unioni Montante, per far comprendere a tutti l’importanza di un riconoscimento, come quello che abbiamo richiesto da parte dell’Unesco. Riuscirci vorrà dire aver messo una pietra fondamentale per la costruzione di un nuovo entroterra maceratese”.

Il Mab (Man and the Biosphere), l'uomo e la biosfera, è un programma avviato dall'Unesco a partire dal 1971 allo scopo di promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela e la valorizzazione della biodiversità presente e le buone pratiche di sviluppo sostenibile. In Italia ci sono 19 delle 701 Riserve di Biosfera attualmente ricomprese nella rete mondiale istituita con il programma.

Creare opportunità di rilancio mediante un’integrazione tra tutela delle risorse naturali e sviluppo socioeconomico del territorio, a vantaggio delle popolazioni locali e in ottemperanza ai principi di sostenibilità e salvaguardia della biodiversità, è l’obiettivo della strategia che nella sua progettualità definitiva, a settembre 2020 verrà presentata a Parigi per la valutazione finale.

“ Per capire della portata di questo riconoscimento- conclude l’assessore regionale- basta guardare alle aree già riconosciute Mab Unesco . Senza alcun vincolo, si apre una serie di grandi opportunità che possono portare a delineare un’immagine molto diversa che valorizzi le aree interne a livello internazionale nei settori del turismo, dell’economia, delle eccellenze enogastronomiche.
cc
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Giovedì, 14 Novembre 2019 11:10

Camerino, torna l'opera trafugata nel 1980

Torna a Camerino il ritratto su tela di Giulia da Varano bambina. Scomparso insieme ad altre opere trafugate dall’ex chiesa di San Francesco nel 1980, all’epoca pinacoteca, il quadro attribuito al pittore tardo-rinascimentale Dosso Dossi (vero nome Giovanni di Niccolò Luteri) era stato recuperato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale nel 2018 in una casa d’aste on line di Genova.
Ad annunciare la restituzione dell'opera, l’assessore alla cultura del comune di Camerino Giovanna Sartori  la quale, nel corso di una conferenza stampa, illustrerà i vari dettagli riferiti al dipinto e alla sua futura collocazione. Una notizia che non può che essere accolta positivamente dall'intera comunità che, passo dopo passo, è sempre più determinata a ricucire legami col passato e a guardare in avanti. Un segnale significativo che rimanda all'antica e fulgida storia di Camerino e delll’ultima dinastia che regnò nella città prima di essere formalmente ceduta allo Stato della Chiesa.

Giulia da Varano, era figlia del duca di Camerino Giovanni Maria  e di Caterina Cybo. Nel 1527, morto il padre, gli succedette con il titolo di duchessa di Camerino con la reggenza della madre. All’età di 14 anni andò in sposa a Guidobaldo II della Rovere, duca di Urbino, mentre la madre Caterina continuava a provvedere all'amministrazione del ducato che però, nel 1535 dovette cedere formalmente al papa, segnando la fine dell'indipendenza di Camerino. Fino al 1539 solo duchessa titolare insieme al consorte, Giulia infatti fu costretta a cedere i diritti a Paolo III per 78.000 scudi. Giulia da Varano morì a Fossombrone nel 1547, all’età di 24 anni.
cc

Stemma varano di camerino
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Si chiama “Nuovi Sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano dopo il sisma del 2016” la ricerca che vuol porre le basi per nuove ipotesi di sviluppo. Promossa dal Consiglio regionale, è stata realizzata dalle 4 università delle Marche e l'ateneo di Modena e Reggio Emilia. Di recente lo studio è stato presentato alla Camera dei Deputati presente l’ onorevole Turco, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. La strategia di sviluppo sarà oggetto d'illustrazione, nel corso dell’incontro in programma questo venerdì 15 novembre alle ore 17  nei locali del Contram in via Le Mosse a Camerino
“ Dopo averla già presentata alla Camera dei Deputati- spiega il coordinatore generale Daniele Salvi- ci vogliamo ritornare in un appuntamento specifico insieme alle università che ci hanno lavorato e con il professore Massimo Sargolini che ha coordinato la ricerca dal punto di vista scientifico  L’evento si rivolge in particolare agli operatori economici e alle forze istituzionali e rappresenta un'occasione per far conoscere i contenuti di quella che è una strategia di sviluppo. Non stiamo infatti parlando della Ricostruzione fisica, non stiamo parlando di singoli progetti, ma di uno strumento che consente di orientarsi rispetto al futuro che immaginiamo per queste zone colpite dal sisma. L’incontro in programma- continua Daniele Salvi- è pertanto un'occasione per condividere un quadro di insieme, degli indirizzi e dei sentieri che si possono percorrere e che il consiglio regionale sollecita. La ricerca di cui stiamo parlando – prosegue Salvi- è stata infatti approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale, quindi è un atto dell'amministrazione regionale che, ai soggetti pubblici e privati dagli enti locali agli operatori economici, indica una strada all’interno della quale potersi inserire con singole progettualità che puntano appunto allo sviluppo dell'area del Cratere sismico, partendo dalle aree più colpite, quindi dall'appennino”.

Una ricerca sulla quale, proprio in un passaggio del suo intervento nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’università di Camerino, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha espresso apprezzamento e che dunque sarà possibile conoscere nei contenuti nell’appuntamento camerte, promosso da CNA Macerata, insieme a Camera di Commercio delle Marche , Confidi Uni.Co col patrocinio del Comune di Camerino. Ad illustrare la ricerca saranno Massimo Sargolini e Daniele Salvi, rispettivamente coordinatore scientifico del progetto e coordinatore NSSAM. Interverranno anche gli onorevoli Patrizia Terzoni e Mario Morgoni, il rettore di Unicam Claudio Pettinari, il sindaco Sandro Sborgia, il presidente CNA zonale Camerino Giuseppe Corridoni. Coordinerà i lavori il direttore CNA Macerata Luciano Ramadori. 

“ Già in sede di conversione del decreto sisma – aggiunge il Capo Gabinetto del Consiglio regionale Salvi- è stata depositata una serie di emendamenti che puntano a rafforzare gli strumenti previsti per lo sviluppo già presenti nel decreto. Oggetto di emendamenti che raccolgono in qualche modo le sollecitazioni che sono venute avanti, sono ad esempio la misura per le startup, le agevolazioni per le imprese esistenti, la zona franca urbana e zona economica speciale, il finanziamento delle azioni di sviluppo con meccanismi tecnici a valere sulle risorse già stanziate per la ricostruzione post sisma. Per quel che riguarda poi le strategie e i Patti sottoposti all’attenzione del Governo- sottolinea- per ottenere un risultato concreto c’è necessità di fare sintesi perché come marchigiani siamo sempre portati alla frammentarietà alla prolificità delle idee e delle proposte. Quello di cui abbiamo bisogno – spiega ancora Salvi- è che essendoci uno strumento pronto quale la ricerca “ Nuovi sentieri “già approvato dal Consiglio Regionale e dunque dalla casa di tutti i marchigiani, quello può essere lo strumento all’interno del quale cerchiamo di inserire anche atti iniziative progetti e proposte che vengono da singoli pezzi di territorio, quali le unioni montane, singoli comuni o più comuni insieme, che sappiamo aver avanzato delle proposte. Insomma, se non vogliamo essere inutili e sterili, l’obiettivo dovrebbe essere di cercare di assumere una cornice ampia come la ricerca “nuovi sentieri di sviluppo" e presentarci in maniera unità e univoca sui tavoli dove bisogna decidere. Quindi è anche il senso dell'iniziativa di venerdì, perché vorremmo sollecitare che nei confronti del governo possa esserci una cabina di regia nazionale a Palazzo Chigi che si occupi delle tematiche dello sviluppo: è una proposta che abbiamo fatto è però Riusciamo a portarla a casa se ci presentiamo in maniera compatta no Se ognuno propone il suo patto con la sua strategia”.
C.C.
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Mercoledì, 13 Novembre 2019 18:52

Sarnano, un esempio nel libro di Paolo Gentiloni

È Sarnano uno dei Comuni protagonisti del libro dell'ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, dal titolo "La sfida impopulista".
A renderlo noto è l'attuale vice sindaco, nonchè ex sindaco, Franco Ceregioli che in un post sul suo profilo Facebook scrive: "Ho appreso oggi di essere stato citato dall'ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel suo libro "La sfida impopulista".
Lo ringrazio per la menzione e la dedico a tutte le persone che, nei tre anni e mezzo in cui sono stato "sindaco del terremoto", mi hanno accompagnato in questo difficile percorso (i colleghi amministratori, i dipendenti comunali, i volontari di tutte le associazioni), a chi ci è stato vicino con le donazioni e, soprattutto, a tutti i sarnanesi come segnale di speranza e fiducia per il futuro".

Nel tratto in cui Gentiloni parla di Sarnano scrive. "Sarnano è un altro Comune del maceratese, centro turistico invernale. Il sindaco, Franco Ceregioli, è riuscito a mobilitare tante energie soprattutto per la scuola. Ho inaugurato una bellissima scuola per l'infanzia realizzata in 120 giorni dal Friuli-Venezia Giulia, una Regione che non ha certo dimenticato l'esperienza del terremoto. E ho ringraziato Andrea Bocelli perchè grazie alla sua iniziativa, con Renzo Rosso e tanti personaggi dello spettacolo, è stata costruita e inaugurata la scuola media Leopardi: struttura d'avanguardia e aperta alla cittadinanza".
Ma l'ex presidente non dimentica nemmeno Muccia, Tolentino, Camerino, Pieve Torina e San Ginesio: "I sindaci di questi Comuni sono stati alcuni dei miei compagni in questo viaggio nelle aree colpite con i commissari, la protezione civile, i presidenti di Regione".
Riflettori che si riaccendono, dunque, su quelle terre che da tre anni tutto sembrano tranne che essere ricordate.

GS
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Saranno eseguiti,nel reparto ortopedia dell'ospedale di Camerino, gli interventi per l'inserimento delle protesi già programmati e i cui pazienti hanno già fatto la preparazione pre-operatoria.
Ad annunciarlo il sindaco Sandro Sborgia che ha ricevuto rassicurazioni in tal senso dopo il colloquio con l'assessore regionale Angelo Sciapichetti fattosi portavoce della volontà della direzione sanitaria regionale di autorizzare gli interventi.
"E' la riprova che gli sforzi, il dialogo e l'attenzione dell'ammnistrazione nei riguardi della sanità locale - ha detto il sindaco Sborgia -  sono sempre al primo posto per garantire il bene della comunità dell'intero terriitorio".
cc
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Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia interviene sulla questione della sospensione degli interventi per l’inserimento di protesi nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Camerino, la cui denuncia è partita dal coordinatore del Tribunale per i diritti del malato tramite lettera inviata alle competenti autorità politiche e sanitarie.  

" Per dovere d'informazione- dichiara il sindaco Sandro Sborgia-  non appena siamo venuti a conoscenza del fatto che erano state interrotte le attività operatorie relative agli impianti di protesi del reparto Ortopedia dell'ospedale di Camerino, siamo intervenuti direttamente al cospetto dell' azienda sanitaria regionale e  ne abbiamo  direttamente discusso con il direttore sanitario regionale dottoressa Nadia Storti, rapppresentandole  le difficoltà dei cittadini  proprio in relazione alla sospensione degli interventi stessi. Alla dottoressa Storti- prosegue Sandro Sborgia-  abbiamo anche rappresentato che vi erano situazioni che riguardavano poche  persone i cui interventi  erano già stati programmati e la cui preparazione pre-operatoria (delle analisi del sangue e delle attività diagnostiche necessarie e preordinate all'intervento) era già stata fatta. di conseguenza avrebbero ricevuto un danno dall'interruzione delle attività operatorie. Nell'occasione abbiamo anche chiarito che a dover subire quel tipo di interventi già prenotati sarebbero state solo  3-4 persone, per cui- spiega il sindaco- abbiamo chiesto  che potessere essere effettuati almeno quegli interventi  programmati con preparazione operatoria già pronta e in attesa da tempo. Su questo aspetto abbiamo quindi sensibilizzato la Regione a riconsiderare l'nterruzione lineare e a dare corso invece a  quelle attività di intervento che potevano tranquillamente essere fatte senza un particolare aggravio di aggiunta di risorse e, senza arrecare ancora più disagio a quelle persone che attendevano già da tanto l'intervento. 
 Il chiarimento è dunque opportuno - sottolinea il primo cittadino- e sta a testimoniare la particolare sensibilità e l'interesse che la nuova amministrazione comunale nutre nei riguardi dell'ospedale di Camerino, e, serve anche a far luce sulle tante inesattezze che circolano in questi giorni sulle attività del nostro nosocomio. Da quando ci siamo insediati - precisa Sborgia-  noi abbiamo aperto un colloquio costante con l'autorità regionale in materia sanitaria,  proprio per garantire che  l'offerta di servizi del presidio sia adeguata a quelli che sono i bisogni della popolazione. L'ospedale e il suo funzionamento ottimale per noi sono una priorità e su questi  fondamentali  aspetti non intendiamo assolutamente abbassare la guardia;  tenere il faro sempre acceso è quello che ci preme  perché il presidio sanitario di Camerino deve continuare ad essere di prim'ordine qual è  sempre stato nell'interesse di tutta la zona Montana che ormai da anni serve e anche con risultati di tutto riguardo. Basti solo pensare - conclude Sandro Sborgia-  allo spirito di sacrificio e all'offerta sanitaria fatta da medici che stanno sempre in prima linea, che non si risparmiano e la cui dedizione e spirito di servizio sono ampiamente riconosciuti non solo da tutta la popolazione dell'entroterra, ma anche dalle tante persone che provengono da tutta la regione e oltre, in quanto riconoscono a Camerino il fatto di essere un ospedale di prim' ordine".
cc
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Venerdì, 08 Novembre 2019 15:06

Ortopedia: mancano le protesi, tutti tacciono

Come un sasso lanciato nelle acque tranquille di uno stagno la sospensione degli interventi per l’inserimento di protesi nel reparto di Ortopedia dell’ospedale di Camerino, denunciata dal coordinatore del Tribunale per i diritti del malato con una lettera inviata alle competenti autorità politiche e sanitarie, ha messo in allarme molti cittadini. Diverse sono state, infatti, le segnalazioni giunte in redazione di persone, per la maggior parte dei casi anziane, che sono in attesa di intervento e che, a questo punto, vivono una situazione di assoluta incertezza. Alla base della decisione sembrerebbe esserci, stando anche alla denuncia, la mancanza nel reparto delle stesse protesi, anche se il problema non riguarderebbe soltanto il nosocomio camerte. Della questione sembra si siano occupati i vertici della sanità regionale e provinciale nel corso di un incontro tenutosi ad Ancona, ma al momento nessuna nota ufficiale è stata diramata al riguardo. Al contrario coloro che sarebbero chiamati ad offrire chiarimenti si sono trincerati dietro un laconico no comment o hanno preferito rimanere “irrangiungibili”. Così l’incertezza continua a regnare sovrana a danno di coloro che, in attesa di intervento e al momento privi di risposte, starebbero valutando la possibilità di rivolgersi altrove, magari ai presidi sanitari della vicina Umbria. Tutto ciò nel momento in cui dalla regione arrivano proclami sullo stato di eccellenza della sanità marchigiana.
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Il deputato marchigiano Francesco Acquaroli ha presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per chiedere chiarezza e tempi di intervento per il ripristino della viabilità sul tratto sud delle Marche dell’autostrada A14.

“Cercheremo di inserirla sul question time in commissione e di farci rispondere il prima possibile dal ministro De Micheli – ha affermato il deputato di Fratelli d’Italia – chiediamo prima di tutto se si conoscono i tempi di ripristino della viabilità su un tratto che rappresenta uno snodo fondamentale per la viabilità della nostra Regione e del versante adriatico del nostro Paese. Tratto di A14 che oggi vive consistenti disagi, a seguito del sequestro delle barriere new jersey e della conseguente chiusura di una corsia di marcia e della corsia di emergenza quando è presente. La situazione è critica, esistono tratti percorribili soltanto ad una corsia, creando gravi disagi che si riversano anche nella viabilità urbana ed extraurbana in un’area della nostra Regione sempre molto trafficata . Auspichiamo che il Governo si impegni con la Società Autostrade per l’abbattimento, anche parziale, del pedaggio autostradale fino a che persista questa situazione di evidente disagio, perché è inaccettabile pagare per stare in coda per ore”.
Poi i fari puntati sui problemi della viabilità dell'entroterra Maceratese: "Già oggi la nostra Regione presenta delle criticità oggettive sulla viabilità dell’entroterra, senza una Pedemontana che consente lo spostamento nord-sud, con tutti i noti problemi sia sul completamento della 76 che sulle lungaggini per il tratto che dovrebbe collegare il fabrianese, al camerte e al muccese fino alla 77. Inconcepibile complicare la viabilità anche sull’asse costiero paralizzato, senza intervenire concretamente".


GS
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Giovedì, 07 Novembre 2019 15:36

“Errori su errori e i cittadini pagano”

“Nemmeno Penelope mentre aspettava Ulisse era riuscita a tanto, eppure lei aveva dei buoni motivi”. Esordisce così il capogruppo di Per Matelica, Alessandro Delpriori. Questa volta sul banco degli imputati i lavori in un tratto di strada di Viale Martiri della Libertà e la mensa delle scuole.

“Questa giunta - afferma - ormai è palesemente inadeguata, sgangherata e un po’ comica, che dire approssimativa è un eufemismo. Hanno trovato finanziato, approvato e pronto da attuare un lavoro importante, il rifacimento di un tratto di Viale Martiri della Libertà, asfalto e marciapiedi, un pezzo di strada rifatta l’ultima volta nel 1991 quando venne il Papa, san Giovanni Paolo II e ormai era in pessimo stato. In primo luogo hanno allungato i lavori attendendo la fine dell’estate per dare l’effimera sensazione che fossero stati loro a volere tale opera, in seconda istanza hanno ben pensato di rifare subito anche la segnaletica orizzontale”. Secondo Delpriori l’assessore ai lavori pubblici Rosanna Procaccini non si sarebbe accorta che il collega alla viabilità Denis Cingolani aveva dato il via libera al rifacimento delle strisce pedonali, “senza l’abbattimento di barriere architettoniche. Così si sono accorti solo a lavori conclusi che attraversare la sera con una carrozzina o con una sedia a rotelle non era così agevole. I cordoli dei marciapiedi erano troppo alti e più di una persona si è trovata in difficoltà. E dopo che abbiamo segnalato la cosa, ecco che sono ripartiti i lavori: una ditta ha provveduto a tagliare i marciapiedi, a fare lo scalino e a mettere a posto le cose. Spendendo altri soldi. Quello che lascia esterrefatti è che l’amministrazione non capisca l’importanza dei soldi pubblici e soprattutto l’importanza di seguire e fare bene i lavori per i cittadini”.

Critico il gruppo consiliare anche sulle recenti scelte relative alla mensa scolastica: “Su questo abbiamo fatto un po’ di polemica anche in consiglio comunale. L’assessore ai lavori pubblici si dà tanto da fare ma le sbaglia praticamente tutte. È stato inutile fare una mensa in più visto che già c’era, era addirittura nelle vicinanze dell’itv Antinori che gentilmente presta delle aule per la scuola elementare che si è resa poco sicura a seguito del sisma.  I ragazzi uscivano da scuola, facevano 50 metri, andavano a mangiare e poi tornavano in classe. Pare che qualche genitore si sia lamentato - aggiunge - e quindi l’amministrazione ha deciso di spendere 22mila euro per fare una mensa piccolissima all’interno dell’Itc, acquistare materiale nuovo raddoppiando spese e servizi, che doveva essere pronta per metà ottobre. È ancora tutto fermo perché pare abbiano sbagliato a comprare le porte. E quindi ora dovranno spendere altri soldi. Questa amministrazione - conclude - butta via ogni giorno soldi pubblici pur di far finta di risolvere problemi quando invece creano sempre più disservizi”.

g.g.





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