Notizie di politica nelle Marche
Gioia ed emozione hanno accompagnato il posizionamento della prima pietra del nuovo centro civico di Pieve Torina. Frutto della Fondazione Francesca Rava col concorso di tanti benefattori, la nuova opera che prenderà vita da quel primo mattone, sorge a fianco dell’attuale Istituto comprensivo Mons. Paoletti di via De Gasperi. Difficile descrivere le forti sensazioni sprigionate dall' ulteriore tassello immesso nel complesso mosaico della rinascita di un borgo combattivo e resistente. Presenti alla cerimonia sottolineata dalla musica e attorniati da un folto gruppo di abitanti con autorità militari e civili, il sindaco Alessandro Gentilucci, Elisabetta Strada in rappresentanza della Fondazione “Francesca Rava” e Michele Brambilla direttore di QN Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione , i quali hanno apposto il primo segno del centro civico- palestra che vedrà la luce nel 2020,  Presente, prossimo futuro e sguardo ancora più in avanti, si sono mescolati nella significativa testimonianza lanciata dalle scolaresche.
Un gesto simbolico che ha visto inserire nella terra due grossi scrigni in acciaio, contenenti messaggi e desideri di adulti e bambini; anche Elisabetta Strada, Michele Brambilla e lo stesso sindaco di Pieve Torina, hanno voluto lasciare il proprio desiderio. Il nove dicembre del 2049, le capsule potranno essere riaperte e i messaggi riletti e verificati.  

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La realizzazione del nuovo complesso che fungerà da centro d’aggregazione e da palestra, si deve al contributo della Fondazione Francesca Rava alla quale non hanno mancato di dimostrare sostegno appunto, QN il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione insieme a Succisa Virescit; Fondazione Muscima Onlus; IREN; Moncler; Trenitalia; United Colors of Benetton; Aeronautica Militare Italiana, Marina Militare Italiana e tanti altri donatori, che già in passato hanno fatto sentire il loro concreto supporto volto a favorire la rinascita del paese.
Una nuova stimolante iniezione di fiducia per una comunità che non ha mai mollato, ma che, ancora in difficoltà, non può che essere grata per una concretezza che, ancora una volta, si deve al buon cuore e alla sensibilità di chi ha fatto della solidarietà la sua bandiera.
Sono intervenuti Giuliano De Minicis di Succisa Virescit, il presidente del CUS Camerino Stefano Belardinelli. Parole commosse ed emozionate quelle del parroco don Candido Pelosi che ha benedetto la pietra: 'Affidiamo ai giovani la bellezza del futuro di questi luoghi'. Il significato delle capsule del tempo è stato evidenziato dal dirigente Maurizio Cavallaro, secondo il quale: 'del rumore del bene si dovrebbe parlare sempre più spesso'. 'Siamo felici e orgogliosi di essere pievetorinesi. La mia missione è quella di ispirare un sogno ed è la ragione per cui insieme a voi ce la sto mettendo tutta'. Così il sindaco Alessandro Gentilucci, nel ringraziare tutti i donatori, il cui gesto illumina ancora di più il Natale di Pieve Torina, dedicato alla "luce". 

Carla Campetella
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La posa della prima pietra

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Elisabetta Strada e i bambini
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Non si è fatta attendere la risposta del vice sindaco di Tolentino Silvia Luconi alle accuse mosse dal Comitato 30 ottobre. Nemmeno nel giorno dell'Immacolata a Tolentino si smorzano le polemiche sull'argomento che da tre anni anima il dibattito pubblico. Parliamo della scelta degli appartamenti al posto delle Sae e, in particolare, di quelli a Sant'Angelo, consegnati ieri, che si trovano a sette km dal centro.
"Ci sembrava strano - esordisce Silvia Luconi - che almeno per una volta la signora Giombetti e tutti i componenti del suo dubbio comitato avessero avuto il buon senso di tacere. Chi è che minaccia? Chi è che intimidisce? Ma di chi parla? Cosa legge?

Non sono solita rispondere a chi fa un certo tipo di politica e ho deciso, da diverso tempo a questa parte, di ignorare lei e i suoi fedeli scudieri, perché oltre a non aver portato alcun tipo di valore aggiunto alla città, continuano ad andare avanti con il loro dubbio modo di fare politica,  pensando che la gente non si informi sulle loro menzogne, né sia in grado di capire dove sta la verità.
L'Amministrazione Comunale è abituata a lavorare sodo e a lavorare duro e non è stata di certo votata e scelta per perdere tempo prezioso dietro a chi deve in tutti i modi occupare la giornata o accaparrarsi un articolo sul giornale pietendo una risposta per ricordare al mondo che nonostante tutto, esiste ancora.
Forse il comitato 30 ottobre (fedele braccio armato del Movimento 5 Stelle cittadino) non ha letto bene le dichiarazioni ed è stato abbastanza distratto (non sarebbe tra l’altro la prima volta).
Ci sono rifiuti legittimi, sui quali non si discute. E siamo stati noi i primi a rassicurare coloro che hanno detto di non poter andare. Non abbiamo bisogno di tutori e soprattutto di tutori come la signora in questione e il suo comitato.
Le diciamo anche che noi, come amministrazione pubblica, ci limiteremo a segnalare alla Protezione Civile le varie situazioni, come quest'ultima ci ha invitati a fare, poi sarà la stessa Protezione Civile in questione a decidere il da farsi; non abbiamo alcuna intenzione di prevaricarla o di sostiutirci, ma abbiamo intenzione di dire la verità, questo sì, perché il dramma del terremoto non può diventare terreno di conquista.
Si informi, Signora Giombetti e metta dentro i cassetti  i suoi slogan perché contrada Paterno (classificata tra l'altro come zona urbana) ha tutto quello che serve, compresi i mezzi pubblici, per raggiungere la città.
Le dico anche, così non deve andare a cercare  e può concentrarsi su cose serie, che i km di distanza sono esattamente 7 da Sant’Angelo, con 5 minuti di auto.
Vogliamo ricordare che la Giombetti - aggiunge -, pur appartenendo al Movimento 5 Stelle, dimentica che tra i cavalli di battaglia del suo Partito, ci sono il non spreco di denaro pubblico e la salvaguardia dell'ambiente. Ci deve spiegare quindi, come mai questi slogan li scrivete solo nelle vostre campagne promozionali ed elettorali, ma non le applicate nel concreto.
La signora Giombetti, che non abbiamo capito chi rappresenta in quanto non è stata nemmeno in grado di farsi eleggere consigliere comunale (alla sua unica tornata da candidata con il Movimento 5 Stelle ha portato a casa solo 44 preferenze), ha preferito autonominarsi Presidente di un discutibile Comitato, così da essere certa di poter blaterare le sue dubbie convinzioni; qualora fosse stata alla guida del governo cittadino avrebbe costruito SAE in Piazza della Libertà, Piazza Mauruzi o Piazza Martiri di Montalto? 
La Giombetti anche in questo caso ignora (o mente spudoratamente) che qualora avessimo scelto per le casette di legno, queste sarebbero state 216 in totale e le avremmo dovute costruire di fianco il castello della Rancia, sui campi situati nelle campagne limitrofe alla Stazione di Pollenza deturpando quella natura che lei e i suoi "colleghi"del Movimento 5 Stelle dicono (solo e sempre a parole) di voler tutelare. Visto poi che lei difende tanto la scelta delle sae, è a conoscenza del fatto che la distanza fra la loro ubicazione e il centro città sarebbe stato di oltre 6 Km? In quel caso che posizione avrebbe preso?
E giustifichi alla città, infine, perché oltre a difendere coloro che percepiscono stipendio senza lavorare (il reddito di cittadinanza è il motore trainante del vostro Partito) difende anche chi non capisce che il cas è denaro pubblico e più ne viene elargito senza motivo, MENO RICOSTRUZIONE VERA avremo tutti.
Capisco anche, tuttavia, che la Giombetti possa essere in ansia perché il clima di terrore che tenta di diffondere in città le si sta ritorcendo contro in quanto tutti i suoi slogan iniziano a non avere più senso.
A distanza di tre anni dal sisma, in fondo, mentre lei fa terrorismo, noi iniziamo a consegnare CASE FATTE DI MATTONI E CEMENTO, CON RISCALDAMENTO A PAVIMENTO E METRATURE CONFORTEVOLI E ADEGUATE. Ci scusi se tutto ciò lo facciamo recuperando anche il patrimonio comunale evitando di deturpare la natura e il verde ed evitando di sperperare il denaro della Protezione Civile quindi di tutti gli italiani.
Dovrà spiegare alla cittadinanza - prosegue come un fiume in piena Silvia Luconi - e soprattutto ai terremotati che dice di amare tanto che preferisce stare dalla parte di chi non lavora e vuole vivere solo di diritti e di sussidi piuttosto che dalla parte della gente comune che  si alza tutte le mattine, si reca a lavoro e cerca di collaborare con le istituzioni anche in situazioni emergenziali come quelle del terremoto. Dovrà anche giustificare che sta difendendo chi dice di non voler vivere in campagna perché non ci ha mai vissuto o ci ha vissuto troppo in passato o chi aspetta di vedere cosa succede perché la proroga dello stato di emergenza è fino al prossimo anno e quindi continuerebbe a rimanere in cas. 
È tra l’altro anche offensiva,  (ma non ci stupiamo) verso chi abita in zone periferiche dicendo che non ci sono addirittura servizi o trasporto pubblico e che le strade sono dissestate. Mente spudoratamente e vergognosamente o addirittura ignora totalmente cosa la circondi.
Ci auguriamo - conclude il vice sindaco - che il nostro Paese continui a tenere gli occhi aperti su quanti disastri state facendo o tentate di fare e termini finalmente il processo di eliminazione (per fortuna già iniziato) di un Partito Politico come il Movimento 5 Stelle quanto mai inutile, inabile e fatto solo di parole, menzogne e disinformazione".

Quella degli appartamenti più spostati dal centro storico è una questione che divide davvero l'opinione pubblica, dopo la nota pubblicata questa mattina dal Comitato 30 ottobre, è proprio una cittadina tolentinate, alla quale la prossima settimana saranno consegnate le chiavi del suo appartamento sostitutivo della Sae, a chiedere in un post su Facebook, di smorzare i toni e di accontentarsi in questa situazione di emergenza.

GS
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Sono trascorse poche ore dalla consegna delle chiavi dei quattro appartamenti in contrada Sant'Angelo ed il dibattito sulla lontananza e sulla possibile perdita del Cas per coloro che hanno rinunciato a quegli appartamenti per la distanza dal centro storico si è già riacceso.
È il Comitato 30 ottobre ad attaccare l'amministrazione comunale e, in particolare il vice sindaco Silvia Luconi: "Le sue minacce indignano i terremotati - scrive il Comitato in una nota - , che oltre alla beffa di essere stati lasciati soli, nella ricerca di un'abitazione in emergenza, sono accusati ora di aver rinunciato ad una abitazione distante dal paese e con enormi problemi di viabilità (strade dissestate,  senza illuminazione e senza servizi pubblici).

Come si permette la vice sindaco d'intimidire e continuare a prendere in giro i cittadini terremotati - si chiede il gruppo presieduto da Flavia Giombetti - ? Cosa avete fatto in emergenza? Pensate solamente al patrimonio immobiliare futuro con i soldi della Protezione Civile e quindi di tutti e lo state facendo sulle spalle dei terremotati consegnando vergognosamente gli appartamenti dopo 4/5 anni dal sisma. 

Forse la Luconi ha memoria corta - aggiunge - oppure non è a conoscenza delle persone che già un anno fa hanno rifiutato gli appartamenti in contrada Rancia e quindi queste persone sono già state segnalate alla Protezione Civile? Hanno avuto lo stesso trattamento? E cosa ha risposto al riguardo la Protezione Civile?".
Poi la richiesta che riguarda il bonus una tantum per il trasloco dei terremotati: "Se le famiglie assegnatarie hanno già effettuato un primo trasloco, usufruendo del bonus una tantum, chi si assumerà l'onere della spesa di quest'ultimo? Non abbiamo paura delle sue avvisaglie - ammonisce Flavia Giombetti - . Qualcuno nelle sedi opportune dovrà spiegare se a Tolentino è stata rispettata l'emergenza.

Il comitato - conclude -  continuerà ad essere in prima linea per combattere ingiustizie e scelte sbagliate che hanno penalizzato e che continuano a penalizzare i cittadini terremotati".

GS
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Si avvicina la  posa della prima pietra per il nuovo centro civico di Pieve Torina che sorgerà  a fianco dell’attuale ISC Mons. Paoletti in via De Gasperi.
La cerimonia è prevista lunedì 9 dicembre alle ore 12.00 alla presenza del 
sindaco Alessandro Gentilucci e della presidente della Fondazione “Francesca Rava”, Mariavittoria Rava. Suggestivo il momento in cui le scolaresche lanceranno messaggi per il futuro, inserendo nel terreno due capsule del tempo che verranno aperte tra trenta anni. Si compone un nuovo tassello per la ricostruzione del paese grazie al primo segno della nuova palestra e centro civico, che vedrà la luce entro il 2020. L'operazione si deve al nuovo contributo arrivato dalla Fondazione Francesca Rava e da sostenitori quali QN il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione; Succisa Virescit; Fondazione Muscima Onlus; IREN; Moncler; Trenitalia; United Colors of Benetton; Aeronautica Militare Italiana, Marina Militare Italiana e tanti altri donatori , grazie ai quali il progetto potrà vedere la luce.
Dopo la consegna di 8 scuole tra Marche ed Umbria, e il contributo alla riapertura dell’ospedale della Valnerina, continua l’impegno della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus per i bambini del Centro Italia colpiti dal terremoto. A Pieve Torina la Fondazione ha già donato la scuola materna nel dicembre del 2018 e proseguirà la collaborazione con il Comune, restituendo al borgo un centro di aggregazione, dove la comunità si potrà riunire al coperto, e la palestra per i bambini delle scuole elementari e medie.

“Tutto questo - sottolinea Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina- è frutto di una sensibilità non comune e di un lavoro di rete che ha consentito alla nostra comunità di poter contare su strutture altrimenti inimmaginabili senza la generosità di chi ha capito il dramma delle popolazioni che vivono in queste terre ferite dal sisma. Poter contare su scuole nuove, su un nuovo centro civico e una nuova palestra rappresenta una iniezione di fiducia per chi ha deciso di rimanere qui, investendo sul proprio futuro e quello dei propri figli. La Fondazione Francesca Rava e la sua presidente Mariavittoria insieme a tutti gli altri sostenitori” conclude Gentilucci “rappresentano per noi quell’Italia migliore capace di restituire calore e dignità a quelle popolazioni che, come la nostra, hanno bisogno di atti concreti e visibili”.
Alla cerimonia della posa della prima pietra, a cui sono stati invitati rappresentanti istituzionali del territorio e del mondo dell’informazione, farà seguito anche la suggestiva esperienza della capsula del tempo dove gli abitanti di Pieve Torina potranno inserire messaggi cui affidare i loro desideri e le loro speranze e riverificarli tra trenta anni .
“La Fondazione Francesca Rava” sottolinea Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione  “persevera nel suo impegno per i bambini e le famiglie colpite dal terremoto, continuando a rispondere ai bisogni di territori che non sono più sotto i riflettori pur essendo ancora in grande difficoltà. È più complesso, rispetto all’emergenza, poterli sostenere, e siamo molto grati ai donatori che ci permettono di fare, di nuovo, la differenza”.
cc

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Venerdì, 06 Dicembre 2019 16:57

I coniugi Arvedi, cittadini onorari di Camerino

La città di Camerino conferirà la cittadinanza onoraria al Cavaliere Giovanni Arvedi e alla sua gentile signora Luciana Buschini. Si colora di questo grande gesto di ringraziamento nei confronti dei benefattori e della Fondazione Arvedi-Buschini, l'epilogo finale delle opere che hanno portato alla restituzione al suo splendore e alla comunità della Basilica di San Venanzio Martire. Un'altra opera che si deve al loro gesto magnanimo la costruzione dell'asilo Maria Ausiliatrice della parrocchia di San Venanzio, inagurata parecchi mesi fa. Il conferimento, che interpreta il desiderio generale dei cittadini, è stato oggetto del Consiglio comunale straordinario che si è tenuto nel pomeriggio e che si è concluso con l'approvazione unanime della relativa delibera con il voto favorevole anche della minoranza.
Mancando all'appello diversi nomi della maggioranza, in realtà non si sarebbe raggiunto il numero legale, ma i consiglieri dell'opposizione hanno rinnuciato ad eccepire tale difetto per cui si è potuto proseguire.
" Un riconoscimento doveroso che porta il segno della nostra profonda gratitudine nei confronti di due persone meravigliose - ha detto il sindaco Sandro Sborgia- Restituire la Basilica alla nostra città ,dopo la Scuola dell'infanzia,  vuol dire riconsegnare non solo un simbolo di fede ma un patrimonio storico,culturale, identitario e permettere che la comunità si ritrovi attorno a se stessa. Che la restituzione di questo monumento avvenga proprio nel periodo delle festività natalizie- ha continuato il primo cittadino- è qualcosa che ci rende ancora più felici, apre una speranza verso il futuro e ci induce a pensare che la ricostruzione ci sarà e che non sarà solo un rimettere le pietre a posto ma porterà con sè la ricostruzione di quel tessuto sociale che il sisma ha disgregato. Non potevamo non esprimere il nostro più profondo grazie ai coniugi Arvedi per l'impegno che hanno così generosamente messo a disposizione e soprattutto perchè lo hanno fatto in maniera così disinteressata e bella. La città di Camerino ricorderà per sempre tutto questo".
Nel corso della seduta, il capogruppo di "Radici al Futuro" Gianluca Pasqui, ha fatto notare che per un atto col quale si danno le chiavi della città, sarebbe stato il caso di usare una metodologia diversa: "Un gesto alla base del quale c'è la decisione dell'intera città- ha detto Pasqui- per cui bisogna convocare i capigruppo. Si pensi se il mio gruppo di minoranza fosse stato in disaccordo che brutta figura avrebbe fatto la comunità se in Consiglio comunale fosse venuta fuori ufficialmente l'esistenza di qualche motivo ostativo per conferire o meno la cittadinanza. Ecco perchè ho chiesto con grande cortesia di convocare in questi casi il Consiglio comunale. Dal momento che nella stessa seduta di oggi siamo stati informati della convocazione del  consiglio comunale aperto sulla sanità da noi richiesto da molti giorni - prosegue Pasqui- e ho inoltre chiesto di poterne  rinviare la convocazione prevista per le ore 10 del mattino del prossimo 20 dicembre. Essendo espressione del massimo grado democratico, farlo alle 10 di mattina significa non permettere a tante persone che lavorano di potervi partecipare per cui, sempre in tono collaborativo, ho chiesto di rinviarne la convocazione alle ore serali o ad altro giorno ma sempre di sera. Quanto al tema della cittadinanza onoraria- spiega Pasqui- sempre con grande collaborazione, il mio gruppo ha deciso di rimanere seduto intorno a quel tavolo: la nostra asenza , avrebbe significato l'impossibilità per la maggioranza di deliberare l'atto. La maggioranza non aveva i numeri per procedere da sola e io ritengo questo gesto irrispettoso nei confronti del più grande donatore che ha dato il cuore alla nostra comunità e che ci sta restituendo la nostra basilica. Proprio ieri abbiamo sentito commossi suonare le campane e, in clima collaborativo e mettendo da parte le regole della politica, siamo rimasti seduti e siamo andati a dare quei numeri indispensabili che servivano. Credo dunque che questa cittadinanza onoraria venga data proprio grazie a "Radici al futuro" del quale io sono capogruppo perchè altrimenti il Cavaliere Giovanni Arvedi e la signora Luciana Buschini non sarebbero potuti diventare cittadini onorari di Camerino. A loro va la mia grande stima e ne ricordo la prima donazione della quale ho visto l'inizio ed ho tagliato il nastro della consegna. Ho visto parimenti l'inizio dei lavori della Basilica e adesso come tutti ne vedo la riconsegna come grande rilancio della città Credo che l'ammnistrazione comunale, che la maggioranza e il sindaco debbano essere attenti nel loro modo di amministrare e dopo i sette mesi di nulla, si aggiunge una perla pesante  per la nostra comunità".
cc


 

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Giovedì, 05 Dicembre 2019 16:32

Per le Regionali una lista di terremotati

Al via i lavori per creare una lista di terremotati che corrano per le prossime elezioni regionali del 2020. La provocazione, che potrebbe anche trovare effettivo riscontro, arriva dalla pagina Facebook di Peppe Mariani, “La Voce dei Terremotati” in virtù dell’immobilismo, o quasi, che da tre anni incatena il centro Italia colpito dal terremoto del 2016.

“La politica tutta ha fallito - scrive sulla pagina -. Almeno per quanto riguarda le nostre Marche, andiamo noi a far sentire la nostra voce alle istituzioni con una lista alle prossime elezioni regionali. Chi mi aiuta?”. Mariani chiarisce che non ha alcuna intenzione a candidarsi ma che farà il possibile per aiutare chi intende far parte del progetto: “Non è una autocandidatura. Non mi candido personalmente e lo dico da subito per evitare polemiche o malintesi. Metterò però a disposizione tutto me stesso - aggiunge - per dare una mano, con trasparenza e con il solo e unico scopo di portare i nostri problemi nelle istituzioni”.
g.g.


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Un video per denunciare la spesa, per un totale di circa mille euro, sostenuta dall'amministrazione comunale per i cartelloni promozionali che rappresentavano il futuro Campus scolastico di Tolentino e gli appartamenti da costruire in luogo delle Sae. E' la denuncia proposta dal consigliere del Movimento 5 Stelle Martina Cicconetti che critica il sindaco Giuseppe Pezzanesi e la sua maggioranza per aver duplicato lo stanziamento. Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino tolentinate. "Consiglierei a questi ragazzi del Movimento 5 Stelle di calarsi maggiormente nella realtà che vivono, vale a dire quella dell'amministratore sia pure di minoranza - così il sindaco Pezzanesi - Un ruolo nel quale si dovrebbe sempre avere rispetto per le istituzioni anche quando non si è daccordo sui provvedimenti. Non capisco, infatti, tutta questa ironia per dileggiare l'operato dell'amministrazione. Al consigliere Cicconetti vorrei rispondere che la politica si fa con i fatti concreti e non mi sembra che abbiano fatto qualcosa di utile per la popolazione per la quale dicono di ergersi a baluardo. Anzichè pensare ai cartelloni, quindi, sarebbe opportuno che divenissero parte attiva, anche nei confronti del governo, per aiutare il sindaco e l'amministrazione della propria città a portare a casa quei risultati che servono a Tolentino e, perchè no, anche agli altri comuni danneggiati dal terremoto. E' ora di finirla con la politica degli spot".
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"Fondamentale è rimettere al centro delle politiche economiche il lavoro e la persona. C'è bisogno di lavoro, dell'industria grande ma anche di quella piccola che rimanga sul territorio e sia in grado di offrire servizi di qualità". Così il presidente di Contram Spa Stefano Belardinelli ha chiuso l'incontro Contram 20.20, evento di fine anno attraverso il quale l'azienda di trasporto pubblico ha inteso "comunicare  passato, presente e futuro". Un messaggio già annunciato e ben veicolato dai mezzi disposti sul piazzale della sede di via Le Mosse, dove accanto al pullman anni 50-60 facevano bella mostra l'autobus di ultima generazione, la navetta elettrica, il nuovo mezzo noleggiabile e le bike elettriche. All'incontro condotto da  Marco Moscatelli hanno preso parte diversi sindaci dei comuni soci dell'azienda, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, il rettore di Unicam Claudio Pettinari, il presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino Alessandro Gentilucci, il vicesindaco di Fabriano Ioselito Arcioni, l'A D della Esitour Daniele Crognaletti. 
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Sala convegni, gremita di dipendenti e di un nutrito gruppo di ospiti. Ricordare quello che è stato fatto, quello che si sta facendo e cosa bolle in pentola per il futuro, scopo della serata alla quale, come da tradizione, è stato abbinata la premiazione e il saluto ai lavoratori in quiescenza, quale riconoscimento per l'impegno portato avanti quotidianamente, svolgendo con professionalità un'attività utile e di fondamentale importanza per tutta la comunità.
IL  PASSATO
Nel corso della prima parte il presidente Belardinelli ha ripercorso i legami con il passato tracciando le origini dell'azienda, nata in un periodo in cui le imprese storiche del trasporto che operavano nel maceratese, cominciavano ad essere in sofferenza, per via di un mercato difficile che richiedeva comunque di sopperire alle esigenze di garantire un servizio di trasporto pubblico per tutti, anche nei luoghi più isolati. Difficoltà che viene superata da un Consorzio pubblico nel 1977. Alcuni camerinesi di buona situazione finanziaria, mettendo delle quote, fondarono una società per azioni che garantiva un collegamento con la ferrovia e la stazione più vicina di Castelraimondo.
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"Nasce dunque un consorzio pubblico che si sostituisce al privato - ha ricordato Belardinelli, sottolineando come il tema sia ancora attuale- C'è bisogno di un servizio ma il privato non ha le condizioni operative per poterlo svolgere per cui il pubblico si sostituisce in alcuni casi ai capitali privati  o lo fa in società con i capitali privati come poi noi  abbiamo fatto con le società consortili miste che sono state peraltro una grandissima esperienza".
IL PRESENTE
Oggi Contram può dire di aver fatto la sua strada anche sotto il punto di vista del collegamento con il territorio; grande il lavoro che l'azienda svolge sulla provincia di Macerata  all'interno di una società consortile mista fatta da altri partner e raggiungendo  anche moltre altre località al di fuori della Regione ( Perugia- Terni- Roma). Numerosi i servizi svolti anche nella provincia anconetana, coprendo  Fabriano, Genga, Loreto. 
Il presente di Contram è dunque quello di un gruppo societario che partecipa ad altre società  e il cui fatturato complessivo è  di circa  60 milioni di euro. Solo Contram ha oltre 200 dipendenti,  243 mezzi (tra autobus e miniautobus) 12 sedi, copre molte linee extraurbane per  oltre 7 milioni di km e altrettanti passeggeri trasportati.  " Il valore aggiunto di Contram - ha tenuto a sottolineare Belardinelli- con grande significato sociale, viene ripartito prevalentemente come stipendi, oltre alle doverose imposte che vanno pagate. La spesa per oneri finanziari è di 84 mila euro su un bilancio finanziario che raggiunge circa 20 milioni di euro di volume d'affari e le risorse che guadagniamo vanno nelle tasche dei lavoratori e soprattutto nelle famiglie".
Quanto ai servizi che vengono svolti, oltre a quelli ordinari, scolastici e spostamento casa lavoro, collegamenti con i principali nodi nazionali rappresentati dalle stazioni ferroviarie  e attualmente anche da alcune linee internazionali in mano a dei vettori o società come Flixbus. Si aggiungono i  servizi in emergenza come quelli svolti nel dopo sisma o in tutte le situazioni di emergenza dovute al maltempo. Anche con due metri di neve, a differenza dei treni, Contram non si è mai fermata e anzi, in quelle giornate difficili, diventa il vettore più importante. Spazio viene dedicato anche alle aree sae della Regione Marche. Collegamenti sono attivi nelle aree di Camerino dove peraltro proprio nell'ultimo periodo la Regione ha emesso un provvedimento che autorizza la realizzazione di pensiline di fermata. Collegamenti per aree sae sono ugualmente serviti a  San Severino, Ussita e Visso. 
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La comunicazione con l'utenza avviene oltre che attraverso il sito aziendale e il tradizionale numero verde, anche tramite servizi innovativi ,aggiornamento della pagina Facebook, applicazioni per android: " In tempi rapidi siamo riusciti anche a far funzionare le paline AVM collegate al sistema a bordo che fornisce alla palina dei dati reali sui tempi di arrivo o di partenza della corsa e altre utili informazioni per avvertire l'utenza su possibili variazioni di percorso". Il presidente ha poi voluto evidenziare l'aspetto dell'attenzione al sociale e la dedizione particolare dei dipendenti alle persone diversamente abili. In questa direzione va la collaborazione con Anfass per una formazione dei lavoratori sempre più mirata ad accogliere e rispondere a tali esigenze. Lo stesso avviene anche per poter offrire un servizio sempre più consono all'utenza di altre nazioni.
In collaborazione con l'università di Camerino, sono in atto dei percorsi di alfabetizzazione in lingua inglese per i dipendenti e la presenza in azienda di uno Psicologo del lavoro è utile per migliorare le relazioni di lavoro all'esterno e all'interno dell'azienda. L'attenzione alla persona si  manifesta anche con la previsione di posti di cortesia che sugli autobus sono dedicati alle  donne in gravidanza. Tra le attività commerciali di Contram quella del noleggio senza conducente, che si rivolge a cittadini che per due o tre ore ad esempio avessero necesità di un furgone per spostare mobilio da una casa inagibile o per qualsiasi altra esigenza di spostamento. Da un'attività sempre più improntata anche al turismo un altro aspetto è quello che vede sempre più viaggiare sulle fiancate degli autobus, la promozione di luoghi d'interesse e delle bellezze del territorio, grazie ad immagini pubblicitarie d'effetto. Molto interessante è stata definita la collaborazione con Esitour che oltre a organizzare attività di trasporto in eventi quali i mercatini di Natale, si sta dedicando anche ad un turismo incoming di collegamento di paesi stranieri con  il territorio per tour enogastronomici o camp estivi  olimpionicii ed eventi sportivi di grosso richiamo.  Altri settori considerati d'interesse quello del bike tour che il trasporto rende concreto portando persone sui territori o quello dei raduni delle federazioni di atletica leggera. Sempre con riferimento a quello che si sta facendo, un'altra realtà è rappresentata dalle navette elettriche che tanto successo hanno avuto a Camerino durante le giornate del Fai e che si ripeteranno anche nei week end natalizi della città ducale.
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Progetti speciali queli del bici in bus che per tutti i fine settimana dell'estate con un mezzo 4x4 è arrivato addirittura al Cristo delle nevi di Frontignano, facendo lo stesso servizio della seggiovia monoposto non più in funzione dopo il sisma. " Tutto questo- ha detto Belardinelli- non ci impedisce di guardare al futuro e alle tecnologie. Da diversi anni utilizziamo l'energia prodotta dai fotovoltaici e adesso la soddisfazione è che con quella produzione ci carichiamo direttamente la navetta del servizio urbano di Camerino. Cercando poi di capire cos'è la tecnologia dell'elettrico abbiamo realizzato anche la nostra stazione di biciclette già funzionante sul piazzale del Contram che ha dimostrato di essere molto apprezzata.   La fase intermedia di passaggio più consistente all'elettrico, per la quale i produttori non sono ancora pronti, la stiamo comunque gestendo con gli autobus a metano".

IL FUTURO

Guardando al futuro, la società continuerà  con i bus elettrici che verranno inseriti per l'urbano anche a San Severino Marche e Fabriano mentre gli impianti fotovoltaici verranno avviati anche a Treia e Corridonia. Altri progetti che guardano in avanti quelli legati al ciclabile come quello di collegamento delle zone universitarie di Camerino e, collegamenti extraurbani allo studio con Unione Montana di san Severino e altri comuni per un sistema ciclabile a pedalata assistita in cui la bicicletta possa essere utilizzata per percorsi un po' più lunghi. In previsione anche la realizzazione di una ciclostazione extraurbana nel Parco dei Sibillini e l'inserimento di mezzi a guida autonoma con a bordo l'assistenza dei dipendenti Contram, sul modello della navetta attiva a Merano.
" Vorremmo anche migliorare il trasporto nelle aree montane che stiamo già facendo e valuteremo  l'acquisto di un mezzo speciale come la joelette elettrica per il trasporto delle persone diversamente abili in zone  impervie.
Ma il nostro sogno è un trasporto adattato al cliente sul modello del paratransit americano che è una via di mezzo tra trasporto pubblico e taxi, utile per disabili, per anziani o per una donna che viaggi con un neonato. Una via di mezzo quindi tra il trasporto pubblico e un servizio personalizzato che rappresenta il nostro sogno e la cui utilità sarebbe grande per queste zone un po' disagiate. Il futuro dunque lo guardiamo non solo con occhi rivolti alle tecnologie ma soprattutto con uno sguardo di attenzione e centralità in più per la persona". 
A conclusione della prima parte della serata è stato proiettato un video che ha sintetizzato per immagini quanto il personale del Contram sia vicino agli utenti.  Regia e produzione del fillmato sono stati curati da Francesco Concetti e Giuseppe Di Paola della Eunited Media. Protagonisti delle scene i camerinesi Gabriella Lucarini, Giulia Carloni e l'autista Lanfranco Mariani.
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Storia, coraggio, umanità legano il filo delle immagini, attraverso le quali viene raccontato quanto quotidianamente e per anni, dall'adoloscenza all'età adulta vivono direttamente i passeggeri e gli stessi conducenti degli autobus Contram. Storie di vite in viaggio, storie di persone e di un'azienda che va avanti con coraggio e con un' umanità  da trasmettere.
A chiudere la serata  le premiazioni delle persone che in Contram hanno fatto la loro parte e che da oggi sono in meritata quiescenza.  I riconoscimenti per un'attività svolta con impegno e professionalità hanno raggiunto  Elio Appignanesi, Roberto Baiocco, Giorgio Bartoli, Alberto Bartoloni, Antonio Battaglini, Marco Bazzi, Luigi Bugiolacchio, Enzo Cinquantini, Renato Fraticelli, Antonella Gentili, Claudio Gigli, Franco Morosi, Sante Rocchegiani e Roberto Vitali.  
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Comunità in fermento a Ripe San Ginesio per la riapertura solenne della Chiesa intitolata al patrono San Michele Arcangelo, prevista per sabato 7 dicembre alle ore
17. 30. Lesionato dal sisma del 2016, l'edificio di culto viene restituito alla frubilità con una festosa cerimonia che culminerà nella solenne santa messa presieduta dall'arcivescovo Francesco Massara. Posta di fronte alla torre leonina sulla piazza centrale del borgo medievale, la chiesa era stata inserita nel primo stralcio delle opere ecclesiastiche danneggiate da ricostruire. I lavori partiti nei primi giorni dello scorso mese di marzo, sono stati portati avanti dalle ditte con grande velocità, tanto da farla collocare tra le prime opere dell'arcidiocesi di Camerino San Severino Marche, restitutite all'originale funzione di culto.  
Conserva al suo interno un bellissimo affresco, oltre a pregevoli manufatti tra i quali spiccano una statua dell'artista Peschi e opere settecentesche. Sensibile l'attesa da parte della comunità, trattandosi dell'unica chiesa parrocchiale del paese; tanti sono tuttavia i significati profondi che il riuscire a varcare di nuovo quella soglia a lungo interdetta, porta con sè.
"Un evento che aspettavamo tutti- dichiara il sindaco Paolo Teodori- La chiesa è il segno della fede e il punto di ritrovo degli abitanti; riapppropriarcene, significa che il territorio è vitale e non viene abbandonato. Riaprire scuole e chiese vuol dire che le comunità  el le amministrazioni stanno resistendo al declino e allo spopolamento. Sono segnali che ci fanno capire che ci siamo- continua Teodori- Riaprire la chiesa dedicata al nostro patrono è un forte simbolo identitario e una forte iniezione di fiducia per tutta la comunità. Non è trascurabile anche la velocità che ha caratterizzato tutte le azioni che hanno condotto a questo risultato, testimonianza della vicinanza delle istituzioni e del buon funzionamento di tutta la macchina, dallo staff dell'arcidiocesi ai tecnici che si sono occupati della progettazione, dai segnali di collaborazione della Soprintendenza e dell'Ufficio Ricostruzione. Quando c'è sinergia - conclude Teodori-  le cose vanno avanti anche in modo spedito. E' anche da questi piccoli segnali che si riesce a trasmettere fiducia alle persone e in particolare, ai nostri giovani".  
cc
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Camerino e Agna si incontrano ad un anno esatto dalla firma del gemellaggio tra le due città avvenuta il 1 dicembre 2018. Ospite ancora una volta della città ducale, la delegazione del comune padovano guidata dal sindaco Gianluca Piva. Ad accoglierla nella sede comunale, il primo cittadino Sandro Sborgia insieme alla vicesindaco Lucia Jajani, all‘assessore Stefano Sfascia e ai consiglieri Luca Marassi e Riccardo Pennesi. Molto gradita e apprezzata, la visita contribuisce a rafforzare un legame nato all'indomani del sisma e a rinsaldare il patto d'amicizia instaurato tra i due Comuni.
"E’ stato bello incontrarci e ascoltare quanto tengano a Camerino – ha detto la vice sindaco Lucia Jajani – Avevano già visto coi loro occhi le condizioni difficili della nostra città rimasta nei loro cuori, tanto che il legame che si è instaurato da subito, li ha stimolati ad intraprendere diverse iniziative di solidarietà a favore della nostra comunità. Una delle azioni aveva riguardato in particolare  l’Istituto comprensivo Ugo Betti, i cui alunni vorrebbero ora coinvolgere nell'organizzazione di un campo scuola di due giorni. Tra le loro prospettive future c'è anche l'idea di adottare un monumento cittadino da manutenere con la collaborazione di altre realtà locali. Ci è sembrata carina l’idea di poter creare dei collegamenti per promuovere la nostra rievocazione storica della Corsa alla Spada ma anche la possibilità di sviluppare il progetto di dedicare una sezione della loro Biennale d'arte a degli artisti di Camerino". Dal nuovo incontro tra le due realtà, anche l'occasione per uno scambio enogastronomico. Caratteristico del comune veneto di Agna è infatti il grande mercato di prodotti tipici, all'interno del quale c'è la volontà di inserire anche alcune delle specialità del territorio camerte. L'amministrazione comunale di Camerino ricambierà la visita nella primavera prossima. A sottolineare il significato profondo di un patto d'amicizia la cui forza si esprime nel trovare stimoli nuovi che ne rafforzano lo spirito e le finalità, è stato lo stesso primo cittadino: " Sono rapporti che ci danno coraggio. Vanno curati, seguiti ed implementati- ha detto il sindaco di Camerino Sandro Sborgia- Quando le comunità si incontrano e condividono gli stessi valori e principi, mettendo al centro le loro idee e la solidarietà, il minimo che si può fare è continuare a rafforzare ogni azione perchè il legame si mantenga e trovi sempre nuovi motivi per alimentarsi e crescere. Sono rapporti umani che vanno custoditi e coltivati".
A conclusione della visita camerte, la delegazione di Agna ha compiuto un giro in zona rossa.
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