Notizie di politica nelle Marche

Ha registrato un clamoroso abbandono dell'aula da parte del gruppo di minoranza, il punto all'ordine del giorno del consiglio comunale di Camerino, concernente l'approvazione della modifica al regolamento edilizio con l'introduzione dell'art 101 bis . Critici i componenti del gruppo Comunità e territorio, presente nelle persone dei consiglieri Trojani e Caprodossi ( assente per malattia Fanelli), che da un' esame attento della proposta, non ne hanno condiviso  " non tanto il profilo tecnico - ha dichiarato  il capogruppo Trojani-  quanto invece  la metodologia politica adottata". Nell'illustrare la modifica al regolamento edilizio e l'inserimento dell'art 101 bis, il vice sindaco Lucarelli aveva fatto riferimento alla regolamentazione di costruzioni secondarie e, nello specifico, logge, pensiline, pertinenze, gazebi, porticati, riduzione delle distanze. L'appunto fatto dall'opposizione è stato  che tali modifiche al regolamento edilizio in primo luogo si sarebbero dovute condividere in sede di conferenza dei capigruppo, cosa che i consiglieri di minoranza hanno lamentato essere disatteso da anni e che, in una situazione contingente come l'attuale e su una materia così importante, sarebbe stato opportuno il coinvolgimento della minoranza.

Consiglio 31 gennaio

"Non c'è alcuna pianificazione nè coinvolgimento su scelte strategiche per la città - ha rimarcato Fabio Trojani-; ci viene il sospetto che questa modifica nasconda degli interessi e delle situazioni da sanare". Il disappunto è stato espresso in particolare in ordine ad una misura definita molto disomogenea della quale "non si comprende il fine e che,  proposta oltretutto al termine del mandato amministrativo, appare un' iniziativa di campagna elettorale". Ritenendo dunque che dietro una simile proposta si potessero celare delle ombre, i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l'aula, negando la loro partecipazione alla discussione e al voto. Preso atto dell'uscita dei consiglieri, la maggioranza  ha approvato la modifica, e contestualmente, ha provveduto a ritirare e rinviare al prossimo consiglio comunale il successivo punto all'ordine del giorno riferito all'adozione del piano di Lottizzazione a iniziativa privata PL8 Montagnano in variante parziale al PRG. 

Consiglio tutti

Atmosfera meno agitata in apertura di consiglio che, approvati i verbali della seduta del 30 novembre 2018, dopo le comunicazioni del sindaco era passato ad esaminare i criteri del Piano Triennale sulla Prevenzione della corruzione e trasparenza, in scadenza il 31 gennaio. Ad illustrarlo il segretario comunale Montaruli, evidenziando che da qualche anno il  Piano viene posto all'attenzione comunale in quanto l'Anac ha sollecitato le amministrazioni non solo all'approvazione ma anche ad approntare i criteri, al fine di individuare utili e necessarie misure, atte ad evitare fenomeni corruttivi. Nello schema di Piano da sottoporre all'approvazione della giunta il dott. Montaruli ha sottolineato che l' elaborazione tiene conto della particolare situazione determinata dal sisma e che, essendo stato prorogato lo stato d'emergenza al 31-12-2019, il Piano grosso modo si trova a ricalcare nella sostanza quello già adottato per lo scorso esercizio. Resasi conto che in specie per i comuni più piccoli l'adempimento risulta alquanto gravoso, per i comuni fino a 5000 abitanti l'ANAC ha permesso di non adottare un nuovo Piano e, laddove non vi siano stati fatti corruttivi particolarmente gravi, di riconfermare le misure già adottate l'anno precedente. Pur condividendo struttura e criteri, su tale punto la minoranza ha proposto un emendamento. Ad illustrarne il testo è stato il capogruppo Trojani ricordando che  riguardo all'affidamento dei lavori, nelle more di una complessiva revisione del codice dei contratti pubblici, la semplificazione introdotta dalla legge di bilancio prevede che in deroga alle normative esistenti, le stazioni appaltanti possano procedere all'affidamento diretto quando l'importo sia pari o superiore a 40 mila euro e inferiore ai 150 mila euro, previa consultazione con preesistenti tre operatori economici. Trojani ha  poi osservato che l'inserimento di tale disposizione finalizzata alla semplificazione, se da un lato vede nei criteri della trasparenza e dell'integrità una delle bandiere che il governo ha sempre portato avanti, potrebbe però condurre a rischi corruttivi o comunque al mancato rispetto delle regole. Nell'ottica della prevenzione e garanzia della trasparenza sull'operato dell'amministrazione, la logica dell'emendamento suggerito dalla minoranza si è sostanziata nell'aggiungere la previsione che ogni provvedimento amministrativo di affidamento diretto dei lavori nei limiti di 150 mila euro, venga pubblicato sul sito web del comune di Camerino (sezione trasparente provvedimenti), nel termine di 15 giorni dalla sottoscrizione dell'affidamento stesso. " Riteniamo che in maniera sintetica si debbano dunque pubblicare: l'impresa affidataria, l'importo dei lavori, la data di sottoscrizione del contratto, i nomi di eventuali imprese consultate e che non siano state risultate affidatarie e ogni altro elemento che serva a garantire il rispetto della trasparenza amministrativa.  La proposta ha trovato consenso nella maggioranza e il punto all'ordine del giorno è stato infine liquidato all'unanimità,  con decisione concorde di applicarlo a tutte le procedure di affidamento delle gare d'appalto, gare di servizi e forniture di qualsiasi importo. E' al punto successivo che le acque si sono fatte agitate, sfociando nell'uscita di sala dei consiglieri del gruppo Comunità e territorio.

C.C.

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“Io astenuto? Non avrei avuto problemi a votare a favore, peccato non fossi in aula in quel momento”. Così risponde il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni alle critiche contro di lui dopo la discussione della mozione di Sandro Bisonni che chiedeva la riapertura del punto nascite di San Severino. A dar notizia della bocciatura da parte del consiglio regionale era stato lo stesso Bisonni che diceva altresì che a favore della sua proposta si erano schierati il M5S e FdI, mentre la Lega si era astenuta. Fra questi anche Zura-Puntaroni. 

Secondo il diretto interessato però non sarebbe così: “Bisonni e Bompadre sostengono che io mi sia astenuto dal votare a favore della riapertura del punto nascite. Per prima cosa: il punto nascite è chiuso da due anni, e anche con tutta la buona volontà del caso, anche diventassi Presidente della Regione, sarebbe impossibile farlo riaprire - men che mai con le mozioncine del Bisonni, totalmente inutili se non per il fatto che gli permettono di scrivere questi status Facebook pieni di indignazione. Nonostante l’inutilità della mozione - prosegue - non avrei avuto problemi a votare a favore, se non fosse che io in quel momento non ero in aula, avendo appena ricevuto una telefonata dal Ministero degli Interni per altre questioni. Quindi la mia è stata una casuale assenza in aula e non una astensione, come dice Bompadre, per ‘non rompere le scatole’. Trovo estremamente divertente - sottolinea - che qualcuno pensi che uno come me possa smettere di rompere le scatole e scambiare il punto nascite, ricordo ancora, già chiuso in maniera definitiva e non riapribile, per la bretella San Severino-Tolentino”.

g.g.

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Sento dire che con le risorse del terremoto sarà finanziato anche il palazzo comunale di Gabicce, non so se è vero, ma è sicuramente vero che non si finanziano tutte le scuole del cratere. Al di là di quello che si dice, comunque, il fatto grave e inconfutabile è che tutte le istituzioni vanno in pompa magna all'inaugurazione di edifici scolastici realizzati da privati, mentre lo Stato quelle scuole non riesce a farle. Cosa andiamo a celebrare, c'è da chiedersi, il fallimento dello Stato?” – Picchia duro il sindaco di Fiuminata, Ulisse Costantini, ormai da mesi alle prese con la problematica che interessa la sua comunità, la scuola, e che, soprattutto, riguarda la tutela e la salvaguardia dei più piccoli.

“Vorrei ricordare alle nostre istituzioni regionali e nazionali – spiega il primo cittadino - che Fiuminata si trova all'interno del cratere sismico a una ventina di chilometri dall'epicentro. Qui abbiamo la nostra scuola con un centinaio di alunni che ha una vulnerabilità sismica allarmante, pur risultando agibile a seguito degli eventi sismici. Come è noto, una parte dell’edificio è stata chiusa e come comune ci siamo immediatamente adoperati per redigere un progetto di fattibilità, accollandoci interamente le spese per rientrare nella graduatoria regionale. Ma da quel giorno tutto tace. Anzi, peggio ancora, mi sono sentito dire dal funzionario regionale che faranno una graduatoria e finanzieranno solo i progetti definitivi e cantierabili.   Questo significa che se la Regione procederà in questa nefasta direzione il comune di Fiuminata dovrà autonomamente e senza aiuti di sorta accollarsi una spesa di oltre 300000 Euro per redigere un progetto cantierabile. Una cifra enorme per le casse comunali e, come se non bastasse, una cifra che rischiamo di buttare al vento, visto che non è possibile sapere precedentemente se poi tale progetto sarà ammesso o meno nella graduatoria che la Regione intenderà stilare. In sostanza veniamo invitati a spendere denaro pubblico per partecipare ad una lotteria!

Qualcuno si è chiesto cosa succederà se non saremo finanziati? La risposta è semplice: la scuola chiuderà perché i termini di adeguamento, assegnati proprio da una legge dello Stato, scadranno per effetto di quella stessa legge. Forse è quello che qualcuno vuole: far svanire sotto il peso della burocrazia e della assenza dei servizi i piccoli centri.

Il mio è un grido accorato alle istituzioni regionali e statali affinché scongiurino questo nefasto destino e istituiscano norme, e soprattutto bandi, che tengano conto delle esigenze dei piccoli comuni terremotati. Anche di quelli onesti che non credono che il terremoto sia una occasione per ingozzarsi di contributi pubblici ma che non ci stanno a vedersi negati diritti sacrosanti. Soprattutto quando riguardano i bambini"

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“Luigi Zura-Puntaroni, Pilato o San Paolo?”. A chiederselo è il consigliere comunale di San Severino, pentastellato, Mauro Bompadre dopo aver appreso che il consigliere regionale Luigi Zura-Puntaroni, anche lui settempedano, si è astenuto durante la votazione della mozione di Sandro Bisonni che chiedeva la riapertura del punto nascite del Bartolomeo Eustachio.

Bompadre non si stupisce dell’esito della votazione in generale, infatti dice, “era destinata a essere bocciata dalla maggioranza che sostiene Ceriscioli tuttavia si trattava di una formidabile occasione per testimoniare da parte di tutti i Consiglieri Regionali che hanno a cuore il destino del nostro entroterra e dei nostri territori, la loro volontà di adoperarsi per il ripristino e per la salvaguardia di una sanità pubblica davvero alla portata dei cittadini, fatta di ospedali di prossimità atti a prestare tutti quei servizi essenziali necessari a tutelarne la salute e spesso la vita stessa”.

 

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I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, insieme a quelli di FdI, hanno votato a favore ma “con mio estremo stupore ho appreso che la Lega compreso il nostro esimio concittadino Luigi Zura-Puntaroni si sono pilatescamente astenuti. Mi chiedo perché - prosegue - non si sia voluta esplicitare attraverso un voto favorevole la volontà politica che dovrebbe essere quella di pretendere che un servizio così essenziale alla nostra città come il Punto Nascite venga ripristinato, servizio che in maniera oserei dire criminale ci è stato tolto solo poco tempo fa. Forse Zura non ci crede più? Forse è stato anche lui come San Paolo fulminato sulla via di Damasco dal nuovo Dio chiamato Ospedale Unico? O forse - prosegue - anche lui come altri magari pensa che non rompendo più le scatole si abbia qualche chance in più con la bretella Tolentino-San Severino? A questo progetto ci si sta lavorando in ben altre sedi e seriamente ma non sarà mai oggetto di scambio con un altro servizio essenziale come il nostro Ospedale”.

g.g.

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Bocciata la mozione del consigliere regionale Sandro Bisonni. Si chiedeva la riapertura del punto nascite di San Severino, chiuso nel marzo del 2016 a seguito della riforma sanitaria messa in atto dalla giunta Ceriscioli. A stupire però, non è l'esito della discussione, quanto “la latitanza da parte di quei consiglieri che appartengono al territorio e che più di altri avrebbero dovuto battersi per la riapertura e che invece si sono astenuti o peggio”. A votare a favore sono stati il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, mentre ad astenersi sono stati Luigi Zura-Puntaroni, di San Severino, Marzia Malaigia, Sandro Zaffiri, Jessica Marcozzi, Piero Celani, Mirco Carloni, Anna Casini, Fabrizio Volpini, Renato Minardi, Moreno Pieroni e Luca Marconi. Tutti gli altri hanno votato contro. 

g.g.

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Per la prima volta dopo il sisma ho avvertito che ad Amatrice sta per spegnersi la speranza”. Così il sindaco di Amatrice Filippo Palombini in una intervista rilasciata a Il Giornale seguita da un passaggio sul Gr nazionale per dire che la ricostruzione è ferma e che, se non arriveranno risposte, tutti i sindaci del cratere marceranno presto uniti e rimetteranno il loro mandato. Le leggi ci sono ma il problema più grande è il vuoto normativo dei decreti che ne blocca l’operatività. Come noto, Palombini ha stilato una pseudo bozza di documento da inviare al governo e condivisa da numerosi sindaci del cratere . In questi giorni se ne sta definendo il contenuto di sintesi che fa riferimento alle specifiche istanze di ognuno e che non possono più attendere. Una linea concertata dunque quella tra il primo cittadino di Amatrice e i colleghi delle quattro regioni colpite dal sisma, di recente visitate dal Commissario Straordinario Farabollini e dal Sottosegretario Vito Crimi con delega per la ricostruzione. Criticità, lentezza infinita e una mole di ostacoli insormontabili, ormai da oltre due anni stanno mettendo a dura prova le popolazioni del Centro Italia e le stesse amministrazioni, impegnate in una lotta alla sopravvivenza, tra i meandri di complesse procedure. Nel frattempo le luci di una vera ripartenza sembrano allontanarsi sempre di più.” Dopo due anni e mezzo bisogna dire che siamo immobili, questa è la verità”. E’ tornato a gridarlo ormai con un filo di voce Mauro Falcucci , sindaco di Castelsantangelo sul Nera , paese fantasma su cui pesa una distruzione del 99 per cento e la cui devastazione risale già al 24 agosto 2016. “ La linea del sindaco di Amatrice è stata concertata – ha detto al Gr1 Rai Falcucci, ricordando l’azione unitaria dei sindaci del cratere- La verità è che ci troviamo di fronte ad un grande blocco; stiamo predisponendo un documento per condividerlo tra colleghi e che invieremo al governo per poter avere in risposta degli atti formali. Non è più il tempo delle attese. Non è questo il modo di andare avanti- ha rimarcato il sindaco Falcucci-. Ci vogliono i fatti e le risposte. Ci sono dei decreti e delle ordinanze che o vi si dà corso o si modificano. Siamo fermi per una serie di ragioni che noi abbiamo evidenziato più volte e, per quel che ci riguarda, lo siamo per lo più da quando è stato nominato il Commissario. Finora le promesse sono rimaste tali: questa è la grande verità che noi abbiamo potuto appurare; c’è stato detto non vi lasceremo soli eppure noi non riusciamo a fare un passo avanti. Siamo bloccati perché non vengono stornate le risorse per dare corso alle perimetrazioni e far partire i piani attuativi. Ne consegue che non possiamo fare l’atto amministrativo che richiederà altro tempo. La delicatezza del nostro territorio è tale da richiedere approfondimenti di carattere idrogeologico e per studiarlo noi abbiamo fatto quello che c’è stato indicato dal Commissario per la Ricostruzione; ci siamo incontrati col Commissario Farabollini addirittura il 12 novembre 2018 a Rieti e per avere una risposta che è doverosa, abbiamo scritto di nuovo al Commissario il 5 dicembre e ancora il 17 gennaio scorso ma ancora non sappiamo il perché non ci vengono stornate le risorse. A Rieti ci fu detto che si trattava di questione tecnica che sarebbe stata risolta nel giro di pochi giorni e invece, ancora attendiamo dal 12 novembre. Sappiamo che l’Appennino Centrale già di per sé era area disagiata e che la desertificazione era già iniziata da anni: E allora non c’è più tempo: o invertiamo con delle certezze future creando un’area esentasse , una piccola Livigno dove non si debba pagare l’IVA per 20-30 anni o diamo reale applicazione alla norma completamente disattesa della Legge sulla Montagna, altrimenti è la fine del territorio e di ogni speranza”.

C.C.

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale  il decreto sul reddito di cittadinanza e pensione con Quota 100  che si raggiunge sommando 62 anni di età e 38 di contributi .
 
Nella regione Marche sono interessati dal provvedimento di pensione oltre 6.000 persone (fonte Inps) tra dipendenti privati e pubblici. Per accedere a questo nuovo tipo di pensione anticipata, occorre verificare i requisiti anagrafici e contributivi e saper fare la somma non sarà sufficiente. Occorre verificare le convenienze economiche dell'uscita anticipata con la Quota 100, considerando soprattutto l'età di uscita in quanto questa determina il coefficiente di calcolo che incide sensibilmente sulla determinazione dell'importo dell'assegno di pensione.
Altro elemento da considerare è la posizione del lavoratore al momento della richiesta, perché non tutti i lavoratori ne possono beneficiare: sono escluse le posizioni di contribuzione mista tra Inps e Casse Professionali, come sono escluse altre posizioni, tutte da verificare.
"È fondamentale valutare tutti gli aspetti del proprio percorso lavorativo e previdenziale per effettuare la scelta migliore – chiarisce Fabrizio Valentini, Responsabile Regionale dell'Inas Cisl delle Marche". In questi giorni sono moltissimi i cittadini che si stanno rivolgendo al patronato della Cisl per capire se possono andare in pensione con il nuovo meccanismo."
"Siamo a disposizione di tutti coloro che vogliono saperne di più di "Quota 100"  -  spiega Valentini -. Per tutte le persone che si rivolgono a noi confezioniamo uno studio personalizzato della posizione contributiva, per verificare la soluzione pensionistica più conveniente e per inoltrare la domanda di pensione".
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L’ambito territoriale sociale XVI dell’Unione Montana Monti Azzurri,  in collaborazione con il centro per la famiglia "La Sorgente" di Tolentino e l'associazione di promozione sociale Il Girasole con il patrocinio del comune di Tolentino, organizza un incontro formativo per il 16 febbraio 2018. Tema dell'incontro che sarà condotto dalla pedagogista ed educatrice  Emily Mignanelli"Strategie e strumenti per una educazione responsabile". Sede dell'appuntamento la Biblioteca Filelfica.di Tolentino 

Due gli obiettivi distinti del momento di confronto formativo:  al mattino dalle ore 9.30 alle ore 12.30, insieme alle assistenti sociali, gli educatori, insegnanti, psicologi, pedagogisti ed tutti gli operatori socio sanitari, ci interrogheremo sulla responsabilità personale nel creare innovazione educativa. Nel pomeriggio, dalle 15:30 alle 18:30, ci rivolgeremo ai genitori e sarà lo spazio per pensare come l'educazione ricevuta influisce sul modello educativo che i genitori propongono.

L'evento si inserisce all'interno di una cornice istituzionale che vuole offrire alle famiglie occasioni per confrontarsi sull'essere genitore e sui valori che costruiscono le scelte educative.

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E' stata approvata in Prima commissione affari istituzionali in Regione la richiesta di aumentare il limite dei mandati per i sindaci del cratere sismico.
La proposta di deliberazione ha ottenuto il via libera all'unanimità (favorevoli Giacinti, Minardi, Urbinati e Maggi) e chiede alle Camere, attraverso una modifica al Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di consentire un maggiore numero di mandati per i primi cittadini delle amministrazioni comunali comprese nel perimetro del cratere.

"Con questa deliberazione – spiega il presidente Giacinti (Pd), firmatario della proposta con l'assessore agli enti locali Fabrizio Cesetti – presentiamo al Parlamento una proposta di legge per modificare il tetto massimo dei mandati dei sindaci nel cratere. Questa eccezione consentirebbe ai primi cittadini di essere rieletti per il quarto mandato consecutivo nei comuni più piccoli, sotto i 3mila abitanti, e per il terzo mandato in quelli più grandi".

"La deroga – prosegue Giacinti – è importante per agevolare la fase della ricostruzione post-terremoto. La continuità amministrativa consente di procedere nel modo più celere possibile, evitando rallentamenti e interruzioni nelle procedure in zone già fortemente colpite dalle conseguenze del sisma".

L'eccezione, specifica il testo, sarà consentita solo in vigenza dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri. "Siamo favorevoli alla possibilità per i sindaci che si stanno occupando della ricostruzione di ricandidarsi – ha dichiarato il vicepresidente Maggi (M5s) –, questo non è detto che equivalga alla rielezione". La proposta, se sarà recepita, presentata in Parlamento e approvata, andrà a modificare con una legge il decreto legislativo 267 del 2000.

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I sogni continuano ad avverarsi all'Università di Camerino!  Il progetto più grande, nato immediatamente dopo gli eventi sismici del 2016, riguardava l’attivazione di un nuovo polo internazionale per la ricerca e l’innovazione, dove le varie discipline potessero contaminarsi e ricercatori di tutto il mondo, con particolare attenzione ai giovani ricercatori, potessero crescere in un costante e proficu contesto di scambi culturali e di iniziative originali ed interdisciplinari: ora tutto ciò diventa possibile, dal momento che è stata avviata tutta la procedura per la realizzazione del nuovo Centro Ricerca Universitario - CRU, che sorgerà in Via Madonna delle Carceri a Camerino.

Grazie al cofinanziamento da parte della Regione Marche tramite i fondi della Protezione Civile nazionale, l’Ateneo potrà ora dare l’avvio ai lavori, seguendo il progetto interamente realizzato dai docenti della Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria” di Unicam.

Centro Ricerca4

“E’ stato un percorso lungo – sottolinea il Rettore Unicam Claudio Pettinari – per il quale voglio ringraziare la Protezione Civile nella persona del dott. Angelo Borrelli, che ci ha sempre sostenuto, e quella regionale che ci ha accompagnato in questo progetto: un percorso lungo, ma che ci consente ora di guardare al futuro in maniera diversa, recuperando una buona parte dei metri quadri che abbiamo perso a causa del sisma.
Potremo ora dare ai nostri ricercatori la possibilità di usufruire di laboratori idonei e sicuri, dove poter portare parte delle attrezzature che in questo momento non stiamo utilizzando e quelle ora presenti in edifici che vanno sistemati”.
Auspichiamo – prosegue il Rettore – di poter mettere la struttura a disposizione dei nostri studenti e dei nostri docenti, ed anche l’intera comunità cittadina, entro la metà del 2020”.


In uno spazio di circa 6.500 mq, in una struttura con una forma che ricorda un “chip”, saranno collocati 44 laboratori e altrettanti uffici, alcune sale studio e un’aula per piccole conferenze.
L’edificio sarà isolato sismicamente per ottenere un elevatissimo livello di protezione dei laboratori, all’interno dei quali saranno quotidianamente svolte attività molto delicate, con l’utilizzo di sofisticate apparecchiature scientifiche.
Nel contempo, la collocazione dei laboratori di ricerca in un unico edificio darà la possibilità di ottimizzare le componenti impiantistiche caratterizzate da notevole complessità.
Il Polo dovrà occuparsi di soluzioni nel campo dei nuovi materiali, dell’agroalimentare, della salute e benessere, dell’edilizia sostenibile, del recupero e della valorizzazione dei beni culturali.
Il Centro porrà anche l’attenzione sulle evoluzioni dello scenario mondiale nell’ambito delle smart cities.
Al nuovo Campus, dunque, sarà affiancata questa nuova struttura in cui le attività potranno svolgersi con metodologie nuove in assoluta sicurezza e tranquillità. Le collaborazioni già avviate tra Unicam e CNR, ISPRA, INFN, centri di ricerca e università nazionali ed internazionali costituirà, inoltre, una base ottimale per la promozione di proposte di ricerca nell’ambito europeo.

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