Notizie di politica nelle Marche
Mercoledì, 27 Febbraio 2019 10:44

A Roma si riunisce il comitato dei sindaci.

Iniziato in questi momenti l’incontro fra i sindaci e loro delegati che costituiranno il comitato dei sindaci del cratere. I primi cittadini si sono ritrovati stamattina a Roma al Crowne Plaza. Alle 12 si attende la conferenza stampa. 

“L’incontro è stato fatto qui - ha detto Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino - perché territorio neutrale e per dimostrare che siamo tutti sullo stesso piano. Ci ha spinto ad essere qui la volontà di costituire un comitato istituzionale per guardare a tutto ciò che non è stato fatto fino a oggi e fare quanto i cittadini necessitano, il prima possibile. Abbiamo avuto circa 70 adesioni per questo comitato”. Tutto parte da una lettera di invito di Pasqui a ritrovarsi inviata a 138 sindaci. Pasqui ha sottolineato di non aver mai escluso né di voler parlare di cittadini di serie A o B. “Vogliamo parlare solo dei cittadini, al di sopra delle logiche di partito. Oggi siamo lontani anni luce da quello che serve ai nostri territori e non mi spiego chi ha dubbi a prendere parte a questo comitato, anche di chi ha un solo un cittadino in difficoltà. Tutti - ha aggiunto Pasqui - ci dobbiamo rendere conto che abbiamo solo un obiettivo, rappresentare chi ha bisogno di noi. Dobbiamo far sentire la nostra voce, basta farci rappresentare da chi è fuori cratere”.

Insieme a Pasqui ha introdotto l’incontro il sindaco di Amatrice Filippo Palombini che ha ribadito la necessità di farsi ascoltare dal Governo e soprattutto essere coinvolti nelle decisioni: “I cittadini vengono da noi a chiedere risposte ma non riusciamo a dargliele e nemmeno ad avere un interlocutore. È colpa di un sistema che non va bene. Abbiamo avuto tanta gente che è andata e venuta ma che non ha ancora capito davvero cosa sia successo. Noi siamo stati gli unici - ha aggiunto - a stare in prima linea. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in più. Basta regole e nomine dall’alto. Vogliamo essere coinvolti. E se non ci ascoltano, dobbiamo farci sentire in tutti i modi”.

G.G.

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Ricorre oggi la Giornata regionale contro il gioco d’azzardo patologico (Gap). Un problema in crescita che riguarda la fascia di età giovanile come quella più avanti negli anni e, nei confronti del quale, la migliore arma è sempre quella della prevenzione per evitare rischi e danni alla salute. Secondo gli studi, a rischiare più delle altre di cadere nel gioco d’azzardo patologico, sono le persone che per qualunque motivo stiano vivendo un momento di difficoltà e di vulnerabilità. Minori, anziani, stranieri, le categorie che possono essere maggiormente portate a sottovalutare i rischi. In Italia negli ultimi 10 anni il gioco d’azzardo ha avuto una notevole espansione; nel 2016 il movimento del settore ha raggiunto 97 miliardi di euro ( nel 2006 era stato di 34 miliardi).

I giochi più praticati sono le slot machines che rappresentano oltre il 50 % del mercato, seguite da gratta&vinci, lotterie e scommesse sportive. In espansione anche il gioco online, pur se rappresenta solo un quarto del mercato.

Nella Regione Marche, secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nel 2016 sono stati giocati quasi 2 miliardi di euro, escluso lo online. La raccolta procapite media riferita ai maggiorenni è stata pari a 1.477 euro, con perdite medie pari a 361 euro , dati che sono lievemente superiori alla media nazionale. Ancora più allarmante, il dato della Provincia di Macerata dove la spesa complessiva nel 2016 è stata di oltre 107 milioni di euro, con una spesa media per maggiorenne paria 398 euro procapite. Cifra che pone la provincia di Macerata al 27° posto tra le 107 province italiane interessate.

Tra i progetti di Area Vasta 3 e del Dipartimento delle Dipendenze che vedono la partecipazione degli Ambiti Territoriali Sociali 16-17 e18 c’è “Hazzard- Il gioco d’azzardo ha invaso la contea”, progetto di rete per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, finanziato dalla Regione Marche .

“ Hazzard –spiega il coordinatore degli ATS Valerio Valeriani- è un progetto volto a contrastare tutte le forme di ludopatia e a stimolare invece il gioco sano, a partire soprattutto dai ragazzi ma rivolgendoci comunque a tutte le fasce dì età, comprese le persone anziane. La quantità di denaro che se ne va in gioco d’azzardo è infatti molto consistente, come incredibile è anche il giro d’affari illecito che c’è intorno. Il progetto- continua il dott. Valeriani- è fatto di molte caselle; vi sono interventi che riguardano in primo luogo le scuole ei ragazzi, come pure le associazioni sportive in base ad uno specifico accordo siglato col CONI. Altra forma quella degli sportelli “Family Point” che sono dei punti d’ascolto gratuiti aperti a tutti come quello di Camerino e attivi anche a Castelraimondo, Matelica e San Severino Marche. Questi punti di ascolto ci consentono la presa in carico precoce delle situazioni di dipendenza e quindi di poter intervenire. Quello che noi dobbiamo fare- dice Valeriani- è intervenire in maniera immediata e specialistica quando il problema è serio e conclamato e, non sono pochi i casi dei quali siamo a conoscenza di persone, cadute vittime del gioco d’azzardo e che hanno perso davvero tutto, compresi i rapporti con i propri cari se non addirittura la vita. E’ importante soprattutto non aver paura di leggere queste situazioni  Sul gioco d’azzardo infatti passa ancora un’idea di una sorta di normalità e – evidenzia Valeriani  - se nel caso delle dipendenze da sostanze individuare il problema è più facile, sull’azzardo spesso questo non avviene. Dobbiamo pertanto aiutare le persone a misurare e a capire se effettivamente si tratti di un problema di dipendenza e, dovessero esserci dei segnali, dobbiamo intervenire in maniera precoce e professionale, aiutando ad uscire fuori dalla dipendenza da gioco e, soprattutto, dobbiamo favorire i fattori protettivi, aiutare le persone a comprendere quanto sia assurdo ‘mettere la propria vita in gioco” in tantissimi casi e, quanto sia assurdo giocare anche da un punto di vista logico e matematico di probabilità. In parallelo -conclude il coordinatore ATS – il lavoro grande e complesso è quello di stimolare al recupero del gioco sano e del gioco vero, che non è per vincere ma davvero per partecipare, perché giocare fa bene”.

C.C.

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Si svolgeranno domenica 3 marzo le Primarie del Partito Democratico. Iscritti e simpatizzanti  saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza per le candidature a Segretario dell'Assemblea Nazionale e le liste ad esso collegate.

In lizza sono Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti.  

A Camerino il seggio sarà aperto dalle ore 8 alle 20, presso la sede Contram di Camerino in via le Mosse n.19/21. Lo stesso seggio,oltre ai cittadini camerti accoglierà anche iscritti e simpatizzanti di Visso, Ussita, Castelsantangelo e Fiastra.

Possono votare senza altro impegno tutti gli iscritti al Pd in regola con il tesseramento, nonché tutte le elettrici e gli elettori che “dichiarino di riconoscersi nella proposta politica del Partito Democratico, di sostenerlo alle elezioni, e accettino di essere registrate nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori”, per i quali era obbligatoria l'iscrizione sul sito delle Primarie.

A questi sarà richiesto un contributo di 2 euro, nonché l'esibizione della tessera elettorale e di un documento di riconoscimento.

Con gli stessi obblighi, potranno votare tutti coloro che si troveranno fuori dalla loro provincia di residenza e vorranno partecipare ugualmente alle Primarie, i cittadini italiani di età compresa tra i 16 e i 18 anni, i cittadini comunitari non italiani ed extracomunitari con permesso di soggiorno.

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L' Università di Camerino e la Toyo University di Tokyo, legate da un programma collaborativo di studio delle zone colpite dal terremoto del 2016 

Un team composto da esperti di gestione dei disastri, la scorsa settimana  ha effettuato un monitoraggio a Camerino, Pievetorina, Montecavallo, Castelsantangelo e Visso. I prof.ri Matsumaro e Kashiwazaki accompagnati dalla prof.ssa Lucia Ruggeri e dal dott. Roberto Garetto di Unicam, hanno incontrato i sindaci di questi comuni per verificare lo stato della ricostruzione.

Pur nella varietà delle situazioni è emerso un dato unitario: al momento dappertutto continuano le opere di messa in sicurezza oppure di demolizione, ma non sono stati riscontrati cantieri che possano definirsi di ricostruzione. Le cause sono state individuate in una moltiplicazione di passaggi istituzionali e burocratici, nelle carenze di organico, ma soprattutto nel permanere di una tempistica pensata per una gestione ordinaria dell’urbanistica, non adatta alla gestione di situazioni susseguenti a disastri.

Durante un partecipato seminario, organizzato dalla School of Advanced Studies UNICAM, i professori giapponesi, affiancati da due funzionari dell’organizzazione non governativa Platform Japan, hanno delineato il quadro regolamentare e operativo adottato dal Giappone in caso di disastri. Tra le più significative differenze la presenza di una legge nazionale a carattere generale dedicata ai disastri siano essi naturali o provocati da attività umane.

Seminario Toyo University

 

Con grafici e statistiche i professori giapponesi hanno illustrato quanto sia importante il fattore tempo: la possibilità di sviluppo economico della zona colpita decresce esponenzialmente al crescere degli anni impiegati per la ricostruzione. Molti dei dati e delle informazioni illustrate hanno fatto riferimento alla Carta dell’ONU sulla gestione dei disastri (Sendai Framework del 2015) quale fondamento di buone pratiche legislative.

La delegazione ha avuto modo di intervistare abitanti delle SAE e tecnici impegnati nella progettazione del recupero di edifici pubblici, visitando il Palazzo Ducale, la Cattedrale e il Palazzo Arcivescovile, il Palazzo Comunale e il Teatro di Camerino.

Nel corso di un incontro con il Rettore Claudio Pettinari e il Pro-Rettore Graziano Leoni, la delegazione ha anticipato che nel prossimo settembre sarà organizzato un programma di attività che coinvolgerà 40 studenti provenienti dalla Facoltà di Studi Globali e Regionali della Toyo University.

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La richiesta è arrivata dal gruppo del Partito Comunista di Matelica e la giunta di Matelica ha deciso di portare in consiglio comunale la discussione. L'intenzione è quella di dare la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano, il sindaco di Riace divenuto famoso per il modello di accoglienza che aveva applicato nel suo Comune e poi arrestato nel 2018, fra le altre cose, per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. I suoi arresti domiciliari sono durati un paio di mesi, poi il Tribunale della calabria lo ha scarcerato e ha emesso contro Lucano un divieto di dimora in quella zona. Da allora tanti i Comuni che hanno dato la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano.

Sindaco Delpriori, il 2 marzo in consilio si discuterà anche della cittadinanza onoraria al sindaco di Riace. Come mai avete accolto questa proposta?

Abbiamo accolto la richiesta che ci è stata avanzata da uno dei partiti che ci appoggiano in maggioranza. Abbiamo pensato che potesse essere una cosa importante e interessante da fare. Non siamo il primo Comune a farla ma anzi, ci hanno già preceduto Milano, Bologna, Firenze, solo per fare qualche esempio. È un gesto di solidarietà verso chi ha sperimentato un modello di coabitazione e inserimento e che effettivamente rispecchia la nostra storia. L’italia è da sempre un paese accogliente. Credo che la cittadinanza onoraria a chi ha provato a fare questo sia un atto quasi dovuto. Qualcuno la chiama resistenza civile ma io non so se sia il caso di darle così tanta importanza. Sicuramente è un atto di solidarietà.

Lei crede che la minoranza sarà dalla vostra parte in questa votazione?

 

Io lo spero. Vorrei che la politica rimanesse fuori da questo argomento. È una delibera che facciamo perché rispecchia la vocazione del nostro Paese. Poi sicuramente l’immigrazione è stata gestita in una maniera diversa da quella di oggi, negli ultimi anni, ma spero che in questo caso non ci siano polemiche perché Matelica non ha problemi di immigrazione. Gli stranieri sono tutti molto ben integrati, abbiamo tante persone dall’est ma anche dall’Africa che sono integrate nel nostro tessuto. Quindi penso che la minoranza non debba fare troppa polemica. La politica nazionale lasciamola fuori dal consiglio comunale.

g.g.

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“Nelle Marche, solo il 18 per cento dei cittadini percepisce la mafia come un fenomeno preoccupante”. 

Presentato questa mattina in Unimc il rapporto dell’associazione Libera sulle presenza e percezione delle mafie e della corruzione nelle Marche. Si tratta del risultato di questionari e interviste sottoposti a cittadini e associazioni di categoria. Il Rapporto Liberaidee mette insieme l’analisi quantitativa e l’analisi qualitativa e fornisce molti dati dai quali poter partire per ragionare su nuovi metodi capaci di generare cultura antimafia e cittadinanza attiva.

Un dato importante che emerge è che solo il 18 per cento dei marchigiani ritiene che la mafia sia un fenomeno di cui preoccuparsi nel nostro territorio. A parlarne insieme alla vice presidente di Libera Vincenza Rando, il Procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli e il Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani. A portare i propri saluti, il rettore Francesco Adornato. Avrebbe dovuto essere presente anche il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Rato che però non ha potuto partecipare per motivi di lavoro.

“Il dossier racconta un Paese - ha affermato la vicepresidente di Libera - che ha una percezione delle mafie non veritiera. I cittadini la considerano come una cosa che non li riguarda, come se fosse un fenomeno globale come se non riguardasse le Marche. Ad esempio emerge anche disaffezione alla politica e la corruzione viene vista come qualcosa di endemico, che c’è, con rassegnazione. E questo ci fa porre una domanda: perché il nostro Paese ha questa opinione?”. Nell’indagine emerge proprio questo: non sembra chiaro che la mafia inquina la realtà, la democrazia, la politica. “Bisogna capire le politiche da portare avanti - è tornata a dire - e le Marche non si discostano dalla tendenza nazionale. Le Marche non sono caratterizzate dalla presenza di gruppi mafiosi nati in questo territorio ma è una terra che le mafie guardano con attenzione perché qui ci son già e speriamo non si espandano. Inquinano l’economia, la città, la politica e le professioni. Su Macerata non dobbiamo distorcere la visione - ha poi sottolineato - ma dobbiamo anche pensare che c’è bisogno di fare un cammino di consapevolezza”.

(La vicepresidente Rando)

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Che le Marche siano a rischio di infiltrazioni lo ha affermato anche Sottani che ha anche fatto un quadro di cosa effettivamente significa mafia al giorno d’oggi: “La mafia si è evoluta, è un organismo che presuppone forza di intimidazione mediante vincolo associativo, situazione di assoggettamento e di omertà. Lo scopo della mafia - ha ricordato - è commettere delitti, realizzare profitti e vantaggi ingiusti, condizionare la politica”. Secondo Sottani la mafia è fatta anche di professionisti, imprenditori, istituzioni ed è per questo che non va percepita come qualcosa di lontano, che non ci riguarda. Peraltro, “le Marche sono a rischio infiltrazioni perché sono una regione florida. Allora per combatterla non bastano i magistrati, ognuno deve fare il proprio lavoro rispettando le regole. Servono tre valori fondamentali: libertà, giustizia e sicurezza. Se la mafia è in Emilia-Romagna, se è in Umbria - ha concluso - non rimarrà dietro ai confini di quelle regioni”.

Il settore privilegiato dalla criminalità è l’imprenditoria: a sostenerlo è il Procuratore della Repubblica di Ancona Garulli: “Ci sono fenomeni allarmanti, fallimenti reiterati di attività, fatture per movimenti mai avvenuti. Esiste la possibilità di un inserimento di soggetti legati alla criminalità sul terreno legato all’economia. È attestato - ha ribadito - ed è un campanello di allarme”. La criminalità economica trova terreno fertile nelle Marche anche e soprattutto in seguito al terremoto. L’importante afflusso di denaro che servirà per la ricostruzione rappresenta un’occasione molto ghiotta per le mafie. “La Procura interviene nella fase repressiva e non nella prevenzione in senso stretto - ha spiegato - ma la settimana prossima verrà firmata l’intesa sperimentale tra autorità giudiziaria marchigiana e un soggetto giuridico che è la Struttura di Missione Antimafia per il Sisma che prevede un tavolo di monitraggio tra gruppo interforze e ispettorato del lavoro”. I giovani sono l’oggi e il futuro, ed è per questo che l’Università è ritenuto forse il luogo migliore per trattare temi come questo.

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A concludere i lavori è stato il rettore Adornato: “Nel 1860 l’Unità d’Italia si avviò dal nord. Adesso sta avvenendo una unificazione che parte da sud il cui soggetto unificante non sono più i Savoia e i militari, ma le forze delle mafie. Dove fa meno rumore la mafia - ha affermato - è proprio dove è più pericolosa. Laddove non si fa notare è li che inizia a radicarsi. I ragazzi sono il futuro e le cose dette oggi costituiranno le memorie del futuro”.

Gaia Gennaretti

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Sabato, 23 Febbraio 2019 16:16

Denunciata per truffa una donna 35enne

Fa acquisti sul web ma la merce non arriva. Il malcapitato è un cittadino di Apiro. Aveva notato un annuncio su un sito di e-commerce per la vendita di materiale tecnologico ad un prezzo di 120 euro. Così aveva contattato l'inserzionista e poi pagato il prodotto inviando denaro su un conto. Tuttavia la merce non è mai arrivata e il venditore era sparito dalla circolazione. Anche il suo annuncio era stato eliminato. Così, l'uomo non ha potuto far altro che denunciare l'accaduto alla locale stazione dei Carabinieri che hanno iniziato a navigare sui siti dedicati, rintracciato l’inserzione ormai cancellata, analizzato la documentazione bancaria e i traffici telefonici emersi dai contatti tra le parti, riuscendo così ad individuare ed identificare la truffatrice. Si trattava di una 35enne già nota alle cronache che è stata denunciata per truffa.

g.g.

 

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Oro rosso: da un magazzino di Treia rubati diversi chili di cavi di rame e una macchina per togliere le guaine dai cavi. Il danno è di diverse migliaia di euro. I malviventi si sarebbero introdotti forzando la porta d'ingresso del capannone che però è dotato di videosorveglianza. Altre telecamere sono presenti nelle zone limitrofe e le immagini sono al vaglio dei militari della stazione Carabinieri di Treia. 

g.g.

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Sabato, 23 Febbraio 2019 16:07

Auto in fiamme a Petriolo

Fiamme stanotte per una Citroen C1. E' accaduto a Petriolo: l'auto è andata a fuoco e le fiamme hanno coinvolto anche altre due macchine parcheggiate nelle vicinanze. Dai primi accertamenti svolti dai Vigili del Fuoco intervenuti per spegnere il rogo e dai Carabibinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Macerata e della stazione di Mogliano, non sono emerse tracce che possano far pensare a cause dolose. Si pensa piuttosto a un evento accidentale. 

g.g.

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Anche Roberto Paoloni, sindaco di Belforte del Chienti, nella delegazione marchigiana di primi cittadini che hanno preso parte, ieri a Montecitorio, all’incontro su “Lo Stato dei Beni Comuni”. L’incontro è stato voluto da Anci e dalla Camera dei Deputati e hanno preso parte il Presidente della Camera Roberto Fico, Antonio Decaro, presidente dell’Anci, e Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio. 

Insieme a Paoloni, dal maceratese anche il sindaco di Macerata Romano Carancini.

“È stata sicuramente una mattinata interessante - commenta Paoloni -. Il tema è molto importante. Lo è anche per noi che non abbiamo quasi più beni dopo il sisma. Nei nostri comuni non ci sono più piazze, musei, chiese. Avrei voluto intervenire su questo tema - aggiunge - ma gli interventi erano abbastanza limitati e non è stato possibile. Sicuramente però si tratta di un tema di cui si deve parlare molto di più perché siamo ancora in forte difficoltà e sentir parlare altri sindaci di musei e beni culturali mentre noi li abbiamo ancora chiusi è difficile da accettare. Serve una riflessione su questo”.

g.g.

Paoloni

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