Notizie di politica nelle Marche

C’è una nota di amarezza nelle parole del sindaco di Visso e Parlamentare Giuliano Pazzaglini, nel complimentarsi con il collega di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci. L’occasione sarebbe la realizzazione di un nuovo poliambulatorio che, stando al sindaco vissano, avrebbe potuto divenire realtà anche a Visso.

”Anche a Visso avremmo potuto avere un centro simile - commenta - grazie  alla disponibilità della Croce Rossa nazionale sarebbe stato possibile realizzare una nuova sede del comitato (comunque di proprietà del comune) con dentro ambulatori per il cardiologo, il fisioterapista, il pediatra, per la telemedicina e molto altro”. Secondo Pazzaglini,  un centro senza uguali in tutta la regione ma qualcosa evidentemente ha fermato il progetto: “Purtroppo da noi è impossibile fare il bene comune senza che un comitato si costituisca contro - sottolinea - quindi nonostante una convenzione pronta da un anno è tutto bloccato appunto a causa dell’opposizione interna. Peccato. Sono ancora convinto - conclude - che per la nostra comunità sarebbe stato un enorme valore aggiunto”.

g.g.

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Il comune di Pieve Torina si avvia a segnare nuovi percorsi di ripartenza. Proprio domani, venerdì 15 febbraio, il sindaco Gentilucci,  raggiungerà Roma per incontrarsi con i funzionari ministeriali e il Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli per stabilire nei minimi dettagli la realizzazione del nuovo poliambulatorio a servizio del paese e del territorio circostante. “ Un altro passaggio significativo a sostegno di Pieve Torina e non solo– dichiara il sindaco Alessandro Gentilucci- Abbiamo ormai ultimata la progettualità del nuovo ambulatorio medico. Il nostro dottore in questo momento ha diversi pazienti che raggiungono il paese anche da fuori comune; a servizio della popolazione sono anche un pediatra e un altro medico, e c’è la volontà e l’esigenza di far ripartire immediatamente anche il servizio di assistenza domiciliare . Per cui – continua Gentilucci- domani andremo a Roma per presentare questa progettualità per la quale c’è già un’intesa di massima. Si tratta di rifinire alcuni dettagli ma sono fiducioso che nel più breve tempo possibile potremo raggiungere anche questo risultato di un  nuovo Poliambulatorio per Pieve Torina, in grado di garantire e apportare soddisfacimento a quelli che sono i bisogni sanitari essenziali della comunità, bisogni essenziali e necessari- aggiunge- che spesso sono stati trascurati anche dalle stesse istituzioni; ci si preoccupa di tanti progetti di rilancio del turismo, quando la nostra gente che ha perso tutto ha invece bisogno di concretezza. Ecco allora-conclude il sindaco di Pieve Torina- che abbiamo posto in essere tutta una serie di progettualità che abbiamo studiato e corroborato insieme al Capo dipartimento di Protezione Civile e adesso, andiamo a chiudere l'accordo. L’augurio è che , nel giro di qualche mese, il paese possa avere anche il nuovo poliambulatorio

C.C.

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Piace al sindaco di Sarnano Franco Ceregioli, l'annunciato cambio di strategia del governo per accelerare la ricostruzione. La volontà di una revisione del decreto 189, si era già palesata lo scorso 22 gennaio a Tolentino, in occasione dell’incontro tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega sul sisma Vito Crimi e i sindaci del cratere. E il Sottosegretario Crimi è tornato a rafforzarne il messaggio anche dalla recente riunione tenutasi in prefettura a Perugia, dichiarando che l’obiettivo del governo è modificare le leggi, semplificare le norme esistenti e velocizzare le procedure di ricostruzione. “ Tutto questo- afferma il primo cittadino di Sarnano Franco Ceregioli - è perfettamente in linea con le richieste che avevamo espresso al Sottosegretario nella riunione di Tolentino; l'esigenza assoluta è quella di snellire l’iter delle pratiche e intervenendo in quell’occasione, avevo sollecitato di favorire un’azione In tempi rapidi su due aspetti che ritrovo con piacere nelle posizioni espresse da Crimi e cioè, la necessità di mettere mano alle procedure per i danni lievi (sgravando così gli USR e liberando "energie" da dedicare a quelli gravi) e, la necessità di cambiare l'impostazione di fondo della normativa sul sisma, che oggi sembra far sottendere una sorta di inaccettabile "presunzione di mala fede" in capo ai vari attori delle procedure. Nessuno si vuole approfittare del terremoto-continua Ceregioli- e bisogna pertanto un po’ modificare lo schema di un impianto normativo che vede le persone quasi come se fossero tutti in malafede, quando invece siamo tutti in buona fede e volenterosi, proiettati nel desiderio di poter tornare ognuno nelle proprie abitazioni e nel ridare stimolo ad un'economia che appare un po' soffocata dal post sisma.  Se questa è la linea che sta seguendo il governo, ben venga- aggiunge il sindaco di Sarnao- Adesso attendiamo di vedere che questa linea e questi intendimenti vengano tradotti in norme concrete e applicabili. Gli Uffici di Ricostruzione, di fatto sonobloccati da procedure talmente macchinose e farraginose che,se creano grandi difficoltà ai tecnici nella predisposizione dei progetti e nella presentazione delle pratiche, al momento in cui queste approdano all'Usr, creano altre difficoltà per poterle istruire. Risultato, prima di arrivare al Decreto che poi concede il contributo per la ricostruzione o la riparazione, passano mesi e mesi e- evidenzia Ceregioli- , a distanza ormai di due anni e mezzo dal terremoto, questo non è più accettabile.  Si consideri peraltro che l'Usr sta trattando prevalentemente solo danni lievi e, togliere questa incombenza o quantomeno semplificarla in maniera importante, contribuirebbe a liberare l'Ufficio per la Ricostruzione di energia da poter dedicare alla ricostruzione pesante che non si è mai avviata. Si pensi che su 165 pratiche di ricostruzione presentate a Sarnano, il 90 per cento riguarda solo danni lievi, mentre i danni gravi sono ancora fermi”.

C.C.  

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La Borsa Internazionale del Turismo di Milano ha avuto uno spazio dedicato a Fiastra all’interno dello stand della Regione Marche. Nel punto in cui convergono tutti gli operatori mondiali, il sindaco Claudio Castelletti e il vicesindaco Sauro Scaficchia, hanno avuto l’opportunità di illustrare il progetto di riqualificazione legato alla grande attrattiva del lago.

La riqualificazione del lake-front del Lago di Fiastra”,  titolo dell’evento ad hoc che ha fatto conoscere ad un pubblico qualificato di addetti ai lavori, bellezza e unicità del territorio, sensibilizzando le politiche regionali su quello che potrà essere un progetto strategico per Fiastra e per tutto l’entroterra maceratese.

rend Progetto Lago

Giunto tecnicamente ad uno stadio pressoché definitivo, il progetto di riqualificazione del lago è tuttavia ancora in una fase iniziale per quel che concerne il reperimento delle risorse finanziarie per le quali, secondo una strada già intrapresa, si punta ad una sinergia tra pubblico e privato. L’idea centrale del prospetto, è la realizzazione di una grande struttura ipogea che potrebbe inglobare tutti i servizi attualmente presenti, aumentando l’offerta di spazi per ospitarne di nuovi, sempre in linea con la vocazione territoriale.

Punti di forza del progetto, curato dallo studio De Mattia e illustrato dall'attuale gestore, sono l’impatto ambientale nullo del complesso ipogeo, valido a riorganizzare i flussi turistici nei periodi di maggiore concentramento e a favorire, oltre che nuove opportunità economiche, anche un miglioramento qualitativo dell’offerta turistica. Il piano prevede anche la possibilità di rivedere l’attuale area parcheggio, in maniera tale da assumere anche una connotazione sociale, come spazio aggregativo adatto ad ospitare eventi. Come sottolineato nel corso della presentazione alla BIT, si sta anchestudiando la possibilità che l’intera struttura sia capace di sostenere il suo fabbisogno energetico, tramite energia rinnovabile proveniente da fonte idro-termica fornita dal lago. Un progetto dunque ambizioso, altamente innovativo, perfettamente in linea con la strategia turistica adottata dalla Regione Marche e la cui realizzazione consentirebbe a Fiastra di porsi veramente come fulcro turistico di una buona fetta dell’entroterra marchigiano; un territorio straziato dal sisma ma con una gran voglia di ripartire.

C.C.

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Nuovi segnali di ripartenza a Caldarola. Dopo l’inaugurazione della nuova scuola De Magistris, un altro passo significativo per il borgo medievale sarà la realizzazione della nuova sede comunale. Conclusi dall’amministrazione comunale i lavori alla piattaforma in cemento armato sulla quale verrà alloggiato l’edificio, frutto della donazione della Regione Emilia Romagna. La struttura in acciaio e legno che sorgerà nelle vicinanze dell’ufficio postale di via Rimessa, avrà tutti i crismi della sicurezza e antisismicità, con isolamento e impianti a risparmio energetico

A fine febbraio è previsto l’avvio del cantiere da parte della ditta incaricata Ri Costruzioni. Per ispezionare la situazione, nella giornata di ieri i tecnici incaricati della direzione lavori della Regione Emilia Romagna Gianluca Paggi, Piero Venturi e Antonio Costantino, si sono confrontati con il sindaco Luca Maria Giuseppetti e i funzionari dell’ufficio tecnico di Caldarola.

“ Di sicuro- afferma il sindaco Luca Maria Giuseppetti- dopo aver perseguito il passo fondamentale legato alla scuola, il nostro secondo obiettivo è la nuova sede comunale. Trascorsi ormai oltre due anni difficili all’interno dei container, gli uffici comunali hanno la necessità di poter portare avanti il loro grande lavoro in maniera dignitosa e confortevole. Grazie alla solidarietà e alla vicinanza della regione Emilia Romagna che ci è venuta incontro con questa donazione, saremo in grado di partire con questo progetto. Le fondazioni sono state fatte- spiega Giuseppetti – e dunque siamo in grado di passare alla seconda fase  della realizzazione dell’opera. Ci è stato garantito che sarà una costruzione veloce e, ce lo auguriamo davvero sia per il lavoro degli impiegati che per gli stessi cittadini. La tecnica costruttiva ricalcherà un po’ quanto è avvenuto per la nuova scuola anche perché la sicurezza deve essere portata al massimo livello".

Caldarola 1

"Sarà dunque una struttura di nuova generazione pienamente rispondente ai criteri di sicurezza e praticità. Quanto ai tempi di realizzazione - precisa il sindaco- essendo un discorso relativamente semplice, mi tengo sempre molto largo anche se nel corso dell'incontro di ieri, i tecnici dell’Emila Romagna ci hanno detto che molto probabilmente sarà terminata prima dell'estate. Nostro desiderio è poterla vedere realizzata velocemente; vedremo se sarà possibile rispettare i tempi preventivati. Per quel che mi riguarda- conclude Giuseppetti-  il mio mandato termina a maggio e mi farebbe piacere vedere realizzato il municipio nuovo, ma a prescindere di chi taglierà il nastro, quello che davvero interessa è che questo paese abbia un Municipio e che all'interno dei suoi uffici,i dipendenti possano riuscire dignitosamente a lavorarvi e a ricevere i cittadini".

C.C.

Caldarola 2

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Registra passi importanti il ritorno alla normalità e la ricostruzione post sisma di Visso, insieme ad Ussita e Castelsantangelo, tra i centri più colpiti della montagna. Pronto il progetto preliminare per l'edificio che ospiterà  la nuova scuola materna e asilo nido e la sede comunale. Inserita nel primo piano delle opere pubbliche approvato dal Commissario straordinario per la ricostruzione, la struttura è finanziata con 2 milioni e 600 mila euro. Il sicuro e funzionale edificio con base ad isolamento sismico, la cui conformazione architettonica richiamerà la vecchia scuola, a piano terra ospiterà l'asilo nido e la scuola materna Capuzi, mentre gli spazi dei due piani superiori diventeranno sede degli uffici comunali. La bella notizia si aggiunge a quella riguardante la donazione di 50.000 euro da parte della Regione Emilia Romagna che, grazie ad una costruttiva sinergia tra comuni, renderà possibile la sistemazione dell’impianto sportivo di Ussita, utilizzabile oltre che per attività sportive, anche come luogo di prima accoglienza per le emergenze. Originariamente destinato al campo sportivo di Visso la cui area nel frattempo è servita per l’installazione di soluzioni abitative d’emergenza, in accordo tra sindaci, l’ente benefattore ha di recente deliberato la modifica della destinazione del contributo. Soddisfazione per i concreti risultati e per la luce che si apre su diversi aspetti legati alla ripartenza, è stata espressa dal senatore sindaco Giuliano Pazzaglini: “ Il progetto per la nuova scuola è pronto;  ora, sarà fondamentale accelerare i tempi per la gara perché in questo modo anche tutta la macchina comunale riuscirà ad essere operativa a seconda delle necessità che si creeranno.

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 E già da domani mattina - ha annunciato il sindaco- approveremo in consiglio comunale i primi 19 aggregati del centro storico. La scelta della de-perimetrazione – spiega Pazzaglini- ci permette infatti di andare avanti e finalmente domani ci sarà un passo fondamentale: non solo avere una nuova sede comunale sicura ed efficiente in nuna struttura che in parte ospiterà anche l’asilo e la nuova scuola  materna, ma anche un passo verso la normalità. Sappiamo tutti che sarà un percorso molto lungo, questo è evidente non l'abbiamo mai nascosto, ritengo tuttavia che sia da evidenziare il fatto che stiamo cercando di contrarre al minimo anche i tempi fisiologici. Quanto alla sistemazione del campo sportivo di Ussita- aggiunge – è da sottolineare che vi giocheranno i ragazzi di tutti i tre comuni della vallata, quelli di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera e la Ads Visso potrà usufruirne per gli incontri e gli allenamenti. Ritengo che la collaborazione raggiunta, sia indicativa di come si dovrebbero sviluppare sinergie tutti insieme. A mio avviso, questo è l'unico modo per poter ottenere dei risultati”.  

C.C.

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Saranno affidati entro fine mese, o al massimo nei primi giorni di marzo, i lavori per la realizzazione di un percorso pedonale protetto che collegherà l’area dei nuovi alloggi per studenti a quella del quartiere di Montagnano. Dopo l’approvazione del progetto esecutivo, l’Ufficio Tecnico comunale ha provveduto ad inviare tutta la documentazione all’Anac. “Proprio in questi giorni – ha affermato il responsabile dell’Ufficio Tecnico, ing. Marco Orioli – abbiamo ricevuto il parere favorevole dall’Anac e quindi, ora, possiamo passare alla fase operativa”.

Nei prossimi giorni sarà quindi formalizzata la procedura per l’affidamento dei lavori, per un importo complessivo di intervento di circa 640000 Euro.

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“Si tratta – ha spiegato il sindaco, Gianluca Pasqui – si un’opera d’importanza strategica per la nostra città. Dopo il sisma, quella zona ha subito profonde trasformazioni e ci siamo trovati a fare i conti con la necessità di individuare dei percorsi protetti per favorire i collegamenti pedonali nella massima sicurezza possibile. L’intervento che sarà appaltato nelle prossime settimane è solo una parte di una serie di lavori che interesserà quella zona della città e che prevede anche la realizzazione di un sottopasso e di un nuovo terminal bus”.

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Il sindaco di Camerino Gianluca Pasqui si dimette dal ruolo di ccordinatore Anci dei comuni del Cratere. L'incarico gli era stato conferito nell'aprile del 2017 ed ora, in aperta polemica con l'associazione nazionale dei comuni italiani, ha motivato  la sua decisione con una lettera indirizzata ai presidenti dell'Anci nazionale De Caro e di Anci Marche Mangialardi. 

Pubblichiamo il testo integrale della missiva 

"Ill.mo Presidente, Caro collega

Leggo con stupore la missiva che, nei giorni scorsi, hai inviato a me ed altri Sindaci e che ha, a tutti gli effetti, il sapore della diffida dal farmi promotore della costituzione di un comitato dei sindaci del cratere del sisma 2016.

Dovresti sapere più di altri quanto io ho a cuore la tematica terremoto, visto che nei circa due anni in cui sono stato chiamato (sulla carta) a rappresentare i sindaci del sisma proprio all’interno di Anci, ci sono state occasioni di confronto e, non neghiamolo, anche di scontro.

Scontro dovuto al fatto che sin dal giorno immediatamente successivo a quello della nomina mi sono trovato a fare i conti con un atteggiamento tutt’ altro che collaborativo sia da parte dell’Anci Regionale che da parte dell’Anci Nazionale.

Se si considera poi il ruolo affidatomi dal Presidente De Caro attraverso la nota di incarico del 13/4/2017 che testualmente recita: “……. Ti prego di voler tenere informata l’Associazione e di coordinare le Tue attività con il Delegato politico Bruno Valentini, Sindaco di Siena e con la struttura organizzativa competente per materia che RIMARRANNO RESPONSABILI DI TUTTI GLI ASPETTI TECNICI ED OPERATIVI DI OGNI ATTIVITÀ” risulta evidente come si sia, sin dall'inizio, voluto rendere privo di potere tale incarico.

Molte volte ho lamentato in seno all’associazione questi fatti evidenziandoli sempre con TE nelle pochissime occasioni di incontro avute.

Ad onor del vero e a maggior chiarimento faccio un breve riepilogo di quanto accaduto:

1) Il presidente nazionale di Anci, De Caro, in data 13/4/2017 mi conferisce l’incarico di coordinatore dei sindaci del cratere del sisma 2016 per Anci stessa.

2) Considerati i limiti di autonomia stabiliti nel suddetto incarico, dopo diversi solleciti telefonici infruttuosi, con nota del 31/5/2017 chiedo formalmente la convocazione di un incontro con il Presidente De Caro per avere delle linee guida e poter iniziare il lavoro. Nella stessa nota sottolineo come in maniera assai strana nella Regione Marche, nonostante l’affidamento al sottoscritto dell’incarico di coordinatore dei Sindaci del cratere per conto di Anci, il Presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi continui ad occuparsi, anche attraverso altri sindaci (Capponi???) delle questioni inerenti il terremoto nella Regione Marche e ciò a testimonianza di una mancanza di ufficialità del ruolo assegnatomi.

3) Per rendermi operativo e perdurando il silenzio dell’Anci con nota del 22/6/2017, inviata al Dott. Antonio Ragonesi Responsabile Anci Protezione civile, e per conoscenza al Presidente Anci De Caro e al Vice presidente Anci Roberto Pella, propongo un’ipotesi di Piano di lavoro evidenziando la necessità di creare un apparato tecnico-amministrativo di supporto.

4) Il giorno 20 del mese di luglio 2017 finalmente viene convocato dal Presidente De Caro un incontro presso la sede Anci di Roma dove il sottoscritto viene presentato ai Presidenti Anci delle quattro Regioni terremotate e mi viene ufficializzato dallo stesso Presidente Nazionale l’incarico di coordinatore dei Sindaci del cratere.

5) Successivamente viene indetta una riunione con i Presidenti Anci delle quattro Regioni terremotate, in verità non tutti presenti, nella quale il Presidente Mangialardi sottolinea, con mio grande stupore e grande sorpresa, che il ruolo che avrei dovuto svolgere consisteva nel confronto solo con i Direttori e Presidenti Anci regionali e NON direttamente con i Sindaci. Il motivo è che tale ruolo ha caratteristiche consultive e NON decisionali.

6) Con nota 25/5/2018, perdurando il silenzio Anci e la chiara volontà di Non rendere operativo il ruolo assegnatomi, e preso atto delle continue inefficienze del Governo e delle sempre crescenti necessità dei terremotati, ho chiesto al Presidente De Caro se riteneva ancora essenziale e proficuo il ruolo di Coordinatore e se era possibile avere delle linee direttive (SEMPRE AL FINE DI RENDERE OPERATIVO TALE INCARICO).

Faccio notare che questo “carosello” ostruzionistico giunge fino a Maggio 2018 nonostante la mia continua volontà di essere operativo per il bene dei territori e dei terremotati.

7) La volontà di non rendere operativa la funzione e il ruolo assegnatomi si palesa in maniera grossolana con il mancato invio degli indirizzi mail di tutti i Comuni del cratere chiesti espressamente dal sottoscritto, attraverso la mia segretaria, sia telefonicamente che per mail in data 9/10/2017 ed ancora oggi non pervenuti nonostante diversi solleciti.

Sottolineo infine che in dispregio alle mie richieste non sono mai stato chiamato a far parte della cabina di Regia, e addirittura ANCI Marche nomina (?) come referente per il sisma (?) il sindaco di Fermo (?), Avv. Calcinaro. Una persona che stimo come uomo e che ammiro come amministratore, ritenendo che sia uno dei migliori sindaci espressi dalla nostra regione, ma che, proprio perché di Fermo, Città fuori cratere, con il terremoto c’entra poco o niente.

Nonostante tutto, ho continuato a mantenere il massimo spirito collaborativo con l’apparato nazionale e regionale, rimanendo a disposizione ogni volta che sono stato chiamato a portare un contributo costruttivo partecipando a ogni incontro a Roma e portando quasi sempre con me competenze che potessero coniugare nella pratica le idee condivise in quel consesso. Con lo spirito sempre più disilluso, tuttavia, di chi si è ritrovato con una mera “poltrona” quando invece pensava e sperava di aver avuto un “banco da lavoro” da mettere a disposizione delle comunità bisognose.

Al Presidente e Sindaco di Senigallia Mangialardi, lontano dalle vere problematiche dei territori duramente colpiti, voglio ricordare che il terremoto e i terremotati non hanno né appartenenza politica né interessi di “poltrona” ma esclusivamente l’obbligo per chi amministra queste terre di essere presente, efficace ed efficiente. Ecco perché non posso accettare il “carosello” suddetto ed ecco perché la scelta di un Comitato specifico, che non ha alcun interesse e alcuna ambizione a scavalcare Anci o a sovrapporsi, ma che intende lavorare solo ed esclusivamente su un tema: la rigenerazione e ricostruzione dei territori e delle comunità colpite dal sisma.

Pertanto, ad una missiva dal chiaro sapore di diffida, rispondo senza troppi giri di parole con le mie dimissioni ufficiali da un incarico che, così come è stato voluto e pensato da Anci, ha il solo valore di “titolo politico”. Un “titolo politico” di cui chi intende lavorare non sa cosa farsene.

Caro Mangialardi, so che potrà sembrare strano, ma preferisco essere operaio di qualcosa che produce, come il comitato che lei mi diffida dal costituire, piuttosto che “responsabile o referente” del niente.

Distinti saluti

Il Sindaco Dott. Gianluca Pasqui

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Per la videosorveglianza nei Comuni delle Marche sono in arrivo 1.356.214,14 euro di fondi dell'ultimo bando. "È solo un primo passo - fa sapere il Ministero dell'Interno - perché il governo ha già stanziato altri 90 milioni previsti dal decreto Sicurezza. Uno sforzo finanziario aggiuntivo che intende aumentare il numero di Comuni coinvolti in tutta Italia. L'obiettivo - si legge nella nota - è migliorare il controllo del territorio, con una particolare attenzione ai centri più piccoli. "In provincia di Ancona arriveranno 22.570 euro, in quella di Ascoli Piceno 696.693,30 euro, in quella di Fermo 114.370,40 euro, in quella di Macerata 329.184 euro e in quella di Pesaro e Urbino 193.396,44 euro".
    "Avevamo promesso attenzione e maggiore sicurezza alle comunità locali. - commenta il ministro dell'Interno Matteo Salvini - Il finanziamento agli impianti di videosorveglianza va in questa direzione e si aggiunge al fondo sicurezza urbana per i grandi centri".

Fonte Ansa

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Interessa anche la provincia di Macerata, la riforma dei Reparti territoriali della Guardia di Finanza. Concepita per garantire una più diffusa presenza delle Fiamme Gialle sul territorio nello svolgimento della mission di polizia economico-finanziaria a tutela del bilancio pubblico, delle Regioni, degli Enti locali e dell’Unione Europea, la riforma è in vigore dall’inizio del 2019, in concomitanza con i 245 anni dalla fondazione del Corpo

Tra le novità riferite al territorio della provincia maceratese, la nascita del Gruppo territoriale con sede a Macerata alle dipendenze del Comando provinciale, la cui guida temporanea è stata affidata al Tenente Colonnello Andrea Magliozzi che continua a svolgere il suo compito di comandante del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Macerata. Il neo istituito Gruppo Territoriale di Macerata, assicurerà in maniera più efficace la funzione di indirizzo e coordinamento dell’attività svolta nell’ambito del territorio assegnato alle Compagnie di Macerata e Civitanova Marche e alle tenenze di Camerino e Porto Recanati.

Le novità giungono dopo l’istituzione nel 2001 della Polizia economico- finanziaria e rispondono all’esigenza di adeguare la struttura della Guardia di Finanza alle sempre maggiori richieste d’intervento istituzionale, dettate dall’attuale contesto socio-economico. La revisione fa anche seguito a quella che, a partire dal 2018, ha interessato i Reparti Speciali del Corpo rendendoli più snelli e operativi anche al fine di fornire maggiore collaborazione alle Authority di riferimento (Autorità Nazionale Anticorruzione, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Autorità Garante per la Privacy, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente e Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).

Tra i cambiamenti generali introdotti dalla riforma, la soppressione delle Brigate, trasformate a livello di Tenenza e comandate da luogotenenti in possesso di elevata esperienza di servizio o da giovani tenenti che hanno frequentato i corsi presso l’Accademia conseguendo la laurea specialistica in giurisprudenza. presso valichi di confine, porti e aeroporti internazionali. Rivisitati anche i Reparti specializzati Anti Terrorismo - Pronto Impiego e istituite nuove Stazioni del SAGF (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza). Con l’incremento di corsi di addestramento presso l’Accademia di Bergamo e la Scuola Ispettori e Sovrintendenti dell’Aquila, a tutti i Reparti saranno inoltre prossimamente assegnati giovani Ufficiali ed Ispettori laureati che saranno successivamente chiamati a frequentare, presso le varie scuole di post-formazione ed alta specializzazione, specifici corsi per elevare, ancor di più, il livello di preparazione tecnico-professionale.
Gaia Gennaretti

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