Notizie di politica nelle Marche

Una situazione paradossale “. Così il segretario generale di Cgil Macerata Daniel Taddei commenta la revoca delle interdittive Antimafia alle ditte Eni srl e Euroimpresit di Salvatore Piccolo, disposta dalla Prefettura di Caserta in data 26 marzo. Le due ditte già impegnate nei lavori di ricostruzione post sisma, la Eni srl a Tolentino per il recupero della Basilica di San Nicola e la realizzazione di una struttura ricettiva a Valfornace, la Euroimpresit per lavori in subappalto dal consorzio Arcale nella costruzione delle Sae, raggiunte lo scorso 6 marzo dal provvedimento interdittivo, avevano dovuto sospendere i lavori,ma ora sono state pienamente riabilitate.

“ Le ditte in questione- dice Taddei-  avevano fatto domanda alla Prefettura di Caserta per essere ammesse nella cd.  "White list”; in particolare la Euroimpresit aveva fatto richiesta nel settembre 2017 e la Eni srl nel dicembre 2017 e- continua il segretario generale Cgil Macerata- in tutto questo frattempo, hanno operato con delle semplici autocertificazion, in quanto la pratica di ammissione all’elenco è rimasta in istruttoria. Solo lo scorso  6 marzo la Prefettura di Caserta ha emesso l'interdittiva antimafia per cui, è passato più di un anno per arrivare allo strumento interdittivo, mentre ci sono voluti solo 20 giorni per annullare la misura. La revoca è stata disposta perché la Prefettura di Caserta ha appurato che non c'erano più i requisiti per non essere iscritti nella White List. Da ieri entrambe le ditte sono iscritte nell’elenco delle aziende non soggette a tentativo di infiltrazioni mafiose e quindi, nelle procedure ordinarie, sono assolutamente autorizzate e legittimate ad operare. Il problema si pone nel momento in cui se il 6 marzo c'era un interdittiva quindi c'erano le condizioni per cui queste ditte non potevano essere iscritte e se per tutto il periodo precedente che va da settembre e dicembre 2017 fino al 6 marzo queste condizioni c'erano, la cosa certa è che queste ditte hanno operato.

Credo che se il sistema che deve certificare, garantire il diritto e la legalità, da un lato ha tempi di risposta così lunghi e dall'altro, dei tempi di reazione invece così corti - sottolinea Taddei- se ne deduce che il sistema così com'è sicuramente non funziona e solleva molti dubbi; basti pensare che saranno a migliaia le ditte che opereranno in quello che diventerà il più grande cantiere d'Europa e, se il sistema è questo, le preoccupazioni sono veramente gigantesche. Chiaro che la nostra vigilanza sulle anomalie e sulle irregolarità  è sempre costante- conclude Taddei-  Il problema è che se le risposte di tutto il sistema sono queste, poi l'azione di sorveglianza e di denuncia diventa del tutto inutile". 

C.C.

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E’ sereno il sindaco uscente di Camporotondo Emanuele Tondi nell’annunciare che non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative. Dopo la lettera scritta ai cittadini è lui stesso a spiegare che la scelta era stata annunciata già cinque anni fa, quando nel programma elettorale aveva detto che non si sarebbe ricandidato. Cinque anni da vice sindaco e assessore all’Ambiente, poi la scelta di candidarsi a sindaco rinunciando all’indennità per quello che lui stesso definisce “volontariato per il bene comune”. “Quando ci siamo candidati – spiega Tondi ai microfoni di Radio C1 InBlu -  era un momento in cui la politica non stava facendo belle figure, sia a carattere nazionale che regionale. Abbiamo voluto dimostrare che si può fare politica senza avere un ritorno personale economico. Per me è stata una esperienza molto bella: stare vicino alle persone, capirne i problemi, cercare di risolverli”. Ora la scelta di mantenere la promessa fatta cinque anni fa: “Lo avevo detto nel 2014 che mi sarei candidato una volta sola perché ero stato vice sindaco e assessore all’Ambiente. Il gruppo che ha amministrato con me si ricandiderà quindi sono tranquillo perché  c’è continuità. Credo che per Camporotondo andrà tutto bene”. Una promessa che nemmeno il sisma ha scalfito: “Il terremoto mi ha fatto pensare – dice - questa estate, se avrei dovuto disattendere la scelta fatta per una sola candidatura, ma ora la ricostruzione è in mano ai privati, per le opere pubbliche siamo ben inseriti, quindi non c’è una motivazione importante per rimangiarsi la parola. A livello amministrativo – conclude – il terremoto è sicuramente stato un evento che mi ha fatto vivere ancora di più esperienza amministrativa che ho svolto”. 

 GS   
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Nessuno sgambatoio a Vallicelle ma la riqualificazione del quartiere. Attenzione vigile sulle questioni Tribunale e carcere. Sono stati gli argomenti oggetto di chiarimento da parte del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui nel corso di una conferenza stampa appositamente convocata. Il primo cittadino ha voluto far luce su alcuni punti in cui si è creata un po' di confusione. In primo luogo, né uno sgambatoio per cani, né un’area per agility dog sorgeranno nella zona degli ex campi da tennis nel quartiere Vallicelle. Come spiegato, il 29 maggio 2018 con determina dell’ufficio tecnico comunale era stato affidato un progetto preliminare, quale studio iniziale per cercare di valutarne la realizzazione al fine di riqualificare l’area , ma il progetto preliminare, presentato in data 1 giugno 2018, non è mai stato approvato, essendo il costo preventivato di 178 mila euro, giudicato eccessivo e troppo oneroso. Dal che, si è cercato di valutare un’altra ipotesi di riqualificazione per cercare di rendere vivibili i quartieri abitati, anche in considerazione dei tempi lunghi per la ricostruzione del centro storico. E in questo caso è stato redatto un progetto esecutivo per la cifra di 120 mila euro.

Progetto Vallicelle

 

“ In sostanza- ha detto il sindaco- andremo a riqualificare l’area degli ex campi da tennis attraverso la realizzazione di 16 parcheggi auto più un’area di sosta per disabilità; realizzeremo un intervento di ripulitura dell’area nella vegetazione, sistemando le opere murarie dei cordoli e dei muretti dell’ex campo in terra battuta. Verrà anche abbattuta la struttura degli spogliatoti; tutto questoè stato deciso- ha spiegato Pasqui-  perché andare a realizzare sull’area uno sgambatoio per cani, sarebbe costato addirittura circa 60 mila euro in più e non avrebbe consentito una riqualificazione utile ad avere dei parcheggi e un aspetto complessivo idoneo ad una riqualificazione che dobbiamo considerare utile per questo quartiere”. Nello stesso quartiere di Vallicelle il sindaco ha annunciato l’imminente partenza dei lavori per il ripristino del manto stradale tramite asfaltatura della viabilità nonché la sistemazione dell’intero marciapiede che sta franando a valle, lavori che verranno conclusi in 20 giorni. “ Lo stesso quartiere risulterà ancor più riqualificato da altre opere importanti- ha sottolineato Pasqui- come l'ubicazione definitiva della Compagnia dei carabinieri di Camerino che, attraverso dei fondi ministeriali per circa 5 milioni di euro messi a disposizione dal Demanio, vedranno degli interventi sull’edificio sede dell'Unione Montana”.

Pasqui 3

 Il sindaco ha assicurato che, a nome del presidente Gentilucci e dei colleghi sindaci esiste già un parere favorevole per la sistemazione definitiva dell’Arma nello stabile. Poco più sotto, inoltre sorgerà anche la struttura socio-assistenziale di “ Casa Amica”, donata dalla Croce Rossa Italiana. Sempre a Vallicelle, dallo scorso lunedì 25 marzo è attivo e fruibile il centro sociale ADA che può essere utilizzato sia da parte dei singoli cittadini che dalle associazioni, inoltrando domanda al comune. “ Questa volontà di creare nei quartieri situazioni che possano rendere vivibile la vita di tutti i giorni- ha continuato il sindaco- è data dalla difficoltà reale ed oggettiva di una ricostruzione che stenta a partire; ricordo che 138 sono i comuni del Cratere e nessuno di essi vede la ricostruzione. Volontà di riqualificare tutti i quartieri cittadini che si estende anche alle frazioni senza mai dimenticarci che la nostra città è una ed è quella del centro storico, così come non possiamo dimenticarci però che il comune è unico e si chiama Camerino”. Tra le questioni che il primo cittadino ha voluto ancora chiarire e che mai sono state abbandonate, quelle del tribunale e del carcere, illustrando i vari passaggi che le hanno riguardate. “Le stiamo portando avanti da sempre con grande convinzione – ha detto -; ricordo anche che per tentare di riportare il tribunale a Camerino si sta lavorando in unione con tutti quei comuni che hanno subito la soppressione delle sedi giudiziarie. Uniti nella stessa sorte, abbiamo partecipato ad un primo incontro interlocutorio a Roma nel settembre 2017 e noi eravamo presenti con l'assessore Mancinelli;  nel successivo incontro del 6 luglio 2018 – ha spiegato- è stato siglato l'atto di costituzione del Comitato di coordinamento per la difesa della Giustizia di prossimità nel territorio della Repubblica Italiana e, in quella sede, erano presenti l'assessore Mancinelli, l'avvocato Gamberoni e l’avvocato Boccacci in rappresentanza dell’ordine forense. Il 20 luglio 2018 sempre a Roma, con me presente, abbiamo votato i nostri rappresentanti all'unanimità costituendo il Comitato di coordinamento Nazionale che è quello che ci rappresenta tutti. Camerino è dunque rappresentato dai soggetti che noi abbiamo votato a rappresentarci perché è impossibile andare tutti insieme ai vari incontri. Oltre al discorso del tribunale- ha aggiunto Pasqui- stiamo naturalmente portando avanti sempre con grande convinzione, anche quello riferito alla nostra casa circondariale e, a tal proposito debbo dire che ho anche avanzato richiesta al Ministro Bonafede per un incontro in cui poter parlare sia del tribunale sia della struttura penitenziaria” . Pasqui ha voluto ricordare che proprio in riferimento al carcere, qualche tempo fa è stata votata all’unanimità una mozione del Consiglio regionale delle Marche che riconosce la struttura penitenziaria di Camerino come l’unica della provincia di Macerata. “ E deve restare a Camerino- ha aggiunto il sindaco- ; lo stesso capo del DAP Santi Consolo si è espresso favorevolmente su questo. Non si tratta di riportarlo in città perché in realtà quella struttura non l’abbiamo mai persa; è chiaro che c'è il fatto oggettivo della distruzione dell’edificio carcere, quindi il ‘riportare’ è solo in questi termini. Ma noi il carcere ad oggi ancora ce l'abbiamo, non è stato soppresso”.

Toccato anche l'argomento della ricostruzione,  fornendo i dati relativi ai progetti che dall'Ufficio Speciale ricostruzione sono stati trasmessi all'ufficio tecnico comunale: per quanto riguarda la riparazione di danni lievi di livello B ( 166 i progetti presentati dai privati ) su 133 progetti inviati dall'USR, il comune ne ha evasi 124, infase istruttoria ne sono 7 , dei quali 2 relativi a immobili in zona rossa. Per i danni pesanti di livello E su 46 progeti presentati all'USR al comune ne sono stati dati 20 e di questi 17 ne risultano già evasi, uno di essi è nelle perimetrazioni e 2 si trovano in istruttoria. Il sindaco ha anche sottolineato che nel 2018 l'ufficio tecnico con 5 persone al lavoro, si è occupato di ben 214 richieste dei tecnici per accedere agli atti e ricostruire la storia passata degli edifici e poter fare i progetti dei privati.  Quanto alle perimetrazioni Pasqui ha evidenziato che la logica degli incontri fatti sul tema,  è stata quella di anticipare  una fase che eviterà litigi successivi e che non gli risulta che altri comuni con le perimetrazioni siano più avanti di Camerino, aggiungendo poi che si farà in modo di non oltrepassare i 150 giorni previsti dalla norma, cercando di essere garanti nel farla rispettare. Infine, visto che Sandro Sborgia ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco della città, Pasqui l'ha definita un grande atto d'irresponsabilità: " Arrivare qui, ignari del percorso che dovrà affrontare se erroneamente dovesse vincere- ha detto- significa mettere in difficoltà una città che finora ha fatto il massimo. Il suo è un atto che non riesco a comprendere, perchè solo chi è di questa terra e di questo comune, può comprendere appieno le necessità. C'è bisogno di formazione; quello che mi meraviglia è che se c'era veramente l'amore per questa terra, in questi due anni e mezzo, avrebbe potuto fare qualcosa". 

C.C.

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“Il Maggiore Sborgia ha comunicato all'Arma, nelle modalità e nei tempi previsti, la Sua intenzione di candidarsi alla carica di Sindaco nel Comune di Camerino. E in considerazione delle iniziative politiche alle quali il Comandante ha presenziato in questo periodo, e presumibilmente parteciperà nel futuro prossimo, da quale giorno avrà inizio il Suo periodo di aspettativa o congedo dal servizio, aldilà di quello obbligatorio previsto per partecipare alla campagna elettorale?”. Sono le domande che il Sen. FI Andrea Cangini pone al Ministro della Difesa.

“Il Maggiore Dott. Sandro Sborgia, Comandante del Reparto Nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma dei Carabinieri delle Marche, con sede in Ancona, si è distinto per innumerevoli inchieste e operazioni nel campo delle frodi alimentari, sofisticazioni farmacologiche e irregolarità amministrative. Notizie di stampa pubblicate all'inizio di marzo di quest'anno da quotidiani locali nella Regione Marche suggerivano al lettore l'intenzione del Maggiore Dott. Sandro Sborgia di candidarsi alla carica di Sindaco del comune di Camerino (MC) nelle prossime elezioni amministrative del 26 maggio (in concomitanza con le votazioni per il rinnovo del Parlamento europeo), città che ricade nella competenza territoriale del Reparto di Ancona. Il 23 marzo, il Maggiore Sborgia ha annunciato e ufficializzato tale volontà con un comunicato: "Ho deciso di avanzare la mia candidatura a sindaco della città dopo aver ricevuto molte richieste da parte di tanti cittadini di Camerino, di ogni estrazione sociale e dalle diverse sensibilità politiche, tutti accomunati dal senso di insoddisfazione rispetto all’attuale situazione, ma tutt’altro che rassegnati alla speranza che un ritorno alla normalità, in tempi ragionevoli, sia ancora possibile.....". Nelle ultime settimane articoli di giornale hanno ritratto il Maggiore Sborgia con la divisa dell’Arma a una serie di incontri e iniziative politiche. Naturalmente, la presenza del Maggiore Sborgia in divisa è pienamente giustificata se nell'esercizio delle Sue funzioni, anche di rappresentanza, o su invito. Ma legittimo sapere se abbia comunicato all’Arma la sua intenzione di candidarsi e da quando parte il suo periodo di aspettativa o congedo dal servizio”.

Sen. Andrea Cangini

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Buone notizie per la sanità nell’Area Vasta 3. Confermate, infatti, 3.521 unità di personale e nessun taglio previsto per il 2019. Rassicurazioni al riguardo sono state fornite dal presidente della regione Luca Ceriscioli, che rivendica l’azione straordinaria del suo governo con 1200 dipendenti in più al servizio dei marchigiani. “E’ bene ricordare – afferma il Governatore delle Marche - che nel 2015, quando abbiamo iniziato il nostro percorso, la spesa del personale in sanità era pari a meno 17 milioni, rispetto al tetto del 2020 (614milioni). Noi abbiamo invertito il corso e siamo arrivati a sforare i 4 milioni, avendo prodotto un investimento sul personale di 21 milioni. Questi sono numeri chiarissimi che ci dimostrano come la giunta regionale abbia messo risorse e creduto nella più forte azione mai fatta per la sanità pubblica. Nella nostra azione – continua Ceriscioli - si inserisce la riforma del governo che finalmente ci garantisce la flessibilità sulla spesa. Questo ci permette di conservare per il 2019 gli stessi posti di lavoro che avevamo nel 2018, ovvero 14.207 dipendenti Asur dei quali 3.521 sono in servizio nell’area vasta 3.Pertanto, non ci sarà nessuna riduzione nelle aree vaste, anzi stimiamo che grazie ai 4 milioni di flessibilità, alla fine del 2019, potremo contare su qualche professionista in più per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Nei primi giorni di aprile incontreremo  le organizzazioni sindacali per un confronto”.
g.g.

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Con un comunicato a sua firma, Sandro Sborgia ufficializza la sua candidatura a sindaco di Camerino.

Sciolta dunque la riserva sulla discesa in campo del Comandante del Nas di Ancona,  alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio. Nativo di Pescara e vissuta la sua infanzia e adolescenza in un piccolo paese di montagna in provincia dell’Aquila, Sandro Sborgia ha poi deciso per la strada dell’Arma che lo ha portato a raggiungere il prestigioso incarico di guida del Nucleo Antisofisticazioni e sanità di Ancona con il quale si è distinto per innumerevoli inchieste e operazioni nel campo delle frodi alimentari, sofisticazioni farmacologiche e irregolarità amministrative. Il maggiore Sborgia si è laureato all’università di Camerino. Da 24 anni vive a Pioraco, dove è felicemente sposato con Patrizia. Sostenuto da tanti amici e da un bel numero di conoscenze maturate negli anni, Sborgia, si presenta alla guida di una lista di espressione civica, composta da donne e uomini di varie fasce d’età, che hanno a cuore il bene della città

Questo il testo del comunicato:

"Ho deciso di avanzare la mia candidatura a sindaco della città- scrive Sborgia - dopo aver ricevuto molte richieste da parte di tanti cittadini di Camerino, di ogni estrazione sociale e dalle diverse sensibilità politiche, tutti accomunati dal senso di insoddisfazione rispetto all’attuale situazione, ma tutt’altro che rassegnati alla speranza che un ritorno alla normalità, in tempi ragionevoli, sia ancora possibile.

L’attaccamento profondo a questa terra nobile e gloriosa, ormai divenuta la mia terra, quella nella quale ho scelto di vivere con la mia famiglia, insieme alle difficoltà che quotidianamente affronto per essere stato anch’io, come tutti, colpito dalla forza devastatrice del terremoto, mi hanno richiamato alla responsabilità di assumere una posizione chiara, decisa, senza tentennamenti di fronte all’alternativa: proseguire sulla strada che intrapresi trentuno anni fa di servire il mio Paese con disciplina e onore, ovvero accettare la sfida di impegnarmi in qualcosa di ancor più grande e onorevole e cioè quella di farmi carico, con umiltà, dei timori, delle ansie, delle speranze di quel popolo che venticinque anni fa mi ha accolto e mi ha fatto sentire a casa come fossi uno dei suoi figli, che mi ha insegnato  a essere un uomo migliore e che rimane ancora convinto, nonostante i quasi tre anni trascorsi, che una nuova primavera per Camerino sia ancora possibile; che siamo ancora in tempo per rialzarci con fierezza da una tragedia che ci ha feriti nel corpo, ma mai piegati nello spirito.

Ho deciso di candidarmi scegliendo, come spesso mi è capitato nella vita, la strada più difficile pur nella consapevolezza delle enormi difficoltà che essa presenta e dei tanti ostacoli e delle tante insidie che inevitabilmente costellano il percorso.

Il mio programma elettorale, che a breve verrà illustrato alla cittadinanza, è caratterizzato da un forte e risoluto cambio di marcia che avverrà a partire dal pieno coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni di categoria, dei tecnici, per affrontare al meglio la delicatissima fase della ricostruzione post-sisma, anche attraverso l’istituzione di commissioni speciali aperte a chiunque voglia costruttivamente collaborare. Esse saranno subito operative perché l’ascolto e la sintesi delle varie istanze costituiscono una priorità nel tempo della ricostruzione.

Il fulcro del programma sarà ovviamente la ricostruzione, anche se nulla potrà trascurarsi della vita dei cittadini anche nei settori apparentemente meno coinvolti del post sisma.

Quanto alla ricostruzione, la prima questione da affrontare è quella delle perimetrazioni, sulle quali occorrerà una profonda riflessione, soprattutto alla luce dei ritardi che sono stati accumulati dall’attuale amministrazione e che sicuramente hanno portato a sminuirne l’efficacia.

Ritengo le perimetrazioni uno strumento urbanistico a servizio della città, che tuttavia deve essere posto in essere solo se è chiara la vocazione che dovrà caratterizzare la Camerino futura. Per il resto dovrà essere immediatamente favorito il ripristino delle abitazioni private, a partire dai cosiddetti edifici con danno B, se necessario anche operando una profonda revisione dei tardivi disegni elaborati dall’attuale amministrazione. La priorità deve essere data affinché più persone possibili possano rientrare in tempi ragionevoli nelle loro case.

Sono assolutamente convinto che tutti insieme, uniti dall’amore per questa terra e dalla forza che essa ha sempre ispirato nei suoi figli, sapremo affrontare ciò che il futuro ci prospetta e riusciremo a superare con quella sana ostinazione, caparbietà e testardaggine che ci contraddistingue, tutte le difficoltà, le amarezze, le avversioni che questa condizione ci ha imposto.

Uniti abbiamo l’occasione di dimostrare ai fratelli italiani e al mondo intero che il popolo camerte non si è mai arreso, che non si è mai piegato, che il nostro spirito è ancora più forte e più saldo di sempre, che possiamo e vogliamo riappropriarci del ruolo che la storia ci ha affidato: di tornare a essere il fulcro della rinascita e dello sviluppo di tutto il territorio" .

Sandro Sborgia

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Una seconda vita agli oggetti che non si usano più, a vantaggio della cultura del riutilizzo e dell'ambiente. Regione Marche, Ata n.3, Unione Montana del Potenza, Esino e Musone, Cosmari e Comuni di Castelraimondo e Camerino hanno realizzato il quarto Centro del Riuso intercomunale in provincia di Macerata.

L'inaugurazione uffciale è avvenuta questa mattina alla presenza del sindaco Renzo Marinelli, dell' Assessore all'Ambiente della Regione Angelo Sciapichetti, del presidente della Provincia e di Ata n.3 Antonio Pettinari, di Matteo Cicconi, presidente dell'Unione Montana Alte Valli del Potenza e dell'Esino, di Elisabetta Torregiani, assessore all'ambiente Comune di Castelraimondo, del Direttore generale di Cosmari srl Giuseppe Giampaoli. Alla cerimonia sono intervenuti anche i primi cittadini di Esanatoglia Luigi Nazzareno Bartocci e di Gagliole, Sandro Botticelli. Dopo il taglio del nastro, ha avuto luogo la benedizione dei locali da parte di don Tarcisio,vice parroco di Castelraimondo. 

Del Centro di Raccolta e Centro del Riuso situato nell'Area Ecologica della località ELE,  potranno usufruire i cittadini dei comuni di Apiro, Camerino, Castelraimondo, Cingoli, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Pioraco, Poggio San Vicino, San Severino, Sefro e Treia. L' apertura al pubblico è nei giorni di giovedì e sabato, con diverso orario secondo la stagione invernale ed estiva. D'inverno il Centro del Riuso sarà aperto il giovedì dalle ore 15.00 alle 17.00 e il sabato dalle 10.00 alle 12.00. L'orario estivo prevede l'apertura di giovedì pomeriggio dalle ore 17.00 alle 19.00  mentre, resta invariato anche d'estate l'orario del sabato mattino dalle 10.00 alle 12.00.  

riuso 2

I vantaggi per l'ambiente e l'aiuto ad un'economia circolare e solidale, sono stati ricordati da tutti i presenti, a cominciare dal sindaco Renzo Marinelli il quale ha sottolineato la condivisione d'intenti per un grande progetto che consente di alleggerire le abitazioni di quel che non serve più, a vantaggio di chi ne ha bisogno e del rispetto dell'ambiente, evitando anche il riprovevole fenomeno degli abbandoni nei boschi o lungo le scarpate. Ringraziamenti sono stati rivolti a quanti hanno collaborato per la realizzazione e in particolare al Cosmari.

Il valore culturale, sociale ed etico del riutilizzo è stato evidenziato nel suo intervento dal presidente della Provincia e di Ata 3, Antonio Pettinari. " Quella del riuso degli oggetti ancora buoni - ha detto- è una cultura che deve passare in tutte le fasce d'età. Grazie a finanziamenti regionali, è stato possibile realizzare già quattro Centri intercomunali del Riuso ( Macerata, Civitanova, Montecassiano e Castelraimondo) in condivisione tra il Cosmari e le comunità".

Un sistema, quello dei rifiuti in provincia, di cui essere orgogliosi e che, grazie ad un percorso durato decenni, ha portato a grandi risultati, al punto da essere diventato da esempio. " Siamo consapevoli che c'è da fare di più e, insieme al Piano d'Ambito, al Cosmari e ai sindaci stiamo lavorando in questa direzione- ha ricordato Pettinari- Fin dall'intuizione di consorziare i comuni per organizzare l'impianto a Tolentino, è stato un progresso di tappe successive: dalla prima tappa della raccolta porta a porta si è assistito ad un crescendo della consapevolezza e dell'impegno delle istituzioni,dei sindaci e dei cittadini; altro passaggio importante l'acquisizione della Smea, unico soggetto pubblico che ha consentito l'affidamento a Cosmari di tutto il sistema dei rifiuti e la tutela di quello che gà funzionava e che poteva solo migliorare. Significativo anche il passaggio della realizzazione della discarica provinciale e dell'affidamento in house per 15 anni al Cosmari, operazione di tutela di centinaia di lavoratori  e conferma della validità di un sistema. Un processo nel quale hanno concorso in tanti, a cominciare da tutti i sindaci che sono stati bravi a sollecitare e sensibilizzare i cittadini. Un concorso e un'unione- ha sottolineato- che ci aiuterà ad affrontare anche il passaggio del Piano d'Ambito che ha visto l'Ata decidere all'unanimità il documento preliminare e, perseverare nella determinazione ad andare avanti". Da parte dell'amministrazione provinciale, Pettinari ha voluto ringraziare il Cosmari per aver accolto la sfida delle macerie, caricandosi di un lavoro delicato e importante, esprimendo solidarietà e vicinanza all'azienda che al momento ha sospeso le operazioni in quanto sottoposta ad indagine in ordine allo smaltimento dell'amianto.  

L'aspetto della forte sinergia che coinvolge 13 comuni e l'Unione Montana, è stato posto in evidenza dall'assessore Sciapichetti, sottolinenando la politica ambientale virtuosa della provincia di Macerata, prima nelle Marche per raccolta differenziata  e della stessa Regione,  tra le prime in Italia. Di successo anche la scelta di successo del consorzio di smaltimento rifiuti con i comuni protagonisti. " Abbiamo ottenuto ottimi risultati ma dobbiamo continuare ad andare avanti, perché le politiche ambientali, devono continuare a tenere impegnate tutte le amministrazioni. Su questo, la Regione Marche ha investito e sta investendo molto e, anche a livello legislativo si sta lavorando per affinare il sistema che giustamente permetta  al cittadino virtuoso di pagare di meno. Ma dobbiamo farlo insieme perchè, se la filiera istituzionale funziona e non ci si divide sulle cose importanti, i risultati si ottengono e se ne ottengono sempre di più". 

Del servizio fatto in maniera associata tra più comuni ha parlato Matteo Cicconi, rimarcando che, aldilà dei rifiuti, l'iniziativa potrebbe essere splittata anche su altri servizi a favore della popolazione: " L'augurio è che le Unioni Montane, Provincia e Regione, appoggino sempre di più queste iniziative che possono essere riprodotte in  tutti i servizi che ogni comune può fare. Insieme si riesce a realizzare molto di più di quello possibile ad un singolo comune; insieme si riesce a valorizzare un territorio nel suo complesso. Quello di oggi- ha aggiunto Cicconi- è un risultato significativo nell'ottica dell'ambiente e del riciclo dei rifiuti: ridare un'altra vita, un altro scopo al rifiuto,sarà sempre più fondamentale per proteggere e tutelare la nostra casa primaria che è l'ambiente e lasciare qualcosa anche alle nuove generazioni ". 

La logica del Centro di raccolta e del riuso intercomunale è nella possibilità di servire più comuni. Lo ha ricordato il direttore generale di Cosmari srl Giampaoli fornendo il dato tecnico della struttura, costata 120 mila euro e progettata dall'ingegnere Conti. " Strutture come queste- ha detto- rappresentano il completamento del ciclo del rifiuto. Molti degli oggetti che vengono conferiti ai Centri di raccolta, sono ancora validi, riutilizzabili  e recuperabili da chi ne ha bisogno. E' tutto rifiuto che non si produce e che invece viene recuperato in seconda vita e non va a generare ulteriori problematiche" . Dall'assessore Torregiani l'annuncio della partenza dela tariffa puntuale per Castelraimondo, comune  che rappresenta un'eccellenza nei risultati della raccolta differenziata. Tariffa puntuale che riconoscerà una premialità a chi rispetta le regole della raccolta, o una penalità, ai cittadini che non dovessero rispettarle. 

C.C.

Riuso Locali

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Potrebbe riaccendersi una speranza per il Tribunale di Camerino soppresso nel 2013 insieme a trenta altre sedi giudiziarie della penisola. Da tempo,  il Coordinamento Nazionale dei fori soppressi domanda l’applicazione del punto 12 del contratto di Governo e la rivisitazione della geografia giudiziaria sottolineando l’inutilità degli sportelli di prossimità.e chiedendo  il ripristino dei Fori soppressi. Diverse le sedi interessate dal provvedimento di chiusura, tra quelle rappresentate nella delegazione composta da togati e amministratori che è stata ricevuta a Roma dal Ministro di Giustizia Alfonso Bonafede. Un incontro che i partecipanti hanno definito positivo, nel corso del quale il Ministro Bonafede ha manifestato un’apertura nel senso di volere pianificare l’impegno del ripristino dei Tribunali soppressi all’interno di un progetto nel tempo rispondente, alle aspettative dei territori e alle capacità di spesa del Governo. Sembra che il Guardasigilli si sia detto disponibile a consentire l’utilizzo delle strutture giudiziarie già sede dei Tribunali, a patto che vengano ripristinate a spese degli Enti Locali. Non molto semplice la strada per il ripristino dell’immobile già sede del presidio della giustizia di Camerino, inagibile a causa del sisma e per il quale si dovrebbe trovare una sede alternativa. Di certo l’apertura manifestata dal Ministro, potrebbe essere vista come un’opportunità e come un bel segnale per il futuro di un territorio martoriato.

Presenti nella Capitale le rappresentanze del Coordinamento Nazionale per la giustizia di prossimità di Sala Consilina, oltre che di Ariano Irpino, Lucera, Mistretta, Modica, Nicosia, Sant’Angelo dei Lombardi, Tolmezzo e Vigevano, tra i comuni che come Camerino e tanti altri hanno subito la riforma della geografia giudiziaria. L’avvocato camerte Sabrina Carnevali ha fatto notare l’assenza di rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle professioni forensi del territorio camerte, lamentando come sia sintomatica del fatto che la vita forense e la giustizia non interessino al comune di Camerino. Tra gli altri aspetti evidenziati dalla legale, anche la mancanza di attenzione da parte dell’amministrazione comunale nel portare avanti il programma di ricostruzione di un carcere che formalmente non è stato ancora chiuso. Quest’ultimo punto era stato sottolineato anche dal Comitato Amici di Dario Conti che, in un articolo sul settimanale Appennino Camerte, richiamando all’unità d’intenti senza colori politici per la ricostruzione e il rilancio economico del territorio, vede la ricostruzione e riapertura della struttura penitenziaria come uno dei veicoli importanti nel riportare lavoro e prospettive di rilancio.

C.C.

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Chi non decide non amministra, personalmente avrei tolto le perimetrazioni già da tempo.

Siamo al solito scaricabarile, o meglio non il solito, perché stavolta la responsabilità di decidere sulle perimetrazioni viene scaricata direttamente sui miei concittadini.

L’ultima surreale proposta del Sindaco uscente Pasqui è infatti quella di indire una sorta di referendum per decidere Perimetrazioni SI o Perimetrazioni NO nel centro storico. In questo modo così non si assume alcuna responsabilità.

La cosa più triste è che ciò denota che questa amministrazione, a distanza di due anni e mezzo, non ha ancora un’idea di cosa fare della città di Camerino. In sostanza non c’è nessuna idea progettuale.

Se ci fosse, oggi si avrebbe ben chiaro le aree da perimetrare e quelle dove invece i lavori possono essere fatti partire subito.

Ora, dopo che per due anni è stato tenuto tutto nascosto nei cassetti, dopo il rifiuto a fornire i documenti sulle perimetrazioni ai comitati cittadini, dopo che per scelta non si è mai discusso in consiglio comunale di perimetrazioni; improvvisamente, viene in mente di trascinare i cittadini in questo referendum o consultazione, che avrebbe il solo scopo di sgravare l’amministrazione da ogni responsabilità.

Cittadini, fino ad oggi mai considerati nelle scelte, tenuti all’oscuro di tutto ora dovrebbero decidere su un argomento estremamente tecnico, per valutare il quale si dovrebbero conoscere diverse ordinanze commissariali nonché le relazioni di quest’ultime con le norme sull’edilizia, dove si intrecciano i livelli di danno (L1, L2 etc.) con l’adeguamento sismico piuttosto che il miglioramento sismico ed i relativi finanziamenti.

Io reputo questa proposta l’ennesima presa in giro per i già vessati cittadini di Camerino che attendono da mesi e mesi di avere notizie certe sui progetti per la città e sull’annoso problema delle messe in sicurezza, che ormai appare chiaro, non saranno mai completate.

Io la mia idea la dico chiara, senza avere paura. Bisogna uscire dalle perimetrazioni, ora e cominciare subito i lavori. Dopo aver atteso inutilmente due anni e mezzo non si può più parlare di condivisione delle scelte e di coinvolgimento della popolazione, andava fatto prima casomai, ora si deve solo agire; la città rischia di morire perché sta morendo la speranza.

Bisogna uscire dalle perimetrazioni e riservare quest’ultimo strumento solo alle piccole zone che devono essere stravolte urbanisticamente. Per individuare queste zone basta un’idea progettuale che purtroppo l’amministrazione ad oggi ancora non ha.

A proposito il piano Cucinella che fine ha fatto? Né è stata pubblicata solo una parte, ed il resto?

Stesso discorso vale anche per le frazioni: ne vanno perimetrate solo alcune e solo le aree strettamente necessarie e oggetto di sconvolgimenti a livello urbanistico.

Il Comune di Camerino, al contrario, ha chiesto la perimetrazione di ben 25 frazioni, per fortuna molte già stralciate dall’USR. Contrariamente a quanto pensavano i nostri amministratori infatti non si possono prendere finanziamenti tout court dalle perimetrazioni per i condotti fognari, per cui perimetrare le frazioni non fa che ingessare i lavori ed allungare notevolmente i tempi di intervento.

Marco Fanelli

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Sarà intitolato ad Ermenegildo Piergentili, colui che 30 anni fa ebbe la lungimiranza di realizzare la struttura, il restaurato Palazzetto dello sport di Sarnano. Ad annunciarlo il sindaco della città termale Franco Ceregioli unitamente alla notizia dell'inizio dei lavori di manutenzione straordinaria e riqualificazione. Un intervento da 275mila euro (in parte finanziati con fondi ottenuti con bando regionale) grazie al quale il palasport sarà rinnovato anche allo scopo di renderlo maggiormente funzionale. Tra gli interventi previsti, anche la posa del parquet sul campo di gioco in sostituzione dell'attuale fondo in cemento, così da permettere, oltre ad una migliore fruibilità, anche la possibilità di ospitare la preparazione di squadre di basket e volley di alto livello.

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