Notizie di politica nelle Marche

Da tre a due candidati (forse) alla carica di primo cittadino rispetto al 2014. Anche Loro Piceno subisce la contrazione delle liste per le prossime elezioni amministrative del 26 maggio, analogamente a quanto avviene per molti comuni del maceratese, anche se in questo caso potrebbe rinnovarsi la sfida. A candidarsi per la guida dell’amministrazione comunale sarà ancora una volta Robertino Paoloni, principale competitor nell’ultima tornata amministrativa del sindaco uscente Ilenia Catalini che non avrebbe ancora sciolto la riserva se correre nuovamente per la carica di primo cittadino. Ancora da completare l’elenco dei candidati anche se, soprattutto visti i tempi ristretti per la presentazione delle liste, mancherebbero soltanto pochi dettagli. Una compagine rinnovata, rispetto a 5 anni fa, e con diversi volti nuovi quella dello sfidante Paoloni, che accoglierebbe fra le sue fila alcuni elementi di spicco dell’attuale compagine di governo. A fare da ago della bilancia, nell'ipotesi delle due canidature, potrebbe essere il gruppo “Progetto Loro Piceno” che alle precedenti elezioni aveva come candidato sindaco Claudio Tedeschi e che aveva a lungo corteggiato per guidare la coalizione il funzionario della regione Marche Fabrina Mucci, tra l’altro moglie del direttore dell’Ufficio Ricostruzione Cesare Spuri, che alla fine ha scelto di correre insieme a Robertino Paoloni.

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Quale rinascita del territorio” il titolo della tavola rotonda tenutasi questa mattina nella Geotenda dell’area ex City Park a Camerino. Vi hanno preso parte Elio Cerri, Segretario Spi Cgil Marche, Daniel Taddei, Segretario Cgil Macerata, Stefano Tordini, segretario SPI Cgil Macerata, Sara Spuntarelli, docente Unicam in diritto amministrativo, Valerio Valeriani, coordinatore degli Ambiti Territoriali sociali 16-17-18 e il segretario nazionale Spi Cgil Ivan Pedretti. Poco prima l’inaugurazione della nuova struttura della Camera del Lavoro in località San Paolo, alla quale cittadini e pensionati, potranno rivolgersi e realizzata grazie alla raccolta fondi attivata dal Sindacato Pensionati Nazionale e Regionale.  

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Ad aprire il convegno- dibattito, moderato dalla giornalista Barbara Olmai, è stato l’intervento di Elio Cerri che ha inteso sottolineare la necessità di offrire opportunità ai giovani come stimolo a restare sul territorio e a credere nel futuro. Il segretario Spi Cgil Marche ha citato la positiva esperienza di due progetti nati per iniziativa di giovani subito dopo il sisma, quali quelli della “Favalanciata”, crema di fave che porta il nome di una frazione di Acquasanta Terme e del “Furgoncinema” un progetto itinerante che, grazie al sostegno di Unicam, raggiunge i paesi terremotati con film da proiettare, raccogliendo anche memorie e testimonianze degli abitanti per farle diventare documentari di vita. Tra i segnali di solidarietà a favore delle terre ferite, Cerri ha anche annunciato che il prossimo 14 giugno verrà consegnata la somma di 115 mila euro all’Unione Montana di Camerino per l’ampliamento del Centro diurno Alzheimer Millecolori. Un risultato raggiunto grazie ad una positiva campagna di raccolta fondi destinata ai servizi sociosanitari del territorio dell’entroterra.

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Difficoltà, perdita di lavoro, stordimento iniziale e coraggio ritrovato, nelle storie portate al tavolo da Sauro Bravi di Gagliole e dall’insegnante Clara Maccari di Camerino, che hanno riacquistato fiducia e stimolo nel mettersi al servizio degli altri, seppure evidenziando che tutto lo sforzo è stato sostenuto in perfetta solitudine e senza alcun sostegno da parte delle istituzioni.

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Di fronte al coraggio e alla capacità di resistenza delle persone che hanno subito un dramma, il Segretario di Cgil Macerata Daniel Taddei ha lamentato non solo la mancanza di prospettive e certezze ma soprattutto il fatto che le persone siano state umiliate “ portano avanti la loro lotta quotidiana nell’assenza e latitanza delle istituzioni e il loro senso di frustrazione si trasforma in rabbia, in intolleranza o rassegnazione. E’ questa la più grande preoccupazione- ha detto- Le persone si sentono sempre più sole e sempre meno rappresentate”. Della necessità di una tenuta sociale dei territori ha parlato anche Stefano Tordini, sottolineando la condizione di vita inaccettabile delle persone che si ritrovano private di tanti servizi e, richiamando alla necessità di mettere in campo azioni concrete che, da un lato siano capaci di superare la mancanza di coordinamento che porta a disperdere energie e, dall’altro possano garantire un futuro possibile per i territori: “ Bisogna creare le condizioni per far ritornare i cittadini ancora lontani dalle loro terre”. La professoressa Sara Spuntarelli ha poi ricordato le collaborazioni che l’università di Camerino, già dal 2014 porta avanti grazie alla Consulta per lo sviluppo, dalla quale potrebbero venire anche nuove esperienze da mettere a frutto insieme. La docente ha poi ricordato che di recente Giurisprudenza Unicam ha ricevuto nuovo accreditamento per il Corso di “Legalità, diritti e senso civico” ed è stato avviato il Centro interscuola di ricerche e formazione per lo studio delle mafie e fenomeni sociali devianti.

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Nell’approfondire il tema della ricostruzione, lo psicologo Valerio Valeriani, ha portato l’attenzione su casa, lavoro e servizi, evidenziando la necessità di pungolare la politica a fare le scelte opportune. “ Manca la funzione di ascolto e partecipazione delle persone- ha sottolineato- La conflittualità che si avverte sempre di più, parte dal sentirsi fortemente e doppiamente frustrati. La partecipazione nel decidere quale sarà la sorte delle nostre case è un bisogno vitale. Non si può espropriare le persone dal partecipare a questo processo decisionale. Questa è una fonte importante di frustrazione. Quello che manca è un’idea condivisa di futuro e di dove vogliamo andare ”. E i servizi sociali scivolati a valle hanno reso la comunità più fragile e , in uno skyline completamente cambiato c’è bisogno di una pianificazione integrata da costruire da qui a 20 anni.

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Le conclusioni finali sono state tratte da Ivan Pedretti, tornato a sottolineare come l’apertura della nuova sede della camera del lavoro di Camerino, rappresenti una resistenza sociale del territorio. “ E’ un segnale importante che testimonia come in un paese delle aree interne dove c'è stato il terremoto si può continuare a vivere ma bisogna investirci.”. Per il segretario nazionale Spi, occorre costruire un'idea di futuro partendo dall'ascolto dei bisogni delle persone residenti..Lo stesso, ha evidenziato la necessità di costituire una piattaforma sociale. "Il sindacato è un agitatore sociale che deve chiamare i soggetti competenti a fare scelte e provare a costruire delle risposte innovative.” Pedretti ha parlato dell'università di Camerino come di un punto di attrazione per sviluppare quella spinta innovativa necessaria, capace di favorire le nuove generazioni fornendogli i giusti strumenti. "L’energia incontenibile dei ragazzi rappresenta la forza, il motore del cambiamento che tiene conto della sua storia e della sua memoria. Il Segretario ha inoltre evidenziato che in questi territori martoriati dal sisma molte istituzioni se ne vanno, mentre lo Spi Cgil resta guardando avanti e cercando di usare l'energia che ha a disposizione per creare una comunità sociale da reinventare.

"Bisogna ragionare come comunità; occorre un percorso partecipato ma è necessaria la volontà politica e una pianificazione partecipata.Tanti sono i bisogni necessari, dalla sanità al lavoro, dall’assistenza alle esigenze della scuola a quelle della popolazione più anziana e, da parte nostra, vogliamo essere presenti e provare a dare il nostro contributo”.

A conclusione dell’incontro, Ivan Pedretti ha consegnato le bandiere dell'Europa,ai rappresentanti delle sedi provinciali 

C.C.

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Inaugurata a Camerino, in via Bendetto XIII (San Paolo), la nuovissima sede antisismica del Sindacato Pensionati CGIL. A tagliare il nastro, è stato il segretario nazionale SPI Ivan Pedretti davanti ad un folto pubblico di cittadini e iscritti, arrivati da tanti paesi limitrofi. Nel traguardo raggiunto, un valore fortemente simbolico, che va aldilà del pur importante e saldo  mantenimento della presenza dell'organizzazione sul territorio.

" La nostra -ha detto Ivan Pedretti-  è una scelta controcorrente rispetto ad altre situazioni che invece stanno abbandonando il territorio, come la sanità,  gli uffici postali o diversi fondamentali servizi. Bisogna invece investire su questi territori complessi , cogliendone le particolarità e la specificità economica, anche di nicchia, aiutando i giovani a rimanere e ad essere soggetti d'innovazione". 

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 La nuova Camera del lavoro di Camerino è una struttura di 100 metri quadrati, realizzata con tutti i criteri antisismici dettati dalle normative; si compone di più spazi ampi e confortevoli che fungono da uffci e sala riunioni. Innovative le tecnologie con le quali è stato realizzato l'edificio per un risultato ad impatto zero, essendo previsto l' isolamento termico e la dotazione di un impianto capace di  autoalimentarlo e produrre energia che viene riutilizzata. Una scelta  dunque rispettosa del territorio anche sotto il profilo ambientale. 

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" E' il momento di arrivo di un  lungolavoro- ha commentato Massimo Girolami della Segreteria Spi Cgil Marche-- ; un percorso significativo e sofferto a favore di un territorio profondamente ferito.  Lo SPI Marche e nazionale colsero immediatamente l'opportunità di fare qualcosa e, grazie al lancio di un fondo di solidarietà  immediatamente attivato,  oggi ci troviamo di fronte ad un progetto reale e concreto. In quel periodo di grande turbamento personale di ognuno, abbiamo pensato che  le possibilità potessero essere due: abbandonare o resistere e, quando  CGIL decide di resistere, non lo fa mai in maniera sfumata, ma prende una decisione e lascia la sua impronta. Qui si è deciso di porre le condizioni affinché la società avesse  un punto di riferimento, che fosse anche un esempio per la rinascita e per la ricostruzione;  mentre alcuni pensavano a cosa fare del futuro, noi decidemmo che il futuro dovesse essere qui, con l'idea di reinsediarci  in maniera addirittura superiore alla situazione precedente, più visibile, più efficace ed efficiente, pronti a dare il sostegno e l'aiuto di cui crediamo abbia  bisogno questo territorio. E' stato un lavoro lungo che ha avuto qualche intoppo;  abbiamo avuto pochi aiuti e si sono dovute fare anche scelte economiche impegnative per le quali abbiamo ricevuto il supporto dello SPI nazionale e regionale  Qui davanti agli occhi di tutti, c'è la nuova realtà  della Camera del Lavoro di Camerino,che i cittadini  hanno già scoperto e stanno già frequentando,  dove si danno delle buone pratiche  e dove, effettivamente, viene a tradursi in atti concreti la volontà di rinascita. La posizione della sede tra l'altro è in una zona destinata a diventare  il centro della Ricostruzione di Camerino , in un polo significativo della città: dall'altra parte, ci sono i ragazzi e il futuro, e noi in questa realtà ci vogliamo stare"

Nei due anni che sono trascorsi, il sindacato dei pensionati ha sentito la necessità di non abbandonare comunque il territorio. Le  attività e i servizi, non hanno infatti mai subito interruzione, grazie alla sinergia e all'ospitalità messe a disposizione dalla sede del Centro Bucaneve Auser di Camerino. Lo SPI nazionale è venuto incontro contribuendo con mezzi per potersi spostare sul territorio; il primo ufficio mobile è stato garantito da Donato Allegretti, presente all'inaugurazione, con la sua testimonianza d'affetto e di condivisione.

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L'ha definita una tappa che immette in un percorso nuovo, il segretario SPI di Macerata Stefano Tordini: " E' l'inizio dello stare in mezzo alla comunità, insieme alle persone che rappresentiamo, a quelle che hanno bisogno di un supporto e dei servizi che offriamo. Ci auguriamo che strutture come queste siano sempre di più, per  fare in modo che, oltre alla ricostruzione degli edifici, vi sia anche una ricostruzione sociale e delle condizioni per poter restare in queste zone. E' questo l'auspicio che ci diamo con l'inaugurazione di questa sede nella quale sono racchiuse le chiare basi per dire: qui ci siamo, qui rimaniamo anche per il futuro".

Nel corso della cerimonia, una targa speciale di ringraziamento è stata consegnata a Giovanna Antonacci, presidente del "Centro Bucaneve Auser " di Camerino che ha ospitato nella sua sede gli operatori dell'organizzazione.  A portare il saluto è intervenuto anche il presidente provinciale dell'Auser di Macerata Antonio MarcucciL'associazione di volontariato e promozione sociale,attiva sul territorio nel portare aiuto a chi è in difficoltà, proprio nel 2019 festeggia  il suo trentesimo anniversario."Quando si inaugura una nuova struttura - ha detto- è sempre una gioia, perchè significa essere presenti e aiutare chi ha bisogno e, in questo caso il messaggio è più forte, in quanto rivolto ad  un comune gravemente colpito. E' un primo passo verso la ricostruzione, che vediamo ancora lontana  perché poco si è fatto e si sta facendo.  A tante promesse, purtroppo non sono seguiti tuttora dei fatti". Tordini ha anche auspicato la nascita  di un laboratorio nazionale della ricostruzione, capace di creare programmi e prospettive realizzabili, per estrarre da un avvenimento infausto come il sisma, un'opportunità per rilanciare i territori.

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Ringraziamenti allo SPI regionale e nazionale e alla CGIL, sono venuti anche dal segretario della Lega di Matelica Lindo Morichetti che interpreta la nuova sede di Camerino come esempio concreto di tenuta e non di abbandono e quale forte segno  di ricostruzione materiale e sociale :" Ora sta a noi come Lega e come SPI dare il nostro supporto con servizi nei confronti degli iscritti e dei cittadini che hanno scelto di rimanere in questi luoghi e di tutte le persone che vorranno tornare". Soddisfazione per la nuova sede è stata espressa anche da Daniela Barbaresi intervenuta in rappresentanza della CGILMarche : " CGIL vuole consegnare a questa comunità un segnale, ed è che, nonostante la tragedia e le difficoltà, le cose si possono fare presto e bene. L'inaugurazione di una struttura a due anni dalle scosse, è il segnale della concretezza che nasce dalla volontà. E' guardare avanti, mettere a disposizione di una comunità un luogo simbolico che è anche il luogo della concretezza, in cui le persone si incontrano, trovano le risposte ai loro bisogni e alla loro rappresentanza".

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Infine, le parole del segretario nazionale Ivan Pedretti che, prima di tagliare il nastro, ha posto in evidenza il valore di una scelta fatta tutti insieme, coinvolgendo SPI nazionale e strutture territoriali,  nel ridare ad un territorio martoriato un punto di riferimento. Il segretario nazionale ha voluto ricordare anche il suo profondo legame con le aree interne  e la montagna, consapevole delle sue difficoltà e del rischio di spopolamento, oltre che di una comunità sempre più anziana. "L'idea nostra è quella di provare ad andare controcorrente e dire che in un paese di montagna ci si può stare,  ci si deve stare e bisogna investirci. L'aver scelto di riaprire una sede e riconfermare la presenza di un sindacato, - ha aggiunto- significa fare innanzitutto un'azione democratica, affidare ai cittadini uno spazio dove poter andare e poter essere ascoltati e poi, se siamo bravi, riuscire a dare delle risposte. Spero che ci siano altre strutture, altre organizzazioni, ma che vi siano anche altri servizi, perchè in aree come queste,  bisogna investire, non arretrare. E bisogna anche dare lo spazio possibile perchè le nuove generazioni rimangano e garantire lavoro, seppure fosse unn lavoro di nicchia. In questo contesto importante in cui è presente un'università,  i giovani devono poter vedere un futuro che si apre  e capace di dare servizi anche a loro. Questo è il senso di quello che facciamo e che vogliamo dire con questa struttura - ha detto Pedretti- . E' bene stare tra la gente con fatti concreti, non solo a chiacchierare; è  necessario ascoltare, costruire delle risposte e, se c'è bisogno, costruire anche battaglie e lotte affinché il territorio si riprenda.  Sarà importante anche chiedere confronti con le associazioni industriali per fare in modo che le imprese arrivino qui o comunque, garantire investimenti per dare uno spazio possibile ai giovani  che vogliano realizzare imprese. Questa nuova realtà è  per noi uno spazio democratico, di raccordo con i cittadini e con i loro problemi; qui troveranno la disponibilità di decine di operatori sul campo che faranno bene il loro lavoro e daranno risposte. E poi l'attenzione agli anziani, punto delicato da non abbandonare  e,lo diciamo anche ai giovani:  non abbandonate le persone anziane, sono la storia, la memoria. Gli anziani guardano al futuro anche attraverso i loro figli e nipoti e danno una mano. Credo che  tutti noi continueremo a dare una mano dentro questa dimensione di solidarietà- ha concluso Pedretti-  E' questa la risposta concreta di cosa voglia dire solidarietà e stare insieme in una comunità". 

Al termine della cerimonia inaugurale, tutti gli intervenuti si sono spostati nella Geostruttura dell'area City park per il convegnoQuale rinascita del territorio”, al quale hanno preso parte anche la docente di Unicam Sara Spuntarelli, il segretario Cgil Macerata Daniel Taddei, il responsabile dell'ATS Valerio Valeriani, il segretario regionale SPI Cgil Elio Cerri.    

       

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“Sono candidabile e eleggibile. Sono diverse le sentenze del Tar che mi danno ragione”. A dichiararlo è l’ex sindaco di Treia e primo candidato sindaco a rompere il ghiaccio per questa tornata elettorale. Mentre i suoi avversari indugiano ancora, Capponi ha già esposto i manifesti: “Treia 2030”, questo il nome della lista civica. 

Si dice tranquillo e sereno Capponi, condannato in primo grado per peculato nell’inchiesta sulle “spese pazze” in Regione. “Voglio lavorare per Treia come ho sempre fatto. Fra settembre e ottobre ci sarà la sentenza di secondo grado - dice - e tutti gli altri imputati sono stati assolti. A breve peraltro si andrà anche in prescrizione ma siccome non abbiamo rubato nulla, voglio proseguire il processo e sono molto sereno sull’esito”.

Quella di Capponi sarà una lista civica dove si augura potranno confluire tutte le forze politiche che non rientreranno nella lista che presenteranno gli avversari, probabilmente della Lega, dove dovrebbe figurare anche Edi Castellani, vicesindaco nell’ultima amministrazione Capponi. Con lei il rapporto si è rotto a ottobre quando la maggioranza si è dimessa mentre ricopriva il ruolo di sindaco facente funzioni facendo commissariare il Comune. 

“A me interessa essere sostenuto dalla società civile - afferma - e il nome del vicesindaco lo renderò noto prima delle elezioni”.

Per quanto riguarda il programma, ancora silenzio stampa, “non voglio dare idee ai miei avversari ma sicuramente sarà in continuità con quanto fatto fin ora. Treia è un fiore all’occhiello per la gestione post sisma e sono certo che se sarà approvato il decreto Sblocca Cantieri, con la ricostruzione degli edifici lievemente danneggiati che passerà in mano ai Comuni, riusciremo a far rientrare tutte e 300 le famiglie terremotate a casa propria entro i prossimi 5 anni. Ci impegneremo al massimo - conclude - abbiamo formato una lista fortissima e credo che non ci saranno problemi”.

G.G.

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Il Consiglio Comunale di martedì 16 aprile ha sancito il commissariamento del Comune di Tolentino.
L’arringa iniziale del Sindaco, di durata quasi infinita, costituita perlopiù dalla lettura di articoli di stampa e improntata unicamente a scaricare le colpe dell’Amministrazione Comunale su altri soggetti, dimostra una volta di più, semmai ce ne fosse stato bisogno, la totale inadeguatezza dell’attuale maggioranza a gestire una situazione così delicata e l’assoluta assenza di senso di responsabilità.
Alle domande incalzanti dei consiglieri PD e degli altri consiglieri d’opposizione sul totale fallimento della gestione dell’emergenza a Tolentino, anche Angelo Borrelli, attuale capo del Dipartimento della Protezione Civile, ha dovuto ritirare i complimenti elargiti indebitamente e troppo frettolosamente al sindaco all’inizio della seduta, ed è stato costretto a “bacchettarlo” per non aver ancora presentato un cronoprogramma dettagliato dei lavori con tempistiche certe e reali, sancendo di fatto il commissariamento dell’attuale amministrazione comunale.
E non poteva essere altrimenti: troppe domande poste durante la seduta senza una risposta! Ad esempio non si conosce il motivo per cui l’Amministrazione comunale non ha voluto realizzare le 30/50 casette (SAE) previste e proposte dalla Protezione Civile al posto degli attuali containers (che sono a noleggio e che ad oggi sono costati alla collettività più di 7 milioni di euro, un abominio!). Oppure rimane del tutto incomprensibile il motivo per cui si è scelto di acquistare un capannone grezzo in C.da Rancia, ovvero in piena zona industriale e lontanissimo dalle aree residenziali del Comune, realizzato circa 15 anni fa, ad un prezzo di 1,6 milioni di euro, valore decisamente superiore ai valori di mercato per capannoni similari. Ed in ultimo, la decisione di spostare in periferia la scuola Don Bosco uccidendo di fatto ogni possibilità di rinascita del centro storico. 
Il clima sta cambiando, molte associazioni e comitati (ieri presenti al Consiglio con cartelloni molto critici nei confronti del Sindaco e dell’amministrazione di maggioranza), ma soprattutto i cittadini di Tolentino non tollerano più questa totale assenza di confronto con la collettività locale nel prendere decisioni vitali per la città. Basti pensare che a distanza di quasi 1.000 giorni dagli eventi sismici l’amministrazione ha convocato appena 2 volte la Commissione Sisma, in media una ogni 500 giorni!
Il fatto che nessuno tra consiglieri ed assessori di maggioranza abbia voluto prendere la parola sull’argomento e non abbia nemmeno tentato di difendere l’indifendibile, la dice davvero lunga sull’enorme imbarazzo provato da costoro. L’unico a provare ad intervenire è stato il neo Presidente del Consiglio Comunale Ceselli con l’unico intento di tentare a più riprese di limitare il tempo a disposizione per gli interventi da parte dei consiglieri di minoranza, denotando un poco condivisibile doppio-pesismo soprattutto alla luce dell’intervento fiume iniziale del Sindaco.
Alla luce del fallimento in essere, il Partito Democratico chiede al Sindaco ed all’attuale maggioranza di destra di prendere atto, con senso di responsabilità, dell’insostenibilità a proseguire e, per il bene del Comune di Tolentino, di fare un passo indietro. 
 
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Mercoledì, 17 Aprile 2019 15:37

I candidati marchigiani all'Europarlamento

Elezioni europee 2019: la guida al voto | Quando si vota e chi votare

 Elezioni europee. Anche la regione Marche si mobilita per tentare di conquistare un seggio all’Europarlamento. Le votazioni per il rinnovo dei deputati che rappresenteranno i paesi membri dell’Unione Europea a Bruxelles,come noto  si terranno domenica 26 maggio. Ai fini delle votazioni , l’Italia è divisa in cinque circoscrizioni elettorali. Usciti dunque i nomi della circoscrizione dell’Italia centrale che riunisce Umbria, Toscana, Lazio e Marche.

Tre i candidati marchigiani proposti dalla Lega: si tratta del veregrense e commissario provincia di Fermo del Carroccio Mauro Lucentini , dell’imprenditore sambenedettese Leo Bollettini e dell’ex senatrice e dirigente d’azienda Cinzia Bonfrisco.

Anna Maria Rozzi, figlia dello storico presidente dell’Ascoli Calcio, la candidata marchigiana di Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia punta sul nome del deputato di Potenza Picena Francesco Acquaroli.

Il Partito Democratico ha scelto Bianca Verrillo, avvocatessa impegnata da anni nella lotta contro la violenza sulle donne e segretaria del PD di Matelica 

L’ex parlamentare e segretaria di ‘Possibile’ Beatrice Brignone, è candidata nella lista Europa Verde e, il giornalista anconetano Marco Benedettelli, esperto di diritti umani, migranti e sociale è proposto dal movimento “ La Sinistra”. L’attuale vicesindaco di Montelabbate Nicola Magi è infine il candidato della lista per le europee del M5S; il suo nome è stato scelto in seguito alle votazioni che, secondo le regole dei pentastellati , si sono svolte sulla Piattaforma Rousseau.

C.C.

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Alla presenza di Ivan Pedretti, segretario nazionale dello Spi Cgil giovedì 18 aprile inaugura nel quartiere di San Paolo, in via Benedetto XIII, la nuova sede di Camerino del sindacato pensionati Cgil.La struttura è una delle prime nelle Marche realizzata con i nuovissimi criteri antisismici.

"Per noi- afferma Stefano Tordinisegretario generale SPI Cgil della provincia di Macerata - è un traguardo significativo. Che contemporaneamente apre un nuovo percorso che noi vogliamo fare insieme alla comunità di Camerino, con i nostri iscritti e con le persone anziane che vogliamo rappresentare. Questa sede- continua Tordini- rappresenta proprio la tenuta e la nostra determinazione a stare sul territorio costruendo una struttura e dunque non abbandonando il territorio ma quello che è più importante contribuendo a ricostruire una tenuta sociale e mantenere un tessuto che è la vera condizione per la vita di una comunità. Tanti i bisogni necessari, dalla sanità al lavoro, dall’assistenza alle esigenze della scuola,a quelle della popolazione più anziana e, da parte nostra, vogliamo essere presenti e provare a dare il nostro contributo”. Nell’occasione dell’inaugurazione, il sindacato pensionati ha anche organizzato un convegno dal titolo “Quale rinascita del territorio” che, a partire dalle ore 11, si terrà presso la Geostruttura dell'ex City Park.  Alla tavola rotonda,prenderà parte anche  il segretario nazionale dello SPI Cgil Ivan Pedretti

“A due anni dal sisma- spiega Tordini-, faremo un po’ il punto di quella che è la situazione,toccando i temi della ricostruzione che registra purtroppo dei tempi fermi, insieme alle problematiche della stanchezza e perdita di fiducia della popolazione. Noi dunque vogliamo dare questo segnale forte; abbiamo ricostruito per starci e per dare una mano, nella consapevolezza che tutt’intorno c’è tanta difficoltà a far tornare le cose, se non proprio com’erano, almeno restituendo quella ‘normalità’ che è condizione necessaria per una vita di comunità”.

C.C.

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Firmata dal sindaco Gianluca Pasqui l'ordinanza che riduce la zona rossa, con la riapertura al traffico di Via Varino Favorino a Camerino. Il tratto interessato è quello che va da piazza Cavour al Polo didattico Enzo Granelli.La riapertura è stata resa possibile dalla conclusione delle messe in sicurezza degli edifici che avrebbero rappresentato pericolo sulla viabilità. Il ripristino della sicurezza renderà possibile la circolazione dei mezzi impegnati nei cantieri e agevolerà l'ingresso delle famiglie e degli studenti universitari che abitano in via Ugo Betti. Ad annunciare il nuovo passo, lo stesso primo cittadino in una nota: "  Ritroviamo un altro pezzetto: ho appena firmato l'ordinanza di revisione della Zona Rossa che consentirà la riapertura di via Varino Favorino. Sono passati anni ed è chiaro che c'è poco da festeggiare, ma quando si è soli e ci si trova a fare tutto da soli, ogni traguardo è una conquista".

Foto sotto, la via prima della messa in sicurezza

via Varino Favorino

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Inaugurata a Visso l’area commerciale di via Cesare Battisti. Taglio del nastro per le due strutture donate da Nero Giardini e Cariverona , dalle quali ripartono 15 attività. A salutare il gioioso evento il primo cittadino Giuliano Pazzaglini, presenti il Governatore Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, gli imprenditori Giampaolo Giampaoli in rappresentanza del presidente di Cariverona ed Enrico Bracalente della società Nero Giardini. Alla cerimonia hanno preso parte anche il delegato della Protezione Civile nazionale e il presidente Confartigianato Macerata, Renzo Leonori.

I due edifici di 200 metri quadri ciascuno, sorgono all’inizio dell’area occupata in precedenza dall’ex Park Hotel. A ricordo del gesto generoso che ne ha permesso la realizzazione, in entrambe le strutture sono ricordati i nomi dei benefattori.

Significativa la data scelta per l’inaugurazione , coincisa con la Domenica delle Palme e sottolineata dalla speciale benedizione di Mons. Nello Tranzocchi. A tagliare il nastro in rappresentanza di tutta la comunità, il sindaco ha invitato Franco Montebovi che, con i suoi 78 anni, è persona da prendere da esempio per fattività ed energia.

IMG 20190414 WA0001Il concreto passo verso la ripartenza arriva dopo lunghissimi mesi di difficoltà, nel corso dei quali, lottando con ogni forza, i commercianti che hanno perso i loro negozi, non si sono mai persi d’animo. Con i nuovi locali, potranno riappropriarsi di una sistemazione temporanea e sicuramente dignitosa, in attesa del passo successivo verso il completamento di tutta l’area di 16 mila metri quadrati, dove sorgerà la nuova piazza di Visso, che diventerà polo attrattivo e aggregante della cittadina, attorniato da negozi e tante altre attività, ambulatori medici, chiesa, biblioteca , museo e spazi di socialità.

Nella foto il sindaco Pazzaglini e l'imprenditore Bracalente

IMG 20190414 110220“ Grazie ad un’ordinanza di Protezione Civile- ha detto il sindaco e senatore Giuliano Pazzaglini-  siamo riusciti a concretizzare forse il progetto più ambizioso dei 138 comuni del cratere, perché Norcia e Camerino hanno scelto di fare dei centri commerciali, ma nessuno ha scelto di fare una nuova piazza che a breve potrà iniziare i suoi lavori”. Il sindaco ha infatti ricordato che il 29 aprile, scadranno i termini per la presentazione delle offerte da parte delle imprese e subito dopo si potrà partire, anche se con evidente ritardo. “ Consapevoli della necessità di dover comunque consentire ai commercianti di riprendere il lavoro- ha aggiunto Pazzaglini- scegliemmo di realizzare queste due strutture che oggi inauguriamo e che sono state rese possibili dalla generosità di alcuni privati. In attesa di avere questi due edifici, sono state acquistate delle casette di legno dove seppur in condizioni di disagio, i commercianti hanno potuto svolgere il loro lavoro" . Le due strutture gemelle sono state realizzate grazie alla donazione di 150 mila euro ciascuna, da parte della società Nero Giardini e da Cariverona. Due generosi benefattori che hanno aderito convintamente nel ridare un senso di comunità e prospettive economiche e turistiche al borgo medievale così duramente compromesso. Nel ripercorrere i passaggi che hanno condotto a vedere più vicino un ritorno alla normalità, il senatore sindaco, sottolineando il bellissimo gesto benefico, ha ricordato che a fronte dei 300 mila euro donati, altrettanti ne sarebbero serviti per la realizzazione delle infrastrutture ed è stato grazie alla Regione e alla protezione civile regionale e nazionale che si è raggiunto il risultato odierno. Numerose le vicissitudini che hanno inciso sui tempi di realizzazione delle due strutture. Di fronte alla macchina ingegnosa e impegnativa, si è dovuto infatti districare una serie di problematiche amministrative, compresi i bastoni fra le ruote di chi ha ipotizzato che l’opera rappresentasse un abuso edilizio, rallentando e minando la stessa possibilità dell’insediamento da parte dei commercianti. “ In questo caso- ha detto Pazzaglini- il ringraziamento va alla Protezione Civile nazionale che. in attesa della nuova piazza e delle costruzioni autorizzate in base all’ordinanza 408, attraverso l’apposita previsione di un’ulteriore ordinanza ad hoc,  ha autorizzato i commercianti a poter utilizzare le due strutture per le loro attività. Anche lì- ha detto il sindaco- abbiamo dovuto fronteggiare due ricorsi al TAR Marche e al TAR Lazio, però siamo andati avanti. A mio avviso, è una follia umana: non attiene a quello che dovrebbe essere il confronto politico dialettico in quanto, credo che se c’è da risolvere un problema non c’è da guardare ai colori politici che ognuno ha. Esempio ne è che con il presidente della Regione Marche o con l’assessore Sciapichetti, pur non essendo politicamente vicini, ci siamo completamente disinteressati delle divergenze e rispettive posizioni e, insieme abbiamo iniziato a lavorare ed è quello che tutti avrebbero dovuto fare e che non sempre è successo”. I ringraziamenti più sentiti e calorosi il primo cittadino li ha riservati per i ragazzi della Pro Loco che in due anni si sono fatti carico di un lavoro enorme, impagabile e ininterrotto a favore della comunità, dapprima approntando le casette di legno e poi impegnandosi in modo volontario e concreto per le due nuove strutture di via Cesare Battisti.

IMG 20190414 095113“ Nel dramma immane che abbiamo dovuto affrontare in questi due anni- ha commentato il Governatore Ceriscioli- è da evidenziare il fatto che le istituzioni hanno sempre collaborato e lavorato insieme. C’era un bisogno e si cercava la soluzione, perché, indipendentemente dalla connotazione politica, c’era da salvaguardare l’interesse grande della collettività, passo dopo passo dovendo essa ritrovare l’uscita da una catastrofe senza precedenti”.  Nel ringraziare i donatori per la sensibilità dimostrata nei confronti del territorio, il presidente ha ricordato la scelta di contribuire con fondi regionali per la realizzazione del pezzo che mancava per completarne il percorso. “ Ogni volta è l’occasione per dire il nostro grazie a chi ha contribuito dalla più piccola alle più cospicue donazioni. E il sentito ringraziamento va alle realtà locali e al mondo straordinario del volontariato così come alla Protezione Civile nazionale che ha sempre avuto una doppia dimensione , l’una più istituzionale e l’altra, fatta di gruppi volontari in giro per tutta la penisola e che col loro impegno e presenza, ci sostengono in tante situazioni. Ultimo ringraziamento e un grande in bocca al lupo a coloro che utilizzeranno come gestori e anche come clienti queste strutture; il loro è stato un percorso di grandi sofferenze e, hanno fatto un grande passo in avanti. Tutti sappiamo che il passaggio finale sarà quando torneremo come prima e meglio di prima ed è inutile dire che siamo consapevoli che ci vuole tanto coraggio per resistere in una situazione così difficile: rimettersi in gioco, riaprire un’attività, rischiare del proprio è duro ma – ha concluso Ceriscioli- l’augurio che faccio è che, seppur in una realtà di servizi e di abitazioni provvisorie, il vostro coraggio possa essere premiato e che si ritorni a respirare un’aria di comunità. Il resto verrà e sarà un altro passo da compiere insieme; noi continueremo a lavorare fino all’ultimo giorno con grande impegno ma dobbiamo essere grati principalmente ai commercianti per tutto il lavoro fatto in questi tempi e che venga premiata tutta la resistenza che ci hanno messo per arrivare ad oggi”.

Nella foto sotto l'imprenditore Giampaoli, il sindaco Pazzaglini , il presidente della Regione Ceriscioli

IMG 20190414 100053 E’ quindi intervenuto il presidente Renzo Leonori in rappresentanza del mondo artigianale della provincia di Macerata che vede 5 aziende presenti negli edifici appena inaugurati. “ Strutture come queste sono fondamentali per riportare le nostre piccole aziende sul territorio e far ripartire l’economia  e il turismo, necessari per ridare speranza e futuro”. Poco dopo sono state disvelate le targhe apposte sulle due  costruzioni per ricordare i donatori: “ Sono felice di essere qui con voi – ha detto l’imprenditore Giampaoli - Amo le Marche perché la mia famiglia da 120 anni ha investito e sempre creduto su questo territorio. Ho l’onore di rappresentare il presidente di Cariverona il quale si è dimostrato molto sensibile alla mia richiesta di aiutare le popolazioni nel post sisma, mettendo a disposizione personalmente la somma di 250 mila euro. La tempestività nella presentazione dei progetti da parte del comune di Visso, ha fatto sì che la cifra importante di 150 mila euro raggiungesse questo bellissimo paese “. Dettosi molto felice per quello che è stato realizzato, Giampaoli ha lanciato un appello ad una sinergia tra le istituzioni anche a favore di un concreto sviluppo dell’economia; rinnovando la disponibilità all’aiuto, ha quindi definito eroi i commercianti che rimanendo nella loro terra, hanno resistito con encomiabile forza e dedizione e che tutto questo sarà determinante per la rinascita di Visso e del territorio.

C.C.

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La squadra completa non è stata ancora svelata, anche se i candidati pronti a presentarsi al giudizio degli elettori ci sarebbero tutti. Luca Giuseppetti, sindaco uscente di Caldarola, tenta il bis. Con lui pronti a guidare il paese ci sono Giovanni Ciarlantini, Marco Pontoni, Teresa Minnucci, con alcune indiscrezioni che parlerebbero anche della candidatura di Giorgio Di Tommasi, mentre sui nomi degli altri componenti ancora regna assoluto riserbo. Nel frattempo la squadra di Giuseppetti esce allo scoperta con un comunicato stampo nel quale sono delineati i principali punti del programma.

Di seguito il comunicato del gruppo "Per il bene comune"

La lista civica “Per il bene comune”, dopo un'adeguata fase di preparazione, annuncia in via ufficiale la propria proposta per le imminenti elezioni amministrative.
La compagine è formata da un gruppo unito di persone libere, spinte da nessun interesse diverso da quello di contribuire alla rinascita del proprio paese e della sua comunità, con l'intento di affrontare al meglio i prossimi importanti impegni amministrativi, cessata la fase di emergenza nella quale, pur tra mille difficoltà, si sono viste comunque realizzare tempestivamente le soluzioni abitative provvisorie nonché opere importanti per Caldarola, prime tra tutte il nuovo plesso scolastico (unico per caratteristiche di anti sismicità e dotazioni tra i Comuni del cratere) ed i nuovi uffici comunali, in fase di completamento, oltre ai vari centri di aggregazione che sono sorti.

Riteniamo che dare continuità all'importante percorso già avviato possa costituire un valore aggiunto nella difficile e complessa fase della ricostruzione post sisma. Si potrebbero così mantenere tutte le relazioni istituzionali già avviate e proseguire nelle iniziative promosse, tenuto conto dell'articolato sistema di competenze tra i vari Enti, che richiede contatto continuo e collegamento costante tra loro.

Il gruppo a sostegno del Sindaco uscente Luca Maria Giuseppetti al suo interno annovera competenze diverse e variegate, abbinando figure di grande esperienza all'entusiasmo di altre più giovani e pronte a mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie energie per la comunità.
In questo ambito ci si propone di distinguere ruoli e competenze in modo chiaro e prima ancora del voto, così che non ci siano ambiguità fin dall'inizio sul modo di procedere condiviso e unito che il gruppo vuole seguire per tutto il suo cammino e sulla proposta che questo intende sottoporre al giudizio ed all'approvazione della società.

L'articolato programma che stiamo predisponendo e condivideremo con la collettività, oltre all'ovvia necessità di agevolare e gestire la ricostruzione, per quanto sarà possibile per le competenze dell'Ente Comune, poggia sull'intento generale di ricostituire non solo l'assetto urbanistico ma oltre e prima ancora di esso, riunire ed aggregare il tessuto sociale, con particolare riguardo alle categorie che più hanno sofferto i traumi del sisma, come gli anziani ed i piccoli nuclei familiari. Allo stesso modo per la difficile condizione degli abitanti delle SAE, nomineremo referenti che possano essere di supporto per recepire le istanze degli occupanti ed agevolare la soluzione di ogni problematica che dovesse insorgere.

Vorremmo dedicare particolare attenzione alla promozione e valorizzazione del territorio, che anche se gravemente ferito resta unico e di particolare bellezza, comprese le suggestive sue frazioni, dalle quali potrà avvenire anche il rilancio dell'offerta turistica, lavorando in sinergia con le associazioni. A tale scopo favoriremo ogni iniziativa utile alla promozione dell'attività culturale, valorizzando storia e radici del paese, allo sviluppo e collegamento del territorio, nel rispetto e con la massima attenzione alla salvaguardia ambientale.

Caldarola, a nostro avviso, presenta caratteristiche uniche da valorizzare e pubblicizzare, che possono e devono renderla attrattiva per eleggerla a luogo dove formare e crescere la propria famiglia. Per questo intendiamo promuovere incentivi economici per i nuovi residenti, nonché agevolazioni per le imprese che assumeranno cittadini caldarolesi, così da favorire la crescita della comunità locale.

Ogni iniziativa del gruppo sarà pubblicamente condivisa ed ampiamente diffusa, per favorire la partecipazione di tutta la comunità al processo di rilancio che si vuole fermamente promuovere. Fiduciosi che il nostro entusiasmo, unito all'esperienza maturata nei momenti più difficili, possano essere fattori determinanti per il rilancio della nostra amata cittadina, assicuriamo il nostro pieno impegno e siamo aperti al confronto ed al contributo che chiunque vorrà apportare nel comune intento di favorire per Caldarola il miglior futuro che sia possibile. 

 

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