Notizie di politica nelle Marche

In arresto una magrebina 37enne. Aveva un giro di affari di oltre 50mila euro frutto di attività di spaccio. I Carabinieri della Stazione di Numana hanno portato a termine con successo l’'operazione condotta a Porto Recanati nella serata di ieri. 

L'attività investigativa ha permesso di accertare che la donna aveva effettuato numerosissime cessioni di cocaina, relative al periodo maggio 2018 - gennaio 2019, in favore di numerosi soggetti tossicodipendenti della riviera del Conero e della Val Musone. 

Lo smercio della droga solitamente avveniva nei locali pubblici e per strada, a tutte le ore del giorno, con un costo di 70 euro al grammo. Dalle investigazione è emerso un giro di affari di circa mezzo chilogrammo di cocaina per un guadagno illecito complessivo di circa 50 mila euro.

In carico della donna è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari da parte dell’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Macerata, per il reato di spaccio continuato di sostanze stupefacenti.
g.g.

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A partire dal 1 Aprile sono iniziate le operazioni di demolizione, ad opera del Gruppo Operativo Speciale Marche dei Vigili del Fuoco, dell’edificio sito in via San Rocco che da decenni sovrastava gli edifici confinanti, nel comune di Sarnano. Mai finito di costruire, da anni l’edificio rappresentava un pericolo per le vie pubbliche sottostanti a causa delle continue cadute di parti di cornicione e tegole. Tale situazione nel tempo aveva più volte richiesto interventi di installazione di presidi di sicurezza. In seguito al sisma del 2016 l’edificio aveva subito pesanti danni al tetto con parziali crolli e conseguenti infiltrazioni d’acqua che avevano peggiorato la situazione di per se già compromessa. Per l’intervento di demolizione sono intervenuti i componenti dei comandi dei Vigili del Fuoco di Macerata, Ascoli Piceno, Ancona e Pesaro, costituititi da sei operatori e un funzionario. Il recupero dell’amianto presente sarà effettuato a cura della squadra NBCR dei Vigili del Fuoco e successivamente smaltito dalle ditte specializzate coordinate dall’unità emergenziale della Cosmari Srl che si occuperà anche del recupero delle macerie. Alto circa 15 metri, con una superficie coperta di 365 metri quadrati, l’edificio sarà demolito mediante l’uso di due mezzi meccanici attrezzati di pinza idraulica seguendo una tecnica così da orientarne la caduta: il manufatto si trova a pochi metri da altri edifici che per ragioni di sicurezza sono stati evacuati.

Panoramica

Recupero

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Martedì, 02 Aprile 2019 11:26

Lavorare da casa? Fa bene alla salute

Lavorare da casa incide positivamente sulla salute rispetto alla normale vita da ufficio: la pensa così l'86% degli abitanti delle Marche, secondo i quali il cosiddetto smartworking – laddove applicabile - riduce lo stress (38%), dà il vantaggio di lavorare in un ambiente confortevole e su misura (26%) e permette di convertire il tempo risparmiato dal viaggio in una migliore gestione anche del proprio benessere (22%). È il dato che emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio di Reale Mutua sul welfare1, che ha indagato la percezione dei marchigiani sul rapporto tra salute e ambiente di lavoro.

L'attività lavorativa, infatti, può condizionare in vario grado la salute dei lavoratori. In ufficio, il principale fattore di rischio, a detta di quasi un abitante delle Marche su due (41%), è lo stress, con tutti i suoi possibili effetti sul benessere fisico e mentale. Seguono la postura (22%) e la sedentarietà (21%), mentre il 10% si dice preoccupato dalle possibili conseguenze sulla vistaIn un ambiente quale la fabbrica, o comunque per chi svolge un'attività più fisica, invece, il fattore che incide maggiormente sulla salute è il contatto, o esposizione, a sostanze chimiche potenzialmente nocive (28%), seguito dall'eventualità di cadute e infortuni (28%) e per una quota analoga dai pericoli connessi al sollevamento di pesi e alla movimentazione di carichi. Ma che cosa porta ad “ammalarsi” di lavoro? Per oltre un marchigiano su due (55%), la prima causa è la sottovalutazione dei rischi, seguita dalle pressioni e scadenze lavorative che possono indurre a comportamenti impropri e pericolosi (38%) e dall'inadeguatezza dell'ambiente di lavoro (34%). Per un ulteriore 17%, invece, la ragione risiede nella scarsa informazione in materia di sicurezza e salute fornita dal datore. L'azienda stessa, tuttavia, può fare la sua parte e prendersi cura della salute e del benessere dei dipendenti. I marchigiani hanno le hanno le idee chiare: in ufficio, i principali desiderata sono postazioni ergonomiche (47%), la possibilità di usufruire di abbonamenti a palestre e centri fitness (31%), una polizza sanitaria (26%) e incontri con uno psicologo del lavoro (22%). In fabbrica, invece, il datore, secondo gli intervistati, deve fornire strumenti e dispositivi di lavoro idonei ai dipendenti (69%), garantire il rispetto delle normative (62%) e mettere a disposizione check up mirati per il controllo e la prevenzione di possibili patologie (34%). “Questa nuova ricerca del nostro Osservatorio sul welfare, giunto alla terza edizione, - commenta Michele Quaglia, Direttore Commerciale e Brand di Gruppo - ha delineato un quadro preciso delle percezioni e delle preoccupazioni degli italiani sui fattori e i modi in cui l'attività lavorativa può condizionare la salute individuale. Una risposta efficace a questi temi e a questi bisogni arriva dal welfare, in cui Reale Mutua ha una grande esperienza. Da sempre mettiamo a disposizione sia dei singoli sia delle imprese per i loro dipendenti numerose soluzioni per la tutela della salute e del benessere, come prestazioni mediche, visite e check up clinici, anche a scopo preventivo, e un'ampia gamma di benefit per la cura del wellness e la soddisfazione dei lavoratori.”

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora su un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica.

 

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Lunedì, 01 Aprile 2019 16:39

Il post-sisma a Castelraimondo

Situazione post-sisma a Castelraimondo: punto della situazione a marzo del 2019. Proseguono le attività di ricostruzione e assegnazione degli alloggi per le famiglie che hanno perso la propria abitazione con le scosse del 2016. Ad oggi, Castelraimondo ha 600 cittadini in autonoma sistemazione, per un importo (quella relativa a febbraio 2019) di194.407,13 euro. Sono 100 in meno rispetto a gennaio 2019, quando i beneficiari erano 700. Ci sono ancora 13 persone che hanno scelto la sistemazione alberghiera nelle strutture locali convenzionate, 204 i cittadini che hanno lasciato il territorio comunale a causa del sisma e 400 quelli che si sono trasferiti a Castelraimondo da altri Comuni per le stesse ragioni. Sono stati acquistati 14 appartamenti del cosiddetto “invenduto” da parte dell’Erap, di cui 13 consegnati alle famiglie assegnatarie. Dal 1 gennaio 2018 ad oggi, inoltre, sono 19 gli appartamenti tornati agibili a seguito dei lavori di ricostruzione, che hanno permesso il rientro a casa di altrettanti nuclei famigliari, e al momento sono di imminente ultimazione dei lavori 26 appartamenti, quelli relativi al palazzo in via Piancatelli. “Anche se lentamente, si sta cominciando a ritornare pian piano alla normalità – ha affermato il sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli – la speranza è che si possano accelerare le procedure, per consentire in generale l’avvio degli interventi, sia pubblici che privati, al fine di poter far rientrare le persone nel più breve tempo possibile. Siamo partiti ma ora c’è bisogno di accelerare”.

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Il restauro della Macchina processionale del Santuario di Santa Maria in Via a Camerino è stato condotto dai restauratori calabresi Sante Guido e Giuseppe Mantella. Giunge a conclusione il Progetto Arte salvata: un restauro per Camerino, promosso nel giugno 2018 dall’Arcidiocesi di Reggio-Bova attraverso il Museo diocesano di Reggio Calabria. Il restauro della settecentesca Macchina processionale in argento (detta Nuvola) proveniente dal Santuario di Santa Maria in Via a Camerino, condotto a titolo gratuito dai restauratori calabresi Sante Guido e Giuseppe Mantella, ha inteso esprimere un gesto di solidarietà concreta verso le comunità dell’Italia centrale colpite dal terremoto del 2016. Mercoledì 3 aprile alle 11 nel Salone prospiciente il cortile dell’Arcivescovado la preziosa opera sarà formalmente riconsegnata, a restauro concluso, a mons.Francesco Massara, Arcivescovo di Camerino-San Severino Marche, per poi rimanere esposta a Reggio nel Museo diocesano fino a Pasqua ed esser subito dopo trasferita a Camerino, restituendola alla comunità camerte. 
 
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L’evento del 3 aprile vedrà la partecipazione di Sua Eccellenza mons. Massara, del nostro Arcivescovo mons. Giuseppe Fiorini Morosini e, tra gli altri, dei rappresentanti degli enti che hanno patrocinato e/o sponsorizzato il Progetto (Regione Calabria, Città metropolitana di Reggio Calabria, Ministero Beni e Attività Culturali, Ufficio beni culturali CEI, Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, ANCI Marche, Fondazione Nazionale delle Comunicazioni, Rotary Reggio Calabria Distretto 2100). I lavori di restauro sono stati condotti con la direzione delle dott.sse Lucia Lojacono, direttrice del Museo diocesano di Reggio Calabria, e Barbara Mastrocola, direttrice Museo diocesano di Camerino, e l'Alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Reggio Calabria (dott.ssa Daniela Vinci) coordinata con la SABAP Marche (dott. Pierluigi Moriconi). 
 
dal giornale Avvenire di Calabria
 
giuseppe mantella
Giuseppe Mantella
 
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Brutto incidente poco fa in Contrada Montenovo, a Montelupone. È accaduto intorno alle 12. Una sola auto coinvolta che, per ragioni non chiare, ha perso il controllo ed è finita contro una pianta. Subito sono accorsi sul posto i sanitari del 118 che hanno chiesto l’intervento dell’eliambulanza Per trasportare il conducente ferito a Torrette di Ancona. L’uomo è stato estratto dall’abitacolo dai vigili del fuoco ed è in gravi condizioni. 
g.g.

 

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Il comando provinciale dell'Arma di Macerata e, in particolare, la Compagnia, si arricchiscono di un ufficiale. Nella mattinata di oggi è arrivato il nuovo comandante della sezione operativa del nucleo operativo e radiomobile, il sotto tenente Massimiliano D'Antonio. Ha origini abruzzesi, ha 45 anni, è sposato e ha una figlia. Da poco ha vinto il concorso per ufficiali ed è stato assegnato al comando di Macerata. D'Antonio, prima di ricevere questo incarico era addetto al centro nazionale amministrativo del comando generale dell'Arma dei Carabinieri a Chieti e, prima ancora, al reparto operativo dei Carabinieri di Roma. Il sotto tenente è stato anche all'estero come "ufficiale di collegamento", poiché conoscitore di lingue. Ha svolto missioni nell'ex Yugoslavia e in Cisgiordania. E' stato il luogotenente più giovane d'Italia e ora ha superato brllanentemente le prove per il passaggio al ruolo ufficiali.
Gaia Gennaretti 

 

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