Notizie di politica nelle Marche
A Muccia, inaugurato un nuovissimo campo di calcetto nell'area Sae di Pian di Giove. Grazie al contributo di tante donazioni, adulti e bambini potranno usufruire liberamente del bellissimo impianto sportivo in erba, dotato di illuminazione notturna. Numerosa la partecipazione al taglio del nastro, avvenuto alla presenza del sindaco Mario Baroni e dell'assessore all'istruzione e al sociale Raffaela Trojani con l'intervento di tanti volontari  associazioni e onlus che hanno attivamente contribuito alla realizzazione dello spazio. L'area dedicata al calcetto sorge proprio di fronte al campo sportivo preesistente, anch'esso destinato ad essere riqualificato e valorizzato.
Alla benedizione del parroco don Gianni Fabbrizi,è seguito l'intervento del primo cittadino che ha rivolto il suo personale ringraziamento a tutti i donatori, in particolare alla Filcams CGIL di Macerata, maggiore finanziatore dell'opera e alla onlus "La terra trema il cuore no" che, in maniera encomiabile, ha provveduto a gestire e coordinare donazioni e progettazione.
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" Dopo la scuola donata dal Maestro Bocelli- ha detto Mario Baroni- è la seconda opera che inauguriamo nel giro di pochi giorni. Entrambe donazioni provenienti dal privato, sono la testimonianza che quando c'è la volontà delle persone i risultati ci sono, anche se nella realizzazione di strutture a servizio della comunità- ha aggiunto-  dovrebbe essere il pubblico a portarsi più avanti rispetto al privato. Speriamo che al più presto qualcosa cambi nella giusta e rapida direzione per la ricostruzione delle opere pubbliche e delle case".
Per Filcams CGIL Macerata ha portato i saluti della struttura nazionale Angelica Bravi: " Nell'occasione del nostro congresso nazionale del 2018, abbiamo preso la decisione di donare la somma che eravamo soliti investire per i gadget congressuali a favore di un'opera che potesse servire per il territorio colpito dal sisma. la nostra accortezza- ha proseguito- è stata anche di chiedere direttamente quali fossero le necessità e le progettualitàà per il futuro del territorio, in modo da indirizzare giustamente lo spirito della donazione e della concreta solidarietà".  Da Andrea Di Franco, uno dei volontari presente a Muccia sin dalle primissime scosse del 2016, un sentito ringraziamento agli operai comunali per il lavoro svolto, con assoluto impegno e abnegazione, nel trasformare un'area di sterpaglie in un piccolo gioiello. 
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" Il nuovo campetto- ha evidenziato il pediatra dott. Salvatore Stasolla- è un segno di resistenza sul territorio. E' la dimostrazione di quanto sia forte il nostro legame per questa terra  che, insieme a tutte le altre iniziative realizzate in favore dei bambini,  rappresenta il fulcro della nostra volontà di andare sempre avanti e non abbandonare mai queste zone".  Per la gioia dei più piccoli, la cerimonia inaugurale è poi proseguita con un divertente spettacolo di trampolieri e giocolieri.
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Il sindaco ha anche colto l'occasione per aggiornare sulla situazione degli interventi in itinere da parte dell'amministrazione comunale, partendo dal progetto della passerellla che, attraversando il fiume,  congiungerà le Sae di Piani di Giove con quelle dell'area Varano e con la zona commerciale; in fase di esecuzione gli espropri che saranno seguiti dalla gara d'appalto e dalla realizzazione dell'opera. A buon punto anche la realizzazione del sovrappasso sulla strada nazionale per una circolazione sicura dei pedoni in tutta l'ampia area. Tra le altre opere da cantierare quella di un nuovo campetto vicino agli spogliatoi già finanziata con la somma di 360 mila euro e, grazie al contributo di un donatore, la copertura del preesesitente campo da calcio per realizzarvi un palazzetto. "Quello che ci auguriamo- ha sottolineato Baroni-  è che tutte queste opere possano andare velocemente in porto, in modo da ottenere il risultato finale di un piccolo centro sportivo e l'utilizzo scolastico esclusivo della piccola palestra". Sempre nell'Area Pian di Giove è ormai in fase di completamento la struttura che sarà adibita a chiesa per la comunità.  Dovrebbe essere ultimata nell'arco di circa un mese e mezzo.
C.C.
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Il consiglio comunale di San Ginesio vota la variante al Prg volta ad evitare ulteriori deturpamenti delle aree agricole non edificate, mettendo così fine, almeno formalmente, alla querelle innescata dalla Gea Italiana, il cui legale rappresentante è l’ex consigliere Alessio Costantini di cui il sindaco Giuliano Ciabocco chiede formalmente le dimissioni dalla carica di consigliere comunale.

Di seguito la nota del primo cittadino di San Ginesio:

Il Consigliere Costantini, diversamente da quanto rappresentato nella lettera a firma anche del legale della Gea Italiana srl, non ha mai comunicato ufficialmente e/o formalmente di voler realizzare un impianto di rifiuti nel territorio ginesino.
Questi, in un paio di riunioni del tutto e solo informali ed estemporanee con alcuni membri della Giunta (e mai con tutto l'Organo esecutivo) ha rappresentato, peraltro in maniera solo ipotetica e futuristica, di voler svolgere una nuova attività imprenditoriale nel territorio di San Ginesio senza specificare affatto allocazione, modalità e tempistica di tale attività di cui, inoltre, non ha mai indicato la tipologia, preoccupandosi soltanto di sapere se, quale consigliere comunale gli fosse inibita la possibilità di aprire una nuova e diversa attività imprenditoriale.
Solo successivamente all’acquisto di un terreno, senza comunicare il nome della Società acquirente, in maniera informale ed estemporanea con alcuni membri della Giunta (e mai con tutto l'Organo esecutivo) ha rappresentato l’ipotesi di voler realizzare un non meglio specificato impianto di compostaggio ultra moderno.

Nell'ultimo incontro richiamato dal sig. Costantini nella propria diffida (ma anche in un altro del 18 giugno che il sig. Costantini omette di citare nella diffida), diversamente da quanto ivi sostenuto, questi pur citando la tipologia della presunta nuova attività, non ha presentato e/o illustrato alcun progetto ricevendo, di contro, un secco e deciso rifiuto da parte del Sindaco, degli assessori e consiglieri presenti a qualsiasi tipologia di impianto legato ai rifiuti.
Quindi l'Amministrazione non è mai stata messa a conoscenza di concrete iniziative imprenditoriali ma solo di mere intenzioni imprenditoriali, a carattere meramente embrionale, del consigliere Costantini e non ha perciò mai avallato, neppure implicitamente, l’iniziativa legata alla realizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti sul proprio territorio nè, tanto meno, può quindi aver ingenerato qualsivoglia aspettativa in capo a costui.
Oltretutto le versioni del Costantini sono discordanti tra quanto dichiarato a mezzo stampa e quanto invece scritto nella diffida relativamente alla presenza o meno di un progetto.

L’Amministrazione Comunale di San Ginesio, agendo nella piena legittimità, dando peraltro esecuzione al proprio programma elettorale e di governo a tutela delle bellezze anche naturalistiche del territorio ginesino, con il Consiglio Comunale del 4 luglio 2019 pone fine a questa annosa problematica adottando una variante urbanistica volta ad evitare ulteriori deturpamenti delle aree agricole non edificate, sanando una situazione che poteva essere risolta nel 2013, subito dopo l’approvazione del piano regolatore, redigendo un’apposita variante che regolamentasse le attività insalubri e ancor meglio poteva essere risolta con la delibera n. 22 del 2017 con la quale si è provveduto ad eliminare solo alcune aree insalubri.
Oggi l’Amministrazione comunale, votando favorevolmente la delibera di Consiglio Comunale del 4 luglio 2019, ha risposto con i fatti ciò che la cittadinanza desidera e di cui il territorio già martoriato ha bisogno, che evidenzia la volontà di questa amministrazione di andare incontro all’interesse legittimo della comunità locale e di quelle limitrofe, rispettando il piano della bellezza e la salute e sanità pubbliche.
Vista la diffida inviata dalla Gea Italiana srl, abbiamo già dato mandato al nostro legale di fiducia di tutelare il Comune in tutte le sedi opportune e personalmente ho già dato mandato al mio legale di tutelare la mia persona in quanto Sindaco e buon padre di famiglia.

Inoltre la diffida inviataci dal consigliere comunale attraverso il suo legale fa venir meno il mandato elettorale conferitogli dai cittadini e comporta ora formalmente la nostra richiesta politica di dimissioni.
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Aveva dato del fascista al Ministro dell'Interno Matteo Salvini insultandolo e augurandogli la morte sui profili social. Sicuramente una "caduta di stile" da parte di Marco Marsili, consigliere comunale di Camerino, che aveva dato vita ad un battibecco social dopo che il capogruppo di minoranza Gianluca Pasqui aveva sollevato la questione. In serata sono giunte le pubbliche scuse di Marco Marsili che, nel contempo, ha rassegnato le proprie dimissioni da consigliere comunale, accolte dal sindaco Sandro Sborgia."Chiedo pubblicamente scusa per le espressioni utilizzate nei confronti dell'onorevole Salvini - ha scritto Marsili - Le frasi utilizzate, proferite in un momento di minore serenità, non rappresentano la mia indole e il mio animo di persona generosa, tollerante e rispettosa verso tutti. Consapevole della gravità del mio comportamento con grande dolore e senso di reponsabilità ho provveduto a rassegnare con effetto immediato le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale della città di Camerino". Come  detto dimissioni accettate dal sindaco Sborgia che, a nome dell'intera amministrazione comunale, ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Marsili sottolineando che si è trattato di un'esternazione del tutto personale che trova la ferma disapprovazione da parte del Sindaco e dell'Amministrazione. 


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Si preannuncia “infuocato” il consiglio comunale previsto a San Ginesio nella giornata di domani (giovedì 4 luglio). Al centro del dibattito dell’assise comunale i chiarimenti circa i fatti inerenti la Delibera di Giunta n. 71 dello scorso 22 giugno con cui è stato dato incarico al Responsabile dell’Area Tecnica di predisporre gli atti necessari all’adozione di una Variante al Piano Regolatore “volta a vietare la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi destinati ad attività insalubri di prima classe, anche su aree all’uopo già destinate”. Sembra chiaro il riferimento alla questione dell’impianto di trattamento rifiuti che la società Gea Italiana srl, il cui legale rappresentante e amministratore è il consigliere di maggioranza ed ex componente della Giunta Ciabocco Alessio Costantini, vorrebbe costruire nel territorio ginesino, precisamente tra le località Cerreto e Santa Croce.
Proprio a seguito delle obiezioni sollevate al riguardo, nel corso di un’assemblea pubblica tenutasi a metà dello scorso mese di giugno, dal Comitato per la tutela dell’Alta Valle del Fiastrella, lo stesso Costantini aveva rimesso al sindaco le deleghe all’Ambiente e ai rapporti con il Cosmari che gli erano state conferite, spiegando che “nessun progetto era stato presentato dalla Gea Italiana srl” e che nel caso fosse stato presentato il sindaco sarebbe stato subito informato. Dai consiglieri di opposizione Riccucci, Taccari, Nardi e Sclavi giunge, invece, una lettera che racconta un’altra storia. Una comunicazione con le firme dell’avvocato Filippucci (legale della Gea Italiana srl) e dello stesso Costantini, è stata ricevuta dal sindaco Ciabocco e protocollata lo scorso 25 giugno nella quale non soltanto si parla di un progetto per un impianto di rifiuti da realizzare a Santa Croce e si fa menzione anche di riunioni avvenute con l’amministrazione comunale, ma si fa presente anche che “qualora si intenda perseguire l’intenzione di ostacolare il legittimo utilizzo dell’area produttiva acquistata dalla Gea Italiana srl mediante improbabili varianti al PRG o in altri modi parimenti illegittimi, la Gea Italiana provvederà a tutelare in ogni sede giudiziaria i propri diritti e interessi”.
Ecco, dunque, la preoccupazione dei consiglieri di minoranza che definiscono gravissima la questione “in quanto disegnerebbero un panorama politico in cui gli amministratori di San Ginesio non si sarebbero opposti alla realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti tra Cerreto e Santa Croce. Gravissime perché vedrebbero un consigliere comunale con deleghe all’Ambiente e al Cosmari presentare al proprio Comune un progetto di impresa in palese conflitto con il proprio ruolo e in evidente contraddizione con il “Piano della bellezza” che costituiva uno dei punti qualificanti del programma elettorale della lista “San Ginesio Rinasce”, tradendo quindi il mandato che tanti ginesini gli avevano conferito” In conseguenza di ciò la stessa minoranza consiliare chiede al sindaco Ciabocco e all’intera maggioranza “assoluta e totale chiarezza sulla questione nella seduta del Consiglio comunale, spiegando se questi incontri sono effettivamente avvenuti, chi ne ha preso parte, quali sono stati i termini della discussione. La predisposizione di una delibera di Giunta tesa a contrastare tale progetto non è sufficiente a chiarire gli aspetti di una questione a dir poco preoccupante. I cittadini devono sapere cosa sta succedendo e cosa è successo negli ultimi mesi, devono conoscere la verità”. Il primo cittadino non commenta e l’attesa di tutti è per gli esiti della riunione del consiglio comunale che, come detto, si preannuncia piuttosto calda.
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Il Commissario per la ricostruzione risponde alle critiche sulla lentezza dovuta a quantità e ripartizione del personale sisma.

“Esorto Ceriscioli e Pezzanesi a rimboccarsi le maniche come fanno Commissario e Governo anziché rilanciare continuamente a beneficio dei media. Grazie alla semplificazione normativa ora in campo non c’è più spazio peri bluff: serve mettere le carte in tavola guardando allo stato dell’arte della ricostruzione per correggere e spingere ove necessario”.

Piero Farabollini, Commissario per il sisma 2016, a 24 ore dalla proroga per la presentazione dei progetti di ricostruzione per danni lievi risponde ad un nuovo attacco e lo fa con una nota sul sito del Governo, nella sezione riservata alla ricostruzione che riportiamo di seguito. Il presidente della Regione e il sindaco di Tolentino lamentano carenza di personale e ritardi nella convocazione dei sindaci per la ripartizione delle 200 unità aggiuntive previste dal DL 32 Sblocca Cantieri.

“Guardiamo ai dati che ci sono stati forniti dagli USR: mostrano come il collo di bottiglia è in primis la mancata presentazione delle pratiche, non la loro quantità rispetto al personale disponibile – spiega Farabollini– Prendiamo l’esempio di Tolentino che ha in dotazione 12 persone oltre al personale tecnico del comune.Su 2.158 domande attese ne sono state presentate solo 339: è circa il 18%, come dire che ogni risorsa sisma ha dovuto gestire dal 2017 ad oggi circa l’1,5% del totale presentato. Stando ai dati aggiornati a maggio 2019 ed in corso di elaborazione da parte della struttura commissariale, il tasso di carico pro capite attuale del personale sisma a Tolentino è di 11 pratiche di cui circa l’80% relativo a danni lievi. Non credo ci sia bisogno di dire altro se non un sonoro basta con le polemiche sterili. Ho inviato tre giorni fa una lettera anticipandola e si parla già di ritardo nella convocazione. Sapevano tutti che non avrei partecipato al comitato istituzionale perché ero in Prefettura per il tavolo antimafia della ricostruzione e a Muccia per l’inaugurazione della scuola donata dalla Fondazione Bocelli eppure si parla della mia assenza come fossi latitante– chiosa amaro il Commissario –Ceriscioli inoltre sapeva di non poter ipotizzare alcuna ripartizione del personale perché delle modalità non solo abbiamo parlato ai tavoli tecnici, ma sono imposte dal DL 32 che all’art. 22 recita testualmente: ‘Il Commissario Straordinario può autorizzare con proprio provvedimento gli uffici speciali per la ricostruzione ed i comuni a stipulare nei limiti previsti … fino a 200 unità complessive di personale di tipo tecnico o amministrativo-contabile da impiegare esclusivamente nei servizi necessari alla ricostruzione’ demandando (art. 23) ad ordinanza commissariale‘le modalità e i criteri per la regolamentazione’ dell’assegnazione di personale a quei comuni che intendano gestire la ricostruzione degli edifici con esito B, C ed E livello operativo L4. Insomma Governo e Parlamento, che ci hanno dato gli strumenti per snellire, lo hanno detto chiaro: no all’ utilizzo del personale sisma per rimpinguare gli staff di segreteria e razionalizzazione delle risorse in base alle effettive necessità, non alla mera ripartizione percentuale”.

GS

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Il maresciallo maggiore Decio Bianchi è stato riconfermato alla guida dell’Associazione Nazionale Carabinieri di San Severino Marche. A dieci anni dall’apertura della sezione Anc, i 120 soci hanno rinnovato la fiducia al presidente uscente. Fanno ingresso nell’associazioni anche volti nuovi, tra cui l’ultimo comandante della Stazione Carabinieri di San Severino Marche, il luogotenente Francesco Losurdo
Quest’anno il comandante della Polizia Municipale, commissario Sinobaldo Capaldi, e l’assessore comunale alla Sicurezza, Jacopo Orlandani, hanno rinnovato per un altro decennio la convenzione di collaborazione con l’Anc settempedana. Trenta soci volontari continueranno a vigilare all’uscita delle scuole ma anche in occasione di numerosi servizi da sempre svolti nel territorio comunale. Riconferma per chi guida questo gruppo, il carabiniere ausiliario Francesco Cicconi.

I carabinieri in congedo continueranno dunque ad essere presenti sia nelle manifestazioni di rappresentanza che nei servizi di viabilità e sorveglianza affiancando l’Arma in servizio del comandante Massimiliano Lucarelli e proseguiranno nel supporto fino ad oggi fornito anche alle altre forze dell’ordine.
Il presidente dell’Anc settempedana ha premiato di recente, in occasione della Festa dell’Arma, il comandante dei Carabinieri Forestali, Maurizio Simoncini, andato in pensione, e il comandante della Polizia Locale, Sinobaldo Capaldi, ormai prossimo al termine del servizio effettivo.
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Nonostante le difficoltà più volte dichiarate dal sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, in merito alla ricostruzione dei paesi colpiti dal sisma, e forse proprio per dare un segnale controcorrente e far toccare con mano l’ostinazione sua e dei sindaci perché il territorio dell’entroterra marchigiano non si trasformi in un deserto, hanno preso il via a Pieve Torina i primi lavori di ricostruzione post terremoto su edifici residenziali di pubblica proprietà, che porteranno diverse famiglie a riappropriarsi di una casa vera e propria abbandonando le SAE entro il prossimo mese di ottobre. “Sono circa 600 i concittadini che, oggi, vivono nelle cosiddette casette - sottolinea Gentilucci - situazione frutto dei disastrosi eventi che hanno devastato il nostro comune nel 2016 rendendo inagibile il 93% degli edifici privati e la totalità di quelli pubblici. Situazioni che vorremmo fossero davvero provvisorie ma che invece rischiano di trascinarsi per anni. Ecco perché, con determinazione e grande forza di volontà, ci siamo adoperati affinché si potessero attivare, in tempi relativamente brevi, tutte le procedure per il recupero strutturale mediante miglioramento sismico di una palazzina sita in via Marconi, a ridosso della SP 209, ed altre due dislocate nelle frazioni. Un primo passo sulla via della ricostruzione, per noi importante e fortemente significativo, proprio per dare un segno della nostra volontà di rimanere qui, di non abbandonare i luoghi in cui siamo nati e vissuti”. L’intervento, che riguarda un edificio di proprietà comunale di circa 340 mq di superficie complessiva distribuiti su due piani, è realizzato ai sensi dell’ordinanza del Commissario straordinario n° 27 del 9 giugno 2017, e prevede un importo dei lavori di 255 mila euro finanziato grazie ai contributi resi disponibili dallo Stato.

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lavori al nido

“Non ci fermiamo qui” continua Gentilucci. “In questi giorni abbiamo dato il via ai lavori per la costruzione dell’asilo nido in via Betti, in un’area attigua alla scuola materna, con una struttura all’avanguardia che ingloberà nei suoi spazi anche alcuni alberi di un parco giochi. Si tratta di un progetto totalmente antisismico, a bassissimo consumo energetico e con soluzioni ecologiche, naturali e sostenibili. Per realizzare l’edificio, che dovrà avere anche una valenza di spazio civico aperto alla cittadinanza, abbiamo scelto una filosofia costruttiva positiva, che non prevede appunto l’abbattimento di alberi ma che anzi ne valorizza la funzione perché, come diceva Herman Hesse, «gli alberi sono santuari, e chi sa parlarci, chi riesce ad ascoltarli, conosce la verità».”
Intanto si è partiti con la messa in sicurezza delle alberature presenti e lo smontaggio e rimozione delle infrastrutture ed arredi. Il cantiere poi proseguirà con una tempistica che prevede la conclusione dell’intervento, finanziato totalmente con fondi privati, entro un paio di anni.
“Il nostro impegno, come amministrazione, è quello di creare le condizioni perché Pieve Torina possa resistere al disastro che le è piombato addosso. Di certo è difficile coltivare la speranza in un contesto cittadino che è ancora contorniato di rovine e dove, a parte qualche rara eccezione, non è praticamente partito nulla in termini di ricostruzione a più di due anni e mezzo dal sisma. Se il sistema pubblico nel suo complesso non si attiverà finalmente con un processo virtuoso, arriveremo al paradosso di avere edifici scolastici nuovi e all’avanguardia ma vuoti, perché non si raggiungerà il numero minimo di studenti per garantirne la sopravvivenza. Lotterò con tutte le mie forze per scongiurare questo pericolo”.

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lavori in Via Marconi

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