Notizie di politica nelle Marche
Si è aperta un'altra giornata di lavoro per il Presidente incaricato Conte coordinatore oggi di una riunione per lavorare al programma di Governo. Dopo la tornata di consultazioni con tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato della maggioranza e dell’opposizione, nel corso della quale ha incontrato le delegazioni del Movimento 5 Stelle e del Pd con la delineazione di un percorso di lavoro atto a consentirgli di elaborare un programma condiviso da entrambe le forze politiche, è emersa la notizia che il Presidente incaricato lunedì prossimo continuerà le consultazioni incontrando una delegazione di rappresentanti delle popolazioni terremotate e una delegazione di rappresentanti delle associazioni dei disabili.
Non è chiaro chi faccia parte di questa delegazione di cittadini delle terre ferite, né se l’incontro sia stato richiesto dagli stessi o faccia seguito invece ad una espressa volontà dello stesso Presidente incaricato del nuovo Governo.

" Abbiamo appreso tutti di questa eventualità dalle testate giornalistiche televisive"- afferma il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci nell'evidenziare che ufficialmente non è pervenuta alcuna richiesta di incontro. "Certo - aggiunge il primo cittadino- se così fosse, ci piacerebbe saperne di più, conoscere con quale criterio è stata scelta e il chi e il come di questa delegazione e se sarà rappresentativa, tuttavia, non mi sembra un gran bel modo di fare".

Con rammarico, il sindaco di Castelsantangelo torna a dispiacersi della grave dimenticanza che il presidente uscente ha riservato alle problematiche dell'Italia centrale, al momento delle sue dimissioni:  "Nulla da eccepire se quel giorno il presidente Conte avesse semplicemente terminato il suo intervento al Senato, dicendo che sarebbe andato al Quirinale a rassegnare il mandato, ne è seguito invece una sorta di programma futuro che politicamente ci sta tutto e il non sentire tra le priorità riferimento alcuno alle tante realtà che stanno soffrendo per un evento che da tre anni ha devastato la loro vita, è davvero grave. Non si può passare nel dimenticatoio e, nel fare questi annunci che avverrà l'ascolto di delegazioni di terremotati, saremmo molto interessati a conoscere chi ci rappresenterà e con quale titolo di rappresentanza saranno lì. Tutti parlano, ma alla fine quando ci sono i problemi chiamano i sindaci ".
Nel frattempo ,da un post pubblicato sui social dal Comitato Rinascita Norcia, si è appreso della convocazione del gruppo, pervenuta da parte del Presidente del Consiglio incaricato. Dalla nota, si evince della loro partecipazione all'incontro previsto lunedì alle 10.45 a Roma. Con loro, saranno altri comitati di tutto il 'vero cratere' per un totale di circa una ventina di persone.

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Ha scelto Sefro e Amandola la settima edizione di “Se vuoi la pace prepara la pace”, organizzata dall’Università per la Pace con il sostegno dell’Assemblea legislativa delle Marche, nel corso della quale verrà presentato il progetto pluriennale Non tremare...non temere. L’iniziativa in programma il 7 e 8 settembre, focalizzerà la sua attenzione sui territori colpiti dal sisma.
La presentazione è avvenuta ad Ancona, con gli interventi del Presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo e del presidente dell’Università per la Pace Mario Busti. Presente anche la giornalista siriana Asmae Dachan che, proprio ad Amandola, sarà protagonista di un incontro insieme all’inviato speciale del tg1 Amedeo Ricucci. Attraverso un reportage realizzato in Siria, l’incontro farà comprendere quello che accade al di là del Mediterraneo, per una lettura più attenta delle dinamiche che portano alla fuga dai territori di origine. A Sefro invece avverrà la cerimonia di riconoscimento della Chiesa di San Tossano di Agolla come “Opera di Pace delle Marche”.
" Il senso di questa iniziativa- ha dichiarato il Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo- è che 'pace' significa anche essere solidali, vicini e attenti alle popolazioni colpite dal terremoto che hanno vissuto un  vero e proprio  bombardamento che ha fatto perdere loro case, scuole, chiese, insieme ai loro beni. Questo purtroppo ha molte similitudini con quello che avviene in guerra. Con questa proposta e insieme all'Università per la pace, vogliamo dare attenzione massima a questi territori anche grazie a testimonianze importanti come quella di Asmae Dachan. Con l'Università per la Pace come sempre fatto in passato continueremo a collaborare su temi di grande attualità e soprattutto di grande valore per i giovani". 
C.C.

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Soppressione dei passaggi a livello ancora attivi lungo le tre linee ferroviarie marchigiane. E’ l’impegno condiviso tra Regione Marche e Rete ferroviaria italiana per l’eliminazione in un decennio di tutti i 71 passaggi a livello ancora in esercizio; per l’esattezza, saranno 13 quelli interessati sulla "Orte - Falconara", 42 sulla "Civitanova - Albacina" e 16, sulla "Ascoli - Porto d'Ascoli.

Approvato dalla Giunta regionale, il protocollo d'intesa che sarà firmato con Rfi per la mappatura degli impianti esistenti, la definizione della priorità delle dismissioni, la stima dei costi necessari. Allorché si passerà alla fase operativa e per concretizzare il programma delle soppressioni, sono previste successive convenzioni con i rispettivi enti locali competenti coinvolti. A sottolineare l’interesse comune di Regione ed RFI nel completare l’eliminazione delle interferenze su tutte le linee, è la vice presidente e assessore alle infrastrutture della Regione Marche Anna Casini la quale ha evidenziato come l’ obiettivo sia ricompreso “nel contratto di programma dell'azienda con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che la Regione ha già segnalato al Mit come intervento ferroviario prioritario anche nelle Marche. A livello locale –ha aggiunto- abbiamo già attivato un tavolo tecnico con la direzione RFI di Ancona per redigere un piano pluriennale che verrà messo a regime con il protocollo che andremo a firmare”.
CC
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Esposto di un gruppo di cittadini al sindaco di Camerino e alla prefettura, per il ripristino urgente della strada di accesso al cimitero di Catena, nel territorio comunale di Camerino. Da tempo ammalorata, la strada è in pessime condizioni, aggravatesi ulteriormente a motivo delle intemperie. Il risultato è che si sono prodotti profondi solchi e percorrerla in auto, in alcuni tratti, rischia di diventare particolarmente avventuroso. Alla strada in questione, si accede dalla provinciale per Sfercia.

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“ Come giustamente hanno segnalato i sottoscrittori dell’esposto - dichiara il sindaco di Camerino Sandro Sborgia- sono anni che purtroppo la strada è stata lasciata in quella incresciosa situazione. Sul posto, abbiamo già fatto un sopralluogo per verificare la situazione e contiamo, in una decina o quindicina di giorni, di poter provvedere alla sistemazione della strada nella maniera più idonea possibile in modo tale da ripristinarne la sicura percorribilità. Nel limite delle possibilità, l’amministrazione comunale intende far fronte a tutte le situazioni lasciate all’incuria del tempo. Mi fa piacere che i cittadini segnalino e - conclude il primo cittadino- che abbiano consapevolezza della nostra intenzione di far fronte a quanto sarà possibile fare, nei tempi che chiaramente le operazioni richiederanno”.
c c
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A tre anni dalle scosse dell'agosto 2016, i temi della ricostruzione, delle difficoltà normative e in primo luogo, della necessità di sviluppo  e di riaccendere il faro sulle zone devastate, hanno animato la serie di interventi che lo scorso sabato, si sono succeduti dalla piazza del Sottocorte village di Camerino. L' incrocio tra tradizione gastronomica e musica, grazie agli esperti del Museo delle Scienze di Unicam, ha lanciato anche un messaggio a favore di una maggiore consapevolezza civica su “eventi geologici tra passato e futuro”.
La speranza si costruisce solo se si vede che dietro c’è una progettualità - ha detto il rettore Claudio Pettinari – In un momento così difficile per tutto il Centro Italia, incredibile che nessun parlamentare abbia pronunciato la parola terremoto, né mai citato il nostro territorio. Il tema è che dobbiamo far sì che i riflettori non si spengano. La scienza aperta a tutti ci rende più consapevoli e, compito dell’università, è cercare di essere quello che è stato in 700 anni, fornendo le conoscenze che sono state messe a frutto e continuando a farlo, in un lavoro fatto insieme al territorio e alle comunità”.
Convinto della necessità di tenere vivo il problema e di rappresentarlo, il sindaco di Camerino Sandro Sborgia, le cui parole hanno invitato a non rassegnarsi, ad impegnarsi fattivamente, rimboccandosi le maniche, ognuno facendo per la sua parte.“ Il passato è l’insegnamento, per scrivere una nuova pagina per il futuro- ha affermato il primo cittadino-. Abbiamo l’obbligo di non dimenticare, ma anche di guardare al domani con una speranza in più; tutto dipende da ognuno di noi”.
Quella di essere comunità resilienti e reattive, capaci di riprendersi subito e di vivere la sofferenza in maniera dignitosa, sobria e concreta, è caratteristica delle popolazioni dell’Appennino. Lo ha evidenziato Daniele Salvi, capo Gabinetto della Presidenza del Consiglio regionale, sottolineando l’insospettata e inaspettata capacità reattiva della comunità di Camerino nel percorrere una via di cambiamento con tutte le sue istituzioni immediatamente all’opera, dalla diocesi al comune, dall'azienda Contram all'ospedale e col primario ruolo svolto dall’ateneo, subito al lavoro nel ristabilire l'ordinario, diventando fulcro di una serie di attività a supporto del territorio.
“Si poteva fare di più, molto è mancato ma non dimentichiamoci del tanto che è stato fatto. I vuoti ci sono ma - ha detto Salvi- in questi tre anni tanti movimenti si sono innescati, segno di una vitalità che non va smaltita e che ci dà la forza per conquistare alcune cose. Tema di fondo, è che dobbiamo tornare nell’agenda nazionale, assolutamente riconquistare la scena ed essere messi in cima alle priorità di questo Paese. Quanto al come- ha continuato – insieme alla mobilitazione che deve esserci, sono necessari un ruolo più incisivo delle istituzioni e una capacità ancora più alta di fare squadra tra di noi. Spero che il tema rientri nelle priorità programmatiche del governo che si va a ricostituire; in particolare, due i terreni sui quali la Regione è reattiva e che richiedono di fare squadra: il primo riguarda il pacchetto di emendamenti che l’ente regionale torna a proporre, chiedendo che vengano adottati:riguardano lo snellimento delle procedure, l'estensione del sisma bonus, il pagamento dei professionisti: misure tutte definite e che debbono seriamente essere prese in considerazione. Altro terreno - ha concluso-  è che non c’è ricostruzione senza sviluppo, soprattutto in aree che provengono da precedenti eventi disastrosi e già in declino, dove i tentativi fatti hanno solo drenato senza invertire. Qui  non ci può essere una logica dei due tempi che anteponga la ricostruzione allo sviluppo; necessari sono segnali forti subito, sul terreno delle opportunità, del lavoro, delle occasioni per i giovani, di mettere su famiglia, rimanere e  ritornare in queste zone. A due anni dal sisma, la Regione Marche è stata in grado di mettere in piedi un piano di ricostruzione e sviluppo che conta una rassegna di progetti cantierabili per un importo di 1 miliardo e settecento milioni e per un impatto di 10 mila nuovi occupati. Il piano è pronto con proposte concrete. Attendono solo un tavolo istituzionale, dove potersi sedere e parlarne”.


C C

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“Si ricordano il 24 di agosto che ancora esistiamo; per tre o quattro giorni siamo stati sommersi da telecamere e interviste, passati i quali, torniamo nel più squallido anonimato”. E’ l’amara considerazione del sindaco di Visso Gianluigi Spiganti Maurizi che auspicherebbe una costante e concreta attenzione nel rappresentare le problematiche, tuttora gravi, che accomunano Visso, Camerino, Muccia, Pieve Torina, Ussita.

Se si spengono i riflettori, per noi è finita. Il problema dei problemi, è che finora non c’è stata un’adeguata considerazione e -sottolinea il sindaco- il governo che verrà dovrà darsi una mossa, perché qui non sappiamo più come doverci comportare. Abbiamo le mani legate, siamo soffocati dalla burocrazia; anche per spostare solo una penna, sono necessari cento passaggi. Se andiamo avanti così, quando potremo mettere mano alla vera ricostruzione? Questioni che suonano ormai come dette e ridette, col risultato che tutto quello che diciamo non fa che sbattere contro un muro di gomma e rimbalzarci addosso: nessuno che prenda un’ iniziativa concreta per sbrogliare questa gigantesca matassa o cambiare le cose che non vanno. Ci siamo sempre augurati che accadesse, ma per adesso, la situazione è ancora quella di sempre".  

Tra le note positive c’è che in un comune come Visso, il cui centro storico è totalmente devastato, nei fine settimana e durante tutto il periodo estivo, le presenze turistiche non si sono mai arrestate. “ Nel mese di agosto abbiamo registrato arrivi quasi tutti i giorni- dice il sindaco- Nei fine settimana, gente di passaggio da Ussita e Castelsantangelo si è vista, anche se si tratta di un turismo mordi e fuggi di chi arriva la mattina per ripartire la sera. Di certo- continua Spiganti Maurizi-, se qui non si mettono in testa di far realizzare qualche struttura ricettiva, persone che potrebbero fermarsi in zona una settimana o 15 giorni, restano impossibilitate a farlo. E’ vero che siamo devastati ma la montagna ha molto da offrire in fatto di paesaggio, ambiente e natura. Penso agli impianti sciistici di Frontignano anche lì c’è il problema grosso di ripartire e voglio dire che se c’è qualcosa da fare come amministrazione per aiutare Ussita in questa ripartenza, siamo disponibilissimi a farlo. A tal proposito ho intenzione di parlare col Commissario  prefettizio per rappresentargli che siamo prontissimi a collaborare per la nostra parte, per una felice soluzione di questo problema. E’ interesse di tuti i comuni della montagna maceratese l’essere collaborativi, in special modo nei confronti di centri come Ussita che più hanno risentito dello sfacelo. Siamo in diversi ad essere stati distrutti, a non avere più niente e, non sapendo come i nostri centri verranno ricostruiti e soprattutto, quando verranno ricostruiti, dobbiamo fare in modo almeno di salvaguardare il turismo naturalistico e dell’ambiente. Ci vuole un’attenzione diversa che finora non c’è mai stata: grandi cose in tre anni non si sono viste, prova ne sia che il poco realizzato proviene da donazioni private. Si poteva fare molto meglio; doveva essere una ricostruzione con sistema straordinario. L’ordinarietà di tutte le azioni comporta tanti passaggi da seguire dai vincoli paesaggistici a tutta una serie di limitazioni che, data la straordinarietà della situazione che viviamo, non ci permettono purtroppo un consistente margine d’azione ”.

C.C.
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Accolti dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione i decreti attuativi delle perimetrazioni, approvate dal Comune di Camerino nella seduta consiliare dello scorso 15 luglio. Riguardano il centro storico, le frazioni di Arnano, Calcina, Nibbiano, Piegusciano, Sant’Erasmo, il quartiere di Vallicelle- Borgo San Giorgio.
I dettagli sono consultabili nella pubblicazione dell’estratto sul Bollettino Unico Regionale n.67 del 22 agosto 2019 o sulla pubblicazione nel sito della Regione Marche, avvenuta il 26 agosto 2019.
La procedura prevede che entro 10 giorni dalla pubblicazione sul sito istituzionale dell’ente regionale, gli atti di perimetrazione vengano definitivamente approvati dal presidente della Regione, Vice commissario della ricostruzione.
Come anche di recente annunciato dal sindaco della città ducale, è volontà dell’amministrazione comunale organizzare per i prossimi giorni del mese di settembre un’assemblea pubblica per parlare di ricostruzione e, in particolare, per informare e spiegare ai cittadini gli strumenti degli aggregati e dei consorzi.
Il sindaco di Camerino Sandro Sborgia 1
Esprime soddisfazione per il risultato raggiunto il sindaco Sandro Sborgia: “ Si è arrivati finalmente all’approvazione definitiva del piano delle perimetrazioni- afferma- un piano che vede notevolmente ridotta la zona perimetrata rispetto a quella indicata dalla precedente amministrazione e questo, per far sì che si velocizzi il percorso per arrivare alla presentazione dei progetti e quindi all’autorizzazione alla spesa che dà luogo di seguito all’avvio dei lavori di ricostruzione.
E’ soltanto l’inizio- conclude il primo cittadino- Prossimamente ci sarà una riunione pubblica in quanto l’amministrazione comunale ha intenzione di coinvolgere la popolazione su quelli che saranno i prossimi passi e in considerazione della  necessità che il processo di ricostruzione sia partecipato e possa anche avvalersi della costituzione dei consorzi, in modo tale che gli interventi siano adeguati al tipo di strutture che dovranno essere ricostruite. A breve faremo sapere quale sarà la data e il luogo dell’incontro pubblico, in maniera tale che la cittadinanza possa avere le informazioni necessarie per poter procedere alle attività amministrative conseguenti”.

C.C.
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Sono 116 le risorse che contribuiranno a rimpinguare gli organici delle Marche. Il Commissario straordinario Piero Farabollini ha assegnato il personale previsto dallo Sblocca Cantieri per la ricostruzione. 
Commentando l’esito delle due riunioni delle cabine di coordinamento che nell’ultima settimana si sono tenute con i vice –Commissari e i Sindaci rappresentanti Anci per l’individuazione dei criteri di ripartizione  e le modalità di reclutamento delle 200 risorse aggiuntive, il Commissario ha detto che “
l’accordo raggiunto per la ripartizione del personale destinato alla ricostruzione dal Decreto Legge 'sblocca cantieri', innesta linfa vitale nei processi istruttori e rappresenta un’ulteriore occasione per ribadire che la ricostruzione non prescinde dalla condivisione di intenti e risorse, nel comune sforzo di dare risposte ai territori”.


Le risorse, che dovranno esclusivamente essere impiegate nelle attività di ricostruzione, sono quantificate in 30 per l’Abruzzo, 27 ciascuna per Umbria e Lazio, e appunto 116 per le Marche.

A tre anni di distanza dalle scosse – spiega il Commissario Farabollini – abbiamo effettuato un dettagliato monitoraggio aggregando i dati sulla stima del danno e lo stato dell’arte, provenienti da tutte le fonti, Comuni compresi,. Ne è scaturito un primo report che servirà da base per riorganizzare i flussi di lavoro. In questa circostanza è servito a tirare le somme dello stato dell’arte pre 'sblocca-cantieri' in modo da cristallizzare ogni skill e ogni criticità da cui ripartire, consci di avere ora a disposizione un quadro normativo che ci consente di muoverci, se non al top, di certo più agevolmente di quanto non sia stato possibile fare prima".

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Tre anni dalla data del 24 agosto che ha segnato l'inizio di tutta la sequenza sismica che ha devastato 4 regioni, l’occasione per fare un bilancio anche per il rettore dell’Università di Camerino prof. Claudio Pettinari. Alle successive scosse di ottobre, quelle sicuramente più distruttive e devastanti per la città di Camerino, l’ateneo ha reagito con determinazione e caparbietà, senza perdere neanche un minuto e ripristinando velocemente tutte le sue attività ordinarie. Tre anni di duro lavoro in cui si sono moltiplicati sforzi ma anche grandi soddisfazioni.
“ Le prospettive dell’oggi - afferma il rettore - sono quelle che possiamo guardare grazie al lavoro che stiamo svolgendo e con quello che, debbo dire, stiamo facendo abbastanza da soli con le nostre forze, con le nostre risorse e con i nostri dipendenti, gente che si è sacrificata che si è messa a disposizione della comunità, ci tengo a dirlo, con un grandissimo senso di responsabilità. E’ con questo senso di responsabilità che oggi siamo qui purtroppo a ricordare un evento assolutamente tragico”.
In collaborazione con il comune e col patrocinio del Consiglio regionale, proprio la sera del 24 agosto l’ateneo ha voluto offrire un’occasione per portare la scienza in piazza, curando con il Museo delle Scienze un incontro divulgativo, dedicato agli eventi sismici del passato. “ Una triste ricorrenza che abbiamo voluto ricordare in maniera compatta, con le istituzioni vicine e con le persone che sono rimaste e che vogliono continuare ad essere parte di questo territorio. Io credo –conclude il rettore- che sia il momento di iniziare a fare un primo resoconto di ciò che è stato fatto in questi tre anni, trascorsi i quali, non posso dire che tutto sia stato negativo. Abbiamo avuto diverse volte l'attenzione; io probabilmente vado un po' in controtendenza, ma debbo dire che mentre i governi che si sono succeduti spesso non ci hanno guardato con la giusta attenzione, tra l'altro ogni volta abbiamo dovuto riprendere il discorso da un governo all'altro, la Regione è stata invece abbastanza vicina all'ateneo e guardiamo a questo quarto anno accademico ancora con prospettiva di futuro
”.
C.C.

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Entro 5 giorni partiranno i lavori di messa in sicurezza di tre edifici in via Camillo Lili, nel centro storico di Camerino. Si riparte dunque con opere che negli ultimi mesi avevano subito un forte rallentamento, tanto da essere interrotte nell’aprile scorso. Conferiti gli incarichi di affidamento alla ditta aquilana risultata aggiudicataria per un importo di circa 125 mila euro con un ribasso del 25 per cento. Esprimono soddisfazione il sindaco Sandro Sborgia e tutta l’amministrazione comunale il cui obiettivo è quello di mettere in sicurezza il cuore storico della città e di restituirlo nel più breve tempo possibile alla comunità. “ “Speriamo – afferma il sindaco Sborgia- di poter andare spediti in questo percorso che ci consentirà man mano di riappropriarci di una zona rossa a lungo interdetta e di potervi rientrare “.
C.C.
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