Notizie di politica nelle Marche
Riprendere una centralità del problema della ricostruzione post-sismica e non lasciarlo da parte indifferente. Consentire alle normative di realizzazione, quello che è stato consentito a Genova per il ponte Morandi o ai terremoti di Ischia e Catania.
A tre anni dal sisma e dopo il passaggio di tre governi e tre Commissari straordinari, è quanto si augura Pietro Marcolini, presidente dell’Istao ( Istituto di Alta Formazione economica Adriano Olivetti di Ancona) al quale la Giunta Regionale ha affidato l’impegno di un’assistenza tecnica nella strategia del Piano per lo sviluppo e la ricostruzione post sisma delle Marche. Trasformare gli eventi sismici che hanno colpito tanti comuni, da emergenza a opportunità, l’obiettivo del patto che firmato ad aprile scorso, non ha trovato azioni politiche per potersi attuare.
Circa un centinaio i progetti previsti per un miliardo e settecento milioni di euro di investimenti possibili e, cantierabili per una buona metà.
“ Su questo piano -afferma Pietro Marcolini- noi abbiamo lavorato per la Giunta regionale e abbiamo potuto vedere risposte positive e volontà di fare delle popolazioni, degli imprenditori, degli artigiani e degli industriali. Molte purtroppo le difficoltà di carattere normativo e burocratico, di personale e
di carattere anche urbanistico e territoriale che si sono incontrate, per cui si stanno affinando delle proposte. Io penso che il fatto grave della recente crisi di governo- aggiunge il presidente di Istao- è che nelle dichiarazioni del presidente del consiglio uscente ma anche nel dibattito dei maggiori protagonisti politici e aldilà delle coloriture, il terremoto non sia stato ricordato. Noi abbiamo gli studi delle 4 università delle Marche con il ruolo illuminante dell’ateneo di Camerino per la parte urbanistica e territoriale e poi c’è un consistente numero intelligente di progetti realizzabili che sono a disposizione. Spero che diventi l'undicesimo punto del nuovo governo su cui si sta lavorando o comunque nel governo che ci sarà. Il terremoto è in regime straordinario e la ricostruzione non può avvenire in termini ordinari - conclude Marcolini-. Personale, normative, risorse nazionali e comunitarie, debbono essere un programma in cima alle preoccupazioni anche del nuovo governo e personalmente mi auguro che le cose possano rimettersi in moto più velocemente di quello che è avvenuto nei tre anni passati”.

C.C.
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Ancora tutto fermo per gli impianti sciistici di Frontignano. L'associazione Pro Frontignano lancia il grido d'allarme.
E' uno dei fondatori dell'associazione, Filippo Campanile, a chiedere chiarezza sulla questione affinchè tempi di riapertura degli impianti non continuino ad essere così lunghi.

"Ci troviamo alle porte dell’autunno - scrive - e, come sempre, gli impianti a fune ed il loro contorno si trovano in una situazione che definire offensiva nei confronti delle decine di migliaia di utenti che si erano creati un’aspettativa di riapertura, sarebbe riduttivo!

Non è possibile per noi spettatori stabilire chi, tra le numerosissime figure coinvolte abbia maggiori o minori responsabilità. Tuttavia, se queste figure si stanno realmente coordinando, certamente a brevissimo potremo consultare nel sito del Comune le delibere di affidamento alle ditte aggiudicatarie dei vari lotti del lavoro (affidamenti che ci auguriamo vivamente esser già stati perfezionati da tempo) e, entro poche settimane, vedremo finalmente tecnici all’opera nella zona delle Saliere.

Se queste figure non si stanno coordinando, significa che lo status quo fa comodo un po’ a tutti, e continueremo ad oltranza ad assistere al nulla.

Non dimentichiamo che dal novembre 2017 è disponibile uno stanziamento di 8 milioni di euro per la rifunzionalizzazione di tutti gli impianti di risalita di Frontignano, e che da ben due anni Ussita sta facendo di tutto per lasciarselo scappare. Consultando i prospetti pubblici relativi ai trasferimenti di denaro dalla Regione ai Comuni, ad oggi di quei milioni non risulta bonificato nemmeno un centesimo, troppo comodo incolpare la Regione di questo, non è assolutamente colpa della Regione".

GS

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Il consiglio si scontra sul piano parcheggi.
Come era prevedibile, già a partire dalla pubblicazione della delibera con la mappa degli stalli a pagamento e le tariffe orarie da parte del Movimento Cinque Stelle di Tolentino, maggioranza e opposizione si stanno scontrando durante la seduta del consiglio comunale in corso in queste ore per la proposta che l'amministrazione ha pensato per i parcheggi della città.

"Siamo in consiglio comunale - scrivono i grillini - , noi ci abbiamo provato a far capire che i parcheggi del centro storico della città dovrebbero essere resi gratuiti con una rotazione con disco orario, visti futuri cantieri dovuti al sisma 2016. 
Economicamente questa operazione secondo i nostri calcoli è sostenibile.
Purtroppo la maggioranza non ha minimamente compreso questo ragionamento. 
Resta il disappunto per aver ricevuto il materiale informativo completo solo 30 minuti prima dell’inizio della seduta consiliare".

L'argomento sarà approfondito nella prossima edizione de L'Appennino Camerte.

GS

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Restyling per la casa di riposo di Camerino, gestita dalla Fondazione Casa Amica. La donazione di arredi alla struttura, consentirà di dare un nuovo volto a tutti gli ambienti. Mobili, armadi e comodini del tutto nuovi o seminuovi che fino a poco tempo fa avevano arredato i moduli abitativi dell'area del quartiere Vallicelle ( dove peraltro sorgerà la nuova sede temporanea del Comune), smontati dai prefabbricati rimossi, sono stati infatti in parte trasferiti alla casa di riposo, contribuendo a rinfrescare l’arredamento delle stanze degli ospiti della struttura di via Le Mosse.
Un sentito ringraziamento per l'impegno e la disponibilità, è stato rivolto dal presidente della Fondazione Casa Amica Sante Elisei, all’ufficio tecnico del Comune di Camerino, all’architetto Maurizio Forconi e a Giuseppina Andreassi, coordinatrice della casa di riposo.
Dal trasloco a tutto il resto - ha sottolineato Elisei -, ogni dettaglio è stato curato con grande attenzione  insieme agli operai del Comune, a partire da Marcello Paganelli. Si tratta di mobili praticamente nuovi che sarebbero stati buttati via, mentre in questo modo potremo rinnovare l’arredamento della Casa di riposo che ne necessitava da tempo. Un pensiero e una sensibilità nei confronti degli ospiti che hanno apprezzato e il ringraziamento per questo va all’amministrazione comunale che ha veicolato il tutto”.


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A Camerino, pubblico numeroso nella piazza del Sottocorte village per una serata che ha abbinato con successo il gusto della tradizione gastronomica locale, l’informazione su temi scientifici e il brillante avvio dell’iniziativa “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, quest’anno in edizione rinnovata e ancora più solidale nei confronti dei centri più duramente colpiti dal terremoto.
Inaugurata dall'inno alla tradizione dei vincisgrassi, grazie alla conferenza organizzata dal Museo delle Scienze di Unicam in collaborazione con l’amministrazione comunale e il patrocinio del Consiglio regionale delle Marche, l’appuntamento di sabato ha offerto anche interessanti spunti di conoscenza e riflessione su eventi calamitosi che, purtroppo da secoli, interessano le nostre montagne.
Nella triste ricorrenza del terzo anniversario dall’inizio della sequenza sismica che nel 2016 ha duramente colpito il territorio dell’Appennino, su input della governance dell’ateneo, gli esperti del Museo delle Scienze dell’università di Camerino hanno messo insieme più informazioni con l'intento di aumentare la coesione e la coscienza cittadina, su tematiche scientifiche di primaria importanza.
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Introdotta dal direttore del Sistema Museale di Ateneo Gilberto Pambianchi, la conferenza è proseguita con i saluti del rettore di Unicam prof. Claudio Pettinari, del sindaco di Camerino Sandro Sborgia e del Capo Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche Daniele Salvi.
Divisa in tre passaggi, l’esposizione a cura del dott. Giuseppe Crocetti, geologo del Museo delle Scienze di Unicam, ha anzitutto attraversato una serie di eventi sismici, avvenuti nel nostro Appennino tra il 1200 e il 1700.
Si è così potuto apprendere di terremoti, in alcuni periodi raggruppatisi nel tempo, come di grandi eventi sismici di frequente preceduti da sciami o da scosse minori. Nel viaggio tra disastri antichi e recenti riferito alle zone appenniniche, il geologo ha spiegato di una storia sismica ricca di episodi che talvolta si sono concentrati nel tempo; confortante è stato sapere che, seppur messe a dura prova, le popolazioni che ci hanno preceduto hanno sempre trovato il modo di superare le avversità.
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"Se la sismologia storica aiuta a capire meglio quello che è accaduto-ha sottolineato Giuseppe Crocetti-l’unico modo per difenderci è costruire in modo sicuro e soprattutto non dimenticare di farlo".
Ultimo passaggio della conferenza, particolarmente apprezzato dal pubblico, la proiezione del corto metraggioCamerino città aperta”, con l’intento di offrire a tutti la possibilità di una passeggiata all’interno della ‘zona rossa’ della città ducale, preclusa dal dopo sisma a coloro che non risiedono in centro storico. Liberati in pochi minuti gli spazi, la piazza del Sottocorte Village è stata riempita dall’energia della P Funking Band che con la sua trascinante e coinvolgente ‘Street Parade” ha inaugurato la prima tappa dell’evento “Il jazz italiano per le terre del sisma”. IMG 20190824 230557
Dopo il successo delle passate edizioni, la novità è quest'anno rappresentata dalla Marcia solidale. Il cammino a passo lento è
già partito questa mattina dal piazzale Oberdan di Camerino, per raggiungere la prima tappa di Fiastra e, nell'arco di sette giorni, tutte le successive fino a L’Aquila il 31 Agosto. L’idea di fondo è quella di un percorso di musica e trekking, un viaggio a piedi alla scoperta dell’entroterra di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, per esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, sostenere la micro-economia locale e, uniti dalla passione e dall’amore per il linguaggio universale della musica, mantenere alta l’attenzione su quello che è accaduto.
“Sette giorni di cammino costellato di altrettante tappe, ognuna delle quali prevede un concerto gratuito in magnifiche location - ricorda
Daniele Massimi di Musicamdo- Sette i comuni coinvolti: Camerino, Fiastra, Ussita, Castelluccio di Norcia, Norcia, Amatrice, Accumoli e L’aquila. Attraversati dal cammino e coinvolti nel progetto di rete sono due Parchi nazionali e quattro regioni. Oltre sessanta le iscrizioni di persone provenienti da ogni parte d’Italia che hanno deciso di incamminarsi in questo progetto solidale che permette la conoscenza di posti naturali bellissimi, lasciando passo dopo passo anche una piccola economia, utile a risollevare queste terre ferite”.
C.C.
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A tre anni dalla prima delle tre scosse che sconvolsero le Marche e il Centro Italia, il grido di rabbia di uno dei sindaci che da sempre si è battuto per non far morire l'entroterra e la montagna continua ancora.
È quello del sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, che con una nota pubblicata integralmente di seguito ripercorre gli attimi della tragedia e l'immobilismo degli anni successivi, chiedendo aiuto a coloro che devono dar voce agli ultimi e alle persone in difficoltà.

"Il Comune di Castelsantangelo sul Nera tre anni fa ha sfiorato la tragedia. Unico Comune della Provincia di Macerata colpito significativamente sin dal 24/08/2016, poi con gli eventi del 26/10/2016 (epicentro di magnitudo 5,4 e 5,9) e quello distruttivo del 30/10/2016, sempre epicentro di magnitudo 6,5, catastroficamente distrutto. Rimane di quel giorno un grande spavento, la fuga dei tanti turisti, per lo più provenienti da Roma, e la mancata strage degli ospiti della casa di riposo coraggiosamente soccorsi la mattina del 24/08/2016 dalle prime persone che hanno raggiunto la struttura semidistrutta. Se non abbiamo pianto morti è solo grazie all’opera attenta di riqualificazione e miglioramento sismico fatte a seguito del terremoto del 1997. Ricordare quei momenti è straziante ma alla sofferenza si somma la rabbia perché ora come allora registro la totale assenza di attenzione per il comune che rappresento e, nel complesso, di tutto l’alto maceratese da parte del servizio televisivo pubblico. Oggi non c’è stata la benché minima attenzione a chi, fin dal 24 agosto, ha registrato persone sfollate, paura e disagi. Costa un’enorme fatica ricordare all’opinione pubblica ed alla politica la grave realtà di comuni che hanno il 98% del patrimonio abitativo distrutto, cittadini ancora lontani dal paese natio e strutture ricettive che faticano a riprendersi. Per non parlare delle principali arterie di comunicazione, ancora interrotte, che impediscono di fatto la ripartenza del turismo, volano dell’economia locale. Questo mio grido disperato è rivolto a chi, per missione, dovrebbe dar voce agli ultimi ed alle persone in grande difficoltà. In questo caso come in infiniti altri casi, la Rai ci ha dimenticato e questo comporta inesorabilmente prima la solitudine e poi l’oblio. A tal proposito ho inviato una e-mail alle redazioni delle tre testate RAI e alla Direzione Generale denunciando la totale ingiustificata disattenzione e forte disappunto nel constatare che ancora una volta si sono avuti più collegamenti con territori che come noi non hanno avuto, per le ragioni anzidette, né feriti né decessi. Ho invitato la Direzione Generale Rai a voler intervenire affinchè il servizio pubblico destini pari attenzioni per quei territori che hanno subito lo stesso dramma pur non avendo una rilevanza mediatica che richiama attenzioni d’ascolto! Nella e-mail ho ricordato altresì che siamo un piccolo Comune Montano che nel lontano 460 nella Frazione di Nocria di Castelsantangelo sul Nera, una signora dal nome Abbondanza Reguardati ha dato alla luce San Benedetto (patrono d’Europa) e Santa Scolastica. Piccoli e dimenticati si, ma per fortuna non per la storia!"

GS
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Accorato l'appello del primo cittadino di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, ai politici che nelle ultime ore sono impegnati nelle consultazioni a causa della crisi di Governo.
"Siamo a tre anni dal sisma - dice Giuseppetti - e sono deluso da come è stato gestito il terremoto e dalle procedure per andare avanti in questi paesi.
Abbiamo sperato fin dall'inizio, ma con il tempo la speranza si è affievolita e ora siamo arrivati ad una situazione non più sostenibile.
Nessuno sgurado è stato rivolto dal Governo ai terremotati. Non vedo soluzioni pratiche, ma lungaggini che non si sono di certo accorciate. Tante promesse non sono state mantenute. E' inammissibile che siamo in uno stato di stallo e non si capisce il motivo. Parlo per il mio paese che non è una metropoli. E' un paese piccolo, ma con un patrimonio immenso. Non si capisce come mai, dopo tre anni, non si riesca a partire per rimettere a posto questo paese. Non ci è stata data la possibilità di accelerare i tempi in una situazione come quella di Caldarola.
Non si rendono conto che non tutti i paesi sono uguali. Ho sempre detto che mancava il personale negli uffici. nel mio Comune abbiamo ancora bisogno di personale, ora lo concedono solo ai Comuni che prendono in carico l'iter delle abitazioni in B. Questo significa che non c'è la volontà di accelerare i tempi sulle nostre difficoltà. Ci sono poi tante altre cose che non sono state fatte. Non hanno capito ancora quali sono i Comuni che sono stati azzerati dal sisma".
Poi l'appello al Governo che verrà: "Io mi auguro che del terremoto se ne parli - dice Giuseppetti - . Ormai sono mesi che non si parla di questo tema.
Mi auguro che i politici non abbiano solo le parole, ma che vengano ai fatti per dimostrare di avere una visione diversa di aiuto per il centro Italia. Per fortuna ci sono state le donazioni e il cuore di molte persone italiane e straniere che hanno permesso di fare qualcosa per la nostra popolazione. Abiamo tenuto alto il tessuto sociale di Caldarola grazie all'intervento di persone con un grande cuore hanno pensato a noi.
Mi auguro che chi andrà a governare capisca che il centro Italia è stato ferito, ha una ferita grave e deve guarire il prima possibile".

GS
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“Prima di tutto il Paese e poi il partito”: parole del segretario del Pd Marche, Giovanni Gostoli, sugli sviluppi della crisi di governo e della possibilità di un esecutivo di legislatura con i Cinquestelle.Secondo il leader dei dem marchigiani, “l’unità intorno al segretario Zingaretti è un bel segnale”, così come la possibilità che nasca “un governo di svolta, capace di aprire una fase nuova”. “Il governo gialloverde ha fallito e Salvini è scappato aprendo la crisi – ha aggiunto Gostoli -. Ora serve responsabilità, perché a pagare per i litigi, le promesse mancate e la crisi non siano i cittadini”.

Per il Pd marchigiano, l’eventuale esecutivo nazionale giallo-rosso dovrà “essere di svolta” e contenere nel programma “due grandi priorità: il lavoro e la rinascita dei territori colpiti dai terremoti del 2016 e 2017”.

“Bisogna sbloccare la ricostruzione – ha detto il segretario regionale Gostoli - perché negli ultimi 14 mesi il Centro Italia e le Marche in particolare sono stati abbandonati”. “Per accelerare la ricostruzione – ha concluso, appellandosi a quello che sarà il prossimo governo - occorre semplificare e snellire la normativa nazionale, accogliendo le tante proposte della Regione Marche e dei sindaci del cratere”.

“Quello di un governo con Cinquestelle, Leu e Pd è un tentativo giusto – ha concluso Gostoli - da fare alla luce del sole e non sotto banco, ma se non ci fossero le condizioni siamo pronti al voto e a unire le forze migliori per un’alternativa”.

“Qualora dovesse nascere a livello nazionale un governo giallo-rosso, valuteremo nella direzione regionale del Pd e con gli alleati la possibilità di aprire un dialogo con i Cinquestelle in vista delle Regionali 2020”. Dice il segretario dem marchigiano, Giovanni Gostoli, rispondendo all’apertura arrivata nei giorni scorsi da Giovanni Maggi, presidente del gruppo consiliare grillino alla Regione Marche.

“La novità per le Marche – ha evidenziato il leader dem – è che il M5S non vede più il Partito democratico come un avversario, ma come possibile interlocutore di governo”.

Ma per aprire un dialogo anche a livello regionale, secondo Gostoli, “è prematuro e si devono aspettare gli sviluppi nazionali, perché le decisioni all’interno dei Cinquestelle si prendono tutte a livello centrale”. “Certo è che qualora dovesse nascere un governo nazionale con il Pd e ci sia il via libera del Movimento – spiega il segretario regionale dem - ci potrà essere una valutazione anche in seno ai nostri organismi dirigenti per aprire un dialogo nelle Marche”.
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"Chiusa dal 1 luglio scorso fino a fine agosto perché sono in corso i lavori di elettrificazione, adeguamento delle gallerie e potenziamento infrastrutturale, non mancano i disagi per pendolari e turisti che si spostano lungo la tratta Civitanova – Fabriano/Albacina".
Prosegue la denuncia di Fratelli D'Italia sulla tratta ferroviaria in questione. Il consigliere regionale Elena Leonardi ha presentato una interrogazione per la quale attende una risposta dall'assessore Angelo Sciapichetti.
"I treni - si legge nella nota - sono stati sostituiti infatti dalle corse dei bus che dovrebbero garantire lo stesso servizio per i pendolari che si spostando con i mezzi pubblici e anche per i turisti che scelgono di utilizzare questi mezzi per visitare il territorio. Ma, invece, è proprio dagli utenti che arrivano segnalazioni di numerose criticità che si manifestano lungo tutto il tragitto. Un'offerta limitata di corse e in orari che non corrispondono alle reali esigenze dei passeggeri, in particolare relativamente ai territori di Matelica, Castelraimondo, San Severino e Tolentino, la mancata segnalazione delle fermate di carico a Matelica e a Mogliano – Corridonia, dove non esiste neanche una pensilina". 

Poi l'attacco alla Regione: "La Regione è responsabile di realizzare il Piano degli investimenti per assicurare la realizzazione del Piano nazionale per il rinnovo di materiale rotabile ferroviario – ha affermato il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione, Elena Leonardi – per la quale il Ministero delle infrastrutture e trasporti ha destinato alle Marche 8,288 milioni di euro attraverso una convenzione. Garantire il servizio sostitutivo dovrebbe essere la minima preoccupazione della Regione, soprattutto se si comprende l'importanza del trasporto pubblico anche per incentivare gli spostamenti dei turisti che si trovano temporaneamente sul territorio, soprattutto nei Comuni terremotati, oltre che l'utilizzo del mezzo pubblico in un'ottica di razionalizzazione di costi e di inquinamento”. Per questo il consigliere Leonardi ha chiesto all'assessore competente in materia, Angelo Sciapichetti, di conoscere "il corrispettivo che la Regione Marche erogherà dal 1 luglio al 25 agosto (periodo di chiusura della tratta ferroviaria) a fronte dei servizi programmati da Trenitalia mediante autobus sostitutiviperaltro in orari non rispondenti né al pendolarismo locale né al pendolarismo turistico dei cittadini del cratere, il corrispettivo chilometrico erogato alle imprese effettivamente esercenti il servizio sostitutivo in autobus; la procedura seguita da Trenitalia per il subaffidamento dei servizi e quale provvedimento autorizzatorio abbia emesso la Regione Marche quale Ente concedente in virtù del contratto di servizio che intercorre tra la Regione Marche e Trenitalia". 

GS
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In queste ore di consultazione, se da un lato c'è chi spera di proseguire con un Governo nominato da Mattarella, dall'altro c'è chi si augura di andare alle elezioni il prima possibile, come Marcello Fiori, Coordinatore Nazionale Enti Locali di Forza italia.
Prima un commento sulla crisi di Governo: "Una crisi assurda - dice - , gestita malissimo e che porta l'Italia nello sconcerto in un periodo difficilissimo. Ci auguriamo che il presidente della Repubblica, con la sua saggezza, indìca il prima possibile le elezioni e i cittadini italiani possano scegliere liberamente da chi essere governati".
Poi l'attacco sulla ricostruzione: "Finora non ho visto ricostruzione - denuncia - . Lo stop è stato determinato da tre anni di inefficienza, incapacità. Nei giorni scorsi sono stato a Camerino, Pievebovigliana, Fiastra: la ricostruzione non c'è. Ho visto messe in sicurezza, puntellamenti, ma non ricostruzione. Il tema è quello di avere un Governo che metta la ricostruzione al primo punto dell'agenda politica. Il governo gialloverde e tutti i commissari che si sono succeduti hanno dimostrato tutta la loro incapacità e disinteresse. Parlano di burocrazia, ma la burocrazia è stata creata dalle loro leggi e provvedimenti. Serve certezza prima che sia troppo tardi. Sono passati tre anni e per le famiglie e i commercianti è un tempo lunghissimo. Ora serve un piano straordinario con risorse certe e tempi certi e una enorme opera di semplificazione per le procedure amministrative".

GS
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