Notizie di politica nelle Marche
Venerdì, 30 Ottobre 2020 14:10

Pasqui: "Le ferite ancora aperte del sisma"

Il 30 ottobre 2016 la scossa di terremoto più distruttiva che sconvolse l'intero entroterra montano maceratese, da Camerino a Visso, da Valdarola a Muccia, da Pieve Torina a Castelsantangelo sul Nera. A 4 anni di distanza Gianluca Pasqui, all'epoca sindaco di Camerino e oggi vice presidente del Consiglio Regionale, ricorda quel giorno, tracciando il punto di quanto fatto e di quanto ancora bisogna fare.

Quattro anni. Quattro anni da quando la vita di una comunità, di una città e di un intero territorio è cambiata per sempre.

Il ricordo di quel 30 ottobre è indelebile in ognuno di noi. Già profondamente provati dalle scosse del mercoledì precedente, quella domenica mattina siamo ripiombati nell'incubo.

In questi 4 anni sono tante le ferite ancora aperte: non si è riusciti a dare certezze a una popolazione martoriata e la situazione è stata aggravata da continue polemiche, rimpalli di responsabilità e inefficienze.

Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità e io per primo, quando ero sindaco di Camerino, me ne sono fatto carico. Di certo, possono essere stati commessi degli errori: il dono dell'infallibilità non è di questo mondo. Ma bisogna sempre fare attenzione quando si cerca di sfruttare una particolare situazione di difficoltà generale per farne un cavallo di battaglia per proprio tornaconto politico.

Proprio in queste ore, ad esempio, è tornata tristemente alla ribalta la questione dei furti nelle abitazioni inagibili del centro storico di Camerino. Ricordo come un cittadino che oggi siede fra i banchi della maggioranza consiliare, attaccò duramente l'amministrazione e il sindaco Pasqui per lo stesso identico motivo, attraverso un video che gli era stato inviato da un turista e che fece il giro dei social network.

Oggi, prendiamo amaramente atto del fatto che la situazione non solo non è cambiata ma è addirittura peggiorata, segno che le colpe non erano da addossare al sindaco Pasqui e alla sua amministrazione. Il sindaco Sborgia chiede un rafforzamento della presenza dell'esercito per arginare la recrudescenza dei fenomeni predatori: dopo un anno e mezzo di amministrazione, mi sembra il minimo e mi auguro che non si tratti soltanto di proclami tesi a tranquillizzare la popolazione.

La stessa, preoccupante situazione ho rilevato in merito all'ospedale di Camerino. Il giorno dopo il mio insediamento come vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche ho incontrato medici e personale sanitario. Quando ero sindaco, ero cosciente del fatto che ci fossero delle grosse problematiche ma anche del fatto che la struttura fosse ancora operativa e “viva”. Dopo l'incontro del 20 ottobre mi sono invece reso conto che oggi l'ospedale di Camerino è una struttura devastata, dove mancano medici e infermieri, dove la professionalità di chi lì opera non viene adeguatamente valorizzata. Sarebbe facile oggi sparare a zero sull'attuale amministrazione e chiedere cosa è stato fatto in un anno e mezzo per tutelare l'ospedale e chi ci lavora.

Nello spirito costruttivo che ha da sempre caratterizzato il mio modo di essere e la mia visione della politica, mi metto ancora una volta a disposizione dei cittadini e offro la mia più piena collaborazione al sindaco e all'amministrazione comunale di Camerino per cercare di risolvere insieme le tante problematiche che ancora affliggono la città e il territorio e non far perdere la speranza di un futuro migliore alle nuove generazioni dell'entroterra.

f.u.
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Bolognola inaugura la quarta opera pubblica della ricostruzione. Nel comune dell’alto maceratese, oggi è il giorno del taglio del nastro della nuova area camper: sei piazzole, tutte con tettoia per garantire protezione anche dai rigori invernali. La sindaca Cristina Gentili scherza proprio sulle coperture: “Dalle nostre parti è il caso di mettere una protezione, visto che andiamo a dormire col sole e ci svegliamo a volte con un metro di neve. Non ci sembra il caso di farci trovare impreparati”.
La sindaca prosegue: “Abbiamo recuperato delle roulotte donate dagli italiani dopo il sisma; la priorità per l’utilizzo delle piazzole sarà per coloro che hanno la seconda casa inagibile, mentre se non saranno utilizzate, ovviamente, saranno a disposizione dei turisti. A quattro anni dal sisma quest’opera significa tanto per noi, stiamo ripartendo”.

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Al centro Cesare Spuri e a destra la sindaca Gentili

In occasione del taglio del nastro ha parlato anche il direttore dell'Ufficio Ricostruzione Regionale, Cesare Spuri: “L’idea era quella di dare delle aree a chi ha perso la seconda casa, in modo da continuare a mantenere vivo lo splendido territorio dell’alto maceratese, incentivando il turismo. Il Comune di Bolognola ha potuto beneficiare anche di donazioni di roulotte che verranno messe a disposizione. Far ritornare nell’area chi aveva le seconde case è fondamentale. Fare qualcosa per il turismo significa muovere l’economia dei residenti, rendere vive queste terre e portare investimenti fondamentali per la ripresa dell’area”.

Red.

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In prima fila il presidente della regione Acquaroli

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La nuova area camper

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La mancanza di servizi essenziali, oltre al sisma di quattro anni fa, è uno dei motivi che causano lo spopolamento delle aree montane. A tal proposito, con l’intento di invertire la tendenza in atto, UNCEM, l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, insieme a Federfarma sta lavorando per continuare a garantire servizi essenziali come sanità, scuole e trasporti.

La farmacia, in questo senso, è il fulcro della rete di assistenza sanitaria territoriale, prima a rispondere alle esigenze di salute dei cittadini. Il consigliere nazionale Uncem Alessandro Gentilucci ne ha parlato ai microfoni di Radio C1 inBlu: “Stiamo portando avanti una battaglia funzionale in questo senso, affinché i piccolissimi centri delle aree montane possano continuare ad avere i servizi essenziale che riguardano tutti, ma in particolar modo gli anziani. Laddove le zone sono più svantaggiate, in alta montagna, la popolazione è mediamente molto più anziana rispetto alle aree urbane e mantenere un servizio sanitario efficiente è una necessità. La battaglia che portiamo avanti con successo, credo, è fondamentale, ma naturalmente servirà il supporto di tutte le istituzioni”.

Red.
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Il capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea regionale Maurizio Mangialardi ha lanciato l’allarme in Regione sull’emergenza Coronavirus. Mangialardi ha chiesto un pronto intervento alla nuova amministrazione, un provvedimento regionale che possa integrare gli aiuti a imprese, famiglie e amministrazioni locali predisposti dal governo. Questo per scongiurare il rischio, tangibile, che la crisi sanitaria diventi crisi economica prima e sociale poi.

In una nota, diffusa proprio dall’ex sindaco di Senigallia, si legge: “Le nuove disposizioni varate dal governo nell’ultimo Dpcm, pur indispensabili a fermare la crescita esponenziale della curva dei contagi da Covid-19, rischiano di aggravare la crisi di tante attività economiche, già provate dagli effetti della prima ondata pandemica di primavera. Si tratta di una situazione molto grave, che peraltro si riflette anche in tanti Comuni, chiamati a gestire l’applicazione delle nuove norme e a garantire aiuti alle fasce più deboli della popolazione, nonostante le precarie condizioni in cui versano i bilanci. Il cosiddetto decreto Ristori varato dal governo, che prevede lo stanziamento di 5 miliardi di euro a fondo perduto per aiutare le imprese messe in difficoltà dagli obblighi di legge contenuti nel suddetto Dpcm, può rappresentare una prima parziale risposta, a patto che giungano quanto prima ai diretti interessati, evitando inutili e funeste lungaggini burocratiche. 

“È tuttavia evidente – prosegue Mangialardi – che tale criticità chiama in causa anche l’impegno della Regione. Per questo, sulla scia di quanto già realizzato dalla precedente Amministrazione regionale, chiediamo che il nuovo esecutivo provveda al più presto all’approvazione di analoghe misure straordinarie e urgenti, stanziando finanziamenti volti a integrare i provvedimenti economici presi dal governo. Crediamo che in questo momento così complicato per la nostra regione, sia doveroso da parte di tutti, maggioranza e opposizione, accantonare le divergenze e cooperare per far sì che la crisi sanitaria non evolva in crisi economica e sociale”.

Red.
Pubblicato in Politica
In occasione della Commemorazione dei Defunti, che cadrà il prossimo due novembre, i Vescovi marchigiani hanno diramato un comunicato di raccomandazioni ai fedeli e ai sacerdoti che officeranno le funzioni per sollecitare il rispetto delle norme per il contenimento del contagio.

Si legge: “In considerazione dell’evolversi dell’emergenza sanitaria e su invito delle competenti autorità, i Vescovi marchigiani, in prossimità dei riti della commemorazione dei defunti, raccomandano (in particolare modo ai sacerdoti) di attenersi rigorosamente alle norme vigenti in merito all’igiene, al distanziamento interpersonale e all’uso dei dispositivi di protezione individuale. Si assicura la fattiva collaborazione con le autorità locali”.

Red.
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Giovedì, 29 Ottobre 2020 14:35

Sciacalli nelle case inagibili di Camerino

Un vero e proprio shopping e un comodo e indisturbato mercatino dell'usato quello che viene segnalato da alcuni cittadini di Camerino con riferimento ad una serie di furti perpetrati in diverse abitazioni inagibili all'interno della zona rossa della città ducale.

In realtà niente di valore è stato trafugato, dal momento che quasi tutti gli appartamenti sono stati da tempo "vuotati" della merce pregiata dai rispettivi proprietari, ma continuano ad essere segnalati danneggiamenti di portoni, furti di sedie, set di posate, mobilio di scarso pregio.

E se è vero che non può tecnicamente parlarsi di refurtiva, è altrettanto vero che per i proprietari delle suddette abitazioni, oltre al danno materiale provocato dal sisma e a quello morale di aver perso la propria casa, anche le beffa di sapere che ignoti continuano le proprie "ispezioni" in zona rossa, quasi, come scritto sulle pagine de L'Appennino camerte, impegnati a completare l'arredamento della casa con i pochi averi rimasti ai terremotati.

A seguito delle numerose segnalazioni il sindaco Sandro Sborgia ha interessato della problematica il comando dei carabinieri e della polizia municipale, chiedendo anche alla Prefettura la possibilità dell'impiego di ulteriori unità dell'esercito a presidio della zona rossa. “Sono situazioni che creano davvero un enorme dispiacere - le parole del primo cittadino -  Da questa mattina sono in continuo contatto con i Carabinieri. Saranno intensificati i servizi di controllo lungo le arterie che conducono alla città e sarà innalzato ulteriormente il livello di vigilanza sia delle abitazioni del centro che di quelle delle frazioni più esposte al rischio di attività predatorie”.

f.u.

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Ripartito l’iter per la ricostruzione del polo scolastico di San Ginesio dopo un blocco di quasi tre anni con il conseguente fallimento dell’azienda affidataria dei lavori, il susseguirsi di quattro commissari e uno stallo burocratico e normativo da cui sembrava non si riuscisse più a venirne fuori.

Il Commissario Legnini ha da subito approcciato il problema con l’attenzione e la concretezza necessarie alla ripresa dell’iter e la Delibera n. 28 del Consiglio Comunale dello scorso 2 ottobre gli ha affidato il mandato di poter agire con i poteri speciali al fine di procedere velocemente alla “fattibilità di ricostruzione nel sito originario delle scuola primaria e dell’infanzia, con annesse mensa scolastica e palestra, unitamente all’Istituto Superiore “A. Gentili” Licei Linguistico e Scienze Umane e, contestualmente, la delocalizzazione di ulteriori fabbricati relativi all’I.P.S.I.A. “R. Frau”, con annessa palestra, presso l’area della “Zona Sae”.

Nei giorni scorsi il team di lavoro rappresentato dal RUP Felicetti e dal Direttore Lavori Cipriani entrambi della struttura Commissariale hanno fatto il sopralluogo a San Ginesio per valutare lo stato dei luoghi interessati alla ricostruzione e pianificare la tempistica delle varie azioni che prevede anzitutto lo studio di fattibilità da parte del progettista, la messa in sicurezza di tutta l’area adibita a cantiere e soprattutto il veloce ripristino dei campi da tennis.

All’incontro presso il cantiere che ospiterà, finalmente, le nuove Scuole, hanno preso parte oltre ai rappresentanti della Struttura Commissariale il Sindaco Ciabocco con gli Assessori Saltari, Belli e Alessandrini e il Capogruppo di maggioranza Paletti insieme al Responsabile dell’Area Tecnica del Comune Marcelli. Presenti anche la Dirigente Scolastica Cecconi e l’Ing. Failla con l’Arch. Piccirillo per il raggruppamento temporaneo di imprese.

f.u.

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Tra la seconda ondata di Covid che sta investendo il Paese e soprattutto il lockdown che ha contraddistinto la primavera scorsa, non è stato un 2020 particolarmente semplice per le aziende vitivinicole. Il territorio maceratese, contraddistinto da diverse denominazioni di origine, ha comunque reagito bene e i numeri sulla vendemmia appena conclusa lo testimoniano.
Il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, ne ha parlato a Radio C1 inBlu: “La vendemmia nel nostro territorio è quasi una festa, ma quest’anno non è stato semplice mandare avanti i lavori. Le difficoltà sono state su due piani: anzitutto il blocco che abbiamo vissuto in primavera ha fiaccato di molto il mercato, con molti produttori che hanno faticato non poco a collocare i loro vini di qualità. In seconda battuta, la vendemmia appena conclusa ha visto i lavori procedere molto più lentamente del solito: molta manodopera stagionale proviene dall’est Europa e quest’anno la situazione sanitaria ha portato via molte risorse umane alle operazioni. C’è stato in compenso maggiore impiego di manodopera nostrana. Come Coldiretti abbiamo insistito e stiamo insistendo sulla reintroduzione, in questo campo, dei voucher: uno strumento flessibile, perfetto per un lavoro temporaneo come la vendemmia, purtroppo non ci siamo ancora riusciti. Per quello che riguarda la qualità e la quantità siamo su ottimi livelli e almeno questa è un’ottima notizia per noi e per i nostri produttori. Siamo ormai alla fine della fermentazione, continuiamo a lavorare per portare i nostri prodotti prima in bottiglia e poi sulle nostre tavole”.

Red.
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Sono scattati gli arresti domiciliari per due giovani ventenni italiani, uno studente e l'altro operaio, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio di San Severino Marche e dei Comuni vicini dove vendevano droga (principalmente marijuana) soprattutto a loro coetanei. 

Si è conclusa così una brillante operazione da parte dei militari della Stazione dei Carabinieri di San Severino Marche e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Tolentino che martedì scorso hanno eseguito le due ordinanze di custodia cautelare.

L'indagine è scaturita da alcuni controlli eseguiti lo scorso maggio a San Severino dai militari della locale stazione, durante i quali i due giovani, fino ad allora insospettabili ed incensurati, sono stati trovati in possesso di marijuana già pronta per la vendita e di bilancini di precisione.
Al termine di una lunga e complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Macerata, i Carabinieri sono riusciti a ricostruire due anni di attività di spaccio portata avanti dai due, durante i quali avrebbero guadagnato circa 140mila euro dalla vendita di oltre 9 kg di marijuana e di circa un etto di cocaina.

Da quanto ricostruito dai militari, inoltre, i due rappresentavano un punto di riferimento per lo spaccio settempedano durante il periodo della quarantena. Le ordinanze di custodia sono state emesse dal Gip.

Ma la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti non si è fermata a San Severino ed ha portato alla perquisizione domiciliare nei confronti di un cittadino italiano, disoccupato e ventenne, residente in provincia di Macerata.
Anche grazie al fondamentale fiuto del cane One del Nucleo Carabinieri Cinofili di Pesaro, i militari di Tolentino hanno ritrovato un modesto quantitativo di hashish e di marijuana in possesso del giovane, nonchè un bilancino di precisione e 5.850 Euro in contanti, ritenuti il provento dell'attività di spaccio.
Il giovane è stato denunciato a piede libero.

GS
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Giovedì, 29 Ottobre 2020 11:31

ZTL a Macerata: ancora disaccordi

La giunta Parcaroli ha deciso per la riapertura, quantomeno parziale, della ZTL a Macerata, altro tema spesso teatro di scontri negli anni dell’amministrazione Carancini. Durante la settimana sarà consentito il traffico dalle sei del mattino alla mezzanotte, nel tentativo di dare respiro alle attività del centro storico. Manovra futile secondo il capogruppo del Partito Democratico, Narciso Ricotta, che parla di decisione più propagandistica che programmatica: “Aprire il centro quando i locali chiudono alle 18? Onestamente non capisco a cosa serva. Il centro storico ha bisogno di politiche che incentivino il commercio, non di manovre che riguardano il traffico. L’accesso alle attività commerciali può esserci anche con la ZTL attiva, anzi il passeggio in questo modo viene disincentivato”.

Le motivazioni della scelta della giunta le ha invece spiegate, ai microfoni di Radio C1 inBlu, la vicesindaca Francesca D’Alessandro: “Una decisione presa in ragione del fatto che il momento difficile e delicato che stiamo vivendo sia particolarmente pesante per le attività commerciali. L’intenzione dell’amministrazione è quella di mettere in atto tutte le misure possibili per supportare le attività del tessuto socioeconomico della città. L’apertura del centro storico, nella nostra visione, è una manovra di supporto per tutti gli esercizi all’interno delle mura”.

red.
Pubblicato in Politica

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