Notizie di politica nelle Marche
Il nuovo DPCM ha suscitato, nei giorni scorsi, grande trambusto tra le amministrazioni locali: stando alle bozze, ai sindaci sembrava essere stata deputata la competenza di inasprire le misure di sicurezza varate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, fino ad arrivare a concedere loro la possibilità di prendere provvedimenti che potessero disporre la chiusura di strade e piazze delle città. L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) aveva parlato di “scaricabarile” da parte del governo, vista la forte responsabilità che avrebbe gravato sulle spalle degli amministratori, e di un provvedimento che sembrava decentrare eccessivamente la responsabilità del controllo della diffusione del contagio da Coronavirus. Il Viminale ha poi specificato come le decisioni in merito non spettino ai sindaci: l’articolo 1 del DPCM è stato “smussato”, come ha comunicato il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e la palla è stata passata ai prefetti e ai comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Ne ha parlato, ai microfoni di Radio C1 inBlu, anche il sindaco di Camerino Sandro Sborgia: “In situazioni di potenziale pericolo per la cittadinanza, con assembramenti o episodi che possano favorire la diffusione del contagio, il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica avrà la possibilità di inasprire le misure fino ad arrivare alla chiusura di piazze e strade. Sono argomenti che saranno trattati in seno al comitato, che avrà quindi il compito di adeguare le misure alle specifiche situazioni che avvengono in quei momenti e in quei luoghi. È chiaro che per i sindaci sarebbe stata una grande responsabilità, ma non avremmo parlato solo di prendere una decisione grave, ma di avere poi la forza di renderla efficace e di farla rispettare: non è detto che i comuni abbiano a disposizione gli strumenti per farlo. Se non li hanno il provvedimento diventa fine a sé stesso. Il problema sull’osservanza della misura sarà garantito in questo modo non soltanto dalle forze del comune, ma anche da quelle della provincia”.

Red.
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L’arresto di un cittadino della Guinea e l’obbligo di firma per due cittadini italiani e un bosniaco è il risultato di un’operazione congiunta di carabinieri e polizia per fermare la rete dello spaccio di droga tra Macerata e Tolentino.

L'attività di indagine è iniziata nel giorno di Pasqua quando a Tolentino Polizia e Carabinieri sono intervenuti per fermare due giovani in una strada del centro cittadino operando anche alcune perquisizioni.

In quell'occasione era stato denunciato un giovane poco più che ventenne, disoccupato e con precedenti di polizia, trovato in possesso di una pistola scacciacani cui era stato tolto il tappo rosso con un colpo a salve già in canna.

Ad aprile, invece, sempre a Tolentino i carabinieri del nucleo operativo avevano denunciato a piede libero un altro giovane poco più che ventenne, originario della Bosnia-Erzegovina che, durante un controllo, era stato trovato in possesso di alcune dosi di hashish.

Le indagini congiunte hanno portato alla scoperta della fonte di approvvigionamento della droga, un cittadino della Guinea, 24enne, residente a Macerata, personaggio molto noto alle Forze dell'Ordine.

La Procura della Repubblica di Macerata ha, così, ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il cittadino della Guinea e di imposizione dell’obbligo di firma nei confronti degli altri correi. La notte tra sabato e domenica scorsa Polizia e Carabinieri hanno individuato i 4 giovani e hanno notificato loro le misure. Anche in quell'occasione non sono mancate le sorprese: il guineiano, infatti, è stato trovato in possesso di poco meno di 800 grammi di marijuana, un bilancino di precisionee materiale per il confezionamento oltre a 1150 euro provento dell'illecita attività di spaccio eseguita in breve tempo nel fine settimana. I 2 giovani italiani sono stati trovati in possesso di altre modiche quantità di hashish.

f.u.







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Una nuova serie di ordinanze con deroghe importanti per quanto riguarda la ricostruzione pubblica nell’ottica della speditezza.
Questa la rassicurazione ricevuta dall’amministrazione comunale di Camerino nel corso di un incontro con il Commissario Straordinario Giovanni Legnini, cui hanno partecipato il sindaco Sandro Sborgia insieme alla Giunta e al gruppo di lavoro per la ricostruzione dopo la conferenza permanente e l'approvazione del progetto della nuova scuola Betti. "Abbiamo mostrato la bozza redatta del piano e Legnini stesso ha fatto i complimenti al lavoro svolto dal gruppo per la ricostruzione - spiega Luca Marassi, consigliere delegato alla ricostruzione - anche in relazione alle buone tempistiche con cui si è riusciti a redigerlo, all'approvazione di tutti gli aggregati, alla costituzione di quasi tutti i consorzi e al fatto che i primi di novembre si concluderà l'appalto per l'assegnazione dei piani attuativi delle perimetrazioni. Sono tutti passaggi che richiedono un grande e incessante lavoro, ma che siamo riusciti a fare  nonostante le problematiche causate dal Covid che di certo non semplificano il tutto. Ringrazio in particolare coloro che si stanno spendendo anche oltre l'orario di lavoro, in Comune, per riuscire a raggiungere passo dopo passo gli obiettivi. Nel corso dell'incontro - conclude Marassi - il commissario Legnini ci ha dato delle indicazioni e, alla luce del lavoro svolto, ha confermato la volontà di voler approvare una nuova serie di ordinanze con importanti deroghe per l'attuazione dei PSR e la ricostruzione pubblica. Quanto detto lascerebbe intendere davvero a un grande passo avanti per sbloccare diversi vincoli a cui, al momento dobbiamo sottostare".
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Presentata ufficialmente la cerimonia di inaugurazione del nuovo Centro di raccolta Intercomunale realizzato nella zona industriale di Passo Sant’Angelo in Pontano e riservato al conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini residenti nei Comuni di Gualdo, Penna San Giovanni, Monte San Martino e Sant’Angelo in Pontano.

All’incontro hanno partecipato, oltre al Direttore generale di Cosmarisrl Giuseppe Giampaoli, Vanda Broglia Sindaco di Sant’Angelo in Pontano, Giovanni Zavaglini Sindaco di Gualdo, Matteo Pompei Sindaco di Monte San Martino e Ruggero CutiniCalisti Consigliere di Penna San Giovanni.

Con questa inaugurazione – ha detto il Sindaco di S. Angelo in Pontano Broglia – apriamo e rendiamo fruibile questo nuovo centro di raccolta, un’opera realizzata in stretta sinergia tra quattro Comuni che sono stati duramente colpiti dal sisma e ora dal covid. Con questa isola ecologica si concretizza un progetto che ha visto collaborare quattro amministrazioni comunali e altrettanti uffici tecnici. Finalmente abbiamo un impianto di qualità, che risponde alle esigenze delle nostre Comunità e che sarà anche arricchito e completato da un Centro del Riuso. E’ dotato di tutte le ultime tecnologie come ad esempio il riciclo delle acque reflue con un impianto interno dedicato".

Il nuovo centro di raccolta sarà aperto agli utenti due giorni alla settimana, il mercoledì dalle ore 16.30 alle ore 19.00 e il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30. E’ questa una prima sperimentazione e gli orari potranno variare in base alle richieste dei cittadini.

cosmari santangelo pontano presentazione centro raccolta


Giovanni Zavaglini Sindaco di Gualdo ha rivolto un plauso al Comune di Sant’Angelo per aver concluso i lavori in tempi brevi, malgrado le ben note difficoltà e ha sottolineato la collaborazione tra i Comuni che consente di avere un servizio importante per i cittadini e che finalmente supera la precarietà dovuta sopportare finora. Zavaglini ha anche rivolto un ringraziamento al Cosmari e al Direttore Giampaoliper la collaborazione e per l’attenzione riservata a tutti i Comuni. Dobbiamo proseguire su questa strada – ha detto – per realizzare altri progetti che riguardano anche altri settori, oltre quello ambientale, perché facendo rete si possono creare sinergie utili al territorio.

Matteo Pompei Sindaco di Monte San Martino ha ringraziato i colleghi Sindaci e il Cosmari. "Tutti insieme – ha affermato – lavorando e collaborando con identità di vedute possiamo fare e realizzare importanti progetti come questo del centro di raccolta che consente a noi tutti di perseguire una reale e concreta sostenibilità ambientale".

Infine il Direttore generale del Cosmari Giuseppe Giampaoli ha ricordato che il centro è stato fortemente voluto dai Sindaci che hanno lavorato insieme nell’interesse di tutti i cittadini.

"La nuova opera, funzionale e all’avanguardia, dotata anche di impianto di videosorveglianza, è stata in quota parte finanziata dalla Regione Marche, con una spesa totale di circa 480 mila euro a cui si affiancherà anche un Centro del Riuso che sarà particolarmente importante in una ottica di riutilizzo degli oggetti e quindi di diminuzione della produzione dei rifiuti. Il centro sarà gestito dal Cosmari e le spese di funzionamento sono ripartite tra i quattro comuni, come già deciso, in base al numero dei cittadini residenti. Si ricorda che potranno accedere i residenti dei quattro comuni. Gli utenti saranno controllati perevitare usi impropri. Si sta anche lavorando per favorire lo smaltimento di tutti quegli oggetti provenienti dagli edifici che dovranno essere abbattuti o che comunque dovranno essere ristrutturati a seguito del sisma. Con questa realizzazione di questo centro di raccolta – ha concluso Giampaoli - tutto il territorio provinciale di riferimento del Cosmari è coperto con impianti a norma e funzional".

f.u.

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'Innamorati' del paese che hanno conosciuto dopo il sisma del 2016, due volontari della Protezione Civile hanno scelto San Ginesio per celebrare il loro matrimonio.
Il 10 ottobre, in una splendida giornata autunnale, si sono uniti in matrimonio, col rito civile, Lorella Guadagni e Renzo Guaita, indossando la divisa della Protezione Civile, nella cornice dell’Auditorium di Sant’Agostino che, dopo la messa in sicurezza per i danni del terremoto, è adibito a sede provvisoria della sezione antica della Pinacoteca Civica. La particolare cerimonia si è svolta nel segno della solidarietà e della gratitudine. Lorella e Renzo, persone generose,  di San Giorgio Bigarello (Mantova),  sono parte attiva del Club Virgiliano Protezione Civile di Mantova e sono venuti a San Ginesio, la prima volta, a fine settembre 2016, dopo la grande scossa del terremoto del 24 agosto, su invito e segnalazione di Luigi Marcone vice comandante della Polizia Locale di Mantova in servizio di vigilanza a San Ginesio, portando una discreta quantità di generi alimentari, di lunga conservazione, che furono depositati nelle sede municipale in attesa di essere consegnati agli aventi bisogno. In seguito alla grave situazione di zona rossa procurata dal terremoto il 30 ottobre 2016, il paese fu evacuato e i cittadini ospitati tutti all’Ostello. Il pranzo, ai tanti sfollati, fu servito con i generi alimentari donati dalla Protezione Civile di Mantova. Da allora Lorella e Renzo, insieme agli altri componenti della Protezione Civile di Mantova, tutte persone splendide che meritano gratitudine, hanno continuato i loro viaggi a San Ginesio e mai a mani vuote, consolidando e arricchendo la reciproca amicizia trasformatasi poi in amore per San Ginesio, i suoi cittadini, le sue istituzioni.

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Un’affezione particolare Lorella e Renzo, gli amici di Mantova, Luigi Marcone vice comandante Polizia Locale di Mantova l’hanno mantenuta, nel tempo, per la sua accoglienza e gratuita disponibilità, verso la dr.ssa Marisa Fagiani, allora vigilessa, oggi Comandante Ispettore Capo della Polizia Municipale di San Ginesio. Lorella e Renzo,  innamorati di San Ginesio, lo hanno scelto come  luogo del loro matrimonio e che fosse Marisa Fagiani l’ufficiale di stato civile a sposarli. Il loro desiderio si è avverato. Sono stati presenti alla cerimonia i parenti, gli amici e il sindaco di San Ginesio Giuliano Ciabocco, gli amici di Mantova. Al termine della cerimonia il sindaco ha salutato e ringraziato gli sposi e gli amici della Protezione Civile di Mantova per la solidarietà e l’aiuto offerti ai cittadini di San Ginesio e Marisa, felice e commossa, ha rivolto a Lorella e Renzo, come gioioso augurio, le parole della benedizione che gli Apache dedicano agli sposi: "Adesso non sentirete la pioggia,/poiché sarete riparo l’uno per l’altra./Adesso non sentirete più freddo,/poiché vi riscalderete l’un l’altra./Adesso non ci sarà più solitudine,/poiché sarete compagni l’un per l’altra./Adesso siete due persone,/ma c’è una sola vita davanti a voi./Che la bellezza vi circondi nel viaggio davanti e attraverso gli anni,/che la felicità diventi il vostro compagno fino al posto dove il fiume incontra il sole./E che i vostri giorni insieme siano buoni e lunghi su questa terra”. 


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A Paolo Renna, assessore alla sicurezza e al decoro urbano della città di Macerata, sta piacendo il comportamento dei cittadini durante la vita notturna. Soprattutto quella del giovedì, che richiama nelle strade della città molti studenti universitari.

La movida, che preoccupa il Governo e che è al centro delle misure restrittive varate dalla Presidenza del Consiglio, sembra sotto controllo a Renna, che si dice soddisfatto ai microfoni di Radio C1 inBlu: ”A Macerata siamo molto rispettosi delle regole che riguardano il distanziamento sociale, questo a dimostrazione che spesso il buon senso deve sapere precedere la norma”.

“In città io stesso ho potuto constatare, giovedì sera, come la stragrande maggioranza delle persone sia allineata alle restrizioni e indossi regolarmente la mascherina – prosegue l’assessore –. Questo è sintomo di come siamo capaci di sensibilizzare la comunità su un punto di fondamentale importanza come questo. Il mio ringraziamento e quello dell’amministrazione deve andare alla Polizia Locale che sta facendo un ottimo lavoro di controllo e prevenzione”.

Sulle restrizioni Renna continua: “Penso che il momento economico sia molto difficile. La strada deve continuare a essere questa: grande vigilanza, grande attenzione, ma buon senso per non fiaccare le attività economiche che stanno già soffrendo molto. Continuiamo a utilizzare mascherine e a rispettare la distanza, e ne usciremo con meno danni possibili”.

Red.
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Gianluca Pasqui è stato eletto dall'assise consiliare vice presidente del Consiglio regionale delle Marche.
“Per me si è trattato di un momento molto importante che ho vissuto con commozione - commenta - .  Ringrazio il presidente Francesco Acquaroli e i colleghi consiglieri per la fiducia rivolta alla mia persona e mi impegno fin da subito a svolgere questo delicato incarico istituzionale con serietà e dedizione.
Un ringraziamento doveroso e sentito va al commissario regionale di Forza Italia, Francesco Battistoni, che mi ha sempre sostenuto e ha fortemente creduto nella mia persona, e ai tanti che mi sono stati vicini nel percorso che mi ha portato a raggiungere questo risultato.
Per me - ha dichiarato Pasqui subito dopo l'elezione - si tratta di una sorta di ritorno al futuro.
I primi passi in politica, infatti, li ho mossi come responsabile della segreteria dell'allora vice presidente del consiglio regionale Fabrizio Grandinetti cui va il mio ringraziamento e il mio affettuoso saluto.

seduta del consiglio regionale delle Marche

Un pensiero particolare lo rivolgo alle persone che vivono nelle zone del sisma e a tutte quelle che in questo particolare momento storico soffrono per i motivi più diversi.

Voglio, però - conclude - , dedicare questa giornata così importante nel mio cammino politico a mio padre che purtroppo ho perso diversi anni fa e che ancora oggi ringrazio per tutti gli insegnamenti e i valori che mi ha trasmesso”. 

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Il Liceo Scientifico e quattro classi dell’Ipsia “Frau” di Sarnano tornano alla didattica a distanza. Asur Marche – Area Vasta 3, attraverso il suo Dipartimento di Prevenzione delle Malattie Infettive, Amministrazione Comunale e Dirigenza Scolastica, di concerto, hanno deciso per la chiusura di queste scuole per tutta la settimana, fino al 24 ottobre. La chiusura avrebbe riguardato solo il Liceo Scientifico, ma il provvedimento si è allargato cautelativamente alle quattro sezioni dell’Ipsia, visto che queste sono distaccamenti dell’istituto “Frau” ma svolgono la didattica nello stesso plesso.

Alla fine della settimana verranno nuovamente valutate le condizioni di circolazione del virus nella comunità sarnanese e si deciderà se prolungare o meno il provvedimento di chiusura.

Le istituzioni hanno intanto invitato gli studenti a consultare registri elettronici e siti web degli istituti in modo da mettere in atto la didattica a distanza e dare continuità all’anno scolastico.

Red.
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La Terre dei Varano Off-Road, granfondo di mountain bike dal percorso ad anello che si snodava tra Camerino, punto di partenza e arrivo, e Serrapetrona, ha visto ieri la sua seconda edizione. Un successo secondo il presidente dell’Avis Frecce Azzurre di Camerino Sandro Santacchi, soprattutto per le difficoltà legate all’emergenza Covid e al rispetto delle misure restrittive che il virus ha imposto: ”Siamo riusciti a mettere in piedi questa manifestazione, nonostante tutto, grazie al nostro impegno – afferma Santacchi –. Possiamo dire che, grazie ai nostri sforzi, siamo riusciti a organizzare quella che è stata l’unica manifestazione di mountain bike nelle Marche. Penso sia degno di nota e testimonianza del lavoro fatto”.

“La giornata? È stata una splendida giornata di sport, tutti abbiamo ricevuto complimenti dai partecipanti per la bellezza del percorso e per l’organizzazione puntuale. Colgo l’occasione per ringraziare il Comune di Camerino, al nostro fianco per tutte le necessità, e la Contram, che ci ha offerto la possibilità di allestire il punto di partenza e arrivo nei suoi spazi, dandoci modo di svolgere la manifestazione nel pieno rispetto delle norme anti-Covid. Il ringraziamento va anche a tutti i collaboratori che ci hanno appoggiato, nella speranza che anno prossimo si possa tornare a vivere in maniera normale e a svolgere le nostre vite e le nostre attività in tutta tranquillità”.
red.
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Oltre 600 persone controllate, per lo più giovani e minorenni, e 22 sanzionate per non aver indossato la mascherina in presenza di altre persone o perché non l'avevano proprio con sé; un bar di Tolentino è stato chiuso per non aver rispettato molte delle norme imposte dal Governo. Nella fattispecie, il bar non solo, a distanza di sette mesi dall'inizio della pandemia e dalla prima quarantena, non aveva ancora adeguato la segnaletica interna ed esterna del locale, non aveva ancora predisposto il registro delle sanificazioni periodiche del locale e non aveva mai svolto formazione ed informazione al proprio personale dipendente in merito alla tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro ed il rischio da nuovo coronavirus. Il bar è stato chiuso per 5 giorni e la Prefettura dovrà pronunciarsi in merito ad un eventuale prolungamento della chiusura.

Sono questi i numeri scaturiti dai controlli che la compagnia Carabinieri Tolentino e il personale della Polizia Locale della città hanno portato avanti.
Le forze dell'ordine ricordano quindi che indossare la mascherina ma non coprire con essa il naso e la bocca costituisce già di per sé una violazione, come se non la si indossasse affatto. Lo scopo della mascherina, infatti, è quella di impedire il contagio "a stretto contatto" bloccando la trasmissione degli agenti patogeni attraverso le vie respiratorie. Per questo motivo, la mascherina va sempre indossata correttamente. I soggetti sanzionati dovranno pagare la contravvenzione di 400 euro, ridotta a 288 se pagata nei primi 5 giorni.

A questa attenzione sulla problematica del coronavirus si aggiunge anche il controllo alla normale circolazione stradale, tanto che Polizia Locale e Carabinieri hanno effettuato controlli lungo le strade di Tolentino, elevando 7 contravvenzioni al Codice della Strada e sottraendo delle patenti 25 punti. Nel corso di un ulteriore controllo, inoltre, un giovane tolentinate è stato trovato in possesso di un arma bianca celata all'interno del baule della propria autovettura e per questo motivo è stato denunciato a piede libero alla Procura di Macerata.

GS
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