Notizie di politica nelle Marche
"La Consigliera Lupini dovrebbe sapere bene quali sono i protocolli della Residenza Protetta Santa Caterina di Fabriano, visto che è stata assessora ai servizi sociali a Fabriano fino alla sua elezione in Regione".
Non si è fatta attendere la risposta all'interrogazione presentata ieri in Consiglio Regionale dalla consigliera Simona Lupini in merito al focolaio Covid nella residenza protetta di Fabriano. Fratelli d'Italia di Fabriano ha fatto sapere con una nota come non sia compresa la richiesta di chiarezza fatta all'assessorato regionale alla sanità.
Nella nota si legge: "Rimaniamo alquanto perplessi nel leggere le dichiarazioni rilasciate dalla consigliera regionale Lupini in merito alla Residenza Protetta Santa Caterina di Fabriano. Compendendo il dolore di chi ha perso i suoi cari, comunque fatichiamo a capire questa richiesta di 'chiarezza' da parte di chi è stata la referente diretta della Struttura Protetta di Santa Caterina, in quanto Assessora ai Servizi Sociali fino alla sua elezione in consiglio regionale. Per la consigliera regionale Lupini dovrebbe già essere tutto chiaro in quanto dovrebbe conoscere a menadito i protocolli adottati in tale Struttura. I mancati ricoveri vengono decisi da medici che si consultano in tal senso. Siamo invece perfettamente d’accordo sul fatto che andranno sanate eventuali lacune presenti nei protocolli sinora adottati, cosa che purtroppo, fino adesso, da parte di chi ha governato e in alcuni casi ancora governa, non è stata fatta e siamo perfettamente d’accordo nell’asserire che questa seconda ondata era più che prevedibile, ma che nulla è stato fatto, sia a livello locale che, soprattutto, nazionale".

red.
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Gianluca Pasqui, attuale vice presidente del consiglio regionale delle Marche, eletto nelle fila di Forza Italia, è stato nominato dal commissario del partito Francesco Battistoni responsabile regionale degli enti locali di Forza Italia.

“Gianluca ha dimostrato di essere un riferimento importante per il suo territorio, lavorando con equilibrio e competenza quando era sindaco di Camerino e dimostrando, anche in questi primi mesi di consiliatura regionale, grande impegno e dedizione nel ricoprire il ruolo di vicepresidente del Consiglio delle Marche – così si è espresso in una nota il senatore Battistoni - Forza Italia ha la necessità di proseguire sulla strada dell'inclusione, lavorando per un partito moderato e proiettato al futuro; un movimento aperto ai civici e dialogante con la nostra base di amministratori locali. Nelle Marche, Forza Italia ha una classe dirigente molto valida, preparata e con la grande ambizione di portare risultati per il territorio. Sono convinto che Gianluca sarà un ottimo dirigente di partito e saprà valorizzare al meglio le tante esperienze amministrative negli enti locali marchigiani”.

GIANLUCA PASQUI

f.u.
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La Residenza Protetta Santa Caterina di Fabriano è, da diversi giorni, un focolaio Covid-19. Oltre 50 gli anziani positivi al virus, nella struttura si sono verificati anche alcuni decessi. Per i casi più gravi, i medici dell’USCA chiamati a intervenire avevano chiesto l’immediato ricovero, poi non avvenuto. Sono seguite denunce dai familiari degli utenti deceduti.

A questo proposito la Consigliera Regionale Simona Lupini, Vice Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali ha presentato un’interrogazione nell’odierno Consiglio Regionale: “La risposta dell’Assessore non è stata soddisfacente in merito ai motivi che hanno portato al mancato ricovero degli anziani in condizioni più gravi, così come richiesto dagli stessi medici dell’USCA. Tutta la vicenda, invece, merita la massima trasparenza: non è possibile che si sia arrivati a questa situazione, anche considerando che la seconda ondata era ampiamente prevista. Auspicando ovviamente che le condizioni delle decine di anziani positivi ancora ospiti della Residenza Protetta vadano verso un progressivo miglioramento, chiedo quindi che il Presidente Acquaroli faccia chiarezza sull’accaduto, anche per smentire le ipotesi che danno la mancanza di posti nelle strutture ospedaliere Covid come causa del mancato ricovero. Inoltre è necessario che vengano emanate delle linee guida per la gestione di focolai nelle strutture residenziali, con un protocollo chiaro e puntuale, anche per disporre l’eventuale immediata presa in carico degli utenti, affinché non si ripetano più le gravi situazioni come quella accaduta a Fabriano.

Red.
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Vacante ormai da diversi mesi, dopo il “passaggio” nella vicina Umbria di Alessandro Maccioni, resta ancora scoperto il ruolo di Direttore di Area Vasta 3. Per questo il consigliere regionale di minoranza del Pd Romano Carancini rivolge un appello, quasi accorato, al Governatore delle Marche Francesco Acquaroli affinchè provveda alla relativa nomina in tempi brevi, soprattutto in un momento delicato come quello che la comunità maceratese sta vivendo anche a causa della pandemia da Covid 19.

"A differenza di quanto accaduto nella prima fase Covid – le parole di Carancini - l'assenza di una figura guida, di garanzia, di relazione e interlocuzione per l'intero sistema dell'Area Vasta 3 ha purtroppo contribuito ad aggravare problemi e a generare sacche di disorganizzazione nella più grande comunità sanitaria marchigiana dopo Torrette. Non si può governare un territorio così vasto, già martoriato dal sisma, già gravato di una struttura Covid regionale dedicata, attraverso una figura facente funzioni che, nello stesso tempo, ricopre anche il ruolo di Direttore Generale dell'ASUR Marche”.

Il consigliere del Partito democratico pone anche l’accento sui problemi che la sanità del territorio sta vivendo.
“Il collasso dei Pronto Soccorso di Civitanova Marche e Macerata – prosegue - il contagio dei medici nei reparti, l'impoverimento degli ospedali di Camerino e San Severino Marche dovuto alla sottrazione di parte del personale, lo spostamento forzato del personale di Area Vasta 3 nel Covid Hospital di Civitanova Marche, nonostante si tratti di una struttura a servizio dell'intera regione, senza farsi carico del costo familiare e sociale per le persone stesse e per le loro famiglie, sono solo alcuni esempi di cosa stia accadendo. È un'emergenza assoluta, non si può perdere un giorno in più – conclude - Ci si impegni tanto per la salute dei cittadini quanto per la dignità di tutte le persone che lavorano in Area Vasta 3 e infine si scelga una persona all'altezza del compito."

f.u.
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Inserire gli agriturismi nel Fondo ristorazione da 600 milioni di euro per contributi a fondo perduto fino a un massimo di 10mila euro da destinare all'acquisto di prodotti agroalimentari made in Italy. Questa la richiesta di Coldiretti a livello nazionale. A livello locale quello che preoccupa i vertici è invece l’inserimento delle Marche nella “zona arancione”, decisione che ha inferto un altro duro colpo al settore agroalimentare e della ristorazione: la chiusura delle attività è un danno a effetto domino, che si ripercuote su tutte le aziende agricole fornitrici di ristoranti e bar, non solo quelle del settore vitivinicolo, ma anche i produttori di carni, formaggi, olio e verdure. Dopo l'esperienza primaverile, quando le aziende si sono reinventate per garantire la produzione e la vendita di cibo, questa decisione rischia di essere il colpo di grazia per diversi settori. Il commento della presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni: “È soprattutto la tempistica nell’annunciare la zona arancione che ci lascia perplessi, arrivata dopo che le attività agrituristiche avevano già preso prenotazioni e improntato il lavoro della domenica. In questi mesi i ristoratori, in particolare gli agriturismi, avevano adottato ferree misure anti contagio, anche con un impegno economico aziendale non indifferente e la rinnovata chiusura va ad aggravare una situazione già molto compromessa. Servono subito ingenti misure di sostegno, liquidità per le imprese colpite, meno chiusure e più controlli per far rispettare le norme. In questi giorni con la Regione stiamo concertando l'apertura di altri due fondi per agriturismi e allevamenti bovini: continueremo a lavorare su questo fronte almeno fino alla fine della fase emergenziale. Inoltre, ci rivolgiamo ai consumatori delle Marche e alla grande distribuzione affinché prediligano acquisti di prodotto marchigiano, per sostenere la filiera e per scongiurare lo spreco di cibo”.

Red.
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La decisione del governo di inserire le Marche tra le regioni in zona arancione ha scatenato una serie di polemiche a destra e a sinistra.
Nonostante l'appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a non dividersi in questo momento delicato per la pandemia, dalla Lega è arrivata la stoccata del Commissario, On. Riccardo Augusto Marchetti che in una nota ha sottolineato: "Sto preparando un’interrogazione al Ministro Speranza per avere adeguati chiarimenti nel merito e nel calcolo dei parametri che hanno portato l’esecutivo a paralizzare le Marche dichiarandole regione a rischio medio-alto - ha precisato Marchetti - si riferisce ai dati dell’ultima settimana di ottobre, che già negli ultimi sette giorni hanno però subito un’inflessione in positivo. L’ordinanza del Governo è arrivata soltanto nel primo pomeriggio di sabato 14 novembre e i provvedimenti entreranno in vigore a partire dalle 24 dello stesso giorno.
Sarebbe stato opportuno che l’esecutivo nazionale avesse avviato un confronto con i vertici della Regione Marche, ma da Roma solo una telefonata per comunicare quanto già deciso, senza possibilità di contraddittorio".

Ma anche da sinistra arriva una nota del capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi che boccia la gestione di Acquaroli. 
“Giorno dopo giorno si confermano tutti i timori che avevamo espresso sulla capacità della giunta Acquaroli di gestire questa difficile e complicata fase pandemica.
Il passaggio delle Marche in zona arancione era largamente prevedibile, visto l'incremento dei contagi a livello nazionale e regionale.
Le rassicurazioni in senso contrario invece, offerte appena qualche giorno fa dallo stesso presidente, dimostrano la scarsa comprensione  delle dinamiche di diffusione del virus da parte dell'esecutivo regionale. Dunque, diciamolo chiaramente  - afferma Mangialardi -  lo stato di confusione e incertezza in cui versa la maggioranza, nonché la superficialità con cui sta affrontando la pandemia di Covid-19, rappresentano un serio pericolo per la salute dei marchigiani. 
Anziché giocare al solito scaricabarile sul governo la maggioranza spieghi gli errori commessi nella gestione di quegli aspetti sanitari che hanno favorito il passaggio della regione in zona arancione, ovvero il superamento della soglia critica dei posti letto per i malati acuti e per le rianimazioni, il ritardo dell’esito dei tamponi da parte dei laboratori analisi, il sovraccarico dei dipendenti impegnati delle indagini epidemiologiche, l’apparizione di focolai nelle case di riposo nel sud delle Marche e il drammatico aumento dei morti.
Purtroppo questo è il risultato scontato non solo del disorientamento della giunta, ma anche dell’arroganza di una maggioranza che ha preferito politicizzare la pandemia, rigettando il confronto su alcune nostre proposte presentate durante l'ultimo consiglio, molte delle quali prevedevano azioni già sperimentate con successo nella scorsa primavera: dalla netta distinzione degli ospedali Covid da quelli non Covid, alla messa in sicurezza della case di riposo e delle Residenze sanitarie assistenziali, dal potenziamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, all’apertura del Covid Hospital di Civitanova Marche".

M.S.





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Il sistema sanitario marchigiano è pronto per affrontare le sfide del Covid. L'eredità della precedente amministrazione, guidata dal Luca Ceriscioli,  ha lasciato in dote il Covid Center di Civitanova che è in funzione da alcune settimane per far fronte al costante aumento dei contagi e dei ricoveri a causa del Coronavirus.

Con la condizione attuale della pandemia e il recente passaggio delle Marche da regione “gialla” a regione “arancione” nonostante i dati confermino un rallentamento della crescita epidemiologica,  la situazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria attuale nel territorio marchigiano continua a dimostrare una buona capacità di tenuta all’ondata pandemica.
Le strutture sanitarie regionali hanno capacità e spazio importante a disposizione per accogliere sia i pazienti Covid-19 che i pazienti con patologie ordinarie. 
Lo confermano i dati degli ultimi giorni, il bisogno di terapia intensiva per pazienti Covid-19 è al momento stazionario.
Rispetto agli iniziali 115 posti letto di terapia intensiva, è stato approntato un incremento di più del 40% di posti letto aggiuntivi (per un totale ad oggi di 164 posti letto terapia intensiva), che consente di mantenere a disposizione dei cittadini le risposte per interventi chirurgici necessari per la garanzia della salute pubblica.

Inoltre, la rete ospedaliera del privato accreditato ha testimoniato la volontà di essere a disposizione per allargare l’offerta sia per pazienti Covid che per pazienti non-Covid, accettando i trasferimenti dagli ospedali pubblici e consentendo pertanto di liberare posti letto.
Dalla Regione fanno sapere che sono attive al momento 33 Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale (USCA) istituite dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.

Nelle strutture residenziali per anziani con ospiti covid-positivi, vengono inviate le squadre Usca ed anche medici professionisti specialisti dagli ospedali, garantendo una verifica quotidiana per permettere anche di ricoverare tempestivamente pazienti quando necessario.

Sono attive e in fase di potenziamento strutture residenziali post-acuzie che accolgono pazienti a seguito delle dimissioni dagli ospedali.

La Regione ha anche individuato nei giorni scorsi 10 alberghi, di cui 2 già contrattualizzati e aperti, per garantire l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria dei soggetti Covid positivi che non hanno bisogno di cure ospedaliere e che non possono effettuare l’isolamento delle proprie abitazioni.

Questi fattori permettono di rassicurare ad oggi la popolazione sulla tenuta del sistema sanitario regionale che sta reggendo prontamente alla seconda ondata pandemica ed è pronto a rispondere alle esigenze dei cittadini.
Si continua a monitorare costantemente la situazione nell’attesa di conoscere i dati delle prossime settimane.

M.S.






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Stretta anche sulle Marche per quanto riguarda l'emergenza Covid, con la regione che da "gialla"passa al livello "arancione", vale a dire con aumento di rischio infezione e ulteriori restrizioni. La decisione è stata anticipata per via telefonica dal ministro della sanità Speranza, che firmerà il decreto, al governatore Acquaroli.

"Una classificazione che fino a ieri non era prevista seppur negli ultimi due giorni i numeri dei positivi erano oggettivamente cresciuti, in particolare quello dei sintomatici - le prime parole di Acquaroli - Per questo stavamo studiando un’ordinanza anti-assembramento che a questo punto diventa inutile. Passando da regione “gialla” a regione “arancione” le restrizioni diventano più forti. Tra le misure principali, i bar e i ristoranti potranno lavorare solo con consegne a domicilio o d’asporto fino alle 22 e dovranno restare chiusi. È vietato spostarsi tra regioni e tra comuni se non per comprovati motivi di lavoro, di salute, di studio o necessità. Dispiace sicuramente veder ulteriormente compresse le nostre libertà e penalizzata la nostra economia, ma invito comunque a rispettare le misure previste dal Dpcm che avranno una validità di due settimane a partire da questa domenica compresa".


Ecco cosa cambia


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42Alessandro Sabatucci e altri 41







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Con un post su Facebook, nello stesso modo in cui aveva annunciato di essere risultato posivito al Covid, il Commissario straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini ha fatto sapere di essere guarito.
"Oggi - ha scritto - è arrivata una bella notizia: sono negativo, il virus è andato via. Il mio pensiero va alle 635mila persone positive in tutto il Paese, soprattutto ai tanti che soffrono.
Il lavoro della struttura commissariale non si è mai interrotto - tranquillizza - , in virtù dell’impegno di ciascuno dei suoi componenti che voglio ringraziare. Da oggi potremo portarlo avanti con maggiore consapevolezza anche dei rischi che dobbiamo affrontare e delle cautele da adottare. E’ il momento dell’unità del nostro Paese, soprattutto di chi ha incarichi pubblici ed ha il dovere di trasmettere fiducia ma anche responsabilità".
Il Commissario, già questa mattina, ha in programma una videoconferenza con Anci Marche e nei giorni scorsi aveva annunciato il suo impegno per chiarire la questione delle bollette da pagare sulle case inagibili. Tema che aveva infuocato il dibattito tra i terremotati e tra gli amministratori locali.

GS
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L'ingresso del consigliere Filvio Riccio nell'assise comunale di Tolentino ha di fatto cambiato l'approccio dei dem con i cittadini e con la maggioranza.
Un cambiamento che si è visto soprattutto sui social, strumenti che Riccio utilizza per informare i tolentinati sulla politica cittadina, ma anche per condividere con la città eventuali proposte da portare all'attenzione degli amministratori.
Grande risposta alla sua proposta, pubblicata nel gruppo Facebook di Tolentino, di creare una applicazione che possa favorire il lavoro dei commercianti della città in questo periodo di difficoltà economiche.
"Sono rimasto molto meravigliato - ammette - che da un'idea embrioniale come quella che ho scritto ci sia stato un contributo, da parte della collettività, estremamente ampio. Centinaia di messaggi da parte di supporter che hanno gradito l'idea".

Per cavalcare l'onda del commercio online favorito dalle restrizioni, ma al tempo stesso evitare che l'economia locale subisca ulteriori danni oltre a quelli già causati dal sisma, Riccio  ha proposto al Comune di creare una app, scaricabile da smartphone, dove si possono acquistare prodotti degli esercenti locali di Tolentino, senza alcuna commissione per il servizio, né per chi compra, né per chi vende. 

Nel dibattito che il consigliere ha creato sui social è intervenuta il vice sindaco Silvia Luconi che ha chiesto a Riccio di coordinarsi con il presidente della Pro Loco, Edoardo Mattioli, già attivo in un progetto simile che sta nascendo insieme ad una azienda tolentinate: "Entro sabato dovremmo avere dalla Bbc una prima impostazione e un primo riferimento economico da sottoporre all'assessore Silvia Luconi e di seguito alla giunta - ha scritto Mattioli - . Ci farebbe piacere avere un confronto con chi ha altre idee, prima della costruzione definitiva".

Confermando la propria disponibilità il consigliere di minoranza ha ribadito: "Sono contento che ci sia già qualcosa in cantiere e non voglio la paternità di una iniziativa già avviata. Sono disponibile a collaborare - conclude - . Mi impegnerò affinchè questa app sia possa essere attiva a breve così che i commercianti siano facilitati nel periodo natalizio, in cui gli acquisti sono più corposi".

GS









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