Notizie di politica nelle Marche
No agli ospedali unici, sì alla capillarizzazione della rete sanitaria regionale, con un occhio alla sanità vicina al cittadino. È netto il cambio di rotta da parte dell’amministrazione regionale in merito alla gestione del sistema sanitario.

Una svolta gradita anche al comitato pro ospedale Bartolomeo Eustachio di San Severino Marche, soddisfazione testimoniata dalle parole del vice presidente del comitato, l’avvocato Marco Massei: “Questa risoluzione del consiglio regionale è una risoluzione che ci piace, che ha il plauso di tutti i comitati e anche quello di chi si è battuto per far capire che gli ospedali unici fossero un errore: non ha senso spendere tanti soldi per una struttura unica a discapito di nosocomi che invece sappiano essere vicine ai cittadini. Mettere in rete gli ospedali che già esistono funzionerà meglio di nuove strutture che invece accentrano la sanità in pochi poli. Ora un altro aspetto favorevole di questa decisione del consiglio sarà la revisione del Piano Sanitario, in modo da renderlo più vicino ai cittadini e di rinforzare le strutture sul territorio. Il Covid è servito a far comprendere, ahinoi, quanto sia indispensabile avere una sanità capillare e vicina a chi ne ha bisogno”.

Red.
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Mercoledì, 11 Novembre 2020 18:42

Treia, cambio all'assessorato: Massei si dimette

Cambio nell'assessorato a Treia: Donato Massei, nominato assessore dal sindaco Franco Capponi nel maggio del 2019 con deleghe ai Lavori pubblici all'assetto del territorio, all'urbanistica e alla ricostruzione post-sisma, ha fatto sapere con una nota di aver presentato le dimissioni per motivi di lavoro: “Mi trovo costretto, esclusivamente per motivi di lavoro, a presentare le mie dimissioni dalla carica di assessore del Comune di Treia. Una nuova sfida professionale mi attende e sarà necessario che vi dedichi tutto il tempo e le energie possibili. Ringrazio il sindaco per la fiducia accordatami e per l’esempio di una politica davvero vicina alle persone, che col costante e quotidiano impegno, mi è stata trasmessa”.

Il comune fa sapere che Massei resterà comunque consigliere comunale, mentre il sindaco Franco Capponi lo ha ringraziato: “Ringrazio Massei, a nome mio personale e della giunta comunale per il grande impegno di questo anno e mezzo, portato avanti con entusiasmo e capacità”.

Nuovo assessore, con deleghe ancora da definire, sarà Tommaso Sileoni, capogruppo della lista civica “Treia 2030” e già presidente della prima commissione consiliare.
Sileoni ha a sua volta ringraziato il sindaco per la fiducia accordatagli e si è dichiarato onorato di ricoprire questo ruolo: “Sono felice di mettermi al servizio, insieme al sindaco e agli altri assessori, dei miei concittadini, che mi auguro di non deludere”.

red.
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La consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi, è la nuova Presidente della IV Commissione permanente Sanità e Politiche sociali della Regione Marche. Un’elezione accolta con soddisfazione, ma di grande responsabilità, visto il momento storico legato al Covid, ma anche alla svolta decisa in materia di rete sanitaria regionale, con il dietrofront sul tema ospedali unici. La scelta della consigliera dà seguito a quella degli scorsi cinque anni, quando la stessa Leonardi era stata vicepresidente della commissione.

La neoeletta presidente ha parlato così ai microfoni di Radio C1 inBlu: ”La decisione dei membri della commissione mi riempie di orgoglio ma è allo stesso tempo una grande responsabilità. La commissione avrà un ruolo centrale nelle decisioni in materia sanitaria e in quella sociale. L’impostazione è quella di una revisione del sistema sanitario: dovremo rivedere le linee guida dell’offerta di sanità sul territorio. La sanità è andata in una direzione che ha impoverito la rete sul piccolo centro in favore di un sistema accentrato. Questa situazione è ‘esplosa’ durante la pandemia, mettendo a nudo i difetti di come la sanità è stata amministrata negli anni passati e soprattutto evidenziando quanto è importante la sanità territoriale. Vorrei dare molto spazio ad ascolto e confronto, con la volontà di entrare nel sistema, con sopralluoghi, visite e commissioni che tocchino con mano le situazioni. Molto spazio lo dedicheremo anche alla dimensione sociale – conclude Elena Leonardi –: disabilità, fragilità degli anziani, famiglia. Su questo le Marche dovranno mettersi in pari: sulle politiche di sostegno alle famiglie”.

Red.
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La risoluzione che blocca la realizzazione degli ospedali di primo livello in Regione non è passata inosservata a Macerata dove l'ex sindaco e attuale consigliere regionale di minoranza, Romano Carancini, definisce la scelta "penosa" nei confronti dei cittadini.

"Si va verso uno smantellamento - dice - una demolizione del lavoro che era stato fatto con tutti i sindaci nel 2017, compreso l'allora sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che ora si trova nella maggioranza regionale. Tutti insieme si decise di realizzare un ospedale di primo livello a Macerata, mantenendo anche l'ospedale della città ducale.
Un lavoro che viene cancellato con un tratto di penna dagli anconetani, con il benestare della maggioranza di centro destra.
Vorrei sottolineare - spiega Carancini - che non si sta facendo un dispetto al centro sinistra, ma ai cittadini.
Se noi avessimo avuto l'ospedale di primo livello, nella provincia di Macerata, durante la pandemia non ci sarebbero stati così tanti morti, nonci sarebbe stata la chiusura degli ospedali e delle unità operative complesse".

Il consigliere dem interviene anche in merito alle ultime decisioni regionali che hanno riguardato l'ospedale di Camerino: "Hanno dato il piccolo zuccherino - dice - confermando di non trasformare il nosocomio in Covid hospital, ma allo stesso tempo hanno tolto gran parte delle strutture delle unità operative complesse rendendolo inefficace. Non si dimostra così il rispetto. Avrebbero potuto lasciare aperte a Camerino tutte le unità operative complesse dal momento che la struttura di trova in una zona già. Ho il timore - conclude - che smantelleranno i progetti che erano stati condivisi da tutti i sindaci e che con fatica siamo riusciti a portare avanti con grande senso di responsabilità e rispetto della legge".

GS
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Individuati 10 alberghi nella regione per garantire l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria dei soggetti Covid positivi che non hanno bisogno di cure ospedaliere e che non possono  effettuare l’isolamento nella loro abitazione.

Lo annuncia l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi che spiega: ”Grazie ad un Accordo quadro con le associazioni di categoria (Confesercenti, Confindustria, Confcommercio e Federalberghi) insieme alla giunta abbiamo individuato 13 strutture disponibili. Di queste, dopo il sopralluogo di verifica da parte del personale ASUR,  10 sono risultate idonee. Con questa disponibilità potremo alleggerire i reparti e i pronto soccorso degli ospedali lasciando spazio ai casi più gravi e garantendo un ambiente confortevole e protetto a chi invece, pur essendo positivo, non ha bisogno di essere ricoverato, ma non può rientrare nella propria abitazione per vari motivi come la mancanza di spazi separati dal resto della famiglia o la presenza di soggetti fragili in casa”.


Gli alberghi saranno scelti in base alle esigenze segnalate dall’Asur Marche sia in termini di capienza che di aree di riferimento. Per ora ne sono stati contrattualizzati due per un totale  di 104 posti letto:  a Senigallia l’Hotel Atlantic che servirà la zona centro nord delle Marche e a Montecassiano  l’Hotel Recina che servirà il centro sud della regione.

“Domani – conclude l’assessore Aguzzi - è previsto l’ingresso dei primi 15 ospiti. Se sarà necessario, quando avremo riempito al 75% i due alberghi, procederemo ad ulteriori contratti e così via per evitare uno spreco di risorse finanziarie”.

Oltre ai due hotel già citati sono a disposizione per un totale di 533 posti letto: Hotel Baia Flaminia (Pesaro), Hotel San Gabriele (Loreto), Hotel Parco (Castelfidardo), Hotel Gallery (Recanati), Hotel Eden (Fermo), Hotel Holiday Family e Hotel Belvedere (Porto Sant’Elpidio), Hotel Maestrale (San Benedetto del Tronto).
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"Trasformare Macerata nel fulcro culturale del territorio marchigiano e nazionale".
È questo l'obiettivo del sindaco Sandro Parcaroli che ha nominato i nuovi componenti di 'Macerata Cultura Biblioteca e Musei'. Nasce così un gruppo di "professionalità, accreditate da solidi curricula ed esperienze specifiche - spiega - , che si sono messe a disposizione a titolo gratuito" per percorrere la strada tracciata dalla nuova amministrazione.

La presidenza del gruppo è stata affidata a Paola Ballesi, mentre gli altri componenti sono Sofia Cingolani, Francesca Coltrinari, Maria Stefania Gelsomini e Mauro Mazziero. Confermato, nel ruolo di direttore, Gianluca Puliti, dirigente del servizio Cultura.

"L’impegno dell’amministrazione - spiega il sindaco - è infatti quello di rendere vivi e maggiormente fruibili al più ampio pubblico e di ogni età i luoghi delle istituzioni culturali, dalla biblioteca ai musei, dove ogni cittadino e ogni ospite possa sentirsi accolto e godere del patrimonio culturale che gli appartiene. Le riconosciute professionalità dei nuovi componenti dell’Istituzione sono la prima garanzia per una programmazione coinvolgente e di ampio respiro, che coniughi conservazione e tutela con la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, la didattica museale con la  produzione culturale legata alla ricerca contemporanea sia sul versante letterario che delle arti visive". 

GS
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Non solo la minoranza, ma anche Amnesty International Marche condanna la scelta della giunta Parcaroli di rinunciare alla prosecuzione, per il triennio 2020-2022, del progetto di accoglienza SIPROIMI (ex SPRAR) denominato MaceratAccoglie.

Nell’esprimere la propria contrarietà alla decisione della amministrazione comunale, l’Associazione intende stigmatizzare le motivazioni sulle quali si basa e si giustifica la deliberazione.

"Secondo la Giunta maceratese - si legge in una nota dell'associazione -  tale decisione si sarebbe resa necessaria per la tutela della sicurezza pubblica e per evitare stress e lacerazioni del tessuto sociale, a fronte di un sistema di accoglienza SIPROIMI che avrebbe generato nella popolazione locale sentimenti di inquietudine, se non addirittura di allarme sociale, nonché problemi in termini di sicurezza. Noi sottolineamo come le motivazioni della Giunta comunale non trovino alcun fondamento e riscontro sotto vari profili. In primo luogo, si ricorda, ancora una volta, come non ci sia nessun reale collegamento tra immigrazione e pericolo per la sicurezza pubblica e che tale binomio rappresenti solo una narrativa politica errata, non veritiera e infondata. Qualora tale collegamento fosse reale, il sistematico smantellamento di quei pochi progetti d’integrazione rimasti non farebbe che peggiorarlo. 

In secondo luogo - aggiungono - , come evidenziato nella delibera stessa, si tratta di un progetto di accoglienza di sole 101 persone a fronte di una popolazione locale di oltre 40 mila unità e, comunque, a fronte di un minore numero di ingressi in Italia rispetto agli anni precedenti.

La decisione della Giunta comunale si pone in netto contrasto e in controtendenza rispetto, non solo alla reale situazione migratoria in Italia, ma anche alle recenti modifiche dei decreti sicurezza che hanno ripristinato ed esteso il sistema di accoglienza SIPROIMI degli enti locali.

Desta, infine, forte preoccupazione - concludono - la prossima e immediata conclusione del progetto MaceratAccoglie, prevista per il 31 dicembre prossimo, per la ricaduta che una simile decisione avrà sulla vita privata e sociale delle persone accolte. Con la chiusura di tale progetto, infatti, le persone con un progetto ancora in corso, verranno trasferite in altre città e in altri contesti con ciò andando a recidere completamente il loro percorso di integrazione, le loro relazioni sul territorio, sia sociali che affettive e amicali, le eventuali attività lavorative in corso, nonché, per i più vulnerabili, il percorso di supporto offerto dai servizi locali".

GS


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Continua a far valere la sua posizione il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, alla vigilia dell'applicazione del nuovo Dpcm che vede l'Italia divisa in tre colori in base alla gravità del numero di contagi.
Il primo cittadino che, sia per il sisma che per il Covid, qualche giorno fa aveva ribadito la necessità di conferire più potere ai sindaci si dice nuovamente deluso da come abbia agito il Governo.
"Oggi sono ancora più convinto che dal Dpcm si comprende quanto sia necessario quello che avevo già detto - esordisce - .
Roma dimostra di non conoscere nel dettaglio i territori e questo problema dovrà essere risolto se vogliamo che l'Italia funzioni sotto tutti i punti di vista.
Per far funzionare il Paese - denuncia - non servono i Governi nati per avere il potere, piuttosto che per esporre un'idea valida di come salvare l'Italia dalle mille difficoltà che si trova ad affrontare.
I sindaci in questo Paese - attacca Pezzanesi - non contano nulla per il Governo. Contano solo quando bisognan rimboccarsi le maniche, sanare un'emergenza con i propri mezzi e a volte non si ha nemmeno quelli.
Purtroppo - ribadisce senza mezzi termini - quando i sindaci devono essere i veri artefici del rilancio del loro territorio non contano nulla perchè ad assumere quel compito c'è lo Stato, attraverso la sua funzione centrale".

Davvero critico Giuseppe Pezzanesi nei confronti di un sistema che aveva criticato anche durante l'emergenza sisma: "Dopo il nuovo Dpcm - aggiunge - penso che sia stata persa una grandissima occasione per dare potere ai sindaci, anche a livello decisionale. Un potere che dovrebbero avere sempre, non solo per il Covid, ma anche per la ricostruzione. Dobbiamo avere risorse e finanziamenti per agire. Chi meglio dei sindaci può avere la contezza di quello che succede nel territorio. Io, da sindaco, so quali sono i ristoranti, se mai ce ne fosse uno, che ad oggi non hanno investito nelle misure di prevenzione; così come conosco le palestre, i teatri, i cinema, le piscine e tutte le realtà che ancora una volta sono state condannate da questa ordinanza.

Se da Roma si vuol decidere tutto - prosegue - poi magari si apre una finestra sui governatori regionali che possono aggiustare il tiro, io credo che manchi un pezzo: i sindaci devono essere artefici di questo cambiamento, non solo oggi ma anche per il futuro. Chi si candida a sindaco deve avere le qualità per governare e una squadra forte, ma anche mandato il reale mandato da parte dello Stato per poter agire attivamente sul proprio Comune, altrimenti ci si prende in giro".

GS
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Non si è fatta attendere la replica della Giunta Baldini, a Matelica, all’attacco lanciato dal gruppo di minoranza nella giornata di ieri in merito ai talloncini appesi alle lampade votive del cimitero.
“Non vogliamo scendere nella solita diatriba spicciola che ridicolizza ed offende senza mezzi termini l’operato attento degli uffici comunali preposti - si legge nel comunicato della maggioranza, nel quale vengono poi riportate le parole di Giuseppe Corfeo, Comandante della Polizia locale - Il talloncino apposto su alcune utenze e concessioni cimiteriali è una procedura disposta dal sottoscritto ormai attuata già dal 2017. Si tratta di un avviso con il quale si chiede all’utente di contattare l’ufficio senza specificare nè esporre dati personali o sensibili, nè tanto meno motivazioni. L'invito si rende necessario nei casi in cui il destinatario non sia raggiungibile ovvero non riscontri la corrispondenza inviatagli oppure risulti irreperibile”.
Gli fa eco l'assessore Denis Cingolani: "Il talloncino - precisa - non è per chi non ha pagato l'utenza, ma per reperire gli intestatari della tomba e farli interagire con gli uffici comunali. Non vengono affissi su tutte le lapidi, ma solo nel caso in cui non sono più reperibili gli intestatari della tomba. La vergogna, come descritto dalla attuale minoranza che nel 2017 era maggioranza, non sta nel fatto che abbiano segnalato la questione solo ora, ma bensì di sottolinearla oggi e a ridosso della commemorazione dei defunti che si è conclusa qualche giorno fa".

AB
GS
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L'ospedale di Camerino al momento non sarà convertito in presidio Covid, anche se parte del personale della rianimazione viene destinato alla struttura di Civitanova Marche. Fattivo l'impegno al riguardo dell'amministrazione Sborgia, con il sindaco che ha più volte sollecitato alle autorità sanitarie regionali l'importanza del presidio camerte quale punto di riferimento dell'entroterra montano.

"In questi giorni ho sentito l'assessore regionale alla sanità Saltamartini relativamente alla situazione del nostro Ospedale - socì il sindaco Sborgia - Ho riferito le criticità esistenti con particolare riguardo alle carenze di personale. L’assessore mi ha rassicurato sul futuro dell’ospedale e sulla necessità che il nosocomio di Camerino continui ad essere il punto di riferimento della sanità dell’area montana. In questo senso, questa mattina nel corso di un colloquio telefonico, mi ha comunicato la sua volontà di evitare, fin quando sarà possibile, la conversione dell'ospedale in struttura Covid. L’operazione comporterà la ineludibile necessità di un provvisorio ridimensionamento delle prestazioni sanitarie a causa della riduzione di personale che sarà destinato per l’apertura di ulteriori due moduli del Covid hospital di Civitanova. Mi ha assicurato che una volta superata la fase pandemica, propenderà ogni suo sforzo al fine di riportare l’Ospedale al livello di eccellenza quale è sempre stato. Non ho nascosto il sentimento di preoccupazione circa la soluzione prospettata, ma la situazione di grave difficoltà che vive la Regione Marche e l’Italia intera ci impone di essere responsabili. Non ho motivo di dubitare delle parole dell’Assessore regionale Saltamartini, conoscendolo quale persona di assoluta serietà e uomo delle Istituzioni. Ho anche incontrato il direttore generale, la dottoressa Nadia Storti che mi ha informato circa le modalità con le quali saranno attuati i provvedimenti della Giunta Regionale. Continueremo sempre a tenere altra l’attenzione per il bene della salute dei cittadini di tutta l’area montana che ha nell’Ospedale di Camerino il suo punto di riferimento".

f.u.
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