Notizie di politica nelle Marche
Fermi dal 1 gennaio i centri di stoccaggio  e smistamento temporaneo delle macerie. La mancata proroga nel decreto sisma della concessione riguardante le attività di trattamento e smaltimento, penalizza gli appositi centri del Cosmari di Monteprandone, Arquata del Tronto e Tolentino, dove lo smistamento temporaneo è bloccato ormai da 12 giorni, mentre continuano comunque a gravare sulle casse della società e della comunità i tanti costi elevati, riferiti non solo agli stipendi dei 35 dipendenti che continuano ad essere erogati, ma anche quelli riguardanti il noleggio del parco mezzi e dei macchinari necessari al trattamento dei materiali. 

“ C’è da auspicare che la situazione si sblocchi nel più breve tempo possibile- dichiara il Direttore Generale del Cosmari Giuseppe Giampaoli- Siamo fermi dal primo di gennaio e c'è un problema di costi che gravitano intorno alla società  ma che interessano anche il soggetto attuatore Regione Marche e tutta la comunità: riguardano sia il noleggio dei mezzi che il personale, fermo da 12 giorni, tra coloro che hanno un contratto a tempo determinato,indeterminato e i lavoratori di Monteprandone che sono tutti interinali”.

La ‘svista” penalizza anche il progredire di segnali di ricostruzione, essendo le attività di smaltimento delle macerie necessarie a liberare le zone dove si sono registrati crolli. Come spiega il DG Giampaoli, le macerie in teoria potrebbero continuare ad essere raccolte dato che è stata  prorogata la rimozione, ma con la dimenticanza della proroga dello stoccaggio, viene a mancare la fase intermedia del loro trattamento. 

“ Quello che non è stato prorogato dal decreto- afferma Giuseppe Giampaoli- è l’attività dei centri intermedi che tecnicamente sono dei punti dove le macerie vengono portate dopo essere state rimosse dai siti di crollo. Senza questi centri intermedi, dunque ci si ritrova in una situazione ordinaria e si va incontro a tutta una serie ulteriore di difficoltà  e, non potendo essere utilizzati i siti di selezione, si blocca tutta la catena. Sembra che comunque si siano già mossi sia l’ANCI che il Governo tramite il Commissario Straordinario. L’impressione è dunque per una serie di azioni che, se tutto va a buon fine - conclude Giampaoli- già in settimana dovrebbero portare allo sblocco della situazione. Siamo tuttavia nel campo delle ipotesi e degli auspici”.
C.C.
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Un richiamo ai sindaci a restare uniti, è quello che viene da Maurizio Mangialardi, presidente Anci Marche e coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci regionali, alla vigilia dell'Assemblea col Governo che, oltre ai presidenti Anci di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, vedrà riuniti a Roma i primi cittadini del cratere delle 4 regioni terremotate.
La riunione nella Capitale, è in programma per le ore 10 di mercoledì 15 gennaio nella sala convegni del Pio Sodalizio dei Piceni e sarà presieduta da Maurizio Mangialardi nel suo ruolo di coordinatore nazionale dei Presidenti delle Anci regionali. Nel ricordare che si deve all'azione dell'Anci l'approdo al nuovo decreto, Mangialardi ha sottolineato come esso sia da considerarsi un punto di partenza, seppur" ridimensionato rispetto alle nostre aspettative e giuste rivendicazioni. Continuiamo a lavorarci contando di poter incidere con i decreti attuativi”.
Anci nazionale
Cercare una sintesi per proseguire il confronto col governo, è quanto auspicano i presidenti ANCI delle 4 Regioni che saranno presenti all'Assemblea. 
Mangialardi ha tenuto a precisare che, pur partendo dal positivo presupposto di un dialogo aperto col Governo, resta comunque viva la necessità che tutti i parlamentari delle 4 regioni terremotate, indipendentemente dall’appartenenza politica, facciano pressione sul Governo, nell’interesse delle proprie comunità e dei cittadini
Tra i nodi al centro dell’Assemblea, la questione del Commissario oggi in regime di prorogatio, figura che, a detta del Presidente Anci Marche, oltre alla competenza tecnica sarà necessario abbia una visione politica ed amministrativa in maniera tale che le norme previste nella legge sul sisma del Centro Italia, producano i giusti decreti attuativi.
Non è il momento di dividersi – ha concluso Mangialardi – e se gli animi sono esasperati, le menti devono restare lucide perché le manifestazioni eclatanti il giorno dopo sono già dimenticate. Occorre il lavoro della politica, dell’Anci, nell’interesse delle nostre comunità”.
C.C.
Maurizio Mangialardi

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“ Mi aspetto che si possa voltare pagina”. Si apre con questa speranza il nuovo anno di Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera, piccolo comune dell’entroterra montano con oltre il 96 per cento di case inagibili e una popolazione attuale di circa 150 persone residenti nelle casette.
Mi aspetto quello che non è successo l'anno scorso. Sono certo che le mie aspettative sono quelle di tutti, dei miei colleghi e dell’intera popolazione terremotata. E se ricominciamo così, non ci siamo per niente: non ci si può dimenticare di un aspetto normativo che blocca anche i siti temporanei delle macerie: questa è cosa molto grave che non può che suscitare amarezza perché denota disattenzione, per non dire incompetenza. Se c'è un aspetto tecnico da sanare, non si deve aspettare il 10 gennaio per dire che di nuovo bisogna mettere nel decreto la norma per consentire di rimuovere le macerie. Già solo questo - continua il sindaco- ci fa capire che non ci siamo proprio. Quello che ci aspettavamo non è avvenuto e, ancora una volta, dobbiamo affidarci alla speranza che qualcosa di pratico succeda; diversamente, davvero bisognerà intraprendere la strada di qualche iniziativa forte”.
il sindaco Falcucci
Tra le questioni sul piatto c’è anche quella del mandato del Commissario straordinario scaduto lo scorso 31 dicembre, del quale i sindaci del cratere  non vogliono la semplice ‘prorogatio’, evidenziando anche la limitatezza di poteri che impedisce un'operatività concreta e immediata, su situazioni ancora di emergenza.
“ Noi- sottolinea Falcucci- vogliamo un Commissario “straordinario” e non un Commissario “ordinario”; ben venga se poi “straordinario” significa avere gli stessi poteri che hanno avuto per i disastri il sindaco di Genova , il presidente Zaia per il Veneto, o comunque l’operatività che altri presidenti hanno avuto per analoghe situazioni di emergenza. Quanto al nome- prosegue Falcucci- non sta a me sceglierlo: non ho nulla da eccepire, né a favore, né contro, perché ognuno si assume poi le sue responsabilità; da sindaco e da amministratore, insieme a tanti miei colleghi, ho tuttavia la necessità che la sua figura sia di un Commissario straordinario che effettui iniziative straordinarie per un evento straordinario che dura ormai da 4 anni e, non è un gioco.
Quello che manca e continua a mancare in questo nostro Paese- rimarca il sindaco di Castelsantangelo-  è il buon senso nel sapere affrontare le emergenze. La verità è che tutti sono d'accordo a parole, ma con i fatti ci stanno portando in giro tutti, nessuno escluso. Quando uno fa l’amministratore ed è destinatario di iniziative, la responsabilità è di tutti e non in percentuale e, se tutti sono d’accordo e nessuno fa, qualcosa non funziona. E’ da anni che aspettiamo di capire se vi sia volontà o meno di sostenere e ripopolare la montagna, perché se esiste davvero questo obiettivo, debbono essere necessariamente messe in atto le misure conseguenti. Allora, quello che auguro al mio comune e a tutte le altre popolazioni terremotate, è che ci sia una prospettiva e, anziché calare in montagna una iniziativa come “Resto al sud”, propongo di fare per analogia una norma nazionale che si chiami “Resto in montagna” e che non preveda privilegi di sorta, ma sia applicabile a tutta la montagna italiana, dal Piemonte alla Sicilia. All’interno di questo pacchetto di misure, mettiamoci norme di buon senso che servano a far rinascere una montagna vera e che, laddove la montagna viene ad essere colpita da una malattia, oltre ad una terapia adeguata, consentano anche misure di riabilitazione.
Se si vuole far rinascere la montagna –rimarca Falcucci- la mia proposta è per un’esenzione fiscale che consenta per 20-30 anni di ripartire, altrimenti, altre iniziative come il Resto al sud, a noi poco servono. Facciamo un “Resto in montagna” e, anziché continuare ad assistere al fenomeno di chi se ne va in Tunisia e Portogallo per percepire il doppio della pensione, mettiamo in piedi una misura che ai pensionati che  portino la residenza in montagna per i prossimi 10 anni, consenta di non pagare l'Irpef e l’Imu. Nel contempo- precisa il primo cittadino- è chiaro che dobbiamo comunque essere attenti a dare e garantire servizi socio-assistenziali che siano almeno all'altezza di salvare la vita delle persone. Ai giovani che decidano di abitare in montagna non facciamo pagare l’Irpef e magari la scontiamo sugli affitti: parliamo di una misura per poche migliaia di persone e che al bilancio dello Stato fa ridere ma che porterebbe vantaggio a una montagna in questo momento drammaticamente colpita. 
Di certo è un tipo di misura che dovrà essere ristretta a quelle realtà che stanno soffrendo da tempo lo spopolamento e che adesso, lo hanno elevato all'ennesima potenza e si stanno veramente desertificando. Credo che tutto questo, si chiami semplicemente buon senso”.
C.C.

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Prospettive di dialogo e spiragli di una possibile coalizione tra Partito Democratico e Movimento 5 stelle, sono emersi dalla riunione del centrosinistra che si è tenuta ieri sera ad Ancona. 
All'incontro, indetto dal segretario regionale del Partito Democratico Giovanni Gostoli, come momento di confronto e di ragionamento in vista delle regionali 2020, hanno preso parte le componenti del centrosinistra e i tre rappresentanti del Gruppo consiliare del M5S, Gianni Maggi, Romina Pergolesi e Peppino Giorgini. Presenti alla riunione oltre agli esponenti del PD anche i rappresentanti di Mdp Art.1, Italia Viva e Coordinamento di Uniti per le Marche (laico socialisti, verdi e liste civiche). 
"Noi siamo andati per ascoltare - riferisce il Capogruppo pentastellato Gianni Maggi- perché nell'ipotesi che noi auspichiamo che venga iscritto sulla piattaforma Rousseau il quesito se andare alle elezioni regionali da soli o, andare in alleanza con il centro-sinistra, agli iscritti che andranno a votare vorremmo dare delle indicazioni precise su cosa comporta l'una o l'altra soluzione.
Evidente che non si tratterà di rispondere a un secco quesito che dica solo se si voglia o meno andare col centrosinistra: tutti domanderanno infatti quali sono le condizioni ed è per questo motivo che siamo andati a sentire quali potrebbero essere le condizioni per un' eventuale alleanza di centrosinistra, sempe tenendo presente che comunque  la decisione su un'eventuale alleanza spetta sempre al capo politico Di Maio e alla piattaforma Rousseau, cioè a tutti gli iscritti delle Marche". 
Secondo quanto riferito dal Capogruppo M5S Maggi, la lunga assise ha comunque prodotto un atteggiamento favorevole di tutte le componenti del centrosinistra ad una coalizione col Movimento 5 Stelle.  " Oltre ai rappresentanti del Partito Democratico c'erano infatti tutte le componenti della maggioranza di centrosinistra che ci hanno ringraziato per la nostra partecipazione, sollecitandoci anche ad una decisione rapida che non spetta a noi, ma che stiamo aspettando da Roma. E' chiaro però che nel momento in cui si prospetti l'eventualità di questo quesito - spiega il capogruppo del M5S-  ai nostri iscritti che vanno a votarlo noi dobbiamo fornire delle indicazioni precise. 
Nel corso della riunione- continua Maggi- in sostanza si è detto che la priorità è quella di fare un'alleanza con il Movimento cinquestelle e che per questa possibilità di alleanza si può anche prendere in esame l'ipotesi di un candidato civico e cioè un candidato esterno che rappresenti tutto lo schieramento ma che non sia iscritto né al Movimento 5 Stelle, nè al Pd, nè ad altro movimento o partito che faccia parte della coalizione
In questo caso- prosegue Maggi- ci sarebbe appunto un candidato civico e ci sarebbe la disponibilità di un confronto sul programma. Nell'ipotesi che il Movimento 5 Stelle dovesse dire di no e decidere di partecipare alla competizione elettorale da solo, ovviamente il Partito Democratico e tutto il centro-sinistra andrebbero per la loro strada e farebbero un programma da contrapporre  al centrodestra e, in tal caso, il candidato governatore potrebbe essere Ceriscioli o in alternativa la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli. Ci siamo dunque lasciati dicendo, vediamo quali sono i punti qualificanti del programma del centro sinistra che naturalmente non riguardano la totalità  dello scibile della politica regionale ma sono centrati sugli aspetti più importanti, quali  la sanità, il lavoro, l'ambiente e ovviamente l'imprescindibile ricostruzione del post sisma. Lo confronteremo dunque con il  programma del MoVimento 5 Stelle che è già stato redatto da tutti gli attivisti in tutta la regione, per verificare se vi siano dei punti di incontro. Allorché avremo questi elementi - conclude Maggi- diremo agli attivisti  e agli iscritti al Movimento 5 Stelle tramite la piattaforma Rousseau, questi sono gli elementi che il centro-sinistra ci dà per poter valutare un'alleanza o meno. Certo che questa è un'occasione unica, oltre che per declinare il nostro programma come intenzioni, anche per applicarlo a vantaggio dei cittadini marchigiani". Una rapida decisione dei pentastellati sarà dunque determinante; nell'ipotesi che tardi ad arrivare, il centro sinistra potrebbe decidere di correre da solo e comporre diversamente la partita, costringendo i cinquestelle a subire quanto da loro già deciso.
C.C.  

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Che il 2020 sia un anno di ripartenza. E’ l’augurio del sindaco Gianluigi Spiganti Maurizi per Visso e per tutti gli altri paesi gravemente feriti dal sisma. “La speranza non è mai venuta meno ma sarebbe ora che la nostra “ perla” uscisse dalla lentezza e cominciasse a vedere più segnali concreti. Della ricostruzione pesante invece non c’è traccia -dice il primo cittadino-. Visso ha oltre l’80 per cento di edifici da ricostruire e dopo tre anni, i progetti della pesante presentati, sono solo una trentina. Di certo, le priorità restano quelle di sempre e nessuno sta con le mani in mano: stiamo portando avanti alcuni progetti come quello della piazza che diventerà il cuore commerciale di ritrovo della comunità. Terminate le palificazioni le maestranze si stanno occupando dei basamenti su cui verranno messe le strutture. La ditta sta procedendo coi lavori e, anche grazie alle belle giornate, sta recuperando sui tempi; altri obiettivi sono quelli della ex scuola Capuzi il cui edificio ospiterà la materna, l'asilo nido e la sede comunale e poi dovremo occuparci del Palazzetto dello Sport; le opere sono a progetto definitivo per cui, tempo circa tre mesi per il completamento dell’iter, i lavori dovrebbero partire” . Critico il sindaco di Visso sul nuovo decreto sisma  che si pensava potesse dare più risposte concrete, maggiore snellezza di procedure e accelerazione.
“Le difficoltà vengono dall’assenza di norme speciali- spiega Spiganti Maurizi-; per una catastrofe paragonabile ad una guerra, come può un sistema ordinario di norme darci la possibilità di intervenire e sanare le situazioni? Si fosse tenuto conto della legge del 97, magari modificata in alcuni punti, si sarebbe agevolata tutta la ricostruzione, invece si è scelto di ricalcare il modello dell'Emilia Romagna, ma la Pianura padana non ha niente a che vedere con quello che sono le nostre montagne e gli spazi anche ristretti del nostro territorio. Sulle nostre terre, si ha difficoltà a ricostruire e a delocalizzare. Situato dento una conca, il nostro borgo non ha poi tante possibilità di espandersi e deve tener conto di tanti altri particolari. Ci vuole davvero tanta forza e ce la stiamo mettendo, ma l’amarezza per quello che non viene compreso della nostra situazione, è sinceramente tanta". Il primo cittadino dice che con gli altri colleghi e con l’Anci parteciperà all’assemblea di tutti i sindaci del cratere organizzata con il Governo a Roma, anche se non nasconde che le sue intenzioni potrebbero essere per segnali più forti: " in questa situazione in cui tutto è bloccato e in cui i sindaci e le amministrazioni sono quelli che maggiormente vengono a trovarsi sotto pressione senza poteri per intervenire, ho pensato anche di restituire la fascia tricolore. Mi auguro che l’anno nuovo sia migliore- prosegue - ma la realtà che abbiamo davanti agli occhi è ancora difficile e complicata: siamo arrivati ad un numero di decreti di cui abbiamo perso il conto, quando ne bastava uno o due e, dare la possibilità di poter fare quello che veramente serve a questi luoghi. Nessuno pretendeva la ricostruzione in uno, due o tre anni però - sottolinea il sindaco- a tre anni dal terremoto, ci aspettavamo delle norme che consentissero di far vedere un minimo di ripartenza dei centri storici, qualcosa che desse la possibilità di una parvenza di rinascita. E’ un po’ poco che tutto resti affidato solo alla speranza che si sa è l'ultima a morire e alla quale, tutti noi crediamo, altrimenti i miei concittadini non sarebbero tornati. Noi ci siamo, speriamo e senza farci prendere dallo sconforto, combattiamo: lo dobbiamo fare per questi luoghi, lo dobbiamo fare per Visso che è perla dei Sibillini, borgo arancione ricco di storia, di antichità e tra i borghi più belli d’Italia. Come si fa a lasciare morire paesi come Visso che quando arrivano persone da fuori e le porti in piazza, nonostante sia tutto rovinato, restano meravigliate dalla sua bellezza.
Luoghi che debbono assolutamente ritrovare l’economia del turismo che è la loro unica fonte di guadagno: Monte Prata, Frontignano, il palazzetto del ghiaccio di Ussita, sono luoghi e attività che ad oggi dovevano essere già ripartiti. Lo sconforto maggiore viene dalle tante discussioni fatte, dalle tante parole dette che hanno prodotto pochissimi fatti concreti per garantire la sopravvivenza di questi posti. Quindi- conclude Spiganti Maurizi- all’inizio di un nuovo anno l’augurio che faccio ai miei cittadini e a tutti i paesi che si trovano ancora bloccati e fermi, è che possano finalmente vedere una luce, realizzare che veramente si sta facendo qualcosa. Il mio augurio è che arrivi finalmente concretezza”.
c.c.

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Venerdì, 10 Gennaio 2020 15:53

Iniziata la corsa alle regionali

Iniziata la corsa alle elezioni regionali 2020. Il nome di Sauro Longhi, ex rettore dell'Università Politecnica delle Marche, è quello che si è fatto avanti nelle ultime ore trovando il favore degli esponenti del M5S.  Con una lettera aperta, i tre consiglieri regionali Gianni Maggi Capogruppo, Romina Pergolesi e Peppino Giorgini, hanno avuto modo di applaudire all'ufficialità della sua discesa in campo.
Contattato dalla redazione giornalistica dell'Appennino Camerte, lo stesso ingegnere Sauro Longhi, ha inteso riconfermare la sua convinta disponibilità a ricoprire il ruolo da governatore delle Marche. 
“Con la mia candidatura- dichiara Sauro Longhi - ho cercato di aprirmi ad un’area che ritengo possa condividere metodologie, obiettivi e sogni comuni, nella direzione di una crescita e rinascita di questa regione.  Se dunque potrà intravedersi la possibilità di un progetto comune con componenti del centrosinistra storico, alle quali aggiungere anche la parte del Movimento 5 stelle e le componenti del mondo dell’associazionismo, del volontariato, dei diritti civili, delle pari opportunità e dell’ambientalismo, io ci sono. Nella mia “discesa in campo”, sono pertanto pronto ad ascoltare ed incontrare tutti quelli che desiderino condividere un progetto che, per essere presentato nella sua completezza e soprattutto dare risposta ai marchigiani, necessita di tempo, di analisi e di sintesi. Tutta la mia seria disponibilità dunque a condividere e coordinare questo progetto”. 
Tra le priorità del programma figurano la sanità, la qualità dei servizi, l’attenzione per le aree interne e risorse per renderle più attrattive, ricostruzione e sviluppo, sostenibilità ambientale.
Temi che hanno trovato una condivisione da parte dei pentastellati: “Dell’autocandidatura del prof.Longhi siamo molto contenti - ha detto il capogruppo Gianni Maggi- Accogliamo con piacere che una figura autorevole che non appartiene ai partiti ma proviene dalla società civile, voglia impegnarsi su argomenti ed istanze che noi dei 5 stelle abbiamo sempre portato avanti. A mio modo di vedere l’ autocandidatura di Sauro Longhi può essere sostenuta da tutto il movimento, indipendentemente da come si andrà alle elezioni”. Per capire infatti se la sintonia di idee potrà sfociare in una collaborazione  politica, bisognerà attendere il parere positivo o negativo di Roma e soprattutto la consultazione di tutti gli iscritti al M5S delle Marche che sciolga il nodo di una corsa elettorale individuale del Movimento, o di un’eventuale possibilità di coalizzarsi con forze politiche che si riconoscano nel programma pentastellato. “ Nel caso di una convergenza, anche nel nome di un esterno per forze politiche diverse- ha affermato Maggi- reputiamo che l’opportunità possa essere molto interessante”. 
Convinto di aver fatto un lavoro importante e utile a raggiungere l’obiettivo di continuare a governare la Regione, anche il presidente uscente Luca Ceriscioli che, nella competizione elettorale regionale, ha confermato la sua disponibilità a rappresentare il centro sinistra.  Altro nome del centro sinistra che potrebbe far parte della corsa,  è quello del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli che piacerebbe a Italia Viva
Quanto alla coalizione di centro destra, come noto la candidatura ufficiale è quella dell’onorevole Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia. Rumors danno però spendibile anche il nome del sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica che troverebbe il favore della Lega ma che, per trovare certezza, richiederebbe la convergenza tra i due alleati della coalizione, Lega – Fdi.
c.c.
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Venerdì, 10 Gennaio 2020 12:10

Valfornace, Citracca risponde a Luciani

Il sindaco di Valfornace, Massimo Citracca, risponde agli attacchi del consigliere Sandro Luciani in merito ad alcune scelte amministrative che l'ex sindaco di Pievebovigliana non condivide.
"Nonostante il perdurare delle difficoltà burocratiche - esordisce Citracca - , che stanno rallentando la ricostruzione pubblica in tutti i comuni del cratere, sono stati compiuti investimenti e sono state realizzate opere pubbliche da parte dell’attuale amministrazione comunale grazie alla generosità dei privati, che hanno proposto al Comune di Valfornace di realizzare a proprie spese alcune opere. Ad esempio, il centro di aggregazione polifunzionale dell’area Sae di Fiordimonte o il parco giochi realizzato in un’area Sae di Pievebovigliana, che verrà aperto al pubblico nel prossimo mese di febbraio, così come il presidio della Croce Rossa Italiana con annesso centro polifunzionale sono le nuove opere pubbliche che non risultano di certo presenti negli atti dell’ente attraverso delibere di approvazione di tali progetti da parte della Giunta precedente".

Il primo cittadino reputa "di cattivo gusto la rivendicazione da parte del consigliere Luciani una qualsiasi velleità di intestazione di meriti, soprattutto nella situazione drammatica per la comunità a seguito del sisma: mentre ritiene di dover ringraziare anzitutto chi si è fatto promotore delle donazioni e dei progetti, unici veri artefici di azioni concrete di solidarietà.

Poiché è naturale infatti - dice - che ogni amministrazione debba cercare di portare a compimento opere iniziate anche dalle precedenti, sia per senso di responsabilità che per non dilapidare risorse pubbliche. Anche l’amministrazione Citracca ad esempio - prosegue - , si è trovata ad inaugurare opere partite dalle precedenti scelte amministrative, anche senza condividerne la ratio. Come ad esempio l’inaugurazione dell’area commerciale che la precedente amministrazione ha blindato in un sito che risulta inopportuno in quanto slegato dal centro abitato, penalizzando così oltre ai cittadini anche gli stessi esercenti.

Già in passato lo stesso Luciani - aggiunge Citracca - si è appropriato indebitamente della paternità di opere o iniziative promosse dall’attuale amministrazione, come ad esempio in occasione del primo festival dei Mieli Novelli, quando venne smentito dallo stesso presidente del consorzio apistico, anch’egli chiamato in causa".

Il sindaco di Valfornace precisa inoltre che "il servizio idrico è stato affidato all’Assm di Tolentino, come peraltro più volte detto in passato, in quanto è la stessa normativa che vieta ai comuni la gestione diretta. Gli utenti inoltre non hanno avuto alcun aggravio di costi in quanto, come tutti sanno, la fatturazione del servizio acquedotto e fognatura è stata sospesa in conseguenza degli eventi sismici e comunque la eventuale futura ripresa dei pagamenti garantirà per un lungo periodo l’applicazione delle tariffe in vigore al momento della cessione del servizio. È pertanto evidente l’intenzione di Luciani di mirare esclusivamente a diffondere falsi allarmismi tra la popolazione, che non ha certo bisogno, in questo momento storico, di essere angosciata da falsi problemi.

L’Amministrazione Citracca - continua - , insieme ad altri otto comuni, ha ottenuto dal Gal Sibilla un finanziamento complessivo di circa 1 milione e 400mila euro per la realizzazione di una pista ciclabile lungo le sponde del lago di Polverina e ciò contraddice con quanto erroneamente affermato da Luciani, secondo il quale mancherebbero progetti legati al settore ciclabile".
Poi il chiarimento sulla approvazione del bilancio: "Nel mese di dicembre 2019 il Consiglio Comunale - dice Citracca - , per la prima volta nella sua storia, ha approvato il bilancio di previsione per gli anni 2020-2022 prevedendo nuove agevolazioni per i cittadini tra le quali l’abbassamento del buono pasto scolastico ad un euro e il riconoscimento di uno sconto nella tariffazione del servizio rifiuti, la cui fatturazione riprenderà da quest’anno. Queste misure sono state rese possibili dai maggiori trasferimenti dovuti alla fusione. Occorre altresì far notare che il consigliere Luciani, unico assente alla discussione delle delibere di approvazione del bilancio e giunto in consiglio comunale con un notevole ritardo e in coincidenza con il momento delle votazioni finali, non ha dimostrato alcun interesse nel sostenere le proprie posizioni, le quali peraltro sono state rese note soltanto mediante gli organi di stampa.

La nuova Amministrazione comunale ha provveduto a rinnovare il parco dei mezzi, i quali sono stati in parte donati da privati ed in parte acquistati con fondi propri. Non è al riguardo assolutamente pertinente il tono della polemica di Luciani, in quanto risulta evidente che solo la ricostruzione degli edifici comunali inagibili assicurerà il ricovero ai pochi automezzi che attualmente sono parcheggiati non al chiuso.

Non risulta da alcuna parte - conclude facendo riferimento all'accusa di "battere la fiacca" - che il Comune di Valfornace viaggi ad una velocità diversa dagli altri comuni del cratere. Del resto saranno sempre i cittadini che, al termine del mandato, potranno giudicare - tiene a precisare Citracca - con il proprio voto l’operato dell’attuale Amministrazione, così come hanno fatto nelle elezioni del 2017, in occasione delle quali da Luciani non sono stati illustrati i progetti che lo stesso ancora oggi sostiene di avere avviato e che, forse, proprio non esistevano”.

GS




 
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Sarà fatta lunedì prossimo la rimozione del pino caduto al cimitero di Gagliole prima delle festività natalizie, a causa del maltempo che aveva interessato la provincia con vento e pioggia.
"Si tratta di un pino americano - spiega il sindaco Sandro Botticelli - , una pianta non protetta che con il vento, prima di Natale, è caduto su tre cappelline, facendo dei danni. Il 13 gennaio sarà rimosso e noi abbiamo in programma, con uno studio preliminare da parte di esperti botanici, di abbatterli tutti perchè hanno circa 60 anni e all'interno mostrano una massa rovinata.

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E' possibile che anche gli altri pini presentino le stesse condizioni di quello abbattuto a causa del venti e vogliamo evitare che altre piante continuino a rovinare la struttura del cimitero e le cappelline private".

GS
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Venerdì, 10 Gennaio 2020 10:52

Code per cambio medico. Maccioni precisa

Sulle lunghe file al distretto dell'ospedale di Camerino per il cambio del medico a seguito del pensionamento dei dottori Antonio Mengoni e Fabio Perelli, arriva la puntualizzazione del direttore di Area Vasta 3, Alessandro Maccioni.

"Gli utenti che si sono trovati ad effettuare il cambio del medico - precisa - sono circa 2000 e gli operatori dello sportello anagrafe del distretto di Camerino, proprio per far fronte alle numerose richieste di cambio, sin dal 16 dicembre scorso si sono organizzati garantendo l’apertura dello sportello in tutti i giorni feriali, comprese le vigile di Natale e di Capodanno, effettuando al 31 dicembre scorso, 462 operazioni, nonostante i due medici non fossero andati ancora in pensione.

Nei primi 8 giorni dell’anno in corso - aggiunge - gli operatori hanno eseguito altre 800 operazioni circa, lavorando in alcune occasioni anche nelle ore pomeridiane proprio per venire incontro alle esigenze dell’utenza, così come sono state evase tutte le richieste pervenute tramite posta PEC.

Allo sportello anagrafe di Camerino - prosegue Maccioni - sono aperti tre sportelli, e non due come erroneamente indicato, e che le operazioni di scelta del nuovo medico possono essere eseguite anche agli altri sportelli anagrafe del distretto di Camerino, ossia in quello di San Severino Marche o di Matelica.

Purtroppo - conclude - le operazioni di scelta talvolta sono lunghe in quanto si presentano allo sportello utenti con diverse deleghe, addirittura anche 9, proprio per evitare l’accesso di persone anziane o che sono impegnate per lavoro. Ciò comporta un più lento deflusso della coda".

GS
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Venerdì, 10 Gennaio 2020 10:01

Turismo Marche, i fotografi si ribellano

Una gratificazione per gli appassionati di fotografia o una mortificazione per i veri professionisti?
E' davvero sottile la linea che separa le conseguenze dell'iniziativa lanciata da Marche Tourism, la Pagina Ufficiale dedicata all'informazione e al dialogo sul turismo della Regione, gestita dal Social Media Team Marche.
"Non perdere l'occasione di essere il protagonista degli stand della Regione Marche nelle fiere del turismo di tutto il mondo. Inviaci le tue foto più belle e potresti vederle stampate in grande formato alla prossima BIT, Borsa Internazionale del Turismo".
E' il post che si legge nella pagina Facebook del portale che, se da un lato ha già ottenuto l'entusiasmo nei commenti di chi ha subito postato i propri scatti amatoriali, dall'altro non è stato visto di buon occhio da alcuni fotografi profesionisti.
C'è, infatti, chi ribadisce come, nel voler risparmiare il pagamento di un fotografo professionista, si amplifichi il danno pubblicizzando una intera regione con immagini amatoriali.
I fotografi professionisti comprendono certamente la gratificazione di coloro che per passione scattano foto e sono invogliati dalla pubblicazione delle loro creazioni, ma vogliono ricordare che la fotografia è un'arte e un mestiere.
In questo modo, infatti, come se fosse un concorso fotografico, la Regione acquisisce i diritti delle foto che vengono inviate dagli amatori, si crea un corposo archivio di immagini, e l'appassionato sarà soddisfatto dell'iniziativa.
Una scelta però che lascia, ancora una volta, a bocca asciutta chi con la macchina fotografica ci lavora.
Già in un'altra occasione, infatti, la Regione aveva scritto ai singoli Comuni chiedendo foto amatoriali per promuovere il nuovo portare della Regione dedicato al turismo. Anche in quel caso la decisione non era passata inosservata agli addetti ai lavori.
E' chiaro che dietro ad una scelta del genere da parte di un ente pubblico ci sia la mancanza di fondi o la necessità di risparmiare, ma come vale per altri lavori che richiedono la figura di un professionista, non è detto che possano dare il risultato di cui c'è bisogno o che portino invece, successivamente, a dover spendere più del dovuto per riparare ai danni.

GS
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